Leprecipitazioni si concentrano nei periodi compresi tramarzo emaggio, con un leggero calo nei mesi estivi, e un riacutizzarsi nel periodo compreso traottobre enovembre inoltrato.
L'inverno è compreso generalmente tra novembre e fine marzo, ed è caratterizzato da una percentuale dipiovosità molto bassa.In base alla media trentennale di riferimento1961-1990, latemperatura media del mese più freddo,gennaio, si attesta a +1,5 °C; quella del mese più caldo,luglio, è di +22,4 °C.
Le precipitazioni medie annue sono superiori ai 1.150 mm, mediamente distribuite in 97 giorni, e presentano un piccoestivo edautunnale e minimo relativoinvernale[11].
Il toponimo del paese che si compone di due parti deriva per la prima parte davilla che anticamente definiva una fattoria con terreno, o casa di campagna, contrapponendola alla civitas, località più grande e imperiale. Anche in epoca medioevale pervilla si fa riferimento a un paese, comunque un agglomerato di poche abitazioni.[12] A completare il nome vi è l'idronimo Adda che ne definisce la posizione geografica. Il dizionario di toponomastica: «Storia e significato dei nomi italiani», specifica: “Paese situato in prossimità del fiume Adda a 286 m s.l.m., dista 19 km da Bergamo”.Il toponimo fa ritenere la sua collocazione storica in epoca della Roma imperiale, probabilmente formandosi intorno a una fattoria che ebbe maggior sviluppo durante il medioevo.
«Comparvero a Cisano, a Villa d'Adda e sul poggio del Seregallo, sepolcri romani coperti d'embrici, con lucerne, vasi cinerari, oltre la lapide votiva»
Il paese ha origini risalenti ai tempi delladominazione romana, come si evince dal ritrovamento di alcune sepolture con annessi corredi funebri.[13] Inoltre la zona in quel periodo era interessata dal passaggio di un'importantestrada di collegamento, utilizzata in ambito commerciale e militare, tra le città diBergamo e diLecco, che permise un notevole sviluppo commerciale delborgo, che all'epoca fu uno dei più insigni della bergamasca.[14]
Tuttavia per aspettare i primi documenti scritti che attestassero l'esistenza del paese bisogna aspettare fino all'anno856, periodo in cui l'intera zona fu sottoposta alla dominazione delSacro Romano Impero, che vi instaurò ilfeudalesimo. Un documento datato marzo941, pubblicato nelle pergamene bergamasche altomedievali, conferma il nome e la presenza dell'insediamento di Villa d'Adda prima dell'anno mille. In particolare esso rivela l'esistenza di un castello nel X secolo.
Vista del centro
I territori vennero inizialmente affidati alla gestione delladiocesi di Bergamo, a cui poco a poco cominciò a sostituirsi la famiglia deiDa Villa che, già nell'XI secolo, cominciò a opporre resistenza alvescovo orobico. Pochi anni più tardi, precisamente il giorno 11 luglio1193, il comune di Bergamo, a cui il borgo era soggetto, dichiarò Villa d'Adda”borgo franco”, equiparandolo giuridicamente allo stesso capoluogo orobico e liberandolo da tasse e decime.
Località Porto
Successivamente inserito nellapieve del vicino paese diBrivio, in epoca medievale si schierò con la fazioneghibellina, in netta contrapposizione con i comuni limitrofi, apertamente guelfi. Questo portò il paese a dotarsi di una serie impressionante di fortificazioni, di torri difensive e di castelli. All'epoca si contavano 7 castelli e 33 torri.Le cronache raccontano di numerosi attacchi perpetrati nei confronti di Villa d'Adda, con relativi saccheggi ed incendi, avvenuti a più riprese nel1389, nel1395, nel1398 e nel1403.
Nel1408 il potere passò nelle mani diPandolfo Malatesta, che lo detenne fino al1426 quando vi subentrò laRepubblica di Venezia. Tuttavia l'anno successivo ilDucato di Milano ebbe la meglio sulla Serenissima, la quale ribaltò nuovamente, e definitivamente, la situazione nel1431. Un manoscritto del1481, attesta l'inquadramento definitivo di Villa d'Adda nel territorio dell'isola bergamasca.
I secoli successivi videro un progressivo ridimensionamento del paese che, inserito in un contesto di generale declino della zona dell'isola bergamasca, ebbe notevoli ripercussioni in ambito economico e sociale. I ruoli commerciali e militari diventarono sempre più scarsi, a cui seguirono poi un generale stato di povertà e frequenti carestie: soltanto lo sviluppo della bachicoltura permise agli abitanti una piccola fonte di sussistenza.
La povertà e la carestia portarono alla peste che scoppiò nel novembre1629, a partire da Foppenico. A Villa d'Adda, chiusa da rastelli per proteggere gli abitanti, i morti furono 73 su 820 abitanti, una percentuale molto bassa se raffrontata con tutti i paesi vicini. Per questo vennero edificati l'oratorio per i Morti del Rito ed altri edifici devozionali.
La dominazione veneta terminò nel1797, quando irruppe la napoleonicaRepubblica Cisalpina, a cui subentrò nel1815 la dominazione austriaca, che inserì Villa d'Adda nelRegno Lombardo-Veneto. I nuovi occupanti non riscossero mai il consenso della popolazione, tanto che nei loro confronti numerose furono le sollevazioni: durante questi moti si distinsero per eroismo i villesi Giacomo Esposito, Eugenio Piazzoni ed Edoardo Maschera, poi condannati a morte dal regime. La situazione si risolse qualche anno più tardi con l'annessione del paese al neonatoRegno d'Italia[8].
Il comune ha come simboli lostemma e ilgonfalone concessi con D.P.R. il 23 dicembre1971.
Blasonatura stemma:
«D'oro, a settetorri di rosso (3 - 2 - 2), chiuse, finestrate, murate di nero, attraversanti unfiumein banda d'azzurro, ondato d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»
(DPR 23 dicembre 1971)
Blasonatura gonfalone:
«Drappo partito, di rosso e di giallo, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizionecentrata in argento: Comune di Villa d'Adda. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'argento.»
(DPR 23 dicembre 1971)
Le sette torri rappresentano gli antichi sette castelli, mentre il fiume rappresenta l'Adda. I colori giallo e rosso indicano il Comune di Bergamo, di cui Villa d'Adda fu borgo franco dal 1193[16].
Villa d'Adda si sviluppò lungo una strada senza avere una vera e propria piazza. La grande piazza della Vittoria, è uno slargo dove si trovano il monumento dedicato ai caduti delle guerre e la chiesa parrocchiale.[17]
Chiesa Parrocchiale di Sant'Andrea Apostolo.Torre del Borgo.
Numerosi sono gli edifici di culto degni di nota presenti sul territorio comunale di cui dà antica testimonianza lo storicoDonato Calvi nel 1676 nel suo studioEffemeride sacra profana di quanto di memorabile sia successo in Bergamo, 1676: in primo luogo l'antica
chiesaparrocchiale dedicata sempre al santo apostolo che ricopre grande importanza, costruita nella seconda metà delXVIII secolo con un'imponente struttura, al cui interno si possono trovare numerose opere di buon pregio, fra cui l'affresco intitolato alTrionfo della Croce. D'interesse è anche il campanile neoclassico adiacente alla chiesa, fortemente voluto dalla popolazione locale, progettato da Giuseppe Bovara ed eretto tra il 1823 ed il 1834.
Chiesa di San Bernardino edificata nel Settecento e posta nella localitàValle,la settecentescachiesa di San Bernardino,
chiesa della Beata Vergine di Tassodine, posta nei pressi della sommità delmonte dei Frati.
Chiesa di Santa Maria della Fontana o di San Rocco andata perduta la cui fondazione è datata 1504 e che risulta presenta ancora nella visita pastorale del 1610, ma che fu poi inglobata nella chiesa di San Giovanni nella prima metà del Seicento.
In ambito civile numerosi sono i resti di edifici risalenti all'epoca medievale: alcuni di questi si possono trovare in localitàVilla Bassa, dove sono presenti fortificazioni in pietra, in piazza della Vittoria con lavilla Cuna e l'attigua chiesetta diSanta Maria della Cuna risalente alXII secolo, ed in Piazza del Borgo in cui svetta un'imponentetorre, ed infine in contradaPrandelli.
LaTorre del Borgo che in antico fungeva da ingresso al borgo è testimone dei conflitti che tipici della società medievale.
Da ricordare anche ilMonumento ai Caduti della Guerra 1915-18, bella opera dello scultore merateseGiuseppe Mozzanica (1923).
Il Traghetto di Leonardo.
Inoltre nel centro della frazioneVolpino esiste ancora uncastello denominato ilBignone, uno dei più importanti e ricchi di storia della zona. Di epoche successive sonoVilla Perico, edificata nel1880 con un bel giardino in pendenza, eVilla Rossera, edificata in posizione dominante in luogo di un castello.
Tuttavia la principale attrazione turistica è iltraghetto leonardesco[18] sul fiume Adda che collega Villa d'Adda conImbersago, comune inprovincia di Lecco situato sulla riva opposta. Dal1513, più volte rifatto e ristrutturato, tale tipologia di traghetto trasporta ogni viandante da una riva all'altra. Il traghetto è una fedele riproduzione di quello progettato daLeonardo da Vinci, che sfruttando lalegge del parallelogramma, aveva pensato alla possibilità di costruire deitraghetti mossi non da energia umana o animale, ma dalla sola corrente del fiume in causa. L'imbarcazione con due scafi, che può trasportare fino a quattro automobili, è assicurata a un cavo teso tra le due sponde, ed è azionata da un solo uomo, il quale muove iltimone così da sfruttare la forza della corrente del fiume.
Oltre allalingua italiana, a Villa d'Adda è parlata una variante locale deldialetto bergamasco, a sua volta parte delramo orientale dellalingua lombarda. Essendo il comune di Villa d'Adda confinante con laBrianza, vi sono anche influenze linguisticheinsubri.Come tutti idialetti lombardi, anche il bergamasco è sostanzialmente unalingua romanza derivata dallatino[21].L'uso del bergamasco è ancora abbastanza largo nella popolazione, e nel corso degli anni è regredito in misura molto minore di altri dialetti lombardi[22].
La cucina Villadaddese è legata a tradizioni contadine tipiche dell'Orobia e dellabergamasca. Uno fra i piatti più caratteristici è lapolenta, cucinata in vari modi in accompagnamento dei primi e dei secondi, fra cui la “polenta e osei”, la polenta con ilcervo, e la polenta bergamasca, tradizionalmente cotta neltegame. Vi sono poi vari tipi di formaggi, affini a quelli delle vicine valli bergamasche. Da ricordare anche i “casonsei”, la pasta caratterizzata dalla presenza di salsiccia o salame nel ripieno, e le ossa del maiale cotte a lesso con la polentina[23].
Hanno sede a Villa d'Adda due scuole statali (una elementare e una media inferiore), una scuola paritaria e una scuola materna privata.
La biblioteca comunate è intitolata apadre David Maria Turoldo. Vi è inoltre l'ecomuseo "Adda di Leonardo".
Ha sede in Villa d'Adda la scuola paritaria Istituto Sacro Cuore fondata dalle religiose della società del Sacro Cuore diSanta Maddalena Sofia Barat e gestita dal 2008 dall'Opera Sant'Alessandro di Bergamo.
Nel 2018 è stato istituito il MU.VI. (Museo di Villa d'Adda). Il museo ha sede presso la Torre del Borgo ed è diventato operativo a fine 2020.
I vari nuclei abitativi e le contrade storiche villadaddesi vengono citati in uno stradario redatto da G.B. Rota nelSettecento.
Egli individuava sul territorio località maggiori qualiFontana di Sopra (o San Giovanni), Piazza, Sant'Andrea Vecchio, Peschiera, Volpino di Sotto, Volpino di Sopra, Fontana di Sotto, Ca' de Rico, Valsassina, Vestobio, Piazolo, Ca' Sargo, Seregallo, Panscera (o Pansiera Superiore), Bretta, Piazzolo, Ca' d'Estore, Lo Stallo, Chioso, Case Nuove, Pansiera Inferiore, Castello, Sagré, Cinque Mulini, Lacciata, Valle ed altri insediamenti più piccoliGalgina, Grumeslano, Bignone, Ca' d'Arnoldo, Rossera, Pradella, Costa, Cuna, Supersiera (o Supercera), Messo, Tessodine (o Tassodine) eMazzo.[8]
Il comune è attraversato da sud a nord dallastrada provinciale SP169 Carvico-Brivio e servito inoltre dalle SP 171 Villa d'Adda - Pontida - Cisano Bergamasco e SP 183 Industriale dell'Isola Calusco d'Adda-Villa d'Adda. Inoltre, 2 km a nord dell'abitato corre laStrada statale 342 Briantea, che congiungeComo aBergamo.