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Velocità areolare

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Incinematica, lavelocità areolare è unagrandezza vettoriale definita come la variazione di una superficie in funzione deltempo, rientrando, pertanto, nel concetto generale divelocità, ovvero di variazione di unacoordinata spaziale nel tempo. In altri termini essa rappresenta la velocità con cui unasuperficie viene spazzata dalraggio vettore di un punto che si muove lungo una curva.

Essendo coinvolta, insieme allavelocità angolare, nella definizione la velocità di rotazione per descrivere delmoto lungo una curva, il suo impiego maggiore è nello studio dei motiperiodici quali ad esempio ilmoto circolare e ilmoto armonico. La velocità areolare e la velocità angolare sono sempre vettori paralleli, ma non necessariamente sono proporzionali in modulo.

L'unità di misura nelSistema internazionale m2·s−1 (metri quadri alsecondo).

Descrizione

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Dato un oggetto in moto, il cuivettore posizione è dettoraggio vettorer{\displaystyle \mathbf {r} }, la velocità areolare dipende dal punto di riferimento, ovvero l'origine delsistema di coordinate del raggio vettore, che risulta funzione del tempo.

Si definiscevelocità areolare mediaA˙¯{\displaystyle {\bar {\dot {\mathbf {A} }}}} il rapporto tra lospostamento areolare, inteso come lavariazione della superficie spazzata dal raggio vettore,ΔA=A2A1{\displaystyle \Delta \mathbf {A} =\mathbf {A} _{2}-\mathbf {A} _{1}} e l'intervallo di tempoΔt=t2t1{\displaystyle \Delta t=t_{2}-t_{1}} impiegato a percorrerlo:

A˙¯=ΔAΔt{\displaystyle {\bar {\dot {\mathbf {A} }}}={\frac {\Delta \mathbf {A} }{\Delta t}}}

doveA1{\displaystyle \mathbf {A} _{1}} eA2{\displaystyle \mathbf {A} _{2}} sono le posizioni areolari agli istanti inizialet1{\displaystyle t_{1}} e finalet2{\displaystyle t_{2}}.

Si definiscevelocità areolare istantaneaA˙{\displaystyle {\dot {\mathbf {A} }}} il valore illimite della velocità media nell'intorno di un determinato istante, ovvero laderivata prima della posizione angolare rispetto al tempo:

A˙=limt2t1A(t2)A(t1)t2t1=limΔt0A(t+Δt)A(t)Δt=dAdt{\displaystyle {\dot {\mathbf {A} }}=\lim _{t_{2}\to t_{1}}{\frac {\mathbf {A} (t_{2})-\mathbf {A} (t_{1})}{t_{2}-t_{1}}}=\lim _{\Delta t\to 0}{\frac {\mathbf {A} (t+\Delta t)-\mathbf {A} (t)}{\Delta t}}={\frac {\mathrm {d} \mathbf {A} }{\mathrm {d} t}}}

Come direzione si sceglie quella dell'asse di rotazione, ovvero quella normale al piano di rotazione, mentre il verso è diretto verso l'osservatore che vede una rotazione antioraria.

La velocità areolare è l'area (mostrata in verde) spazzata per unità di tempo dal vettore posizione di una particella che si muova lungo una curva (in blu). Al tempot{\displaystyle t} una particella mobile si trova posta inB{\displaystyle B}, mentre al tempot+Δt{\displaystyle t+\Delta t} la particella si è spostata nel puntoC{\displaystyle C}. L'area spazzata dal raggio vettore è esattamente uguale all'area del triangoloABC{\displaystyle {\overset {\triangle }{ABC}}} perΔt0{\displaystyle \Delta t\rightarrow 0}. I vettoriAB{\displaystyle AB} eAC{\displaystyle AC} si sommano con la regola del parallelogramma nel vettoreAD{\displaystyle AD}, cosicché il puntoD{\displaystyle D} risulta il quarto angolo del parallelogrammaABCD{\displaystyle ABCD} indicato nella figura.

Come mostrato in figura, l'area del triangolo in gialloABC{\displaystyle {\overset {\triangle }{ABC}}} è metà dell'area del parallelogrammaABCD{\displaystyle ABCD}, e l'area del parallelogramma è uguale alla grandezza del prodotto esterno dei vettoriAB{\displaystyle AB} eAC{\displaystyle AC}, cosicché:

A(ABCD)=r(t)×r(t+Δt)  A(ABC)=r(t)×r(t+Δt)2{\displaystyle \mathbf {A} _{(ABCD)}=\mathbf {r} (t)\times \mathbf {r} (t+\Delta t)\ \Longrightarrow \ \mathbf {A} _{(ABC)}={\frac {\mathbf {r} (t)\times \mathbf {r} (t+\Delta t)}{2}}}

La velocità areolare è

A˙=limΔt0ΔAΔt=limΔt0r(t)×r(t+Δt)2Δt=limΔt0r(t)×[r(t)+r˙(t)Δt]2Δt=limΔt0r(t)×r˙(t)Δt2Δt=r(t)×r˙(t)2{\displaystyle {\begin{aligned}{\dot {\mathbf {A} }}=\lim _{\Delta t\to 0}{\frac {\Delta \mathbf {A} }{\Delta t}}&=\lim _{\Delta t\to 0}{\frac {\mathbf {r} (t)\times \mathbf {r} (t+\Delta t)}{2\Delta t}}\\&=\lim _{\Delta t\to 0}{\frac {\mathbf {r} (t)\times [\mathbf {r} (t)+{\dot {\mathbf {r} }}(t)\Delta t]}{2\Delta t}}\\&=\lim _{\Delta t\to 0}{\frac {\mathbf {r} (t)\times {\dot {\mathbf {r} }}(t)\Delta t}{2\Delta t}}\\&={\frac {\mathbf {r} (t)\times {\dot {\mathbf {r} }}(t)}{2}}\\\end{aligned}}}

Mar˙(t){\displaystyle {\dot {\mathbf {r} }}(t)} è lavelocità lineare del vettorev(t){\displaystyle \mathbf {v} (t)}, per cui:

A˙=r×v2{\displaystyle {\dot {\mathbf {A} }}={\frac {\mathbf {r} \times \mathbf {v} }{2}}}

dovev{\displaystyle \mathbf {v} } rappresenta lavelocità tangenziale.

Legame con il momento angolare e il momento meccanico

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Lo stesso argomento in dettaglio:Momento angolare e Momento meccanico.

Sapendo che il momento angolareL{\displaystyle \mathbf {L} } rappresenta il momento dellaquantità di motop{\displaystyle \mathbf {p} } e chev=vr+v0{\displaystyle \mathbf {v} =\mathbf {v} _{r}+\mathbf {v} _{0}}, è possibile ricavare la sua relazione con la velocità areolare:

L=r×p=r×mv=2mA˙{\displaystyle \mathbf {L} =\mathbf {r} \times \mathbf {p} =\mathbf {r} \times m\mathbf {v} =2m{\dot {\mathbf {A} }}}

Derivando ilmomento angolare si ottiene la seconda equazione cardinale della dinamica, che nel caso di un corpo rigido rotante risulta pari a:

dLdt=Mω×LM=dLdt+ω×L{\displaystyle {\frac {\mathrm {d} \mathbf {L} }{\mathrm {d} t}}=\mathbf {M} -{\boldsymbol {\omega }}\times \mathbf {L} \iff \mathbf {M} ={\frac {\mathrm {d} \mathbf {L} }{\mathrm {d} t}}+{\boldsymbol {\omega }}\times \mathbf {L} }

doveω{\displaystyle {\boldsymbol {\omega }}} è il vettore velocità angolare. Se nel sistema in esame lamassa è costante, sostituendo il valore ricavato in precedenza, si ottiene il valore delmomento meccanico:

M=2dmdtA˙+2mA¨+ω×2mA˙=2m(A¨+ω×A˙){\displaystyle \mathbf {M} =2{\cancel {\frac {\mathrm {d} m}{\mathrm {d} t}}}{\dot {\mathbf {A} }}+2m{\ddot {\mathbf {A} }}+{\boldsymbol {\omega }}\times 2m{\dot {\mathbf {A} }}=2m({\ddot {\mathbf {A} }}+{\boldsymbol {\omega }}\times {\dot {\mathbf {A} }})}

doveA¨{\displaystyle {\ddot {\mathbf {A} }}} è l'accelerazione areolare. Pertanto, se nel sistema in esameL{\displaystyle \mathbf {L} } risulta parallelo aω{\displaystyle {\boldsymbol {\omega }}}, si ha che il momento meccanico è:

M=2mA¨{\displaystyle \mathbf {M} =2m{\ddot {\mathbf {A} }}}

Inoltre, l'energia cinetica rotazionale vale:

Ek=12Lω=mA˙ω{\displaystyle E_{k}={\frac {1}{2}}\mathbf {L} \cdot {\boldsymbol {\omega }}=m{\dot {\mathbf {A} }}\cdot {\boldsymbol {\omega }}}

Moto centrale

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Se il moto avviene sotto l'azione di unaforza centrale, ovvero diretta sempre lungo la retta congiungente la posizione istantanea con un polo fisso, rispetto a tale polo si ha che il momento meccanico è nullo e quindi il momento angolare e la velocità areolare si conservano.

In un moto centrale la velocità areolare è costante durante il moto:

a=ac  at=hrddt(r2A˙)=2rdA˙dth=0  dA˙dt=0{\displaystyle \mathbf {a} =\mathbf {a} _{c}\ \Longrightarrow \ \mathbf {a} _{t}={\frac {\mathbf {h} }{r}}{\frac {\operatorname {d} }{\operatorname {d} \!t}}(r^{2}{\dot {\mathbf {A} }})={\frac {2}{r}}{\frac {\operatorname {d} \!{\dot {\mathbf {A} }}}{\operatorname {d} \!t}}\mathbf {h} =0\ \Longrightarrow \ {\frac {\operatorname {d} \!{\dot {\mathbf {A} }}}{\operatorname {d} \!t}}=0}

e quindi l'area spazzata da un raggio vettore ha equazione oraria tipica di unmoto uniforme:

Ar(t)=A˙(tt0)+Ar(t0){\displaystyle \mathbf {A} _{r(t)}={\dot {\mathbf {A} }}(t-t_{0})+\mathbf {A} _{r(t_{0})}}

Questa è una generalizzazione dellaseconda legge di Keplero a tutti i moti centrali.

Voci correlate

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