Il loro territorio è costituito da unarcipelago delMar Glaciale Artico, posizionato tra i 74 e gli 81° dilatitudine nord, e tra i 10 e i 34° dilongitudine est. Rappresentano la parte più settentrionale dellaNorvegia e le terre abitate più a nord del pianetaTerra[3], coprendoun'area di62050km² con le isole più grandi rappresentate daSpitsbergen(39 000 km²),Nordaustlandet(14 600 km²) edEdgeøya(5 000 km²).
La gran parte delle Svalbard è coperta da ghiacci. Infatti il nomeSvalbard significa "costa fredda". La presenza dellacorrente nord-atlantica modera ilclima artico, mantenendo le acque circostanti aperte e navigabili per gran parte dell'anno. La principale attività economica è stata, al momento della colonizzazione dell'arcipelago, l'estrazione delcarbone, a cui si aggiungevano la pesca e la caccia; oggigiorno è il turismo. La Norvegia dichiara una zona di pesca esclusiva di 200miglia nautiche, che non è riconosciuta dallaRussia.
Per effetto della temperatura media annuale inferiore a zero gradi Celsius, il suolo è permanentemente gelato, e si sgela in piena estate solo per una modesta profondità, tale da permettere solamente la vegetazione estiva di un leggero manto erboso a bassa quota, nei luoghi soleggiati ed esposti ai venti meno freddi da ovest.
Il clima delle isole Svalbard èpolare all'interno, dove la lontananza dal mare e l'altitudine favoriscono un freddo più intenso, mentre sulla costa è simile allatundra con minime d'inverno che toccano valori anche di−40 °C e massime estive che possono salire sino a5-6 °C, essendoci la mitigazione di un ramo dellacorrente del Golfo che lambisce la costa ovest.
Il riscaldamento globale ha provocato notevoli cambiamenti climatici alle Svalbard. Tra il 1970 e il 2020, la temperatura media alle Svalbard è aumentata di 4 gradi Celsius e nei mesi invernali di 7 gradi.[6] Il 25 luglio 2020 è stata misurata una nuova temperatura record di 21,7 gradi Celsius per l'arcipelago delle Svalbard, che è anche la temperatura più alta mai registrata nella parte europea dell'Artico. Nel luglio 2020, inoltre, sono state misurate temperature superiori a 20 gradi per quattro giorni consecutivi.[7] Come in gran parte dell'Artico, anche alle Svalbard si può notare la pericolosaretroazione dell'albedo del ghiaccio: a causa del sostanziale scioglimento del ghiaccio, le superfici ghiacciate si trasformano in acque libere, la cui superficie più scura assorbe più energia solare invece di rifletterla indietro; di conseguenza, queste acque si riscaldano e ulteriore ghiaccio nella zona si scioglie sempre più velocemente, creando così più acque aperte. Entro la fine del secolo, è previsto un aumento della temperatura tra 7 e 10 gradi sullo Spitsbergen.[6]
Nelle isole Svalbard non ci sono alberi ma solo piccoli cespugli e fiori sparsi qua e là a sfidare il freddo e il vento, nonchémuschi elicheni. Nella prima parte della stagione estiva i cieli sono attraversati da centinaia di migliaia di uccelli marini, di cui 30 specie nidificano sulle scogliere.
Il mare è abitato da foche, trichechi, balene, beluga, orche e narvali per un totale di 19 specie di mammiferi marini. Levolpi artiche e la piccolarenna delle Svalbard (r.t. platyrhyncus) popolano il territorio. In passato è stata tentata, senza successo, l'introduzione delbue muschiato.
L'orso polare è il simbolo delle Svalbard. Da quando ne è stata proibita la caccia, ne è tornato a essere il signore: recentemente sono stati censiti circa 3 500 esemplari. È il più grande mammifero terrestre carnivoro, è sempre affamato e non va mai in letargo, perciò tutte le escursioni sono scortate da guide armate di fucile.
Il governo norvegese ha terminato nel febbraio 2008 la costruzione di una banca dei semi (Svalbard Global Seed Vault), in cui è conservato il patrimonio genetico del più grande numero possibile di specie vegetali (attualmente sono più di 4 000).[8] La struttura è stata realizzata scavando una galleria lunga130 m nelpermafrost sull'isola diSpitsbergen, la cui entrata è situata130 m al di sopra dellivello del mare, il tutto per ottenere una temperatura quasi costante tra−3 °C e−4 °C,[9] per conservarvi successivamente le sementi donate dai circa 1 400 depositi di raccolta dei semi situati nei paesi di tutto il mondo. L'accesso è assicurato da porte di massima sicurezza a prova di esplosione e due prese d'aria. Il numero di semi immagazzinati dipenderà dal numero dei paesi che parteciperanno al progetto. La finalità del progetto è prevenire l'eventuale estinzione di piante causata da catastrofi planetarie quali ilriscaldamento globale o unaguerra nucleare.[10]
Spitsbergen e Svalbard durante l'età d'oro dell'esplorazione e della scoperta olandese (c. 1590–1720). Porzione di una mappa del 1599 che mostra l'esplorazione artica diWillem Barentsz. Spitsbergen, qui viene mappata per la prima volta, ed è indicata come "Het Nieuwe Land" (in italiano "la Nuova Terra"), al centro a sinistra. La mappa riflette lo stile tipico dell'epoca in Olanda.Nell'età delle scoperte (età delle esplorazioni), gli olandesi furono i primi (non nativi) a esplorare e a mappare aree isolate e remote del mondo, tra cui l'arcipelago delle Svalbard
GliScandinavi furono probabilmente i primi scopritori delle Svalbard all'inizio delXII secolo, ma non vi sono prove certe di questo fatto. Racconti nordici di terre sconosciute potrebbero far riferimento aJan Mayen, o a parte dellaGroenlandia orientale.[11][12] Furono queste le prime tracce di notizie che collegarono queste aree al continente europeo.[13] In quest'epoca l'arcipelago era perlopiù utilizzato per attività di pesca e caccia.[14] L'olandeseWillem Barentsz scoprì l'arcipelago nel 1596 mentre si trovava alla ricerca di un passaggio verso il Polo Nord.[15]
Il nome diSpitsbergen ebbe origine dallo stesso Barentsz, il quale così descrisse delle "montagne appuntite" che vedeva sulla costa occidentale dell'isola, anche se la sua mappa dell'Artico del 1599 riporta l'area col nome più generico diHet Nieuwe Land ("La Nuova Terra"). Barentsz non affermò di aver scoperto un arcipelago, e pertanto il nomeSpitsbergen a lungo rimase in uso per indicare sia l'isola sia l'intero arcipelago.[16]
Il primo sbarco conosciuto sull'isola è datato al 1604, quando una nave inglese attraccò a Bjørnøya e iniziò a cacciare deitrichechi; fecero seguito delle spedizioni annuali e divenne sempre più chiaro come Spitsbergen fosse ormai una base per la caccia, in particolare allebalene artiche dal 1611.[17][18] Per la natura selvaggia e senza legge dell'area, inglesi, danesi, olandesi e francesi tentarono con tutte le forze di allontanare altre flotte nemiche dall'area.[19][20]
Base internazionale per la caccia alle balene (XVII–XIX secolo)
Lastazione baleniera della Northern Company aSmeerenburg, in un dipinto diCornelis de Man (1639), basato sul dipintoDansk hvalfangststation (Stazione baleniera danese) di A.B.R. Speeck (1634), che rappresentava la stazione danese a Kobbefjorden
Smeerenburg fu uno dei primi insediamenti stabili dell'arcipelago, fondato dagli olandesi nel 1619.[21] Basi più piccole vennero costruite da inglesi, danesi e francesi. Dapprima questi avamposti erano solamente degli accampamenti estivi, ma dalla prima metà del Seicento alcuni iniziarono ad attrezzarli per passarvi l'inverno. La pesca della balena allo Spitsbergen continuò sino aglianni venti dell'Ottocento, quando olandesi, inglesi e danesi si spostarono altrove nell'Artico.[22] DalXVII secolo, giunsero anche dei cacciatori russi che si dedicarono anche alla caccia terrestre di volpi e orsi polari.[23] Dopouna serie di raid inglesi nel Mare di Barents nel 1809, l'attività russa alle Svalbard diminuì sensibilmente, sino a cessare del tutto negli anni venti dell'Ottocento.[24] Cacciatori norvegesi di trichechi iniziarono a giungere nell'area neglianni novanta delSettecento. I primi a raggiungere l'area dalla Norvegia furono il popoloSami della regione diHammerfest, come parte di una spedizione russa nel 1795.[25] I norvegesi scelsero di non dedicarsi più alla pesca alle balene nel medesimo periodo in cui anche i russi abbandonarono tale attività,[26] sebbene altri proseguirono sino aglianni trenta delXIX secolo nell'area dello Spitsbergen, e in quella di Bjørnøya sino aglianni sessanta del medesimo secolo.[27]
Daglianni novanta dell'Ottocento, le Svalbard iniziarono a divenire una meta ambita del turismo artico, oltre ad attirare un primo interesse minerario per la presenza di numerosi giacimenti di carbone ritrovati sulle isole, materiale utilizzato anche per leesplorazioni artiche.[28] Le prime miniere vennero impiantate a Isfjorden dai norvegesi nel 1899; dal 1904, anche gli inglesi si insediarono adAdventfjorden e iniziarono le prime escavazioni su vasta scala.[29] La produzione a Longyearbyen, per interesse degli statunitensi, ebbe inizio nel 1908;[30] Store Norske vi si stabilì nel 1916, così come fecero i norvegesi nel corso della guerra.[31]
Neglianni 1910 iniziarono le prime discussioni per stabilire una sovranità sull'intero arcipelago,[32] ma vennero interrotte dallo scoppio dellaprima guerra mondiale.[33] Il 9 febbraio 1920, dopo laconferenza di Pace di Parigi, iltrattato delle Svalbard venne siglato, garantendo la piena sovranità delle isole alla Norvegia. A ogni modo, a tutti i firmatari del trattato venne garantito un diritto assoluto di pesca, caccia e sfruttamento delle risorse minerarie per evitare l'insorgere di ulteriori conflitti.[34] Il trattato ebbe effetto dal 14 agosto 1925, assieme all'Atto delle Svalbard che regolò per la prima volta la vita amministrativa dell'arcipelago con l'entrata in carica del primogovernatore,Johannes Gerckens Bassøe.[35] L'arcipelago era noto come Spitsbergen, mentre l'isola principale era nota col nome di Spitsbergen Occidentale. Daglianni 1920, la Norvegia decise di rinominare l'arcipelago col nome di Svalbard, e l'isola principale divenne nota come Spitsbergen.[36] Kvitøya, Kong Karls Land, Hopen e Bjørnøya non vennero considerate parte dell'arcipelago di Spitsbergen.[37] I russi continuarono a chiamare tradizionalmente l'arcipelago col nome di Grumant.[38] L'Unione Sovietica riconobbe il nome Spitsbergen e supportò la tesi che fossero stati i russi i primi a scoprire quella terra.[39][40] Nel 1928, l'esploratore italianoUmberto Nobile e la ciurma dell'aeromobileItalia si schiantarono sul pack ghiacciato della costa dell'Isola di Foyn. Il successivo tentativo di recupero dei superstiti fece avere alle Svalbard una certa notorietà presso la stampa internazionale, che a ogni modo durò per breve tempo.
Una stazione difunivia aerea abbandonata, in precedenza utilizzata per il trasporto del carbone
Nel 1941, dopo l'operazione Gauntlet, tutti gli insediamenti norvegesi e sovietici sulle Svalbard vennero evacuati,[41] e i tedeschi vi si insediarono con un avamposto meteorologico,[42] sebbene una piccola guarnigione norvegese fosse mantenuta a Spitsbergen. L'operazione Zitronella dei tedeschi prese con la forza questa guarnigione nel 1943, e distrusse nel contempo gli insediamenti di Longyearbyen e Barentsburg.[43] Nel settembre del 1944, assieme alla nave rifornimentoCarl J. Busch, il sottomarino GS U-307 trasportò gli uomini dell'operazione Haudegen alle Svalbard. L'operazione Haudegen era il nome di un'operazione dellaseconda guerra mondiale che mirava appunto a stabilire delle stazioni meteorologiche alle Svalbard. La stazione fu attiva dal 9 settembre 1944 al 4 settembre 1945. Perse il contatto radio dal maggio del 1945, e i soldati locali furono in grado di richiedere supporti solo nell'agosto del 1945. Il 4 settembre 1945, i soldati vennero recuperati da un vascello da caccia norvegese e si arresero al suo capitano. Questo gruppo di uomini fu l'ultimo dellaGermania nazista ad arrendersi nella seconda guerra mondiale. Dopo la guerra, l'Unione Sovietica propose un'amministrazione condivisa norvegese e sovietica per la difesa militare delle Svalbard. Questo accordo venne rigettato nel 1947 dalla Norvegia che due anni dopo entrò nellaNATO. L'Unione Sovietica mantenne alta l'attività civile alle Svalbard, in parte per assicurarsi che l'arcipelago non fosse utilizzato dalla NATO.[44]
Dopo la guerra, la Norvegia ristabilì la propria presenza stabile a Longyearbyen e a Ny-Ålesund,[45] mentre l'Unione Sovietica si attestò con insediamenti minerari a Barentsburg,Pyramiden eGrumant.[46] La miniera di Ny-Ålesund ebbe una serie di incidenti che causarono la morte di 71 persone tra il 1945 e il 1963. Solo ilcaso Kings Bay causò nel 1962 la morte accidentale di 21 lavoratori, fatto che costrinse il terzo gabinetto Gerhardsen a dimettersi.[47][48] Dal 1964, Ny-Ålesund divenne un avamposto di ricerca e un collegamento per l'European Space Research Organisation.[49] I primi test per la ricerca di aree petrolifere vennero condotti nel 1963 e continuarono sino al 1984, ma non vennero trovati filoni commercialmente convenienti.[50] Dal 1960, voli regolari a bordo di charter vengono condotti tramite l'aeroporto diHotellneset;[51] mentre nel 1975 venne ufficialmente inaugurato l'Aeroporto delle Svalbard a Longyearbyen.[52]
Durante laguerra fredda, i sovietici costituivano due terzi della popolazione delle isole (il restante terzo era composto da norvegesi), per una popolazione totale dell'arcipelago di 4 000 abitanti circa.[46] L'attività dei sovietici prima e dei russi dopo diminuì considerevolmente da allora, portando gli abitanti da 2 500 del 1990 a 450 del 2010.[53][54] L'insediamento produttivo di Grumant venne chiuso nel 1962.[46] Quello di Pyramiden venne chiuso nel 1998.[55]Le esportazioni di carbone da Barentsburg cessarono nel 2006 dopo un disastroso incendio[senza fonte][56][57], ma sono riprese nel 2010.[58] La comunità russa ha inoltre subito due incidenti aerei: il primo quando unVnukovo Airlines Flight 2801 cadde uccidendo 141 persone,[59] poi l'Incidente d'elicottero a Heerodden con tre morti.[60]
Longyearbyen rimase una città produttiva sino al 1989, ma nel 1993 venne venduta al governo nazionale e divenne sede di un centro universitario.[61]Neglianni 1990, il turismo aumentò notevolmente, rendendo così l'economia locale indipendente dall'industria mineraria. Longyearbyen venne incorporata definitivamente nel governo norvegese dal 1º gennaio 2002, iniziando così a disporre di un proprio consiglio comunale.[senza fonte][62]
L'istituto di statistica norvegese fornisce ogni semestre i dati aggiornati della popolazione. Al 24 agosto 2022 la popolazione era di 2 905 abitanti, di cui 1 753 norvegesi, 391russi eucraini, 10polacchi e 751 non-norvegesi. I norvegesi e i non-norvegesi delle Svalbard vivono aLongyearbyen eNy-Ålesund (dove vivono anche dei ricercatori italiani). Tra i non-norvegesi diffusa è la presenza di immigratithailandesi esvedesi. I russi e ucraini vivono aBarentsburg e nella città fantasma diPyramiden (a fini di turismo). I polacchi vivono nella base scientifica diHornsund. La popolazione russa e ucraina è notevolmente calata dai 537 di fine 2019 ai 391 attuali, a seguito della pandemia di COVID-19. La comunità pendolare diSvea, residente nella capitale, è cessata a seguito della chiusura della miniera e della rimozione dei rifiuti e delle attrezzature nell'estate del 2021.
A causa di una situazione legale particolare, tutti i Paesi che hanno firmato iltrattato delle Svalbard hanno diritto, al pari della Norvegia, a colonizzare le Svalbard e a svilupparne l'economia; tuttavia, l'unico Paese a prendere sul serio questa possibilità è stata l'Unione Sovietica, i cui insediamenti diBarentsburg e diPyramiden hanno raggiunto alcune migliaia di abitanti; per un periodo la lingua più parlata sulle Svalbard è stata ilrusso. Durante laguerra fredda i sovietici costituivano i due terzi della popolazione delle isole (il restante terzo era costituito da norvegesi) che ammontava a circa 4 000 persone.[63] A seguito delladissoluzione dell'Unione Sovietica e dell'interruzione dei sussidi, la popolazionerussa (eucraina) si è ridotta passando da circa 2 500 a 450 persone dal 1990 al 2010,[54][64] e Pyramiden è stata del tutto abbandonata; dal 2009 a Pyramiden alcuni russi provenienti da Barentsburg stanno tentando di riattivare a scopi turistici le strutture industriali e residenziali.
Sempre a causa di alcune clausole nel trattato delle Svalbard, non vi è alcun requisito particolare (comepermessi di soggiorno, di lavoro, eccetera) per risiedervi permanentemente: supposto di poter trovare lavoro, non vi sono ostacoli di sorta perché il trattato prevede la non-discriminazione tra tutti i cittadini degli Stati aderenti al trattato. Le strade asfaltate sulle isole sono estremamente rare; i trasporti sono effettuati con imbarcazioni, aerei ed elicotteri, nonché inmotoslitta o in auto su strade generalmente sterrate.
Le Svalbard sono per trattato militarmente neutrali, e quindi non è presente personale militare di nessuno Stato. Alle Svalbard viene pubblicato un settimanale, loSvalbardposten.
Nel giugno 2014 la band inglese deiClean Bandit ha girato il video del branoCome Over ft. Stylo G vicino alle vecchie miniere di carbone diLongyearbyen, il regista è il bassista del gruppo: Jack Patterson.
Nel settembre 2014 la cantante svedeseTove Styrke ha girato nella città fantasma diPyramiden, sotto la direzione del regista Rúnar Ingi, il video musicale del suo singoloBorderline.[66]
Anche la band danese degliEfterklang si è ispirata aPyramiden, dove hanno trascorso novegiorni per registrare i suoni dell'ambiente circostante, utilizzati per la realizzazione dell'albumPyramida, uscito nel 2012. Durante la loro permanenza nell'insediamento urbano abbandonato hanno anche registrato undocumentario.[67]
Le isole Svalbard, a causa del crescente attivismo delle grandi potenze nell'Artico, sono oggetto di rinnovato interesse da parte diRussia eCina[70].
Alle isole Svalbard, in particolare nella parte nord di Spitzbergen, è ambientato il libro del 1939Una donna nella notte polare (Keller editore, 2020) della scrittrice austriaca Christiane Ritter (1897-2000).
Le Svalbard sono amministrate da ungovernatore incaricato, ilSysselmesteren, il cui ufficio si trova nella città diLongyearbyen.
IlSysselmesteren esercita il potere esecutivo. Le Svalbard non eleggono rappresentanti alparlamento norvegese, né sono unacontea, né sono organizzate in comuni, sebbene Longyearbyen abbia una timida forma di autogoverno. In questo le Svalbard assomigliano più a unacolonia che a una piena parte di uno Stato. I cittadininorvegesi che vivono sulle Svalbard, tuttavia, hanno facoltà di votare nella loro circoscrizione di origine sul continente.