Teatro Regio Ducale | |
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Ubicazione | |
Stato | ![]() |
Località | Milano |
Dati tecnici | |
Tipo | Sala a "U" ad ali leggermente divergenti con cinque ordini di palchi |
Realizzazione | |
Costruzione | 1717 |
Inaugurazione | 26 dicembre 1717 |
Chiusura | 26 febbraio 1776 |
Architetto | Gian Domenico Barbieri eDomenico Valmagini, probabilmente con la collaborazione diFrancesco Galli da Bibbiena |
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IlTeatro Regio Ducale (citato a volte comeRegio Ducal Teatro) fu il principale teatro diMilano dal1717 fino al1776, quando fu danneggiato da un incendio e abbandonato.
Le prime strutture deputate all'opera inMilano furono i teatri di corte che si avvicendarono nel cortile diPalazzo Reale: ilSalone Margherita eretto nel1598 e distrutto da un incendio il 5 gennaio1708 e ilRegio Ducal Teatro costruito a spese della nobiltà milanese su progetto diGian Domenico Barbieri,[1][2] secondo alcuni con l'aiuto diDomenico Valmagini, allievi entrambi diFrancesco Galli da Bibbiena[3].
L'avvio dei lavori, il 26 aprile1717, coincide con l'arrivo in città del primo governatore austriacoMassimiliano Carlo Alberto di Löwenstein-Wertheim-Rochefort e può dunque essere letto come una sapiente operazione politica. Offrendo una nuova sede a una tra le più alte espressioni culturali della Città, il nuovo governo cercò di marcare la cesura tra la vecchia e la nuova dominazione e di portare allo stesso tempo dalla propria la parte più influente della società.
La sala, con pianta a "U" ad ali leggermente divergenti, dotata di quattro ordini di trentasei palchi ciascuno e un loggione,[4][5] fu inaugurata il 26 dicembre dello stesso anno colCostantino diFrancesco Gasparini.[6]Il palco e la platea erano collegati grazie a due ampie scalinate in modo da poter utilizzare il primo in occasione dei balli.[7]Sopra ilproscenio erano collocati due medaglioni, raffiguranti uno l'ImperatoreCarlo VI e l'altro unafenice, l'uccello che rinasce dalle proprie ceneri, con la scritta “Rediviva sub optimo Principe hilaritas publica”.Accanto al teatro furono costruiti un Ridotto e un “Ridottino”, locali deputati al gioco d'azzardo, ma anche pasticcerie, bottiglierie e negozi per bigiotterie e maschere.
Il teatro poté vantare una delle migliori orchestre d'Europa, con un organico stabile di cinquanta elementi[8].Per il suo palcoscenico furono commissionate opere di importanti compositori, tra i quali:Nicola Porpora (Siface),Tomaso Albinoni (La fortezza al cimento),Christoph Willibald Gluck (Artaserse,Demofoonte,Sofonisba,Ippolito),Josef Mysliveček (Il gran Tamerlano),Giovanni Paisiello (Sismano nel Mogol,Andromeda),Wolfgang Amadeus Mozart (Mitridate, re di Ponto,Ascanio in Alba,Lucio Silla).
Terminate le recite deLa Merope diTommaso Traetta,[9] la stagione di Carnevale1776 si concludeva col ballo del Sabato Grasso, il 24 febbraio. A causa forse di negligenza o forse di un'azione dolosa (rumorosa era l'attività teatrale ed insidiosa per il governatore la vicinanza della folla che ogni sera, durante la stagione teatrale, si riuniva a pochi passi dalle sue stanze), un incendio divampò nel pomeriggio del lunedì successivo.[10]
Di fronte alla volontà di ricostruzione della Nobiltà milanese che si disse pronta ad accollarsene le spese, in cambio della proprietà dei palchi, fu incaricato Gian Giacomo III Durini, Conte di Monza ed allora Soprintendente del Teatro Regio Ducale, di trattare col Governo austriaco e in particolare con l'ImperatriceMaria Teresa d'Austria, a lui molto vicina. L'Imperatrice autorizzò con decreto la costruzione, non più in prossimità del Palazzo ma in altra area, di due nuovi teatri: ilNuovo Regio Ducal Teatro alla Scala, oggi chiamatoTeatro alla Scala, teatro "nobile" destinato a prendere il posto della vecchia sala, e ilTeatro della Cannobiana, più piccolo e "popolare".
Entrambi i progetti, simili tra loro nella tipologia delteatro all'italiana conpianta a ferro di cavallo e con vari ordini di palchi e loggione, furono affidati aGiuseppe Piermarini che già aveva progettato il Teatro di Monza, situato nell'antica Piazza del Mercato, feudo di Gian Giacomo Durini. Il Piermarini eseguì anche il disegno delTeatro Interinale,[11] una struttura temporanea costruita presso lachiesa di San Giovanni in Conca.[12]
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