Unrito difertilità è un rituale religioso che rimette in scena, sia in atto che simbolicamente, atti sessuali e/o processi riproduttivi: "l'intossicazione sessuale è una componente tipica dei riti delle variedivinità della fertilità che controllano la riproduzione dell'essere umano, degli animali e delle piante"[1].
Essi possono inoltre comportare ilsacrificio di un animale primordiale, che dev'essere immolato per la causa della fertilità universale o, addirittura, per rendere possibile lacreazione del mondo[2]; mentre non vi sono d'altra parte prove inerenti l'ipotesi che il culto preistorico dellaDea oGrande Madre-Terra in forma di riti della fertilità includesse o fosse collegato alsacrificio umano[3].
Tipiche divinità attinenti a rituali della fertilità sono nell'antico Egitto gli DéiKhnum (con testa di capra),Sobek (con testa di coccodrillo) eMin (rappresentato in stato di perenneerezione, spesso associato con immagini di mais). Ma anche molte altre divinità egizie quali ad esempioOsiride,Iside ePtah sono caratterizzati essenzialmente dal loro potere di rigenerazione e creazione della vita.
Allo stesso modo ibabilonesi avevano le DéeInanna eIštar, mentre isumeri onoravanoDumuzi. Tra ifenici e icananei erano inveceBaal,Adone eTammuz a svolgere una tale funzione, e per un certo periodo ilfilisteoDagon fu una tipica divinità della fertilità. Nellamitologia greca vi sonoPan,Era,Afrodite eDemetra che hanno un ruolo preminente di fertilità, inFrigia s'impone il culto diAttis. Lamitologia norrena haFreyr eFreyja i quali sono stati particolarmente associati alla fertilità.
Un Rito di fertilità può verificarsi come una delle forme espressive dei cicli stagionali-calendariali, in qualità dirito di passaggio per oltrepassare felicemente un determinato periodo dell'esistenza (ad esempio quello che dall'infanzia conduce all'età adulta), o come rituale ad hoc. Comunemente i rituali di fertilità sono incorporati all'interno di movimenti religiosi di ordine più grande o di altre istituzioni sociali[4].
Lapittura rupestre, che mostra animali sul punto di accoppiarsi, è servita a rappresentare riti di fertilità magici, accade che tali riti siano anche una forma dimagia simpatica[5] in cui le forze della natura sono pronte per esser influenzate dall'esempio seguito/messo in atto nel rito. A volte le cerimonie hanno lo scopo di assicurare la fecondità della terra o di un gruppo di donne e può comportare qualche forma dirituale sessuale o adorazione dell'organo sessuale maschile in stato dierezione (atto quindi alla generazione) attraverso ilsimbolismo fallico[6].
Centrale nei riti di fertilità dellaGrecia classica fu la figura della DeaDemetra, Signora della fertilità naturale. I suoi riti celebravano la processione delle stagioni, il mistero della nascita delle pante e dei frutti, sempre ritornanti all'interno del loro ciclo annuale comprendente nascita-vita-morte ed infine rinascita.
La maggior parte delle festività riservate alle donne erano collegate in qualche modo al corretto funzionamento dell'apparato generativo femminile, grazie al quale - quando è fertile - si propaga la vita: la donna come essere fertile permette in tal modo, per trasposizione simpatica, la promozione della fertilità delle colture e diviene pertanto protettrice simbolica dell'agricoltura[7].
A causa del suo legame con lavendemmia, però, non è sorprendente vedere strettamente associato a Demetra ePersefone-Kore (all'interno deimisteri eleusini) il dio delvinoDioniso; anch'egli rappresentato come essere uno dei grandi portatori di forza vitale nel mondo[8].
Gli antichiFenici eseguivano uno speciale sacrificio all'inizio della stagione dei raccolti, versosettembre, con l'intento di risvegliare lo spirito dellavite; mentre il rito di fertilità eseguito durante l'inverno aveva lo scopo di ripristinare lo spirito temporaneamente appassito della pianta vinifera ed all'interno di esso era incluso anche il sacrificio di uncapretto da cucinare nel latte di sua madre. La sua variante presente nellareligione cananea è stata condannata e formalmente proibita dallalegge mosaica[9].
La morte diAdone, uno spirito della vegetazione che si manifesta nel seme della pianta dimais, veniva rappresentata nella più bella e caratteristica tra le feste fenicie, che veniva celebrata subito dopo il tempo del raccolto[10].
La festività diBeltane segna il passaggio dalla stagione fredda a quella calda, dall'oscurità alla luminosità del mondo. In ambito difolclore occidentale rimane comeAlbero di maggio.Rito della fertilità era quello di scivolare su unapietra della fertilità, chiamata anchescivolo della fertilità oscivolo delle donne[11].
Émile Durkheim ha esplorato gli usi cerimoniali degliaborigeni australiani, svolti per assicurare la prosperità delle specie animali o vegetali che servono il clan nella loro qualità ditotem[12]. Tali cerimonie prendono la forma sia di oblazioni, che possono o meno essere sanguinose, che di riti consistenti in movimenti e grida il cui scopo è quello di imitare i diversi aspetti ed atteggiamenti degli animali la cui riproduzione è desiderata[13].
Durkheim ha concluso che i riti, in particolare quelli che si ripetono a cadenza periodica, chiedono niente più che la prosecuzione del corso normale dellaNatura; non è pertanto affatto sorprendente il fatto che in genere il risultato sia esattamente quello voluto[14].
SecondoIbn Ishaq, il primo biografo delprofetaMaometto, afferma che laKaʿba era precedentemente all'apparizione dell'Islam sede e luogo di riposo di una divinità femminile[15], la cuicircumambulatio veniva spesso eseguita dai pellegrini maschi - e a volte anche femmine - nudi[16]. Il tutto all'interno di un culto associato condivinità della fertilità[17].
Alcuni hanno notato l'evidente somiglianza della cornice d'argento in cui è racchiusa laPietra Nera all'apparato genitale femminile esterno.[18][19].
La danza erotica diAma-no-Uzume messa in scena nellamitologia giapponese per ottenere la ricomparsa del sole, è probabilmente un residuo di antichi riti di fertilità.
In occidente, uno dei casi nati nel'700 e resistiti fino ad oggi, all'interno dell'ambitocattolico, è quello della cosiddettasedia della fertilità nellachiesa di Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe aNapoli.[20] All'interno del convento contiguo alla chiesa si trova difatti una sedia ritenuta miracolosa dai fedeli perché capace, a lor dire, di migliorare la condizione di fertilità delle donne che vi siedono sopra. Secondo la leggenda, la sedia era proprio quella dove solitamenteMaria Francesca sedeva per riposare e trovare sollievo mentre avvertiva i dolori dellaPassione. Oggi chi vuol chiedere unagrazia alla santa, vi si siede e le rivolge una preghiera. Questo rituale è particolarmente seguito dalle donne sterili che desiderano ilconcepimento di un figlio. Nella casa-convento è custodita un'ampia collezione diex-voto inargento che rappresentanoneonati.
Lo scrittoreFrederick A. Kreuzinger suggeriva che "al cuore del mito scientifico si trovano riti della fertilità che assicurano la continua fecondità dell'innovazione tecnologica"[21].
Eric Berne sottolinea che il vocabolario dipsicologia,psicoanalisi escienze sociali può essere utilizzato anche come un intellettualeLa sagra della primavera dove lapsiche smembrata e sofferente della vittima, rimasta sparsa sul pavimento, viene infine fatta tornare insieme e riunita per poter esser così più fertile di prima[22].
Il motivo presente inSir Gawain e il Cavaliere Verde, l'uomo verde che dev'essere decapitato, data fin dai tempi antichi ed è associato ad un rito di fertilità, che era quello di garantire la morte rituale dell'uomo verde ed una fiorente rinascita primaverile delle colture.
Il poeta ingleseThomas Stearns Eliot nel suo poema intitolatoLa terra desolata evoca con nostalgia una società classica fondata sulle prassi rituali in cui i partecipanti ai riti di fertilità mimano la caduta ed il ritorno dei cicli naturali della vita di tutti gli esseri viventi[23]; un tempo in cui si mantiene il naturale ritmo delle stagioni della vita tramite la danza rituale[24].
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