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Rezia (provincia romana)

Coordinate:47°21′36″N 8°33′36″E47°21′36″N,8°33′36″E
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Rezia
Informazioni generali
Nome ufficiale(LA) Raetia
CapoluogoAugusta Vindelicorum (Augusta)
Dipendente daImpero romano
Suddiviso inRaetia prima eRaetia secunda dallariforma tetrarchica diDiocleziano
Amministrazione
Forma amministrativaProvincia romana
Evoluzione storica
Inizio15 a.C.
CausaConquista dell'arco alpino sotto Augusto
Finefine delV secolo
Causacaduta dell'Impero romano d'Occidente
Preceduto da Succeduto da
Rezia eVindelicia Regno diOdoacre eregno degli Alemanni
Cartografia
La provincia (in rosso cremisi) al tempo dell'imperatoreTraiano

Rezia (Raetia inlatino) era il nome di unaprovincia dell'Impero romano, comprendente i territorialpini e subalpini compresi fra l'odiernoAlto Adige, laBaviera meridionale, parte dellaSvizzera, dell'Austria occidentale e del versante alpino italiano, corrispondenti all'omonima regione storica che deve il suo nome all'antico popolo deiReti.

Statuto

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Lo stesso argomento in dettaglio:Province romane e Governatori romani della Rezia.

IRomani, che diedero il nome all'area e ai suoi abitanti (Reti), conquistarono la Rezia e la Vindelicia nel15 a.C., a seguito dellecampagne militari condotte daDruso eTiberio.Augusto affidò il territorio acquisito ad unprefetto (praefectus Raetis, Vindelicis et Vallis Poeninae), che era sottoposto all'autorità del legato, comandante dell'esercito della futura provincia diGermania Superior.[1]

Creataprovincia daClaudio, con il nome diRaetia, Vindelicia et Vallis Poenina, la provincia venne affidata ad unprocurator Augusti di rango ducenario.

Dopo leguerre marcomanniche delII secolo, la provincia diRaetia fu assegnata ad unlegatus Augusti pro praetore (dal179 circa) di rangosenatorio e vi fu definitivamente stanziata una legione, lalegio III Italica.

A partire dallariforma dioclezianea, la provincia venne annessa allaDiocesi d'Italia, e divisa fra le due nuove province diRaetia prima (Curiensis) eRaetia secunda (Vindelica). In entrambe vennero dislocati undux per il comando militare e unPraeses per quello civile, rispettivamente aCuria Raetorum (Coira) e adAugusta Vindelicorum (Augusta).

R A E T I A
prima della
conquista romana
Retia
dal324-337

Storia

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Conquista sotto Augusto

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L'area delleconquiste di Augusto comprendeva i territori diRezia e Vindelicia,Alpi Cozie,Alpi Pennine eAlpi Marittime.
La Rezia (Raetia et Vindelicia) nel14 d.C.
Lo stesso argomento in dettaglio:Conquista di Rezia ed arco alpino sotto Augusto.
16 a.C.
Tiberio, appena nominatopretore, accompagnò Augusto inGallia, dove trascorse i tre anni successivi, fino al13 a.C., per assisterlo nell'organizzazione e governo delle province galliche.[2][3] Ilprinceps fu accompagnato dal figliastro anche in una campagna punitiva oltre ilReno, contro le tribù deiSigambri e dei loro alleati,Tencteri edUsipeti, che nell'inverno del17-16 a.C. avevano causato la sconfitta delproconsoleMarco Lollio e la parziale distruzione dellalegio V Alaudae e la perdita delle insegne legionarie.[4] Lungo il fronte occidentalePublio Silio Nerva, governatore dell'Illirico, procedette a completare la conquista dell'fronte alpino orientale, con l'assoggettamento delle valli daComo allago di Garda (compresi iCamuni dellaVal Camonica e ai Triumplini), oltre aiVenosti dellaval Venosta (nell'Alto Adige). Approfittando dell'assenza dellegatus Augusti pro praetore iPannoni ed iNorici attaccarono l'Istria. La reazione del generale romano non si fece attendere, tanto che ilNorico meridionale fu occupato, ottenendo, inoltre, una forma di vassallaggio da parte del regno del Norico settentrionale (popolazione deiTaurisci).[5]
15 a.C.
Tiberio, insieme al fratelloDruso, condusse una campagna contro le popolazioni deiReti, stanziati tra ilNorico e la Gallia,[6] eVindelici.[7] Druso aveva già in precedenza scacciato dal territorio italico i Reti, resisi colpevoli di numerose scorrerie, ma Augusto decise di inviare anche Tiberio affinché la situazione fosse definitivamente risolta.[8] I due, nel tentativo di accerchiare il nemico attaccandolo su due fronti senza lasciargli vie di fuga, progettarono una grande "operazione a tenaglia" che misero in pratica anche grazie all'aiuto dei loro luogotenenti:[9] Tiberio mosse dall'Elvezia, mentre il fratello minore daAquileia e raggiuntaTridentum, divise l'esercito in due colonne. Unaprima colonna percorse lavalle dell'Adige e dell'Isarco (alla cui confluenza costruì ilPons Drusi, presso l'attualeBolzano), risalendo fino all'Inn; la seconda percorse quella che diventerà sotto l'imperatoreClaudio lavia Claudia Augusta (tracciata pertanto dal padre Druso[10]) e che attraverso laval Venosta ed ilpasso di Resia, raggiungeva anch'essa il fiume Inn. Tiberio, che avanzava da ovest, sconfisse iVindelici nei pressi diBasilea e dellago di Costanza; in quel luogo i due eserciti poterono riunirsi e prepararsi a invadere laVindelicia. Druso nel frattempo aveva sconfitto e sottomesso i popoli deiBreuni e deiGenauni.[5] L'azione congiunta permise ai due fratelli di avanzare fino alle sorgenti delDanubio, dove ottennero l'ultima e definitiva vittoria sui Vindelici.[11] Questi successi permisero ad Augusto di sottomettere le popolazioni dell'arco alpino fino al Danubio, e gli valsero una nuova acclamazione imperatoria,[12] mentre Druso, figliastro prediletto di Augusto, per questa ed altre vittorie, poté più tardi ottenere il trionfo. Su una montagna vicino alPrincipato di Monaco, presso l'attualeLa Turbie, venne eretto untrofeo delle Alpi.
14 a.C.
Anche iLiguri Comati delleAlpi sudoccidentali furono in parte sottoposti aipraefecti civitatum, in parte aggiunti al vicino regno di Cozio, figlio di un principe locale, ma divenuto egli stesso prefetto, anche se solo formalmente.[13] Al termine delle operazioni, sembra furono lasciate a protezione dei territori conquistati dellaVindelicia due legioni: aDangstetten e adAugusta Vindelicorum.[13] La provincia della Rezia verrà infatti costituita sottoClaudio.[1][14]

Iltrofeo di La Turbie attesta che esistevano quattro popolazioni afferenti ai Vindelici (Vindelicorum gentes quattuor):Cosuanetes,Rucinates,Licares eCatenates.[15]Strabone scrive invece che i Vindelici erano divisi, fraLicatii,Clautinatii,Vennones,Estiones eBrigantii, mentre, secondo il geografo d'età augustea, le tribù alpine di cepporetico erano iCotuantii e iRucantii.[16]

La definitiva conquista del settore strategico diRezia eVindelicia fu fondamentale per il successivo consolidamento e potenziamento delsistema difensivo renano edanubiano. Learmate romane negli anni successivi poterono così portare a compimento la sottomissione dei territori dell'Illirico e l'occupazione romana dellaGermania, anche se questi ultimi furono perduti nel9, in seguito alladisfatta di Teutoburgo. L'obbiettivo finale era stato, infatti, raggiunto solo per pochi anni. La frontiera dell'impero romano era stata avanzata a settentrione e ad oriente, dal fiumeReno e la barriera dellaAlpi, ai fiumiElba-Danubio, nella speranza di poter ridurre i confini imperiali dell'Europa continentale.[17]

Da Claudio a Antonino Pio

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La Rezia nel 150
Lo stesso argomento in dettaglio:Campagne germaniche di Domiziano e Limes germanico-retico.

Il distretto militare venne elevato a provincia solo daClaudio, con il nome diRaetia, Vindelicia e Vallis Poenina (comprendendo quindi anche il distretto delle Alpi centro-occidentali). La provincia stessa fu ampliata in seguito all'occupazione del territorio dei cosiddettiAgri decumates cominciata daVespasiano eDomiziano e proseguita poi dagliimperatori adottivi (daTraiano adAntonino Pio).

L'occupazione degliAgri decumates, iniziò sottoVespasiano, con le campagne del legato dellaGermania Superiore,Gneo Pinario Cornelio Clemente nel73/74 per le quali ottenne gliornamenta triumphalia,[18] permettendo così la creazione di una primalinea di fortificazioni artificiali nelTaunus-Wetterau, a cui se ne sarebbero aggiunte altre fino adAntonino Pio, per un totale di 550 km.

Negli anni, infatti,84 ed85 Domiziano li dedicò alla costruzione di tutta una serie difortini estrade militari nelWetterau eTaunus, cominciando a creare il primo tratto fortificato dellimes germanico-retico e congiungendo il fiumeLahn alfiume Meno. Contemporaneamente si procedette all'avanzata nei territori diNemeti eTriboci, percorrendo il corso del fiumeNeckar da ovest ad est, e costruendo i nuovi forti aLadenburg e aNeuenheim;[19] a sud la penetrazione avveniva portandola linea di confine verso settentrione, costruendo una serie di nuovi fortiausiliari aSulz,Geislingen,Rottenburg an der Laaber,Burladingen,Gomadingen,Donnstetten,Urspring eGünzburg, unendo così la fortezza militare diArgentoratae con la capitale della Rezia,Augusta Vindelicum.[20]

Traiano continuò la penetrazione romana nell'area sia comegovernatore dellaGermania superiore (attorno agli anni92-96), sia comeimperatore (tra il98 ed il100) con l'avanzamento oltre il fiumeReno verso est, fino al cosiddettolimes diOdenwald, tratto di frontiera che collegava ilfiume Meno pressoWörth, con il medioNeckar aBad Wimpfen.[21] Il successoreAdriano, contribuì all'avanzamento lungo il cosiddettolimes dell'Alb.

È sottoAntonino Pio (nel145-146) che molte delle torri e dei forti in legno, furono ricostruiti interamente in pietra, ma soprattutto si ebbe il definitivo avanzamento dellimes di oltre 30 km ad est della precedente linea dell'Odenwald-Neckar.

Dalle guerre marcomanniche alle invasioni del III secolo

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Invasioni in Occidente diFranchi,Alamanni,Marcomanni,Quadi,Iazigi eRoxolani degli anni258-260 che toccarono anche laRezia.
Lo stesso argomento in dettaglio:Guerre marcomanniche e Invasioni barbariche del III secolo.

La Rezia subì pesanti devastazioni durante leguerre marcomanniche, attorno al170, tanto che le fu assegnata una legione a difesa di questotratto dilimes danubiano. La provincia, di conseguenza, passò da provinciaprocuratoria (sotto unprocurator Augusti), a provincialegataria, e venne assegnata ad unlegatus Augusti pro praetore al comando dellaLegio III Italica, acquartierata nella vicinaCastra Regina (l'odiernaRatisbona).

SottoCaracalla, potrebbero essere stati aggiunti ulteriori sbarramenti, fossati, palizzate e terrapieni, in seguito alle prime invasioni degliAlemanni del213, i quali continuarono a guerreggiare con i successori, daAlessandro Severo aMassimino il Trace, fino aGallieno come mostrato più dettagliatamente qui di seguito.

213
Caracalla, giunto nella primavera di quell'anno lungo illimes germanico-retico, condusse una campagna contro i Germani, sconfiggendo prima i Catti lungo ilfiume Meno, poi gli Alemanni nella zona che va dalla Rezia all'altopiano dellaSvevia. In seguito a queste vittorie il giovane imperatore assunse l'appellativo diGermanicus maximus (6 ottobre;[22][23] riformulato in "Alemannicus" dalla storiografia posteriore[24]). Tuttavia, pare che avesse comprato la pace con i barbari, come suggerisceCassio Dione.[25]
234-235
Alessandro Severo, partito da Roma per il fronte settentrionale[26] dopo aver arruolato numerose nuove truppe ausiliarie (tra cuiArmeni,Osroeni e perfinoParti,[27]) riuscì a respingere le incursioni degli Alemanni, che avevano sfondato il fronte degliAgri Decumates. L'imperatore però commise l'errore di voler concludere con i Germani un trattato di pace, offrendo loro grandi somme di denaro: questo atteggiamento fu accolto male dal suo esercito che, sotto la guida del generaleMassimino il Trace, si ribellò e trucidò Alessandro e la madre. Poco dopo le legioni proclamarono il nuovoimperatore romano nello stesso Massimino.[28]
235-236
Massimino Trace, che riteneva fosse una priorità dell'Impero la guerra "antigermanica",[29] continuò a combattere gliAlemanni, riuscendo non solo a respingere le loro incursioni lungo illimes germanico-retico, ma anche a penetrare profondamente inGermania per circa 30-40miglia romane (45-60 chilometri) e a battere sul loro terreno le armate alemanne, nella regione delWürttemberg eBaden.[30] Campagne archeologiche di scavo, condotte dal2008 al2011, hanno rivelato tracce di uno scontro militare tra l'armata romana (composta anche dallalegio IV Flavia Felix) ed i Germani presso l'Harzhorn, nell'area boschiva nei pressi diKalefeld (inBassa Sassonia), databile al235.[31]
242-243
Sotto il giovaneGordiano III, durante le campagne orientali, potrebbero essersi verificati nuovi sfondamenti delLimes germanico-retico ad opera degli Alemanni, come risulterebbe da alcuni ritrovamenti archeologici nei pressi del forte diKünzing.[32]

A partire dal260, e fino al274 circa, l'Impero romano subì la secessione di due vaste aree territoriali, che però ne permisero la sopravvivenza. Ad ovest gli usurpatori dell'Impero delle Gallie, comePostumo (260-268[33]),Leliano (268),Marco Aurelio Mario (268-269),Vittorino (269-271),Domiziano II (271) eTetrico (271-274), riuscirono a difenderne i confini delle province diBritannia,Gallia eSpagna. ScriveEutropio:

«Avendo cosìGallieno abbandonato lo Stato, l'Impero romano fu salvato in Occidente da Postumo ed in Oriente daOdenato

(Eutropio,Breviarium ab urbe condita, 9, 11.)

Postumo era riuscito, infatti, a costituire un impero in Occidente, centrato sulle provincie dellaGermania inferiore e dellaGallia Belgica e al quale si unirono poco dopo tutte le altre province galliche, della britanniche, ispaniche e, per un breve periodo, anche quella di Rezia.[34]

Illimes germano-retico, abbandonato attorno al260.
260
Nel corso di questo anno i territori che formavano una rientranza traReno eDanubio, a sud del cosiddettolimes germanico-retico (gliAgri decumates) furono abbandonati a vantaggio delle popolazionisveve degliAlemanni. A questo anno sembrano infatti attribuibili i numerosi segni di distruzione lungo questo tratto di Limes aKempten,Bregenz,Grenoble eLosanna e la riapertura dellafortezza legionaria diVindonissa e dei fortiausiliari diAugusta Raurica,Castrum Rauracense e la modernaBasilea.[35] Non a caso l'iscrizione rinvenuta sull'altare di Augusta ricorda una vittoria contro le genti germaniche diSemnoni eIutungi, nell'anno in cuiPostumo era giàaugusto e console insieme ad un certoOnoraziano.[36]
Fu probabilmente Gallieno a decidere il definitivo abbandono di tutti i territori ad est del Reno ed a nord del Danubio, a causa delle continue invasioni delle tribù germaniche limitrofe degli Alemanni, ed alla contemporanea secessione della parte occidentale dell'impero, guidata dalgovernatore diGermania superiore ed inferiore, Postumo.[37][38][39] Gli Alemanni, che avevano sfondato il limes retico e attraversato ilPasso del Brennero, si erano spinti in Italia, dove furono intercettati e battuti dalle armate di Gallieno nei pressi diMilano. L'imperatore sembra non avesse potuto intervenire prima lungo il fronte germanico-retico a causa della contemporanea crisi orientale, che vide coinvolto il proprio padre,Valeriano, catturato daiSasanidi diSapore I nella tarda estate.[40][41]
268
Nel corso di questo anno gli Alemanni riuscirono ancora una volta a penetrare nell'Italia settentrionale attraverso il passo del Brennero,[42] approfittando dell'assenza dell'esercito romano, impegnato a fronteggiare sia la devastante invasione dei Goti in Mesia, Acaia, Macedonia,Ponto edAsia, sia l'usurpatore Aureolo, che si era fortificato a Milano. L'accorrere successivo dell'esercito romano di Claudio II il Gotico (il nuovo imperatore che aveva assistito alla capitolazione di Aureolo[43]), costrinse gli Alemanni ad interrompere le loro scorrerie ed a trattare il loro ritiro dal suolo italico. Il mancato accordo costrinse Claudio a combatterli: riportò la vittoria decisiva in novembre, nellabattaglia del lago Benaco (illago di Garda) che, come raccontaAurelio Vittore, permise la loro definitiva cacciata dall'Italia settentrionale con gravissime perdite. Si racconta, infatti, che più della metà dei barbari perirono nel corso della battaglia.[44]
L'invasione dellaparte occidentale dell'impero romano degli anni268-271, da parte diAlemanni,Marcomanni,Iutungi,Iazigi eVandaliAsdingi, che vide coinvolta anche laRezia.
270
Con l'inizio dell'anno, quando ancora Claudio era impegnato a fronteggiare la minaccia gotica, una nuova invasione diIutungi tornò a procurare ingenti danni in Rezia eNorico. Claudio, costretto ad intervenire con grande prontezza, affidò il comando balcanico ad Aureliano, mentre egli stesso si dirigeva aSirmio, suo quartier generale, da dove poteva meglio controllare ed operare contro i barbari.[45] Poco dopo tuttavia morì, in seguito ad una nuova epidemia di peste scoppiata tra le file del suo esercito (agosto).[46]
La morte prematura di Claudio costrinse Aureliano a concludere rapidamente la guerra contro i Goti inTracia e nelleMesie, ponendo fine agli assedi diAnchialus (nei pressi della modernaPomorie, lungo le costebulgare delMar Nero) e diNicopolis ad Istrum.[47] Recatosi poco dopo anch'egli a Sirmio, dove ricevette l'acclamazione imperiale da parte delle truppe di stanza in Pannonia, era consapevole del fatto che fosse imperativo affrontare al più presto gli Iutungi che avevano sfondato il fronte danubiano.[48]
271
Era appena cessata questa minaccia, che già una nuova si profilava all'orizzonte. Questa volta si trattava di un'importante invasione congiunta di Alemanni,Marcomanni e forse di alcune bande di Iutungi (Dessippo parla esplicitamente di una nuova invasione degli Iutungi, che ancora flagellava il suolo italico[49]). Aureliano, anche questa volta, fu costretto ad accorrere in Italia, ora che questi popoli avevano già forzato i passi alpini. Raggiunta laPianura padana a marce forzate percorrendo lavia Postumia, fu inizialmente sconfitto dalla coalizione dei barbaripresso Piacenza, a causa di un'imboscata. Nel prosieguo della campagna, i barbari però, per avidità di bottino, si divisero in numerose bande armate, sparpagliate nel territorio circostante. Aureliano, radunate nuovamente le armate dopo la sconfitta subita e deciso a seguirli nella loro marcia verso sud, riuscì a ribaltare le sorti della guerra, riuscendo a batterli ripetutamente.
274-275
La vittoria di Aureliano suTetrico provocò una nuova incursione da parte dei Germani d'oltre Danubio, nella vicina provincia di Rezia, tanto da richiedere un nuovo intervento dell'imperatore in persona, prima di recarsi in Oriente, dove aveva intenzione di intraprendere una nuova campagna contro iSasanidi, al fine di recuperare i territori perduti dellaprovincia romana di Mesopotamia.[50]
278
Probo affrontò ora i Burgundi e i Vandali che erano venuti in soccorso delle altre tribù germaniche;[51] furono battuti in Rezia,[52] nei pressi delfiume Lech (chiamato daZosimo "Licca").[53] Al termine degli scontri furono accordate le stesse condizioni che poco prima erano state concesse ai Lugi, ma quando i barbari vennero meno alle intese, trattenendo una parte dei prigionieri, l'imperatore li affrontò nuovamente. I Germani furono duramente sconfitti e i Romani catturarono anche il loro capo,Igillo.[54] Al termine di queste vittorie anche Probo assunse l'appellativo di "Germanicus maximus".[55] Da ultimo un'iscrizione trovata adAugusta Vindelicorum ricorda che a questo imperatore è da attribuire il merito di aver rimesso ordine lungo i confini della provincia di Rezia, in qualità di "Restitutor provinciae".[56]

Da Diocleziano ai Costantinidi

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Costantino I:aureo[57]
CONSTAN-TINUS AUGAVG, testa laureata verso destra;[...] ROMANORUM, Alemannia seduta sopra ad un trofeo;Alemannia in esergo.
4.63 gr, coniato nel312/313, dove si celebra il successo sull'Alemannia.
Lo stesso argomento in dettaglio:Tetrarchia e Campagne germanico-sarmatiche di Costantino.
286-288
Nuovi successi sulle tribù germaniche sono confermate dal fatto che a Diocleziano fu rinnovato l'appellativo di "Germanicus maximus" per ben due volte nel corso del 287. I successi furono ottenuti dalle armate dell'altro augusto, Massimiano, contro Alemanni e Burgundi sull'alto Reno.[58][59][60] Nel 288 un nuovo successo sulle tribù germaniche è confermato dalla quarta acclamazione di Diocleziano quale "Germanicus maximus",[58][61] per i successi ottenuti dai generali di Massimiano sugliAlemanni (in un'azione combinata con lo stesso Diolceziano[62]).
298
Il Cesare Costanzo Cloro, cui era affidata la frontiera renana, riuscì a battere la coalizione degli Alemanni in due importanti scontri (battaglia di Lingones ebattaglia di Vindonissa), rafforzando questo tratto di confine almeno per qualche decennio.[63]
«Nello stesso periodo il cesare Costanzo Cloro combatté in Gallia con fortuna. Presso iLingoni in un solo giorno sperimentò la cattiva e la buona sorte. Poiché i barbari avanzavano velocemente, fu costretto ad entrare in città, e per la necessità di chiudere le porte tanto in fretta, da essere issato sulle mura con delle funi, ma in sole cinque ore arrivando l'esercito fece a pezzi circa sessantamila Alemanni.»

(Eutropio,Breviarium ab urbe condita, 9, 23.)

302
Sembra che venisse combattuta una nuovabattaglia presso Vindonissa, dove, ancora una volta, le armate romane ebbero la meglio su quelle di Alemanni e Burgundi, ma forse potrebbe trattarsi della stessa battaglia combattuta nel 298.[42]

Vi fu una nuova fase sottoCostantino I, il quale divenuto monarca unico (Restitutor orbis[64]) ed assoluto dell'Impero romano (Dominus et Deus), non solo riuscì a consolidare l'interosistema difensivo lungo i trattirenano edanubiano, ma ottenne importanti successi militari e tornò a "controllare" buona parte di quei territori ex-romani, che erano stati abbandonati daGallieno edAureliano, tra questi l'Alamannia (Agri decumates).[65][66][67]

324/325
Nel corso di questi due anni furono condotte nuove campagne militari contro la federazione degliAlamanni da parte del figlio di Costantino I,Crispo, tanto che lamonetazione ne celebrò l'"Alamannia devicta".[68]
328[69]-331/332
Ancora una voltaCostantino I, insieme al figlioCostantino II[70] fu costretto ad intervenire lungo l'alto Reno per a battere gliAlemanni che avevano tentato di invadere i territori dellaGallia.[71] La guerra sembra che durasse diversi anni, visto che i figli dell'imperatore poterono fregiarsi del titolo di "Alamannicus maximus", solo nel331/332.[67]
336-337
Costantino che, tanto tempo aveva impiegato per riunificare l'Impero sotto la guida di un unico sovrano, decise di dividerne i suoi territori inquattro parti principali (ed una secondaria, affidata al nipoteAnnibaliano), lasciando ai figli,Costantino II, la parte più occidentale (dallaBritannia, allaGallia, fino allaHispania), aCostante I quella centrale (Rezia,Norico,Pannonie,Italia e passi alpini, oltre all'Africa), aCostanzo II (l'Asiana, l'Oriente e l'Egitto), mentre al nipoteDalmazio, il "cuore" del nuovo impero (Dacia,Tracia,Macedonia) con la capitaleCostantinopoli,[72] per evitare che i figli potessero poi contendersela in una nuova guerra civile. In pratica egli ricostituiva una nuova forma diTetrarchia, che però durò poco meno di sei mesi, poiché Dalmazio fu assassinato e l'Impero rimase diviso ora in tre parti.[73]
357
In primavera la consueta coalizione traMarcomanni eQuadi, cui si erano uniti anche iSarmatiIazigi, tornò ad agitarsi sulDanubio, invadendo e saccheggiando Rezia,Pannonia eMesia superiore.[74] Intanto, sul fronte renano,Giuliano ricacciò provvisoriamente gliAlemanni, grazie alla vittoria nellaBattaglia di Strasburgo.

Da Valentiniano I a Teodosio I

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La Rezia (Raetia prima/Curiensis eRaetia secunda/Vindelica) nel 395.
Lo stesso argomento in dettaglio:Invasioni barbariche del IV secolo.
365
L'imperatoreValentiniano I divenuto augusto l'anno precedente insieme al fratelloValente, decise di recarsi in Gallia pressoParigi e poiReims per dirigere le operazioni in prima persona contro le popolazioni barbariche degliAlemanni.[75] I due nuovi imperatori dovettero affrontare minacce esterne su tutti i fronti: secondoAmmiano Marcellino, a quei tempi laGallia e la Rezia erano state devastate dagliAlemanni, laPannonia daiSarmati e daiQuadi, laBritannia daiSassoni,Scoti eAttacotti, mentre l'Africa era esposta ai saccheggi deiMauri e degli Austuriani, e laTracia era devastata daiGoti; anche l'Armenia, inoltre, era minacciata dallo scià di PersiaSapore II.[76]
370
Mentre Valentiniano provvedeva a rinforzare le fortificazioni sulReno dall'Oceano fino alla Rezia, costruendo nuove fortificazioni e migliorando le fortificazioni preesistenti,[77]Teodosio il Vecchio, padre del futuro imperatoreTeodosio I, riuscì a respingere una nuova invasione di Alemanni in Rezia, trapiantando i prigionieri nei pressi delPo.[78]

Dalla morte di Teodosio I alla fine dell'Occidente

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Lo stesso argomento in dettaglio:Invasioni barbariche del V secolo, Impero romano d'Occidente e Regni romano-barbarici.
400-402
Sfruttando l'irruzione in Rezia eNorico deiVandali e di altri barbari (secondo una congettura di JB Bury condotti daRadagaiso),[79] Alarico invase l'Italia nel 400/401, anno del consolato di Stilicone. Un rigo della cronaca diProspero Tirone suggerisce che i Visigoti diAlarico I agirono in concerto con un altro invasore: le orde barbariche alla testa diRadagaiso il Goto, il quale avrebbe invaso di nuovo l'Italia cinque anni dopo, venendo però sgominato daStilicone. Secondo la cronaca di Prospero Tirone, Radagaiso sarebbe entrato in Italia in concerto con Alarico nell'anno 400, e nello stesso anno e in quello seguente, secondo le misteriose allusioni dei panegirici di Claudiano, vi furono delle incursioni ad opera di barbari in Rezia, provincia che faceva appunto parte dell'Italia a quell'epoca: secondo Claudiano, i Barbari avevano rotto i trattati di alleanza con l'Impero per invaderlo approfittando dell'invasione di Alarico.[80] Secondo una congettura di Hodgkin e JB Bury, dunque, le orde di Radagaiso, in concerto con i Visigoti di Alarico, avrebbero invaso la Rezia, mentre i Visigoti di Alarico invasero la penisola dalle Alpi Giulie, occupando la provincia di Venezia e Istria.[81] Occupate le Venezie, Alarico diresse il suo esercito in direzione diMilano, capitale dell'Impero romano d'Occidente, con l'intento di espugnarla. L'Imperatore e la corte imperiale, che si trovavano appunto a Milano, colti dal panico, stavano deliberando di fuggire inCorsica o Sardegna, o fondare una nuova Roma sulle rive dellaSenna o delRodano, progettando dunque una fuga nelleGallie.[82] Stilicone, invece, secondo il suo panegirista Claudiano, si oppose alla fuga, sostenendo che si sarebbe diretto verso nord per raccogliere un esercito dalle guarnigioni di quei luoghi e sarebbe presto tornato, con un po' di ritardo, "per vendicare la maestà insultata di Roma".[83] Dopo aver attraversato ilLago di Como, Stilicone si diresse verso la provincia di Rezia: era l'inverno del 401‑2. Nel giro di breve tempo, Stilicone riuscì a respingere le incursioni dei Barbari in Rezia, forse condotti da Radagaiso. Non solo li respinse oltre il Danubio, ma riuscì anche a reclutare alcuni dei barbari vinti nell'esercito romano.[84] Una volta messa al sicuro la Rezia dalle incursioni nemiche, Stilicone partì con le legioni della Rezia alla difesa di Milano, assediata da Alarico: per poter vincere Alarico Stilicone fu costretto a sguarnire ilReno e laBritannia di truppe, richiamandole alla difesa dell'Italia.[85]

Esercito e difesa

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Lo stesso argomento in dettaglio:Limes romano, Esercito romano e Dislocazione delle legioni romane.

Legioni romane

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Lo stesso argomento in dettaglio:Legione romana.

All'esercito di Rezia, conosciuto semplicemente come EX.RAE. (Exercitus Raetiae), venne aggiunta una prima legione a partire dalleguerre marcomanniche: lalegio III Italica che venne posizionata aCastra Regina (Ratisbona). A partire dalla riforma tetrarchica di Diocleziano, la guarnigione legionaria fu aumentata a due unità, e la seconda legione, laLegio III Herculea fu posizionata aCaelius Mons (oggiKellmünz an der Iller).

Auxilia

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Lo stesso argomento in dettaglio:Truppe ausiliarie dell'esercito romano.

La guarnigione provinciale era composta da truppe ausiliarie, sia coorti, sia ali di cavalleria. Abbiamo conoscenza di queste unità essenzialmente in virtù delle informazioni contenute nei diplomi militari. La composizione della guarnigione mutò nel tempo, aumentando progressivamente i numeri degli effettivi: nel69 d.C. erano dislocate in Rezia 11 coorti e 3 ali. Nel117 erano presenti 10 coorti e sempre 3 ali, per poi passare nell'ultimo periodo di amministrazione equestre a 13/14 coorti di ausiliari e 4 ali (miliariae) di cavalleria. Sappiamo da tutta una serie di iscrizioni epigrafiche che nella provincia c'erano:

nell'86
c'erano 4alae dicavalleria e 8cohortes difanteria (o miste),[86] i cui nomi erano:
  • per le ali ricordiamo:I Hispanorum Auriana,I Augusta Thracum,Thracum veterana eII Flavia Pia Fidelis milliaria;
  • per le coorti, ricordiamo:I Breucorum,II Gallorum,III Bracaraugustanorum,III Thracum,III Britannorum,IIII Gallorum,V Bracaraugustanorum eVI Lusitanorum.
nell'107
c'erano 4alae dicavalleria e 11cohortes difanteria (o miste),[87] i cui nomi erano:
  • per le ali ricordiamo: I Hispanorum Auriana,I Augusta Thracum,I Flavia singularium civium Romanorum Pia Fidelis eII Flavia milliaria Pia Fidelis;
  • per le coorti, ricordiamo:I Breucororum civium Romanorum,I Raetorum,II Raetorum,III Bracaraugustanorum,III Thracum veterana,III Britannorum,III Thracum civium Romanorum,III Batavorum milliaria,IIII Gallorum,V Bracaraugustanorum eVII Lusitanorum.
nell'116
c'erano 4alae dicavalleria e 13-(14 in realtà)cohortes difanteria (o miste),[88] i cui nomi erano:
  • per le ali ricordiamo: I Hispanorum Auriana,I Augusta Thracum,I Flavia singularium civium Romanorum Pia Fidelis eII Flavia milliaria Pia Fidelis;
  • per le coorti, ricordiamo:I Flavia Canathenorum milliaria sagittaria,I Breucororum civium Romanorum,I Raetorum,II Raetorum,II Aquitanorum civium Romanorum,III Bracaraugustanorum,III Thracum veterana,III Britannorum,III Thracum civium Romanorum,III Batavorum milliaria,IIII Gallorum,V Bracaraugustanorum,VI Lusitanorum eVIIII Batavorum milliaria.
nel139
c'erano 2alae dicavalleria e 6cohortes difanteria (o miste),[89] i cui nomi erano:
  • per le ali ricordiamo:I Flavia singularium civium Romanorum eII Flavia milliaria;
  • per le coorti, ricordiamo:I Flavia Canathenorum milliaria,I Raetorum,II Aquitanorum,III Thracum veterana,III Britannorum?,III(?) Tungrorum milliariae vexillatio.
nel145/146
c'erano 4alae dicavalleria e 13cohortes difanteria (o miste),[90] i cui nomi erano:
  • per le ali ricordiamo:II Flavia Pia Fidelis milliaria,I Flavia civium Romanorum,I Flavia Gemelliana eI Flavia singularium civium Romanorum;
  • per le coorti, ricordiamo:I Flavia Canathenorum milliaria sagittaria,I Breucorum,I Raetorum,II Raetorum,II Aquitanorum,III Bracaraugustanorum,III Thracum veterana,III Thracum civium Romanorum,III Brittannorum,IIII Gallorum,V Bracaraugustanorum,VI Lusitanorum eVIIII Batavorum (milliaria?).
nel157
c'erano 4alae dicavalleria e 13cohortes difanteria (o miste),[91] i cui nomi erano:
  • per le ali ricordiamo:II Flavia Pia Fidelis milliaria,I Hispanorum Auriana,I Flavia Gemelliana eI Flavia singularium civium Romanorum;
  • per le coorti, ricordiamo:I Flavia Canathenorum milliaria sagittaria,I Breucorum,I Raetorum,II Raetorum,II Aquitanorum,III Bracaraugustanorum,III Thracum veterana,III Thracum civium Romanorum,III Britannorum,IIII Gallorum,V Bracaraugustanorum,VI Lusitanorum eVIIII Batavorum milliaria.
nel161-167
c'erano 3alae dicavalleria e 13cohortes di 3fanteria (o miste),[92] i cui nomi erano:
  • per le ali ricordiamo:II Flavia milliaria Pia Fidelis,I Flavia Gemelliana eI Flavia singularium civium Romanorum;
  • per le coorti, ricordiamo:I Flavia Canathenorum milliaria sagittaria,I Breucorum,I Raetorum,II Raetorum,II Aquitanorum,III Bracaraugustanorum,III Thracum veterana,III Thracum civium Romanorum,III Britannorum,IIII Gallorum,V Bracaraugustanorum,VI Lusitanorum eVIIII Batavorum milliaria.
attorno al400
Ai tempi dellaNotitia Dignitatum, in quella che era stata la provincia dellaRaetia, venne creato un comando militare, facente parte delNumerus intra Italiam ed affidato ad unDux Raetiae primae et secundae,[93][94][95] il quale era posto a capo 10 unità (o distaccamenti) di fanteria[96] e 6 di cavalleria,[96] alle cui dipendenze troviamo: unPraefectuslegionis III Italicae, aCastra Regina, aSubmuntorio, aVimania Cassiliacum, aCambidano, aFoetibus ed aTeriolis;[96] unPraefectus militum Ursariensium, aGuntiae;[96] unTribunus cohortis IX Batavorum, a Batavis; unTribunus cohortis III Brittorum, aAbusina; unTribunus cohortis VI Valeriaae Raetorum, aVenaxamodorum; unTribunus cohortis I Herculeae Raetorum, aParroduno; unTribunus cohortis V Valeriae Frygum, aPinianis; unTribunus cohortis III Herculeae Pannoniorum, aCaelio; unTribunus cohortis Herculeae Pannoniorum, aArbore;[96] unPraefectus numeri barbaricariorum, pressoBrecantia;[96] degliEquites stablesiani seniores, aAugustanis; degliEquites stablesiani iuniores, aPonte Aoni oraFebians; degliEquites stablesiani iuniores, aSubmuntorio;[96] unPraefectus alae I Flaviae Raetorum, aQuintanis; unPraefectus alae II Valeriae singularis, aVallatio; unPraefectus alae II Valeriae Sequanorum, aVimania;[96] e unTribunus gentis per Raetias deputatae, aTeriolis.[96]

Fortezze, forti e fortini dellimes raeticus

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Lungo il Danubio: da Mengen-Ennetach aCastra Batava

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Lo stesso argomento in dettaglio:Limes danubiano.

Se adAugusto dobbiamo l'inizio della conquista dei territori diRaetia et Vindelicia, aClaudio (41-54) la progettazione di un migliorsistema difensivo lungo il Danubio. Egli, infatti, divenuto imperatore, completò le conquiste dei territori rimasti liberi fino alDanubio, annettendo le parti rimaste libere fino a quale momento di Rezia e Norico (attorno al50).

In seguito con Vespasiano si ebbe l'avanzata romana nei territori dei cosiddettiagri decumates che portarono la frontiera oltre il Danubio (vedi paragrafo successivo). La prima linea di fortificazioni venne costruita lungo ilfiume Alb, la seconda ed ultima fase proseguì l'avanzata verso nord al tempo diAntonino Pio. Tale avanzata comportò, durante la seconda fase delleguerre marcomanniche (nel179), il posizionamento di una legione nel luogo di congiunzione tra illimes germanico-retico e il tratto fluviale danubiano, aCastra Regina (oggiRatisbona).

Nonostante il continuo rafforzamento di unità ausiliarie lungo il confine danubiano, durante il principato diMarco Aurelio iMarcomanni e iSarmati ebbero buon gioco nel penetrare illimes, giungendo sino adAquileia. In seguito a questi eventi, la provincia venne riorganizzata: l'amministrazione fu affidata ad un legato di rangosenatorio e nel179 vi fu definitivamente stanziata launa legione.

Le continue invasioni barbariche, in particolare degliAlemanni, oltre alla contemporanea secessione della parte occidentale dell'impero (Impero delle Gallie), guidata dalgovernatore diGermania superiore edinferiore,Postumo,[38][39] costrinsero l'allora imperatoreGallieno ad abbandonare il territorio degliagri decumates, riportando illimes ai grandi fiumi: ad ovest delReno (cfr.limes alto germanico) ed a sud delDanubio. Era il259-260.

In seguito alla riforma tetrarchica diDiocleziano la provincia di Rezia venne divisa in due province, affidate ciascuna ad una legione, dove laLegio III Italica continuava la sua permanenza aCastra Regina, mentre la nuovaLegio III Herculea era posizionata aCaelius Mons (oggiKellmünz an der Iller).

Qui sotto troverete una tabella riassuntiva delle fortificazioni di questo tratto dilimes, con relativa legenda:

Forte/burgus
lungo illimes
località anticalocalità modernan. fortedalalMisureUnità ausiliarie presenti
in differenti periodi
Mappa
Forte di alaBrigobannisHüfingen62a41/4580/852,4-3,5 ha
forte di coorteTuttlingen??
a) forte
b)vicus
Mengen-Ennetacha) 40/45
b) 70
a) 75/85
b) 260
da 0,5 a 3,0 ha
forte di coorteEmerkingen4585/90
a) forte di coorte
b) forte di coorte
c) altro
Riusiava?Ehingen-Rißtissena) 45
b) 70
c) 100</brd)vicus 70
a) 69/70
b) 90/95
c) 110
d) 260
a) 1,7 ha
b) 1,9 ha
forte dialaIllerkirchberg-Unterkirchberg40/45100 circa200 × 210 m = 4,2 ha
fortino ausiliarioNeu-Ulm-Burlafingen40 circa50 circaca. 41 m × 42 m
fortino di vexill. ausiliariaNeu-Ulm-Nersingen40 circa80 circa22,2 m × 25,2 m = ca. 780 m²
a) forte diAla
b)burgus
GuntiaGünzburga) Vespasiano
b) tardo antico
a) 110 circa
b)V secolo
a) ?
b) forte diala
PhoebianaLauingen-Faimingena) Flavi
b) inizi delIII secolo
a) 117/138
b) 400 circa
forte di coorteAislingenTiberio69/70
SubmuntoriumMertingen-Burghöfea) Claudio
b) tardo antico
a) 69
b) prima metà delV secolo
forte di coorteParrodunumBurgheim280 circa
a) fortino
b) ?
VenaxamodurumNeuburg an der Donaua) inizio periodo Claudio
b) tardo antico
a) 69/70
b) ?
forte di coorteNassenfelsClaudio69/70
forte di coorteOberstimm132 x 108 m = 1,43 haClaudio120 circa
a) forte di coorte
b) fortino
AbusinaEining-Neustadt an der Donau-Bad Göggingmax. 147 × 125 m = 1,8 ha80 circaV secoloa)Cohors IIII Gallorum
b)Vexill. Cohors II Tungrorum milliaria equitata
c)Vexill. Cohors IIII Tungrorum milliaria equitata
d)Cohors III Britannorum equitata
forte divexill. legionariaUnterfeld170 circa179 circa[97]328 × > 320 m = circa 10,6 haLegio III Italica
fortinoWeltenburg-GalgetClaudio-
Vespasiano
ca. 50 × 50 m = 0,2 ha
fortezza legionariaCastra ReginaRatisbona179/180V secolo540x450 metri, pari a 24,50haLegio III Italica
forte di coorteKumpfmühl79/80172a) 2 ha
b) 2,86 ha
Cohors III Britannorum equitata,
ab 107/116:Cohors II Aquitanorum equitata
fortinoPfatter100 circaseconda metà delIII secoloca. 60 m × 70 (?) m = ca. 0,42 ha
a-d) forte di coorte
e) Burgus (?)
Sorviodurum,Serviodurum,ServinodurumStraubinga) Vespasiano
b) tardo Vespasiano/inizi Domiziano
c) Domiziano
d) Traiano
e) fine delIII secolo
a) 166/180
b) Domiziano
c) Traiano
d) prima metà del III secolo
e) prima metà delV secolo
a)Cohors II Raetorum civium Romanorum equitata
b) ?
c)Cohors III Batavorum equitata milliaria
d)Cohors I Flavia Canathenorum milliaria sagittariorum
e) truppe germaniche ausiliarie sconosciute
fortinoSteinkirchen-Stephansposchingca. 90 - max. 259/260ca. 58 m × 70 m = 0,44 ha
forte di coorteMoos-BurgstallDinastia flavia - ca. 120
fortinoOsterhofen-HaardorfClaudioca. 55 × 55 m = 0,30 ha
a) forte di coorte
b) ?
QuintanaKünzinga) Domiziano
b) tardo antico
a) 259/260
b) ?
max. 132,5 × 165,5 m = 2,25 haa)Cohors III Thracum equitata civium Romanorum,
b)Cohors V Bracaraugustanorum,
c)Ala prima Flavia Raetorum
fortinoOsterhofen-Haardorf??
a) forte dinumerus
b) ?
c) ?
Castra Batava/Batavis[98]Passaviaa) 50 circa[98]
b)II secolo
c) tardo antico
a) ?
b)III secolo
c) dopo il 450[98]
Coh.IX Batavorum eq.mill. exploratorum[98]

A nord del Danubio: lungo il fiume Alb

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Lo stesso argomento in dettaglio:Limes danubiano.

Qui sotto troverete una tabella riassuntiva delle fortificazioni di questo tratto dilimes, con relativa legenda:

Forte/burgus
lungo illimes
località anticalocalità modernan. fortedalalMisureUnità ausiliarie presenti
in differenti periodi
Mappa
a) forte di coorte
b)vicus
Geislingen74 circa100 circa190 m x 140 m = 2,7 ha
forte di Ala miliaria o
di due coorti o
vexill. legionaria
Albstadt-Ebingen/Lautlingenprima dell'80prima dell'85248/254 × 264/273 m = 6,7 ha
forte di coorte
vicus
Burladingen-Hausen80 circa (forte)
80 (vicus)
110 circa (forte)
260 (vicus)
a) 137 m × 137 m = 1,9 ha
b) 140 m × 140 m = 1,96 ha
forte di coorte
vicus
Gomadingen85/90 (forte)
85/90 (vicus)
110 (forte)
260 (vicus)
forte dinumerus
vicus
ClarennaDonnstetten85/90
85/90 (vicus)
150/160
260 (vicus)
50 m x 60 m = 0,3 ha
forte di coorte
vicus
Ad LunamUrspring-Lonsee66a75/85
75/85 (vicus)
155/165
260 (vicus)
135 m × 132,5 m = 1,79 ha
forte dinumerusDeggingenincertoincerto60 m x 70 m = 0,4 ha
AquileiaHeidenheim an der Brenz66b
forte di coorteOpiaOberdorf-Bopfingen67bDomiziano-TraianoAntonini1,7 ha
forte di coorteLosodicaMunningen90 circa110 circa179 m × ca. 150 m

A nord del Danubio:limes antonino

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Limes diRaetia
tratto germanico-retico
a nord del Danubio
Il tratto dilimes germanico-retico della provincia di Rezia.
Localizzazione
Stato attualeSvizzera (bandiera) Svizzera,Germania (bandiera) Germania
Coordinate47°21′36″N 8°33′36″E47°21′36″N,8°33′36″E
Informazioni generali
Tipostrada militare romana affiancata dafortezze legionarie,forti e fortiniausiliari,burgi, ecc.
CostruzioneVespasiano-260
Condizione attualenumerosi resti antichi rinvenuti in varie località.
Inizio? (Schirenhof)
FineCastra Regina (Ratisbona)
Informazioni militari
UtilizzatoreImpero romano
Funzione strategicaa protezione della provincia diRaetia e deipassi alpini settentrionali
vedi sotto bibliografia.
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Lo stesso argomento in dettaglio:Limes germanico-retico.

L'opera cominciò sottoVespasiano, il quale diede inizio alla penetrazione dell'area, grazie alle campagne del legato dellaGermania Superiore, un certoGneo Pinario Cornelio Clemente nel74. Furono creati, infatti, i forti diSchleitheim,Hüfingen,Rottweil,Waldmossingen,Offenburg eRiegel am Kaiserstuhl.

Dieci anni più tardi, al termine dellecampagne militari condotte dal figlio,Domiziano (dell'83-84), furono costruiti tutta una serie difortini estrade militari nelWetterau eTaunus (adHofheim am Taunus,Francoforte,Bergen,Hanau-Kesselstadt,Okarben,Altenstadt,Friedberg eBad Nauheim), iniziando a creare il primo tratto fortificato del limes germanico-retico che congiungesse il fiumeLahn alfiume Meno.

Contemporaneamente più a sud si procedette all'occupazione dei territori diNemeti eTriboci, percorrendo il corso del fiumeNeckar da ovest ad est, e anche qui costruendo i nuovi forti aLadenburg e aHeidelberg-Neuenheim,[19] oltre al forte diBaden lungo la sponda destra del Reno, quasi di fronte adArgentoratae.

Nella parte meridionale la penetrazione avveniva portandola linea di confine verso settentrione, con la costruzione di tutta una serie di nuovi fortiausiliari aSulz,Geislingen,Rottenburg an der Laaber,Burladingen,Gomadingen,Donnstetten,Urspring eGünzburg, ed unendo così la fortezza militare diArgentoratae con la capitale della Rezia,Augusta Vindelicum.[20]

La frontiera continuò a svilupparsi anche negli anni successivi, durante gli anni novanta, con la costruzione di nuovi forti a:Butzbach,Arnsberg, aEchzell (un forte tra i più grandi di ben 5,2 ettari), più a sud aHeidenheim (dove risiedette l'Ala II Flavia milliaria) ed aDegerfeld.

Traiano potenziò un nuovo tratto di frontiera più ad est, o quando fu imperatore (98-100) oppure ai tempi in cui era ancoragovernatore dellaGermania superiore sotto Domiziano (attorno agli anni92-96). Questo nuovo tratto collegava ilfiume Meno con ilNeckar, il cosiddetto limes diOdenwald, che dal Meno pressoWörth raggiunge il medio Neckar aWimpfen.

Il successoreAdriano, recatosi lungo la frontiera germano-retica, contribuì alla costruzione della linea dell'Alb, fatta di torri di guardia paragonabili al limes delTaunus-Wetterau-Odenwald, alla ricostruzione di numerosi forti in pietra ed al consolidamento di quanto fatto dai suoi predecessori. Il nuovo spostamento degliauxilia sulla nuova linea di frontiera, portò all'abbandono dei forti del retroterra comeWiesbaden edHeddernheim.

È sottoAntonino Pio che molte delle torri e dei forti costruiti in precedenza in legno, furono ricostruiti interamente in pietra (a volte in siti differenti) e soprattutto si ebbe la definitiva evoluzione di questo tratto di limes traGermania superiore e Rezia. Egli, infatti, già a partire dal145-146 promosse l'abbandono della precedente linea di difesa dell'Odenwald-Neckar a favore di una posizione più avanzata di 30 km, ma non sappiamo se ciò comportò notevoli operazioni di guerra nell'area.

Le continue invasioni barbariche, in particolare degliAlemanni, oltre alla contemporanea secessione della parte occidentale dell'impero (Impero delle Gallie), costrinsero l'allora imperatoreGallieno ad abbandonare il territorio degliagri decumates. Era il259-260.

Qui sotto troverete una tabella riassuntiva delle fortificazioni di questo tratto dilimes, con relativa legenda:

Forte/burgus
lungo illimes
località anticalocalità modernan. fortedalalMisureUnità ausiliarie presenti
in differenti periodi
Mappa
fortinoFreimühle?non oltre il26053 m × 55 m = 0,29 ha
Forte di coorteSchirenhof64150244/2472,0haCoh.I Flavia Raetorum
fortinoOrthalde12/33?non oltre il26014,75 m × 15,15 m
Forte di coorteUnterböbingen65150/1602662,0ha
FortealareAlaeAalen66150/155259/260277 × 214 m ca = 6,07haAla II Flavia mill.
Forte di coorteeq.Buch67130/1402602,1haCoh.III Thracum veterana [eq.]
Forte di coorteeq.monumentoDalkingen12/81165233/234a) 13,3 m × 14,5 m, costruzione in legno
b) 12.6 m × 9,3 m, costruzione in pietra
Forte dinumerusHalheim67 a125/150260 ca.0,67ha
Forte di coorteeq.
oAla di cavalleria
Ruffenhofen68Traiano250 ca.190 × 197 = 3,7haCoh.IX Batavorum mill.eq.
Forte di coorte
enumerus
Dambach69Traiano/Antonino Pio260 ca.a) 115 × 85 = 0,97 ha
b) 187 × 115 = 2,15ha
Coh.II Aquitanorum eq.
Forte dinumerusUnterschwaningenDomiziano150/16080 × 85 = 0,7ha
Forte di coorteeq.MedianaGnotzheim70Domiziano260 ca.153 × 143 = 2,2haCoh.III Thracum eq. c.R. bis Torquata[99]
Forte dinumerusGunzenhausen71150241/242-260 ca.ca. 86 × 80 = ca. 0,7ha
fortinoSchloßbuck?non oltre il260ca. 20 × 20 = ca. 0,04 ha
Forte di coorteeq.IciniacumTheilenhofen71 a1002602,7haCoh.III Bracaraugustanorum eq.
fortinoGündersbach?non oltre il26018 × 18 m = 360 metri m²
FortealareBiricianaWeißenburg7290253 ca.a) 2,8 ha
b) 3,1ha
Ala I Hispanorum Auriana
Forte dinumerusSablonetumEllingen120 ca.233 ca.90 × 80 m = 0,72ha
Forte dinumerusOberhochstatt?260 ca.a) forte di terra/legno: ca. 80 m × ca. 80 m
b) forte in pietra: ca. 80 m × ca. 80 m
centenariumBurgsalach210 circanon oltre il26032,60 (SO) × 32,40 (NO) × 31,90 (NE) × 32,60 (SE) m = 0,1 ha
fortinoRaitenbuchnon oltre il26018 × 18 m = 0,032 ha
fortinoPetersbuchnon oltre il26020,2 × 20,2 m = 0,04 ha
fortino in pietraBiebignon oltre il26039 × 42 m = ca. 0,15 ha
fortino in pietraHegelohenon oltre il26020,25 (20,20) x 20,15 (20,10) = ca. 0,04 ha
Forte dinumerusBöhming73 aPrima metà del
II secolo
242/244-26095 × 85 m = 0,73ha
Forte di coorteeq.VetonianaPfünz7380 ca.233 ca.max. 189 (187) × 145 (144) m = 2,5haCoh.I Breucorum eq. c.R.
fortinoGüßgrabennon oltre il26018,5 × 18,5 m = 0,03 ha
fortinoSeebergnon oltre il26017 × 17 m = 0,03 ha
FortealareGermanicumKösching7480 ca.241 ca.4,3haAla I Augusta Thracum (?)
Ala I Flavia Gemelliana

FortealareCeleusumPförring7580 ca.Prima metà del
III secolo
3,9haAla I Flavia singularium c.R. pia fidelis
fortinoHienheimnon oltre il260ca. 16 × 16 m = 250 m²
Forte di coorteAbusinaEining80 ca.V secolo1,8haCoh.IV Gallorum
vexill.Coh.II Tungrorum mill. eq.
vexill.Coh.IV Tungrorum mill. eq.
Coh.III Britannorum eq.
Fortezza divexill.
legionaria
Unterfeld172179328 × > 320 m = über 10,6havexill.Legio III Italica
FortezzalegionariaCastra ReginaRatisbona179IV secolo24,5haLegio III Italica

Tratto dilimes tra Danubio ed Iller

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Qui sotto troverete una tabella riassuntiva delle fortificazioni di questo tratto dilimes, con relativa legenda:

Forte/burgus
lungo illimes
località anticalocalità modernan. fortedalalMisureUnità ausiliarie presenti
in differenti periodi
Mappa
ConstantiaCostanza
forte di coorteArbor Felix,ArboreArbonTetrarchiaV secolo0,65 hacohors Herculea Pannoniorum
Schaan
BrigantiumBregenz
VemaniaIsny im Allgäu260 circaV secolo45 x 80 mala II Valeria Sequanorum
burgusBuchenberg-AheggValentiniano IV secolo10,8 m × 11,0 m
forte divexill.CambodunumKempten-BurghaldeFine delIII secolo?V secolo
forte di coorteCaelius MonsKellmünz an der Iller297 circaV secolo8600 m²cohors III Herculea Pannoniorum
burgusNeu-Ulm-FinningenValentiniano IV secolo12 m × 11,7 m
burgusNeu-Ulm-Nersingentardo antico?
a) forte diala
b)burgus
GuntiaGünzburga) Vespasiano
b) tardo antico
a) 110 circa
b)V secolo
burgusFebianisBürgle-GundremmingenIII secoloV secolo0,16 hacohors V Valeria Frygum
a) ?
b) forte diala
PhoebianaLauingen-Faimingena) Flavi
b) inizioIII secolo
a) 117/138
b) 400 circa
burgusButtenwiesen-Unterthürheimtardo antico?
burgusButtenwiesen-Lauterbachtardo antico?
SubmuntoriumMertingen-Burghöfea) Claudio
b) tardo antico
a) 69
b) prima metà delV secolo
?
burgusOberpeichingtardo antico?
burgusRain (Lech)-Oberpeichingtardo antico?
forte di coorteParrodunumBurgheim280 circa?
burgusMühlhart-Burgheim-Straßtardo antico?
burgusOberhausen-Kreuttardo antico?
a) forte in pietra
b) ?
VenaxamodurumNeuburg an der Donaua) fine Tiberio-inizio Claudio
b) tardo antico
a) 69/70
b) ?
burgusWeicheringtardo antico?
burgusIngolstadt-Zucheringtardo antico?
a) forte di coorte
b) forte in pietra
AbusinaNeustadt an der Donau-Bad Gögging-Eining80 circaV secolomax. 147 × 125 m = 1,8 haa)Cohors IIII Gallorum
b)Vexillatio der Cohors II Tungrorum milliaria equitata
c)Vexillatio der Cohors IIII Tungrorum milliaria equitata
d)Cohors III Britannorum equitata
forte in pietraWeltenburg-Frauenberga) prima età imperiale (?)
b) tardo antico (?)
burgusKelheim-Thaldorftardo antico?
burgusSaal an der Donau-Untersaaltardo antico?
burgusAlkofentardo antico?
burgusBad Abbach-Oberndorftardo antico?

Geografia politica ed economica

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La provincia confinava a nord con ilDanubio ed i territori liberi dellaGermania Magna; ad est con la provincia delNorico; a sud con l'Italia romana (delleregioni augustee diVenetia et Histria eTranspadana); ad ovest con laGermania superiore.

Maggiori centri provinciali

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Gli indizi che permettono di identificare ilcaput provinciae nel municipio diAelium Augusta Vendelicum (municipio conAdriano) risalgono alla fine delII secolo, ovvero dopo il cambio di status avvenuto sottoMarco Aurelio, sebbene nulla vieti di credere che la località fosse già in precedenza il capoluogo provinciale. La città era messa in comunicazione con l'Italia tramite lavia Claudia Augusta, tracciata daDruso e sistemata definitivamente daClaudio. I maggiori centri della provincia furono:

  • Alae (Aalen): divenne parte dell'impero romano attorno alla metà delII secolo, sottoAntonino Pio. Si trovava nelle immediate vicinanze delLimes retico. I Romani eressero uncastrum (=accampamento) per ospitare un'unità di cavalleria: l'Ala II Flavia milliaria. Il sito si trova ad ovest del centro della città odierna, alla base della collina Schillerhöhe. Con circa 1.000 cavalieri, fu la più grande fortezza di ausiliari lungo illimes retico. Altri insediamenti civili furono costruiti adiacentemente, a sud e ad est. Circa nel260, i Romani si ritirarono a sud del Danubio, mentre gli Alamanni ne presero il controllo della regione. L'insediamento civile continuò però ad esistere, sebbene nonsembra esserci continuità tra questo insediamento e quello successivo medioevale.
  • I Principia del forte romano di Aalen.
    IPrincipia delforte romano di Aalen.
  • Mappa ricostruttiva dei Principia di Aalen.
    Mappa ricostruttiva deiPrincipia di Aalen.
  • Principia e Horreum (magazzino del grano) del forte.
    Principia eHorreum (magazzino del grano) del forte.
  • Ricostruzione di baraccamenti per i militari del forte.
    Ricostruzione di baraccamenti per i militari del forte.
  • Modellino ricostruttivo del forte romano.
    Modellino ricostruttivo del forte romano.
  • Resti della porta principalis sinistra.
    Resti dellaporta principalis sinistra.
  • I vari forti di Castra Batava (A, B e C) e del vicino forte di Boiodurum/Boiotro (D ed E).
    I vari forti diCastra Batava (A,B eC) e del vicino forte diBoiodurum/Boiotro (D edE).
  • Resti della porta Pretoria dell'accampamento romano.
    Resti della porta Pretoria dell'accampamento romano.
  • Resti della porta Pretoria dell'accampamento romano (2).
    Resti della porta Pretoria dell'accampamento romano (2).
  • Fortificazioni romane e medievali.
    Fortificazioni romane e medievali.
  • Rovine delle fortificazioni romane.
    Rovine delle fortificazioni romane.

Risorse economiche provinciali

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Lo stesso argomento in dettaglio:Economia romana.

Il territorio era particolarmente montuoso nella parte meridionale, degradando verso ampi altopiani, dove gli abitanti si occupavano soprattutto di allevamento del bestiame e del taglio del legno, poca attenzione era invece dedicata all'agricoltura. Alcune delle valli, tuttavia, erano ricche e fertili. Qui veniva prodotto anche il vino, considerato non inferiore ai vini italici. Augusto, ad esempio, si racconta che preferisse vino retico a qualunque altro. Vi era poi un discreto livello di commercio nelle principali piazze cittadine di beni come miele, cera e il formaggi.

Principali vie di comunicazione

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Le principali vie di comunicazioni erano:

Arte e architettura provinciale

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Lo stesso argomento in dettaglio:Arte provinciale romana.

Note

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  1. ^abCILIX, 3044.
  2. ^C.Scarre,Croniche of the roman emperors, London 1995, p.29.
  3. ^R.Syme,L'Aristocrazia augustea, p.587.
  4. ^Floro,Epitome di storia romana, II, 30, 23-25;
    Cassio Dione,Storia romana, LIV, 20;
    Velleio Patercolo,Storia di Roma, II, 97;
    Svetonio,Augusto, 23;
    Tacito,Annales, I, 10.
  5. ^abR.Syme,Le Alpi, Cambridge Ancient History, vol.VIII, inL'impero romano da Augusto agli Antonini, p.153.
  6. ^Cassio Dione,Storia romana, LIV, 22, 1.
  7. ^Svetonio,Tiberio, 9;Claudio, 1.
  8. ^Cassio Dione,Storia romana, LIV, 22, 2.
  9. ^Cassio Dione,Storia romana, LIV, 22, 4.
  10. ^CILV, 8002.
  11. ^Antonio Spinosa,Tiberio, p. 41.
  12. ^CILIII, 3117.
  13. ^abR.Syme,Le Alpi, Cambridge Ancient History, vol.VIII, inL'impero romano da Augusto agli Antonini, p.154.
  14. ^D.Faoro,Novità sui Fasti equestri della Rezia, in Quaderni friulani di archeologia n.XVII, Trieste 2007, pp.97-101 e 107.
  15. ^Plinio il Vecchio,Naturalis Historia, III, 133 ss.
  16. ^Strabone,Geografia IV, 6, 8
  17. ^R.Syme, Cambridge Ancient History, vol.VIII, inL'impero romano da Augusto agli Antonini, p.155-189.
  18. ^AGneo Pinario Cornelio Clemente potrebbe attribuirsi la costruzione di una strada militare che congiungevaArgentoratae al forte diRottweil, che continuava poi in due direzioni: a sud fino alla fortezza legionaria diVindonissa; ad est fino alDanubio nei pressi diLaiz (D.Baatz,Der römische Limes: Archäologische Ausflüge zwischen Rhein und Donau, cartina p.18).
  19. ^abR.Syme,Guerre e frontiere del periodo dei Flavi, pp.606 ss.
  20. ^abD.Baatz,Der römische Limes: Archäologische Ausflüge zwischen Rhein und Donau, cartina p.18. Syme,Guerre e frontiere del periodo dei Flavi, cartina di p.603.
  21. ^J.Bennet,Trajan Optimus princeps, p.45 e 49.
  22. ^Southern, p. 209.
  23. ^Historia Augusta -Caracalla, 5.6;
    RICCaracalla, IV 237; Calicó 2833; BMCRE 64; Cohen 645.
  24. ^Historia Augusta -Caracalla, 10.6.
  25. ^Cassio Dione,Storia romana, LXXVIII, 14.
  26. ^Historia Augusta -Alessandro Severo, 59.1.
  27. ^Historia Augusta -Alessandro Severo, 61.8.
  28. ^Erodiano,Storia dell'Impero dopo Marco Aurelio, VI.8-9;Historia Augusta -Alessandro Severo, 59.7;Historia Augusta -I due Massimini, 7.4.
  29. ^Santo Mazzarino,L'Impero romano, p. 492.
  30. ^Michael Grant,Gli imperatori romani, storia e segreti, p. 186; al termine delle operazioni militari di Massimino, furono ricostruiti numerosiforti ausiliari come quelli diEchzell,Butzbach,Kapersburg,Saalburg eKleiner Feldberg (cfr. H.Shonberger,The Roman Frontier in Germany: an Archaeological Survey, p. 175).
  31. ^Michael Geschwinde & Petra Lönne,La spedizione dimenticata, in rivistaArcheo, attualità dal passato, N.332 di Ottobre 2012, pp. 30-37.
  32. ^Southern, p. 212.
  33. ^Eutropio,Breviarium ab urbe condita, 9.9;Historia Augusta -Due Gallieni, 4.5.
  34. ^Watson, p. 35.
  35. ^Southern, p. 212-213.
  36. ^AE1993, 1231.
  37. ^Grant, p.230.
  38. ^abZosimo,Storia nuova, I, 38.2.
  39. ^abGrant, p. 235.
  40. ^Eutropio,Breviarium ab urbe condita, 9.8.
  41. ^Southern (p. 212-213) e Watson (p. 34 e 220) datano la battaglia di Milano al260, al contrario Mazzarino (p. 526) al259.
  42. ^abSouthern, p.214.
  43. ^Grant, p. 241.
  44. ^Sesto Aurelio Vittore,Epitome de Caesaribus, 34.2; Watson (p. 220) data la battaglia del lago di Garda al 269, ponendo gliIutungi tra gli alleati degliAlemanni.
  45. ^Grant, p.240.
  46. ^Scarre, p. 184; Watson, p. 45.
  47. ^Historia Augusta -Claudio, 12.4;Historia Augusta -Aureliano, 17.5.
  48. ^Grant, p. 245.
  49. ^Desippo,Scythica, frammento 7.
  50. ^Historia Augusta -Aureliano, 35.4; Grant, p. 249; Watson, p. 102.
  51. ^Grant, p. 256.
  52. ^Historia Augusta -Probo, 16.1.
  53. ^Zosimo,Storia nuova, I, 68.2.
  54. ^Zosimo,Storia nuova, I, 68.1-3; Grant, p. 255-256.
  55. ^CILVIII, 11931.
  56. ^Wagner 30:Restitutori provinciarum et operum publicorum providentissimo ac super omnes retro principes fortissimo Imperatori Caesari Marco Aurelio Probo Pio Felici Invicto Augusto pontifici maximo tribunicia potestate VI (ndr.anno281) consuli IIII patri patriae proconsuli [...]inus vir perfectissimus agens vices praesidis provinciae Raetiae numini maiestatique eius dicatissimu.
  57. ^Roman Imperial Coinage,Constantinus I,Constantinus I, VI 823; Depeyrot 18/2; Alföldi 19.
  58. ^abScarre, p. 197.
  59. ^CILXI, 1594;CILXIII, 5249; Grant, p. 273.
  60. ^Panegyrici latini, II, 5XII panegyrici latini.
  61. ^CILIII, 22;CILIII, 13578.
  62. ^Panegyrici latini, II e III.
  63. ^Grant, p.284.
  64. ^AE1974, 693;CILXI, 6648.
  65. ^Flavio Claudio Giuliano,De Caesaribus, 329c.
  66. ^V.A. Makfield,L'Europa continentale, inIl mondo di Roma imperiale, a cura di J. Wacher, Roma-Bari 1989, pp. 210-213.
  67. ^abY. Le Bohec,Armi e guerrieri di Roma antica. Da Diocleziano alla caduta dell'impero, Roma 2008. p. 52.
  68. ^Roman Imperial Coinage,Crispus, VII 49; LRBC 803.
  69. ^Roman Imperial Coinage,Constantinus II, VII, 50.
  70. ^CILIII, 7000;CILIII, 12483.
  71. ^Anselmo Baroni,Cronologia della storia romana dal 235 al 476, p. 1029.
  72. ^A.H.M. Jones,The later roman empire (284-602), vol. I-II, Oklahoma 1986, cap.IV, p. 112.
  73. ^E. Horst,Costantino il grande, Milano 1987, pp. 302-306.
  74. ^Ammiano Marcellino,Storie, XVI 10,20.
  75. ^Anselmo Baroni,Cronologia della storia romana dal 235 al 476, p. 1032.
  76. ^Ammiano Marcellino, XXVI,4.
  77. ^Ammiano Marcellino, XXVIII,2.
  78. ^Ammiano Marcellino, XXVIII,5.
  79. ^Prospero Tirone, nella sua cronaca, narra che nell'anno 400, Alarico e Radagaiso invasero l'Italia. Claudiano narra che Stilicone respinse un attacco dei Barbari in Rezia e Norico. Zosimo scrive che in un'occasione Stilicone sconfisse Radagaiso in una battaglia combattuta oltre il Danubio. In genere si ritiene che Zosimo si riferisse all'invasione di Radagaiso dell'Italia del 405/406, e che quindi il riferimento di una sconfitta oltre Danubio sia stata una svista di Zosimo, dato che tutte le altre fonti sostengono che nel 405/406 Radagaiso fu sconfittoa Fiesole, nei pressi di Firenze. JB Bury, invece, sulla base di un accenno della cronaca di Prospero Tirone, ha congetturato in passato che il resoconto di Zosimo non si riferisca all'invasione dell'Italia del 405/406, bensì all'invasione del 400 a cui Radagaiso avrebbe partecipato secondo Prospero Tirone.
  80. ^"Iam foedera gentes exuerant Latiique audita clade feroces Vindelicos saltus et Norica rura tenebant." Traduzione: "Ora i barbari, informati dei disastri del Lazio, avevano rotto i trattati e avevano invaso le radure dei Vindelici e i campi del Norico." Claudiano,De bello gothico, vv. 366-368.
  81. ^Hodgkin, pp. 282-283.
  82. ^Hodgkin, p. 285.
  83. ^Hodgkin, p. 286.
  84. ^JB Bury, p. 161.
  85. ^Hodgkin, p. 288.
  86. ^AE2007, 1782.
  87. ^CILXVI, 55 (p 215).
  88. ^AE1993, 1240.
  89. ^AE1999, 1183.
  90. ^AE1922, 80.
  91. ^AE1978, 589.
  92. ^AE1988, 904 del161;AE1961, 174,AE1978, 590 eCILXVI, 121 (p 216) del167.
  93. ^A.K.Goldsworthy,Storia completa dell'esercito romano, (2007), p.204.
  94. ^Not.Dign.,Occ., I.
  95. ^Not.Dign.,Occ., VII.
  96. ^abcdefghiNot.Dign.,Occ., XXXV.
  97. ^Hans-Jörg Kellner,Die Fundmünzen der römischen Zeit in Deutschland. Abteilung I, Bayern, vol. 2, Niederbayern, Berlin 1970, p. 47.
  98. ^abcdD. Baatz,Der römische Limes. Archäologische Ausflüge zwischen Rhein und Donau, Berlino 1974-2000, pp. 334.
  99. ^AE1999, 1182; Wagner 81;AE1953, 118.
  100. ^AE2001, 1562,AE1980, 661,CILIII, 14370 eCILIII, 5800 (p 1853).
  101. ^La via Claudio AgustaArchiviato il 7 aprile 2014 inInternet Archive. in GAL Terre di Marca

Bibliografia

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Fonti primarie
Letteratura storiografica

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Collegamenti esterni

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V · D · M
Province romane in epoca repubblicana e alto-imperiale (fino a Diocleziano)
Province romaneSuddivisioni e cronologia delle province romane (governatori provinciali romani)
Italia e isoleSicilia (241 a.C.) ·Sardegna e Corsica (lista dei governatori dal238/237 a.C.) ·Gallia Cisalpina (lista dei governatoripost90 a.C.)
Alpi Pennine (15 a.C.) ·Alpi Marittime (14 a.C.) ·Alpi Cozie (14 a.C.)
Penisola IbericaHispania Citerior (lista dei governatori dal197 a.C.) ·Hispania Ulterior (lista dei governatori dal197 a.C.) ·Hispania Tarraconensis (27 a.C.) ·Hispania Baetica (27 a.C.) ·Hispania Lusitania (27 a.C.)
Gallia Transalpina eGermania MagnaGallia Narbonense (lista dei governatori dal121 a.C.) ·Gallia Comata (lista dei governatori50 a.C.) ·Gallia Aquitania (27/22 a.C.) ·Gallia Lugdunense (27/22 a.C.) ·Gallia Belgica (27/22 a.C.) ·Germania Magna (lista dei governatori7 a.C.?-9 d.C.) ·Germania inferiore (lista dei governatori dal85/90) ·Germania superiore (85/90)
BritanniaBritannia (lista dei governatori dal43) ·Britannia Superior (lista dei governatori dal197) ·Britannia Inferior (lista dei governatori dal197)
Area danubiano-balcanica-carpaticaIllyricum (post35/33 a.C.;lista dei governatori) ·Dalmazia oIllyricum Superior (post14/20) ·Pannonia oIllyricum Inferior (lista dei governatoripost14/20) ·Pannonia superiore (lista dei governatori dal103) ·Pannonia inferiore (lista dei governatori dal103) ·Marcomannia? (178?-180) ·Rezia (15 a.C.) ·Norico (50?)
Dacia (lista dei governatori dal107) ·Dacia superiore (lista dei governatori dal119/127) ·Dacia inferiore (lista dei governatori dal119/127) ·Dacia Porolissensis (lista dei governatori dal158/168)
Acaia (lista dei governatori dal146 a.C.) ·Epiro (146 a.C.) ·Macedonia (lista dei governatori dal146 a.C.) ·Mesia (post6/9) ·Mesia superiore (dall'85/89) ·Mesia inferiore (lista dei governatori dall'85/89) ·Tracia (46)
AfricaAfrica proconsolare (lista dei governatori146 a.C.) ·Creta e Cirene (74/67 a.C.) ·Egitto (lista dei governatori dal30 a.C.) ·Mauretania Cesariense (lista dei governatori dal40/42) ·Mauretania Tingitana (lista dei governatori40/42)
OrienteAsia (lista dei governatori dal133 a.C.) ·Cilicia (101/100 a.C.) eCipro (58 a.C.) ·Bitinia e Ponto (lista dei governatori dal74/63 a.C.) ·Galazia (lista dei governatori dal25 a.C.) ·Cappadocia (17) ·Licia e Panfilia (lista dei governatori dal74)
Siria (lista dei governatori dal64 a.C.) ·Giudea (lista dei governatori dal6/44) ·Arabia (106) ·Armenia (114) ·Assiria (116) ·Mesopotamia (116)
V · D · M
Il sistema difensivo e frontiere dell'impero romano
Frontiere / valli dell'impero romanoLimes romano generale
Limes BritannicusFosse Way ·Stanegate ·Gask Ridge ·fortificazioni a nord del Gask Ridge ·Vallo di Adriano ·Vallo di Antonino Pio ·Litus Saxonicum
Limes GermanicusLimes romano del basso-medio Reno ·Limes augusteo inGermania Magna ·Limes romano dell'alto Reno ·Limes germanico-retico
Limes alpinoClaustra Alpium Iuliarum ·Praetentura Italiae et Alpium
Limes danubianolimes Rhaetiae ·limes Norici ·limes pannonicus ·limes moesicus
Limes Dacicus-ripa sarmaticaLimes Porolissensis ·Limes Alutanus e Transalutanus ·Diga del Diavolo ·Brazda lui Novac
Limes orientaleLimes cappadocio e del Ponto Eusino ·Limes armeniaco ·Limes mesopotamico ·Limes siriano ·Limes arabicus
Limes africanolimes della Mauretania Tingitana ·limes della Mauretania Caesariensis ·limes di Numidia e Africa ·limes dell'Aurès (ofossatum Africae) ·limes Tripolitanus ·fossa Regia ·limes della Cirenaica ·Limes egiziano
Forti, fortini e fortezze stanziali in frontieraElencocastra legionari dellimes ·Elenco forti/fortini ausiliari dellimes ·Dislocazione delle legioni romane
Elenchi legioni /auxilia stanziali in frontieraElenco legioni romane di frontiera ·Elenco unità ausiliarie di frontiera ·Dimensione dell'esercito romano
V · D · M
Storia dell'Austria
Dall'Antica Roma al Sacro Romano ImperoNoricum ·Rezia (provincia romana) ·Regno di Samo ·Marca d'Austria ·Arciducato d'Austria ·Babenberger
Epoca asburgicaCasa d'Asburgo ·Monarchia asburgica ·Sacro Romano Impero ·Impero austriaco ·Impero austro-ungarico ·
XX secoloAttentato di Sarajevo ·Repubblica dell'Austria tedesca ·Prima Repubblica ·Austrofascismo ·Anschluss ·Austria sotto il nazismo ·Occupazione alleata dell'Austria ·Seconda Repubblica
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