Paulus van Caerden | |
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Nascita | 1569 |
Morte | Manila, 1º ottobre1615 |
Cause della morte | Morto in prigionia |
Dati militari | |
Paese servito | ![]() |
Forza armata | Koninklijke Marine |
Grado | Ammiraglio |
Guerre | Guerra degli ottant'anni |
dati tratti daDe verrichtingen van de admiraals Cornelis Matelieff de Jonge en Paulus van Caerden. De aanval van de Hollanders op de Estado da India[1] | |
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Paulus Willemszoon van Caerden (1569 –Manila,1º ottobre1615) è stato unammiraglioolandese al servizio dellaCompagnia olandese delle Indie orientali. È stato governatore delleIsole Molucche per un mese.
Nacque nel 1569.[1] Nel 1595 si imbarcò comeguardiamarina nella prima spedizione nelleIndie Orientali condotta daCornelis de Houtman con quattro navi.[2] La spedizione toccò leisole Canarie (26 aprile), incrociò la squadra navale di Joris Van Medemblick (11 maggio), sbarcò sull'isola di Mayo,Capo Verde (19 maggio), sostò nellaMossel Bay (da 4 all'11 agosto), sull'isola di Nosy Manitse (dal 13 settembre al 7 ottobre), nella baia di Sant'Agostino,Madagascar (9 ottobre-14 dicembre), due volte sull'isola di Santa Maria, a nord-est del Madagascar per rifornire le navi, sull'isola di Pulau Enggano, a nord-ovest dellostretto della Sonda, dove arrivò il 5 giugno 1596, e il 22 giugno arriva a Banta, sull'isola diGiava.[1] Dopo essere stati ricevuti malamente dalle autorità locali, gli olandesi bombardano la città, mentre il 28 agosto Houtman protestò vivacemente per la presenza di duegiuncheportoghesi che stavano caricandopepe.[1] Sceso a terra con una scorta il 5 settembre, Houtman e il suo seguito vennero arrestati, e sue navi aprirono subito il fuoco sullacittà.[1] Il giorno 7 venti navi giavanesi circondarono quelle olandesi, ma queste ultime aprirono nuovamente il fuoco con i lorocannoni e distrussero le navi nemiche.[1] Dopo aver ripreso icommerci, il 6 novembre 1596 la squadra di Houtman salpà e si diresse aest, arrivando a Sidajoe dove il 5 dicembre la nave di Houtman fu attaccata e, con molti morti a bordo, venne costretta a salpare frettolosamente.[1] L'8 dicembre Houtman ormeggiò a Pulau Madura, Giava, dove per errore fu ucciso unprincipe giavanese.[1] L'11 gennaio 1597 a Bawean, con solo 94 uomini per armare 4 navi, laAmsterdam fuincendiata di proposito e l'equipaggio suddiviso sulle altre tre navi.[1] Arrivato aBali il 26 febbraio Houtman ha un incontro con ilre, da cui riuscì ad ottenere alcuni vasi di pepe in grani.[1] Il 15 maggio le navi di Houtman doppiaronoCapo di Buona Speranza, e l'11 giugno ancorarono davanti all'isola diSant'Elena dove le autorità portoghesi impedirono agli olandesi diancorare, sbarcare e rifornirsi.[1] La spedizione ritornò a Texel il 14 agosto 1597, con solo 89 degli originati 248 membri dell'equipaggio ancora vivi.[1] Otto di essi morirono poco dopo.[1] La spedizione non era stata un successo commerciale, e laCompagnie van Verre riuscì a malapena a coprire le spese, ma l'obiettivo della spedizione era stato raggiunto, in quanto era stato dimostrato che era possibile raggiungere l'Asia attraverso il Capo di Buona Speranza senza essere ostacolati dai portoghesi.[1]
Il 21 dicembre 1599 lasciò nuovamente la rada diTexel come vicecomandante della spedizione condotta daPieter Both, e che comprendeva quattro navi:Nederland,Verenigde Landen,Nassau eHof van Holland.[2] Tale spedizione era stata commissionata dallaBrabantsche Compagnie, fondata daIsaac le Maire, nelleIndie Orientali.[1] Il 6 agosto 1600 la squadra navale arrivò aBantam, da dove egli raggiunse il 25 agosto Pariaman,Sumatra occidentale, per caricare la nave di pepe.[1] Il 21 novembre arrivò adAceh, dove non riuscì a liberareFrederick de Houtman che si trovava lì in prigionia.[1] Il 19 marzo 1601 a Bantam riuscì a caricare sulla sua nave ulteriori 1.500 sacchi di pepe. Dopo una sosta alla Mossel Bay,Sudafrica, il 1 novembre[N 1] rientrò nei Paesi Bassi con a bordo un carico completo di pepe in sacchi.[1]
Nel gennaio 1603 assunse il comando di una propria squadra navale, composta da sei navi, con cui salpò per leAntille e poi per ilBrasile, avendo come secondo in comandoJochem Swartenhondt.[2] Raggiunto il porto diSalvador de Bahia il 22 luglio 1604, egli saccheggiò diverse navi cariche dizucchero.[3] Il 25 luglio 1604, mentre alla foce del fiume Maotoim una nave diRotterdam veniva carenata sulla riva della Baia di Ognissanti, il suocapitano, Symon Tack, apparentemente passato dalla parte dei portoghesi, aprì il fuoco su di lui da una batteria costiera.[1] L'ammiraglio olandese usando una scialuppa per avvicinarsi, riuscì a disarmare i cannoni e saccheggiò poi la nave del traditore.[1] Il 28 luglio avvistò due navi portoghesi che si avvicinavano allafoce delfiume, e prese il largo su una scialuppa per catturarle, mentre i portoghesi sparavano dalle batterie costiere per impedirlo e incendiarono una delle due navi per non farla catturare.[1] Il 30 luglio prese terra con gli uomini degli equipaggi a saccheggiò e bruciò tutte le case che incontrò sulla sua via. Ripreso il mare lui e Swartenhondt tornano nei Paesi Bassi nel gennaio 1605.[2]
Il 20 aprile 1606 salpò da Texel al comando di 8 navi,Banda (nave ammiraglia),Bantam,Ceylon,Walcheren,Ter Veer,Zierikzee,China ePatani per una spedizione contro l'insediamento portoghese dell'isola di Mozambico.[4] L'obiettivo dell'attacco era la conquista dellafortezza di São Sebastião.[4] Dopo aver fatto soste a Capo Lopez,Gabon (settembre 1606) per rifornirsi di acqua dolce, e alle isole Annobón (novembre), il 29 marzo 1607 gettò l'ancora nel porto dell'isola di Mozambico con un certo numero di navi armate e una forza variabile da 1060 o 1500 uomini.[4]
Il suo assalto allafortezza, difesa da una guarnigione di 184 uomini, fu respinto, tuttavia, e dopo aver perso 25 uomini, mentre altri 70 o 80 erano rimasti feriti, egli propose una tregua al comandante della fortezza, Dom Estevão de Atayde.[5] Il 7 maggio 1607 gli inviò unalettera in cui minacciava di saccheggiare l'interaarea, a meno che non fosse stato ricompensato con una grossa somma didenaro.[5] Dom Estêvão de Atayde respinse la proposta, ed egli il 16 maggio abbandonò l'assedio, che era durato due mesi.[5] RaggiuntaMayotte, nelleisole Comore, per rifornirsi di viveri edacqua, ritornò all'isola di Mozambico il 4 agosto e diede seguito alla precedente minaccia ed incendiò la città e glialberi dei dintorni prima di abbandonare definitivamente l'area il 26 agosto.[5]
Successivamente raggiunseGoa il 2 ottobre, e il 10 dello stesso mese, al largo della città, catturò laNossa Senhora do Loreto, che portava la corrispondenza di reFilippo II al suoviceré.[1] Nel mese di novembre raggiunseCalicut e poi Pulo Gale,Ceylon, arrivando a Bantam il 6 gennaio 1608, toccando poiJohor, di nuovo Bantam, e quindiAmboina (isola di Ambon), il 10 marzo.[6]
Il 18 maggio 1608 arrivò a Ternate, Malayo, dove avvistò tre galee e alcune giunche portoghesi che stavano al largo della città, e trovò tre navi olandesi,Gelderland,Kleine Son eDuyfken, e una fregata che era stata catturata aCelebes. Il tentativo di prendere il forte di Gammelamme fu un fallimento. Tra il 14 e il 18 giugno tentò di attaccare Tidore, ma senza successo, e il 25 giugno arrivò a Makian portandosi dietro ilDuyfken.[7] Il 18 luglio conquistò il forte di Tafasoho, e dopo aver subito un maremoto causato dall'eruzione delvulcano Tafasoho, a causa di esso perse due navi, laChina e laWalcheren.[7] Il 21 luglio nominò Apollonius Scotte comandante del forte di Tafasoho, e il 26 agosto, con una piccola nave e 74 uomini, conquistò la piccola isola diMorotai, difesa da appena 10 soldati spagnoli.[1] Il 27 agosto 1608, mentre tornava a Tafasoho, la sua nave venne attaccata da due navi spagnole e catturata nella baia di Leleda.[6] Fatto prigioniero dalsergente maggiore Pedro de Heredia, venne portato alforte diGamalama,Ternate.[2]
Il nuovo comandante spagnolo dell'area,maestro di campo Cristóbal de Azcueta Menchaca, inizialmente chiese il rilascio di tutti i prigionieri spagnoli detenuti dagli olandesi, la consegna di Forte Malajoe, 6.000 ducati d'oro e la promessa che Van Caerden non sarebbe mai tornato in quell'area.[7] Alla fine egli e altri dieci membri dell'equipaggio olandesi furono liberati il 16 marzo 1610 contro un pagamento di una somma di 6.000 pesos,[N 2] che l'ammiraglio pagò personalmente, e la liberazione di 50soldati emarinai spagnoli e 30 gli indiani, "gastadores" e ufficiali.[7] Dopo il rilasciato da parte degli spagnoli, riprese il comando della flotta, ma a causa della sua stessa negligenza fu catturato di nuovo il 15 luglio sulla sua naveGoede Hope, intercettata dallagalea spagnolaSan Christobal (San Xpoual), al comando del capitano Pedro de Avellaneda, che morì pochi giorni dopo a causa delle ferite riportate nello scontro.[7] Il patacco olandese catturato con van Caerden, venne inviato, il 30 luglio 1610, a Manila dove giunse nell’agosto 1610. L'ammiraglio venne invece portato a Ternate, dove rimase sotto la custodia di Juan de Azevedo sino al 24 maggio 1612, quando venne condotto a Manila.
Una volta sbarcato nella Capitale fu costretto ailavori forzati comefacchino, lavorando alla costruzione di una nuova fortezza.[6] Gli spagnoli chiesero per il riscatto di Caerden 40.000 reali da otto, ma non essendo soddisfatte le condizioni poste, l'ammiraglio rimane in carcere fino alla suamorte, avvenuta a Manila il 1 ottobre 1615.[6] Uno degli obiettivi della visita diJoris van Spilbergen a Manila, condotta sotto la direzione degliStati generali dei Paesi Bassi, era il rilascio dell'ammiraglio Paulus van Caerden (Pablos Brancaerden per gli spagnoli), ma quando van Spilbergen arrivò era oramai troppo tardi, poiché nel frattempo Van Caerden era deceduto.[7]
La conferma che Caerden morì a Manila viene da un documento scritto a Manila il 17 settembre 1618, dove viene fatto un accenno algeneral Pablo Brancaerden que murio en esta ciudad.[8]
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