Il territorio comunale di Radda in Chianti si estende per 80,56 chilometri quadrati ed è posto sulle colline che occupano il tratto iniziale della valli dell'Arbia e dellaPesa. Il dislivello altimetrico va da un minimo di280 m s.l.m. nei pressi dell'abitato di Lucarelli fino ad un massimo di845 m s.l.m. presso la vetta del Monte Querciabella; il capoluogo è posto a quota 535m. Il territorio comunale è interamente compreso nelChianti Classico.
L'area intorno al capoluogo risulta abitata fin dal 2000 a.C., come dimostra l'area archeologica di Poggio la Croce dove sono emersi i resti di un antico villaggio e dove, nel corso degli scavi effettuati nell'ultimo decennio, sono stati riportati alla luce molti reperti. In seguito, anche se di questo sono emerse pochissime tracce, si può ipotizzare la presenza di un villaggio etrusco. Allacaduta dell'Impero romano d'Occidente, nelV secolo, nella zona si erano già formati piccoli agglomerati di carattere rurale che esistono ancora oggi; questi borghi erano Castelvecchi, Monterinaldi,Volpaia e la stessa Radda.
Tra ilIX eX secolo la zona di Radda vide la nascita della società feudale che comportò l'incastellamento dei villaggi. Il primo documento certo in cui si cita Radda è un diploma del1002 in cui l'imperatore Ottone III confermava la donazione fatta dalla Contessa Willa in favore dellaBadia Fiorentina. La località Radda appare in molti documenti della Badia Fiorentina fino alXII secolo. In un documento dellaBadia a Coltibuono del1041 viene riportatoRamda judicaria fiorentina et fesulana.
In data 25 maggio1191 l'imperatore Enrico VI concede il castello di Radda e la sua corte in feudo ai contiGuidi, lo stesso feudo venne nuovamente confermato dall'imperatore Federico II, anche se già nelXIII secolo il territorio raddese risulta dipendente daFirenze. Il castello venne saccheggiato dai Senesi in una scorreria nel1230 mentre nel1268 fu occupato, insieme ad altre località chiantigiane dalle truppe francesi guidate daCarlo I d'Angiò. Una nuova occupazione e un nuovo pesante saccheggio Radda lo subì durante laseconda invasione aragonese nel1478.
Amministrativamente Radda era il capoluogo dellaLega del Chianti, comprendente iterzieri di Radda,Gaiole eCastellina. Dalla fine delXIII secolo divenne sede di un podestà nominato dai fiorentini e nello statuto comunale del1415 Radda venne confermata quale capoluogo della Lega. Tra i podestà di Radda è da segnalareFrancesco Ferrucci.
NelXVII secolo, terminati ormai i conflitti, i castelli si trasformarono in ville signorili nelle quali i proprietari si dedicavano alla produzione di vino. Radda in Chianti venne visitata nel1773 dalGranduca Pietro Leopoldo che la trovòlontana da tutto. Come conseguenza della visita vennero migliorate le strade ma il territorio di Radda rimase sempre povero e isolato.L'affezione alla dinastia asburgo-lorenese rimase comunque forte ancora per molto, se si considera il fatto che al plebiscito del 1860 per l'annessione della Toscana alla Sardegna, Radda votò contro (281 sì su 581 votanti, su 879 aventi diritto[6]).
Tale situazione toccò il culmine neglianni cinquanta quando lo spopolamento delle campagne, fenomeno comune a molte zone del Chianti, toccò l'apice. Neglianni settanta iniziò la riscoperta di questi luoghi e lentamente tutti i castelli, le ville e i singoli casolari sono stati restaurati e vi sono stati impiantati agriturismi e aziende agricole.
«D'azzurro, a tre alberi di verde, nodriti sulla pianura erbosa.»
Nello stemma sono raffigurati i treolmi che anticamente si trovavano nella piazza del castello, centro della vita cittadina: sotto la loro ombra gli anziani si riunivano per discutere questioni della vita cittadina ed i sacerdoti impartivano insegnamenti religiosi. Ricordano inoltre la collocazione della comunità a capo di unterziere della Lega del Chianti, voluta dal governo di Firenze.
L'abitato di Radda si presenta racchiuso all'interno della cerchia muraria in parte conservata. Il centro storico ha un impianto urbanistico costituito da un asse viario principale, sul quale si apre la piazzetta sulla quel prospettano sia il Palazzo del Podestà che la chiesa parrocchiale; da questo asse viario principale partono altre strade minori che compongo un anello. Grazie al fatto che l'impianto urbanistico di Radda non abbia conosciuto modifiche nel corso dei secoli le sue abitazioni civili hanno mantenuto le strutture medievali che sono state riportate alla luce solo dopo dei restauri effettuati verso la fine delXX secolo. Un edificio sul retro della chiesa porta inciso sulla facciata la data 1479'; nel borgo sono da segnalare anche il Palazzo Minucci e altri palazzotti tutti realizzati tra il Sei-Settecento. All'interno del capoluogo sono da segnalare diversi luoghi di interesse:
Radda in Chianti nelXV secolo aveva una notevole importanza strategica; questo portò la repubblica di Firenze a dotare il borgo di una struttura difensiva in muratura. Una prima cerchia di mura venne realizzata già nelXIV secolo ma fu dopo le guerre aragonesi che si potenziarono le strutture difensive, specialmente dopo il1478, quando Radda venne conquistata e saccheggiata. I lavori si protrassero fino ai primi anni del Cinquecento. Delle mura oggi rimangono dei brevi tratti e alcune torri, la meglio conservata è quella che prospetta sui giardini pubblici. L'andamento della cerchia muraria oggi non è semplice da seguire a causa della costruzione che nel corso dei secoli vi sono state addossate ma seguendo la struttura del borgo si può intuire lo sviluppo delle mura; sono però scomparse le due porte di accesso.
Il palazzo venne costruito nel Quattrocento e fu quasi completamente distrutto nel1478 durante la seconda guerra aragonese. Al primitivo edificio è da ascrivere il porticato che appartiene ai modi dell'architettura minore fiorentina dei primi delXV secolo. Alla ricostruzione post 1478 appartengono le finestre del primo piano. L'edificio venne ampliato nelXVIII secolo quando venne realizzato il secondo piano e le carceri. In questo palazzo per quattro secoli ha avuto sede il Capitano della Lega del Chianti. Sulla facciata esterna principale sono murati numerosi stemmi dei vari podestà che si sono avvicendati nel corso del tempo; gli stemmi sono 51 e di questi 3 risalgono al XV secolo, XXV al XVI secolo, 16 al XVII e VII al XVIII secolo. Sotto al loggiato è conservato lo stemma di Francesco Ferrucci podestà nel1527 e un affresco di scuola fiorentina risalente al Cinquecento.
In diverse parti della Toscana durante ilGranducato vennero realizzate delle ghiacciaie. Molte avevano la forma piramidale, come quella nelParco delle Cascine a Firenze, altre come questa di Radda vennero realizzate a forma di tronco di cono e seminterrate. Nella Ghiacciaia durante l'inverno veniva accumulata la neve pressata; grazie alla tecnica costruttiva, all'esposizione rigorosamente a nord la neve veniva trasformate in dei perfetti blocchi di ghiaccio. La Ghiacciaia di Radda in Chianti è situata all'esterno del borgo medievale, nei pressi dei giardini comunali.
Di origineromanica, ha subito nel corso dei secoli varie trasformazioni.La caratteristica facciata, della quale l'edificio era sempre rimasto privo, è stata realizzata tra il1926 e il1930, su progetto diCarlo Coppedè, ed è un tipico esempio di applicazione del gusto del tardo eclettismo storicistico nei centri minori della Toscana.
Il semplice prospetto intonacato è diviso in tre parti e concluso da cornici orizzontali. La zona posteriore presenta l'abside centrale rimontata nelXIX secolo e le due laterali edificate ex novo.L'interno, coperto con volte a vela affrescate nell'Ottocento, è diviso in trenavate, divise daarchi in successione, poggianti supilastri rettangolari, alternati acolonne e a pilastri compositi.
Si trova a Badiola, località nel Comune di Radda in Chianti.Dell'antico nucleo monastico attestato dal1187 resta soltanto la chiesa di origine romanica, notevolmente trasformata.
Si trova a Volpaia una frazione di Radda in Chianti.L'origine della commenda si deve a ser Pietro di ser Lorenzo della Volpaia che nel1443 volle che una cappella venisse annessa a un ospedalegerosolimitano già esistente.
La cappella della Nunziatina si trova presso il podere Terrabianca in località San Fedele a Paterno. Costruita in epoca medievale, viene citata nella relazione redatta in occasione dellavisita pastorale del1575 quando risulta intitolata a Santa Maria del Prato ma nel corso della prima metà delXX secolo aveva già assunto l'attuale denominazione dicappella della Santissima Annunziata. L'edificio è stato costruito nelXVIII secolo e presenta un impianto ad unica navata con la facciata preceduta da un portico. La facciata è molto semplice e presenta il portale affiancato da due finestrelle e al di sopra vi è uno stemma col monogramma di sanBernardino da Siena e un altro stemma della famiglia deiCerchi; sull'angolo sinistro è impostato il campaniletto a vela. Ma il motivo dominato della facciata è il portico nella cui muratura spicca l'arredo architettonico in cotto che emerge sul resto della facciata di color bianco; gli inserti in cotto formano delle lesene d'angolo e altre poste di fianco agli archi, i quali hanno per cornice una sottile fascia pure in cotto. L'interno della cappella è piuttosto spoglio e presenta un altare in muratura e legno con unciborio . La copertura della navata, poco sviluppata in altezza, è a capanna.
Cappella di San Giuseppe
La cappella di San Giuseppe si trova in località Palagio. Si trova raffigurata nellaPianta di Popoli e Strade realizzata alla fine delXVI secolo e in occasione della visita pastorale del1784 risulta denominata oratorio di San Giuseppe de' Palagi, facente parte della parrocchia di San Lorenzo a Tregole. La cappella ha impianto ad una sola, piccola navata alla quale si accede da un semplice portale affiancato da due minuscole finestre. Ma l'elemento distintivo è la loggetta la cui copertura prosegue oltre la facciata fino a congiungersi alla parete di un vicino edificio.
Cappella di San Jacopo alla Croce
La cappella di San Jacopo alla Croce si trova poco fuori dall'abitato di Radda lungo la strada che conduce aCastellina in Chianti. La cappella venne realizzata per volere della famiglia Bruni nelXVII secolo e presenta un impianto ad una sola navata. Interessante la facciata che presenta un portale con frontone spezzato e affiancata da due finestrelle e sormontata da un'altra aperture, tutte con cornici in pietra serena; nella cornice della finestrella di destra è scolpita l'iscrizioneMDCX….
L'area di Poggio la Croce è situata nei pressi della strada che daCastellina in Chianti porta verso Radda in Chianti. L'area archeologica è posta sulla sommità del suddetto poggio. In quest'area è stato scoperto un sito archeologico pluristratificato dove sono state individuate le più antiche presenze umane nella zona del Chianti. L'area risulta abitata fin dall'età del rame. Oltre a quel periodo sono emerse testimonianze di un villaggio di pastori riferibile alla fine dell'età del bronzo. Oltre ai precedenti l'area risulta abitata anche in epocaprotovillanoviana (XI secolo a.C. ). Di quest'epoca sono emersi i resti di due edifici ma anche le fondamenta di una porta di accesso al villaggio, di una fortificazione e di alcuni resti di un torchio vinario.
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 261 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Il comune di Radda in Chianti comprende anche numerose località sparse in tutto il territorio. Tra le più rilevanti si ricordano:Albola, Badiola, Bugialla,Castelvecchi, Livernano,Pian d'Albola, San Marco, Santa Maria Novella.
Le principali attività economiche sono l'artigianato e la produzione di vino e olio. Negli ultimi trenta anni si è sviluppata in maniera massiccia l'attività alberghiera. Sono stati realizzati un gran numero di strutture ricettive legate al nome del vino Chianti.
^Sul tema cfr. Nidia Danelon Vasoli,Il plebiscito in Toscana nel 1860, Firenze, Olschki, 1968, in cui si fa riferimento anche al caso diCastiglion Fibocchi.