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I

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I i
lettera dell'alfabeto latino
I in caratterisenza econ grazie
Come scrivere in corsivo italiano- I in maiuscolo.svg
Come scrivere in corsivo italiano- i in minuscolo.svg
I in corsivo
Alfabeto NATOIndia
Codice Morse··
Bandiera marittima
Alfabeto semaforico
Braille

I oi è la nona lettera dell'alfabeto italiano elatino. Nella sua forma maiuscola, il simbolo può anche rappresentare la letteraiota dell'alfabeto greco o lavocale quasi anteriore quasi chiusa non arrotondata nell'alfabeto fonetico internazionale. Nella sua forma minuscola, il simbolo può anche rappresentare lavocale anteriore chiusa non arrotondata.

Storia

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Probabile evoluzione del grafema
GeroglificoProto-semiticoFenicioGrecoEtrusco
D36
Esempio dicapolettera
Esempio dicapolettera

Nellelingue semitiche, la letterajodh rappresentava probabilmente un braccio e una mano, derivando dal geroglifico con suono[ʕ]. Il semitico però conservò solo un suono semiconsonantico[j] (come nella parolaaia), dal momento che la parola che significava "braccio" iniziava probabilmente con questo suono. La lettera poteva tuttavia conservare il suono vocalico[i] nella pronuncia delle parole straniere.

Ilgreco derivò da questa lettera laiota, una vocale breve. Essa passò poi senza mutare forma all'alfabetoetrusco e infine a quellolatino. Furono gliamanuensi delMedioevo ad aggiungere un punto sopra lai, per distinguerla dallau, dallam e dallan simili nellascrittura gotica. Da essa si evolve poi laJ in alcune lingue per indicare lasemiconsonante, ma le due lettere si differenziarono nettamente solo a partire dalXVI secolo.

Lettera I nell'ortografia italiana

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Nell'ortografia italiana la lettera I ha un ruolo particolare per la sua poliedricità, avendo diverse funzioni fonologiche e grafiche.Complessivamente si possono identificare quattro tipi di I nell'uso complessivo che l'ortografia italiana fa di tale lettera: una Ivocalica, unasemiconsonantica, unadiacritica e, ancora, una di natura meramente "ortografica". Tale classificazione per quanto oggettiva è del tutto priva di qualsiasi carattere funzionale o ufficiale (generalmente non è accennata nelle grammatiche), ma viene qui usata per spiegare meglio la complessità del fenomeno.

La I è vocalica quando rappresenta ilfonemavocalico/i/. Ciò avviene sempre quando è sede dell'accento di parola. Quando non è sede di accento, I è vocalica quando rappresenta un nucleo di sillaba, e cioè più comunemente quando è interposta tra due consonanti o precede una vocale di un'altra sillaba (vi-à-le) o, in principio di parola, quando precede una consonante o una vocale di un'altra sillaba (i-o); conserva questo valore quando, in presenza di altri segni vocalici, forma la coda di undittongo discendente (ai,ei,oi,ui), anche se in questo caso sarebbe più corretto definirlasemivocale.

La I è semiconsonantica quando rappresenta il fonemasemiconsonantico/j/, ovvero tutte quelle volte in cui la I è primo elemento di un dittongo e trittongo che non rientrano nei casi di sopra, o quando è tra due vocali. In passato, fino alla prima metà delXX secolo, era sentita la necessità, o il vezzo, di distinguere questi due statuti fonetici anche graficamente, scrivendo quest'ultimo con la letteraJ, ma limitata ai casi in cui la semiconsonante fosse in principio di parola ("Jonio"), intervocalica ("notajo") o come terminazione del plurale dei nomi in-io atono ("varj"),[1][2] ma mai in altri contesti (*"bjanco"). Caratteristica di I semiconsonantica è l'influenza esercitata sull'elisione: l'elisione degliarticolilo,la egli (e delle rispettive preposizioni articolate) avviene molto raramente davanti a parole inizianti per I semiconsonantica, preferendosi optare per le forme intere (lo iato;la Iolanda) mentre è molto comune, e in alcuni casi obbligatoria, davanti a I vocalica (l'indice).

La I ha valorediacritico quando non rappresenta alcun fonema ma determina, da sola o in unione ad un altro segno grafico immediatamente precedente, il valore fonetico di una lettera precedente, che da sola sarebbe differente. Nel primo caso la I diacritica forma undigramma (ci;gi) e nel secondo, untrigramma (sci egli). Tutti questi composti possono precedere tutte le quattro le restanti vocali, ma quando i primi tre precedono E, il valore diacritico della I viene meno: in questi casi infatti E oltre a conservare il suo valore fonologico assume anche lo stesso valore diacritico di I, per cuice,ge esce hanno lo stesso identico suono dicie (/ʧe/),gie (/ʤe/) escie (/ʃe/), e la I risulta quindi superflua, cioè puramente ortografica.

Possiamo considerare ortografica, cioè occorrente dal punto di vista meramente ortografico, quella I che non ha funzione fonologica né diacritica, ma comunque richiesta dall'ortografia in quanto motivata da più profonde ragioni d'ordine storico,etimologico (sufficiente, per influenza culturale del modello latino) o grammaticale (per esempio nella voce verbalesogniamo I è parte della desinenza -iamo) o, ancora, per semplice convenzione (cielo, per distinguerlo dacelo, voce verbale).

Note

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  1. ^ Valeria Della Valle,Fideiussione o fidejussione?, inItaliano digitale, XII, n. 1, 2020,DOI:10.35948/2532-9006/2020.3317.
    «La j […] è stata usata un tempo nella grafia italiana con valore di semiconsonante, in principio di parola (jeri, juta) o tra due vocali (frantojo, noja, pajo ), oppure in fine di parola come terminazione del plurale dei nomi in -io atono (varj). Con queste funzioni l’uso della j in parole italiane è quasi del tutto scomparso tra la seconda metà del XIX e la prima metà del XX secolo.»
  2. ^J, inTreccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
    «L’italiano si servì invece del segno j con due funzioni diverse: tra vocali o all’inizio di parola davanti ad altra vocale per indicare il valore semiconsonantico dell’i (per es., jeri); in fine di parola, come terminazione del plurale dei nomi in -io atono (per es., varj) per evitare confusioni, in qualche caso, con altre parole (per es., vari plur. di varo). In entrambe le funzioni, l’uso dell’j in parole italiane è quasi interamente scomparso tra la seconda metà del 19° e la prima del 20° sec.»

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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basilari
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Segni diacriticiÁá ·Àà ·Ăă ·Ắắ ·Ằằ ·Ẵẵ ·Ẳẳ ·Ââ ·Ấấ ·Ầầ ·Ẫẫ ·Ẩẩ ·Ǎǎ ·Åå ·Ǻǻ ·Ää ·Ǟǟ ·Ãã ·Ȧȧ ·Ǡǡ ·Ąą ·Āā ·Ảả ·Ȁȁ ·Ȃȃ ·Ạạ ·Ặặ ·Ậậ ·Ḁḁ ·Ⱥⱥ · ·Ḃḃ ·Ḅḅ ·Ḇḇ ·Ƀƀ · · ·Ɓɓ ·Ƃƃ ·Ćć ·Ĉĉ ·Čč ·Ċċ ·Çç ·Ḉḉ ·Ȼȼ ·Ƈƈ ·ɕ ·Ďď ·Ḋḋ ·Ḑḑ ·Ḍḍ ·Ḓḓ ·Ḏḏ ·Đđ · · ·Ɖɖ ·Ɗɗ · ·Ƌƌ ·ȡ ·Éé ·Èè ·Ĕĕ ·Êê ·Ếế ·Ềề ·Ễễ ·Ểể ·Ěě ·Ëë ·Ẽẽ ·Ėė ·Ȩȩ ·Ḝḝ ·Ęę ·Ēē ·Ḗḗ ·Ḕḕ ·Ẻẻ ·Ȅȅ ·Ȇȇ ·Ẹẹ ·Ệệ ·Ḙḙ ·Ḛḛ ·Ɇɇ · ·Ḟḟ · · ·Ƒƒ ·Ǵǵ ·Ğğ ·Ĝĝ ·Ǧǧ ·Ġġ ·Ģģ ·Ḡḡ ·Ǥǥ · ·Ɠɠ ·Ĥĥ ·Ȟȟ ·Ḧḧ ·Ḣḣ ·Ḩḩ ·Ḥḥ ·Ḫḫ ·H̱ẖ ·Ħħ ·Ⱨⱨ ·Íí ·Ìì ·Ĭĭ ·Îî ·Ǐǐ ·Ïï ·Ḯḯ ·Ĩĩ ·İi ·Įį ·Īī ·Ỉỉ ·Ȉȉ ·Ȋȋ ·Ịị ·Ḭḭ · ·Ɨɨ · · ·Ĵĵ ·J̌ǰ ·ȷ ·Ɉɉ ·ʝ ·ɟ ·ʄ ·Ḱḱ ·Ǩǩ ·Ķķ ·Ḳḳ ·Ḵḵ · ·Ƙƙ ·Ⱪⱪ ·Ĺĺ ·Ľľ ·Ļļ ·Ḷḷ ·Ḹḹ ·Ḽḽ ·Ḻḻ ·Łł ·Ŀŀ ·Ƚƚ ·Ⱡⱡ ·Ɫɫ ·ɬ · ·ɭ ·ȴ ·Ḿḿ ·Ṁṁ ·Ṃṃ · · ·ɱ ·Ńń ·Ǹǹ ·Ňň ·Ññ ·Ṅṅ ·Ņņ ·Ṇṇ ·Ṋṋ ·Ṉṉ · ·Ɲɲ ·Ƞƞ · ·ɳ ·ȵ ·Óó ·Òò ·Ŏŏ ·Ôô ·Ốố ·Ồồ ·Ỗỗ ·Ổổ ·Ǒǒ ·Öö ·Ȫȫ ·Őő ·Õõ ·Ṍṍ ·Ṏṏ ·Ȭȭ ·Ȯȯ ·Ȱȱ ·Øø ·Ǿǿ ·Ǫǫ ·Ǭǭ ·Ōō ·Ṓṓ ·Ṑṑ ·Ỏỏ ·Ȍȍ ·Ȏȏ ·Ơơ ·Ớớ ·Ờờ ·Ỡỡ ·Ởở ·Ợợ ·Ọọ ·Ộộ · ·Ɵɵ ·Ṕṕ ·Ṗṗ ·Ᵽᵽ · · ·Ƥƥ ·ʠ ·Ɋɋ ·Ŕŕ ·Řř ·Ṙṙ ·Ŗŗ ·Ȑȑ ·Ȓȓ ·Ṛṛ ·Ṝṝ ·Ṟṟ ·Ɍɍ · · ·ɼ ·Ɽɽ ·ɾ · ·Śś ·Ṥṥ ·Ŝŝ ·Šš ·Ṧṧ ·Ṡṡẛ ·Şş ·Ṣṣ ·Ṩṩ ·Șș · · ·ʂ ·ȿ ·S̩s̩ ·Ťť ·T̈ẗ ·Ṫṫ ·Ţţ ·Ṭṭ ·Țț ·Ṱṱ ·Ṯṯ ·Ŧŧ ·Ⱦⱬ · ·ƫ ·Ƭƭ ·Ʈʈ ·ȶ ·Úú ·Ùù ·Ŭŭ ·Ûû ·Ǔǔ ·Ůů ·Üü ·Ǘǘ ·Ǜǜ ·Ǚǚ ·Ǖǖ ·Űű ·Ũũ ·Ṹṹ ·Ųų ·Ūū ·Ṻṻ ·Ủủ ·Ȕȕ ·Ȗȗ ·Ưư ·Ứứ ·Ừừ ·Ữữ ·Ửử ·Ựự ·Ụụ ·Ṳṳ ·Ṷṷ ·Ṵṵ ·Ʉʉ · · ·Ṽṽ ·Ṿṿ · ·Ʋʋ · ·Ẃẃ ·Ẁẁ ·Ŵŵ · ·Ẅẅ ·Ẇẇ ·Ẉẉ ·Ẍẍ ·Ẋẋ · ·Ýý ·Ỳỳ ·Ŷŷ ·Yẙ ·Ÿÿ ·Ỹỹ ·Ẏẏ ·Ȳȳ ·Ỷỷ ·Ỵỵ ·ʏ ·Ɏɏ ·Ƴƴ ·Źź ·Ẑẑ ·Žž ·Żż ·Ẓẓ ·Ẕẕ ·Ƶƶ · · ·Ȥȥ ·ʐ ·ʑ ·ɀ ·Ⱬⱬ
Lettere
supplementari (cfr.Aiuto:IPA)
Ɐɐ ·Ɑɑ · ·ɒ · ·Ææ ·Ǽǽ ·Ǣǣ ·ʙ ·Ↄↄ ·Ðð ·ȸ ·ʣ ·ʥ ·ʤ ·ǝ ·Əə · ·Ɛɛ · ·ɘ ·ɚ ·ɜ · ·ɝ ·ɞ ·ʚ ·ɤ ·ʩ ·Ⅎⅎ ·ɡ · ·ɢ ·ʛ · ·Ɣɣ ·Ƣƣ ·ʜ ·Ƕƕ ·ɦ ·Ⱶⱶ ·ɧ ·ɪ ·Ɩɩ · ·ʞ ·ʪ ·ʫ ·ʟ ·ɮ ·ƛ ·ʎ ·ɴ ·Ŋŋ ·Œœ ·ɶ ·Ɔɔ ·ɷ ·Ȣȣ ·ɸ · ·ȹ ·Kʻĸ ·Ʀʀ ·ɹ ·ɺ ·ɻ ·ɿ ·ʁ ·ß ·ſ ·Ʃʃ · ·ƪ ·ʅ · ·ʆ ·ʨ · ·ƾ ·ʦ ·ʧ ·ʇ · ·Ʉʉ ·ɥ ·ʮ ·ʯ ·Ɯɯ ·ɰ ·Ʊʊ ·ᵿ ·Ʌʌ ·ʍ ·ƍ ·Ʒʒ ·Ǯǯ ·Ƹƹ · ·ƺ ·ʓ ·Ȝȝ ·Þþ ·Ƿƿ ·ƻ ·Ƨƨ ·Ƽƽ ·Ƅƅ ·Ɂɂ ·ʔ ·ʕ ·ʡ ·ʢ ·ʖ ·ǀ ·ǁ ·ǂ ·ǃ ·ʗ ·ʘ ·ʬ ·ʭ
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