I primi abitanti di queste isole, appartenenti a popolazioniaustronesiane, provenivano con tutta probabilità dall'Asia sudorientale, e raggiunsero le isole della Polinesia verso l'anno300 d.C., data che si sposta alI secolo d.C. per le Isole Marchesi. L'incontro con i navigatori europei avviene alla fine del XVIII secolo, e causerà delle epidemie che decimeranno le popolazioni autoctone. Le campagne di evangelizzazione e l'introduzione dell'alcol completano in seguito la distruzione della cultura indigena. La Francia impone progressivamente il suo protettorato, a partire dal 1843, ostacolando in tal modo l'influenza britannica.
Bisognerà attendere il 1946 perché gli abitanti possano accedere al diritto di voto, e il 1957 per beneficiare di un primo governo locale, mentre le lingue polinesiane non verranno insegnate nelle scuole se non nel 1977. La Polinesia francese è oggi divenuta una collettività d'oltremare, beneficiante di una larga autonomia rispetto al territorio francese metropolitano; pertanto utilizza una propria moneta (ilfranco CFP), dispone di un proprioprefisso telefonico internazionale (il +689) e ha comeTLD.pf,.fr e.eu.
La principale risorsa economica della regione è ilturismo, basato su un patrimonio naturale e culturale eccezionale.
Popolamento dei cinque arcipelaghi da parte dei polinesiani
L'ipotesi comunemente ritenuta per il momento la più accreditata è quella di un popolamento della Polinesia a partire dal Sudest asiatico.
Circa5000 anni fa, delle popolazioni del litorale della Cina meridionale, locutori dilingue formosane, coltivatori di miglio e riso, cominciano ad attraversare lo stretto braccio di mare per installarsi sull'isola di Formosa. Verso ilII millennioa.C., delle migrazioni hanno luogo da Formosa verso l'arcipelago delleFilippine. Delle ulteriori migrazioni cominciano ben presto a partire dalle Filippine versoSulawesi eTimor e di qui in direzione di tutte le altre isole dell'arcipelago indonesiano, importando con loro la propria lingua e cultura. Verso ilXV secoloa.C., un altro movimento migratorio si sviluppa dalle Filippine inNuova Guinea e di lì nelle isole del Pacifico. Gliaustronesiani sono, pertanto e con tutta verosimiglianza, i primi navigatori della storia dell'umanità. Le prime isole popolate sono probabilmente le Isole Marchesi, quindi le Isole della Società verso l'anno300 d.C. Gli austronesiani, diventati ora polinesiani, si sono quindi espansi popolando l'isola di Pasqua (500), leHawaii (900) e laNuova Zelanda (1100).
Nel 2010, una spedizione su una piroga ha ripercorso, in senso inverso, il cammino di popolamento, daTahiti all'Asia.
A partire dal 1521, data della scoperta fortuita diPuka Puka, senza alcun dubbio una delle dueIsole Sfortunate, da parte diMagellano, gli europei incominciano progressivamente a esplorare la Polinesia orientale nei secoliXVII eXVIII.
Gli anni quaranta sono invece contrassegnati dall'inizio della colonizzazione francese, dapprima alle Marchesi quindi a Tahiti, dove la reginaPomare IV è costretta ad accettare il protettorato francese (1843). Nel 1880,Pomare V accetta di cedere il Regno di Tahiti alla Francia. Esso diverrà l'elemento principale di una nuova colonia, i «Possedimenti dell'Oceania», in francese «Établissements de l'Océanie» (EFO). Le isole ancora indipendenti sono progressivamente integrate agli EFO tra il 1887 e il 1901 - le Tuamotu, Rapa e le Isole Gambier nel 1882, e le Isole Sottovento nel 1898.
Alcuni abitanti dei Possedimenti dell'Oceania partecipano ai combattimenti dellaprima guerra mondiale all'interno del battaglione del Pacifico; tra di loro c'è anche il futuro capo del movimento anticolonialista,Pouvanaa Oopa. Ma bisogna attendere la fine dellaseconda guerra mondiale perché un'evoluzione in questo senso abbia luogo.
Nel 1940, gli EFO aderiscono allaFrancia libera e un nuovo battaglione del Pacifico è costituito. Nel 1942, l'esercito americano installa una base militare sull'isola diBora Bora, nel quadro dell'operazione Bobcat. Pur accogliendo solo 6 000 soldati, questa base ha un enorme impatto sull'arcipelago.
Nel 1946, la costituzione dellaIV Repubblica instaura l'Unione francese: i Possedimenti dell'Oceania passano dallo stato di colonia a quello di territorio d'oltremare e il diritto di voto è concesso agli abitanti dell'arcipelago. Il movimento anticolonialista si struttura negli anni 1945-1949: nel 1949, Puvanaa Oopa è eletto deputato e fonda l'RDPT, partito autonomista, che domina la vita politica deglianni cinquanta, malgrado la formazione dell'Unione Tahitiana di Rudy Bambridge, partito attaccato al mantenimento della sovranità francese.
Nel 1957 i Possedimenti dell'Oceania prendono il nome di «Polinesia francese», in francese «Polynésie française», e beneficiano di uno statuto più autonomo grazie alla legge quadro Defferre. Puvanaa Oopa diviene quindi il primo vicepresidente, e capo di un governo eletto localmente. L'assemblea è dotata di competenze accresciute. Il governatore resta ciò nonostante il presidente del governo. Ma l'instaurazione dellaV Repubblica nel marzo 1958 comporta una battuta di arresto al processo di autonomia, con un rafforzamento dei poteri del governatore ai danni del governo locale. L'arresto di Puvanaa Oopa l'11 ottobre 1958, che si fa beffe della sua immunità di deputato, e la sua condanna a 8 anni di prigione e 15 d'esilio, sono il culmine di questa ripresa di potere da parte dello Stato centrale.
A partire dal 1962, e in seguito al referendum di autodeterminazione del gennaio 1961 inAlgeria, la Polinesia francese entra in una nuova era: quella dell'installazione del Centro di sperimentazioni del Pacifico che impiega diverse migliaia di militari e tecnici sul territorio, aMoruroa, Fangataufa, Hao, ma anche a Papeete. Nel 1963 la Chiesa evangelica della Polinesia francese diviene autonoma.
Nei primi anni settanta, due questioni sono all'ordine del giorno: quello dello statuto del territorio e quella degli effetti dei test nucleari cominciati nel 1966. In Polinesia, la Francia ha eseguito 46 test nucleari atmosferici tra il 1966 e il 1974, seguiti da più di 150 test sotterranei.[4] L'Unione tahitiana (Rudy Bambridge, quindi Gaston Flosse), aderente al partito gollista (UNR, UDR e poi RPR) difende le posizioni del governo centrale mentre l'RDPT le contesta maggiormente: questo partito è comunque sciolto nel 1963, fatto che porta alla creazione del partitoPupu Here Aia nel 1965 (capeggiato da John Teariki). Un nuovo personaggio politico fa la sua comparsa nel 1965: Francis Sanford, leader del partito Te Ea Api, che adotta una linea autonomista. Lo stato d'esilio di Pouvanaa Oopa è annullato nel 1968, il quale può nuovamente far ritorno a Papeete, dove viene accolto trionfalmente. Nel 1971 diviene senatore per il Pupu Here Aia.
Nel corso del decennio si costituiscono delle formazioni più nettamente indipendentiste, quali il partito creato da Oscar Temaru (FLP/Tavini Huiraatira). Un primo cambio dello statuto del territorio ha luogo nel 1977 (autonomia di gestione), passo completato successivamente nel 1984 (autonomia interna). Per quel che riguarda i test nucleari, divenuti sotterranei nel 1975, si assiste a una sospensione del programma nel 1992, nonostante una ripresa abbia luogo nel periodo 1995-1996, con il seguente smantellamento del CEP.
Negli anni 1990 e 2000, la vita politica è strutturata intorno a due partiti: ilTavini Huiraatira diOscar Temaru e ilTahoeraa Huiraatira diGaston Flosse.
Dal 1991 al 2004, Gaston Flosse regna incontrastato. Egli si serve di un vasto programma di propaganda del suo partito, il Tahoeraa Huiraatira. La giustizia lo ha tuttavia rimproverato d'aver fatto firmare dei "contratti d'ufficio" a dei militanti di partito, messi a disposizione dei comuni, delle federazioni sportive, di una radio, di alcuni sindacati e di altri servizi sociali. Pertanto è condannato il 4 ottobre 2011 a quattro anni di prigione.[5] Durante il suo mandato, Flosse sviluppa anche un servizio di sicurezza (Groupement d'Intervention de la Polynésie) di diverse centinaia di agenti, e un servizio di re-insegnamento (Service d'études et de documentation SED). È stato condannato in appello il 28 ottobre 2010 per aver intrapreso "una sistematica impresa di distruzione" dei documenti del SED. È inoltre oggetto di diverse altre condanne per appropriazione indebita di fondi pubblici, alcune delle quali ancora in corso nel 2012.
La Polinesia francese si estende per 4 167 km² di terre emerse distribuite su 2,5 milioni di km². È costituita da 121 isole, di origine vulcanica o corallina (atolli), distribuite in cinque arcipelaghi:
Le isole polinesiane presentano un clima complessivamente mite, rinfrescato dalla presenza deglialisei del Pacifico (vento che attraversa le isole tropicali).
La flora e la fauna sono limitate rispetto a quelle del Pacifico occidentale perché tutto qui è stato introdotto dall'uomo. Non esistono serpenti ma ci sono moltissimi tipi di insetti e circa 100 specie di uccelli (manu). Tra gli uccelli marini ci sonosterne,procellarie,sterne stolide,fregate esule. La limitata biodiversità terrestre è compensata dalla ricca varietà di fauna marina. La barriera corallina fornisce un ricco habitat per le creature marine, tra cui ci sonocetrioli di mare (rori),squali,barracuda (ono),mante,murene,delfini e letartarughe (honu) in pericolo di estinzione. A Nuku Hiva, nelle Marchesi, i delfini di Elettra, detti anchepeponocefali, si riuniscono in centinaia di esemplari, dando vita a un fenomeno unico al mondo. A Rurutu, Tahiti e Mo'orea è invece possibile nuotare con lemegattere. Gli antichi navigatori polinesiani portarono piante e frutti che prosperarono nel nuovo ambiente e nel XIX secolo altre specie vegetali furono introdotte dai missionari e dai coloni a scopo ornamentale o commerciale. La vegetazione varia considerevolmente da un arcipelago all'altro. Sugli atolli, dove il suolo è povero e i venti costanti, predominano i cespugli e lepalme da cocco. Sulle isole montuose il manto vegetale è più variegato e cambia a seconda dell'altitudine[6].
La Polinesia francese,collettività d'oltremare, ha dal 2004 la qualifica diPaese d'oltremare. In quanto collettività d'oltremare, la difesa e il mantenimento dell'ordine sono assicurati da reparti francesi dell'Armée de terre (esercito), dellaMarine nationale (marina), dell'Armée de l'air (aeronautica militare) e dallaGendarmerie nationale (gendarmeria).
La Polinesia è divenuta Territorio d'oltremare nel 1946. Grazie alla legge-quadro Defferre sulla decentralizzazione, ha beneficiato, nel 1984, di un primo statuto di autonomia interna. Vent'anni dopo esso è stato rivisto e rafforzato per la quarta volta. La nuova formulazione stabilisce, tra l'altro, un sistema di «discriminazione positiva» in materia di impiego e di patrimonio terriero, in favore dei cittadini che possono attestare un certo periodo di residenza nell'oceano Pacifico.
Seguendo il modello della Nuova Caledonia introduce anche la nozione diloi du pays (legge del paese), anche se non con lo stesso valore giuridico che nella Nuova Caledonia. In quest'ultima, le leggi del paese sono sottoposte al consiglio costituzionale e hanno valore di legge, mentre in Polinesia queste "leggi" vengono trasmesse al Conseil d'État (Consiglio di Stato), costituendo soltanto degli atti amministrativi di carattere particolare.
L'autonomia della Polinesia ha superato un'ulteriore limitazione con la possibilità di stringere degli accordi internazionali con altri Stati e organismi internazionali, non solo del Pacifico. Un altro cambiamento significativo riguarda il presidente del governo della Polinesia, che diventa «presidente della Polinesia Francese» e viene scelto fra i membri dell'Assemblea della Polinesia Francese.
Nel settembre 1995 la Francia scatenò grandi proteste in tutto il mondo per la ripresa dei test nucleari sull'atollo diMururoa, dopo una moratoria di tre anni. Gli esperimenti furono completati nel gennaio 1996.
La Polinesia francese utilizza una propria moneta, ilfranco CFP (agganciato all'euro). Il PIL è di 5 490 milioni di $ e il PIL procapite è di 21 565 $.
La Polinesia possiede un'economia mediamente sviluppata, basata sull'importazione di beni, sulturismo e sull'assistenza finanziaria da parte della Francia. I complessi turistici sono molto diffusi e per la maggior parte si trovano nelle isole più visitate comeTahiti eBora Bora. La pesca e l'esportazione dicopra (olio di cocco) sono le due principali attività tradizionali. Il turismo rappresenta il 13% del PIL (Prodotto Interno Lordo) di queste isole, che nel 2002 hanno ospitato 190 000 turisti. Laperlicoltura, sperimentata nel 1970 ma effettivamente lanciata nel 1990, consiste nel porre una biglia di madreperla bianca importata dal Mississippi in un'ostrica, che la ricoprirà con la propria madreperla nei due anni successivi. Laperla di Tahiti ha dei riflessi verde pavone, malva, o perfino d'argento, d'oro o azzurrognoli. La perlicoltura (coltivazione di perle) occupa circa7 000 persone e i principali importatori sono il Giappone e la Cina. È anche diffusa la lavorazione del legno.
La copertura medica è generalmente buona sulle isole più importanti, ma limitata nelle regioni più lontane o meno popolate. Le persone che hanno bisogno di cure urgenti o soffrono di malattie gravi vengono spesso trasferite a Tahiti per essere assistite lì (vi hanno sede due ospedali e numerose cliniche private).
Benché le strade più importanti siano asfaltate e ben tenute, molte strade secondarie non lo sono affatto. Il traffico stradale è particolarmente intenso a Tahiti.
Sulle isole vi sono numerosi aeroporti ma solo uno ospita voli per America, Asia e Oceania, ovvero l'Aeroporto Internazionale Faa'a che si trova non molto distante dalla capitale Papeete.
Nei tempi antichi tutto era manifestato dalladanza a ritmo ditamburo, per dare il benvenuto, per dire addio, per onorare o ringraziare gli dei, o semplicemente dimostrare la gioia o il piacere di vivere. Gli abitanti dellaPolinesia costruiscono varie statue di legno chiamateTiki che si ispirano a motivi tradizionali o simbolici.
La cucina locale è a base dibanane, fafa (una specie dispinaci del territorio),mango,pollo e ovviamentepesce. I piatti tipici sono il pesce crudo alla tahitiana (tonno assieme a verdure e varie spezie) e ilpo'e (frutta servita con cremosolatte di cocco).
^ Giuseppe Gentilli e Francesco Cataluccio,Polinesia Francese, inEnciclopedia Italiana, III Appendice, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1961.URL consultato l'11 gennaio 2023.