Recenti ritrovamentiarcheologici (2005) hanno stabilito che nei mesi estivi i cacciatori del sud - probabilmente appartenenti allacultura di Amburgo - furono in grado di muoversi verso nord lungo la costanorvegese fin dall'inizio dell'olocene, 12.000 anni fa, quando gli altipiani erano ancora ricoperti dighiacci e il livello marino era più basso di circa 50 m rispetto a quello attuale.
Insediamenti temporanei e tracce ditende fatte conpellami sono state ritrovate fino nella regione diAlta. I ritrovamenti più recenti sono nella grotta diBremsnes, nei pressi diKristiansund e aFosna, a nord diTrondheim.
Le informazioni sui primi sovrani giungono principalmente dalle opere diSnorri Sturluson (intorno al 1200) e in particolare dall'Heimskringla nel quale tuttavia si mescolano storia e leggenda, soprattutto per quanto riguarda le epoche iniziali, l'attendibilità di quanto scritto è quindi discussa dagli studiosi.
L'età del bronzo in Norvegia ebbe inizio nel1800 a.C. e portò innovazioni nell'agricoltura, come l'aratro, insediamenti stabili, specialmente nelle aree più fertili nelfiordo di Oslo, nelTrondheimsfjord, sul lagoMjøsa e nel distretto di Jæren, nelRogaland. All'inizio dell'era il clima era piuttosto caldo, paragonabile all'odierna fascia centrale dell'Europa, e ciò permetteva una crescita costante della popolazione e l'estensione dell'agricoltura.
Attorno al1000 a.C. arrivarono da nord popolazioni di lingua uralica e si assimilarono alla popolazione indigena, gli antenati del popoloSami. Secondo Ante Aikio, tuttavia, la migrazione avvenne non prima del 500 d.C[1].
Attorno al 500 a.C. il clima divenne più freddo. Ciò comportò una mutazione nella vegetazione. Le foreste si popolarono di pini, betulle e abeti. Il cambiamento climatico costrinse la popolazione a ridimensionare i propri insediamenti.
L'età del ferro in Norvegia comincia nel500 a.C., con la fase celtica o pre-romana, e termina attorno tra i secoliVIII eIX d.C con la cosiddettaEra di Vendel, chiamata anche Età Merovingia. Per questo periodo abbiamo soltanto testimonianze archeologiche, mentre dobbiamo a scrittori esterni al mondo scandinavo la descrizione della regione.
Giordane, neiGetica, cita i Raumaricii, gli Aeragnaricii, i Grannii, gli Augandzi, i Taetel, i Rugi o Aetelrugi, gli Arochi e i Ranii. Tutti questi nomi sono stati identificati con le varie regioni della Norvegia, ma su altre tribù rimangono ancora dubbi; in certi casi, potrebbero trattarsi di doppi nomi o appellativi riferiti alle stesse popolazioni.
Regni minori attorno all'860L'unificazione dei piccoli regni ha comportato conflitti e una serie di battaglie, come l'artistaHalfdan Egedius ha immaginato qui
È il periodo compreso tra l'VIII e l'XI secolo. Tale periodo è quello in cui avvenne la prima formazione delregno Norvegese. Il termine deriva dalla parola "vichingo". Convenzionalmente si fa iniziare quest'epoca nel793, quando il monasteroanglosassone diLindisfarne subì un saccheggio da parte di gente "vichinga".
Spesso usato in modo erroneo, il terminevichingo non indica una popolazione a sé stante.Vichingo infatti potrebbe essere tradotto come "pirata". Originariamente, quindi, vichingo era colui che viaggiava per mare dedicandosi ad attività piratesche. Tali attività, che svolgevano una parte importante nell'economia e nello sviluppo dell'intero territorio scandinavo, erano perlopiù promosse da capi influenti, talvolta chiamati re (konungar), altre voltejarl. Attraverso queste spedizioni piratesche e l'accumulo di ingenti ricchezze e manovalanza schiavile, la società scandinava e nello specifico quella norvegese gettarono le premesse per la nascita di nuovi regni.
Anche ilcristianesimo svolse un importantissimo ruolo nella formazioni del regno.
Secondo le tarde fonti scandinave si sa che in Norvegia esistevano circa 29 piccoli regni nella maggior parte dei quali il capo aveva il titolo di re. NelHålogaland il titolo era quello dijarl. Erano:
Dal1396 fino al1814 la Norvegia fu relegata allostatus di provincia. Questo periodo fu chiamato dal drammaturgo norvegeseHenrik Ibsen "la notte lunga 400 anni".
In questo periodo si possono distinguere due diverse fasi:
La Norvegia e i suoi territori divennero una provincia del regno diDanimarca-Norvegia. Il rappresentante della corona danese era un governatore chiamatoStatholder. Nel periodo danese si possono individuare diverse epoche:
L'epoca della Riforma (1536-1596): il potere norvegese subì un ulteriore indebolimento dalla dissoluzione della chiesa indipendente norvegese in seguito alla riforma del1537.
Il periodo di pace e crescita economica (1721–1770). NelXVIII secolo la Norvegia visse un periodo di prosperità e divenne una componente importante del regno.
Il risveglio del nazionalismo e le premesse per l'indipendenza (1770–1814): questo periodo origina dal forte senso di indipendenza della cultura agricola norvegese (bondekultur) insieme all'influenza dellerivoluzioni americana (1775–1783) efrancese (1789–1799), nacque una coscienza nazionale che portò all'assemblea costituzionale del1814.
Nel1807 laDanimarca-Norvegia entrò nelleGuerre Napoleoniche al fianco della Francia. Ciò ebbe un effetto devastante nella già fragile economia norvegese. L'anno successivo, laSvezia invase il paese e nel 1809 venne firmato iltrattato di Jönköping che lasciava intatti i confini. Tuttavia questo conflitto pose le basi per l'esito delle Guerre Napoleoniche in Scandinavia. Dopo labattaglia di Lipsia nel 1813, la Danimarca-Norvegia fu sconfitta e il sovranoCristiano VIII fu costretto a cedere la Norvegia alla Svezia tramite iltrattato di Kiel (14 gennaio 1814). A causa di una dimenticanza nel testo del trattato le dipendenze norvegesi (Islanda,Groenlandia eIsole Faroe) rimasero però alla Danimarca.
Vi fu un tentativo di riconquistare la sovranità sul paese da parte del viceré e principe ereditario del regno di Danimarca-Norvegia che incoraggiò membri rappresentativi di diverse classi sociali a radunarsi aEidsvoll per dichiarare l'indipendenza, adottare una costituzione e eleggere re il principeChristian Frederik. A tutt'oggi il 17 maggio è festeggiato come giorno della costituzione democratica della Norvegia indipendente. La Svezia reagì dichiarando guerra nello stesso anno. Nelle trattative di pace (Convenzione di Moss) Christian Frederik accettò di rinunciare alle sue rivendicazioni sul trono norvegese e a tornare in Danimarca se la Svezia avesse riconosciuto la costituzione democratica e avesse accettato un'unione non "stretta".Il 4 novembre1814 ilparlamento norvegese (Stortinget) elesse quindi il sovrano svedese come sovrano di Norvegia, la corona svedese era rappresentata da un governatore dettoStatolder, spesso di origini nobili e in più occasioni la carica fu ricoperta dal principe ereditario.
L'unione si disciolse pacificamente nel1905 quando, dopo diversi anni di disordini politici, la Svezia riconobbe l'indipendenza della Norvegia. La popolazione si espresse a favore della fine dell'unione con unreferendum tenutosi il 13 agosto 1905. Il parlamento offrì il trono al principeCarlo di Danimarca che accettò dopo che unreferendum aveva stabilito che la forma di governo sarebbe stata quella monarchica. Il 18 novembre ascese al trono con il nomeHaakon VII.
Durante la prima guerra mondiale la Norvegia rimase neutrale. A dispetto della neutralità, nel corso della guerra, la flotta mercantile norvegese fornì supporti logistici allaGran Bretagna trasportando viveri e altri beni essenziali. In cambio ricevette forniture dicarbone. Questo tipo di approccio fece nascere la definizione dialleato neutrale usata talvolta in Gran Bretagna.
Allo scoppio dellaseconda guerra mondiale la Norvegia insistette con il tentativo di rimanere neutrale a dispetto degli avvertimenti giunti da alcune fazioni politiche che ritenevano che la posizione geografica del paese ne avrebbe fatto un obiettivo strategico per la Germania nazista e che avrebbero voluto allestire delle difese sufficienti per resistere ad un attacco fino all'arrivo dei rinforzi da Francia o Gran Bretagna.
In un attacco a sorpresa all'alba del 9 aprile1940 la Germania lanciò l'operazione Weserübung. Le truppe tedesche attaccaronoOslo e i principali porti norvegesi, (Bergen,Trondheim,Kristiansand eNarvik) e si impossessarono rapidamente delle città e dei territori circostanti.
Lo stesso giorno dell'attacco le truppe norvegesi, presso la fortezza di Oscarborg nel fiordo di Oslo, affondarono l'incrociatore pesante Blücher rallentando l'invasione per il tempo necessario al sovrano, al governo e al parlamento per abbandonare la città.
Una forza di sbarco anglo-francese giunse aNamsos il 16 aprile, ma fu costretta a evacuare le truppe il 2 maggio.Nonostante la superiorità teorica degli invasori, l'esercito norvegese proseguì la resistenza per circa due mesi. Il 17 giugno le truppe del paese dovettero arrendersi, il sovrano e il governo il 7 giugno lasciarono la città diTromsø per formare un governo in esilio a Londra. Molti militari e civili lasciarono il paese e si unirono al governo in Inghilterra dove furono di grande aiuto all'esercito britannico e ai suoi servizi segreti (Special Operations Executive - SOE).
Il capogruppo del partito nazionalsocialista norvegese,Vidkun Quisling, tentò uncolpo di Stato ma incontrò tale resistenza da parte della popolazione che le truppe tedesche lo deposero dopo una sola settimana e instaurarono un'amministrazione tedesca presieduta dal governatore (Reichskommissar)Josef Terboven, che formò un governo nel quale la maggioranza dei ministri giungevano dal partito di Quisling. Nel1942 quest'amministrazione fu sostituita da ungoverno fantoccio guidato da Quisling, fino al termine della guerra.
Storia della Norvegia. Historia Norwegie (XII sec.), testo latino a fronte, trad. e cura Piero Bugiani, Vocifuoriscena, Viterbo 2017
Historia Norwegie, edito da Inger Ekrem e Lars Boje Mortensen, Peter Fischer (traduttore), Museum Tusculanum Press
Monumenta Historica Norwegiæ: Latinske kildeskrifter til Norges historie i middelalderen, Gustav Storm (editore), Monumenta Historica Norwegiae,Kristiania, 1880
Theodoricus Monachus, David & Ian McDougall (trad.)Historia de Antiquitate Regum Norwagensium (The ancient history of the Norwegian Kings), Viking Society for Northen Research, 1998
Snorri Sturluson, Francesco Sangriso,Heimskringla: le saghe dei re di Norvegia I, II, III, IV, Edizioni dell'Orso
Fonti secondarie
Gianna Chiesa Isnardi,Storia e cultura della Scandinavia. Uomini e mondi del Nord, Bompiani, 2013
Rudolf Pörtner,L'epopea dei vichinghi, Garzanti, 1971