Studi di Cinecittà | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | Lazio |
Località | Roma |
Indirizzo | Via Tuscolana, 1055 |
Coordinate | 41°51′N 12°34′E41°51′N,12°34′E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | 1936-1937 |
Stile | Razionalista |
Realizzazione | |
Architetto | Gino Peressutti |
Appaltatore | Carlo Roncoroni |
Proprietario | Cinecittà |
Committente | Cinecittà Studios |
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GliStudi di Cinecittà sono un complesso distudi cinematografici etelevisivi diRoma. Con una superficie di 400.000 metri quadrati, è il più grande studio cinematografico inEuropa.
A Cinecittà hanno lavorato molti registi e attori italiani famosi comeFederico Fellini,Ettore Scola,Sergio Leone,Luchino Visconti,Anna Magnani,Alberto Sordi,Vittorio De Sica,Sophia Loren,Gina Lollobrigida,Claudia Cardinale,Pier Paolo Pasolini ma anche registi e attori stranieri, tra i qualiMartin Scorsese eFrancis Ford Coppola.
Negli studi sono stati girati circa 3000 film, 90 dei quali hanno ricevuto una candidatura all'Oscar, vinta da 51 pellicole.[1]
Nel luglio 2017 gli Studi di Cinecittà sono ritornati sotto il controllo pubblico gestiti e coordinati daIstituto Luce Cinecittà,azienda pubblica, totalmente partecipata dalMinistero dell'economia e delle finanze, che ne cura l'ampliamento e la valorizzazione. Nel 2021 l'azienda prende il nome diCinecittà S.p.A.[2][3][4][5][6][7][8][9][10][11][12] con Chiara Sbarigia nel ruolo diPresidente e, da luglio 2024, Manuela Cacciamani in quello diAmministratore Delegato.
Dopo una serie di pregevoli lungometraggi che nei primi due decenni delNovecento avevano fatto conoscere la cinematografia italiana nel mondo (primo fra tuttiCabiria diGiovanni Pastrone rimasto in cartellone aNew York per dieci mesi), neglianni venti l'industria cinematografica italiana entrò in crisi venendo messa in ombra sia dalla cinematografia americana che da quella tedesca contemporanea.
Nel1931Benito Mussolini, che sosteneva fortemente l'importanza del cinema, varò una legge volta a penalizzare le importazioni per stimolare la produzione nazionale. Nel1934Luigi Freddi, amico diGaleazzo Ciano e perciò ben introdotto presso Mussolini, venne incaricato di gestire laDirezione generale della cinematografia, finalizzata sia alla promozione che al controllo della produzione cinematografica italiana. Freddi, che in occasione di un viaggio negliStati Uniti d'America aveva conosciutoDavid Griffith e si era appassionato agli aspetti produttivi della cinematografia statunitense, si impegnò nella promozione del cinema nazionale supportando la ricerca di capitali e sostenne le grandi produzioni di quegli anni, tra cuiScipione l'Africano diCarmine Gallone eLuciano Serra pilota diGoffredo Alessandrini.
Nel1939 la produzione cinematografica nazionale venne supportata con una nuova legge (la cosiddetta "Legge Alfieri"), che concedeva robusti finanziamenti alle produzioni nazionali, sempre nell'ambito di promuovere la produzione italiana a discapito di quella straniera.
Nel1935 un vasto incendio distrusse gli studi cinematografici della societàCines, situati vicino alla Basilica di San Giovanni, e nello stesso anno la società venne acquistata dalla SAISC (Società Anonima Italiana Stabilimenti Cinematografici) di Carlo Roncoroni.[13]
Nel 1936 Roncoroni acquistò ben 600 000mq lungo la via Tuscolana.[14] I lavori ebbero inizio il 29 gennaio 1936 con la posa della prima pietra: dopo soli quindici mesi, il 28 aprile1937, Mussolini eGiacomo Paulucci di Calboli inaugurarono Cinecittà, un complesso composto da 73 edifici, tra cui 21teatri di posa, centrali elettriche, uffici della direzione su progetto dell'architettoGino Peressutti.
Per l'edificazione dei nuovi stabilimenti si utilizzarono operai della vecchia Cines, che poi rimasero nelle squadre di scena, nonché tecnici e ingegneri (che diedero origine al primo film sonoro italianoLa canzone dell'amore, diGennaro Righelli) che fecero scuola a Cinecittà insieme ai grandi direttori della fotografia, sempre provenienti dalla Cines.[15]
Per raggiungere gli stabilimenti c'era solo la via Tuscolana, al tempo molto stretta, e i dipendenti andavano a piedi o in bicicletta, ma nel dopoguerra fu istituita una linea di autobus che fermava davanti agli studi, come si può vedere da una scena del filmBellissima. Neglianni cinquanta fu costruita una linea di tram dellaSTEFER che si distaccava dallatranvia dei Castelli Romani e portava fino a Piazzale di Cinecittà. Successivamente nel febbraio 1980 ci fu l'inaugurazione dellaLinea A della metropolitana di Roma che prevedeva una fermata proprio davanti allo stabilimento (Cinecittà).
Alla testa di Cinecittà, fin dalla sua fondazione, ci fu proprio Carlo Roncoroni (amico personale di Luigi Freddi) fino al giorno della sua morte nel 1938.
Dopo la morte di Roncoroni, Cinecittà, venne rilevata dallo Stato.
Durante la guerra, nonostante danni e occupazioni, la produzione continuò fino al 1943, quando con l'armistizio di Cassibile e con la nascita dellaRepubblica Sociale Italiana il cinema fascista si trasferì aVenezia nei padiglioni dellaBiennale e nelCinevillaggio. Sempre nel 1943 avvenne il grande licenziamento dei 1 200 dipendenti. Negli ultimi due anni di guerra, gli stabilimenti di Cinecittà vennero occupati dainazisti che li utilizzarono come campo di concentramento per i civili rastrellati nei dintorni di Roma (da ricordare ilrastrellamento del Quadraro, che nella notte del 17 aprile 1944 vide rastrellati circa mille uomini, portati prima a Cinecittà e poi deportati inGermania).
Con laliberazione di Roma, Luigi Freddi si dimette da direttore di Cinecittà e l'esercito tedesco, battendo in ritirata, razziò lo stabilimento portando via gran parte delle attrezzature tecniche, macchine da presa, proiettori, impianti sonori e pellicole. In seguito gli stabilimenti furono requisiti dalleforze alleate che li adibirono a ricovero per gli sfollati che avevano perso la casa a causa dei bombardamenti. Per sopravvivere al freddo gli sfollati bruciarono gran parte dei documenti d'archivio, provocando una grave perdita dal punto di vista storico.
Il 31 luglio 1944 si costituì laCommissione di epurazione delle categorie registi, aiuto registi e sceneggiatori del cinema (composta anche da alcuni di quei giovani registi che erano stati esclusi dal lavoro per non aver aderito al fascismo) i cui membri furono:Alfredo Guarini,Umberto Barbaro,Mario Camerini,Mario Chiari,Mario Soldati eLuchino Visconti. Furono processati coloro che erano maggiormente compromessi con il passato regime o erano noti per avere diretto film di propaganda, tra cui si ricordanoGoffredo Alessandrini,Carmine Gallone eAugusto Genina, allontanati dalle scene per sei mesi.
Dopo la guerra l'attività di produzione riprese molto lentamente e solo nel 1947 venne girato nei suoi studi il primo film del dopoguerra:Cuore diDuilio Coletti.
Nel 1948 arrivò il primo film americano,Il principe delle volpi della20th Century Fox e successivamente neglianni cinquanta avvenne l'esplosione di Cinecittà, anche grazie all'allora sottosegretario dell'Industria e del CommercioGiulio Andreotti, con le produzioni americane: nel1951 venne giratoQuo vadis diMervyn LeRoy e nel1959Ben Hur diWilliam Wyler, tutti film del generepeplum e soprannominati "sandaloni" dalla manovalanza locale. Tale boom ebbe origine dalla competitività economica degli studi romani, ribattezzati popolarmente "Hollywood sul Tevere", complice anche un'apposita legge che non consentiva ai produttori stranieri di esportare i guadagni realizzati in Italia, obbligandoli di fatto a reinvestire in loco.
Cinecittà divenne in quegli anni un mitico Eldorado sognato dalle concorrenti perMiss Italia, questo fenomeno venne rappresentato inBellissima diLuchino Visconti e inRoma diFederico Fellini.
L'industria cinematografica ebbe in quegli anni una discreta rilevanza economica per la città, generando un ampio indotto legato sia alle produzioni che alla commercializzazione dei film.
Dalla fine degli anni sessanta, con la crescita della televisione, la fine delle produzionicolossal di carattere storico e la parallela crisi dell'industria cinematografica italiana, Cinecittà perse gradualmente il primato tecnico e produttivo che aveva avuto.
Nel 1978 l'Istituto Luce a Piazza Cinecittà venne ceduto alComune di Roma e adibito a sede amministrativa dell'allora X Circoscrizione (oggiMunicipio VII).
Nel 1982 divenne presidente di CinecittàAntonio Manca, che successivamente sarà a capo dell'Istituto Luce ricoprendo il ruolo di direttore generale dal 1985 al 1990.
Un anno dopo, a ridosso delCentro sperimentale di cinematografia, dei capannoni adibiti a magazzino vennero devastati da un incendio, per il quale i Vigili del Fuoco lavorarono più di 24 ore. Andarono in fumo un numero imprecisato di costumi e di materiale di scena, un patrimonio storico e artistico insostituibile.
Nel 1991 a seguito della vittoria dell'Italia all'Edizione del 1990 il teatro n.15 dello Studio venne usato per Ospitare la 36ª edizione dell'Eurovision Song Contest tenutosi a Roma e condotto dai Precedenti VincitoriGigliola Cinquetti (che vinse aCopenaghen nel 1964) eToto Cutugno (vincitore aZagabria nel 1990).
Negli ultimi anni i teatri di Cinecittà hanno ospitato i set di alcune grosse produzioni americane comeBlack Stallion diCarroll Ballard (1977),Il padrino - Parte III diFrancis Ford Coppola (1990),Daylight - Trappola nel tunnel diRob Cohen (1996),Il paziente inglese diAnthony Minghella (1996),Gangs of New York diMartin Scorsese,Le avventure acquatiche di Steve Zissou diWes Anderson,La passione di Cristo diMel Gibson e la serie televisivaRome (2005-2007). Le scenografie diRome vennero danneggiate da un incendio divampato nell'agosto 2007.[16] Nel 2008 Cinecittà è stata messa a disposizione per le riprese del secondo episodio della 30ª stagione della serie di fantascienza britannicaDoctor Who, ambientato nell'epoca diPompei.
Nel complesso, protetta e poco in mostra, dal 2000 era presente la "casa", dove, fin dalla prima edizione, vennero "rinchiusi" i concorrenti dell'edizione italiana delreality showGrande Fratello, poi distrutta da un incendio nella notte tra il 13 e 14 dicembre 2013 e successivamente ricostruita per la nuova stagione del format televisivo.[17]
Nel 2015 gli studi ospitano tra le altre due grandi produzioni internazionali per ilremake diBen-Hur eZoolander 2, raggiungendo il record di fatturato ed il ritorno all'utile dopo le imposte.
Nel 2018 una parte del set della serieRome è stata ulteriormente danneggiata da un nuovo incendio,[18] mentre nel dicembre 2019, presso gli studi è stato aperto ilMuseo italiano dell'audiovisivo e del cinema.[19][20]
Nel 2023, dopo ventitré anni di presenza negli Studios, la produzione delGrande Fratello ha abbandonato Cinecittà,[21] per trasferirsi aglistudi Voxson situati a dieci chilometri di distanza dalla casa, anch'essa spostata poi nel 2024 aiLumina Studios,[22] contribuendo a spostare il focus degli Studios su produzioni cinematografiche, come nel 2024Conclave diEdward Berger,[23] vincitore di un premio Oscar, eQueer diLuca Guadagnino.[24][25]
Nel 1997 la società Cinecittà è stata trasformata daente pubblico economico insocietà per azioni privata, presieduta daLuigi Abete e partecipata da importanti imprenditori privati (tra i qualiDiego Della Valle,Aurelio De Laurentiis e la famiglia Haggiag). Nel 2012 lapost-produzione di Cinecittà, già diventata nel 2009 Cinecittà Digital Factory[26] di cui soci sono Cinecittà Studios eMedusa Film, è stata divisa in due: da una parte il Laboratorio, ceduto a Deluxe Italia Holding[27], il Digitale e l'Audio a Deluxe Digital Rome. I mezzi tecnici sono ceduti invece a una nuova società, 51% Panalight e 49% Cinecittà Studios. Nel 2017 l'Istituto Luce Cinecittà ha acquistato il ramo d'azienda Cinecittà Studios da Italian Entertainment Group, facendo tornare gli storici studi sotto il controllo pubblico.[28]
Nell'aprile 2021Chiara Sbarigia ne è stata nominataPresidente e Nicola MaccanicoAmministratore delegato. Nel luglio 2024 il suo posto è stato preso da Manuela Cacciamani.
Il 29 aprile 2011 per iniziativa di Giuseppe Basso, Direttore generale e Amministratore delegato di Cinecittà Studios, si è aperto "Cinecittà si Mostra", una mostra che ripercorre la storia degli stabilimenti. Dopo il grande successo, Cinecittà si Mostra è stata trasformata in mostra permanente, curata da Elisabetta Bruscolini, Direttore Generale delCentro Sperimentale di Cinematografia.[29][30]
Cinecittà fu progettata dall'architetto Gino Perressutti, e ospita oltre ai teatri di posa, agli uffici e alle varie strutture amministrative, anche una struttura formativa a gestione privata: la Roma Film Academy. In passato oltre ad essi venne prevista la creazione di un centro industriale cinematografico integrato che comprendeva stabilimenti di sviluppo, stampa e montaggio: ilCentro sperimentale di cinematografia, oggi fondazione con sedi in tutta Italia. Sempre come parte del complesso era stata progettata laSede Centrale dell'Istituto Luce, oggi sede delVII Municipio di Roma, situata su via Tuscolana traviale Palmiro Togliatti e via Orazio Pulvillo.
Furono previsti quattro ingressi: il principale, sulla via Tuscolana, dal quale, nel periodo fascista, avveniva l'ingresso esclusivo dei registi, degli attori, dei produttori e dei gerarchi, e gli altri tre, situati in via di Torre Spaccata, che erano dedicati al passaggio dei tecnici, delle maestranze e delle comparse. Dagli anni '70, i tre ingressi laterali, non essendo più usati, furono chiusi. Negli anni 2000 l'ingresso principale fu chiuso ai mezzi e lasciato solo come passaggio pedonale.
Cinecittà è un complesso imponente di edifici e strutture dislocato su una superficie di 400.000m² (40ha) a circa 9km dal centro diRoma.
Conta di 19teatri di posa di dimensione variabili da un minimo di 15 per 30 metri fino ai 40 per 80 metri del Teatro 5. Tutti i teatri di posa sono acusticamente insonorizzati, dotati di climatizzazione, impianti elettrici e di illuminazione, graticci, passerelle, carriponte e botole impermeabili per gli effetti scenici. Ciascun teatro dispone di una serie di locali di servizio:camerini, uffici, sale trucco, attrezzerie, magazzini.
Fanno parte del complesso anche unbacklot di 10 ettari e una piscina all'aperto di 7000mq, profonda 2m per un volume complessivo d'acqua di 13.500metri cubi e sormontata da un fondale blue back largo 80 m ed alto 20.[31]
Sono inoltre disponibili strutture tecniche per la post-produzione cinematografica e televisiva (laboratori di sviluppo, stampa e restauro dellapellicola cinematografica, laboratori di post produzione digitale, laboratori di post produzione audio, ecc.) e laboratori per l'allestimento delle strutture sceniche (falegnameria, carpenteria, laboratorio di scultura, laboratorio di pittura artistica, ecc.). Il tutto completato dai servizi più vari: sale per proiezioni cinematografiche e conferenze, servizio di sicurezza per le celebrità, mensa, ristorante, parchi, bar, parcheggi.
Tutti i teatri di Cinecittà, nel corso della loro storia, sono stati adibiti alle scenografie sia interne che esterne che successivamente sono state smontate e rimontate a seconda delle esigenze di spazio, praticità, costo e durata del tempo necessario per le riprese.[32]
Di seguito è riportato l'elenco deiteatri di posa:
ricostruito in parte in lamiera dopo un incendio che lo aveva devastato.
dotato di piscina interna allagabile
il secondo più grande a Cinecittà
Nel 2009 fu annunciata l'intenzione di costruire unparco a tema, basato sulla storia di Cinecittà.[33]
Il parco ha aperto a luglio 2014,[34] con scenografie curate daDante Ferretti, celebre scenografo vincitore di 3premi Oscar,[35] a circa 25 km a sud-est rispetto agli Studi di Cinecittà, sui terreni dei vecchi studiosDinocittà diDino De Laurentiis costruiti negli anni '60.[34]
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