Nelpoliteismo celtico praticato inBritannia,Sulis fu una dea adorata presso lafonte termale diAquae Sulis, odiernaBath oggi nelSomerset. Era adorata daiRomano-Britannici come SulisMinerva. Dai suoi oggetti votivi si è capito che era considerata laGrande Madre donatrice di vita, ma anche fonte di maledizioni.[1] Le tavolette votive erano spesso scritte in codice, grazie a lettere o parole scritte al contrario. L'ordine delle parole poteva essere invertito, e le righe scritte in direzione alternata. Anche se molti testi sono in latino, occasionalmente si possono trovare inlingua celtica. Solitamente le tavolette facevano riferimento a furti di oggetti per Sulis, piccole quantità di denaro o abiti dai bagni delle terme. In linguaggio legale, le tavolette sembrano preghiere rivolte alla dea di punire i noti o ignoti autori dei furti. A Sulis si chiedeva solitamente di nuocere alla salute mentale e fisica del colpevole, mediante la negazione del sonno o addirittura con la morte. Una delle tavolette riportava un messaggio che diceva: "Dodimedis ha perso due guanti. Egli chiede che la persona che li ha rubati possa perdere la memoria e la vista nel tempio in cui prega".[2]
Nonostante il nome "Sulis" non appaia quasi mai se non a Bath, viene identificato con leSuleviae, un gruppo di dee celtiche note come destinatarie di iscrizioni votive nella città di Roma e altrove. Le Suleviae sono citate nelleepigrafie dei siti di Bath.[3] Le Suleviae, spesso identificate come la forma plurale di Sulis, sono legate alle largamente adoratemadri divine. D'altra parte, l'identificazione delle Suleviae con Sulis è stata contestata da alcuni ricercatori, secondo i quali la somiglianza tra i nomi è casuale.[4]Suil inantico irlandese significa "occhio" o "divario", ed indicava un'entrata dell'oltretomba.[5][6] L'etimologia classica, comunque, afferma che Sulis significa "sole", dato che sarebbe la forma originale del gallesehaul (sole) e dell'antico irlandesesuil (dall'Indo-Europeo *sawel-).[7]
Sulis era ladea locale delle fonti termali che ancora oggi alimentano ibagni termali di Bath, che gli antichi Romani chiamavanoAquae Sulis ("acque di Sulis").[8] Il suo nome appare nelle iscrizioni di Bath, e da nessun'altra parte. Questa cosa non deve stupire, dato che ledivinità celtiche spesso conservavano il loro luogo di origine. Restavano legate ad un determinato luogo, spesso un crepaccio, una fonte, un lago o un pozzo. I Greci facevano riferimento a queste divinità locali pre-elleniche con i toponimi locali, ed associandole alle divinità del loro stesso pantheon (come Zeus Molossos che si trova solo aDodona).
La statua in bronzo dorato di Sulis Minerva "sembra essere stata volontariamente danneggiata" nellatarda antichità, forse da predoni barbari, da cristiani devoti, o da altri.[9]
A Bath, iltempio romano è dedicato a Sulis Minerva, ed è la principale divinità deltempio locale. Grazie alsincretismo con la dea romanaMinerva, imitografi hanno ipotizzato che Sulis fosse anche una dea della saggezza e delle decisioni.
Sulis non era la sola dea ad esibire un sincretismo conMinerva. Il nome diSenua appare sulle targhe votive che riportavano l'immagine di Minerva, mentre ancheBrigantia condivide molti tratti con Minerva. L'identificazione di molte divinità celtiche con lo stesso dio romano non è raro (siaMarte cheMercurio erano associati a molte divinità celtiche). D'altra parte, le dee celtiche tendono a resistere alsincretismo. Sulis Minerva è una delle poche che può vantare una controparte romana.
Le dediche a "Minerva" sono comuni sia inGran Bretagna che inEuropa continentale, normalmente senza epiteti o interpretazioni celtiche.[10]
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