Ilprotector (al pluraleprotectores) fu untitolo e ungrado del tardoesercito romano.
Fu creata dagli imperatoriValeriano eGallieno attorno al253 e conferita agli ufficiali (ad esclusione di quelli di rango senatoriale) dal grado dicenturione in su che fossero inseriti nell'esercito mobile a disposizione diretta dell'imperatore; si trattava generalmente del primo gradino di una carriera verso gradi maggiori. Il nome potrebbe suggerire che, almeno nelle intenzioni, dovessero formare una sorta di guardia del corpo imperiale, ma iprotectores provenivano da unità militari differenti e seguivano carriere differenti, dunque più che l'appartenenza ad un determinato corpo, questo titolo sembrava identificare un rapporto privilegiato con lo stato maggiore dell'imperatore; a conferma dell'appartenenza deiprotectores al collegio dei collaboratori militari di Gallieno è l'esistenza di almeno unprinceps Protectorum. Tra iprotectores più famosi di questa epoca vi sonoLucio Petronio Tauro Volusiano eTraiano Muciano.[1]
Inizialmente, durante il regno congiunto di Valeriano e Gallieno, il titolo fu riservato ai componenti dellaguardia pretoriana; successivamente, sotto il solo Gallieno, ai prefetti delle legioni e ai tribuni, poi anche ai centurioni; la sua diffusione fu poi tale che, nel IV secolo,protector era sinonimo di centurione.[1] Alcuni ufficiali di Gallieno ricevettero il titolo diprotector divini lateris, che dovevano proteggere l'imperatore.[2] Essi si dividevano in due corpi, il primo e più importante era quello deiprotectores domestici, la guardia a cavallo dell'imperatore, di grado più elevato e poi i sempliciprotectores.[3]
Successivamente iprotectores iniziarono ad essere distaccati presso le province o le amministrazioni civili e militari periferiche, ricoprendo gli incarichi più disparati. Tra questi, quelli di ispezione sui carichi commerciali destinati all'esportazione o quelli fermi alle stazioni di posta; la ricerca dei figli dei veterani che avessero cambiato residenza per sfuggire al servizio militare obbligatorio; la supervisione dei lavori pubblici di costruzione in circostanze particolari; l'erezione di statue degli imperatori e luoghi di culto.[4] Fuprotector in questa epoca, sotto gli imperatoriAureliano eProbo, il futuro imperatoreCostanzo Cloro. Fudomesticos regens, ovvero comandante deiprotectores domestici dell'imperatoreMarco Aurelio Caro, il futuro imperatoreDiocleziano.[5]
A partire dalla metà delIV secolo, al titolo di schietta estrazione militareprotector, si affiancò quello didomesticus, definendo così un unico peculiare istituto, quello deiprotectores domestici (ancheprotectores dominici,protectores deidomini, gli imperatori), sotto il comando delcomes domesticorum, organizzato in quattroscholae, due di cavalleria e due di fanteria, divise inseniores eiuniores, ovvero pertinenti allaPars Occidentis ed allaPars Orientis dell'Impero. Secondo alcuni Autori moderni rappresentava ilcorsus honorum per il giovane privo di precedente esperienza militare, ma figlio di un alto funzionario militare o civile, che serviva all'interno di unaschola, quale corsia preferenziale per la selezione di funzionari imperiali provenienti da famiglie di spicco. Tra iprotectores domestici più celebri vi fu lo storicoAmmiano Marcellino: poco più che ventenne, entrò a far parte di questo corpo e fu distaccato, insieme ad altri nove colleghi, presso lo stato maggiore del generaleUrsicino, ma, a differenza di alcuni colleghi, non ricevette mai un comando militare proprio.[6] Lo stesso Ammiano Marcellino riferisce che, con gli altri colleghitribuni et protectoribus domesticis, la sua missione nello scenario delle operazioni consisteva nel curare tutto ciò costituiva l'interesse dello Stato.[7] Un altroprotector domesticus famoso fuGraziano il Vecchio, padre dell'imperatoreValentiniano I.
Nella prima metà delVI secolo, presso l'amministrazionebizantina, è presente la carica didomestikos (δομέστικος), ovverodomesticus, menzionata daProcopio di Cesarea a proposito di Aspar e Salomone, la quale viene definita esplicitamente di tradizione latina e consisterebbe nel ruolo di amministratore degli interessi personali di un superiore.[8] Lo stesso Procopio riferisce di altre figure aventi il duplice titolo didomestikoi te kai protiktores (δομεστικοί τε καὶ προτικτόρες), ovveroprotectores et domestici, facenti parte delle milizie di palazzo. Tra le prerogative di queste figure, l'Autore segnala l'esenzione dal servizio militare ed uno status superiore a quello deglischolares. Infine Procopio non manca di stigmatizzare per queste unità la totale perdita di efficienza ed il mero ruolo di rappresentanza quale funzione residuale, a fronte di un'originaria operatività nelle aree periferiche dell'Impero.[9]