La lettera E deriva dallaepsilon dell'alfabeto greco, con una forma quasi uguale e la medesima funzione. Ilsemiticohê, molto probabilmente, rappresentava dapprima una figura umana nell'atto di pregare o invocare, ed era basata sulgeroglifico egizio, pronunciato in modo diverso. In semitico, infatti, la lettera era pronunciata[h] (ma in parole straniere poteva anche pronunciarsi[e]), mentre ingreco essa divenne[e]: l'etrusco e illatino seguirono quest'uso, che nelle lingue moderne rimane tale o può evolversi ulteriormente (ad esempio ininglese, dove la pronuncia è più simile a unai lunga[iː], ma va aggiunto che in tale lingua il legame fonema/lettera sia molto debole).
La variante& (si leggee commerciale) è diffusa nei paesi anglosassoni e non è considerata un carattere dell'alfabeto latino, ma una variante del caratteree (una legatura con lat del latinoet) da usare in particolari contesti. Lae commerciale è presente in documenti romani del I secolo d.C. La sua invenzione è attribuita aMarco Tullio Tirone, segretario diCicerone per moltissimi anni.