Odenato | |
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Re dei Re di Palmira | |
In carica | 260 circa –267/268 |
Successore | Vaballato, sotto la reggenza diZenobia |
Nome completo | Lucio Septimio Odenato |
Altri titoli | Dux Romanorum ecorrector totius Orientis |
Nascita | III secolo |
Morte | 267/268 |
Padre | Settimio Hairān |
Coniuge | 1) sconosciuta 2)Zenobia |
Figli | 1)Settimio Erodiano di primo letto 2)Vaballato di secondo letto 3) Hairan II di secondo letto (probabile) |
Settimio Odenato (in latinoOdaenathus; ingreco antico:Ὁδαίναθος?,Hodainathos; in araboأذينة?, "piccolo orecchio"; forma latinizzata del nomeAdhinath;III secolo –267/268) è stato ungeneraleromano sovrano delRegno di Palmira, per una decina di anni fino alla sua morte, durante la seconda metà delIII secolo, riuscendo a salvare l'Impero romano dalla minaccia deiSasanidi.
Il nome gentilizioSeptimius sta ad indicare che la famiglia di appartenenza ricevette la cittadinanza romana sotto ladinastia dei Severi, diventando la famiglia più importante diPalmira dal190. Odenato era figlio di Settimio Erode, senatore e capo diPalmira, figlio di Vaballato.
Non è certo l'anno preciso in cui Odenato divenne sovrano di Palmira, ma un'iscrizione risalente al258 accenna a lui come «l'illustre console nostro signore»; è di quel periodo la sua ascesa a governatore dellaprovincia di Siria da parte diValeriano. Sempre in quegli anni sposò la sua seconda moglie, la celebreZenobia, che fu un'abile alleata per la sua politica
Inizialmente Odenato cercò di ingraziarsi le amicizie del sovrano persianoSapore I, figlio diArdashir I[1], ma quando i suoi doni vennero sdegnosamente rifiutati da quest'ultimo, Odenato capì che l'unica possibilità era abbracciare la causa di Roma contro i Persiani. Lo stato di neutralità che aveva fatto la fortuna del regno di Palmira venne mutato in favore di una attiva politica militare, che portò in breve tempo alla sua rovina, pur dando fama al suo sovrano.
Nel260, dopo che Valeriano, sconfitto aEdessa, era stato catturato, l'esercito sasanide, che si stava ritirando, fu sconfitto dal generaleCallisto (Ballista). Durante tale azione, Odenato si diede all'inseguimento dei Persiani, di ritorno in patria dal loro saccheggio diAntiochia, e prima che potessero attraversare il fiumeEufrate inflisse loro una pesante sconfitta. Probabilmente durante queste campagne riportò il territorio delregno d'Armenia nei possedimenti imperiali. L'impresa fu apprezzata dall'imperatoreGallieno, che, dopo che Odenato, durante la ribellione deiMacriani,[2][3] aveva sconfitto ed ucciso, nel261, il generale Callisto, gli conferì il titolo didux romanorum. In seguito,Gallieno permise ad Odenato di fregiarsi del titolo dire dei re,[4] che lo contrapponeva al Gran re di Persia, Sapore I e ne riconosceva un'autorità regale del principe di Palmira su tutta l'area dellaprovincia di Siria.[5]
Odenato ordinò una forte leva in Siria per ripristinare gli organici dell'esercito romano e, appena completata la leva, nel262, riprese la guerra contro i Persiani, riconquistando, alcune fortezze inMesopotamia, tra cuiNisibis, Edessa eCarre. Sconfisse, quindi, l'esercito sasanide e, spingendosi fin nell'interno dell'Impero Persiano, assediòSapore I nella sua stessa capitale,Ctesifonte per ben due volte.[6] E mentre Gallieno riceveva i titoli vittoriosi diParthicus maximus (nel262/263)[7] ePersicus maximus (nel264/265),[8] Odenato fu insignito del titolo di "corrector totius Orientis", con giurisdizione su buona parte delleprovince romane orientali. Fu per merito delle sue vittorie che i Persiani, negli anni successivi, non effettuarono altre incursioni.
Grazie alle vittorie di Odenato, l'autorità imperiale in Oriente venne ripristinata, e lo stesso imperatore Gallieno ottenne un trionfo grazie ai successi del suorector Orientis (nel264). Odenato condivise le sue vittorie in Oriente con suo figlio maggioreSettimio Erodiano oltre al titolo onorifico, proprio delle regioni orientali, dire dei re.
Mentre supportava il consolidamento del potere imperiale in Oriente, Odenato diede vita ad un proprio impero indipendente che ebbe vita breve, l'impero di Palmira, ma durante il suo regno né questo né altri episodi furono mai motivo di discordia con Roma. Nel267, in una campagna alla quale partecipò anche il figlio maggiore,Hairan, Odenato che stava marciando contro la Persia,[6] dovette arrestarsi per dirigersi inCappadocia, che era stata invasa daiGoti. Odenato arrivò fino adEraclea pontica, sulMar Nero, ma troppo tardi.
Tornato a Palmira, pochi mesi dopo, in quello stesso anno o forse all'inizio del268, Odenato fu assassinato, adEmesa, assieme al figlioHairan (o Erode o Erodiano)[9][10] e ad un suo fedele collaboratore, il governatore militare di Palmira, Settimio Vorode. Furono assassinati adEmesa, mentre partecipavano ad un compleanno,[6] daMaconio[11], cugino o nipote (a seconda delle fonti) di Odenato, su mandato della stessaZenobia.
Poco dopo la morte delre dei re, sua moglieZenobia fece giustiziare Maconio e prese il potere,[6][12] in nome del figlio minorenne,Vaballato[13], col sogno e l'ambizione non solo di mantenersi autonoma da Roma, ma di creare un impero d'Oriente da affiancare all'impero di Roma.
Altri progetti
Predecessore | Re dei Re di Palmira | Successore |
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- | 262 -267 | Zenobia di Palmira |
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