Le prime notizie su Zuara risalgono ad unAtlante catalano di navigazione a vela del 1375, che ne parla comePunta dar Zoyara. Successivamente viene citata dal geografo araboLeone l'Africano, che ne parla in un libro sullaDescrizione dell'Africa del 1550.
Le tradizioni orali (riportate, tra gli altri da Mitchell 2007: 195-6) vogliono che i fondatori della città siano stati duealgerini, di nome 'Isa e 'Aṭṭuš, capostipiti degli odierni Ind 'Isa e Ind 'Attush, che avrebbero convinto a trasferirvisi una persona istruita (a'azzab) diDjerba, capostipite a sua volta degli I'azzaben (il cui cognome è stato fissato in Azzabi allo stato civile).
12 sarebbero le "tribù" (taqbilt) o gruppi famigliari che componevano la popolazione indigena di Zuara, di 10 delle quali Mitchell (op. cit.) fornisce i nomi:
Ind 'Attush e
Ind 'Isa (le due più antiche e popolose)
At Lellu
Ind Mansur
At Zeffur
I'azzaben
Ind Jbara
N Farwa (probabilmente originari daFarwa, una penisola poco distante)
Lansar (considerati una recente ramificazione degli At Lellu)
Ind D Ugazzul
Durante laguerra italo-turca nel gennaio1912, un primo tentativo di conquistare la città andò a vuoto. Successivamente il9 aprile fu bombardata via mare. Finalmente, il6 agosto le truppe del generaleVincenzo Garioni si congiunsero con la brigata del generaleGiulio Cesare Tassoni, sbarcata nei pressi di Zuara e composta dal 34°, dal 57º fanteria, da un battaglione alpini e da alcuni reparti di artiglieria. Le truppe entrarono poi nell'oasi senza incontrare resistenza.[3].
Durante laprima guerra mondiale, a seguito della rivolta deiSenussi del 1915, il governo italiano decise un ripiegamento da alcuni presidi, fra cui Zuara, che fu abbandonata il17 luglio. Rioccupata il18 maggio1916 costituì base per alcune incursioni suAgelat eSorman e per altre successive importanti azioni. Nel settembre 1916 la Squadriglia di Tripoli delCorpo Aeronautico dotata diFarman 14 crea un campo volo distaccato a Zuara e nel dicembre 1918 la104ª Squadriglia è inquadrata come squadriglia Mista Farman diBengasi con una Sezione a Zuara rimanendo anche nel dopoguerra per il presidio e la riconquista della colonia.Al termine del conflitto, dopo la riconquista italiana dei territori precedentemente abbandonati, venne realizzata lalinea ferroviaria Tripoli - Zuara, (oggi dismessa)che venne inaugurata il 4 aprile 1920[senza fonte].Dal 20 novembre 1942 arriva la122ª Squadriglia dellaRegia Aeronautica che resta fino alla metà di gennaio 1943.
Negli ultimi anni Zuara è divenuta un importante punto di imbarco per i migranti africani che dalla Libia raggiungono le coste lampedusane e siciliane. Viaggiano su vecchi pescherecci ma anche su piccole barche in vetroresina e gommoni tipo Zodiac, specialmente negli ultimi anni. L'immigrazione clandestina coinvolge flussi misti di migranti economici e rifugiati politici. I viaggi sono organizzati da intermediari, chiamatipasseur in francese edallala in amarico, alcuni della nazionalità dei migranti, altri libici. Buona parte dei 21.400 migranti arrivati inSicilia nel 2006 si erano imbarcati da questi litorali. Le principali nazionalità nel 2006 sono state: 8.146 marocchina, 4.200 egiziana, 2.859 eritrea e 2.288 tunisina[4].
Le testimonianze dei viaggi svelano una rete di passeur organizzata al meglio. Nella quasi totalità dei casi non si tratta ditratta di esseri umani, perché i passeggeri non sono venduti, ma decidono deliberatamente di affidarsi ai passeur per raggiungere l'Europa, non avendo altri modi legali per farlo [senza fonte].
È abitata in prevalenza da popolazioniberbere di religione islamica, ma di cultoibadita, che hanno conservato la loro lingua originale, un dialetto particolare, che presenta somiglianze soprattutto con quello diGerba (Tunisia) e in minor misura con quellonefusi.
^Canciani, D., Ghaki, M., Habouss, A., Serra, L., Taifi, M., & Yacine, T. (2016). La lingua nella vita e la vita della lingua. Itinerari e percorsi degli studi berberi. Miscellanea per il Centenario di studi berberi a «L’Orientale» di Napoli. Scritti in onore di Francesco Beguinot., 5. URL :https://unora.unior.it/retrieve/handle/11574/174177/34757/SB5.pdf
^F.lli Treves. La formazione dell'Impero Coloniale Italiano. Vol.1 - F..li Treves Editori, Milano, 1938
Governo della Tripolitania - Stato Maggiore,Notizie sul Cazà di Zuara : febbraio 1914, Tripoli, Tipo-litografia militare, 1914. Trad. in arabo con complementi di informazione a cura di Chawqi Ibrahim Muammar,Maʿlūmāt ʿan qaḍāʾ Zuwārah, s.l., s.d. [febbraio 2013].