 | MILANO, 14 febbraio 2004 - Dite Lecce e ad Andriy Shevchenko luccicano gli occhi. Il caso vuole che domani al Via del Mare l'ucraino del Milan festeggi 200 partite con la maglia rossonera. Proprio nello stadio in cui iniziò la sua carriera di goleador nel campionato italiano: era il 29 agosto 1999. Allora la sfida finì 2-2, ma si capì chiaramente che l'attaccante possedeva doti straordinarie. Da quella trasferta salentina, Sheva ha accumulato 138 partite disputate in serie A, 36 in Champions League, 6 in coppa Uefa, 15 in coppa Italia, 1 nella Supercoppa Europea, 2 in quella Italiana e una nell'Intercontinentale. Da quell'esordio in Puglia il numero 7 del Milan ha realizzato globalmente 108 reti e comanda la classifica dei marcatori con 16 reti: 9 di destro, 3 di sinistro e 4 di testa. Carlo Ancelotti confida quindi sul suo bomber, perché a Lecce sarà veramente dura. Per confermare la sua leadership, insomma, il Milan dovrà giocare da Milan, con il principale obiettivo di cancellare l'incredibile esibizione di mercoledì in coppa Italia contro la Lazio, anche se a scendere in campo sarà la formazione titolare. Ma anche per limare alcuni dubbi apparsi evidenti contro il Perugia. Ostacolo insidioso. Il Lecce è squadra in forma; lo ha fatto capire chiaramente a Verona contro il Chievo. Occhio a Chevanton, assatanato; ancora di più al gioiellino Bojinov, predestinato. Ancelotti si affiderà nuovamente al modulo finora più convincente, soprattutto in trasferta: un 4-3-2-1, con Sheva punta unica, spalleggiato dalle menti di Rui Costa e Kakà, con la variante Kaladze in difesa, al posto dello squalificato Pancaro. Un cuneo che avrà il difficile compito di contrastare la velocità dell'undici di Rossi che si affiderà al suo solido 4-4-2. Una vittoria a Lecce per la prima della classe servirà per allontanare le nuvole di una crisi tanto attesa da Roma e Juventus; a sei giorni dal derby contro l'Inter. Probabilmente il crocevia fondamentale del campionato rossonero. |  |