Walter Veltroni | |
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Sindaco di Roma | |
Durata mandato | 1º giugno 2001 – 13 febbraio 2008 |
Predecessore | Enzo Mosino (commissario prefettizio) |
Successore | Mario Morcone(commissario prefettizio) |
Segretario del Partito Democratico | |
Durata mandato | 15 ottobre 2007 – 17 febbraio 2009 |
Presidente | Romano Prodi |
Predecessore | Carica creata |
Successore | Dario Franceschini |
Segretario dei Democratici di Sinistra | |
Durata mandato | 6 novembre 1998 – 18 novembre 2001 |
Presidente | Massimo D'Alema |
Predecessore | Massimo D'Alema |
Successore | Piero Fassino |
Vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 18 maggio 1996 – 21 ottobre 1998 |
Capo del governo | Romano Prodi |
Predecessore | Roberto Maroni Giuseppe Tatarella |
Successore | Sergio Mattarella |
Ministro per i beni e le attività culturali con delega per lo spettacoloe lo sport | |
Durata mandato | 18 maggio 1996 – 21 ottobre 1998 |
Capo del governo | Romano Prodi |
Predecessore | Antonio Paolucci[1] Mario D'Addio[2] |
Successore | Giovanna Melandri[1] |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 2 luglio 1987 – 30 maggio 2001 |
Durata mandato | 29 aprile 2008 – 14 marzo 2013 |
Legislatura | X, XI, XII, XIII, XIV, XVI |
Gruppo parlamentare | X:PCI/PDS XI:PDS XII:Progressisti-Federativo XIII-XIV:DS-L'Ulivo XVI:Partito Democratico |
Coalizione | XII:Progressisti XIII-XIV:L'Ulivo XVI:Centro-sinistra 2008 |
Circoscrizione | X:Roma XI:Perugia XII:Umbria XIII;XVI:Lazio 1 XIV:Lazio 2 |
Collegio | XII:4. Gubbio XIII:1. Roma Centro |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Democratico(dal 2007) In precedenza: PCI(1970-1991) PDS(1991-1998) DS(1998-2007) |
Titolo di studio | Diploma di istituto professionale per la cinematografia e la televisione |
Professione | Giornalista |
Firma | ![]() |
Walter Veltroni (Roma,3 luglio1955) è unpolitico,giornalista,scrittore eregistaitaliano.
Elettosindaco di Roma una prima volta nel 2001, è stato poi riconfermato nel 2006 e si è dimesso da tale carica il 13 febbraio 2008 per candidarsi alle elezioni politiche dell'aprile successivo.
Dopo aver trascorso parte della sua carriera politica nella Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI) e poi nelPartito Comunista Italiano (PCI), il 14 ottobre 2007 diviene il primo segretario politico nazionale del nascentePartito Democratico, incarico da cui si è dimesso il 17 febbraio 2009 in seguito alla sconfitte elettorali alle elezioni generali dell'aprile 2008 e a quelle regionali del 2009 in Sardegna. Era stato eletto con le elezioni primarie dal 76% dei votanti. Prima della caduta delsecondo governo Prodi, dichiarò che ilPartito Democratico avrebbe corso alle successive elezioni politiche da solo, candidandosi pertanto allapresidenza del Consiglio dei ministri[3]. In seguito derogò in parte al proposito di corsa solitaria con l'accettazione dell'alleanza con il partito diAntonio Di Pietro e della confluenza nelle liste del PD dei candidati deiRadicali Italiani, i quali poi confluirono nei gruppi parlamentari del PD per laXVI Legislatura.
È statovicepresidente del Consiglio eMinistro per i beni culturali e ambientali delgoverno Prodi I e segretario deiDemocratici di Sinistra dall'ottobre 1998 all'aprile 2001.
Dopo la sconfitta alle elezioni politiche del 2008, ripropose, sul modelloanglosassone delloshadow cabinet, ilgoverno ombra del PD, il secondo di questo tipo in Italia, dopoquello del PCI con a capoAchille Occhetto.
È figlio diVittorio Veltroni, radiocronistaEIAR e poi dirigente dellaRAI, che morì all'età di soli 37 anni quando Walter aveva un anno, e di Ivanka Kotnik; suo nonno materno fu loslovenoCiril Kotnik,ambasciatore dellaJugoslavia presso laSanta Sede, che dopo l'armistizio del 1943 aiutò numerosiebrei romani a scappare dalla persecuzionenazifascista[4]. Secondogenito, ha un fratello maggiore di nome Valerio.
Si avvicinò al mondo delcinema e successivamente maturò le prime esperienze politiche.
Bocciato in quarta ginnasio alliceo Torquato Tasso diRoma[5], ha conseguito nel 1973 il diploma di istruzione secondaria superiore all'Istituto statale di Cine-Tv Rossellini.
Nel1982 ha sposato Flavia Prisco ed hanno avuto 2 figlie: Martina e Vittoria[6]; suo testimone di nozze è stato ilcantautoreFrancesco De Gregori[7].
Ha cominciato a dedicarsi all'attività politica nel1970, militando tra le file dellaFGCI, l'organizzazione giovanile delPartito Comunista Italiano, ai tempi della scuola e alleamministrative del 1976, a soli ventuno anni, fu elettoconsigliere comunale diRoma nelle liste del PCI, mantenendo quest'incarico fino al1981.
Alleelezioni politiche del 1987 fu eletto per la prima voltadeputato alla Camera nellacircoscrizione Roma-Viterbo-Latina-Frosinone. Un anno dopo entrò nel comitato centrale del PCI, e in questa veste si dichiarò favorevole allasvolta della Bolognina diAchille Occhetto e alla nascita delPartito Democratico della Sinistra.
Pubblicista dal1983, divennegiornalista professionista nel luglio1995, mentre dirigeval'Unità: non potendo infatti, in quanto parlamentare[8], esseredirettore responsabile del giornale (all'epoca eraGiuseppe Federico Mennella), poté esserne praticante (condizione anch'essa incompatibile con il direttore responsabile, che dev'essere o professionista o pubblicista).
Veltroni fu l'ultimo direttore “politico” del quotidiano: nessuno dei successori fu parlamentare durante l'incarico, quindi con lui terminò la prassi dell'Unità – e di tanti giornali di partito – dei due direttori, quello d'indirizzo e quello responsabile davanti alla legge.
Nel suo periodo (1992-1996),l'Unità fu caratterizzata da importanti novità quali la riduzione del formato, l'aumento della foliazione - dividendo il giornale in due dorsi, con "l'Unità due" che si occupava approfonditamente di cultura e società - e la pubblicazione in allegato di libri e videocassette, per la prima volta con continuità tra i quotidiani italiani. Negli anni della sua direzione l'Unità registrò un incremento di diffusione, passando dalle 124 000 copie del 1992 alle 157.000 del 1995.[9]
Durante lacampagna elettorale delleelezioni politiche del 1996, è stato chiamato daRomano Prodi a condividere laleadership dellacoalizione dicentro-sinistraL'Ulivo, dove si è candidato nelcollegio uninominale di Roma Centro per laCamera dei deputati, sostenuto dall'Ulivo di Prodi in quota PDS, dove viene rieletto deputato con il 49,91% dei voti contro i candidati delMovimento Sociale Fiamma TricoloreIsabella Rauti (4,29%), figlia dell'exsegretario del MSIPino, e delPolo per le LibertàFilippo Mancuso (45,85%),ministro di grazia e giustizia nelgoverno Dini.
Dopo la vittoria de L'Ulivo di Prodi alle politiche del '96, e il successivoincarico di formare un esecutivo presieduto da Prodi stesso, Veltroni viene proposto da Prodi come suovicepresidente del Consiglio eministro per i beni culturali e ambientali con deleghe per lospettacolo e losport. Il giorno successivo, il 18 maggio 1996, giura nelle mani delPresidente della RepubblicaOscar Luigi Scalfaro come vice-premier e ministro per i beni culturali e ambientali nelprimo governo Prodi, incarico che mantiene fino alla fine del suo esecutivo.
Da ministro per i beni culturali si impegna per i restauri e le riaperture di importanti monumenti nazionali come laGalleria Borghese,Palazzo Altemps e Palazzo Massimo a Roma e lareggia di Venaria Reale inPiemonte. Introduce il meccanismo di assegnazione delle risorse provenienti dalle estrazioni del Lotto per finanziare il restauro dei beni culturali; lancia l'apertura serale dei musei. I risultati ottenuti nella valorizzazione e nel recupero dei beni culturali gli sono riconosciuti inFrancia, dove viene insignito, nel maggio 2000, dellaLegion d'Onore.
Agli inizi del1998 aderisce alla svolta in chiave moderna di Massimo D'Alema dal PDS aiDemocratici di Sinistra (DS), trasformazione per unificare il PDS con altre formazioni dellasinistraitaliana di varie ispirazionilaiche ecattoliche (Sinistra repubblicana,Cristiano Sociali,Comunisti unitari,Federazione Laburista) ed "ammainare" definitivamente il simbolo difalce e martello (riferimento alcomunismo), sostituendolo con larosa dellasocialdemocrazia. Nello stesso anno, dopo la caduta delgoverno Prodi, tornò a concentrarsi sul partito. Sotto la sua guida, i DS arrivano al minimo storico, con il 16,6% dei voti alleelezioni politiche del 2001 (5 anni prima il PDS da solo era al 21%). Si dimette dalla segreteria (anche a causa dell'elezione a sindaco di Roma) e nell'autunno del 2001 viene sostituito daPiero Fassino.
In vista delleelezioni amministrative del 2001, viene scelto dalla coalizione dicentro-sinistra come candidato asindaco di Roma e si presenta con le liste che lo sosterranno:DS,Lista Civica Roma per Veltroni,La Margherita,Partito della Rifondazione Comunista,Federazione dei Verdi,Partito dei Comunisti Italiani,Socialisti Democratici Italiani. Al primo turno ottiene il 48,35% dei voti, accedendo al ballottaggio contro lo sfidante dellaCasa delle Libertà, ilforzistaAntonio Tajani, fermo al 45,12% dei voti. Alballottaggio Veltroni vince e fu eletto con il 52,17% dei voti, battendo Tajani al 47,83% dei voti.
Il 29 maggio 2006 è riconfermato sindaco della capitale al primo turno con il 61,45% dei voti, risultato grazie al quale batte il candidato della Casa delle LibertàGianni Alemanno.
Nel 2005 si reca negliStati Uniti per incontrare ilsenatoredemocratico dell'IllinoisBarack Obama[10], di cui è stato uno dei primi sostenitori fuori dagliStati Uniti e per il quale ha scritto la prefazione all'edizione italiana del libro autobiograficoL'audacia della speranza nel 2007[11]. Nel 2008 ilLos Angeles Times scrisse che Veltroni si presentava, in vista delle elezioni, come l'Obama italiano e come tale era visto da commentatori qualiLucia Annunziata.[12]
Pur essendo non credente ("credo di non credere"[13]), da sindaco di Roma conferisce la cittadinanza onoraria apapa Giovanni Paolo II e propone di intitolargli, subito dopo la sua morte, lastazione Termini; proposta che non viene raccolta né dallaChiesa cattolica né da altri.
Alcuni suoi provvedimenti e dichiarazioni in qualità di sindaco suscitano perplessità e polemiche, tra gli altri: l'aver promosso la costruzione di un parcheggio multipiano interrato alPincio, da molti giudicato incompatibile coi beni artistici di Roma.[14][15][16] Nel campo dell'edilizia urbana, la giunta Veltroni conferma e parzialmente attua le cubature dal nuovoPRG della giunta precedente, previsti in 70 milioni di metri cubi di nuovo cemento, segnando il decennio con la nascita dei maggiori centri commerciali della cintura periferica[17]. Quando lascia l’incarico i successori si ritrovano con un debito comunale di 6,95 miliardi di €.
Dal 23 maggio 2007 entra a far parte del Comitato nazionale per il nascentePartito Democratico che riunisce 45 membri, i leader delle componenti del PD[18]. A seguito di una serie di confronti tra le anime del nascente PD, viene individuato in Walter Veltroni il candidato designato alla guida del nuovo partito, sostenuto dalla larga parte della Quercia e da ampi settori della Margherita, affiancato in ticket daDario Franceschini,capogruppo dei parlamentari dell'Ulivo aMontecitorio. Il 20 giugno 2007, Piero Fassino e Massimo D'Alema si dichiarano favorevoli a candidare Veltroni come segretario del PD.
Veltroni presenta la sua candidatura alleprimarie del Partito Democratico il 27 giugno in un discorso al "Lingotto" diTorino, sottolineando i quattro temi chiave del nuovo partito: ambiente, patto generazionale, formazione, sicurezza[19]. Gli altri concorrenti alla Segreteria sonoRosy Bindi,Enrico Letta,Mario Adinolfi,Pier Giorgio Gawronski eJacopo G. Schettini. La nascita delPartito Democratico è avvenuta ufficialmente il 14 ottobre 2007 con le primarie del Partito Democratico, alle quali parteciparono oltre tre milioni di cittadini. Veltroni fu eletto segretario con il 75% dei consensi: la sua nomina fu ratificata dai membri dell'Assemblea Costituente Nazionale il 27 ottobre seguente.
Prima della caduta delsecondo governo Prodi, Veltroni aveva annunciato che il Partito Democratico avrebbe corso da solo alleelezioni politiche, fissate per il 13 e 14 aprile 2008. Per poter presentare la propria candidatura alle elezioni, in base alla legislazione vigente, Veltroni rassegnò le dimissioni da sindaco il 13 febbraio trasmettendo le proprie funzioni al Commissario prefettizio Mario Morcone nell'attesa delle nuove elezioni comunali. Alle elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008 il partito guidato da Veltroni ottenne circa il 33% dei consensi, mentre la coalizione opposta (escludendo laLega Nord che si attestò quasi all'8,5% su scala nazionale) lo superò di circa 5 punti.
Su sua specifica iniziativa diventaPresidente del Consiglio dei Ministri nelGoverno ombra del Partito Democratico, ruolo che ricopre dal 9 maggio 2008 al 21 febbraio 2009 quando si dimette da segretario del PD. Il Governo ombra, composto per di più dai responsabili nazionali del PD della segreteria Veltroni, non ha alcun valore giuridico ma nasce come iniziativa politica di alternativa alle proposte presentate dal Governo Berlusconi IV.
All'indomani della vittoria del centrodestra anche nelleelezioni amministrative di Roma, il nuovo sindacoGianni Alemanno (AN) dichiarò che a Roma era venuto a cadere il sistema di potere instaurato da Veltroni. Nel giugno del 2008 il governo nazionale e lo stesso Alemanno insieme resero nota l'esistenza di un grave indebitamento del Comune di Roma, ammontante a circa 8,1 miliardi di euro, che sarebbe stato ereditato dall'amministrazione veltroniana[20]. Veltroni respinse ogni accusa, dichiarando che il presunto buco di Roma era una bufala politica, dato che il debito pubblico della città era cresciuto negli ultimi anni meno che nello Stato o in altre grandi città ed era comunque imputabile a mancati trasferimenti dalla Regione: «È inferiore, per fare un esempio, a quello di Milano», affermò il leader del PD[21]. La cifra citata da Alemanno fu poi ridotta dall'agenzia di ratingStandard & Poor's del 20% circa, a 6,9 miliardi di euro.[22]
Il 17 febbraio 2009, a seguito della pesante sconfitta del PD alleelezioni regionali in Sardegna, si dimette dall'incarico di segretario del PD e, anche se la segreteria del PD respinse le dimissioni[18], conferma l'irrevocabilità delle proprie dimissioni in un discorso il giorno successivo alTempio di Adriano a Roma[18][23]. Durante il suo discorso, disse che il PD non era nato come un «partito-Vinavil» capace di «tenere incollata qualsiasi cosa», e che al contrario era un progetto ambizioso finalizzato a «far diventare il riformismo maggioranza nel Paese. Io non ci sono riuscito, ed è per questo che lascio e chiedo scusa. Posso dire "quello che non vorresti fatto a te non farlo agli altri", io non lo farò. Il PD è stato il sogno della mia vita, non bisogna tornare indietro e pensare che ci sia uno ieri migliore dell’oggi. Non chiedete a chi verrà dopo di me con l’orologio in mano di ottenere dei risultati. Il nostro è un grande progetto, e riguarda gli anni, non si consuma in 18 mesi».[18]
A Veltroni verrà sostituito come segretario il suo vicesegretario Dario Franceschini[18], che guiderà il partito durante leelezioni europee di quell'anno e lo scandaloMarrazzo fino alleprimarie per la scelta del segretario, dove Franceschini si candiderà, ma perderà in favore diPier Luigi Bersani.
Nel febbraio 2010 tiene a battesimo la fondazione "Democratica", di cui diventa il primo presidente. Alle attività di questa fondazione, che Veltroni ribadì non essere una corrente delPartito Democratico, parteciparono alcuni politici vicini all'ex sindaco di Roma:Enrico Morando,Salvatore Vassallo,Marco Minniti,Giorgio Tonini,Walter Verini,Andrea Martella eRoberto Morassut.
Il 14 ottobre 2012, durante un'intervista alprogramma televisivoChe tempo che fa condotto daFabio Fazio, annunciò che non si sarebbe ricandidato alleelezioni politiche del 2013, come da tempo in molti chiedono a lui e ad altri leader del PD con diversi mandati alle spalle, spiegando che «non è un cedimento alla rottamazione» e che «continuerà comunque a fare politica in altre forme».[24][25][26]
Dal 9 ottobre 2014 è membro del Consiglio Direttivo diUnicef-Italia.
In seguito alla riapertura del quotidianol'Unità, da lui diretto in passato, nel giugno 2015, Veltroni torna a collaborarvi, firmando l'articolo dell'edizione domenicale della rubricaLa domenica di Walter Veltroni[27].
Il 14 ottobre 2017 apre la cerimonia al Teatro Eliseo di Roma per i 10 anni del PD, di cui era stato il primo segretario proprio da quel giorno, e dichiara che ilgoverno Prodi I fu il migliore della storia della Repubblica, auspica che si possano superare le divisioni nella sinistra e, rivolgendosi al premierPaolo Gentiloni e al segretarioMatteo Renzi, seduti in prima fila, dice che vorrebbe che la legislatura si concludesse con l'approvazione delloius soli.[28]
Durante la campagna elettorale delleelezioni politiche del 2018, chiese pubblicamente all'allorasegretario del PD Renzi di rinunciare al ruolo di candidato premier dellacoalizione del centro-sinistra e di indicare Gentiloni in quel ruolo. In risposta a questa proposta Renzi ha sempre smentito, affermando che lalegge elettorale non prevedeva la nomina di un candidato allapresidenza del Consiglio e che era stato eletto segretario del partito con quasi il 70% dei voti, quindi per statuto del partito il candidato premier era lui.
Nel settembre 2020, in vista delreferendum costituzionale sulla riduzione dei parlamentari legato alla riformaFraccaro avviata dalgoverno Conte I guidato dallaLega assieme alMovimento 5 Stelle e concluso dalgoverno Conte II guidato dalla coalizione M5S e PD, annuncia di votare "No", in dissidenza con la linea ufficiale del suo partito schierato per il "Sì"[29][30], affermando: «Se si tocca ilParlamento, bisogna farlo tenendo conto degli equilibri necessari. Il vero problema è ilbicameralismo perfetto. Per questo voterò no»[30]. SuccessivamenteIl Fatto Quotidiano ha evidenziato e fatto notare come nel2008, quando era segretario del PD, sia stato proprio Veltroni, assieme alcapogruppo PD alSenatoAnna Finocchiaro eFelice Casson, a presentare unddl «per tagliare gli eletti da 945 a 600».[31]
Ad oggi èeditorialista per ilCorriere della Sera e collaboratore occasionale dellaGazzetta dello Sport, dove nei suoi articoli tratta principalmente argomenti politici e calcistici. A quanto riporta ilCorriere dell'Umbria percepisce unvitalizio di oltre 9.000 euro dal 2004.[32][33][34]
Quando ricopriva il ruolo di sindaco di Roma, Veltroni promosse attività culturali in collaborazione con le scuole della capitale: nel 2004, ad esempio, inaugurò con gli studenti delle scuole romane una serie di viaggi in paesi dell'Africa volti a sensibilizzare gli studenti sul tema della povertà nelTerzo Mondo e per donare, con i soldi raccolti dagli studenti, nuove strutture, specialmente scuole, ai paesi visitati. Il primo viaggio, svoltosi nel 2004, ebbe come meta ilMozambico; il secondo, del 2005, si svolse inRuanda; il terzo, del 2007, fu inMalawi. Nel 2007 invece scrisse il soggetto di un corto per il programmaScreenSaver di Rai Tre che venne sviluppato con i ragazzi della sua ex-scuola media. Nello stesso periodo organizzò un ciclo di incontri sul tema "Che cos'è la politica".
Appassionato dipallacanestro e tifoso dellaVirtus Roma, il 7 novembre 2006 è stato nominato Presidente Onorario dellaLega Basket. Ha inoltre appoggiato la costruzione di diversi nuovi impianti sportivi e la candidatura diRoma per iGiochi olimpici estivi del 2020 (inizialmente prevista per il 2016, poi posticipata). Sempre nel 2006 si è fatto promotore diCINEMA. Festa Internazionale di Roma,festival cinematografico della capitale la cui prima edizione si è tenuta a ottobre dello stesso anno. Per quel che concerne il calcio, non ha mai nascosto la sua simpatia per laJuventus.
Nel 2009 ha ricevuto ilPremio America dellaFondazione Italia USA.
Nel 2013 è commentatore di trasmissioni cinematografiche sul canaleIris diMediaset.
Nel marzo 2014 Veltroni debutta come regista conQuando c'era Berlinguer, film documentario ispirato alla vita del segretario delPCIEnrico Berlinguer[35]. Per questo docufilm gli è stato assegnato ilPremio penisola sorrentina Arturo Esposito 2014. Nel 2015 torna come regista del filmI bambini sanno. Nel 2020 torna alla regia con il film documentarioFabrizio De André e PFM - Il concerto ritrovato.
Nel 2016 vince il Premio letterario La Tore Isola d'Elba, vinto tra gli altri da Camilleri, Faletti, Vitali e Daverio.
È co-presidente del Summit Mondiale deiNobel per la Pace, oltre a scrivere suSette, nel 2021 è stato opinionista dell’Europeo perLa Gazzetta dello Sport.[36]
Pur avendo militato per i primi 21 anni della sua carriera politica nel PCI ed essendo stato elettoconsigliere comunale di Roma nelle sue liste, in più di un'occasione ha affermato pubblicamente di non essersi mai veramente riconosciuto nell'ideologiacomunista. Una delle sue dichiarazioni più famose, infatti, recita: «Si poteva stare nel PCI senza essere comunisti. Era possibile, è stato così» (1995)[37]. Quattro anni dopo, in un articolo pubblicato sullaLa Stampa (1999), dichiarò: «Comunismo e libertà sono stati incompatibili, questa è stata la grande tragedia europea del dopo-Auschwitz». E ancora: «Io ero ragazzo, allora, ma consideravoBreznev un avversario, la sua dittatura un nemico da abbattere»[38].
Secondo il libro diMichele De LuciaIl Baratto[39], Veltroni, in quanto Responsabile Comunicazioni di massa del PCI e seguendo la linea del partito all'epoca, avrebbe aiutato a ratificare nel 1985 ildecreto Berlusconi diBettino Craxi che permetteva all'omonimo imprenditore di aggirare la decisione di tre pretori del 16 ottobre 1984 di procedere al sequestro nelle loro regioni di competenza del sistema che permetteva la trasmissione simultanea nel Paese di tre canali televisivi. Questo in cambio, sempre secondo il libro, diRai 3 al PCI.[40][41]
Intervistato daPanorama nel 2003[42] e ospite della trasmissioneChe tempo che fa l'8 gennaio 2006, Veltroni dichiarò che, in caso di rielezione a sindaco di Roma, avrebbe concluso la sua carriera politica alla fine del mandato nel 2011[43], riconfermandolo ulteriormente il successivo 8 ottobre[44]. Nonostante queste dichiarazioni, non abbandonò la politica al termine del mandato da sindaco nel 2011, ma nel 2013, dopo aver concluso il mandato da deputato, essendo stato nel frattempo rieletto alla Camera allepolitiche del 2008.
In un'intervista del settembre 2007 alla trasmissione televisivaLe invasioni barbariche, all'affermazione della conduttrice che aTreviso le strade sono più curate che aRoma, Veltroni rispose: «Sì, ma per niente al mondo scambierei il concetto di integrazione che c'è a Treviso con quello che abbiamo a Roma». Questa critica rivolta allaprovincia veneta, prima in Italia nel 2006 in fatto diintegrazione razziale secondo laCaritas[45], provocò reazioni bipartisan tra i politici locali[46]: il presidente della provinciaLeonardo Muraro invitò Veltroni a scusarsi, mentre alcuni esponenti del Partito Democratico fecero notare che la frase, pur sbagliata fuori contesto, era riferita alla classe dirigenteleghista, in particolare all'alloravicesindacoGiancarlo Gentilini, fautore dellatolleranza zero.
Aspetti controversi sono emersi anche in seguito a una puntata diReport, intitolataI re di Roma[47], avente per oggetto la politicaurbanistica di Veltroni nel periodo in cui è stato sindaco della Capitale. La trasmissione riportò numeri e modalità con cui si sarebbe compiuto un vero e proprio "sacco urbanistico" ai danni della città, attraverso l'approvazione del nuovo Piano Regolatore, che aveva permesso ai costruttori di edificare ben 70 milioni di metri cubi di cemento, per un consumo di territorio naturale di almeno 15.000 ettari (una superficie più grande di quella del comune di Napoli).
La scelta di Veltroni e della classe dirigente delPartito Democratico di non allearsi con l'area della sinistra radicale per leelezioni del 2008 fu oggetto di critiche da parte della sinistra radicale stessa, che attribuì la responsabilità della propria scomparsa dalParlamento[N 1] e della sconfitta delcentro-sinistra al cosiddetto "isolazionismo" di Veltroni[48]. D'altronde, la classe dirigente del Partito Democratico non era disposta a rischiare una coalizione che non fosse basata su un accordo programmatico di governo[49][50]. Parole di fuoco contro la sinistra massimalista e radicale sono state espresse daEugenio Scalfari[51], secondo cui l'accusa contro Veltroni sarebbe «ai confini dell'assurdo». Lo stessoRomano Prodi, che nel dicembre2007 aveva lanciato un ultimatum agli esponenti di spicco diRifondazione ComunistaFranco Giordano ePaolo Ferrero,[52], una settimana prima delle elezioni, si disse favorevole alla linea politica di Veltroni di "correre da soli"[53]. A due giorni dal voto Prodi osservò come i responsabili principali della caduta del suo governo, i partiti della sinistra radicale e l'UDEUR, fossero rimasti spazzati via dalle elezioni e commentò il fatto con le parole «si dorme nel letto che si è preparato».[54][55]
La linea politica di dialogo con le forze di maggioranza voluta e sostenuta da Veltroni, anche su temi come la giustizia, è stata spesso percepita, all'interno della sinistra e del partito stesso, come troppo debole; particolarmente critico nei suoi confronti fu il movimento deigirotondini, che lo accusò di essere eccessivamente accondiscendente conBerlusconi[56]. A tali critiche si sono associate voci autorevoli della sinistra, comeFurio Colombo,Paolo Flores d'Arcais eUmberto Eco[57].
Per questi motivi, è stato più volte definito daBeppe Grillo «il miglior alleato di Berlusconi»[58]. D'altronde, sondaggi riportati dalCorriere della Sera già nel settembre 2007 sembrerebbero confermare che il clima protestatario innescato dalV-Day organizzato dal comico genovese avrebbe danneggiato l'immagine del governo guidato daRomano Prodi e dell'intero centro-sinistra. Secondo il quotidiano milanese,Silvio Berlusconi, riferendosi ai sondaggi, avrebbe ripetuto a più riprese ai suoi collaboratori «Grillo ci aiuta», «Grillo ci fa bene»[59]. In particolare, un effetto riscontrato nei sondaggi citati sarebbe stato l'aumento significativo dell'astensionismo tra gli elettori del centro-sinistra (Grillo stesso, in più occasioni, ha del resto invitato gli elettori a non recarsi alle urne[60]).
AncheGiulietto Chiesa, che dalle colonne deIl manifesto[61] aveva esortato la sinistra massimalista e antagonista a coalizzarsi contro ilPartito Democratico e aveva poi fondato all'uopo il partito politico denominatoPer il Bene Comune, commentò l'esito delle elezioni evocando la fine dellademocrazia inItalia e attribuendone la principale responsabilità a Veltroni e ai banchieri italiani che ne avrebbero sostenuto lacampagna elettorale.[62][63]
In un'intervista al programma televisivoChe tempo che fa, condotto daFabio Fazio, a marzo2009, a un anno dal voto, Prodi attribuì parte della responsabilità dellacaduta del suo governo anche alla decisione di Veltroni di sganciarsi dalle ali estreme della coalizione del'Unione. Secondo Prodi quella decisione causò infatti un'accelerazione della crisi in corso.[64]
(Guzzanti - Veltroni)
Veltroni è stato spesso oggetto dellasatira delcomicoCorrado Guzzanti, che lo ha dipinto come un "bambinone" attaccato ai ricordi dell'infanzia e inadatto a risolvere i problemi della politica, perché più interessato alle conferenze riguardanti l'enologia e, in particolare, la sua passione per ilcinema. La prima imitazione risale al 1997 e manifesta un'enfatizzazione dei suoi tipici comportamenti: la pacatezza, il sacro rispetto dell'avversario, la ricerca di un'armonia tra i partiti dicentro-destra ecentrosinistra e l'inclinazione a «comporre i contrasti», anche «a prezzo di vedere diminuiti i consensi dell'elettorato».
Altri progetti
Predecessore | Sindaco di Roma | Successore | ![]() |
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Enzo Mosino (commissario straordinario) | 1º giugno 2001 – 13 febbraio 2008 | Mario Morcone (commissario straordinario) |
Predecessore | Vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana | Successore | ![]() |
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Roberto Maroni Giuseppe Tatarella | 17 maggio 1996 – 21 ottobre 1998 | Sergio Mattarella |
Predecessore | Ministro per i beni culturali e ambientali | Successore |
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Antonio Paolucci | 17 maggio 1996 – 21 ottobre 1998 | Giovanna Melandri |
Predecessore | Deputato delCollegio Uninominale Roma Centro | Successore |
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Silvio Berlusconi | 1996 – 2001 | Giovanna Melandri |
Predecessore | Deputato delCollegio Uninominale Gubbio | Successore |
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nuova legge elettorale | 1994 – 1996 | Giuseppe Giulietti |
Predecessore | Segretario del Partito Democratico | Successore | ![]() |
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nessuno | 15 ottobre 2007 – 17 febbraio 2009 | Dario Franceschini |
Predecessore | Segretario dei Democratici di Sinistra | Successore |
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Massimo D'Alema | 6 novembre 1998 – 18 novembre 2001 | Piero Fassino |
Predecessore | Direttore del'Unità | Successore | ![]() |
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Renzo Foa | 1992 – 1996 | Giuseppe Caldarola |
Segretari delPDS e deiDS | |
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Partito Democratico della Sinistra | Achille Occhetto (1991-1994) ·Massimo D'Alema (1994-1998) |
Democratici di Sinistra | Massimo D'Alema (1998) ·Walter Veltroni (1998-2001) ·Piero Fassino (2001-2007) |
Segretari del Partito Democratico | |
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