Addio a Luca Rastello, una vita tra inchieste e racconti

Scrittore e giornalista, si è spento a 53 anni nella sua casa di San Salvario dopo una lunga carriera fatta di libri, reportage e di romanzi
Luca Rastello non c'è più. Lo scrittore e giornalista di Repubblica è morto attorno alle 19, per colpa del cancro contro cui lottava da anni. Si è spento nella sua casa di San Salvario, a Torino. Lascia la compagna Serena, la moglie Monica e le figlie Elena e Olga. Giovedì avrebbe compiuto 54 anni.
Originario di Pont Canavese, laureato in filosofia, è arrivato al giornalismo dopo aver attraversato negli anni 70 e 80 i movimenti e la passione politica, mai abbandonata. E' stato inviato di Diario, ha diretto "Narcomafie", prima di approdare nel gruppo Espresso, in cui ha lavorato per l'Espresso, per "D" e per le redazioni di Repubblica di Milano e di Torino. E' stato anche a capo dell'"Indice".
Negli anni 90 ha vissuto sulla sua pelle come reporter e come cooperativista il conflitto in Jugoslavia, da cui ha tratto il suo primo libro "La guerra in casa". Da allora il suo rapporto con i Balcani è stato sempre molto stretto, anche grazie alle tante persone che aveva contribuito a salvare dal conflitto portandole in Italia e, in particolare nel Canavese. Ma Luca Rastello era un ottimo conoscitore anche del narcotraffico, tema su cui scrisse "Io sono il mercato", e dei diritti dei rifugiati, su cui incentrò "La frontiera addosso. Così si deportano i diritti umani". Ma Luca, "esploratore" instancabile aveva viaggiato anche nel Caucaso, in Asia Centrale, in Africa e in Sudamerica e nemmeno al malattia che lo aveva colpito dieci anni fa era mai riuscita a fermarlo.
In "Piove all'insù", il suo primo romanzo, aveva invece descritto forse meglio di chiunque altro gli anni 70 italiani e torinesi e il clima che si respirava in quei tempi.
Negli ultimi anni aveva dedicato parte dei suoi sforzi alla Torino-Lione e all'alta velocità ferroviaria, di cui contestò l'utilità in "Binario Morto", reportage scritto assieme a Andrea De Benedetti. Nel suo ultimo romanzo, "I Buoni", Luca Rastello ha invece raccontato i tanti compromessi cui vengono costretti i "professionisti" del bene.
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I funerali di Luca Rastello si terranno mercoledì 8 luglio 2015 alle ore 12,45 presso il Tempio Crematorio del Cimitero Monumentale di Torino.
Originario di Pont Canavese, laureato in filosofia, è arrivato al giornalismo dopo aver attraversato negli anni 70 e 80 i movimenti e la passione politica, mai abbandonata. E' stato inviato di Diario, ha diretto "Narcomafie", prima di approdare nel gruppo Espresso, in cui ha lavorato per l'Espresso, per "D" e per le redazioni di Repubblica di Milano e di Torino. E' stato anche a capo dell'"Indice".
Negli anni 90 ha vissuto sulla sua pelle come reporter e come cooperativista il conflitto in Jugoslavia, da cui ha tratto il suo primo libro "La guerra in casa". Da allora il suo rapporto con i Balcani è stato sempre molto stretto, anche grazie alle tante persone che aveva contribuito a salvare dal conflitto portandole in Italia e, in particolare nel Canavese. Ma Luca Rastello era un ottimo conoscitore anche del narcotraffico, tema su cui scrisse "Io sono il mercato", e dei diritti dei rifugiati, su cui incentrò "La frontiera addosso. Così si deportano i diritti umani". Ma Luca, "esploratore" instancabile aveva viaggiato anche nel Caucaso, in Asia Centrale, in Africa e in Sudamerica e nemmeno al malattia che lo aveva colpito dieci anni fa era mai riuscita a fermarlo.
In "Piove all'insù", il suo primo romanzo, aveva invece descritto forse meglio di chiunque altro gli anni 70 italiani e torinesi e il clima che si respirava in quei tempi.
Negli ultimi anni aveva dedicato parte dei suoi sforzi alla Torino-Lione e all'alta velocità ferroviaria, di cui contestò l'utilità in "Binario Morto", reportage scritto assieme a Andrea De Benedetti. Nel suo ultimo romanzo, "I Buoni", Luca Rastello ha invece raccontato i tanti compromessi cui vengono costretti i "professionisti" del bene.
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I funerali di Luca Rastello si terranno mercoledì 8 luglio 2015 alle ore 12,45 presso il Tempio Crematorio del Cimitero Monumentale di Torino.








