La sua appartenenza nazionale è fonte di discussione: di madrelingua croata, figlio di un ricco mercante[1] serbo[2] originario dell'Erzegovina e madre di ascendenze italiane, Boscovich fu una tipica figura settecentesca diintellettualecosmopolita: studiò, visse e operò in prevalenza inItalia, ma trascorse 10 anni della sua esistenza inFrancia e soggiornò in varie capitali, tra cuiVarsavia,Londra,Vienna eCostantinopoli. I suoi testi pubblicati sono scritti inlatino,italiano efrancese.[3] Nella sua corrispondenza privata usò anche ilcroato e viene considerato contemporaneamente italiano e croato.[4][5]
La prima pagina diPhilosophiae naturalis theoria (1758)
Boscovich nacque aRagusa di Dalmazia, antica Repubblica indipendente, il 18 maggio1711. Il padre, Nikola Bošković, era un agiato mercante[5] originario del villaggio diOrahov Do, nell'odiernaErzegovina. La madre, Paola Bettera[6] (alle volte chiamata anche Pavica Betere)[5][7], era nata in una ricca famiglia di ascendenzebergamasche, da tempo residente nella città dalmata.
Gesuita, Boscovich studiò alCollegio Romano aRoma, dove studiò filosofia con Carlo Noceti e matematica e fisica con il newtonianoOrazio Borgondio. Nel 1740, succedette al Borgondio come professore dimatematica; alcuni anni dopo divenne membro dell'Accademia Toscana di Scienze e Lettere "La Colombaria". Nel 1759 si recò in Francia e in Inghilterra, dove fu nominato membro dellaRoyal Society. Dopo aver effettuato un viaggio aCostantinopoli per osservare il passaggio diVenere di fronte alSole, nel 1763 fu nominato professore di matematica all'Università degli Studi di Pavia. Contemporaneamente fu tra i fondatori dell'osservatorio astronomico di Brera, che diresse per qualche anno. Nello stesso periodo strinse amicizia col giovaneFrancesco Melzi d'Eril e firmò un articolo deIl Caffè di Verri. Nel 1773 si trasferì a Parigi a causa dell'abolizione dell'Ordine. Rientrò in Italia nel 1782, stabilendosi per due anni aBassano del Grappa dove pubblicò i cinque volumi della suaOpera pertinentia ad opticam et astronomiam (1785). Dal 1782 fece parte - quale socio fondatore - anche dell'Accademia dei XL che, con la denominazione diSocietà Italiana, includeva per l'appunto i quaranta migliori scienziati dell'epoca.
Dopo un breve periodo in Toscana presso i monaci Vallombrosiani, si stabilì a Milano, dove la sua salute andò peggiorando gravemente. Nella nota biografica pubblicata nel 1878 nel volumeMemorie e documenti per la storia dell'Università di Pavia e degli uomini più illustri che v'insegnarono si legge che «sopraffatto dai travagli che il suo carattere gli procacciava e che la sua fervida immaginazione gli esagerava, cadde infermo di mente e morì delirante il 13 febbraio 1787»[8], affermazione attestata dai medici suoi contemporanei; tuttavia la presunta pazzia del Boscovich sarebbe da attribuirsi a manifestazioni dellamalattia di Alzheimer[9], o a una psicosi depressiva[5] che lo portarono anche a un tentativo di suicidio.
Nella sua vita si occupò soprattutto difisica matematica. Nel suo studio della forma dellaTerra usò l'idea di minimizzare la somma dei valori assoluti delle deviazioni. La sua soluzione a questo problema prese una forma geometrica. Boscovich fu il primo a fornire una procedura per il calcolo dell'orbita di unpianeta sulla base di tre osservazioni della sua posizione e diede anche una procedura per determinare l'equatore di un pianeta. Inoltre, formulò quella che oggi è chiamataipotesi di Boscovich ed è alla base della definizione fisica dicorpo rigido.
Fin dalle sue prime ricerche iniziò ad elaborare una teoria sulla struttura del mondo fondata su una particolare legge delle forze della natura, già ben presente nelle opereDe viribus vivis (1745),De lumine (1748) eDe centro gravitatis (1751). Essa trovò tuttavia una sistemazione definitiva nellaPhilosophiae naturalis theoria (1758). È stato uno dei primi nell'Europa continentale ad accettare le teoriegravitazionali diIsaac Newton ed è stato autore di 70 scritti sull'ottica,astronomia,gravitazione,meteorologia etrigonometria.
Boscovich morì a Milano il 13 febbraio 1787 e venne sepolto presso lachiesa di Santa Maria Podone in piazza Borromeo 6 (poi data in uso alla comunità greco-ortodossa); una lapide posta in facciata nel 2017 ne ricorda la figura. Il certificato di morte e sepoltura è custodito presso l'archivio diocesano di Milano.[10].
Nel 1873 Nietzsche scrive il frammentoZeitatomenlehre, una rielaborazione del lavoro di BoscovichTheoria Philosophiae Naturalis redacta ad unicam legem virium in natura existentium. In generale, le idee di Boscovich hanno avuto una grande influenza sulle idee di forza in Nietzsche.[11][12]
La più antica società astronomica nei Balcani, con sede aBelgrado e il maggiore istituto croato di scienze naturali e tecnologia, con sede a Zagabria, sono intitolati a suo nome.
Tutte lebanconote indinari croati emesse fra il1991 e il1994 portavano sul fronte il ritratto di Boscovich, col suo nome.
Negli anni novanta, la Croazia indipendente diFranjo Tuđman chiese che il monumento a Boscovich a Milano indicasse il nome e cognome in grafia croata (Rudjer Bošković), nonostante in vita Boscovich avesse polemizzato con chi voleva cambiargli il nome. Il governo italiano rifiutò di dar seguito alla vicenda e Tuđman cancellò la prevista visita ufficiale, limitandosi a visitare la "mostra dell'arte rinascimentale croata" in Vaticano.[3]
Il 13 febbraio 2017 la Repubblica di Croazia, la Città di Zagabria e la comunità croata della Lombardia hanno donato alla città diMilano una statua di Boscovich realizzata dallo scultore croato Ivan Mestrovic, che è stata posta neigiardini pubblici Indro Montanelli, a fianco del Planetario[13] e il 20 giugno dello stesso anno il Consolato Generale della Repubblica di Croazia a Milano ha posto sulla facciata della chiesa ove è seppellito una lapide commemorativa (inmarmomironja proveniente dalla sua città nataleRagusa) a sua perpetua memoria.
Boscovich è oggetto di una delle settantasette (al 2011)edizioni nazionali stampate in Italia.
Frontespizio diPhilosophiae naturalis theoria redacta ad unicam legem virium in natura existentium, 1758Riflessioni sopra alcune difficoltà spettanti i danni e risarcimenti della cupola di S. Pietro, 1743
Boscovich pubblicò 8 dissertazioni scientifiche prima della sua ordinazione presbiteriale e nomina a professore nel 1744, e altre 14 in seguito. Una lista parziale:
De maculis solaribus exercitatio astronomica, 1736 (lett. "Un esercizio astronomico sulle macchie solari").
De Mercurii novissimo infra Solem transitu, 1737 ("Sul più recente transito di Mercurio davanti al Sole").
Trigonometriae sphaericae constructio, 1737 ("La costruzione delle sfere trigonometriche").
Nova methodus adhibendi phasium observationes in eclipsibus lunaribus ad exercendam geometriam et promovendam astronomiam, 1744 ("Un nuovo metodo per usare le osservazioni delle fasi delle eclissi lunari per coltivare la geometria e avanzare l'astronomia").
Dissertatio de maris aestu, 1747 ("Una dissertazioni sulle maree dell'oceano").
Dissertatio de lumine, 2 volumi, 1748/1749 ("Una dissertazione sulla luce").
De determinanda orbita planetae ope catoptricae ex datis vi celeritate & directione motus in dato puncto, 1749.
Sopra il Turbine che la notte tra gli XI e XII giugno del MDCCXLIX danneggio una gran parte di Roma, 1749; traduzione latina 1766.
De centrogravitatis, 1751 ("Sul centro di gravità").
Elementorum matheseos ad usum studiosae juventutis, 1752 ("Elementi di matematica ad uso dei giovani studenti").
De lunae atmosphaera, 1753 ("Sull'atmosfera della Luna").
De continuitatis lege et eius consectariis pertinentibus ad prima materiae elementa eorumque vires dissertatio, 1754 ("Una dissertazione sulla legge di continuità e le sue conseguenze che hanno a che fare con i primi elementi della materia e i loro poteri").
De lege virium in natura existentium, 1755 ("Sulla legge delle potenze nella natura delle cose esistenti").
De inaequalitatibus quas Saturnus et Jupiter sibi mutuo videntur inducere praesertim circa tempus conjunctionis, 1756 ("Sulle ineguaglianze che Giove e Saturno sembrano indurre l'uno sull'altro particolarmente nei momenti di congiunzione").
Elementorium universae matheseos, 3 volumi, 1757 ("Elementi di matematica generale").
^Edoardo Proverbio,Introduzione inEdizione nazionale delle opere e della corrispondenza di Ruggiero Giuseppe Boscovich, Corrispondenza, Vol. II,Carteggio con Bartolomeo Boscovich, Roma-Milano 2010,ISBN 978-88-96700-00-6, p. 8
^Tatjana Krizman Malev,Edizione nazionale delle opere e della corrispondenza di Ruggiero Giuseppe Boscovich, Corrispondenza, Vol. XIII/2,Lettere in croato, Milano 2012,ISBN 978-88-96700-14-3
^ Keith Ansell Pearson,Nietzsche’s Brave New World of Force (PDF), inPli: The Warwick Journal of Philosophy, vol. 9, 2000, pp. 6-35.URL consultato il 20 aprile 2015.
Cerqueiro, Daniel.Boscovich, el viajero del Tiempo. Buenos Aires: Ed. Peq. Venecia. 2008.ISBN 978-987-9239-18-6
Bòscovich ‹-ič›, Ruggero Giuseppe, inTreccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.URL consultato il 23 agosto 2012.
Luciano Agnes,Ruggero Giuseppe Boscovich: un professore gesuita all'Università di Pavia, 1764-1768, Milano, Cisalpino, 2006.ISBN 8832360500.
Ugo Baldini,Boscovich e la tradizione gesuitica in filosofia naturale: continuità e cambiamento, Firenze, L. S. Olschki, 1992.
Piers Bursill-Hall (a cura di),R. J. Boscovich: vita e attività scientifica: atti del Convegno, Roma, 23-27 maggio 1988, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 1993.
Paola Delbianco (a cura di),Ruggiero Giuseppe Boscovich: mezzo turco, matematico pontificio a Rimini, Catalogo della Mostra di Rimini nel 2002-2003, Bologna, Compositori, 2002.ISBN 8877943556.