Il Nure nasce sull'Appennino ligure, nella località Fontana Gelata, nelcomune diFerriere, a un'altitudine di1479m s.l.m., e sfocia nel fiume Po tra i comuni diCaorso eCaselle Landi.
La valle, interamente percorsa dal torrenteNure, da cui prende il nome, presenta un orientamento sud-ovest - nord-est ed è interamente compresa nel tratto piacentino dell'Appennino ligure[1].
Il corso d'acqua principale della valle è il torrente Nure, lungo75 km, di cui 43 in percorso montano, e con un bacino idrografico di430 km², il 78 % del quale montano[1].
Il Nure non presenta affluenti di particolare rilevanza, ricevendo contributi idrici da brevi torrenti:
Torrenti insinistra idrografica: Grondana (nasce nei pressi di Ciregna e confluisce nel Nure a Ferriere[14]); Lobbia (nasce dal monte Albareto e confluisce nel Nure nei pressi di Crocelobbia, tra Farini e Ferriere[15]; Spettine (nasce dal monte Barbieri e confluisce nel Nure tra Bettola e Carmiano[16])
Torrenti indestra idrografica: Biana (confluisce nel Nure nei pressi dell'omonima frazione pontolliese); (Groppo Ducale (nasce nei pressi dell'omonima frazione bettolese e confluisce nel Nure a monte di Bettola[17]);Lardana (nasce dalle falde del monte Ragola e confluisce nel Nure nei pressi diBoli[18], tra Farini e Ferriere);Lavaiana (nasce dalla confluenza del Rivo della Selva e del Rivo dei Bruzzi nei pressi di Selva diGroppallo e sfocia nel Nure nei pressi di Boli[19]); Restano (confluisce nel Nure di fronte all'abitato di Olmo, posto sulla sponda opposta[20])
Nell'alta valle, in comune di Ferriere, sono presenti alcuni piccoli laghi di origine glaciale:
lago Nero: bacino localizzato sul fondo di una conca di origine glaciale, tra il monte omonimo e il monte Bue a un'altitudine di 1540 m s.l.m. Il lago è lungo circa 200 m, largo 80 m e presenta una profondità massima di circa 2,5 m. Nei mesi invernali è spesso ghiacciato[21].
lago Bino, diviso in lago Bino inferiore e lago Bino superiore, si trova a circa 1300 m s.l.m. e, durante la stagione estiva viene ricoperto dininfee[22].
lago Moo: lago di origine glaciale in gran parte regredito a bacino acquitrinoso, si estende in conca di origine glaciale a forma di anfiteatro, la più ampia della val Nure; l'estensione dello specchio d'acqua è molto limitata in rapporto alla superficie complessiva della conca, in alcune zone della quale hanno iniziato a crescere anche piante ad alto fusto[23].
La val Nure presenta caratteri tipici dell'Appennino emiliano con un paesaggio montano di bassa quota in cui sono in gran parte presenti boschi misti dilatifoglie, zone pratose destinate al pascolo degli animali e prati umidi, originati dal progressivo interramento di laghi originati dallaglaciazione wurmiana[24].
Nell'alta valle, nella zona del monte Nero, è presente un biotipo di interesse faunistico caratterizzato dalla presenza di un arbusteto apino mugo, dell’aquila reale e delfalco pecchiaiolo[24].
I primi abitanti della val Nure sono icelti e iLiguri, questi ultimi sono i primi ad avviare lo sfruttamento delle risorse minerarie localizzate nella valle[25]. La zona viene, in seguito, conquistata dairomani di cui sono stati recuperati resti in varie località, sia nell'alta che nella basse valle[26]. Nella località Sant'Angelo, situata nei pressi di Vigolzone,Annibale sconfigge definitivamente le centurie romane dopo la vittoria conseguita nellabattaglia della Trebbia combattuta nel218 a.C.[27].
Nel periodo feudale è dominata dalle famiglie deiMalaspina,Nicelli eAnguissola. Gli scontri tra queste famiglie sono all'origine della costruzione di una fitta rete di castelli con funzioni difensive[28].
DalXIII secolo la valle è stata una via di collegamento tra la pianura Padana e laLiguria, le suemulattiere erano percorse dalle colonne di muli da soma dei mercanti che attraverso il passo del Crociglia scendevano aSanto Stefano d'Aveto e, passando perRezzoaglio eBorzonasca, raggiungevano il mare aChiavari trasportando i prodotti liguri, in particolar modo l'olio, verso la val Padana ed i prodotti padani, specialmente icereali, verso la Liguria[25].
NelXV secolo viene costituita laMagnifica Università della val Nure, istituzione con sede a Bettola composta da 21 comuni situati nella valle e che prevedeva una parziale autonomia e una serie di concessioni fiscali da parte delducato di Milano, a cui tutta la zona era assoggettata: la prima forma di autonomia fu concessa dal duca Filippo Maria Visconti nel 1441, per, poi, venire confermate dagliSforza prima e daFrancesco I di Francia poi. La Magnifica Università è istituita ufficialmente nel 1523 dapapa Clemente VII e, pur minacciata dalle potenti famiglie del posto miranti alla rinascita dell'ordinamento feudale, sopravvive fino all'epoca napoleonica[29], quando vennero istituiti i comuni di Ferriere, San Giovanni, Borgo San Bernardino, Ponte dell'Olio, Vigolzone, Podenzano e San Giorgio.
Nel 1867, con ilregio decreto 4066, pubblicato ingazzetta ufficiale il 17 novembre, su impulso delle famiglie della zona ed, in particolare, di Giuseppe Zanellotti di Cogno S. Savino, che sarebbe in seguito diventato il primo sindaco del comune, e di don Luigi Galli, arciprete di Groppallo, viene costituito il nuovo comune di Farini d'Olmo, distaccando dai comuni di Bettola e Borgo San Bernardino le frazioni diGroppallo, Boccolo della Noce, Cogno San Savino, Cogno San Bassano, Mareto, Gallare, Migliorini, Groppo, Assé e Farini d’Olmo oltreché la frazione di Pradovera appartenente al comune di Coli[30][31]. Il nuovo comune diventa, poi, operativo a partire dal successivo 1º gennaio 1868.
Durante laseconda guerra mondiale, dopo l'armistizio dell'8 settembre, l'alta val Nure diviene un luogo di rifugio per moltiantifascisti piacentini in fuga dalla città. A partire dall'ultimo scorcio di quell'anno cominciano ad organizzarsi le prime bande armate di ribelli[32]. Tra il maggio e il giugno 1944 Ferriere, prima, e Farini, poi, vengono conquistate dai partigiani che, alla fine del luglio dello stesso anno occupano anche Bettola, abbandonata dallaGNR[33]. Una volta occupato, il centro di Bettola diventa sede del Comando unico della XIII Zona e delCLN provinciale, diventando una sorta di capitale della resistenza piacentina, nonché capoluogo della zona liberata. Tra la fine del 1944 e l'inizio del 1945 la valle è sottoposta al rastrellamento da parte delle truppe delladivisione Turkestan che rioccupano Bettola nel mese di novembre[33]. Per il ruolo occupato Bettola ha ricevuto lamedaglia d'argento al valor militare per laguerra di liberazione[34].
A partire dalXX secolo, la val Nure, in particolare l'alta valle, è soggetta allo spopolamento, vedendo ridursi progressivamente il numero degli abitanti.
Nella notte del 14 settembre 2015 buona parte della val Nure, così come le limitrofeval Trebbia eval d'Aveto, viene devastata dall'esondazione del Nure, dovuta al forte maltempo che causa la morte di tre persone in seguito al crollo di parte dellastrada statale 654 di Val Nure nei pressi di Recesio di Bettola[35], oltre ad ingenti danni, tra i quali il crollo di un ponte sull'ex strada statale 654 a monte di Ferriere[36], la distruzione di alcune abitazioni a Farini[37] ed il danneggiamento del ponte sul Nure a Ponte dell'Olio[38] e Pontenure[39][40][41].
Il 16 ottobre 2016 si svolgono nella valle duereferendum consultivi per lafusione dei comuni di Ponte dell'Olio e Vigolzone e di Bettola, Farini e Ferriere: in entrambi i casi le consultazioni vedono la vittoria del no in tutti i comuni, interrompendo l'iter del progetto di fusione[42].
Edificato dalla famiglia Malaspina a partire dal 1153, viene acquistato dagli Anguissola nel 1466, rimanendone di proprietà fino al termine del feudalesimo. La struttura presenta 4 torri angolari: due di forma rotonda e due di forma quadrata ed è occupata dagli uffici del comune[43].
Edificato sulla base di antichi insediamenti romani, il fortilizio viene citato per la prima volta tra il 1385 e il 1386 come proprietà della famiglia Salimbebe. Nel 1440 fu concesso dal duca di MilanoFilippo Maria Visconti alla famiglia Piccinino. Nel 1650 divenne di proprietà di Ferrante Anguissola, nominato conte di Alto, per poi rimanere in possesso dei suoi discendenti. Presenta una pianta rettangolare resa irregolare da due torri: una con i resti di unponte levatoio che fungeva da ingresso e una, più alta, ilmastio. L'edificio è stato restaurato nell'Ottocento ad opera dell'architetto Angelo Colla[44].
Costruito a partire dal 948 a difesa della locale pieve, fu distrutto una prima volta nel 1090 e, poi, ancora nel 1242. Divenuto di proprietà della famiglia Anguissola nelXIII secolo, passò agliScotti nel seicento. Tra il 1876 ed il 1978 è stato acquistato dal comune che lo ha adibito a propria sede.
Fortilizio costruito nel 1395 da Giovanni Anguissola. Passato nell'Ottocento alla famigliaVisconti di Modrone venne restaurato ai primi del novecento dal conteGiuseppe Visconti di Modrone il quale fece costruire ex novo un piccolo borgo fortificato in stile neo-medievale progettato dall'architettoAlfredo Campanini.
Costruito nel trecento per opera del nobile Bernardo Anguissola. Il castello fu, in seguito, espugnato daLudovico il Moro nel 1483 e, poi, nel 1521 daidragoni francesi guidati dal generale Odet de Foix-Lautrec. Presenta una base rettangolare e un torrione alto 40 m[45].
Costruito tra il 1199 e il 1277, è posto sulla riva destra del torrente Nure, a monte di Ponte dell'Olio, tra il corso d'acqua e la strada che collega Piacenza a Ferriere, controllava il passaggio dalla pianura alla val Nure.
Situato a Gambaro, frazione di Ferriere, e costruito tra ilXV ed ilXVI secolo da Ghisello Malaspina, la cui famiglia aveva ottenuto l'investitura del feudo di Noceto nel 1423. Rimasto aiMalaspina fino all'estinzione del ramo, avvenuta nel 1624, divenne di proprietà della camera ducale fino al 1683 quandoRanuccio II Farnese infeudò nella zona i conti Corrado e Ippolito Landi di Rivalta che nel 1687 furono investiti a marchesi come contropartita per la cessione diBardi eCompiano. Nel 1785 divenne di proprietà della famiglia Bacigalupi, per poi diventare sede del comune fino al trasferimento a Ferriere. Dopo anni di abbandono, il maniero è stato restaurato tra il 2008 ed il 2013[46].
Questa valle è posta al limitare del territorio delleQuattro Province (Alessandria,Genova,Pavia,Piacenza), caratterizzato da usi e costumi comuni e da un importante repertorio di musiche eballi molto antichi. Strumento principe di questa zona è ilpiffero appenninico, accompagnato dallafisarmonica e un tempo dallapiva emiliana.
La piva emiliana, praticamente scomparsa, viene ricordata nella festa della "Piva della val Nure" che si tiene in agosto a Pradoverafrazione di Farini.
Il ponte sul Nure della strada statale 654 a Ferriere
Il principale asse viario della val Nure è la strada statale 654 di Val Nure che percorre interamente la valle da Piacenza fino al passo dello Zovallo, entrando nella parmense val Ceno per poi entrare in val d'Aveto tramite ilpasso del Tomarlo e scendere fino a Rezzoaglio dove si congiunge allastrada statale 586 della Valle dell'Aveto.
Tra il 1882 ed il 1933 la media val Nure fu servita dallatranvia Piacenza-Bettola che metteva in comunicazione Bettola con il capoluogo provinciale; da essa si diramava a Grazzano Visconti lalinea per Rivergaro che permetteva il collegamento con la bassa val Trebbia. La tranvia Piacenza-Bettola fu, poi, sostituita dall'omonima ferrovia, gestita dallaSocietà Italiana Ferrovie e Tramvie, e definitivamente soppressa nel 1967[47].
Il territorio della medio-alta val Nure è stato compreso nellaComunità Montana valli del Nure e dell'Arda, la cui sede era situata in Piazza Colombo a Bettola, fino alla sua chiusura avvenuta nel 2013[48].
Nel territorio della val Nure sono presenti dueunioni di comuni:
Unione Montana Alta Valnure: comprendente i comuni di Bettola, Ferriere, Farini e Ponte dell'Olio[49].
Unione Valnure e Valchero: comprendente i comuni di Podenzano, San Giorgio e Vigolzone[50]