Stigliano si trova a 909ms.l.m. nella parte centro-occidentale della provincia di Matera al confine con la parte centro-orientale dellaprovincia di Potenza. È il comune più alto dellaprovincia di Matera ed estende i suoi territori per209 km².
Secondo i dati medi del trentennio1961-1990, latemperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +3,4 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, è di +22,2 °C[7].
Stigliano fu fondato daiLucani; in seguito passò sotto iGreci diMetaponto. Il nome risale, forse, all'epocaromana: deriva probabilmente dalla famiglia degli Hostilius, della quale il paese era una delle proprietà. Il nome antico era quindi Hostilianus, da cui Ostigliano e quindi Stigliano.
Nel1269 andò aCarlo d'Angiò, che lo infeudò a Giacomo di Bosciniano nel1274. Nel1289Carlo II lo affidò alla potentissimafamiglianapoletana deiCarafa. Dalla metà del XIV secolo appartenne aiDella Marra per tornare per matrimonio nel XVI secolo ai Carafa. Con la morte diAnna, ultima principessa di Stigliano di casa Carafa, il titolo e tutta la proprietà passò alla famiglia spagnola del marito, duca diMedina. Con l'estinzione di questo ramo la località tornò inRegio Demanio. Sul finire del secolo XVIII venne tenuta con titolo di principato dalla famigliaColonna che ne mantiene il titolo.
Nel1806, aboliti i privilegi feudali, Stigliano passò sotto l'amministrazione diretta delRegno di Napoli prima e delRegno delle Due Sicilie poi. Nel1861 entrò nelRegno d'Italia. Fu occupata in seguito dai briganti diCarmine Crocco dopo uno scontro con ilregio esercito, noto comebattaglia di Acinello. Concluso il combattimento Crocco eJosé Borjes, vincitori, fecero il loro ingresso a Stigliano dove furono bene accolti da parte della popolazione. Un'altra parte degli abitanti della cittadina decise invece di scappare, Scortata dai resti del 62º fanteria e da guardie nazionali si diresse versoSan Mauro. Lungo il tragitto i fuggitivi furono attaccati da un nucleo di “briganti” di ritorno da una ricognizione che, al comando del Caruso, raggiunse Crocco a Stigliano dopo aver fatto bottino.[9]
Negli anni delfascismo Stigliano fu un luogo diconfino riservato ai fascisti dissidenti, in quanto, trovandosi a quasi 1000 metri d'altitudine, era l'unica località lucana esente allamalaria. Ad essi si aggiunse, tra il 1940 e il 1943, anche un gruppo di 6profughi ebrei in internamento civile; furono tutti liberati con l'arrivo dell'esercito alleato nel settembre 1943.[10]
Il convento risale alXVII secolo, conserva un importantecrocifisso ligneo, attribuito a padreUmile da Petralia, creatore di molte opere simili in zona. Tale effigie, secondo la tradizione popolare, si rese protagonista in passato di un prodigioso miracolo, attestato inoltre da una preziosa tavoletta lignea del tempo: liberò la cittadina dalla peste.
Il 1º ottobre1656, secondo la leggenda, una luce luminosa e un rombo portentoso si abbatterono in chiesa avvolgendo l'imponente opera d'arte, nel momento in cui il volto delCristo, fino ad allora chinato sulla parte sinistra, si spostò verso quella destra. Nello stesso attimo in cui avvenne questo prodigioso evento, Stigliano fu liberata dal terribile morbo che aveva decimato la popolazione a circa 1600 anime.
La Chiesa, che in origine era dedicata aSanta Maria la Nova, probabilmente della struttura attuale comprendeva soltanto la facciata. Il campanile, infatti, apparteneva al convento di Sant'Antonio che si trovava nella parte del paese tutt'oggi conosciuta con il nome diarea di Sant'Antonio.
Essa può vantare numerose opere d'arte tra le quali spicca un sontuosopolittico delXVI secolo attribuito aSimone da Firenze, caratterizzato da una solenne statua dellaVergine (Madonna del Polittico) e da dipinti consanti,angeli eDio Padre. Esso apparteneva al convento di Sant'Antonio che fu distrutto nelXIX secolo così come una statua lignea di Sant'Anna con la Vergine e una Santa Lucia.
La struttura è caratterizzata da una splendida volta in legno dorato nella navata centrale e tante cupole nelle due navate laterali. Molto particolari sono il coro in legno intagliato, fatto rifare nelXIX secolo dall'arcipreteCorreale, e l'armadio ligneo della sacrestia costruito a spese dell'arcipreteTancredi. Interessante anche la statua dellaVergine Assunta, di scuola veneta, conosciuta con il nome diSanta Maria della Neve, che fu donata alla chiesa nel1522. Notevole lacripta, nella parte sottostante la chiesa, all'interno della quale venivano seppelliti i morti e dove, di recente, sono stati rinvenuti alcuni affreschi.
Si nota un netto calo della popolazione di Stigliano, soprattutto a causa di un aumento progressivo dell'emigrazione dal 1961, che è arrivata dopo oltre un secolo a scendere sotto i 4 000 abitanti (demoIstat 31-12-2019), perdendo circa 1 000 abitanti ogni 10 anni.
Molto del passato stiglianese si può ripercorrere toccando con mano suppellettili, arnesi domestici e da lavoro, costumi tradizionali e un magnifico frantoio di pietra raccolti e sistemati con cura daRocco Derosa eAntonio Fanelli nel prezioso museoL'angolo della memoria: uno spazio ubicato nel centro storico e aperto gratuitamente al pubblico, a cui si aggiunge anche una tipica casa contadina completamente restaurata e arredata e unCentro documentazione ricco di testi e immagini d'interesse storico locale e regionale.
Dolce tipico stiglianese è lalaganedd, detto anchedolce della spigolatrice, un tronchetto di pasta ripieno di mandorle, uvetta, cioccolato fondente, cacao, miele e spezie come chiodi di garofano e cannella, tagliato in piccole porzioni. Diffusi sono anche isospiri, localmente detti i "dolci" (l' dolc'), preparati con crema pasticcera o al cioccolato e ricoperti di glassa.
Dal 2017 Stigliano ospita il festival di arte pubblica"Appartengo". L'evento nato per promuovere il territorio attraverso l'arte urbana attualmente è uno dei più importanti festival di Italia. Nel corso degli anni sono stati realizzati innumerevoli pitture murali da artisti di fama internazionale. L'evento mira a creare una nuova offerta turistica e ad elevare il territorio intero attraverso il dialogo con l'arte contemporanea. Attualmente sono attivi percorsi turistici mirati finalizzati alla fruizione delle varie opere.
Stigliano è inserito nel percorso delCammino delle ginestre[14] che attraversa anche i Comuni diAliano,Cirigliano eAccettura e prende il nome dalle piante di ginestra presenti in gran numero lungo i 50 chilometri del cammino.
Dal2009 nel mese di agosto si svolgono a Stigliano una serie di eventi che culminano con lo spettacoloLa leggenda del drago. Si comincia con laGiostra di cavalli e cavalieri, torneo equestre tra i rappresentanti di nove comuni posti a cavallo tra le province di Matera e Potenza e situati nei territori appartenuti in passato al feudatarioEligio Della Marra e poi al principato di Stigliano[15]. Nei giorni successivi nel centro storico si tiene lo spettacoloLa leggenda del drago, rappresentazione scenica all'aperto rievocativa dell'arcaico racconto locale secondo il quale un drago che nei pressi di un lago montano divorava persone e greggi fu affrontato ed ucciso dal signore del posto[16].[Chiarire la rilevanza "almeno nazionale" degli eventi con fonti terze rilevanti]
Sin dagli anni 1990, Stigliano si dedica alla produzione delpistacchio, una delle più grandi d'Europa.[17]
Tra le attività più tradizionali vi sono quelleartigianali, legate alla cultura contadina e pastorale. Queste attività si distinguono per la lavorazione dellegno finalizzata sia alla produzione dimobili sia di oggetti casalinghi, oltreché per la lavorazione deimetalli indirizzata alla realizzazione di campanacci per le mucche.[18][19][20]
Nel comune ha sede la società di calcio A.S.D. Stigliano che ha disputato campionati dilettantistici regionali. La squadra femminile del Real Stigliano calcio a 5 ha militato nel campionato di serie A 2015-2016.
Benito Urago,La scuola a Stigliano prima e dopo l'unità: 1822-1912, Matera, Amministrazione provinciale, 1992
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Stigliano: nuove notizie storiche ed archeologiche con documenti inediti. Raccolte da Giuseppe Pennetti; e pubblicate a cura del Comune, Napoli, M. D'Auria, 1899
Giuseppe Pennetti,Stigliano: notizie storiche con 34 documenti inediti ed un'appendice su Aliano - Cirigliano - Gorgoglione, Matera, BMG, 1978
Benito Urago,Stigliano sotto gli spagnuoli: storia locale derivata dall'esegesi documentaria per i secoli 16. e 17. : nelle appendici i documenti originali; alcuni documenti alianesi e alcuni capitoli e carte montalbanesi riguardanti la medesima epoca, a cura dell'Amministrazione provinciale di Matera, Matera, F.lli Montemurro, 1964
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