Rubens nacque aSiegen, inVestfalia,Germania, il 28 giugno1577 da Jan Rubens, avvocato fiammingocalvinista, e da Maria Pypelynckx. Trascorse l'infanzia aColonia, dove il padre si rifugiò con la famiglia per sfuggire alla persecuzione spagnolacontro i protestanti.
In seguito, nel1589, si trasferì adAnversa, dove ricevette un'educazioneumanistica grazie allo studio dellatino e della letteratura classica e si convertì alcattolicesimo.
Sappiamo che nel1596 Rubens eseguì alcuni dipinti, tra cui un perdutoParnaso insieme al maestroOtto van Veen (1558-1629) eJan Brueghel il Vecchio. Di questo primo periodo sono sia ilPeccato originale, conservato alRubenshuis di Anversa, in cui i personaggi sono resi con proporzioni classicheggianti, sia laBattaglia delle amazzoni, dellaBildergalerie diPotsdam, ove le piccole figure sono inserite in un paesaggio realizzato da Jan Brueghel, secondo la tradizione anversana della divisione dei compiti nei paesaggi con figure. Nel1598 venne iscritto come maestro alla corporazione dei pittori dellagilda cittadina.
Nel maggio del1600 partì per l'Italia dove rimase per i successivi otto anni, facendo tappa prima aVenezia dove studiòTiziano,Veronese eTintoretto, poi, entrato in contatto conVincenzo I Gonzagaduca di Mantova, il giovane pittore accettò l'incarico di pittore di corte, conservando tale carica fino alla fine del suo soggiorno italiano e arricchendo così ulteriormente la sua cultura figurativa con lo studio delle opere della riccacollezione ducale e la realizzazione di copie di diversi dipinti famosi.
Nel1601 venne inviato dal duca a Roma per copiare alcuni quadri. In questo soggiorno romano ebbe modo di ampliare ulteriormente i suoi orizzonti figurativi, grazie alla copia di modelli diMichelangelo eRaffaello, allo studio dell'antico, ma guardando anche alla coeva produzione artistica delCarracci, diCaravaggio e diFederico Barocci. Entro il1602 realizzò per la cappella di Sant'Elena nellabasilica di Santa Croce in Gerusalemme ilTrionfo di sant'Elena, l'Incoronazione di spine e l'Innalzamento della croce. Di questo stesso periodo, in cui entrò in contatto con la cerchia del cardinaleScipione Borghese, sono anche ilCompianto sul corpo di Cristo, ora conservato allaGalleria Borghese, e ilMartirio di san Sebastiano di Palazzo Corsini.
Nel1603 fu in missione per il duca di Mantova presso il re di Spagna. Rientrato nella città lombarda all'inizio del1604, vi rimase fino al1605. L'anno successivo, durante un breve soggiorno genovese, dipinse ilRitratto di Brigida Spinola Doria, ora conservato allaNational Gallery of Art diWashington e laCirconcisione per l'altare della chiesa dei gesuiti, ancora in loco, che ebbero una grande influenza nell'evoluzione delbarocco genovese. Raggiunto a Roma il fratello Philipp, ricevette la commissione per la decorazione dell'abside diSanta Maria in Vallicella, opera ora alMuseo di Grenoble che, terminata alla fine del1607, riunisce in un unico dipinto la Madonna e cinque santi. Ma quando Rubens si accorse che la posizione del dipinto sull'altare attirava una luce eccessiva rendendolo poco leggibile, decise di ritirarlo e di sostituirlo, nel1608, con tre dipinti realizzati su un supporto di ardesia, materiale più adatto alle condizioni luminose della chiesa: laMadonna della Vallicella, iSantiGregorio,Papia e Mauro e iSantiDomitilla,Nereo e Achilleo. La tavola centrale, dall'intenso dinamismo, con una composizione che sembra dilatarsi verso lo spazio circostante, anticipa soluzioni che saranno adottate dalla successiva pitturabarocca; infatti, come scrisseGiuliano Briganti: «… lo spazio sembra vibrare e dilatarsi per accogliere le gigantesche figure che lo occupano in tutti i sensi con l'eloquenza solenne del loro gestire e sfogarsi poi liberamente nella fuga prospettica della gloria angelica centrale ove i raggi della luce divina, che partono da un punto focale così alto e lontano da suggerire una profondità infinita, irrompono per i fessi delle nubi e tra i corpi degli angeli in controluce, disposti in una vorticosa continuità.».
Fin dal ritorno in patria Rubens ebbe il sostegno di due potenti protettori: loscabino eborgomastro Nicolas Rockox e l'arciducaAlberto,governatore dei Paesi Bassi meridionali. In questo periodo il suo stile evolve verso composizioni caratterizzate da contrasti luministici molto accentuati, di parziale ascendenza caravaggesca, con figuremichelangiolesche disposte in gruppi poco simmetrici e in atteggiamenti vari e come compressi nel quadro, come per esempio avviene nelSansone e Dalila del1609-10 circa, ora conservato alla National Gallery di Londra, e nel trittico con l'Erezione della croce, realizzato tra il 1610 e il1611 per lacattedrale di Anversa, dalle forme possenti ma dinamiche.
A partire dal1612 circa lo stile dell'artista cambiò, probabilmente anche in rapporto con le coeve istanze dellaControriforma cattolica; ora le sue composizioni sono più chiare e vicine a toni cromatici più freddi, con un equilibrio più marcato e una scansione maggiormente simmetrica dei personaggi, distribuiti in modo più armonioso e dotati di un forte risalto plastico sull'esempio delle statue ellenistiche che Rubens aveva copiato a Roma. Il cambiamento si può vedere nella classicheggianteDiscesa dalla croce, realizzata da Rubens per la cattedrale anversese tra il1612 e il1614, ispirandosi per il corpo del Cristo alLaocoonte.Tra il1613 e il1614 realizzò l'Incredulità di san Tommaso, ora al museo di belle arti diAnversa, prendendo a modello per il Cristo unGiove antico. Di questo periodo è anche ilMartirio di san Sebastiano dellaGemäldegalerie diBerlino, con figure modellate su prototipi antichi.
In questo periodo di intensa attività organizzò una bottega, applicando al lavoro artistico quelli che erano i metodi dell'industria e impiegando i suoi collaboratori con criteri razionali, scegliendoli in base alle singole specializzazioni. Rubens, per far fronte alle numerose e imponenti commissioni, preparava un cartone e lasciava alla bottega la trasposizione dell'idea figurativa nella sua forma ultima: in definitiva divideva nettamente l'idea prima dall'esecuzione, riallacciandosi alla coeva teoria artistica classicheggiante italiana. Questo metodo andò progressivamente scomparendo nel corso della sua ultima attività.
Tra il1617 e il1618 lavorò ai progetti per una serie di settearazzi raffiguranti leStorie di Decio Mure su commissione di nobili genovesi, i cui bozzetti oggi sono conservati nella Galleria dei principi delLiechtenstein aVaduz, una sorta di ciclo apologetico dello stoicismo romano. Del1620 è la decorazione dei soffitti della chiesa di San Carlo Borromeo ad Anversa, di cui, dopo la distruzione in seguito all'incendio del1718, rimangono gli schizzi, ora divisi tra vari musei e collezioni europee. La decorazione delle volte era composta da circa quaranta grandi dipinti con scene tratte dall'Antico, dal Nuovo Testamento e dalle vite dei santi, disposte l'una di fronte all'altra in due file su due registri.
Alla fine del1621 Rubens ricevette daMaria de' Medici, madre del re franceseLuigi XIII, l'incarico di dipingere una serie di quadri monumentali per ornare la galleria delpalazzo del Lussemburgo con un ciclo allegorico-encomiastico che illustrasse la vita e la concezione politica della committente.
Il ciclo, completato nel1625 e realizzato nei modi tipici della pittura seicentesca (unendo allegorie e ritratti), rappresenta non un avvenimento storico lontano nel tempo, ma un capitolo recente della politica francese: Maria de' Medici nei suoi sette anni di reggenza tra il1610 e il1617 aveva cercato di assicurare la pace con l'impero asburgico, sconfessando il segretoTrattato di Bruzolo (antispagnolo) del 25 aprile 1610, e, attraverso i matrimoni dei figli (Elisabetta col re di SpagnaFilippo IV e Luigi XIII conAnna d'Austria, sorella del re spagnolo), aveva cercato di porre le basi per una pace duratura con la potenza spagnola.
È intorno al 1624 che inizia la stretta collaborazione con l'artista incisore Paulus Pontius, con la conseguente realizzazione di splendide e ricercate opere grafiche.Tra il 1625 e il 1628 preparò i bozzetti di quindici grandi arazzi col Trionfo dell'eucaristia, su commissione dell'arciduchessa Isabella, destinati al convento madrileno delle Carmelitane scalze. Tra il 1627 e il 1631, su incarico di Maria de' Medici, iniziò la decorazione della Galleria di Enrico IV: del progetto abbandonato rimangono due grandi composizioni, ampiamente abbozzate, allaGalleria degli Uffizi e alcuni schizzi alMuseo di Bayonne e allaWallace Collection diLondra.
Nel1635 comperò la tenuta dello Steen aElewyt e nello stesso anno realizzò gli apparati per l'entrata trionfale ad Anversa del nuovo governatore generale dei Paesi Bassi, l'arciducaFerdinando d'Austria. Tra il1637 e il1638 venne chiamato a realizzare la decorazione della Torre de la Parada o, meglio, di venticinque stanze del padiglione di caccia del re spagnolo Filippo IV, realizzando una serie di 53 bozzetti tratti dalleMetamorfosi diOvidio su un totale di 163 dipinti censiti in un inventario di inizio 1700. Di sua mano anche la realizzazione di 14 dipinti dagli stessi bozzetti da lui realizzati, mentre i restanti bozzetti servirono ad allievi e pittori fiamminghi per realizzare i quadri.
Venere e Cupido con uno specchio, (daTiziano), 1606-1611, Madrid, Museo Thyssen-Bornemisza
La vena artistica di Rubens mescolò linee classicheggianti con quelle barocche di dilatazione delle forme, di ritmo infinito, di fastosità e di bellezze decorative e uno sfondo di realismo che fa da scenario alla trasfigurazione dei sensi[5].
San Gregorio tra san Mauro e san Papiano, santa Domitilla tra i santi Nereo e Achilleo (1608), olio su tela, Salzburg Museum Sammlung Rossacher,Salisburgo
Estasi di san Gregorio Magno, con i santi Domitila, Mauro, Papiano, Nereo e Achilleo (1608), olio su tela, 447 x 288 cm,Musée des Beaux-Arts,Grenoble
San Rocco intercede per gli appestati - (Sancte Roche ora pro nobis) - Pala di Peter Paul Rubens, presso la chiesa di San Martino a Aalst, Belgio.Tra il 1623 e 1626. Della stessa raro bulino per Rubens e Pontius datato 1626, in verso e in controparte. ([1]Archiviato l'8 novembre 2019 inInternet Archive.
Angelica e l'eremita (1626-1628), Kunsthistorisches Museum, Vienna
^considerato del Rubens, fu declassato nel 1959 daJulius Held a opera di un suo seguace; nel 2013 fu venduto dal Metropolitan Museum of Art di New York, ma nel 2015 due specialisti olandesi lo hanno riattribuito nuovamente a Rubens; andrà all'asta nel luglio 2018
A cura di W. von Bode,Peter Paul Rubens. Sammlung der von Rudolf Oldenbourg veröffentlichten oder zur Veröffentlichung vorbereiteten Abhandlungen über den Meister, München-Berlino 1922, pp. 63–80.
F. Zeri,Un ritratto di Pietro Paolo Rubens a Genova, in «Paragone», n. 67, 1955.
Michael Jaffé,Rubens: catalogo completo, Milano, Rizzoli, 1989,ISBN9788817257015.
J. Müller-Hofstede,Rubens und Tizian: Das Bild Karls V., in «Neue Zürcher Zeitung», n. 266, 1º ottobre 1966, pp. 19 sg.
J. Müller-Hofstede,Rubens in Italien, catalogo della mostra, Köln 1977.
J. Rowlands,Drawings and Sketches, Londra 1977.
M. Jaffé,Rubens and Italy, Oxford 1977.
M. Jaffé,Rubens, Milano 1989.
M. Horak,P.P. Rubens e la rivisitazione del Trittico Michielsen, in "Panorama Musei", anno XXVII, n. 1, aprile 2022.