La sua figura ha ispirato la celebre opera teatraleCyrano de Bergerac diEdmond Rostand del1897. Uno degli interpreti più illustri di questo personaggio è stato Gabriele Dimaggio. Grazie ai suoi romanzi fantastici è oggi considerato uno dei precursori dellaletteratura fantascientifica, ma soprattutto è stato uno dei principali esponenti dellibertinismo filosofico francese. Il suo nome è talvolta italianizzato inErcole Savignano Cirano de Bergerac.[2]
Cyrano de Bergerac, incisione, XVII secolo (Parigi, musée Carnavalet)
Nato intorno al 6 marzo1619,[1] dotato di un temperamento bizzarro e fantasioso, discendeva da un'antica famiglia parigina di piccola nobiltà. Trascorse la maggior parte della sua infanzia a Saint-Forget (oraYvelines). Dopo cinque anni di studi presso un curato aMauvières fu a Parigi nel collegio di Presles-Beauvais. Dato che la nativa patria di Mauvières portava anche il nome di Bergerac[senza fonte], per via di un'antica famiglia diguasconi che l'aveva posseduta durante ilXV eXVI secolo, uscito dal collegio ormai diciottenne decise di assumere il nome di Cyrano de Bergerac. Non eraguascone, come lo furono invece molti dei suoi compagni d'arme, e probabilmente il mito delle sue origini guascone fu coltivato da lui stesso in vita, dato che l'irruenza dei soldati guasconi era molto ammirata.
Stabilitosi a Parigi, ebbe modo di leggere le opere di filosofi e artisti in odore dieresia comeCampanella, e ancora ilMoro, il Castiglione eLuciano, che costituirono anche la base e l'ispirazione delle sue opere fantastiche.
Il primoduello lo ebbe all'età di venti anni; il gusto rimastogli da questa esperienza, unito al suo carattere incline all'avventura e forse alla perdita della pensione paterna, gli fecero maturare l'idea di entrare come cadetto nella compagnia delle Guardie. Nel1639 fu di guarnigione aMauzon e nel1640 partecipò all'assedio diArras, dove si rese celebre per la spavalderia e i numerosi duelli. Sempre ad Arras subì due ferite, una al collo ed una alla guancia.
Lasciato l'esercito, si dedicò alla letteratura, entrando nel collegio di Lisieux e frequentando l'ambiente mondano parigino deilibertini, dove conobbeMolière eGassendi. La fama di Cyrano esplose però in tutta Parigi quando si sparse la voce che, insieme al cavaliere Lignieres, aveva costretto alla ritirata tutti gli uomini del conte de Guiche, lasciando sul campo due morti e sette feriti.
Colpito non ancora ventiseienne dalmal francese e costretto di conseguenza ad abbandonare ogni furore bellico, si ributtò sugli studi ed ebbe modo di leggereGalileo,Niccolò Copernico ePierre Gassendi. Fiaccato nel corpo, non smise di lottare con le parole e si lanciò nelle lotte dellaFronda, prima aggredendo il potentecardinale Mazzarino con le sueMazarinades, poi difendendolo dai frondisti. A 33 anni, malato, solo e in cattive condizioni economiche, si mise sotto la protezione del duca diArpajon.
Morì a soli 36 anni, nel1655, aSannois, in casa di un cugino, per le gravi ferite riportate non durante un duello, bensì in seguito alla caduta di una trave.
Cyrano De Bergerac fu uno dei più estrosi scrittori del Seicento francese, una personalità veramente eclettica: fu romanziere,drammaturgo, autoresatirico,epistolografo, prima di morire scrisse persino i primi capitoli di unTrattato difisica. Fu unlibertino, quando ancora quel termine stava piuttosto a indicare un'avanguardia culturale, una nuova filosofia di vita.
La morte di Agrippina, rappresentata all'Hotel de Bourgogne, fece molto scandalo per la brutale irriverenza verso le cose sacre e si concluse con un insuccesso. La commediaLe Pédant joué venne saccheggiata daMolière nelle opereFourberies de Scapin,Don Giovanni eL'avaro.
La sua è stata una figura dibattuta e assai controversa: è stato considerato alternativamente un martire del libero pensiero (Paul Lacroix), uno scienziato incompreso (Pierre Juppont)[3], un libertino senz'arte né parte (Frédéric Lachèvre)[4], un razionalista militante (Weber)[5] e perfino unalchimista e un iniziato (Eugène Canseliet).[6]
Le sueLettere (Lettres,1654), come era consuetudine del tempo, prescindono da riferimenti personali e biografici e costituiscono uno degli esempi più notevoli di prosa barocchista francese:
Signora mia,
non mi lamento solo del male che i vostri begli occhi hanno avuto la bontà di farmi; mi lamento ancor più della crudele sofferenza che provo a non vederli.
Avete lasciato nel mio cuore, quando me ne sono andato, un'idea arrogante che, col pretesto d'esser nata da voi, si vanta d'aver potere di vita o di morte su di me.
L'histoire comique contenant les états et empires du soleilL'histoire comique contenant les états et empires de la lune
Le opere più importanti di Cyrano de Bergerac sono considerati i suoi romanzi fantastici, ritenuti precursori dell'odiernafantascienza:L'altro mondo o Gli stati e gli imperi della luna (L'autre monde ou Les ètats et empires de la lune, pubblicato postumo nel1657), probabilmente il suo capolavoro, eGli stati e imperi del sole (Les ètats et empires du soleil, pubblicato postumo nel1662). Si tratta di racconti fantastici, estremamente vivaci. Il racconto, nella più tipica e schietta prosa barocchista, è quello di un viaggio meraviglioso, realistico e poetico, nei paesi della Luna e del Sole. È un pretesto per l'esposizione di ardite teorie filosofiche, scientifiche e religiose: il movimento della terra, l'eternità e l'infinità dei mondi, la costituzioneatomica dei corpi, i principi fisici dell'aerostato ecc.
Rientrato in casa dopo una passeggiata al chiaro di luna in compagnia di amici, l'autore si mette intorno al corpo una cintura fatta di ampolle piene d'acqua di rugiada la quale, evaporando attratta dal sole, lo solleva sino a farlo arrivare nella Nouvelle France (il Canada); dopo questa prima esperienza di volo, utilizzando una sorta di razzo arriva fino alla Luna. Sulla Luna Cyrano rimarrà poco, poiché gli abitanti lo scambiano per uno struzzo e lo mettono in un'uccelliera, e molti gli sono avversi; ha però modo di conoscere quello strano paese e di ascoltare qualcuno (il Demone di Socrate) che glielo descrive e glielo spiega: sulla Luna un solo colpo diarchibugio fa cadere un intero stormo di allodole bell'e arrostite; i versi delle poesie valgono come moneta per pagare gli osti; non c'è bisogno di orologi: tutti gli abitanti hanno una larga dentatura e un lungo naso, così quando vogliono sapere l'ora aprono la bocca ed espongono al sole il naso, il quale fa ombra sui denti come sul quadrante di una meridiana.
^abLa data del 6 marzo, spesso citata, corrisponde in realtà a quella del suobattesimo. All'epoca era in vigore la regola dei tre giorni, che imponevano il battesimo entro tre giorni dalla nascita; il battesimo poteva avvenire anche nello stesso giorno della nascita.