L'uso dei portali si sviluppò sin dall'epoca romana, ma il maggior fiorire di portali monumentali si ebbe inepoca medievale. In particolare con l'architettura romanica egotica si ebbero portali di edifici religiosi magnificamente decorati da sculture, colonne ed altri elementi e geometrie adarco.
Il portale ha una sua simbologia religiosa. Esso ha una valenza funzionale e mistica e richiamaCristo, Porta delle pecore, Porta della Salvezza. Nelle celebrazioni liturgiche delBattesimo, delMatrimonio, delleEsequie, i fedeli sono accolti alla porta della chiesa. Il portale è il segno diCristo che disse: " Io sono la porta del gregge" (Vangelo di Giovanni 10, 7) e insieme di tutti coloro che hanno percorso la via della santità, che conduce alla casa diDio.[1] Chi entra sa che deve rispettare il luogo e deve essere ricettivo di ciò che dice tale ambiente, pronto a vivere un'esperienza religiosa.[2]
^"Chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante" (Giovanni 10, 1). "Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano" (Matteo 16, 19). Anche nell'Antico Testamento, il tema della porta attraverso la quale l'uomo passa per incontrare Dio ha delle pagine suggestive come quella del profeta Ezechiele (Libro di Ezechiele 46, 1-3).
^Cattedrale di Vicenza, Guida Storico artistica, Antiga Edizioni, 2012, pag. 30
W. Müller e G. Vogel,Atlante di architettura, Hoepli, Milano 1992,ISBN 88-203-1977-2
Pevsner, Fleming e Honour,Dizionario di architettura, Utet, Torino 1978ISBN 88-06-51961-1; ristampato comeDizionario dei termini artistici, Utet Tea, 1994