Indipendenza degli Stati Uniti d'America dal Regno Unito; perdita dei possedimenti coloniali nelle Americhe da parte dei britannici; fine del "primo Impero Britannico"; inizio dell'era delle rivoluzioni eDecolonizzazione delle Americhe
Durante la seconda metà del Settecento, i coloni inglesi giunti nelle Americhe non volevano essere tassati dal Parlamento britannico, un organismo politicocon cui non si identificavano più. Prima degli anni sessanta del Settecento, le colonie britanniche oltreoceano erano gestite dalle legislature locali a stretto contatto con la Corona britannica, che allora stava seguendo un principio di "salutare negligenza" (ovvero di attenta tutela e pragmatica tolleranza) nei confronti dei suoi territori. L'approvazione delloStamp Act del 1765, che imponeva tasse interne alle colonie, spinse i rappresentanti delle stesse a riunirsi aNew York nell'assemblea conosciuta comeStamp Act Congress, durante la quale riuscirono a riaffermare il diritto di poter essere tassati solo con leggi volute durante i raduni fra i capi coloniali, allentando così le tensioni interne. Tuttavia, l'emanazione deiTownshend Acts del 1767 fu all'origine di disordini che spinsero il governo britannico a inviare aBoston delle truppe militari durante il 1768. Una parentesi particolarmente drammatica fu ilmassacro di Boston del 1770, durante il quale cinque civili persero la vita. Ad esso seguirono l'incendio della goletta Gaspee, avvenuto aRhode Island nel 1772, e ilBoston Tea Party del mese di dicembre del 1773, entrambi eventi che aumentarono ulteriormente il clima di tensione. In segno di risposta, gli inglesi fecero chiudere ilporto di Boston e promulgarono una serie dileggi punitive che revocavano di fatto i diritti di autogoverno dellaColonia della Baia del Massachusetts. Altre colonie decisero di sostenere gli abitanti della Massachusetts Bay, e alcunileader patrioti americani istituirono il proprio governo alla fine del 1774 in occasione delcongresso continentale per coordinare le loro operazioni militari contro la Gran Bretagna; i coloni che invece restavano fedeli alla Corona inglese prendevano il nome dilealisti otories.
La guerra civile scoppiò quando i soldati britannici giunti nelle Americhe per appropriarsi dei rifornimenti militari in un deposito di armi ebbero unviolento scontro con la milizia patriota di Lexington e Concord il 19 aprile 1775.[3] Grazie al supporto delle neonate forze armate coloniali, i militi sconfissero gli inglesi a Boston. I coloni formarono intanto uncongresso continentale che deteneva il controllo degli ex governi coloniali, ruppero ogni rapporto di fedeltà con il Regno Unito e formarono l'esercito continentale guidato daGeorge Washington.[4] I congressisti consideravano il sovrano britannicoGiorgio III del Regno Unito un tiranno che calpestava i diritti dei coloni perché inglesi e, durante il 4 luglio 1776, firmarono la carta con cui rivendicavano la loro indipendenza dai britannici. I patrioti professavano le filosofie politiche del liberalismo e del repubblicanesimo, rinnegavano ogni forma di monarchia e aristocrazia, e sostenevano che tutti gli uomini sono uguali e hanno quindi pari diritti.
Durante i mesi invernali del 1775 e il 1776, i patrioti tentarono senza successo diinvadere il Québec.[5] L'esercito continentale americano costrinse i britannici a lasciare Boston nel mese di marzo del 1776, ma, durante l'estate di quell'anno, gli inglesiconquistarono la città di New York e si servirono della sua area portuale per le loro missioni navali nel corso di tutta la rivoluzione. La Royal Navy fece chiudere diversi porti e riuscì a conquistare alcune città, ma fallì nei suoi tentativi di fermare l'esercito di George Washington. L'esercito continentale sconfisse l'armata britannica durante labattaglia di Saratoga nel mese di ottobre del 1777.[6] I britannici decisero di dispiegare le forze contro laFrancia, che si era intanto alleata con gli Stati Uniti.[7] La Gran Bretagna tentò di mantenere il controllo deglistati del sud grazie al sostegno dei lealisti, e il punto focale del conflitto si spostò a sud. Durante i primi mesi del 1780, il britannicoCharles Cornwallis sconfisse gli americani aCharleston, nellaCarolina del Sud, ma non riuscì ad arruolare abbastanza volontari fra i lealisti per mantenere il controllo del territorio. Durante l'autunno del 1781, gli eserciti degli Stati Uniti e della Francia riuscirono a fermare le forze britanniche durante labattaglia di Yorktown.[8] La fine della guerra civile si ebbe solo quando, il 3 settembre del 1783, venne firmato iltrattato di Parigi, che rendeva gli ex territori coloniali britannici una nazione a sé stante. Gli Stati Uniti occuparono quasi tutti i territori a est delfiume Mississippi e a sud deiGrandi Laghi, mentre gli inglesi mantennero il controllo del Canada settentrionale. LaSpagna, cheaveva preso parte alla guerra contro il Regno Unito senza però allearsi con gli americani, ottenne laFlorida.[9]
Al termine della guerra e della rivoluzione, le due fazioni nemiche ripresero gli scambi commerciali fra loro e, nel 1787, gli americani firmarono lacostituzione, con la quale istituirono un governo rappresentato da unpresidente, unorgano giuridico nazionale e uncongresso bicamerale composto da unSenato che rappresentava gli Stati, e unaCamera dei rappresentanti che faceva il "portavoce" del popolo. Circa60000 lealisti emigrarono in altri territori britannici, soprattutto nelNord America Britannico, in Canada,[10] ma la grande maggioranza di essi rimase negli Stati Uniti.