Ravella | |
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Nasce | Corni di Canzo |
Sfocia | Lambro aRavella |
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LaRavella è untorrente dellaprovincia di Como che scorre nei comuni diCanzo eCastelmarte. Nasce dalle pendici meridionali deiCorni di Canzo, a circa 1000 metri di altitudine, all'estremità inferiore della Colma omonima, dove affiora il contatto fra sedimenti alluvionali permeabili sovrastanti e le sottostanti argille varvate glaciali, e scorre verso ovest nella valle omonima, attraversa il paese di Canzo prima diconfluire da sinistra nelLambro presso l'omonima frazione di Castelmarte.
Il nome Ravella potrebbe derivare darapa orava (col significato di frana, smottamento), che deriverebbe a suo turno dagrava un termine celtico per indicare "ghiaia".
Nel 1936, a seguito di forti piogge, il torrente straripò in più punti, distrusse i tre ponti che lo attraversano lungo la strada che porta al santuario di San Miro ed una villa costruita sul suo bordo destro in località Gajum.
Francesco Cherubini indicò nella Val Ravella eValmadrera il confine settentrionale dellaBrianza.[1]
Il suo bacino, allungato in direzione est-ovest, nella parte alta è delimitato a settentrione dalla Cresta di Cranno, Colletta dei Corni e dai Corni di Canzo, e la sella dell'Colma, quindi ad oriente dal Sasso Malascarpa e dal Monte Prasanto, passando poi a meridione dal Monte Rai, dalMonte Cornizzolo e dal Monte Pesora.[2]
Il torrente riceve alcuni modesti tributari, il principale scorre dalla Valle di S. Miro e si immette da sinistra nella Ravella poco sotto l'eremo di san Miro, un altro tributario (sempre sinistro) si immette nella Ravella nel paese di Canzo, nella zona dettaCuntrada da San Mirètt.
Il torrente scorre a tratti tra ripidi pendii rocciosi, di rocce calcaree appartenenti alla seriemesozioca lombarda, con piccole cascate emarmitte dei giganti di origine glaciale, parallelamente alla direzione delle piegheanticlinaliche esinclinaliche che costituiscono la struttura tettonica delleprealpi in questa area, per poi scorrere, a sud del centro storico di Canzo, nella piccolapiana alluvionale del fiume Lambro.
La valle prealpina formata dal torrente ("Val Ravella") è percorsa da un sentiero escursionistico (Sentiero Geologico NaturalisticoGiorgio Achermann[3]) che raggiunge il santuario di San Miro, e prosegue sul lato destro del corso d'acqua fino aTerza Alpe, al disotto del quale si trovano le sorgenti del torrente. Lungo il percorso si trovano diversimassi erratici qui portati dalghiacciaio durante l'ultimaglaciazione, in particolare si riconoscono grossi blocchi verdastri diserpentinite e diserizzo.
Paesaggisticamente la valle è dominata, sulla sinistra orografica dal Ceppo dell'Angua, in dialetto “Scalfin del diavul”, formato da banchi subverticali diDolomia a Conchodon, mentre sul versante destro sono ancora riconoscibili, per quanto oggi molto ricoperti dalla vegetazione arborea, i terrazzi morenici, che fornirono terreni in piano, pascoli e dove vennero costruiti i tre nuclei montani detti le "Alpi"
Il torrente scorre entro un boscoceduo alatifoglie e fino alle fonti di Gajum in un ambiente completamente non antropizzato. La qualità delle sue acque è testimoniata dalla presenza ditrote di torrente, talora osservabili fin sotto i ponti entro il paese di Canzo.Sulla riva sinistra il torrente è costeggiato dalla Riserva Naturale "Sasso Malascarpa" (Sass da la Maschèrpa/Mascarpa), che comprende la foresta demaniale dei Corni di Canzo per una area di circa 450 ettari[4].L'alta Val Ravella è parte della Foresta Regionale dei Corni di Canzo e si chiude al passo detto "la Colma"[5].
In localitàPrim'alpe è approntato e gestito dall'ERSAF[6] il "Museo didattico riserva Sasso Malascarpa", con esposta documentazione e campioni della fauna, geologia, paleontologia e botanica della riserva naturale e di tutto il gruppo dei Corni di Canzo in generale.
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