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Stato federale

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     Stato federale

     Stato unitario

LoStato federale è una forma diStato in cui il Paese preso in considerazione è formato dall'unione di due o più Stati, detti Stati federati, i quali, pur conservando una parte importante della lorosovranità, sono uniti a livello politico, economico e territoriale tra di loro e formano un unico più grande Stato, e sono assoggettati ciascuno ad autorità politica, in genere definitagovernatore oviceré, che lavora e amministra il territorio in cooperazione colcapo di Stato federale.

Ciascuno Stato federato possiede una più ampia autonomia rispetto ad altre suddivisioni comeprovince, la cui autonomia è quasi del tutto assente, e possiede un proprio ordinamento legislativo, seppur controllato da un unico governo centrale da cui dipendono indirettamente i governi federati. Esempi storici di Stati federali possono essere l'Impero tedesco, l'Unione Sovietica, laSvizzera o gliStati Uniti.

Storia

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LeProvince Unite dell'America centrale

La prima federazione paragonabile a un moderno Stato di tipo federale fu probabilmente laFederazione dei Sette Comuni, sull'omonimoaltopiano, sancita nell'anno 1310.

Nel XVIII secolo nasce il primo Stato federale dotato di unacostituzione nel senso moderno del termine: gliStati Uniti d'America. La Carta fondamentale degli Stati Uniti, infatti, approvata dallaconvenzione di Filadelfia il 17 settembre 1787, è il primo esempio storico di costituzione federale. Essa nacque come compromesso tra chi voleva unoStato unitario formato dall'unione delletredici excolonie britanniche e chi voleva il mantenimento di unaconfederazione che non mettesse in discussione lasovranità di ciascuna di esse. Da essa scaturì una forma statuale che conciliava l'unità, necessaria per prevenire i conflitti tra i nuovi Stati e per garantirne la sicurezza verso l'esterno, e l'autonomia, che salvaguardava la libertà di ciascuno di essi.

Si trattava di una forma di Stato che, come notòAlexander Hamilton, «lungi dall'implicare una abolizione dei governi statali, li rende parti costituenti di una nazione sovrana, concedendo loro una diretta rappresentanza in Senato e lasciando nelle loro mani una buona parte della sovranità. Ciò corrisponde pienamente al concetto del governo federale in ogni possibile e ragionevole estensione del termine».[1]

Il modello federale in seguito, a partire dal XX secolo, si è diffuso nelmondo (con l'eccezione, inEuropa, della Svizzera, divenuta una federazione già nell'Ottocento), soprattutto nei paesi delCommonwealth (come l'Australia, ilCanada, l'India). In Europa, oltre alla Svizzera, anche la Germania e l'Austria, dopo laseconda guerra mondiale, hanno adottato una costituzione federale; inAmerica Latina lo hanno fatto ilBrasile, ilVenezuela, l'Argentina, ilMessico per citare solo i più importanti; inAfrica spicca laNigeria. IlSudafrica non è propriamente una federazione ma senz'altro è uno Stato fortemente decentrato (come laSpagna). Nel 1993 ilBelgio approvò una riforma costituzionale che gli conferì un assetto federale.

Descrizione

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Il Messico è costituito dai suoitrentuno Stati costituenti eCittà del Messico
Icinquanta Stati formano gliStati Uniti d'America; che, insieme alDistretto di Columbia, compongono la federazione
Una mappa dell'India, mostra i suoiventotto Stati (a eccezione diTelangana) esette territori dell'Unione indiana (tra cui ilTerritorio della CapitaleNuova Delhi)
L'Argentina ha ventitréprovince e lacittà autonoma di Buenos Aires

La caratteristica principale di una federazione sta nel fatto che, in esso, i tre poteri sono divisi sia in modo funzionale (legislativo, esecutivo e giudiziario) sia territoriale, in quanto il potere è diviso tra livelli differenti di governo che sono al tempo stesso indipendenti e coordinati, posti su piani paralleli.

Nella maggior parte dellefederazioni gli Stati federati, tramite i rispettivi governi periferici, hanno un grado diautonomia sancito dalleleggi costituzionali e non modificabile tramite decisione unilaterale del governo centrale. Generalmente, ma non sempre, ipoteri legislativi dello Stato federato non possono essere messi in discussione o sottoposti aveto dallo Stato centrale. Larepubblica federale è invece un'unione di Stati che sono autonomi, ma devono sottostare a delleleggi prese democraticamente.

La forma di governo, ovvero la struttura costituzionale di una federazione, è nota comefederalismo. Va precisato che fra i vari Stati federali esistenti, al di là di alcune caratteristiche comuni, esistono notevoli differenze, soprattutto per quanto riguarda la suddivisione dei poteri e delle competenze fra governo centrale e governi periferici.

Negli Stati federali esistenti finora i livelli di governo identificati sono stati fondamentalmente due: quello dello Stato federale e quello degli Stati membri. Ma in questi ultimi anni è emersa la forte esigenza, soprattutto nell'Europa occidentale, di riformare in senso federale anche gli Stati membri e di riconoscere quindi come livelli di potere autonomo tutte le comunità locali, dalle regioni fino al livello più vicino al cittadino: le città e i loro quartieri.

Diversamente da quanto accade negli Stati unitari, nello Stato federale il governo centrale detiene soltanto le competenze e i poteri necessari per garantire l'unità politica ed economica della Federazione (quindi: politica estera, difesa, politica economico-monetaria). Agli altri livelli, non posti in basso, ma sullo stesso piano di quello federale, è attribuita piena capacità di autogoverno in tutte le materie che non siano conferite al governo federale. Ogni livello di governo dev'essere indipendente da quello superiore nella sfera che gli è propria ed esclusiva.

Proprio per quest'equilibrio costituzionale la composizione delpotere legislativo, risulta caratterizzata da unbicameralismo di tipo particolare. Prendendo come esempio gli Stati federali esistenti, un ramo delparlamento rappresenta il popolo della federazione in misura proporzionale al numero degli elettori, mentre l'altro è composto dai rappresentanti degli Stati. La Germania vede ilBundesrat, cioè la camera degliStati federati della Germania, avere un numero di rappresentanti non fisso, ma stabilito in base alla popolazione; la differenza con il sistema vigente negliStati Uniti d'America, dove, tra l'altro, alSenato vanno due rappresentanti per ogni Stato, prescindendo dalla loro estensione e demografia, sta nel fatto che, mentre il Senato americano è eletto a suffragio universale, il Bundesrat è invece nominato dai governi degliStati federati: ciononostante anche lo Stato tedesco è federale, dato che le regioni (Länder) hanno amplissimi poteri.

Le leggi, in qualsiasi Stato federale, per essere approvate devono avere il consenso della maggioranza dei rappresentanti del popolo della federazione. Affinché la divisione dei poteri tra governo centrale e governi locali sia assicurata, essa deve essere non solo sancita da unaCostituzione scritta, ma anche tutelata da un potere autonomo che annulli i provvedimenti legislativi e amministrativi incostituzionali e che si pronunci in ultima istanza inequivocabile e inappellabile negli eventuali conflitti di attribuzione dei poteri.

Questo potere è ilpotere giudiziario che fonda la propria indipendenza proprio sull'esistenza di diversi livelli di governo (ciascuno dei quali ha interesse a tutelare l'indipendenza del potere giudiziario rispetto agli altri livelli) e che può quindi garantire il primato della Costituzione (che quindi dev'essere rigida) imponendone il rispetto a tutti gli organi dello Stato federale.

Infine, se nessun'autorità di governo dev'essere subordinata alle altre nell'ambito delle proprie competenze, è indispensabile che ciascuna disponga delle risorse necessarie per lo svolgimento delle funzioni assegnatele dalla Costituzione. Tutte devono quindi avere il potere di riscuotereimposte per finanziare i propri servizi e le proprie politiche.

Riguardo poi alpotere esecutivo non è indispensabile che chi lo detiene sia indipendente dalla fiducia del parlamento (come avviene negli Stati Uniti che sono anche unarepubblica presidenziale); è però essenziale che il governo sia stabile e che duri tutta lalegislatura. Esistono Stati federali che sonorepubbliche parlamentari, come laGermania e l'Austria, in cui vige il cancellierato.

Dagli Stati federali si distinguono leconfederazioni, nelle quali gli Stati membri sono soggetti di diritto internazionale.

Stato federale e confederazione

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La Confederazione elvetica e i suoi ventiseiCantoni

Ciò che differenzia lo Stato federale dalla confederazione è l'esistenza di un autentico "potere comune" che, da un lato, sappia regolare i rapporti tra gli Stati in base al diritto, abolendo così la necessità di ricorrere alla forza in caso di conflitti o controversie e, dall'altro, abbia potere diretto sui singoli cittadini, i quali concorrono a formarlo in modo democratico.

La confederazione non è uno Stato, ma una somma, una lega, di Stati che restano sovrani e che regolano i rapporti reciproci basandosi in ultima istanza sulla forza, mantenendo al contempo un potere esclusivo sui cittadini. In essa il livello confederale è subordinato e dipende per il suo funzionamento dagli Stati che la compongono.

La confederazione si basa sul principio della "rappresentanza degli Stati", non deicittadini, e attribuisce infatti il voto solo agli Stati, escludendo in tal modo il popolo dalle decisioni che riguardano i rapporti interstatali. Si evince allora, per esempio, che l'Unione europea è già qualcosa di più di una confederazione, in quanto i suoi cittadini sono rappresentati alParlamento europeo (che però è monocamerale) ma, dato che i suoi Stati membri hanno ancora poteri in politica estera e nella difesa (che non sono neppure coordinate dall'Unione stessa, ma sono lasciate completamente agli Stati), non è ancora laFederazione europea auspicata dai movimenti federalistiin Italia comenel resto d'Europa. In realtà è una via di mezzo tra confederazione e Stato federale.

Il diritto diveto, cioè il voto all'unanimità, che è sempre previsto nelle confederazioni e che può paralizzare ogni azione comune, imponendo alla maggioranza la volontà di un singolo, è emblematico della sovranità assoluta conservata dagli Stati che formano una confederazione.

Diffusione nel mondo

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Gli Stati federali spesso sonosocietà multietniche o coprono un territorio molto esteso, sebbene nessuna di queste due caratteristiche debba essere necessariamente presente. In alcuni casi, una federazione nasce dall'unione di entità politiche che possono essere indipendenti o dipendenze territoriali di un'altra entità sovrana (per lo più unapotenza coloniale, come nel caso degliStati Uniti d'America e dell'Australia). In altri casi gli Stati federati erano in origine delle regioni di uno Stato unitario, come nel caso del Belgio, diventato Stato federale nel 1993.

Agli Stati componenti di solito non è concesso il diritto di decidere unilateralmente disecedere dalla federazione. Fra gli Stati federali moderni più importanti ci sonoAustria,Australia, Brasile,Argentina,Venezuela,Emirati Arabi Uniti,Canada, Germania,Svizzera, India,Pakistan, Stati Uniti,Stati Uniti Messicani e laFederazione Russa.

Lista di Stati federali

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Federazioni attuali

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Anno fondazioneNomeSuddivisioneUnità federative principaliUnità federative minori[2]Tipologia
1853Argentina (bandiera) ArgentinaProvince23 province1città autonomaRepubblica federale
1901Australia (bandiera) AustraliaStati e territori6 Stati3 territori interni, tra cui ilTerritorio della Capitale Australiana, e 7 territori esterniMonarchia federale
1920Austria (bandiera) AustriaStati federati9 Länder o BundesländerRepubblica federale
1993Belgio (bandiera) BelgioRegioni3 comunità e 3 regioniMonarchia federale
1995Bosnia ed Erzegovina (bandiera) Bosnia ed ErzegovinaCantoni, regioni e comuni2entità1distretto autonomo (de iure parte di entrambe le entità made facto ha una propria amministrazione separata da esse)Repubblica federale
1822Brasile (bandiera) BrasileStati federati26 Stati[3]1distretto federaleRepubblica federale
1867Canada (bandiera) CanadaProvince e territori10 province3 territoriMonarchia federale
1975Comore (bandiera)ComoreIsole autonome3 isoleRepubblica federale
1971Emirati Arabi Uniti (bandiera) Emirati Arabi UnitiEmirati7emiratiMonarchia federale
1995Etiopia (bandiera) EtiopiaRegioni9 regioni2 cittàRepubblica federale
1949Germania (bandiera) GermaniaStati federati16 Länder o BundesländerRepubblica federale
1947India (bandiera) IndiaStati federati e territori29 Stati8 territori, tra cui ilTerritorio Nazionale della Capitale di DelhiRepubblica federale
2005Iraq (bandiera) IraqGovernatorati18 provinceRepubblica federale
1963Malaysia (bandiera) MalaysiaStati e territori federali13 Stati3 territori federaliMonarchia federale
1824Messico (bandiera) MessicoStati ed entità federali31 Stati1entità a statuto specialeRepubblica federale
1979Micronesia (bandiera) MicronesiaStati4 StatiRepubblica federale
2015Nepal (bandiera) NepalProvince7 provinceRepubblica federale
1960Nigeria (bandiera) NigeriaStati36 Stati1territorio della capitale federaleRepubblica federale
1947Pakistan (bandiera) PakistanProvince e territori4 province2 territori autonomi, 1territorio della capitaleRepubblica federale
1991Russia (bandiera) RussiaSoggetti federali46oblasti, 22 repubbliche, 9kraja, 4 circondari autonomi, 3 città federale di livello, 1 regione autonoma[4][5]Repubblica federale
1983Saint Kitts e Nevis (bandiera) Saint Kitts e NevisParrocchie14 parrocchieMonarchia federale
2012Somalia (bandiera) SomaliaRegioni18 Stati[6]Repubblica federale
1956Sudan (bandiera) SudanStati17 StatiRepubblica federale
2011Sudan del Sud (bandiera) Sudan del SudStati10 StatiRepubblica federale
1848Svizzera (bandiera) SvizzeraCantoni26 cantoni, di cui 6 semicantoniRepubblica federale
1776[7]Stati Uniti (bandiera) Stati UnitiStati, distretti federali e territori50Stati1distretto federale, 16territori[8]Repubblica federale
1863Venezuela (bandiera) VenezuelaStati federati23 Stati1distretto capitale, 1dipendenza federaleRepubblica federale

Federazioni non riconosciute

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Anno fondazioneNomeSuddivisioneUnità federative principaliUnità federative minori[2]Tipologia
2017Repubblica Federale dell'AmbazoniaStati federati e contee3 Stati federati13 conteeRepubblica federale

Federazioni del passato

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Prospettiva di uno Stato federale mondiale

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Una delle intuizioni diAlexander Hamilton, che nelFederalist sosteneva che qualsivoglia forma di coordinamento tra entità sovrane è destinata al fallimento, si applica anche alla vita internazionale degli Stati: a essa si rifanno i sostenitori dell'insufficienza delle organizzazioni internazionali, da sostituire con una Federazione mondiale.

Le organizzazioni internazionali quando vengono costruite hanno, anche se non dichiarato, uno scopo finale ben preciso. Se gli organi di cui sono composti e a cui sono delegati i poteri dagli Stati aderenti sono subordinati a essi, vuol dire che lo scopo finale sarà una organizzazione internazionale finale in cui prevarranno le logiche del singolo Stato e la regola della diplomazia. Tutte le soluzioni comuni apparterranno alla soluzione del minimo comune denominatore e dovranno essere approvate all'unanimità. Queste organizzazioni vanno quindi classificate nella categoria delle organizzazioni confederali.

La quasi totalità delleOrganizzazioni internazionali sono state costruite su questa linea di pensiero, a essa appartiene la stessa ONU. Infatti se l'ONU vuole usare la forza contro un suo membro, colpevole di avere violato una disposizione coercitiva o una risoluzione del suo Consiglio di Sicurezza, deve rivolgersi agli Stati membri e fare approntare una forza militare pluristatale per intervenire militarmente. Questo stato delle cose non esclude l'uso della forza da parte dei consociati per tutelare le loro ragioni. La storia della ONU è costellata di fatti in cui un suo membro, senza neppure richiedere la sua mediazione iniziale, ha iniziato una guerra contro un altro Stato membro. Proprio questo fatto, per il quale non è stata attribuita la titolarità e l'uso esclusivo della forza nel diritto internazionale all'ONU, impedisce che la sua azione, in questi casi, possa essere efficace.

Questo sogno che nasceva dal patrimonio della resistenza al nazifascismo, diretto a contrastare e a sconfiggere il disegno di un impero razziale mondiale, ha trovato molti ostacoli nella sua strada, per progredire sia nella fine del XX secolo sia nei primi anni del XXI secolo. Dall'altra parte il moltiplicarsi delle organizzazioni funzionali, oggi trasformate in agenzie dell'ONU, non ha risolto questo problema.

La soluzione può ricercarsi studiando le tendenze, che sono state responsabili dello sviluppo di una nuova forma di organizzazione sul piano economico. Per la sua importanza non si può dire che essa non condizioni le linee della politica estera, in particolare quando gli Stati o un insieme di Stati è coinvolto in una guerra. Era stato sostenuto già daimercantilisti, che un commercio libero e aperto a tutti non sarebbe stato di danno agli Stati e alle loro economie: quindi, si può comprendere come con due grandi trattati di organizzazione del commercio internazionale - sia ilKennedy Round (1964-1967) sia l'Uruguay Round (1986-1994)[9] - si sia giunti all'accordo di Marrakech; con esso, il 15 aprile 1994, non solo sono stati liberalizzati quasi tutti i filoni di interesse economico, ma si è dato vita a una nuova organizzazione internazionale funzionale per l'economia in ambito ONU - che ha il compito di seguire, promuovere, regolare i vari flussi commerciali ed economici fra quasi tutti gli Stati aderenti - denominata OMC (Organizzazione mondiale del commercio).

A questo salto di qualità dell'economia internazionale si sono opposte anche delle voci critiche che, non rifiutando questo nuovo stato di cose, mirano però a fare riflettere la Comunità internazionale sulla diseguaglianza che vi è posta alla base.[10] Oggi la Comunità internazionale ha diverse istituzioni nate dagli accordi post-bellici dellaConferenza di Bretton Woods: laBanca Mondiale (BM) (1945), ilFondo Monetario Internazionale (FMI) (1946) oggi la OMC (1994) per citare le più importanti, anche queste stesse agenzie specializzate dell'ONU. Tutto questo proliferare di organizzazioni economiche non ha però ancora permesso la costruzione di unamoneta mondiale. Nonostante la proposta della Cina del 2010, la Comunità internazionale si basa solo per alcune transazioni suldiritti speciali di prelievo (media ponderata delle monete più forti del mondo) la quale penalizza inevitabilmente le monete dei paesi in via di sviluppo e rende più onerosi i prestiti che queste istituzioni economiche mondiali concedono a questi stessi paesi. Si deve aMuhammad Yunus la formulazione della teoria economica, in forma più ampia di quella che oggi persegue il profitto come obbiettivo fondamentale della attività economica raggiunto nel tempo più breve possibile. Secondo Yunus, se si allarga la concezione teorica dell'economia - includendovi anche le attività che tendono a sviluppare la cooperazione e la solidarietà riportando quale rientro solo il capitale esposto - l'economia del futuro riuscirà a uscire dal ciclo che tende a schiacciare le economie deboli e quelle dei paesi sottosviluppati permettendo a loro di imboccare una linea di crescita e di sviluppo.

Lo stessoJoseph Stiglitz, critico sullafinanza creativa a cui si deve la crisi mondiale che attanaglia la comunità internazionale dall'anno 2008, ha spiegato che non si può creare una economia fittizia che non abbia rapporti con le innovazioni e il miglioramento della qualità della vita. Ilprofitto per il profitto, poggiato sulla economia di carta, è destinato a crollare e purtroppo trascina nel suo vortice anche l'economia reale e le sue più solide realizzazioni. In ultimo si deve tenere presente che l'Organizzazione internazionale del lavoro (International Labour Organization - ILO) - nonostante i suoi sforzi - non è andata oltre le decisioni non vincolanti per gli Stati, lasciando i lavoratori di ogni parte del mondo in balia degli imprenditori e del quadro giuridico dello Stato nazionale in cui si trovano a operare. Da tutto questo ritorna, l'interrogativo che giàLionel Robbins si pose durante la seconda guerra mondiale: come era possibile democratizzare i processi economici senza cadere, da un lato, nella barbarie delcapitalismo delle origini, in cui la guerra economica fra lavoratori e imprenditori era la norma, e dalla altra parte come non cadere nella pianificazione dell'economiacomunista, con tutto quello di totalitario che portava con sé. Robbins rispose a questa domanda provando che il coordinamento economico fra Stati era un'illusione.

Nessuno Stato di propria volontà avrebbe acconsentito a una limitazione del suo potere per allineare la sua economia al livello degli altri Stati membri coordinati (in questo si lesse una critica di questo autore al progetto diBretton Woods). Ma anche pensare che le relazioni economiche potessero, pur incanalate in organizzazioni economiche internazionali, compensarsi, sul piano internazionale, e rendersi più vicine fra di loro, fu da lui criticato per il semplice fatto che l'aspettopolitico che regge e governa questi fenomeni non veniva considerato. Secondo Robbins se si doveva andare su una nuova economia, di scala, in cui fosse possibile raggiungere nuovi obbiettivi di qualità di vita e di produzione industriale si doveva inserire il processo economico internazionale nel contesto di un processo diretto a costruire uno Stato federale fra gli Stati interessati.

Per le organizzazioni economiche citate questo coordinamento porta inevitabilmente a un'egemonia latente delle grandi potenze, talvolta quella degli Stati fondatori dell'ONU. Con lo sgancio del dollaro dalla parità con l'oro, per esempio, gliStati Uniti d'America sono riusciti per decenni a mantenere un'egemonia, introducendo nel sistema una liquidità della loro moneta basata sulla potenza della loro economia e della trasformazione di essa nella carta moneta. La crisi deimutui subprime, iniziata negli Stati Uniti d'America, a cui si lega la grande crisi economica iniziata nel 2008, ha anche questa radice. Da qui la richiesta della Cina di trasformare idiritti speciali di prelievo delFondo Monetario Internazionale in una vera moneta mondiale, simile all'euro.

Proprio dalla moneta si arguisce la possibilità di una linea diversa, di tipo federalista, per costituire organizzazioni internazionali sicuramente differenti dalle esistenti: organizzazioni volte a costruire un vero Stato internazionale, che sia composto dagli Stati membri. Questo Stato altro non può essere che uno Stato federale. Lo renderebbero necessario alcune considerazioni: la moneta non esiste senza la politica monetaria che la sorregge. La politica monetaria altro non è che una parte piccola della politica economica complessiva che un governo pone in essere. Un governo non esiste senza una maggioranza che lo sorregga, sempre che non si tratti di una dittatura che si regge sulla forza e il terrore. Una maggioranza, se vuole durare nel tempo, è composta dai partiti e dal voto democratico a maggioranza che li ha scelti. Se questo processo è normale nel contesto delloStato di diritto vuole dire che la forma democratica, che con la colonizzazione venne estesa anche a tutte le loro ex colonie, si estese anche a questi Stati nel momento in cui divennero indipendenti. Se poi una parte di loro non mantenne la democrazia (si pensi ai paesi indipendenti delMedio Oriente) questo non esclude che altri lo siano, laddove abbiamo mantenuto questa forma di governo. Esempio è l'India, paese con una popolazione che si aggira oggi sul miliardo di persone, costituita in Stato federale dal 1948, nonostante le vicende più o meno lineari, dal secondo dopoguerra oggi mantiene una democrazia che si può definire la più grande del mondo.

Del resto gli Stati europei, titolari di questo passato storico, sono degliStati nazionali proprio come le ex colonie, in buon numero, sono Stati nazionali: quasi tutti Stati chiusi, che dividono la loro popolazione da quella dei vicini, a cui talvolta sia per la lingua, sia per l'etnia, sia per la cultura non sono diversi. L'Africa è un esempio di queste difficili realtà. Se si vuole andare oltre questi limiti e si accetta la lezione che nasce dalla Rivoluzione americana, conclusasi con la realizzazione dello Stato federale degli Stati Uniti d'America, si devono affrontare i problemi posti dagli Stati nazionali promuovendo delle organizzazioni internazionali in cui essi possano diventare membri e vengano coinvolti in processi di costruzione di Stati federali. Da qui la diversità dello scopo e pure la diversità della linea di politica internazionale che si deve seguire.

L'esempio più importante è sicuramente la dichiarazione di Robert Schumann (9 maggio 1950) nella quale si propose agli Stati che intendevano costruire la Comunità europea di predisporre un meccanismo internazionale in cui l'organizzazione sia nel tempo destinataria di parti della sovranità statale che la avrebbe esercitata, dal momento della sua costituzione, secondo un metodo comune democratico al posto degli Stati membri. Incominciando dal carbone e dall'acciaio e poi passando per l'energia atomica, leComunità europee furono un nuovo esempio di Organizzazione internazionale in cui le attribuzioni proprie venivano esclusivamente assegnate agli organi comunitari. Gli organi di quelle organizzazioni, quindi, erano titolari di unasovranità nuova che si attuava imponendosi direttamente a tutti i consociati nello stesso modo indipendentemente dallo Stato in cui essi risiedevano.[11] Gli organi dell'Organizzazione internazionale erano quindi superiori a quelli degli Stati membri, i quali erano subordinati all'organizzazione internazionale. In più la scelta di settori strategici spingevano e spingono gli Stati membri a trasformarsi in Stati federati subordinati alla Stato federale in cui dovrà trasformarsi la stessa organizzazione internazionale.

Del resto dal 1957 iTrattati di Roma e le loro modifiche hanno progressivamente incamerato le funzioni per la gestione di tre libertà fondamentali: lalibertà di circolazione delle merci,dei capitali,dei brevetti,delle persone. La ricerca di una Costituzione altro non è che dare un fondamento costituzionale alla moneta (l'euro) e fare in modo che l'attualeUnione europea, erede delle Comunità europee, si trasformi sempre di più in uno Stato federale.

Per diversi anni gli studiosi avevano criticato questa impostazione, asserendo che, nel caso dell'Unione europea, c'era la contiguità territoriale. Il tempo ha dimostrato che questa ipotesi è vera solo in parte, perché sono membri di questa organizzazione internazionale nuova e atipica anche realtà che non hanno la contiguità territoriale. Si pensi allaGroenlandia legata allaDanimarca, alle isole come La Réunion, Guadalupa, Martinica) che hanno dato prova di sé integrandosi completamente nell'Unione.

Si deve alla acutezza diJean Monnet l'introduzione del cambio di visione che ha cambiato il quadro di riferimento. Prima si ragionava solo sulleorganizzazioni internazionali mondiali. Dopo Monnet si incominciò a pensare che fosse possibile costruire delle organizzazioni internazionalisu base regionale. Si deve aRobert Schuman - di cui Jean Monnet era collaboratore - l'avere introdotto nella politica estera tre elementi innovativi nella costruzione delle nuove organizzazioni internazionali:

  • la dimensione regionale di partenza, aperta per il futuro a un suo allargamento oltre le possibili dimensioni che si presentano al momento del progetto;
  • la ricerca di un terreno o più terreni di indispensabile collaborazione nella prospettiva di crescita economica e sociale dei popoli e degli Stati interessati;
  • la gestione in comune di questa nuova forma organizzativa.

A Schumann si deve anche l'enunciazione chiara e pubblica dello scopo per il quale tutto questo veniva fatto: raggiungere la costruzione di uno Stato federale europeo. Su questo piano si collocano le forme di organizzazione fra gli Stati, ma anche i processi politici fondativi per nuove realtà istituzionali. Il volere unificare più Stati in un solo Stato federale, attraverso il metodo democratico, pone le basi per la delineazione di quello che oggi è definito il metodo fondativo federale. Percorrendo questa strada si potrebbe giungere a una forma più ordinata di soggetti che essendo in numero più ridotto, alla fine del processo, potrebbero facilitare lo sviluppo dell'ONU. Su questa ultima organizzazione internazionale dobbiamo dire che il primo decennio del XXI secolo ci ha fatto toccare con mano come sia necessario raggiungere questa sua trasformazione. A essa aspirano diverse coalizioni di volonterosi (Alleanza per le democrazie, il gruppo per la riforma dell'ONU, grandi personalità quali i premi Nobel e ilpapa Giovanni Paolo II); al suo interno si sono manifestati i primi semi di speranza perché il metodo di fondazione federale si instauri anche nelle procedure e nella stessa ONU.

Pertanto esiste oggi una continuità che passa dalle Organizzazioni internazionali funzionali a quelle che ponendosi obbiettivi molto più ampi si riferiscono a territori molto più limitati. Il filo rosso che le unisce deve essere l'obbiettivo di costruire una realtà politico-giuridica in cui il principale scopo sia quello di rendere impossibile la guerra, ossia di fare in modo che diventi impossibile risolvere le controversie fra gli Stati membri con l'uso delle armi. A esse si deve sostituire la politica in senso primario, basata su un solopopolo scaturito da quelli degli Stati membri.[12]

La vita comune delle popolazioni umane verrebbe a essere quella di tutte le democrazie incanalate in istituzioni comuni, alle quali anche appartiene una forma di giustizia che con l'apparato coercitivo sia diretto a punire gli abusi che in tutti i corpi sociali si manifestano.

L'Organizzazione Mondiale delle Democrazie (Varsavia 2000) e il Movimento Federalista Mondiale (Montreux 1947) sono esempi di movimenti politici trasversali a tutti gli Stati che si sono posti questo obbiettivo politico della loro azione: gli obbiettivi progressivi - come la difesa e il mantenimento della indipendenza dei singoli membri - in essa presenti, potrebbero facilitare l'affermarsi di un processo di progressiva federazione fra gli Stati, che conduca alla formazione di uno Stato federale mondiale.

Note

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  1. ^ Franco Spoltore,Alexander Hamilton. I difetti dell'attuale sistema, suThe Federalist.URL consultato il 7 novembre 2023.
  2. ^abTali suddivisioni di primo livello possiedono autonomia pari alle altre unità di primo livello delle federazioni.
  3. ^20 province durante l'Impero del Brasile (1822 - 1889).
  4. ^Costituzione federale della Russia, Articolo 65.
  5. ^VediCrisi di Crimea del 2014.
  6. ^(EN)Guidebook to the Somali Draft Provisional Constitution (PDF), suunpos.unmissions.org(archiviato dall'url originale il 14 agosto 2013).
  7. ^LaCostituzione degli Stati Uniti d'America, che ha sostituito gliArticoli della Confederazione e dell'Unione Perpetua, è stata redatta nel 1787 ed è stata ratificata nel 1788. Il primoCongresso e il primoPresidente sono entrati in carica il 4 marzo 1789.
  8. ^Di questi 16 tutti i cinque territori abitati in modo permanente sononon incorporati, due sonocommonwealth e un terzo è formalmente non organizzato. Gli altri 11, di cui uno è incorporato, sono tutti non organizzati e insieme formano leisole minori esterne degli Stati Uniti d'America. Il termine zona insulare include sia i territori sia i luoghi con una Compact of Free Association.
  9. ^Cfr. su queste trattative di liberalizzazioneGeneral Agreement on Tariffs and Trade
  10. ^Tra gli altriJoseph Stiglitz.
  11. ^Moccia Luigi,La cittadinanza nella prospettiva della federazione europea, Milano : Franco Angeli, Cittadinanza europea : VIII, 2, 2011.
  12. ^Pistone Sergio,Realismo politico, federalismo e crisi dell'ordine mondiale, Milano: Franco Angeli, Cittadinanza europea : XIV, 1, 2017.

Bibliografia

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  • T. Groppi,Federalismo e Costituzione. La revisione costituzionale negli Stati federali, Giuffrè, Milano, 2001

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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V · D · M
Forme diStato e digoverno
Forme di Stato
Aspetti politiciStato autoritario ·Stato democratico ·Stato totalitario
Aspetti giuridiciStato assoluto ·Stato di polizia ·Stato di diritto ·Stato costituzionale di diritto
Aspetti economiciStato liberale ·Stato sociale ·Stato socialista ·Stato fascista
Aspetti territorialiStato unitario ·Stato regionale ·Stato federale ·Confederazione di Stati
Aspetti religiosiStato laico ·Stato confessionale
Forme di governo
MonarchiaMonarchia assoluta ·Monarchia costituzionale ·Monarchia parlamentare ·Monarchia federale
RepubblicaRepubblica presidenziale ·Repubblica semipresidenziale ·Repubblica parlamentare ·Repubblica direttoriale ·Repubblica islamica
AltreMonopartitismo ·Dittatura ·Dittatura militare ·Teocrazia ·Anarchia ·Oligarchia ·Costituzione mista ·Gerontocrazia ·Tecnocrazia ·Plutocrazia ·Aristocrazia ·Cachistocrazia ·Oclocrazia ·Matriarcato ·Patriarcato ·Timocrazia ·Ierocrazia ·Ideocrazia
V · D · M
Stati federati
AfricaComore (bandiera)Isole autonome delle Comore ·Etiopia (bandiera)Regioni dell'Etiopia ·Nigeria (bandiera)Stati della Nigeria ·Somalia (bandiera)Stati della Somalia ·Sudan (bandiera)Stati del Sudan ·Sudan del Sud (bandiera)Stati del Sudan del Sud
AmericaArgentina (bandiera)Province dell'Argentina ·Brasile (bandiera)Stati federati del Brasile ·Canada (bandiera)Province e territori del Canada ·Messico (bandiera)Stati federati del Messico ·Stati Uniti (bandiera)Stati federati degli Stati Uniti d'America ·Venezuela (bandiera)Stati federati del Venezuela
AsiaEmirati Arabi Uniti (bandiera)Emirati degli Emirati Arabi Uniti ·India (bandiera)Stati federati e territori dell'India ·Iraq (bandiera)Governatorati dell'Iraq ·Malaysia (bandiera)Stati e territori federali della Malaysia ·Nepal (bandiera)Province del Nepal ·Pakistan (bandiera)Province e territori del Pakistan
EuropaAustria (bandiera)Stati federati dell'Austria ·Belgio (bandiera)Comunità del Belgio ·Bosnia ed Erzegovina (bandiera)Entità della Bosnia ed Erzegovina ·Germania (bandiera)Stati federati della Germania ·Russia (bandiera)Soggetti federali della Russia ·Svizzera (bandiera)Cantoni della Svizzera
OceaniaAustralia (bandiera)Stati e territori dell'Australia ·Micronesia (bandiera)Stati della Micronesia
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