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Villastellone

Coordinate:44°55′N 7°45′E44°55′N,7°45′E (Villastellone)
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Villastellone
comune
Villastellone – Stemma
Villastellone – Bandiera
Villastellone – Veduta
Villastellone – Veduta
Abside della Parrocchia di San Giovanni Battista
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Piemonte
Città metropolitana Torino
Amministrazione
SindacoFrancesco Principi (lista civica Insieme per Villastellone) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate44°55′N 7°45′E44°55′N,7°45′E (Villastellone)
Altitudine234 m s.l.m.
Superficie19,88km²
Abitanti4 314[1] (31-12-2024)
Densità217 ab./km²
FrazioniBorgo Cornalese, Cascina Monache, Fontanacervo, Fortepasso, Tetti Mauritti
Comuni confinantiCambiano,Carignano,Carmagnola,Moncalieri,Poirino,Santena
Altre informazioni
Cod. postale10029
Prefisso011
Fuso orarioUTC+1
CodiceISTAT001308
Cod. catastaleM027
TargaTO
Cl. sismicazona 3(sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 576GG[3]
Nome abitantiVillastellonesi
Patronosant'Anna, san Bartolomeo
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Villastellone
Villastellone
Villastellone – Mappa
Villastellone – Mappa
Localizzazione del comune di Villastellone nella città metropolitana di Torino.
Sito istituzionale
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Villastellone (Vilastlon[vilas'tlʊŋ] oVila dë Stlon, oppure semplicemententeVila, inpiemontese) è uncomune italiano di 4 314 abitanti[1] dellacittà metropolitana di Torino inPiemonte.

Geografia fisica

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Il comune si adagia in una zona pianeggiante a sud delle colline torinesi, collocato su due pianori diversi: il primo, a sud del paese, confinante conCarignano,Carmagnola ePoirino, risulta più paludoso, perché parte integrante del letto di esondazione delPo; il secondo, a nord, versoCambiano eSantena, è rialzato di qualche metro, costituito principalmente da terreni sabbiosi.

Origini del nome

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Nel1203, la vicinaChieri acquistò i terreni fluviali diSancti Martini, a difesa dall'espansione delMarchesato di Saluzzo e di Provana. Il nome derivava dalla chiesetta dicistercensi, presenti in gran parte del territorio (come si evince anche dalla vicinaabbazia di Casanova diCarmagnola), molto devoti asan Martino.
Sul finire delXIV secolo poi, i conti chieresi Tomaso e il figlio Franceschino Villa,[4] vi costruirono una residenza provvista di cinta muraria, e il territorio divenne dapprimaVilla Sancti Martini, poi semplicementreVilla; l'aggiuntaStellone risulta più tardiva, e deriva dall'omonimorio, a sua volta affluente deltorrente Banna, che attraversa la vicinaSantena.

Storia

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Durante ilXIII secolo era presente una mansionetemplare dei terreni, dettiairali, in difesa della chiesetta di San Martino e del ponte sulrio Stellone, in direzioneCarignano. La vicinaChieri acquistò la mansione nel1203, e vi costruì il primo insediamento urbano in località Campo di Costa. Tale "Villanova" costruita in posizione sopraelevata non era cinta di mura ma circondata da una palizzata in legno e da un fossato che, vista la quota elevata, non poteva esser riempito d'acqua.

Negli anni successivi, la fedeltà del paese a Chieri fruttò il privilegio di potenziare la fortificazione, questa volta in difesa del vicino dominio delMarchesato di Monferrato eAsti. Per tutto ilXIV secolo, il villaggio non ebbe vita facile. Dopo le continue carestie, le pestilenze e un disastroso incendio che lo rase al suolo, si trovò nuovamente spopolato, tanto che Chieri incentivò circa ottanta famiglie provenienti dallaval Chisone a insediarsi nel borgo, offrendo loro nuove terre e una casa. Nel1396 i Conti, prima Tomaso, poi il figlio Franceschino Della Villa (o successivamente semplicementeVilla), membri di nobiltà chierese,[5] potenziarono le fortificazioni, facendo costruire nuove porte, nuovi ponti ed un mulino. Fecero poi erigere un castello con un'alta torre, dalla quale nei giorni di fiera veniva esposto lo stemma del paese. Durante il XV e ilXVI secolo si susseguirono tre grandi periodi siccitosi, con invasioni di cavallette, ed ancora una pestilenza nel1630, che decimò tragicamente la popolazione. Le sventure non finirono; nel1670, l'esercito francese, comandato dal generaleCatinat, assediò il paese. Vista la drammatica situazione, i popolani nascosero i loro tesori e il catasto comunale nella torre; le truppe francesi, non riuscendo ad entrarvi, la minarono e la fecero saltare, distruggendo parzialmente il castello. Le armate francesi rubarono anche il grande orologio del campanile, con tutti gli ingranaggi, e lo trasferirono in Francia.

Il paese tornò in mano aVittorio Amedeo II di Savoia — e quindi ai nobili Villa — soltanto intorno al1720, dove iniziò un periodo di ricostruzione. Nel1735, i suddetti commissionarono nientemeno che l'architettoFilippo Juvarra (che aveva appena terminato la vicinaPalazzina di caccia di Stupinigi) di progettare una villa signorile, con annesso un parco all'inglese. Verso l'Ottocento, con l'invasione napoleonica, si svilupparono anche nuove attività, tra cui labachicoltura e la coltivazione dipatate di qualità, divenuto poi prodotto tipico del paese.Nel1860 fu messa in posa la stazione ferroviaria sulla linea perAsti. Tuttavia, l'ultimo marchese Carlo Villa non ebbe figli e, con la sua morte, il nobile ramo dei Villa si estinse definitivamente nel1866. La sorella Clara invece, sposò il conte diPancalieri, Carlo Morra di Lavriano, dando un così un cambio di cognome alla discendenza. Fedelissimi aCasa Savoia, fecero intitolare la piazza centrale del paese al reUmberto I e l'asilo infantile ai Principi di Piemonte.

Durante la seconda guerra mondiale poi, il castello divenne un presidionazista e nel parco in quella che comunemente viene detta laca' d'lemasche (initaliano: "la casa delle streghe"), venne costruito un deposito di munizioni, il che comportò un grave pericolo per la popolazione. Molti villastellonesi si impegnarono nella lotta al nazifascismo, come testimoniato dall'intitolazione di alcune strade del paese a specifici episodi della resistenza e al ricordo dei partigiani caduti.

Simboli

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Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 9 ottobre 2002.[6]

«Inquartato: il 1º, d'argento, alla testa e collo della donna mora, di nero; il 2º, di azzurro, allastella di sei raggi, d'oro; il 3º, d'azzurro, alle tre calendule d'oro; al 4º, di argento, alla croce di otto punte, di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.»

La testa di donna mora deriva dallo stemma dei marchesi Morra di Lavriano (bandato di rosso e d'azzurro, orlato d'argento; con il capo d'argento, carico di una testa di donna mora, al naturale); la stella ha assonanza con il torrente Stellone da cui ha preso nome il paese; la croce ricorda la presenza deiTemplari sul territorio; lecalendule erano simbolo dei conti De Maistre (d'azzurro, a tre calendule d'oro), proprietari di Borgo Cornalese, aggregato a Villastellone nel 1799.[7]

Il gonfalone è un drappo di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Il castello

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Il castello, che si affaccia sulla piazza principale (piazza della Libertà), fu costruito da un disegno attribuito all'architetto sicilianoFilippo Juvarra, ma sorge sui resti di un più antico maniero medioevale del quale si sa molto poco, certo è che doveva avere pianta rettangolare con una corte al centro e un'alta torre su cui nei giorni di fiera veniva esposto lo stemma cittadino e in caso d'assedio fungeva da vedetta. Nel 1693 in seguito all'invasione del Piemonte delle truppe francesi guidate dal generale Catinat, la comunità villastellonese nascose nella torre tutti gli oggetti di valore compreso l'archivio, i francesi non riuscendovi ad entrare minarono la torre e la fecero saltare.Dopo questi fatti il maniero si presentava irreparabilmente danneggiato ed ecco perché nel 1735 il conteErcole Della Villa affidò la costruzione della villa barocca ancora oggi presente. Il castello è privato e non è accessibile alle visite. Un grande parco all'inglese, di circa 60 ettari, si estende intorno ad esso, e al suo interno si trovano edifici di pregio quali la chiesa di S.Anna, le serre, le scuderie e gli alloggi per la servitù costruiti verso la metà dell'Ottocento dall'architetto John Vallance. Nel parco nascosto dalle fitte chiome degli alberi secolari sorge un fienile, originariamente costruito come deposito di munizioni del presidio nazista che aveva luogo proprio nel castello durante il secondo conflitto mondiale: sulla struttura si sono sempre vociferate leggende popolari, infatti ancora oggi viene denominata "la casa delle masche"

La parrocchia

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La parrocchiale dedicata a S.Giovanni Battista è prevalentemente in stile barocco. (Si dice che sia stata ruotata di 90° nel XIX secolo spostando l'entrata principale a nord-ovest anziché a nord-est[senza fonte]).
La pianta è suddivisa in tre navate: dietro all'altare maggiore, nel catino absidale, si trova una pala d'altare sormontata da due putti che reggono lo stemma dei conti Della Villa (antichi signori del luogo e committenti della chiesa) sormontato da un'insegna recante il motto della famiglia"droit et avant".Nella navata sinistra sopra l'altare maggiore si trova una loggia separata dal resto della chiesa da un paravento: infatti questo luogo era riservato ai signori del paese.Al di sotto dell'altare maggiore, inoltre, trovano luogo le tombe dei suddetti conti.Durante laseconda guerra mondiale lo scoppio di un treno carico di munizioni ne fece saltare tutte le vetrate. L'ultimo restauro è stato eseguito ai primi del Novecento: in quell'occasione vennero alla luce gli affreschi sopra l'altare maggiore raffiguranti i quattro evangelisti.

La chiesa della Madonna addolorata

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La chiesetta era intitolata un tempo alla Madonna degli Alteni per via dei numerosi vigneti che si estendevano in zona; dopo la soppressione del cimitero annesso alla chiesa di S. Martino oggi S. Anna, questo venne spostato proprio nel retro di questa chiesa.Nel1944, il 7 ottobre, le truppe partigiane vennero a sapere che i tedeschi, il cui presidio era nel castello, intendevano trasferire via treno le munizioni allocate nel deposito del parco e portarle oltre ilfiume Ticino. Il comandante Icilio Ronchi della Rocca immediatamente informò il capitano Powell della missione inglese. Tramite bombardamento aereo dellaRAF vennero sganciate dieci bombe sui circa quaranta vagoni del treno; le esplosioni si susseguirono per due giorni interi: cinquanta case, lo stabilimento Van Den Berg, la stazione e la stessa chiesa dell'Addolorata subirono ingentissimi danni; non fu così per la nicchia della Madonna, la quale insieme alla sua statua rimase intatta.Nella chiesetta della Madonna Addolorata è stata ricollocata l'omonima statua recuperata daiCarabinieri in seguito ad un furto subito alcuni anni fa. La statua ha un certo pregio, in quanto, a detta degli esperti, risale almeno al 1400.

L'ex chiesa di San Martino ora di Sant'Anna

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È forse l'edificio più antico di tutta Villastellone. Proprio qui aveva sede la mansione templare autrice della fondazione del paese; sul finire del'500, in seguito a guerre fu inevitabilmente danneggiata, il conte Della Villa la fece abbattere e al suo posto vi eresse una nuova chiesetta rimasta fino ai giorni nostri.il primo cimitero del paese si trovava nei pressi della chiesa, dopodiché lo stesso venne soppresso e le ossa spostate nel nuovo cimitero presso l'attuale chiesa dell'Addolorata. in questa occasione il conte della villa poté finalmente acquisire questo terreno e cingere il parco con un muro e non più con siepi.

L'albergo di Santa Croce

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Nel1771 un ricco commerciante villastellonese, Ludovico Assom, commissionava la costruzione dell'albergo di Santa Croce.Dalla sua costruzione ad oggi ha sempre mantenuto una funzione di accoglienza, diventando ospedale dalla metà dell'Ottocento. Vi ha sede ora la casa di riposo.È in corso il restauro dell'edificio, già cominciato con la torretta dell'orologio costruita dal carignanese Tappi.

La chiesa di Santa Croce o deiBatù

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Contigua all'albergo di Santa Croce si trova la chiesa omonima, detta anche deibatù poiché i membri della confraternita erano soliti infliggersi pene corporali.È un edificio in stile barocco interamente affrescato. All'interno si trova un organo di manifattura molto rara che nell'anno 2010 ha ottenuto l'attestato di storicità, essendo uno dei pochissimi strumenti in grado di suonare le melodie del Frescobaldi; l'organo avrebbe bisogno di un accurato restauro, ecco perché, sempre nel 2010 si è cercato, grazie al lavoro del Professor Quaglia, di iscrivere le chiese villastellonesi ai luoghi del cuore del FAI (Fondo per l'ambiente italiano), allo scopo di sensibilizzare le fondazioni e gli istituti di credito del territorio a promuovere campagne di restauro.La chiesa è stata sconsacrata nel 2003 ed è ora concessa in usufrutto al comune. Al suo interno ha sede il Centro Studi Santa Croce. Un inventario degli arredi ha permesso di scoprire vere e proprie ricchezze.

Il palazzo comunale

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Dapprima residenza dei conti Cerutti diCastiglione Falletto, venne, a metà Ottocento, acquistato dal comune di Villastellone che dovette però intitolare la via adiacente alla famiglia nobile.Vi trovarono luogo le antiche carceri, riconoscibili lungo via Conti Cerutti da due piccole feritoie.
Il palazzo è tuttora la sede del consiglio comunale.

Borgo Cornalese

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Panorama della frazione

Verso ovest, in direzioneCarignano (fraz.Tetti Faule), s'incontra Borgo Cornalese, frazione di interesse storico nota per la presenza della villa-castello deiConti de Maistre, un vasto complesso con parco e un suggestivo viale di pioppi cipressini (pioppo nero "arbra pi-na" in piemontese), che ne diparte e s'inoltra per il borgo rimasto invariato negli ultimi secoli. È presente anche una chiesa in stileneoclassico dedicata allaMadonna dei Dolori e ai Santi Barnaba ed Eugenio, opera del1850 dell'architettoBenedetto Brunati, immersa nel verde della campagna. Nella borgata si trova unmulino a ruota idraulica i cui ingranaggi sono interamente in legno.

La borgata venne fondata intorno all'anno1000 da popolazioni diUngari eBulgari, durante le loro scorrerie nelchierese. Dai primi documenti dell'alto medioevo, con la denominazione diContrada Bulgarium, dotata di tre edifici a scopo difensivo (Fortepasso, Malpertusio, oggi Cascina Nuova, e Vai di Cosso, oggi Cascina Valcorso), si passò al nome diBorgo Cornalexio, forse per l'attività venatoria dei cornuticervi praticata all'epoca[8].

Nel1180 poi, il borgo passò nelle mani dei monaci cistercensi, che vi costruirono ben tre luoghi di culto. Verso il1300, vi si insediò la famiglia Costa, tesorieri dei principi d'Acaja, che vi rimasero fino alla meta del '700. Tra il1799 e il1816, il borgo venne aggregato al territorio di Villastellone e, successivamente, venne donato dal duca Eugène-Alexandre Laval di Motmorency ad Anne-Constance de Maistre, figlia del filosofo savoiardoJoseph de Maistre[9]

Oggi l'abitato conserva l'aspetto di borgo agricolo medievale autosufficiente, pur comprendendo al suo interno alcuni edifici di epoca più recente, tra cui appunto la chiesa e la splendida villa dei Conti de Maistre con il suo parco, di proprietà privata della famiglia. Quest'ultima è stata utilizzata per le riprese della fiction "La strada di casa", diRiccardo Donna (2017), nelle vesti dell'inventata azienda agricola "Cascina Morra", sebbene alcune scene della stessa siano ambientate anche alla Tenuta La Morra pressoCavour (TO).

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[10]

Cultura

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Biblioteca

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A Villastellone è presente la biblioteca civica"Giacolin Avataneo"[11], poeta villastellonese del primo '900.

Amministrazione

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Il municipio

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

PeriodoPrimo cittadinoPartitoCaricaNote
3 giugno 19857 giugno 1990Antonio Barale-Sindaco[12]
7 giugno 199024 febbraio 1992Antonio Baralelista civicaSindaco[12]
24 febbraio 199224 aprile 1995Michele D'AmaroPartito Democratico della SinistraSindaco[12]
24 aprile 199514 giugno 1999Michele D'Amaro-Sindaco[12]
14 giugno 199914 giugno 2004Giovanni PollonecentroSindaco[12]
14 giugno 20048 giugno 2009Giovanni Pollonelista civicaSindaco[12]
8 giugno 200926 maggio 2014Davide Niccolista civicaSindaco[12]
26 maggio 201427 maggio 2019Davide Niccolista civica Insieme per VillastelloneSindaco[12]
27 maggio 2019in caricaFrancesco Principilista civica Insieme per VillastelloneSindaco[12]

Sport

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Nel comune ha sede una società di calcio; A.S.D. Villastellone Carignano, militante in Prima Categoria e una società pallavolistica, ASD Villa Volley, fondata nel 2009[13].Ha sede la squadra pluripremiata dell'oratorio Maria Ausiliatrice della parrocchia San Giovanni Battista (O.M.A.)

È inoltre presente una piccola squadra diPallacanestro

Note

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  1. ^abBilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), sudemo.istat.it,ISTAT.
  2. ^Classificazione sismica (XLS), surischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), inLegge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A,Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151.URL consultato il 25 aprile 2012(archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^Comune di Villastellone - La Storia
  5. ^ Vittorio Angius,Sulle famiglie nobili della monarchia di Savoia, Torino, Fontana e Isnardi, 1841, p. 1166.
    «Nel 1400, 20 novembre, il conte Amedeo rese all'antica nobiltà e dignità de' Villa, una onestissima testimonianza, Invitandoli tra' più illustri della città di Chieri, e ponendoli primi nel numero. Diceva il principe, che per la cognizione che avea dell'antica probità della vita, della onestà dei eostumi, e degli altri argomenti di virtù per cui si erano sempre distinte le schiatte de' sottonotati primarii cittadini di Chieri, i de' Villa, i Dodoli, il maestro Luchino Pasquale, suo figlio e professore di medicina con tutta la parentela de' Pasquali, quindi gli Alamani, i Capastri, i Ricci, i Buschetti, i Guasehi, i Moncucco, i Carneri, i Tana, i Mazzetti, i Vadoni, concedeva a queste famiglie di nominarsi tutto d'uno stesso modo, di servirsi dello stesso stemma e portare a simbolo il Cigno.»
  6. ^Villastellone, suArchivio Centrale dello Stato.URL consultato il 13 maggio 2023.
  7. ^Lo stemma, suComune di Villastellone.URL consultato il 13 maggio 2023.
  8. ^http://www.piemonteparchi.it/cms/index.php/parchi-piemontesi/item/172-cornalese-borgo-fuori-dal-tempo
  9. ^(PDF) Insediamenti produttivi e fortificazioni nell'Italia nord-occidentale (secoli XIV-XVI) | Enrico Lusso - Academia.edu
  10. ^Statistiche I.Stat -ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
  11. ^Guida alle Biblioteche dell'Area Metropolitana Torinese, Regione Piemonte.
  12. ^abcdefghihttp://amministratori.interno.it/
  13. ^Sito società, suvillavolley.com.URL consultato il 16 febbraio 2016(archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2016).

Bibliografia

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  • Fassino Gianpaolo,Borgo Cornalese e il primo barone cristiano, inMomenti di storia chierese nell'Ottocento, a cura di F. Ferrua e G. Vanetti, Chieri, Gaidano&Matta-Associazione Compagnia della Chiocciola, pp. 53–55.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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V · D · M
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