Ilsanguigno (dallatinosanguineus, derivante dasanguis, «sangue»)[1] è uno deiquattro temperamenti presi in considerazione dallapatologia umorale, insieme alcollerico, almelanconico e alflemmatico.
In particolare il sanguigno è descritto come un tipo psicologicoestroverso,impulsivo, e gioviale: corrisponde sul pianomacrocosmico all'elementoaria, perché i suoi attributi sono il caldo e l'umido, da cui si origina nelmicrocosmo umano l'umore rosso (osangue), predominante rispetto aglialtri tre, prodotto dalfegato e avente sede principalmente nelcuore, da dove fluisce in tutto l'organismo.
Nella tradizionale suddivisione delleetà della vita, il temperamento sanguigno caratterizza l'infanzia. Tra lequattro stagioni è associato allaprimavera.[2]
Nel sanguigno l'eccesso del principioAria, attivo nelsistema respiratorio,cardiocircolatorio enervoso, era ritenuto la causa di una continua mobilità ed eccitabilità, tradotta sul piano fisico in un metabolismo accelerato, aspetto paffuto e colorito roseo. Pur di costituzione piena e robusta, l'individuo sanguigno appare agile e scattante, pieno di energia e dinamismo, dal sorriso leggermente malizioso e lo sguardo curioso e vivace.[3]
Le sue caratteristichepsichiche sono lacreatività, la loquacità, l'allegria, la prontezza di riflessi, la golosità, lapassionalità, e l'attitudine a unasessualitàgiocosa. Spesso il sanguigno possiede anche dotiartistiche, per le sue capacitàespressive,intuitive ecomunicative.[4]
Se il lato positivo attribuito al suo temperamento è dunque il vigore e la brillantezza, quello negativo consiste in una certa superficialità, volubilità, irrequietezza, insoddisfazione, e una tendenza aldisordine emotivo e mentale.[3]
Aristotele (384–322 a.C.) osserva che i sanguigni, per la loro debolezza dovuta alla costituzione umida, si fanno travolgere dalle passioni; sicché «per loro natura hanno sempre bisogno di un rimedio. Ed infatti il loro corpo vive in una continua condizione di irritazione a causa del loro temperamento, e sono sempre in preda a undesiderio intenso. Ma ilpiacere scaccia ildolore: sia il piacere che gli è contrario, sia qualunque piacere, se è forte».[6]
L'astrologo grecoAntioco d'Atene (vissuto all'incirca nel I secolo d.C.)[7] sottomise la costituzione sanguigna all'influsso diGiove,[8] pianeta espansivo caldo-umido portatore d'ottimismo, e diVenere.[9]Segni zodiacali tipicamented'aria, quindi di carattere sanguigno, sono poi iGemelli, laBilancia e l'Aquario.[10]
L'alimentazione consigliata per il sanguigno, così come quella prescritta in genere per curare un eccesso diumore rosso, consisteva nell'introduzione di cibi freddi e secchi che riequilibrassero il sangue caldo e umido, secondo il principioippocraticocontraria contrariis curantur («i contrari si curano con i contrari»): freddi e secchi erano tradizionalmente considerati, peranalogiaintuitiva con le loro proprietà, lemele cotogne, lacicoria, ilimoni, l'aceto, lepere, lefragole, lemore acerbe, ecc., e in genere quel che sa diaspro eamaro.[11]Galeno di Pergamo (129–201) raccomandava in ogni caso di adottare dellediete personalizzate, che tenessero conto non solo del temperamento prevalente, ma anche dell'età, del sesso, dell'ambiente e dell'attività che si svolgeva.[12] In presenza di un temperamento naturale e non di patologie, era anzi opportuno assecondarne talvolta la natura con alimenti apportatori della sua medesima qualità, anziché contrastanti.[13]
La mistica medievaleIldegarda di Bingen (1098–1179) tratteggiò le donne sanguigne come piuttosto desiderate dagli uomini, generalmente tendenti a ingrassare, dal colorito chiaro e limpido,[14] con «carne morbida, piacevole, vasi sottili e sangue sano, privo di impurità. [...] Sono portate all'amore; amano i lavoriartistici e sono riservate. Nellemestruazioni perdono poco sangue, il loro utero è sviluppato e forte. Per cui sono fertili, avendo facilità ad assumere il seme maschile. Tuttavia non partoriscono molti figli e, quando vivono senza marito e quindi non hanno figli da curare, tendono ad ammalarsi. Ma se hanno marito sono perfettamente sane [...]».[15]
Per il filosofo tedescoImmanuel Kant (1724–1804), che elaborò unapsicologia su basimorali, delle duedoti ritenute rilevanti ai fini dell'analisi deiquattro temperamenti, il sanguigno possiede quella dello spirito (ilbello), ma risulta privo dell'intelligenza (osublime):
L'ultima degenerazione di tal carattere lo immerge nel frivolo. Dalburlesco cui sempre avvicinasi, è ben da presso da cader nel ridicolo. Se l'età non tempera la vivacità dell'essere che vi è inchinevole, se il suo giudizio non acquista qualche maturità, io non sarei garante ch'ei non divenisse un vecchio sciocco rimbambito.»
(Immanuel Kant,Considerazioni sul sentimento del sublime e del bello, cap. II, 1764[17])
Secondo la struttura della personalità elaborata dallo psicologoHans Eysenck (1916–1997), il temperamento sanguigno è caratterizzato dalla combinazione diestroversione e stabilità emotiva, venendo descritto quindi come socievole, vivace e spensierato.[18]
L'attualepedagogia di impiantoSteiner-Waldorf, che scompone l'essere umano in vari livelli dimensionali, di cui i principali sono ilcorpo fisico, quelloeterico, l'astrale e l'Io, attribuisce al temperamento sanguigno la predominanza del corpo astrale, corrispondente all'elemento aria della dottrina umorale, e responsabile delle forzeanimiche delsentimento e deldesiderio proprie delmondo animale.[19]Ilbambino sanguigno si sentirà di conseguenza stimolato dallesensazioni provenienti dall'ambiente esterno, provando svariati interessi e vagando mentalmente da un'attività all'altra, ma la sua incapacità di stare fermo, dovuta a una mancanza diintrospezione, degenera facilmente nell'incostanza o nella superficialità.
Per una sanaeducazione sarà opportuno secondoSteiner riequilibrare gli aspetti unilaterali del temperamento sanguigno, tipico peraltro di ogni comportamento infantile, inducendo il bambino alla tenacia e all'approfondimento nel seguire i suoi impulsi, sublimandoli in un'attrazione per l'arte e labellezza. Steiner raccomanda in ogni caso di evitare le correzioni radicali, favorendo semmai un'armonizzazione complessiva dei tratti caratteriali dell'individuo secondo il principio omeopaticosimilia similibus curantur («il simile si curi col simile»), anche attraverso l'alimentazione: amante per natura dei cibi ghiotti e prelibati, il sanguigno è portato a eccedere con idolci, mentre dovrebbe imparare ad apprezzare anche le pietanze piùamare e delicate, in particolare leverdure, a cominciare magari da quellezuccherine comecarote ebarbabietole, bilanciate conspezie earomi in grado di fornirgli quegli stimoli di cui avverte sempre il bisogno. Sono inoltre consigliati illatte e i suoiderivati, ilmiglio e altricereali.[20]
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