Saint-Lô e il suo paesaggio alla metà delXIX secolo (dipinto diCorot)
La città sorge su uno sperone roccioso inscisto, tagliato dalle valli del torrente Dollée e dellaVire. Facente parte dellaCommunauté de Communes de l'Agglomération Saint-Loise, la città è decorata con laLegion d'onore.
Un primo insediamentogallico fortificato aveva nomeBriovère, che controllava il ponte sulla Vire, all'incrocio delle vie di comunicazione con lavia d'acqua navigabile.
Il nome disaint-Laud (vescovo diCoutances nel525-565, che costruì una residenza a Briovére e vi fu sepolto alla sua morte) è attestato a partire dalla metà dell'VIII secolo. Agli inizi delIX secolo una nuova cinta di mura fu edificata secondo la tradizione ad opera diCarlo Magno. La cinta racchiudeva un borgo fortificato (l'Enclos). Nell'890 la città subì un saccheggio durante un'incursionevichinga.
Il vescovo diCoutances, barone di Saint-Lô,Goffredo di Montbray, favorì lo sviluppo della città, dotata di un ponte e di numerosi mulini. L'imposta deltonlleu, dazio sulle merci trasportate crebbe considerevolmente nel corso dell'XI secolo.
La città fu la terza del ducato diNormandia dopoRouen eCaen e passò allaFrancia nel1202. NelXIII secolo vi risiedevano numerosi artigiani (lavorazione delcuoio, coltelli, oreficeria) e nel1234 fu creata una confraternita di tessitori. Le fu accordato nel1275 dal reFilippo III il privilegio di battere moneta, che conservò fino al1693. Durante laguerra dei cent'anni fu saccheggiata dagliinglesi e nel1347 fu colpita dallapeste. Nel1378 ritornò allaFrancia, per essere ripresa dagli inglesi tra il1418 e il1449. Lo stemma cittadino ha ununicorno e tregigli di Francia, che le furono accordati dal reLuigi XI per la sua fedeltà alla corona.
Leguerre di religione le infersero duri colpi: fu presa dagliUgonotti nel1562 e divenne una piazzaforteprotestante sotto la guida di Montgommery e del capitano Miette-Groucy. Fu quindi assediata e parzialmente distrutta nel1574 dalle truppe reali guidate dal maresciallo de Matignon. Nel1576 cessò la signoria dei vescovi di Coutances sulla città. Intorno alla metà delXVII secolo un tratto delle mura fu distrutto e la città si allargò con il sobborgo diNeufbourg. In seguito alla revoca dell'editto di Nantes nel1685 numerosi artigiani abbandonarono la città.
Durante laSeconda guerra mondiale fu occupata dall'esercito tedesco il 17 giugno del1940. Durante la liberazione fu duramente bombardata dagli alleati nella notte del 6 giugno1944, con violenti combattimenti che si susseguirono fino al 24 luglio (Operazione Cobra). La città fu distrutta al 97% con alte perdite tra la popolazione (circa 4000 morti).
Successivamente la città venne ricostruita nello stesso luogo, sebbene si sia discusso se lasciare le rovine com'erano edificando una nuova città nelle vicinanze. L'urbanistica della città ricostruita ha privilegiato la dispersione delle attività e delle abitazioni, con la realizzazione di ampie arterie per la circolazione e di numerosi spazi verdi.
La città è un polo economico e commerciale per la circostante regioneagricola, dotata di una serie di strutture di sostegno e a servizio del settore (analisi di controllo dei prodotti, centri di ricerca tecnologica e di formazione).
Le muracarolinge rimpiazzarono un precedente recinto in legno con spesse murature in pietra locale. A partire dalla metà delXVII secolo le mura non più utilizzate furono in parte distrutte e vi si addossarono numerose abitazioni. Dopo le distruzioni del 1944 furono restaurate e sono nuovamente visibili.
Si conservano latour des Beaux Regards ("torre dei Bei Sguardi"), un'antica torre angolare della fortificazione che domina in posizione panoramica il fianco più scosceso dello sperone, attualmente isolata in un giardino pubblico, e latour de la Poudriére ("torre della Polveriera"), ultimo resto della cittadella, con l'attacco delle mura, di grande spessore, che chiudevano la cinta sul lato delNeufbourg.
La chiesa venne costruita nello scarso spazio disponibile all'interno dell'insediamento fortificato, al posto dell'antica cappella del castello (Sainte-Marie-du-Château), divenuta parrocchia nell'XI secolo. Alla fine delXIII secolo fu costruita la torre settentrionale e il vecchio coro in stilegotico. Nel corso delXV secolo furono ricostruite le navate, essendosi liberato spazio sufficiente per un ampliamento della chiesa, fu quindi sistemata la guglia della torre settentrionale e costruita la torre meridionale. Sotto Geoffroy Herbert, vescovo di Coutances (1488-1510) fu ricostruito il coro in stile goticoflamboyant, a cui venne aggiunto un deambulatorio. La facciata con due torri fu completata nelXV eXVI secolo e le torri furono dotate di alte guglie nelXVII secolo.
Fu pesantemente danneggiata dai bombardamenti del 1944: crollarono le volte della navata centrale, e la facciata con la torre settentrionale, mentre restarono in discreto stato la torre meridionale, privata della guglia di copertura, il coro e le navate laterali. La ricostruzione si prolungò fino al1974. Dopo i primi lavori di restauro, si era prevista una ricostruzione identica all'edificio distrutto, riadoperando le pietre originali (architetto Louis Barbier), mentre successivamente si decise di seguire il principio di lasciare visibile lo stato di rovina, facendone un memoriale contro la guerra (architetto Yves Marie Froidevaux). La facciata fu dunque ricostruita come un anonimo muro in pietra, leggermente rientrante rispetto all'originale, con tre portali in bronzo istoriati. Contemporaneamente fu restaurato l'interno. Resti delle parti distrutte sono visibili in un piccolo museo visitabile all'interno. Alcune delle vetrate, risalenti alXV secolo si sono conservate in quanto erano state per sicurezza staccate e conservate in luogo sicuro.
All'esterno, all'angolo tra il fianco settentrionale e il deambulatorio fu costruito unpulpito, destinato a rendere pubblici gli atti amministrativi civili del vescovo di Coutances, che era anche barone di Saint-Lô. Da questo pulpito si tennero le prediche disan Giovanni Eudes (nella seconda metà delXVII secolo) e disan Luigi Maria Grignion di Montfort (inizi delXVIII secolo), che si rivolgevano ai fedeli riuniti nel cortile del palazzo episcopale. Al pulpito si interessòVictor Hugo, che ne impedì la distruzione in occasione di un programma di ampliamento urbano nel1863.
La statua diNotre-Dame du Pilier, il cui culto fu probabilmente importato dalla Spagna dasan Vincenzo Forrier, "apostolo delRosario, che predicò in città nel1418 fu donata alla città nel1467 dal reLuigi XI. Fu danneggiata una prima volta dagliUgonotti nel1561 e ancora durante laRivoluzione francese e infine ridotta in pezzi dai crolli nel 1944. Restaurata è attualmente collocata su una colonna nella cappella absidale.
La chiesa dellaSainte-CroixHarasLa fattoria di Boisjugan, sede del museo delBocage normand
Chiesa abbaziale dellaSainte-Croix ("Santa Croce")
Secondo la tradizione una cappella dedicata alla Santa Croce sarebbe stata costruita nelIV secolo dasant'Elena, mentre sarebbe statoCarlo Magno a fondare un'abbazia dedicata a "Saint Etienne" (santo Stefano). Un'abbaziaagostiniana fu istituita dal vescovo diCoutances Algare nel1132.
La chiesaromanica fu consacrata nel1202, subì numerosi rimaneggiamenti, in particolare la costruzione del coro verso la fine delXV secolo, al posto di un antico transetto. Delle fasi più antiche si conservano attualmente il portale e le prime campate dell'interno. Il prolungamento gotico della navata, poco sicuro, fu probabilmente abbattuto durante laRivoluzione francese. Il campanile, innalzato nel1860-63, insieme ad un prolungamento della navata e all'aggiunta delle navate laterali più esterne. Il campanile fu distrutto nei bombardamenti del 1944 e successivamente sostituito da un campanile in cemento con forme moderne.
Gli edifici conventuali, trasformati in stalle, sono scomparsi e resta solo l'antico maneggio, costruito nel1850 che attualmente è trasformato in sala da concerti per musicarock ("Normandy").
Fondato nel1835 fu interamente distrutto nel 1944.Conserva collezioni diarazzi, tra cui emerge un capolavoro tessuto aBruges alla fine delXVI secolo ("enture des Amours de Gombault et Macée"), dipinti di numerosi artisti e disegni diJean Callot,Tiepolo,Géricault eGustave Doré. Una sezione è dedicata alla storia cittadina, con testimonianze della città precedenti alle distruzioni del 1944. Vi è esposto anche ilmarbre de Thorigny (omarbre de Torigni), un'iscrizione romana delIII secolo DC, ritrovata nelXVI secolo aVieux, distrutta durante la guerra e ricostruita dai frammenti.
SottoNapoleone I, nel1806, fu creato il centro ippico di Saint-Lô, che faceva parte dell'istituzione degli "Étalons royaux" ("stalloni reali"), da parte diColbert nelXVII secolo. Nel1912 il centro ospitava 422 stalloni, suddivisi nel "Depot ancien, scomparso sotto i bombardamenti del 1944, e delDepot nuveau, costruito nel1879. Le stalle continuano la loro attività e sono specializzate nelle razze delCob normand e delSelle français, ospitando circa 80 stalloni.
Ospedale memoriale franco-americano (Hôpital Mémorial France Étas-Unis)
Dopo la guerra e la distruzione nel 1944 dell'ospedale cittadino un nuovo edificio fu costruito a spese degliStati Uniti nel1956, ad opera dell'architettoPaul Nelson. L'ospedale, il primo moderno realizzato in questa zona, servì da modello per tutta l'architettura ospedaliera della seconda metà delXX secolo. I principi che lo caratterizzano sono la posizione extraurbana, la separazione funzionale degli edifici, alzato poggiante su pilastri, locali spaziosi e ampi corridoi di circolazione, stanze orientate verso sud e con vista sulla campagna, colori tenui. In particolare risultò di grande importanza la dislocazione su un unico piano dei servizi diagnostici e di terapia, mentre le stanze di degenza occupano gli altri piani
La fattoria di Boisjugan (traXVII eXIX secolo) ospita dal1989 il museo, completamente rinnovato tra il 2000 e il 2004. La fattoria mostra una tipica corte rettangolare intorno a cui sorgono le abitazioni e i locali per le diverse attivitàagricole. Il museo si occupa principalmente delle attività tradizionali dell'allevamento bovino ed equino e ospita collezioni di strumenti tradizionali.