Governato dapresidentiautocratici fin dall'indipendenza dallaFrancia ottenuta il 17 agosto 1960, il Gabon ha introdotto un sistemamultipartitico e una nuovacostituzione all'inizio deglianni novanta, che hanno permesso un processo elettorale più trasparente e la riforma delle istituzioni governative. La piccola popolazione, le abbondantirisorse naturali e gli investimenti stranieri hanno contribuito a rendere il Gabon una delle nazioni più prospere della regione e dell'intero continente africano.
I primi abitanti dell'area furono delle tribùpigmee dedite allacaccia e raccolta, circa 1 000 anni fa cominciarono le migrazioniBantu che rimpiazzarono e in parte assorbirono le popolazioni pigmee. Ciononostante una piccola percentuale dell'attuale popolazione del Gabon è ancora costituita da pigmei. IBantu che si insediarono nell'area diedero origine all'etniaMpongwe, gli ultimi a insediarsi nell'area, nelXIX secolo furono ifang provenienti da settentrione.
Prima del contatto con gli europei, esistevano comunità tribali di piccole dimensioni ma l'arte tribale suggerisce ricche eredità culturali. I primi visitatori europei del Gabon erano commerciantiportoghesi arrivati nelXV secolo che definirono il territorio dell'attuale Gabon con la parola portoghesegabao, un cappotto con il manicotto e il cappuccio che assomiglia alla figura creata dall'estuario del fiumeKomo. Il litorale si trasformò in un centro del commercio di schiavi. NelXVI secolo vi giunsero commerciantiolandesi,inglesi efrancesi.
La prima potenza europea che si insediò stabilmente sulle coste del paese fu laFrancia. Il 9 febbraio 1839 l'ammiraglio franceseLouis Edouard Bouet-Willaumez firmò un contratto con uno dei sovrani dell'etnia Mpongwe di nomeRapontchombo («roi Denis»); seguirono altri contratti con i capi delle tribù residenti sulla costa. Tramite i contratti la Francia trasformò la costa del paese in un protettorato e iniziò a rafforzare la sua posizione nel paese, appellandosi alla conduzione dellalotta contro la tratta degli schiavi per la costruzione di insediamenti militari. Del 1843 è la costruzione delFort Aumale usato come base per la marina nell'estuario del fiume Komo e nel 1849 venne fondata la capitale, chiamataLibreville in quanto destinata a residenza degli schiavi liberati (analogamente alla città diFreetown inSierra Leone).
L'Africa Equatoriale Francese, 1910 - 1958
I missionari americani dallaNuova Inghilterra stabilirono una missione a Baraka (ora Libreville) nel 1842. Nel 1849 i francesi catturarono unanave di schiavi e liberarono i passeggeri alla foce del fiume Komo. Gli schiavi chiamarono la loro cittàLibreville (Città libera). Gli esploratori francesi penetrarono nelle densegiungle del Gabon fra il 1862 e il 1887. Il più famoso di loro fuPietro Savorgnan di Brazzà, di originifriulane, mentre gli elementi portanti di queste spedizione furono le guide gabonesi che sotto il controllo degli esploratori cercavano le sorgenti delfiume Congo. LaFrancia occupò il Gabon nel 1885, ma non lo amministrò fino al 1903.
Nel 1910, il Gabon venne trasformato in uno dei quattro territori dell'Africa Equatoriale Francese, una federazione che è sopravvissuta fino al1959. Durante laseconda guerra mondiale il Gabon fu una delle poche colonie africane a schierarsi con laRepubblica di Vichy (alleata delTerzo Reich) e per questo fu occupato dalle truppe britanniche. Tuttavia, mentre il resto dell'Africa Equatoriale Francese (fedele allaFrancia Libera) fu liberato già nell'agosto 1940, il Gabon verrà riconquistato completamente solo il 12 novembre, giorno della resa delle truppe collaborazioniste locali e quindi della fine dellaCampagna del Gabon. Nel 1946 il Gabon ottenne l'indipendenza amministrativa e l'autonomia interna. I territori dell'Africa Equatoriale Francese divennero indipendenti il 17 agosto 1960, dividendosi in quattro Stati indipendenti:Repubblica Centro Africana,Ciad,Congo e Gabon.
Lo stesso giorno il filofranceseLéon M'ba divenne il primo presidente della repubblica indipendente del Gabon. Nel 1967 Léon M'ba morì; gli succedette il vicepresidenteOmar Bongo, che l'anno dopo instaurò un regime a partito unico. In cambio dell'appoggio dell'Eliseo, che può intervenire per destituirlo, Bongo accetta di mettere a disposizione della Francia una parte delle ricchezze del Gabon, in particolare il petrolio e l'uranio, risorse strategiche. In materia di politica internazionale, il Gabon si è allineato con Parigi. Alla fine del 1968, Omar Bongo, ancora sotto l'influenza diJacques Foccart, fu costretto dalla Francia a riconoscere la pseudo-indipendenza delBiafra (Nigeria sud-orientale). Ha anche dovuto accettare che l'aeroporto di Libreville serviva come hub per le consegne di armi al colonnelloOjukwu (il leader secessionista del Biafra). Fu anche dal Gabon che i mercenari diBob Denard tentarono di destabilizzare il regime marxista delBenin.[4] Bongo venne rieletto alla presidenza nel 1979. Nel 1990, in seguito a proteste popolari, Bongo instaurò di nuovo ilsistema multipartitico, vincendo in maniera poco chiara leelezioni presidenziali del 1993 e del 1998.
Dopo la morte di Bongo, avvenuta l'8 giugno 2009,Rose Francine Rogombé assunse la carica di presidente ad interim della Repubblica, come stabilito dalla costituzione, con il compito di guidare il paese sino alle successive elezioni presidenziali, alle quali non poteva candidarsi. Leelezioni si svolsero il 30 agosto 2009, con l'elezione diAli Bongo Ondimba, già ministro della difesa e figlio del defunto presidente. A seguito dell'ufficializzazione della nomina, avvenuta il 16 ottobre, vi furono delle rivolte popolari, prontamente represse.
Nonostante tutto, il Gabon rimane uno dei paesi più sviluppati dell'Africa a livello economico e sociale.
Il 30 agosto 2023, dopo le elezioni, ufficiali dell'esercito hanno annunciato di aver preso il potere dopo un colpo di Stato e di avere annullato le elezioni.[5][6]
Nel territorio, attraversato dall'equatore e prevalentemente modellato sul basamento cristallinopre-paleozoico, è possibile riconoscere tre aree morfologiche distinte: la fascia costiera di originealluvionale, frastagliata a nord dicapo Lopez, lagunare e orlata di banchi sabbiosi a sud della foce dell'Ogooué; la sezione mediana, comprendente alcuni elevati massicci montuosi disposti simmetricamente rispetto al corso dell'Ogooué che li attraversa: a nord i monti Tembo (1 200 m) e i monti di Cristallo (890 m), a sud ilmassiccio di Chaillu (1 575 m). Infine più a est l'altopiano interno inciso dai numerosi affluenti del fiume Ogooué. Ilbacino idrografico di questo fiume, che ha alcuni rami sorgentiferi nel vicino Congo, copre quasi l'intera superficie del Paese. Gli altri fiumi sono il Gabon, che nasce sui monti di Cristallo, e il Nyanga, proveniente dai lembi meridionali del massiccio di Chaillu.
Ilclima ha un carattere nettamenteequatoriale, caldo umido. L'area di maggior piovosità coincide con la fascia costiera al confine con la Guinea Equatoriale dove le piogge si mantengono al di sopra dei 2 500 mm annui e possono superare i 4 000 mm. Le temperature medie mensili oscillano fra i 24-27 °C.
Grandi distese di fitteforeste equatoriali ricoprono quasi interamente il territorio gabonese mentre gli altipiani centro-meridionali sono rivestiti da una vegetazione asavana e le aree costiere orlate da fasce impenetrabili dimangrovie.
La grande fauna africana, che spazia soprattutto nella savana, è protetta nei parchi di Wongua-Wongué, dell'Okanda e del Petit Loango.
In Gabon vivono oltre 40 diversi gruppi etnici con lingue e tradizioni proprie.
I primi abitanti della regione furono probabilmente ipigmei, tuttora rappresentati, nella parte settentrionale del paese, da esigui gruppi sedentarizzati dibagielli ebaka. Tra il XVI e il XVII secolo iniziò il popolamento da parte di popolazionibantu e in particolare da parte di gruppifang provenienti da settentrione. In seguito vi furono altre penetrazioni di gruppi bantu provenienti da sud.
Attualmente tra i gruppi più numerosi vi sono iMyene, iBandjabi, gliEshira, iBapounou e gliOkande. I confini tra i gruppi etnici sono meno definiti rispetto a quanto avviene in altri paesi africani. In Gabon vivono inoltre oltre 10 000 francesi.
Icristiani,protestanti ecattolici, compongono il 75% della popolazione, glianimisti il 20% e imusulmani il 5%. Gran parte della popolazione che si professacristiana pratica però ancora i culti africani o religioni sincretiche come ilBwiti, mentre imusulmani sono principalmente immigrati provenienti dai Paesi confinanti.
Ilfrancese è la lingua ufficiale del Paese e funge da lingua franca tra le varie etnie, mentre la lingua più diffusa è ilfang, parlata da oltre il 30% della popolazione.
Nella seguente tabella vengono richiamate le principali città dello Stato con i dati sulla popolazione (censimento 1993 e 2006) e relativa provincia di appartenenza:
Il Gabon ha un piccolo esercito professionale composto da circa 5 000 soldati divisi tra esercito,marina militare,aeronautica,gendarmeria e nella polizia nazionale. Le forze gabonesi sono orientate verso la difesa del paese e non sono state addestrate per un ruolo offensivo. Una ben addestrata e attrezzata guardia di 1 800 membri garantisce la sicurezza del presidente.
Reparti militari: Esercito, Marina militare, Aeronautica militare, Guardia (repubblicana) presidenziale (incaricata della protezione del presidente e degli alti funzionari), Gendarmeria nazionale, Polizia nazionale.
Uomini disponibili in caso di mobilitazione generale
Fascia di età 15-49: 284 358 (estate 2002)
Uomini disponibili per il servizio militare obbligatorio
Maschi nella fascia di età 15-49: 146 908 (estate 2002)
In base allacostituzione del 1961 (modificata nel 1975 e riscritta nel 1991), il Gabon si è trasformato in una repubblica con una forma di governo presidenziale. Il parlamento era inizialmente monocamerale, con un'Assemblea nazionale composta da 120 deputati scelti per un mandato di cinque anni. Il Senato, istituito a seguito della Costituzione del 1991, è composto di membri nominati. Il presidente è scelto asuffragio universale per un mandato di sette anni. Il presidente nomina ilprimo ministro, ilgoverno e igiudici dellaCorte suprema indipendente. Il governo dal 1990 ha fatto importanti cambiamenti nel sistema politico. Una costituzione di transizione fu varata a maggio come conseguenza di un congresso politico nazionale tenutosi a marzo-aprile ed è stata successivamente modificata da un comitato costituzionale.
Fra le relative disposizioni, una in stile occidentale riguarda i diritti umani, con la creazione di: unConsiglio nazionale della democrazia, che sorveglia la garanzia di quei diritti, un comitato consultivo governativo sulle condizioni economiche e sociali e un ordinamento giudiziario indipendente. Dopo l'approvazione da parte dell'Assemblea nazionale, del comitato centrale del PDG e del presidente, l'Assemblea ha adottato all'unanimità la costituzione nel mese di marzo del 1991. Leelezioni legislative multi-partitiche sono state tenute nel 1990-91, nonostante i partiti di opposizione non fossero stati formalmente dichiarati legali. Dopo una pacifica transizione, le elezioni hanno prodotto la prima rappresentanza multi-partitica all'Assemblea nazionale. Nel mese di gennaio del 1991, l'Assemblea approvò con voto unanime una legge che legalizzava i partiti di opposizione.
Il presidenteOmar Bongo è stato rieletto alle elezioni presidenziali del 1993 con il 51% dei voti. Le formazioni sociali e politiche hanno condotto al congresso del 1994 e agliaccordi di Parigi, che hanno fornito una base comune per le successive elezioni. Le elezioni locali e legislative sono state fatte ritardare fino al 1996-1997. Nel 1997 modifiche costituzionali sono state adottate per creare unSenato nominato, la carica di vice presidente e per estendere il mandato del presidente a sette anni. Di fronte a un'opposizione divisa, il presidenteOmar Bongo è stato rieletto nel mese di dicembre del 1998, con il 66% dei voti. Anche se i principali partiti di opposizione hanno sostenuto che le elezioni erano state soggette a brogli, non ci fu nessuna protesta civile. Il presidente mantiene poteri forti, quale il potere di sciogliere l'Assemblea nazionale, dichiarare lostato di emergenza, prorogare la legislatura, indire referendum e il potere di nomina e di revoca del primo ministro e i membri del governo. Di fatto, il Gabon è uno Stato dominato da un solo partito, ilPartito Democratico Gabonese (PDG).
Nel 2009 a Omar Bongo è succeduto il figlioAli Bongo Ondimba, eletto in occasione delleelezioni presidenziali con il 41,8% dei voti (risultato tuttavia contestato dalle opposizioni); Bongo si è riconfermato alle successivepresidenziali del 2016 e del2023. In seguito a queste elezioni, è avvenuto un tentativo di golpe militare.[5]
L'economia del Gabon è basata soprattutto sull'esportazione delpetrolio e del legname. L'agricoltura è poco sviluppata, ma in compenso si possono trovare numerose industrie petrolchimiche data la presenza di idrocarburi come gas naturale (metano), petrolio,carbone euranio. Il PIL, negli ultimi anni, ha visto una grande crescita legata, in particolare modo, all'estrazione di petrolio lungo la costa, nonostante la maggior parte dei proventi rimanga tuttora in mano alle multinazionali e solo una quota modesta vada al governo gabonese.
Per quanto riguarda l'agricoltura si ha la già nota distinzione in colture commerciali (arachidi, cacao, banane e canna da zucchero) che occupano i suoli più fertili e produttivi e in colture riservate alla sussistenza (mais, manioca e patate dolci) che vengono coltivate ancora, talune volte, con mezzi arretrati e relegate su suoli marginali spesso poco produttivi, in quanto in passato già sfruttati per le colture commerciali, portando il terreno a uno stato di degrado grave ed esponendolo pericolosamente all'erosione e al dissesto.
Nonostante ciò, il Gabon possiede uno dei redditi procapite più alti d'Africa (nel 2012 era stimato a circa 18 000 $, a parità di potere d'acquisto), anche se la maggior parte della ricchezza è appannaggio di pochi individui, mentre la maggior parte della popolazione è sotto la soglia di povertà.
Il paese continua a basarsi su una strategia basata sulla rendita: l'economia è interamente dedicata alla produzione e all'esportazione di risorse naturali. Persistono diverse difficoltà: un tasso di disoccupazione di circa il 30% della popolazione attiva, arresti sommari durante le manifestazioni studentesche o sindacali (in particolare da gennaio 2016), il deterioramento dell'accesso alle cure sanitarie, carenze nei servizi pubblici e tagli ricorrenti di elettricità. Più della metà della popolazione è sotto la soglia di povertà.[9]
Il Gabon rispetto ad altri paesi africani sta attuando una politica di sfruttamento sostenibile delle sue immense risorse forestali. La foresta ricopre circa l'85% del territorio, nel quale abitano tra i 50 000 e i 70 000scimpanzé (la maggior parte della popolazione mondiale), circa 45 000gorilla e 60 000elefanti della foresta, oltre a numerose altre specie diprimati, altri mammiferi e rettili. Nel 2015 è stato avvistato anche un esemplare di leone, dichiarato estinto dal paese nel 1996, e la probabile presenza di un piccolo gruppo stanziale[10]. Circa il 12% del territorio è protetto ed esistono tredici parchi nazionali. Diffuso è ilbushmeat, che rappresenta un'ottima fonte di proteine per buona parte dei gabonesi, ma non è chiaro che impatto abbia sul numero degli animali, mentre risulta essere diminuita la caccia aiprimati a causa di alcune epidemie diEbola.
Antica è la cultura riguardante la costruzione dibonghi, antichi strumenti musicali della famiglia delle percussioni. In campo musicale, tra il XX e il XXI secolo, possiamo ricordare la figura diPatience Dabany.
In ambito cinematografico spicca la figura del registaAmédée Pacôme Nkoulou il cui film documentarioBoxing Libreville (2018)[12] ha ricevuto diversi premi. Caratterizzato dalle lotte e le difficoltà di un giovane gabonese di nome Cristo, del suo percorso per diventare pugile nel contesto della lotta per la democrazia nel paese.