Il toponimo deriva dal tardo latinovillar (attribuito ai villaggi non eretti a municipalità) eabbatiarum, ossia "delle abbazie", intendendo con esse quella di San Michele (laSacra) e quella di San Solutore Maggiore, ubicata aTorino.
I primi insediamenti umani nel territorio compreso fra le ultime colline dell'anfiteatro morenico diRivoli, risalgono alla preistoria, come dimostrano le tracce di incisioni e scavi nei Massi a Segnali o Pietre a Scodelle che, unitamente ad altri massi erratici sparsi fra i boschi collinari, costituiscono una testimonianza del fenomeno glaciale della valle di Susa.Anche i due Roch 'd Pera Majana che spiccano nella piana ai piedi della collina, ne sono una testimonianza.
In alcuni scavi effettuati nel XIX secolo, furono ritrovate tombe, armi, vasi, monete e suppellettili risalenti all'epoca romana. Attorno all'anno 1000, alcune località di Villarbasse vengono menzionate nella donazione fatta da Gezone, Vescovo di Torino, all'Abbazia di San Solutore. Nel 1250 Villarbasse si compose a comune, con interessi e diritti distinti da quelli dell'Abbazia di San Solutore. Fuori dalle grandi strade di comunicazione, Villarbasse non subì grandi vicende militari: sia i francesi sia gli spagnoli occuparono il paese depredandone la popolazione.
Nell'immediato dopoguerra il paese ha avuto una triste e lugubre notorietà a seguito della cosiddettastrage di Villarbasse della Cascina Simonetto, avvenuta il 20 novembre 1945, che ha portato all'applicazione per l'ultima volta in Italia dellapena di morte.
Edificata nel 1674 su una preesistente chiesa medioevale (XII secolo) di cui mantiene la disposizione e il campanile, successivamente sopraelevato nel 1730. L'interno rispecchia lo stile tardo barocco delle cappelle laterali a chi si sono aggiunte le decorazioni in stucco del 1830 durante i lavori di rinforzo e consolidamento della struttura. Sono in corso lavori di recupero dei dipinti.
Posta all'incrocio delle strade che collegano Villarbasse aReano eSangano se ne hanno le prime notizie dal 1348, nel 1887 venne confermata la preesistenza di un'antica tomba romana di cui rimane la pietra tombale.
Posta sulla strada Rivoli - Villarbasse, nella frazione Corbiglia, ha subito molte modifiche nei secoli, ma il campanile in pietra grezza, risalente probabilmente al XII secolo, ha conservato l'aspetto originario. Attualmente chiusa al pubblico, necessita di interventi di ristrutturazione del tetto e delle pareti.
Situata all'ingresso della frazione Roncaglia, presenta un piccolo porticato antistante ed è oggetto della devozione popolare durante la festa patronale della frazione stessa.
Torre di difesa medioevale, edificata fra il 1275 e il 1277 circondata da un ampio fossato, anticamente colmo d'acqua, con l'accesso tramite ponte levatoio in legno. La torre è diventata ben presto simbolo della cittadina.
In origine Villa dei Marchesi D'Angennes, edificata intorno al 1687, ristrutturata e arredata a inizio Ottocento, mantiene gli arredi e i decori originali perfettamente conservati.
Costruito intorno al XVII secolo inglobando preesistenti edifici cinquecenteschi, nel 1687 venne costruita la piccola Cappella di Santa Maria del Bosco, a metà del XIX secolo veniva aggiunta l'ala a sud utilizzata per l'allevamento dei bachi da seta.
Situato in piazza delle Chiese, fa angolo con il palazzo Schiari-Riccardi, costruito intorno al 1720 con planimetria a C, si estende su un ampio parco recintato.
A Villarbasse è presente la biblioteca Luciano Tamburini, partigiano villarbassese e studioso d'arte e letteratura piemontese, il quale ha anche donato circa 5 000 volumi della sua collezione privata.