Via Emilia Via Aemilia | |
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Localizzazione | |
Stato attuale | ![]() |
Regione | Emilia-Romagna |
Informazioni generali | |
Tipo | strada romana |
Costruzione | 189 a.C.-187 a.C. |
Costruttore | Marco Emilio Lepido |
Condizione attuale | pochi resti antichi rinvenuti. |
Lunghezza | 182miglia romane |
Inizio | Rimini (Ariminum) |
Fine | Piacenza (Placentia) |
Informazioni militari | |
Utilizzatore | Repubblica romana poiImpero romano |
Funzione strategica | prosecuzione verso nord dellavia Flaminia collegamento con lavia Postumia |
Azioni di guerra | Passaggio diCesare delRubicone (10 gennaio49 a.C.) |
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Lavia Emilia (lat.via Aemilia) era unastrada romana fatta costruire dalconsoleMarco Emilio Lepido per collegare in linea rettaAriminum (Rimini) conPlacentia (Piacenza). La sua rilevanza per i traffici commerciali delle aree che attraversava si è ripercossa fino ai tempi moderni: lastrada stataleSS 9 porta infatti lo stesso nome.
L'Italia settentrionale era conosciuta daiRomani durante l'epoca repubblicana comeGallia Cisalpina. La Gallia Cisalpina comprendeva laPianura Padana, di gran lunga la più grande pianura fertile della penisola italica e perciò il più ampio territorio coltivabile d'Italia. Conquistando quest'area i Romani avrebbero avuto l'opportunità di accrescere enormemente la propria popolazione e le proprie risorse economiche.
I Romani sottomisero i Galli della Pianura Padana attraverso una serie di campagne militari alla fine del III secolo a.C. La costruzione di una via militare che collegasse Roma aFano eRimini al fine di agevolare i movimenti dell'esercito verso nord fu completata già nel220 a.C. (via Flaminia); invece lavia Emilia sarebbe stata costruita solo nel secolo seguente: l'espansione romana fu infatti ritardata di circa venti anni a causa dellaseconda guerra punica.
Con l'invasione dell'Italia da parte dei cartaginesi guidati daAnnibale (218-203 a.C.) Roma perse il controllo della Pianura Padana; molte tribù di recente sottomissione (come iBoi e gliInsubri) si ribellarono e si unirono alle forze di Annibale nella speranza di riottenere la propria indipendenza. Solo nel189 a.C. l'ultima resistenza dei Galli fu vinta con la conquista diBona, l'odiernaBologna: nello stesso anno Roma avviò la costruzione della strategicavia Emilia. L'arteria venne completata nel187 a.C.
Inoltre, in quel periodo la colonia diPlacentia era circondata da stanziamenti diGalli Boi che, nonostante lasconfitta, non avevano voluto firmare la pace con Roma: il pericolo di rivolte era quindi reale. La strada militare rettilinea fu dunque portata fino aPlacentia per consentire il rapido spostamento dell'esercito nel caso di eventuali rivolte boiche.
Il punto di inizio dellavia Emilia coincideva dunque con quello finale dellavia Flaminia, strada consolare che partiva daRoma e terminava aRimini, dove intersecava lavia Popilia (a Rimini lavia Emilia attraversava il fiumeMarecchia grazie alponte di Tiberio). Inoltre, aPiacenza lavia Emilia si intersecava con lavia Postumia, che collegava i porti diGenova edAquileia, lo scalo romano più importante dell'alto Adriatico.
Le maggiori città attraversate, di fondazione romana o rifondate dai Romani, dopo Rimini, sono:Acervolanum (Santarcangelo di Romagna),Sabinianum (Savignano sul Rubicone), dove era presente ilponte romano sul Rubicone,Cesena (Caesena),Forlimpopoli (Forum Popilii),Forlì (Forum Livii),Faenza (Faventia),Imola (Forum Cornelii),Claterna[1],Savenae (San Lazzaro di Savena),Bologna (Bononia, dove intersecava lavia Flaminia militare),Unciola (Anzola dell'Emilia),Ad Medias (Crespellano),Forum Gallorum (Castelfranco Emilia),Modena (Mutina),Herberia (Rubiera),Reggio Emilia (Regium Lepidi),Taneto (Tannetum),Parma (Parma), dove era presente ilponte di Teodorico,Fidenza (Fidentia), dove era presente ilponte romano di Fidenza,Senum (Alseno),Florentia (Fiorenzuola d'Arda),Pons Nure (Pontenure) ePiacenza (Placentia).
Col nome divia Emilia si indica ancora oggi l'arteria fondamentale della regioneEmilia-Romagna, cioè l'attualeSS 9, il cui tracciato ha costituito un riferimento anche per le successive infrastrutture viarie: quasi parallele sono state infatti costruite leferrovieMilano-Bologna eBologna-Ancona nonché l'Autostrada del Sole e l'Autostrada Adriatica. AForlì, durante i lavori per la realizzazione della circonvallazione, e aReggio Emilia, durante degli scavi, sono stati rinvenuti resti dell'antica via romana.
Tra le infrastrutture che attraversava sono degne di nota ilponte di Tiberio di Rimini, ilponte di Teodorico di Parma e ilponte romano di Fidenza.
La costruzione dellavia Emilia segnò l'inizio della colonizzazione romana di massa dellaPianura Padana. Il grande potenziale agricolo di questa regione la rese presto la zona più popolosa ed economicamente importante d'Italia, facendo passare in secondo piano l'Italia centrale, Roma e il sud. L'area rimane economicamente importante anche oggi. Durante ilsecondo triumvirato (44 a.C. - 30 a.C.), la romanizzazione di questo territorio, precedentemente celtico, fu così avanzata che la provincia della Gallia Cisalpina fu abolita e l'intero territorio venne incorporato nell'Italia.
Questa zona, prima della conquista romana, era popolata da diverse tribù galliche (le principali erano iBoi e iSenoni), che i romani avevano chiamatoGallia Cisalpina. Nel7 a.C. circa, quando Augusto divise l'Italia in 11 distretti, l'area divenne l'ottava regione.[4] Inizialmente ebbe il nome ufficiale diPadus (il fiumePo). Successivamente si affermò il nome «Aemilia». L'ottava regione romana comprendeva anche una parte che si estendeva a sud dell'Appennino fino quasi ad affacciarsi sulmare Tirreno. Il territorio a sud diAriminum, invece, conservava il nomeAger Gallicus ed era annesso allaRegio VI (Umbria).
Con la riforma diDiocleziano (che per la prima volta suddivise l'Italia romana inprovince), alla fine delIII secolo, l'Ager Gallicus fu accorpato alla nuova provinciaFlaminia et Picenum.
Con la successiva riforma diCostantino fu creata una nuova provincia: «Emilia et Liguria», formata dalla fusione delle due province che la costituivano. Il territorio dipendente daRavenna fu sottratto all'Emilia e divenne parte dellaFlaminia et Picenum.
Nell'Italia Annonaria sotto l'imperatoreTeodosio,Aemilia indicava una regione che comprendeva la parte dell'attuale Piemonte sopra il Po nonché la pianura cispadana fino a Ravenna (esclusa).
Nell'Italia divisa traLongobardi eBizantini, questi ultimi crearono un'eparchia di nomeAemilia. Essa comprendeva i possedimenti bizantini nella parte centrale dell'Aemilia teodosiana, a cui si aggiungevano l'estremità sud-occidentale della Venezia (Cremona e zone limitrofe) e l'estremità sud-orientale della Liguria (conLodi Vecchio).
Il nome Emilia scomparve con la fine del dominio bizantino sulla pianura padana. Inoltre, dalIX secolo, la parte orientale della regione iniziò a chiamarsi Romània e poi definitivamenteRomagna.
Nel1796 l'esercito francese rivoluzionario occupò il Nord Italia. L'esercito fu riorganizzato su base regionale. Alle truppe di stanza nella pianura cispadana fu dato il nome Esercito dell'Emilia. Il nome "Emilia" ricomparve dopo un oblio di oltre mille anni. Tale denominazione durò fino alCongresso di Vienna (1814).
Il nome fu ripreso durante ilRisorgimento. In virtù del decreto emanato nel dicembre1859 dal governo provvisorio delle Romagne, il nome "Emilia", per la prima volta, indicò la regione da Piacenza a Rimini includendo i territori a sud di Rimini fino al confine con il Pesarese e con l'esclusione dei territori oltre lo spartiacque appenninico verso ilmare Tirreno.
Dal 1º gennaio1948, giorno di entrata in vigore dellaCostituzione della Repubblica Italiana, tale regione è denominata ufficialmenteEmilia-Romagna.
Percorrendo oggi la via Emilia da Rimini a Bologna, si incontrano numerosi centri urbani (Rimini,Cesena,Forlimpopoli,Forlì,Faenza,Castelbolognese,Imola,Castel San Pietro Terme,Bologna) nei quali si conservano ancora oggi mura, torrioni, porte e rocche. Si tratta di un articolato sistema difensivo costruito per volontà delle potenti famiglie che governavano a vario titolo sui territori attraversati dalla via Emilia fra il XIII e il XVI secolo.
Tali costruzioni recuperavano, ampliavano e rinforzavano spesso vestigia difensive più antiche (alto-medievali e bizantine) allo scopo di rendere le città maggiormente sicure nei confronti delle moderne armi da fuoco. Tali costruzioni hanno ridisegnato l'aspetto dei borghi e collegano idealmente in un itinerario tematico lungo la via Emilia le caratteristiche urbane di molte città.
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