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Troilo

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Troilo
Achille (sinistra) tende l'agguato a Troilo (a cavallo, sulla destra).Affrescoetrusco,Tomba dei Tori,Tarquinia, ca. 540-530 a.C.
SagaCiclo troiano
Caratteristiche immaginarie
Sessomaschio
Luogo di nascitaTroia
Professioneguerriero

Troilo (ingreco antico:Τρωΐλος?,Trōìlos; inlatinoTroilus) è un personaggio della mitologia classica associato alla storia dellaguerra di Troia. Il primo riferimento a lui si trova nell'Iliade, redatta in forma scritta nelVII oVIII secolo a.C..

Nellamitologia classica, Troilo è un giovane principeTroiano, uno dei figli del rePriamo (o talvolta diApollo) e diEcuba. Le profezie sulla sua vita erano strettamente connesse a quelle sul destino di Troia: una affermava che Troilo sarebbe stato ucciso daAchille, un'altra diceva che se egli fosse morto prima dei vent'anni la città sarebbe caduta.Sofocle[senza fonte] è uno degli scrittori che si è interessato a questo mito, che era anche un tema molto diffuso tra gli artisti figurativi. Il personaggio viene raffigurato comeprototipo della giovane bellezza maschile.

Nell'Europa occidentale delMedioevo e nelle versionirinascimentali della leggenda, Troilo appare come il più giovane dei figli che Priamo ebbe da Ecuba, la seconda delle sue tre mogli. Benché non ancora ventenne, egli è uno dei più forti capitani militari. Troilo muore poi decapitato in battaglia per mano di Achille. In un'aggiunta popolare della vicenda, sviluppatasi dalXII secolo, Troilo s'innamora di Cressida, evoluzione medievale del personaggio diCriseide, il cui padre ha disertato i Greci. Cressida promette il suo amore a Troilo ma presto si concede all'eroe grecoDiomede, per ottenere la libertà del padre, preso in ostaggio dai Greci.Chaucer eShakespeare sono tra gli autori che scrissero opere incentrate sulla vicenda diTroilo e Cressida. Sin dalla tradizione medievale, Troilo era considerato un esempio diamante cortese e anche di virtuoso cavaliere pagano.

Poca attenzione venne rivolta al personaggio durante ilXVIII ed ilXIX secolo. Troilo venne riconsiderato nelXX eXXI secolo da autori che scelsero elementi dalla versione classica e medievale della leggenda[senza fonte].

La vicenda di Troilo nelle fonti antiche e nei testi successivi

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Troilo e Polissena in fuga.kylix, del pittore-C, c.570 a.C.-565 a.C.,Louvre (CA 6113), Attico a figure-nere. Nella scena compaiono due cavalli.

Per gli antichi Greci, la forma definitiva del racconto dellaguerra di Troia e le vicende di contorno comparivano nelCiclo troiano di ottopoemi epici[1] dal periodo arcaico in Grecia (750 a.C. - 480 a.C.). La morte giovanile di Troilo in guerra, le profezie legate a lui, dimostrano che tutti gli sforzi del principe per difendere la sua casa si rivelano vani. Il carattere simbolico del personaggio è evidenziato dall'analisi linguistica del nome Greco "Troilo". Esso potrebbe essere interpretato come un'elisione dei nomi diTroo eIlo, i leggendari fondatori di Troia, come un diminutivo o unipocoristico "piccolo Troilo" o come un'elisione diTroië (Troia) eIyo (distruggere). Queste numerose possibilità enfatizzano il collegamento tra il destino di Troilo e quello della città in cui vive.[2] Sotto un altro piano, il destino di Troilo può anche essere visto come un presagio delle conseguenti morti del suo uccisoreAchille, di suo nipoteAstianatte e della sorellaPolissena, entrambi i quali, come Troilo, moriranno sull'altare almeno nelle più comuni versioni della leggenda.[3]

Il mito iniziale: il bel giovane ucciso

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Achille si appresta a inseguire Troilo e Polissena dalla sua posizione dietro alla fonte (parte opposta del kylix).

Troilo era un ragazzo adolescente o unefebo, figlio diEcuba, regina diTroia. A causa della sua bellezza era creduto il figlio del dioApollo. In ogni modo, il marito di Ecuba, il rePriamo, lo considerava come uno dei suoi figli prediletti.

Unoracolo aveva predetto cheTroia non sarebbe mai stata conquistata se Troilo avesse raggiunto l'età di vent'anni. Per questo la deaAtena incoraggiò il guerriero grecoAchille a scovarlo il più presto possibile nellaguerra di Troia. Il giovane era conosciuto per la delicatezza e la gentilezza con cui trattava i suoi cavalli. Achille tese un agguato a lui e a sua sorellaPolissena mentre egli cavalcava con quest'ultima per attingere acqua alla fontana di Timbra - un'area all'esterno di Troia in cui sorgeva iltempio di Apollo.

Il greco rimase colpito dalla bellezza del giovane nemico, riempiendosi di brama. Al vederlo, Troilo si mise in fuga, ma Achille lo sorprese e lo trascinò per i capelli dal suo cavallo. Il giovane principe rifiutò di cedere alle attenzioni sessuali di Achille e, in qualche modo, scappò, cercando rifugio nel vicino tempio di Apollo. Ma l'acheo lo seguì anche lì, riuscendo a metterlo con le spalle al muro. Achille dichiarò ancora una volta il suo amore per Troilo, ma al nuovo diniego del ragazzo fu preso da un attacco di ira e lo decapitò davanti all'altare. I resti di Troilo furono scoperti dai suoi fratelli, giunti sul luogo del delitto poco dopo; l'uccisore aveva mutilato anche il busto del giovinetto, amputandone tutti e quattro gli arti. Il compianto dei troiani per la morte di Troilo fu immenso. Questosacrilegio costò ad Achille stesso la morte, quando Apollo vendicò il giovane guidando la mano diParide, il quale uccise l'eroe greco con una freccia diretta altallone.

L'episodio precede gli eventi narrati nell'Iliade, di dieci anni successivi, ma il nome di Troilo vi compare ugualmente sebbene in una rapida rassegna diPriamo. Quest'ultimo infatti, parlando con la moglieEcuba, ricorda tristemente tutti i figli perduti fino a quel momento, prima di andare a chiedere adAchille il riscatto del cadavere diEttore (Il., XXIV, 257). In tale passo, tuttavia, non è specificato come sia morto Troilo e chi, eventualmente, lo abbia ucciso. Nonostante la giovanissima età, il ricordo che di Troilo ha suo padre è quello di un guerriero già esperto: lo definisce infatti "furia di guerra".

Sulle circostanze della morte di Troilo sono fiorite diverse varianti del mito, dall'antichità classica alMedioevo, spesso in contraddizione tra loro. Secondo una prima versione, sarebbe stato sorpreso da Achille mentre, di sera, portava i cavalli all'abbeveratoio non lontano dallePorte Scee. In versioni più tarde, compare sulla scena anche la sorellaPolissena, che avrebbe assistito impotente all'omicidio del fratello; di lei Achille si sarebbe innamorato vedendola fuggire. Polissena avrebbe poi approfittato di questa debolezza dell'eroe per convincerlo a rivelarle il suo unico punto debole (il «tallone di Achille»), così che il fratelloParide potesse colpirlo con unafreccia vendicando la morte di Troilo. Tale episodio era già presente nelpoema perdutoEtiopide delCiclo Troiano.

In altre varianti, Troilo viene decapitato da Achille in battaglia.

Riprese del mito in età tardoantica, medievale e moderna

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Achille afferra Troilo per i capelli mentre il giovane tenta di sfuggire all'imboscata presso la fontana. Anfora Etrusca del gruppo Pontico, ca. 540-530 a.C. daVulci.

In versioni più tarde, la figura di Achille risente di due caratterizzazioni soltanto accennate all'origine nelmito di Troilo: l'ira (tipica eargumentum dell'Iliade) e lapederastia[4]. Achille, vedendo Troilo all'abbeveratoio, se ne sarebbe innamorato e, al rifiuto del giovane di ricambiare il suo amore, lo avrebbe inseguito. Troilo si sarebbe quindi rifugiato neltempio diApolloTimbreo. Le varianti, a questo punto, discordano. Secondo una prima, Achille - adirato per non poter possedere il giovane - lo uccise decapitandolo, oppure trafiggendolo con la sualancia. In un'altra, Achille avrebbeviolentato Troilo nel tempio, schiacciandogli poi senza volerlo iltorace nella foga. Spesso sulla scena è nuovamente presente Polissena.

Licofrone, nellaAlessandra, descrivepoeticamente e in modo criptico la sua morte. InveceVirgilio segue la versione che vuole Troilo perito in battaglia: nel primo libro dell'Eneide, lo scontro traAchille e il principe troiano trova posto in una raffigurazione nel tempio di Cartagine e vede affrontarsi i due protagonisti a bordo dei rispettivi cocchi; il giovinetto inoltre non muore decapitato, ma colpito da una lancia del nemico, e il suo corpo, che nella caduta dal carro vi è rimasto in parte attaccato, finisce trascinato insieme ad esso per tutto il campo di battaglia dai cavalli imbizzarriti (una morte molto simile a quella del giovane paflagoneMidone nell'Iliade).Ditti Cretese, infine, inserisce Troilo tra i dodici giovani troiani fatti prigionieri da Achille e da lui sgozzati sul rogo diPatroclo.

NelXIII secolo,Alberto di Stade scrive un poema intitolatoTroilus.

Nelleleggende medievali, il nome di Troilo si unisce indissolubilmente a quello della giovaneCriseide/Cressida. I due vengono descritti come amanti, e Troilo sarebbe stato ucciso in un impari duello da Achille, nel tentativo di evitare laschiavitù alla fanciulla (nonostante le fonti antiche siano concordi nel dire cheCriseide era schiava diAgamennone). A questa romantica variante si ispirò, tra gli altri,Shakespeare nellatragediaTroilo e Cressida eBoccaccio nelpoema inottaveFilostrato.

Troilo nell'arte antica

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L'arte greca antica ha frequentemente privilegiato gli episodi legati alla tragica uccisione di Troilo, tralasciando la raffigurazione del giovinetto in contesti diversi da quelli sanguinosi. Inconsueto dunque risulta il soggetto dipinto su un vaso a figure rosse proveniente dallaPuglia, risalente all'incirca al 340 a.C., in cui egli, ancora fanciullo, vacilla intimorito tra le gambe dell'anziano padre Priamo.

In queste raffigurazioni, prevale la fisionomia di un giovinetto imberbe, spesso nudo, o ricoperto da un manto corto o una tunica. In un vaso etrusco risalente al VI secolo a.C., il pittore ha ritratto il possente Achille nell'atto di liberare uno stormo di colombe in direzione di Troilo, in piedi, occultato dalla colonna del tempio, in sintonia con l'aneddoto narrato da Servio.

Su uno scudo prodotto tra la fine delVII secolo e la metà delVI secolo a.C. e rinvenuto aOlimpia, è inciso un guerriero armato che si accinge a immolare su un altare un fanciullo nudo. Un cratere contemporaneo a questo illustra Achille che trattiene sull'altare l'inerme vittima ignuda mentre Ettore, Enea e un troiano altrove ignoto, tale Deitino, accorrono invano nella speranza di impedire lo spargimento di sangue. In un'altra pittura vascolare, Achille e Ettore sono rappresentati in combattimento sui poveri resti del giovinetto, vigilati da Atena ed Ermes; Enea e Deitino, alle spalle di Ettore, chiudono la scena.

Note

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  1. ^Per semplicità, l'Iliade e l'Odissea sono considerate parti del Ciclo Troiano, sebbene il termine sia spesso usato per descrivere solamente le opere non-Omeriche.
  2. ^Boitani, (1989: pp.4-5).
  3. ^Burgess (2001: pp.144-5).
  4. ^La pederastia di Achille, in particolare, è un'esegesi dei commentatori postumi.

Bibliografia

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