Stefano Garzelli | |||||||||||||||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
![]() | |||||||||||||||||||||||||||||||
Nazionalità | ![]() | ||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 175cm | ||||||||||||||||||||||||||||||
Peso | 62kg | ||||||||||||||||||||||||||||||
Ciclismo![]() | |||||||||||||||||||||||||||||||
Specialità | Strada | ||||||||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 2013 | ||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||||||||||||||
Giovanili | |||||||||||||||||||||||||||||||
| |||||||||||||||||||||||||||||||
Squadre di club | |||||||||||||||||||||||||||||||
| |||||||||||||||||||||||||||||||
Nazionale | |||||||||||||||||||||||||||||||
| |||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera da allenatore | |||||||||||||||||||||||||||||||
| |||||||||||||||||||||||||||||||
Statistiche aggiornate al 22 luglio 2024 | |||||||||||||||||||||||||||||||
Modifica dati su Wikidata ·Manuale |
Stefano Garzelli (Varese,16 luglio1973) è un exciclista su strada edirigente sportivoitaliano.
Professionista dal 1997 al 2013, è stato uno dei miglioriscalatori italiani del periodo, dimostrandosi competitivo anche sulpasso, involata[1] e acronometro, in una carriera quasi ventennale. Nel 2000, in magliaMercatone Uno, ha ottenuto la più importante vittoria in carriera, aggiudicandosi l'ottantatreesima edizione delGiro d'Italia.
Dal 2014, dopo l'addio alle corse, diventa commentatore tecnico, per il ciclismo suRai Sport, ed inoltre è direttore sportivo per team professionistici.
Corridore tenace, iniziò a correre all'età di 10 anni nella Polisportiva Besanese, squadra diBesano, il suo paese di origine, cui rimase legato fino al secondo anno della categoria Allievi. Passò dunque nel Pedale Sommese, altra squadra dellaprovincia di Varese, gareggiando per l'ultimo anno tra gli allievi e nel primo tra gli Juniores, senza compagni di squadra in quanto il Gruppo Sportivo Pedale non allestì una formazione per quella categoria[2]. Nel secondo anno come Juniores gareggiò nella Besnatese Rollmar Ambrosio, vincendo due classiche da scalatori, il campionato provinciale con l'arrivo sulBrinzio e laCirié-Pian della Mussa, e iniziando a confrontarsi con le gare a tappe, in particolare ilGiro della Basilicata[2].
Nel1992 passò dilettante nella Polisportiva Coop Corsico insieme all'altrovaresinoDaniele Nardello e, pur non ottenendo vittorie, corse un ottimoGiro della Valle d'Aosta, classificandosi diciannovesimo e confermando la propensione per le gare a tappe già mostrata negli anni precedenti[2]. L'anno successivo si trasferì alla Brunero Bongioanni per poi passare, due anni più tardi nel1995, alla Resine Ragnoli diBrescia, diretta daPierino Gavazzi. Nella formazione bresciana iniziò a lavorare più seriamente e si impose in diverse gare adatte agli scalatori, con arrivo in volata, come laVilla d'Almè-Sedrina[2].
Nel1996 fu istituita la categoria Under-23, il che gli impedì di partecipare a diverse gare come ilGiro d'Italia dilettanti, quindi si concentrò sullaSettimana Ciclistica Bergamasca nella prima parte della stagione e sul Giro della Valle d'Aosta nella seconda. Sfruttando la forma trovata in quest'ultimo, riuscì a vincere ilPiccolo Giro di Lombardia, la sua vittoria più importante tra i dilettanti. In seguito alla vittoria anche dellaSacile-Col Alt, il 17 ottobreGiuseppe Martinelli gli offrì un contratto da professionista nellaMercatone Uno[2].
Nel1997 Garzelli arrivò dunque nella squadra che lo vedrà protagonista per i successivi quattro anni insieme aMarco Pantani; a fargli da chioccia fuMassimo Podenzana. Dopo le prime gare stagionali e l'ambientamento nella nuova categoria, fu iscritto alGiro d'Italia con l'obiettivo di aiutare Pantani in salita e accumulare ulteriore esperienza. Proprio al Giro dimostrò predisposizione per le gare a tappe e, rimanendo libero di fare la sua corsa dopo il ritiro di Pantani in seguito alla caduta nellaMondragone-Cava dei Tirreni, iniziò a risalire la classifica raggiungendo la nona posizione finale, dopo l'ottima terza settimana in cui conquistò anche un terzo posto nella quattordicesima tappa,Racconigi-Cervinia, dietro aIvan Gotti e aPavel Tonkov. Si riconfermò alTour de Suisse, conquistando il secondo posto nella tappa con arrivo aKandersteg dietro aJan Ullrich, l'ottava posizione finale nella classifica generale e vincendo la classifica finale di miglior scalatore[3].
Nel1998 partì con l'obiettivo di riconfermarsi alGiro d'Italia, poi vinto da Pantani, ma cadde nella diciannovesima tappa, andando fuori classifica. Si presentò al successivo Tour de Suisse con l'intenzione di vincerlo, nonostante la presenza di campioni come Ullrich,Jalabert,Casagrande eBjarne Riis. Garzelli dominò la corsa, arrivando quarto nel primo arrivo in salita, terzo in volata aVarese e primo nei due tapponi alpini con arrivo aLenzerheide; indossò la maglia di leader che portò fino aBerna, vincendo anche classifica a punti e combinata[4].
Nel1999 la volontà della Mercatone di essere competitiva anche in altre gare lo portò ad essere già in un ottimo stato di forma per le prime corse della stagione. Ottenne il terzo posto finale nellaTirreno-Adriatico, il quarto in volata allaMilano-Sanremo e vinse, sempre allo sprint, ilGran Premio Miguel Indurain e la quarta tappa allaVuelta al País Vasco, confermandosi competitivo anche in questo tipo di arrivi. Durante ilTour de Romandie, classica preparazione alGiro d'Italia, un infortunio alginocchio destro lo costrinse al ritiro e a recarsi alGiro con una scarsa condizione fisica, che lo limitò nelle tappe più dure. Garzelli si ritirò con tutta la squadra dopo la squalifica di Pantani aMadonna di Campiglio. Andò per la prima volta alTour de France, ma la stanchezza accumulata nel corso della stagione non lo portò oltre il trentaduesimo posto nella classifica generale finale[5].
L'anno successivo la preparazione fu programmata con l'unico obiettivo delGiro d'Italia. Nelle prime gare della stagione Garzelli vinse una tappa, la quarta, alla Settimana Ciclistica Bergamasca. La prima parte del Giro fu controllata da Casagrande, che vestì la maglia rosa dalla nona alla diciannovesima tappa. Garzelli trionfò nella diciottesima con arrivo in quota aPrato Nevoso, grazie anche al prezioso aiuto di Pantani, conquistando la sua prima vittoria di tappa al Giro. Nella cronometro individuale delSestriere, penultimo arrivo della corsa rosa, il leader Casagrande crollò, consegnando al varesotto la maglia rosa e la vittoria della corsa. Disputò successivamente ilTour de Suisse, riuscendo però a vincere solamente l'ottava tappa con arrivo aLa Punt. Riprese a gareggiare nella seconda parte dell'anno, ma una caduta e un'irritazione al soprassella lo costrinsero a terminare la stagione anticipatamente[6].
Al termine del2000 decise di abbandonare la Mercatone Uno, per evitare di dover fare ancora da gregario e poter gareggiare da leader, e si accasò allaMapei-Quick Step diGiorgio Squinzi dal2001. Si preparò ancora con l'obiettivo del Giro, gareggiando nelle classiche spagnole,Setmana Catalana e Vuelta al País Vasco, dove vinse la quinta tappa, prima vittoria con la nuova divisa.
Vinse in seguito ilGran Premio Industria e Artigianato diLarciano. Si presentò dunque alGiro d'Italia con l'intenzione di riconquistare la maglia rosa: si classificò terzo nella quarta tappa daPotenza aMontevergine diMercogliano, ma nei giorni seguenti fu vittima di un attaccoinfluenzale, che lo costrinse al ritiro al termine della tredicesima tappa del Giro, poi vinto da Simoni. Dopo il Tour de Suisse, in cui vinse la settima tappa, affrontò ilTour de France in cui mostrò molte difficoltà sulle tappealpine, ma si riprese suiPirenei e si portò al decimo posto in classifica. Terminò la "Grand Boucle" al quattordicesimo posto[7].
Nel2002 iniziò la preparazione ancora con le classiche spagnole, tenendo sempre come obiettivo il Giro. Il 21 aprile conquistò un grande secondo posto nellaLiegi-Bastogne-Liegi, gara valida per laCoppa del Mondo: attaccò sulla Côte de Vauche, a 60 km dall'arrivo, insieme a nove uomini, tra cui il compagno di squadraPaolo Bettini, e tirò su tutte le salite. I due italiani rimasero soli sul traguardo ma, giocandosi la vittoria in volata, Bettini era il più veloce ed ebbe la meglio. Conquistò la prima vittoria della stagione nelGran Premio Città di Camaiore battendoFigueras e Casagrande.
L'ottantacinquesimoGiro d'Italia iniziò daGroninga neiPaesi Bassi. La prima vittoria arrivò già nella seconda tappa, con traguardo aLiegi, dove il 21 aprile era arrivato secondo nellaclassica di Coppa: attaccò sulle ultime côtes e batté in volata Francesco Casagrande, sfilando anche lamaglia rosa aMario Cipollini. Il 13 maggio conquistò la seconda vittoria di tappa, battendo Simoni e Casagrande all'arrivo in quota diLimone Piemonte.
Quattro giorni dopo, venerdi 17 maggio, arrivò la notizia della positività a undiuretico, ilProbenecid, risultata nel testantidoping seguito alla vittoria diLiegi. Nonostante sostenesse di non aver mai assunto tale sostanza e si facesse l'ipotesi di un probabile inquinamento alimentare, le controanalisi confermarono la presenza di 20nanogrammi del diuretico nel suo sangue e fu costretto così ad abbandonare il Giro il 21 maggio[8].Nel successivo processo, nonostante fosse dimostrata l'involontarietà dell'assunzione, fu squalificato per 11 mesi per responsabilità oggettiva[senza fonte].
Tornò alle gare il 24 aprile2003 con la maglia dellaVini Caldirola, dominando la volata della prima tappa delGiro del Trentino, laArco-Moena di 170,5 km[9]. Giunse secondo il giorno successivo aRonzone e terminò il Giro al secondo posto a 9 secondi daGilberto Simoni. Il 10 maggio iniziò l'ottantaseiesimoGiro d'Italia e subito si impose vincendo la terza tappa,Policoro-Terme Luigiane con arrivo in salita, staccando di 2 secondi Casagrande. Sette giorni dopo conquistò anche laAvezzano-Terminillo, battendo Simoni eNoé. Sul secondo posto che ottenne nella classifica generale finale pesò la caduta nella discesa delSampeyre, che gli fece perdere 6 minuti.
AlTour del centenario fu pesantemente limitato da problemi respiratori che lo costrinsero al ritiro al termine della tappa con arrivo all'Alpe d'Huez. Riuscì comunque a vincere il premioHenry Desgrange, passando per primo in cima alColle del Galibier[10]. Il 19 dicembre 2003 sposò Marta, ragazza spagnola conosciuta aValencia.
Nel2004 puntò ancora tutto sulGiro d'Italia, in quanto la Vini Caldirola non era tra le prime 18 formazioni al mondo e dunque non avrebbe avuto la possibilità di partecipare al Tour e alle altre grandi corse. Iniziò la preparazione ancora inSpagna, ma l'inverno fu segnato dalla morte dell'amicoMarco Pantani. Dopo la Settimana Catalana, corse laVuelta a Aragón: giunse secondo nella prima tappa dietro aDenis Men'šov e riuscì a conquistare lamaglia amarillo finale grazie al terzo posto nell'ultima tappa.
Dopo aver fallito allaLiegi-Bastogne-Liegi, vinse la seconda tappa del Tour de Romandie aRomont. Si presentò quindi alGiro d'Italia dove mostrò una scarsa condizione nelle prime due settimane, per poi rifarsi nella terza, facendo la differenza nella penultima tappa daBormio allaPresolana. Attaccò sulMortirolo, cima dedicata a Pantani, insieme a Simoni e con il trentino si lanciò in una fuga di 80 km, battendolo in volata dopo aver scalatoVivione e Presolana. Terminò al sesto posto nella classifica generale.
Nella seconda parte della stagione gareggiò per conquistarsi la maglia dellaNazionale, arrivando undicesimo allaVuelta a España. Fu quindi convocato daFranco Ballerini per la gara in linea del 6 ottobre delCampionato del mondo diVerona. Mancò però l'importante occasione e non riuscì a proporsi dopo l'infortunio che bloccòBettini, ritirandosi al diciassettesimo giro[11].
Il 28 gennaio arriva l'invito per l'Acqua & Sapone al novantaduesimo Giro d'Italia, l'edizione del Centenario[12]. Alla partenza daVenezia del 9 maggio, Garzelli si presenta con il numero 1 cucito sulla maglia e come capitano di unasquadra formata daAndriotto,Codol,Donati,Failli,Marzoli,Andrea eFrancesco Masciarelli eGiuseppe Palumbo. Dopo il cronoprologo e le prime tappe adatte ai velocisti, è subito protagonista nella volata sul traguardo della quarta frazione con arrivo aSan Martino di Castrozza, in cui è stato battuto solo da Danilo Di Luca[13]. Il giorno successivo paga l'arrivo all'Alpe di Siusi e, staccatosi a 6 km dal traguardo, termina cinquantacinquesimo a 5'24" da Denis Menchov, compromettendo l'obiettivo principale della classifica generale e spostando l'attenzione quindi sulla vittoria di una tappa. Nella graduatoria generale è quarantesimo con 6'41" di svantaggio; conta però 10 punti nellaclassifica scalatori e 26 in quellaa punti[14][15]. Già il giorno successivo con arrivo aMayrhofen cerca la fuga, senza tuttavia riuscire a entrarvi. Tenta un recupero sull'ultima ascesa, ma la discesa pedalabile rende vano lo sforzo e viene recuperato dal gruppo[16]. Torna allo scoperto nell'ottava tappa con arrivo aBergamo, ma si ritrova a tirare il piccolo gruppetto in fuga solo con Pellizotti e il tentativo desiste. Sul traguardo termina al sesto posto e sul GPM di Colle del Gallo guadagna 5 punti per la classifica scalatori, salendo al secondo posto[17][18]. Dopo la tappa di "Milano Show 100" e il primo giorno di riposo, arriva la "storica"Cuneo-Pinerolo. Attacca sulMoncenisio, scollinando con un minuto sul gruppo e guadagnando 10 punti per la maglia verde, allunga verso ilSestriere dove passa con 5'30" sul gruppo maglia rosa e guadagna altri 20 punti. Il vento contrario gli impedisce di mantenere il vantaggio sugli inseguitori e si fa raggiungere da Visconti e Grivko, ma il ritmo imposto dalla Liquigas ricompatta il gruppo sull'ascesa verso il terzo GPM di Prà Martino. Perde secondi lungo la successiva discesa e si fa riassorbire anche dal gruppo maglia rosa in vista del traguardo, su cui giunge undicesimo. Grazie ai 30 punti conquistati sui due GPM si porta in testa alla classifica scalatori e sale al primo postoex-aeqo con Di Luca nella classifica delPremio della Combattività[19][20]. Nella successiva tappa adatta ai velocisti, passa per primo sulPasso del Turchino, guadagnando altri 3 punti nella classifica scalatori, mentre con due punti si porta in testa alla graduatoria del Premio della Combattività[21][22]. Nella difficile cronometro delleCinque Terre, conduce un'ottima frazione terminata con il terzo posto parziale dietro solo a cronoman esperti come Menchov e Leipheimer. Guadagna quattordici posizioni nella generale, salendo al quindicesimo posto, un punto nella classifica scalatori e cinque per il Premio combattività[23][24]. Nelle successive tappe, vinte in volata o da fughe, guadagna due posizioni nella generale e si vede protagonista di una bella azione conIvan Basso sul Trebbio, ma i due varesini vengono poi riassorbiti dal gruppo[25]. La sedicesima tappa daPergola aMonte Petrano, si rivela una delle più dure del Giro, con 5000 metri di dislivello, temperatura dell'aria a 35 °C e 7.11" di corsa. Sull'ascesa finale cerca di resistere agli scatti di Basso, Menchov e Di Luca, ma sceglie di salire regolare e termina quinto, guadagnando 2 punti nelle due classifiche accessorie[26][27]. Dopo il secondo e ultimo giorno di riposo, la diciassettesima tappa vede l'arrivo sulBlockhaus. Garzelli termina secondo, a 42 secondi da Pellizotti, e riceve i fischi del pubblico abruzzese per aver superato in volata Di Luca. Guadagna 10 punti per la maglia verde e 8 per il Premio combattività[28][29]. L'ultimo arrivo in quota è sulVesuvio, diciannovesima tappa, e sulla salita cerca più volte di scattare ma viene ripreso e termina decimo, pagando lo sforzo nell'ultimo chilometro. Guadagna però una posizione, portandosi al settimo posto[30]. Nella penultima tappa, con arrivo a lui adatto adAnagni, non riesce a rispondere allo scatto finale diPhilippe Gilbert eThomas Voeckler, ma regola allo sprint il resto del gruppo terminando terzo e guadagna altri 6 punti nella classifica della combattività[31][32]. Nella conclusiva frazione, corre una grande cronometro aRoma terminando nono sul traguardo e mantenendo dunque il settimo posto nella classifica generale, il primo nella graduatoria degli scalatori e in quella del corridore più combattivo e il terzo nella classifica a punti[33][34].
Con la nascita dell'UCI ProTour, che limitava la partecipazione alle gare più importanti alle venti maggiori squadre, scelse di passare allaLiquigas-Bianchi insieme al team managerRoberto Amadio, e il suo obiettivo stagionale fu ancora una volta ilGiro d'Italia. Dopo un buon Tour de Romandie, si presentò al Giro: conquistò il terzo posto nella terza tappa ma, dopo la caduta nell'ultimo chilometro della settima tappa aPistoia, fu costretto a ritirarsi cinque giorni più tardi a causa di un estesoematoma che provocò un versamento disangue nelrene destro.
Dopo un periodo di riposo e la lenta ripresa, partecipò alTour de France, dove non riuscì a essere competitivo classificandosi trentaduesimo nella classifica generale finale. Acquisì comunque un'ottima forma per la parte finale della stagione. Arrivò infatti in agosto la prima vittoria, il 16 sul traguardo diCampione d'Italia dellaTre Valli Varesine. La stagione terminò con il secondo posto nelTrofeo Melinda[35].
Nel2006, per la prima volta da quando era professionista, decise di non correre il Giro d'Italia, ma di preparare invece le Classiche, allenandosi con il compagnoDanilo Di Luca sulle alture delMessico. Arrivò sesto in volata sia nella prima gara della stagione, laMilano-Torino, sia allaMilano-Sanremo, dopo un tentativo a vuoto sulla Cipressa. Accumulò piazzamenti durante la prima parte della stagione, senza mai riuscire a vincere una gara, fino allaRund um den Henninger-Turm dove regolò in volataCiolek,Hondo eZabel.
Nella seconda parte del 2006 vinse subito la quarta tappa del Giro di Lussemburgo, in volata dopo uno strappo, e arrivò quinto nelCampionato italiano. Partecipò poi alTour de France, segnato dall'esclusione di diversi favoriti, tra cui Ullrich,Basso e Mancebo, a causa del presunto coinvolgimento nell'Operación Puerto. La sua gara fu condizionata da alcuni problemi fisici che lo limitarono nelle prime due settimane, ma si rifece nella terza, conquistando il terzo posto nella tappa dell'Alpe d'Huez, attaccando da solo sull'Izoard. Chiuse comunque indietro, al 54º posto.
In agosto si confermò a livello elevato come nella stagione precedente, vinse la secondaTre Valli Varesine consecutiva e ilTrofeo Melinda, giunse quinto alGiro del Lazio e secondo nellaClásica de San Sebastián. Arrivò nel contempo l'offerta dellaAcqua & Sapone diPalmiro Masciarelli, che gli offrì il ruolo di capitano per le due successive stagioni. Firmò dunque il nuovo contratto il 1º settembre, dopo la vittoria del Melinda[36].
Nel 2007 Garzelli iniziò la nuova avventura con l'Acqua & Sapone-Caffè Mokambo, squadra che non faceva parte del circuito ProTour, ma in cui poteva però gareggiare da capitano unico. La stagione ciclistica iniziò con diversi piazzamenti e la vittoria nella terza tappa delGiro del Trentino con il terzo posto nella classifica generale finale, nell'abituale preparazione per ilGiro d'Italia. Durante la "Corsa rosa" vinse due tappe, la quattordicesima daCantù aBergamo e la sedicesima daAgordo aLienz, concludendo sedicesimo nella classifica generale.
La quarta e ultima vittoria del 2007 arrivò alGiro di Slovenia, in cui vinse la seconda tappa battendo l'altro italianoEnrico Gasparotto. Il 9 luglio la moglie Maria diede alla luce il secondogenito Luca[37]. Durante la preparazione in vista della possibile convocazione per ilMondiale diStoccarda, cadde in una tappa delGiro del Veneto e la botta alla gamba sinistra che ne conseguì lo bloccò per il finale di stagione[38].
Il2008 iniziò con una serie di sei secondi posti: nellaVuelta a Murcia giunse secondo nella quarta tappa e nella classifica generale alle spalle diAlejandro Valverde mentre nellaSettimana Internazionale di Coppi e Bartali giunse al secondo posto nella seconda, terza e quinta tappa, concludendo secondo anche nella classifica generale, dietro solo aCadel Evans. La prima vittoria arrivò alGiro del Trentino, dove vinse la seconda tappa, daTorbole sul Garda aTorri del Benaco, e la quarta, daLavarone aPeio Terme, concludendo però ancora secondo nella classifica finale.
In maggio conquistò altre due vittorie di tappa allaVuelta a Asturias, mentre il 17 settembre, dopo il secondo posto nel Trofeo Melinda del 26 agosto, vinse il Giro di Vallonia, rispondendo così alc.t. Ballerini che non lo aveva convocato per ilMondiale diVarese[39]. Terminò la stagione con ilGiro di Lombardia, cercando la vittoria che Varese attendeva dai tempi diAlfredo Binda. Durante la corsa scattò sulGhisallo insieme aMichele Scarponi guadagnando quasi un minuto, ma fu poi raggiunto dal gruppo tirato dallaLampre diDamiano Cunego, vincitore finale, e terminò solo ottavo[40].
Il 7 dicembre ricevette il "Varesino d'oro", premio per i migliori atleti della Provincia di Varese, per la terza volta dopo il 2000 e il 2007[41].
Dopo la pausa, già verso la fine di novembre iniziò la preparazione per il 2009 aValencia[42], definendo poi il programma delle corse: a febbraio il Giro della Provincia di Grosseto e il Trofeo Laigueglia, a marzo Vuelta Murcia, Tirreno-Adriatico e Milano-Sanremo, in aprile Giro d'Oro e Giro del Trentino, in preparazione del Giro d'Italia del centenario[43].
Nel 2009 Garzelli è, per il terzo anno consecutivo, il capitano della Acqua & Sapone[44]. La prima gara della stagione è ilGiro della Provincia di Grosseto nel quale ottiene il secondo posto nella terza tappa (Castiglione della Pescaia-Massa Marittima, 145 km) e il terzo posto nella classifica generale finale[45]. Il 21 febbraio alTrofeo Laigueglia conclude al decimo posto nella volata finale[46]. Rientra alle gare già il 1º marzo, anticipando di qualche giorno laVuelta a Murcia, nellaClásica de Almería, in cui si classifica terzo, dietro solo a duevelocisti,Greg Henderson eGraeme Brown[47][48]. Nella seguente corsa murciana non ottiene piazzamenti rilevanti, sfruttando la corsa come allenamento in vista dellaTirreno-Adriatico. NellaCorsa dei due mari ottiene il secondo posto nella tappa più dura (Civitanova Marche-Camerino, 235 km con 3000 metri di dislivello totale), nella quale è superato allo sprint da Michele Scarponi, suo compagno di fuga conIvan Basso giunto terzo[49][50], e il secondo posto nella classifica generale della corsa, vinta da Scarponi[51][52].
Dopo la Tirreno-Adriatico partecipa allaMilano-Sanremo, in cui giunge cinquantesimo rialzandosi nel finale[53], e alGiro del Trentino. In questa corsa a tappe, classica preparazione alGiro d'Italia, disputa un'ottima cronometro nella prima tappa staccando di diverse decine di secondi Basso, Di Luca e Simoni[54], perde terreno nella seconda[55], per poi ottenere due piazzamenti, un quinto posto nella terza tappa con arrivo inAustria[56] e un terzo nell'ultima frazione con arrivo aPeio Fonti. Conclude quarto nella classifica generale[57].
Il 9 maggio alLido di Venezia prende il via del suo undicesimo Giro d'Italia. Durante quella corsa è spesso protagonista, con numerosi piazzamenti di rilievo e una progressiva risalita nella graduatoria generale: è infatti secondo nella quarta tappa aSan Martino di Castrozza (poi vincitore in seguito alla squalifica di Danilo Di Luca), sesto nell'ottava tappa aBergamo, terzo nella cronometro diRiomaggiore, quinto nella sedicesima frazione sulMonte Petrano e secondo l'indomani sulBlockhaus (poi vincitore per la squalifica diFranco Pellizotti), e infine terzo nell'ultima tappa in linea adAnagni e nono nella cronometro conclusiva aRoma[58]. Termina la "Corsa rosa" con il settimo posto nella classifica generale, il primo nellagraduatoria dei Gran Premi della Montagna e in quella delcorridore più combattivo, e il quarto nella classifica a punti; il settimo posto diventerà poi quinto sempre in seguito alle squalifiche di Danilo Di Luca e Franco Pellizotti[33]. Dieci giorni dopo la fine del Giro, aValencia, nasce il suo terzogenito Mateo[59].
Il rientro alle corse è preceduto da un periodo di allenamento in quota, con l'obiettivo di ripetere il buon finale di stagione del 2008 e vestire la maglia azzurra alMondiale diMendrisio[60]. In vista di quest'ultimo, in giugno visiona il percorso della prova in linea con la Nazionale italiana[61]. Ritorna alle gare alBrixia Tour, che corre per riprendere la forma e in appoggio alla squadra. Dopo un breve periodo di stage ancora in altura alPasso dello Stelvio[62], rientra allaVuelta a Burgos dove, nella terza tappa, subisce una rovinosa caduta rimanendo a terra diversi minuti prima di riprendersi[63]. Conclude comunque la tappa successiva, una corta cronometro totalmente pianeggiante in cui termina decimo, risalendo al quinto posto della generale[64], ma è poi costretto a rialzarsi chiudendo la prova al cinquantesimo posto. Torna a gareggiare allaTre Valli Varesine, il 18 agosto, ma qui una fuga partita nei primi chilometri e giunta fin sul traguardo vanifica le sue speranze di vincere per la terza volta la corsa[65]; il giorno successivo abbandona laCoppa Agostoni a causa di un attacco di calore provocato dal gran caldo[66]. Il 22 agosto partecipa quindi alTrofeo Melinda, con ambizioni di vittoria, terminando secondo dietroGiovanni Visconti[67]. Dopo ilGiro del Veneto e un nuovo stage allo Stelvio, viene ufficialmente convocato per il Mondiale 2009[68]. In vista della kermesse iridata partecipa aParigi-Bruxelles, Grand Prix de Wallonie (nono posto) e infine alGran Premio Industria e Commercio di Prato, dove si rende protagonista di una fuga, giunta al traguardo, insieme ad alcuni futuri compagni in maglia azzurra[69]. Il 22 settembre inizia quindi il ritiro in vista dell'appuntamento di Mendrisio. Nellagara in linea del 27 settembre corre facendo da tramite tra Ballerini e i compagni e conclude settantunesimo; Cunego è il miglior azzurro, ottavo. Un attaccoinfluenzale gli preclude quindi la partecipazione alle ultime gare dell'anno, anticipando il termine della stagione[70].
La nuova stagione inizia con il lutto per le morti di Italo Ragnoli, presidente della Resine Ragnoli, la squadra che permise a Garzelli di passare al professionismo[71], e, pochi giorni dopo, del CT della Nazionale Franco Ballerini[72]. La prima corsa a cui prende parte è ilTour Méditerranéen, corso nel sud dellaFrancia dal 10 al 14 febbraio[73]. In una corsa segnata da condizioni climatiche avverse, riesce ad essere protagonista nella seconda tappa, in cui entra in fuga e vi rimane per 150 km[74], e nella quinta, quando scatta sulla salita del Monte Faron, aprendo poi la strada allo scatto del compagnoFrancesco Masciarelli, vincitore di tappa[75]. Il 23 febbraio si presenta al via delGiro di Sardegna, secondo appuntamento stagionale. Nella seconda tappa, l'unica con arrivo in salita, accumula però un distacco che lo porta fuori classifica e corre le tappe successive in previsione dellaTirreno-Adriatico[76]. Prima della "Corsa dei due Mari", partecipa per la prima volta all'Eroica Strade Bianche, gara che si svolge nellaprovincia di Siena con diversi tratti di strade non asfaltate. Rimane vicino al gruppo dei migliori fino all'ultimo scollinamento ma la stanchezza accumulata gli impedisce di ricucire i pochi metri di svantaggio e chiude sedicesimo[77]. Dal 10 al 16 marzo partecipa alla Tirreno-Adriatico, terza corsa delcalendario mondiale, dove conquista la prima vittoria della stagione. Dopo le prime tre frazioni adatte ai velocisti e terminate in volata, la corsa si anima nella quarta tappa con arrivo aChieti che vedeMichele Scarponi tagliare il traguardo con 14 secondi sui primi inseguitori e salire in testa alla classifica generale. Garzelli, che termina quarto, sale allo stesso posto nella classifica generale, staccato di 24"[78]. Nella quinta tappa, con arrivo aColmurano, scatta sullo strappo finale ma viene battuto in volata daEnrico Gasparotto, riuscendo comunque a guadagnare 14 secondi su Scarponi (6 di abbuono che si sommano agli 8 di ritardo accumulati dal leader della corsa) e sale al secondo posto nella classifica generale a 10 secondi dalla vetta[79]. La sesta tappa viene vinta dal russoIgnat'ev al termine di una lunga fuga e Garzelli termina ancora secondo, battendo allo sprintCadel Evans e guadagnando altri 8 secondi in classifica generale, portandosi a 2 secondi da Scarponi[80]. Nella settima ed ultima tappa conquista la vittoria della corsa grazie agli abbuoni degli sprint intermedi, che gli permettono di guadagnare i due secondi che lo distaccano dal leader, e ai piazzamenti delle tappe precedenti, che lo portano in testa alla classifica generale nonostante il pari merito con il connazionale. Partecipa quindi il 20 marzo allaMilano-Sanremo, corsa in appoggio al velocistaLuca Paolini, in cui termina ottantatreesimo[81].
Dopo un breve periodo di riposo, torna in attività alGiro del Trentino. Nella prima tappa, una cronometro individuale di 12,5 km daRiva del Garda aTorbole, termina secondo a 16" daAleksandr Vinokurov[82], ma paga lo sforzo nella seconda frazione staccandosi dal gruppo dei migliori a 5 km dal traguardo e giungendo con quasi un quarto d'ora di ritardo[83]. Il giorno successivo entra in una fuga, che però viene riassorbita dal gruppo[84] e nell'ultima tappa decide di non affrontare la salita versoPampeago e si ritira[85]. Il 25 aprile partecipa allaLiegi-Bastogne-Liegi,la decana delleclassiche, in cui termina diciottesimo[86][87].
L'8 maggio inizia ilGiro d'Italia. Nelle prime settimane rimane spesso con i migliori, chiudendo sesto aMontalcino, settimo sulMonte Terminillo e quarto aPorto Recanati. Il 25 maggio vince con 42" suEvans la sedicesima tappa, una cronoscalata di 13 km con arrivo aPlan de Corones con pendenze a volte superiori al 24%. Deve però ritirarsi dalla gara quattro giorni dopo, nel corso della tappa con arrivo aPonte di Legno, a causa dei postumi per una caduta rimediata il giorno precedente nella discesa delMortirolo[88][89].
Nel 2011, dopo aver corsoGiro di Sardegna,Tirreno-Adriatico eGiro del Trentino e aver concluso al settimo posto ilGran Premio Industria e Artigianato, prende il via all'ennesimoGiro d'Italia. Nelle prime due settimane della "Corsa rosa" è quarto nella tappa con arrivo in salita aMontevergine di Mercogliano e terzo sull'Etna (secondo dopo la squalifica di Contador); il 22 maggio sfiora quindi la vittoria, dopo una lunga fuga, nella tappa più dura con arrivo aGardeccia, preceduto solo dal bascoMikel Nieve, tappa in cui scollina per primo sulpasso Giau (2236 m s.l.m.),Cima Coppi della corsa. Grazie anche al quarto posto dell'indomani nella cronoscalata delNevegal, ottiene per la seconda volta la vittoria nella speciale classifica scalatori arrivando aMilano inmaglia verde.
Nel 2012 ottiene il primo piazzamento stagionale arrivando quarto alGiro del Mediterraneo; è poi quarto allaSettimana Internazionale di Coppi e Bartali[90]. Non corre invece ilGiro d'Italia, non potendo così difendere la maglia degli scalatori vinta l'anno prima, in quanto la sua Acqua & Sapone non viene invitata dagli organizzatori[91].
Nel 2013, con la chiusura dell'Acqua & Sapone, passa allaVini Fantini diAngelo Citracca. In stagione porta a termine, pur senza acuti, il suo quattordicesimoGiro d'Italia: è questa la sua ultima gara della carriera, prima del ritiro dalle corse ufficializzato nell'agosto dello stesso anno[92].
Altri progetti
Vincitori delpremio della Combattività alGiro d'Italia | |
---|---|
2001:Massimo Strazzer ·2002:Massimo Strazzer ·2003:Freddy González ·2004:Alessandro Petacchi ·2005:José Rujano ·2006:Paolo Bettini ·2007:Leonardo Piepoli ·2008:Emanuele Sella ·2009:Stefano Garzelli ·2010:Matthew Lloyd ·2011:Stefano Garzelli ·2012:Mark Cavendish ·2013:Mark Cavendish ·2014:Julián Arredondo ·2015:Philippe Gilbert ·2016:Matteo Trentin ·2017:Mikel Landa ·2018:Davide Ballerini ·2019:Fausto Masnada ·2020:Thomas De Gendt ·2021:Dries De Bondt ·2022:Mathieu van der Poel ·2023:Derek Gee ·2024:Julian Alaphilippe |
![]() ![]() | ||
---|---|---|
26 Basso ·27 Bertagnolli ·28 Bettini ·29 Cunego ·30 Frigo ·31 Garzelli ·32 Mazzanti ·33 Moreni ·34 Nardello ·35 Paolini ·36 Pellizzotti ·37 Petito ·38 Simeoni ·Crono Bruseghin ·Crono Peron ·Riserva Bruseghin ·Riserva Sella ·CT: Franco Ballerini | ![]() |
![]() ![]() | ||
---|---|---|
1 Ballan ·2 Basso ·3 Bruseghin ·4 Cunego ·5 Garzelli ·6 Paolini ·7 Pozzato ·8 Scarponi ·9 Visconti ·Crono Pinotti ·Riserva Santambrogio ·Riserva Tosatto ·CT: Franco Ballerini | ![]() |