Ritrovamenti testimoniano che nell'antichità, il territorio occupato oggi dalla provincia di Alessandria, fu abitato già in epocaneolitica. Nella zona diCasalbagliano, nei pressi diAlessandria, in località cascina Chiappona, elementi in bronzo (media età del Bronzo, 1450-1350 a.C.) sono stati recuperati nel ritrovamento più antico nell'Italia settentrionale dellaCultura dei campi di urne[2][3]. All'interno dell'urna erano conservati i resti cremati e gli elementi del corredo metallico, ossia un pugnale, uno spillone e un elemento di copricaviglia in bronzo dalla tipica forma a doppia spirale che evidenziano una stretta relazione con l'area danubiana.
Area d'influenza proto-celtica-Halstattiana, abitata dalle popolazioni Celto/liguri autoctone deiMarici nell'alessandrino e dei liguriStatielli nell'area diAcqui e diTortona prima e da popolazioni celtiche transalpine che invasero l'Italia settentrionale poi.
Nel1935, perse il territorio di Asti e parte del territorio di Acqui, che formò la nuovaprovincia di Asti[7]. Il 1º maggio1945 gli abitanti diFraconalto spostarono il cippo di confine allaBocchetta e lo portarono al confine con il comune diVoltaggio, dove i voltaggini, poi icarrosiani e infine igaviesi lo portarono fino al confine con il comune diSerravalle Scrivia, però i serravallesi dissentirono e da allora la questione dell'appartenenza alPiemonte di quelle terre non è più stata riaperta.[8]
Oggi la provincia di Alessandria comprende 187 comuni. Per estensione è la terza provincia del Piemonte, dopoCuneo eTorino.Il comune diVoltaggio è comune onorario dellaprovincia di Genova per i legami culturali, linguistici e storici con il capoluogo ligure.
Lo stemma è stato concesso con regio decreto del 24 marzo 1912.[9]
«Inquartato in decusse: il 1° partito di Asti (di rosso, alla croce d'argento) e di Novi (d'argento, alla croce di rosso, caricata in cuore di una crocetta del campo); il 2° di Tortona (di rosso, al leone tenente una rosa d'argento); il 3° di Acqui (d'oro, all'aquila di nero, coronata di rosso, afferrante la lepre al naturale, al capo di argento, caricato di una croce patente di rosso); il 4° di Casale (inquartato: a e d di rosso, alla croce d'oro, accantonata da quattro beta d'oro, affrontati; b e c d'argento, al capo di rosso; sul tutto, d'oro, allarotella di azzurro, carica della sigla del nome S.S. di Gesù d'oro, raggiante dello stesso); sul tutto di Alessandria (d'argento, alla croce di rosso). Ornamenti esteriori da Provincia.»
Nello scudo sono rappresentati gli emblemi dei capoluoghi di circondario compresi nella provincia di Alessandria all'epoca del decreto di concessione, ed è ancora presente Asti. Il tutto è circondato da una ghirlanda di foglie d'alloro al naturale, legata di rosso e d'argento, alle estremità ambe terminanti in una pigna, legata ad un bastone attraversante sulla sommità dello scudo, il tutto d'oro. Dal 1933 al 1943 lo stemma era decorato con il capo del Littorio.
Gonfalone
Il gonfalone della provincia
Il gonfalone, concesso con R.D. del 26 dicembre 1936, è un drappo di azzurro.
Bandiera
Di azzurro, caricata dello stemma, coronato, senza serto di fronde. Esiste una variante, azzurra con lo stemma completo degli ornamenti e il nome della provincia in caratteri bianchi come quelli del logo.[10]
«Terra di antiche tradizioni di libertà, fedele alle sue glorie civili e sociali, le popolazioni dell'alessandrino, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, opposero una strenua resistenza alle forze germaniche di occupazione. Costituiti i Comitati di Liberazione Nazionale, iniziarono i moti di ribellioni e lotta, cui presero parte numerose unità SAP e GAP e otto Divisioni partigiane. Nelle drammatiche battaglie del 5 -11 aprile 1944, presso il Monastero della Benedicta, meno di mille partigiani, parte dei quali ancora disarmati, si difesero accanitamente di fronte ai soverchianti forze tedesche. Nell'impari lotta 96 partigiani vennero catturati, 79 caddero in combattimento, 350 furono fatti prigionieri e trasferiti nei campi di sterminio in Germania, dopo che 19 di loro erano stati fucilati al passo del Turchino, insieme ad altri 40 ostaggi. 15680 partigiani combattenti della Provincia, di cui 535 Caduti e 75 uccisi per rappresaglia, oltre alle centinaia di cittadini feriti e mutilati a seguito di devastanti bombardamenti di Alessandria e di Novi Ligure, stanno a dimostrare l'asprezza della lotta fatta di sacrifici, privazioni e rappresaglia feroci. Contro quel regime del terrore, le popolazioni dell'alessandrino tradizionalmente pacifiche, seppero eroicamente manifestare tutto il loro amore per la libertà la giustizia, a difesa di una Patria occupata ed oppressa. Provincia di Alessandria, settembre 1943 - aprile 1945» — 17 maggio1996[12]
È possibile ripartire la circoscrizione di Alessandria in quattro ambiti, individuati in base a caratteri territoriali e urbanistici e sulla base dell'analisi della capacità di attrazione e del raggio d'influenza dei suoi centri principali:
l'Alessandrino, che si sviluppa principalmente sulla piana di Marengo.
ilMonferrato, suddiviso in Basso Monferrato (comprendente le zone delCasalese e del Valenzano) e in Alto Monferrato (Acquese,Ovadese e parte delNovese).
ilTortonese, posto al confine con laLombardia, è un territorio caratterizzato da morbide colline con vocazione prettamente agricola.[14]
Il territorio della provincia è per 3/4 montuoso o collinare. A nord il basso Monferrato si caratterizza per una immensa distesa di colline delMonferrato e valli in cui scorrono il fiumePo e ilTanaro. Al centro è situata una fertile pianura attraversata dalTanaro, dallaBormida e dai loro affluenti. A sud-ovest ancora le colline della Val Bormida, della Val d'Erro e della Val d'Orba, e dellaval Lemme che si congiungono con i monti dell'Appennino Ligure. A sud-est le zone collinari delnovese e del tortonese, con le valli delloScrivia e dei suoi affluenti, in primis laval Borbera e lavalle Spinti costituiscono le estreme propaggini dell'Appennino Ligure, sui quali la provincia confina con quella diGenova. Poco lontano dal confine con laLombardia scorre ilCurone che divide lapianura tortonese dall'Oltrepò Pavese; inoltre è delimitata brevemente dalloStaffora. Il punto più elevato è ilMonte Ebro che raggiunge i 1.701 m, il meno elevato il comune diMolino dei Torti che si trova a 76 m d'altezza.
La zona più meridionale del territorio, in particolare l'acquese, l'ovadese e il novese, a volte è esposta a più o meno intense raffiche di vento provenienti dal vicinoMar Ligure. Questo vento, che d'estate porta il fresco e d'inverno mitiga le temperature causando un rapido scioglimento delle eventuali nevi presenti, è chiamato dagli abitanti del posto "il marino".
Nella provincia sono presenti cinque laghi di notevole importanza turistica, ma soprattutto utili per le risorse idriche della città diGenova dato che sono tutti artificiali e furono costruiti per lo stesso scopo.
A causa della secolare divisione storica della provincia, i dialetti che vi sono parlati possono essere considerati come appartenenti alle lingue:
piemontese, parlato nell'Alessandrino, nel Casalese, nell'Acquese e parte dell'Ovadese. L'alessandrino ha alcune particolarità di pronuncia (per le quali gli alessandrini sono sempre stati riconoscibili fra i piemontesi). Molte parole di derivazionefrancese,arpitana eoccitana che sono parte integrante del piemontese diCuneo eTorino, sono meno in uso in provincia di Alessandria a causa dell'influenzalombarda che ne ha attenuato la ricorrenza. In ogni caso le particolarità dell'alessandrino non ostacolano la comprensibilità reciproca con imonferrini e il resto dei piemontesi. L'alessandrino ha inoltre contribuito con vari apporti alla formazione storica dellakoinè piemontese.
La vasta pianura centrale è dedicata essenzialmente alla coltura cerealicola:grano,orzo,mais,soia,girasole. Diffusa la coltivazione della barbabietole da zucchero, destinata alla produzione industriale. Nelle zone pianeggianti del casalese, il paesaggio si caratterizza per la presenza di estese risaie. Nel novese, le poche zone pianeggianti sono in gran parte adibite all'agricoltura cerealicola e i campi si caratterizzano per la presenza di filari di gelsi, introdotti nel a cavallo del XVII-XIX secolo, per la bachicoltura.Nelle zone collinari del novese, casalese, acquese, tortonese ed ovadese la vite domina incontrastata e notevole è la produzione del vino.
La Val Curone è una tipica zona di produzione di frutta. Diffuse le coltivazioni a prato nei fondovalle dell'acquese.Lungo i fiumi (la Bormida in particolare) si estende la pioppicoltura.
Alessandria promuove una serie di percorsi di interesse turistico. Tali percorsi toccano località che puntano sul patrimonio artistico e sulle abilità enogastronomiche delle varie località della provincia. IlMonferrato Casalese, ricco di monumenti nel suo capoluogo e di castelli sulle colline, offre anche una ricca gastronomia, nonché il piacere delle degustazioni di vini schietti o raffinati.Ricca la presenza nel territorio di edifici della fede di notevole valore artistico: dalla Trinità da Lungi aCastellazzo Bormida al complesso di Santa Croce aBosco Marengo, dall'abbazia di Santa Giustina aSezzadio alSacro Monte di Crea, pressoSerralunga di Crea, orapatrimonio dell'umanità dell'UNESCO e di testimonianze medioevali come la torre diMasio con il museo ricavato al suo interno.Le colline dell'Alto Monferrato racchiudono suggestivi borghi alcuni di origine preromana. Centri comeAcqui Terme,Novi Ligure eOvada sono al centro di percorsi enogastronomici e culturali che toccano borghi pittoreschi comeGavi,Cremolino,Carpeneto,Tagliolo Monferrato,Gavazzana,Bosio eRocca Grimalda con il suo impianto altomedioevale e l'antico carnevale dellaLachera. Di notevole interesse sono i resti (anfiteatro, teatro, due isolati) della città romana diLibarna, sita nel territorio del comune diSerravalle Scrivia.Ma il vero motore del turismo del territorio è l'Outlet di Serravalle, enorme centro commerciale sorto all'inizio degli anni 2000 nella piana diSerravalle Scrivia, nelNovese. Di rilievo la città di Acqui Terme per le proprie terme, i centri benessere e la sua ricchezza di monumenti e resti risalenti all'epoca Romana. Le zone del Novese sono anche meta per escursionismo, inVal Borbera e nelParco Naturale delle Capanne di Marcarolo.
I piatti tipici della provincia di Alessandria sono quelli riconducibili essenzialmente alla cucina piemontese, con però sempre maggiori influenze dalle regioni limitrofe man mano che dal capoluogo si procede verso le principali storiche direttrici di uscita verso laLiguria, laLombardia e l'Emilia-Romagna.
Le zone del Casalese e del Valenzano presentano similitudini culinarie con laLomellina e in generale con lapianura occidentale lombarda, ove si trova grande diffusione delriso e dei condimenti "in carpione".
Spiccate analogie accostano invece la tradizione gastronomica delTortonese a quella lombarda dell'Oltrepò pavese e allacucina piacentina, soprattutto nei salumi, nei formaggi e altre peraparazioni quali la zuppa di ceci, le tagliatelle con l'ajà (salsa di noci), lapanada e ifarsö (frittelle tipiche della ricorrenza diSan Giuseppe). DiTortona sono originari ibaci di dama, dolcetti a base dinocciole ecioccolato.
Tra i piatti più noti del territorio[23], oltre a quelli già citati, si ricordano:
irabatòn, primo piatto simile a grossi gnocchi (analoghi ai malfattipiacentini), che si ottengono impastando ricotta, biete o spinaci, burro,Grana Padano, uova e noce moscata;
^Legge11 gennaio 1880, n. 5248, in materia di "Legge che distacca il comune di Pareto in provincia di Genova, dal mandamento di Dego, e lo aggrega al mandamento di Spigno Monferrato (Alessandria)."
^Questioni demografiche e amministrative nell'Oltregioco genovese pp. 3-4, Pietro Barozzi suLiguria Geografia, Anno XI (2009), numero 12,Imperia, dicembre2009.
^ Segretariato generale della Presidenza della Repubblica - Servizio sistemi informatici,Le onorificenze della Repubblica Italiana, suquirinale.it.URL consultato il 20 novembre 2018.
^ E. Allasino, C. Ferrier, S. Scamuzzi e T. Telmon,Le lingue del Piemonte (PDF), sugioventurapiemonteisa.net, Istituto di Ricerche Economico Sociali del Piemonte.URL consultato il 20 novembre 2019.
AA.VV.,Archeo Piemonte (PDF)[collegamento interrotto], inQuaderni della Soprintendenza archeologica del Piemonte (testo), vol. 13,Torino, Soprintendenza archeologica del Piemonte,1995, pp. 301-317.URL consultato il 10 agosto 2022.
AA.VV.,Archeo Piemonte (PDF), inQuaderni della Soprintendenza archeologica del Piemonte (tavole), vol. 13,Torino, Soprintendenza archeologica del Piemonte,1995, pp. 301-317.URL consultato il 10 agosto 2022(archiviato dall'url originale il 10 agosto 2022).
Banca Dati MonferratoArte Contiene un vasto repertorio storico-bibliografico degli artisti attivi nelle Chiese extraurbane della Diocesi di Casale Monferrato.
Festival Musicale "Echos. I Luoghi e la Musica"
Festival Musicale "PianoEchos. Settimane pianistiche internazionali in Monferrato".
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