Baia della Tonnara di Palmi con, sullo sfondo, il pianoro di Palmi ed il monte Sant'Elia.
«Devo considerare Palmi come posta in una situazione così particolare da essere difficilmente concepita dall'immaginazione umana, in quanto è al di là della possibilità di un disegno»
Gran parte del territorio comunale consiste di una serie di terrazzamenti collinari che degradano rapidamente verso il mare tramite un sistema di falesie, piccole spiagge e scogliere.[8] Su un terrazzamento a quota 228 metris.l.m. si trova il centro storico con la casa comunale, mentre su un altro, posto più a nord a 100 metris.l.m., è ubicata la frazione diTaureana. La restante parte della superficie è costituita a sud dal Monte Sant'Elia (582 metris.l.m.) e a nord-ovest da un territorio pianeggiante su cui sorgono i quartieri balneari che formano ilLido di Palmi.
Carta fisica del comune di Palmi.Spiaggia delLido di Palmi con gli scogli Agliastro.La baia dellaMarina di Palmi.la spiaggia di Trachini.
Oltre il territorio comunale, a nord, si estende la seconda per ampiezza zona pianeggiante della Calabria che prende, tra gli altri, il nome di Piana di Gioia Tauro (anche conosciuta come Piana di Palmi).[9]
Il corso d'acqua principale è il fiumePetrace, che segna il confine nord-est del territorio comunale, dalla località Pontevecchio fino alla sua foce sul mar Tirreno. La sua portata media è di circa 8 m³/s.[10]
La punta più ad ovest è denominata Capo Barbi, e da questo promontorio inizia la Costa Viola.[11] Il nome deriva dal fatto che il mare, a poca distanza dalla linea di costa, raggiunge elevate profondità facendo assumere all'acqua un colore blu cupo che il sole al tramonto colora con riflessi viola.[8] Poco più a sud di Capo Barbi vi è la punta Motta.[12]
Tutta la costa di Palmi, nella quale si trovano la baia dellaMarinella e la baia dellaTonnara,[13] è ricca di grotte marine e costiere, spiagge e scogli, tra cui la grotta delle Sirene, la grotta dell'Arcudace e la grotta Perciata, le spiagge della Marinella, di Trachini, della Tonnara e di Pietrenere-Scinà, mentre gli scogli principali sono loscoglio Trachini,Pietra Galera, lo scoglio dell'Isola e gliscogli Agliastro. Tra questi ultimi vi è il celebrescoglio dell'Ulivo, sulla cui sommità nei secoli passati è cresciuto un albero diolivo.
Il clima di Palmi è essenzialmente di tipomediterraneo, caratterizzato da mesi estivi siccitosi ai quali seguono quelli piovosi e nevosi della stagione invernale.[14]
La tradizione secolare attribuisce la denominazione alle numerosepalme presenti sul territorio. Con l'indicazioneDe Palmis Ruggiero I conte di Calabria specificava di concedere nel1085 la chiesa diSan Georgium alla Chiesa di Santa Maria e dei XII apostoli diBagnara Calabra[17].Dominus Palmae fu chiamata invece dal barone Iacobus De Roto di Seminara nei registri angioini dei baroni di Calabria del1333[18], mentre nei secoli seguenti gli antichi notari si servirono dell'espressioneCivitas Palmarum per indicare Palmi. Nelsecolo XVI venne chiamataParma daGabriele Barrio,[19]Palma da Fra Lando Alberti[20]. Nello stesso secolo ebbe anche il nome diCarlopoli in onore del duca Carlo Spinelli, che la ricostruì fortificata dopo una devastazione saracena, tanto che nel1567 sono riportati l'appellativo dioppidum (a conferma della fortificazione) e diPalma nunc Carlopolis in quanto la nuova Carlopoli fu costruita accanto al vecchio centro abitato[21]. Solamente nel1669 si incomincia a trovarePalmi,[22] ma all'inizio delXVIII secolo la città fu detta ordinariamentePalme[23], nome che prevalse[24] fino al nuovo assetto del regno di Casa Savoia (1860), in cui si stabilì definitivamente il nome Palmi[25].
DalIV secolo a.C., e fino alX secolo, nel territorio comunale si sviluppò la città diTauriana. Sulla sua fondazione, alcune leggende narrano di una possibile colonizzazioneachea dell'area[27]. Altre ipotesi storiche ricollegano la nascita della città alla seconda metà delIV secolo a.C., quando dei gruppibrettii, nello specifico i «Tauriani», si resero autonomi dailucani, raggiungendo e conquistando una parte della Calabria meridionale[28]. La città è segnalata in atti ufficiali di età successiva, quandoTito Livio asserisce che nel212 a.C., in occasione dellaSeconda guerra punica, nelBruttium vi fu il passaggio dei Taureani sotto la protezione diRoma.Nel951 Tauriana venne distrutta dalle milizie dell'emiro diPalermo Hasan Ibn Alì[29] e, fuggendo, la parte dei taurianensi dedita ai traffici ed alle arti marinaresche si stabilì nella parte alta della costiera, tra ilmonte Aulinas ed il fiumeMetaurus, nella contradaDe Palmis dove vi erano alcune case coloniche[30].
Disegno di Antonio Minasi, del1779, intitolato "Prospetto del Faro di Messina, riviera di Scilla-Costiera di Parma, e spiaggia di Gioia".
Dei primi secoli di vita del piccolo villaggio di Palmi (Palmae inlatino[31]), casale di Seminara, sono giunte ai giorni nostri poche informazioni. Si narra che da Palmi il conteRuggero I di Sicilia radunò l'armata normanna per muovere alla conquista della Sicilia. Dagli inizi della dominazionenormanna, fino al principio delXIII secolo, le uniche notizie riguardano le vicende che accompagnarono iconventi diSant'Elia lo Juniore e diSan Fantino. Le dimensioni dell'abitato nelTrecento dovevano essere contenute, dato che lachiesa di San Nicola era l'unica esistente.
Disegno di Edward Lear inserito nel libro "Diario di un viaggio a piedi, Calabria" del 1847.
Il centro abitato fu colpito nel1549 dai pirati saraceni e distrutto interamente. Pertanto il feudatario duca Carlo Spinelli, decise di riedificare la città fortificandola. In seguito alla sua ricostruzione la città crebbe ulteriormente d'importanza attirando tutti i traffici marittimi delle coste meridionali della Calabria[33].
Indipendente da Seminara nel1632, nelXVII secolo la città si sviluppò urbanisticamente ed economicamente grazie all'attività commerciale dei suoi abitanti ed al marcheseAndrea Concublet che le istituì una "fiera"[34]. Le mura ad est vennero abbattute per permettere l'unione con i nuovi agglomerati che venivano a formarsi, in conseguenza dell'aumento di popolazione. Sempre nel XVII secolo il tessuto urbano, fino a quel momento costituito da rioni distanti tra di loro, si concentrò intorno ad un nodo principale formato dalla nuova"piazza del Mercato".
NelXVIII secolo Palmi attraversò il periodo più florido della sua storia, fino a quando fu colpita dalTerremoto della Calabria meridionale del 1783 che la distrusse completamente provocando circa 1.400 morti. La ricostruzione della città avvenne seguendo parzialmente ilPiano Regolatore redatto dall'ing. De Cosiron.
Palmi all'inizio del XX secolo.
La città venne posta a capoluogo didistretto nel1806. Nel 1860 avvenne lo sbarco diGiuseppe Garibaldi e della spedizione dei mille allaMarina di Palmi, e l'evento fece mettere in fuga il numeroso presidio borbonico presente in città. Con l'Unità d'Italia, il distretto venne abrogato e Palmi fu posta a capo dell'omonimo circondario (abolito nel1927). Nel1894 la città fu epicentro di unterremoto che produsse numerose rovine e 9 morti[35].
Nel1908 Palmi venne nuovamente distrutta, quasi nella sua totalità, dal violentoterremoto del 28 dicembre, che provocò nella sola città calabrese circa 600 morti. Il centro abitato venne ricostruito su progetto dell'ing. Pucci, stravolgendo completamente l'assetto urbano dei secoli passati. La ricostruzione, che interessò tutta la prima metà delXX secolo, rese gradevole l'aspetto della città, con l'uniformità delle volumetrie, con il gustoneoclassico dei nuovi edifici e con la realizzazione di monumenti ed opere d'arte.
Ilsecondo dopoguerra vide lo sviluppo cittadino nelsettore terziario, ponendo Palmi come principale polo amministrativo, direzionale e scolastico del versante tirrenico della provincia grazie all'istituzione di scuole di secondo grado, strutture di forze armate, strutture sanitarie e giudiziarie e sedi di altri enti pubblici e privati. Nel1998 fu istituito dalla Provincia di Reggio Calabria il Circondario della Piana, rinominato nel2008Circondario di Palmi.
Lo stemma, come segno distintivo, e il gonfalone sono stati riconosciuti con decreto del 9 marzo 1935[36] e trascritti nel libro araldico degli enti morali[37].
Gonfalone del comune di Palmi.Stemma del comune di Palmi.
Stemma
Lo stemma raffigura una palma su uno sfondo azzurro, è sormontato da una corona marchionale ed è contornato da bandiere catturate ai pirati barbareschi. Alla base sono disposti due cannoni che ricordano la Cittadella fortificata e munita di mura e, sotto di esse, a sinistra, è posto un fascio di verghe che simboleggia l'unità del popolo a difesa della città, mentre la testa di moro, disegnata a destra, rammenta l'uccisione di un capo corsaro avvenuta durante una delle incursioni subite dalla cittadina.[38]
Lo stemma del comune di Palmi è stato riconosciuto con decreto delcapo del governo del 9 marzo 1935[36][39], ed è stato rinnovato secondo quanto descritto nello Statuto Comunale.[40]
Gonfalone
«Il gonfalone è costituito da un drappo di colore rosso cremisi riccamente adornato di ricami d'oro e caricato dallo stemma sopra descritto con l'iscrizionecentrata in oro "Città di Palmi". Le parti di metallo e i nastri sono dorati. L'asta verticale è ricoperta da velluto rosso cremisi con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia è rappresentato lo stemma della Città e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolore sono frangiati d'oro[39][41]»
L'attualegonfalone della città di Palmi è stato approvato con Delibera del Consiglio Comunale n. 70 del 28 dicembre 2004.
Chiesa del Santissimo Crocifisso (XVII secolo), in stile barocco, è il luogo di culto più antico del centro storico e al suo interno si trova, sull'altare maggiore, unCrocifisso ligneo del XVII secolo mentre nella cripta sottostante è presente ilSacrario diocesano contenente le reliquie di numerosi santi;
Chiesa di Sant'Elia (1958), chiesetta posta sulla sommità dell'omonimo monte a ricostruzione del luogo di culto realizzato nell'884 daSant'Elia lo Juniore. All'interno sono collocate le statue dellaMadonna della Montagna e diSant'Elia profeta;
Chiesa di San Giuseppe (1960), luogo di culto di Palmi Scalo. La chiesa venne realizzata in occasione dei lavori per il raddoppio dei binari dellaFerrovia Tirrenica Meridionale, a «perenne memoria» dei crolli avvenuti nel1955 all'interno della galleria tra Palmi e Bagnara Calabra, che causarono la morte di 23 operai addetti al consolidamento ed alla posa dei binari.
Torre civica (1954), detta anche "torre dell'orologio". La torre, sorgendo accanto al duomo cittadino ed essendo dotata di campane, svolge anche la funzione di campanile. Con i suoi quaranta metri d'altezza è l'edificio più alto della città;
Palazzo degli Uffici (XX secolo), in stile neoclassico, risulta essere un complesso architettonico di particolare interesse storico. Eseguito da maestranze provinciali, il palazzo propone una costruzione massiccia ed equilibrata, che evidenzia la sua funzione pubblica di marcata derivazione classica. L'immobile è catalogato nell'elenco dei "luoghi della cultura" del Ministero per i Beni Culturali;
Palazzo del Tribunale (XX secolo),architettura del periodo fascista, venne realizzato per ospitare il tribunale, la pretura e la corte d'assise del circondario giudiziario di Palmi. Attualmente è ancora sede alcuni uffici del tribunale civile;
Il palazzo ex sede della Banca Popolare di Palmi, progettato da Marcello Piacentini.
Palazzo della Caserma dei Carabinieri (XX secolo), in stile neoclassico, è un modello della tipologia edilizia tipica degli edifici pubblici realizzati nella Provincia di Reggio Calabria. Contrassegnato da elementi decorativi della manualità di maestranze provinciali qualificate, l'immobile risulta tra i beni vincolati della Regione Calabria[46] ed è catalogato nell'elenco dei "luoghi della cultura" del Ministero per i Beni Culturali;
Palazzo Ambesi Impiombato (XX secolo), in stile nazionalista e progettato dall'architettoMarcello Piacentini;[45]
Palazzo della Banca Popolare, anch'esso fu progettato in stile nazionalista dall'architetto Marcello Piacentini, per ospitare la sede della banca popolare cittadina;
Palazzo di Giustizia (anni ottanta), esempio di architettura moderna che ospita gran parte degli uffici del tribunale di Palmi;
Villa Pietrosa, chiamata anche "Villa Repaci" in quanto appartenuta all'omonimo scrittore, fu ristrutturata nel 2008 dal Comune di Palmi tramite concorso.[47] Nelle vicinanze dell'edificio, immerso tra gli ulivi, vi è una piccola grotta ed una "guardiola", osservatorio per la caccia al pescespada piantata sullo sprone di una roccia, in un luogo dal quale è visibile tutta la Costa Viola.[48]
Altri palazzi e ville di interesse sono ilPalazzo Bovi, imponente edificio con mura rosse e aperture in marmo bianco al cui interno vi nacqueNicola Antonio Manfroce,[45] ilPalazzo Mezzatesta, sulla cui facciata principale è collocata un'edicola con una riproduzione della Madonna del Carmelo a ricordo dell'evento miracoloso delterremoto del 1894[45] ed ilPalazzo Rossi, antico edificio in stile liberty, nel quale lo scrittore Leonida Repaci ambientò un suo romanzo.[45]
Le strutture teatrali della città sono le seguenti:
Teatro all'aperto in località Motta (2000), che sorge adagiato su un terrazzo dal quale è ammirabile lo stretto e i centri diScilla e Bagnara Calabra.[49] La struttura, progettata dagli architetti Rosaria Zoccali e Domenico Abbia, ospita numerosi eventi dell'"Estate Palmese" ed ha una capienza di 1.000 posti;
In città vi sono alcune fontane monumentali, realizzate dal XIX secolo ad oggi. L'elenco è il seguente:
Fontana della Palma (1922), collocata al centro dellapiazza Amendola e realizzata in stile barocco, del tipo berniniano moderno, dall'architetto Jommi e dallo scultore Giuseppe Sutera. L'opera riprende l'idea dell'antica "fontana del mercato", che era ubicata nell'attualepiazza I Maggio fino al1886. Nel 1977 venne emesso un francobollo, che riproduceva l'opera, all'interno della serie "Fontane d'Italia";[53]
Fontane dei Canali (1838), manufatto posto inpiazza Lo Sardo che serviva a convogliare le acque provenienti dalle contrade Olmo e Vitica, da cui prendono il nome le varie fontane. Il monumento è stato ristrutturato nel2011 dall'Associazione Prometeus, con l'inserimento di immagini bronzee raffiguranti scene cittadine e contadine dei secoli passati, ad opera degli artisti Fabio Belloni,Maurizio Carnevali e Achille Cofano;[54]
Fontana monumentale (XX secolo), sorge inpiazza Matteotti e al suo centro è collocata una colonna romana proveniente dai ruderi dell'anticaTauriana;[6]
Fontana Muta (XX secolo), opera ubicata nel rione Ajossa, inpiazza Carmine Fiorino, composta da un muro di sostegno davanti al quale, centralmente, è collocata la fontana mentre ai due lati di quest'ultima partono due scalinate per accedere al soprastante rione Pille;
Fonte di San Rocco (2010), opera dell'artistaMaurizio Carnevali su progetto dell'architetto Bagalà, ubicata nell'omonima piazza. La fontana riproduce una scultura bronzea di San Rocco adagiato, con il cagnolino, nell'atto di abbeverarsi;[55]
Madonna con Bambino (2013), ultima realizzata, in ordine di tempo, e collocata sullungomare Costa Viola delLido di Palmi, dalla quale si innalza una stele con la rappresentazione stilizzata di unaMadonna con Bambino.
Torre Saracena, torre di avvistamento costiera risalente al XVI secolo.[56] Fu costruita, nel1565, dal duca Carlo Spinelli nell'ambito della riedificazione della città avvenuta nel1549. Era chiamata anticamente «Torre di Pietrenere» per distinguerla dall'altra torre militare cittadina, detta di «Torre di San Francesco» (demolita nelXIX secolo). Il manufatto è tutelato tramite notifica del 16 agosto1913[57] ed è collocato all'interno delParco archeologico dei Tauriani
Torre quadrangolare (XVI secolo), collocato nel centro cittadino, in corrispondenza dell'antico borgo dellaCittadella. L'opera è un bastione che faceva parte della cinta muraria cittadina realizzata nel XVI secolo e attualmente demolita.
Il monumento principale è ilmonumento ai Caduti (1932), opera realizzata dell'artistaMichele Guerrisi ed inaugurata con una cerimonia alla quale parteciparonoUmberto di Savoia eMaria José del Belgio. Il monumento, ubicato inpiazza Municipio, è costituito da un gruppo scultoreo con base in blocchi di granito a forma di croce greca, sui quali sorgono due gruppi di figure in bronzo. Il primo gruppo è formato da un soldato ed un fante. Il secondo gruppo è rappresentato da due madri unite nel dolore e nella fede. Alle loro spalle vi sono due colonne di marmo bianco diCarrara. Alla base delle colonne sono incisi i nomi dei 203 cittadini di Palmi caduti durante laGrande Guerra. Sempre nella piazza sorge ilmonumento al Lavoro (2013), scultura in marmo bianco e acciaio realizzata daMaurizio Carnevali. L'opera rappresenta una palma, simbolo della città. Nel marmo sono incise raffigurazioni del lavoro e della famiglia.[59]Poco distante, in piazza Pentimalli, è ubicato ilmausoleo di Francesco Cilea (1962), opera realizzata anch'essa da Michele Guerrisi e dall'architetto Nino Bagalà per ospitare la salma dell'artista palmese. Il mausoleo è costituito da una parete in muratura sulla quale sono disposti dei bassorilievi con raffigurazioni di scene del mito diOrfeo ed Euridice, il tutto attorno ad una scultura bronzea che rappresenta la musa Erato. Il mausoleo contiene una cripta decorata da mosaici contenente le spoglie dei coniugi Cilea. Sopra di esso vi è un piccolo orologio a ricordo dell'antica torre distrutta, con lo sbancamento di parte del rione Spirito Santo, per realizzare l'opera.
L'obelisco della Madonna del Carmine.Il monumento delle tre croci sulla cimamonte Sant'Elia.
Dal suddetto mausoleo, risalendo la via Buozzi, nel belvedere Gi.Sa è collocato il monumento a san Francesco d'Assisi (1987),[60] scultura bronzea realizzata dall'artista Susan Loeb Luppino, per conto della Sovraintendenza per i beni storici. La statua, posizionata su una base in pietra e marmo con intorno una fontana e un piccolo giardino, rappresenta il santo con le braccia aperte in segno di protezione verso la città, essendo la stessa posta in un luogo panoramico da cui si può ammirare il centro cittadino e il mar Tirreno. Nella Villa Comunale busto del musicista Manferoce opera scolpita dallo scultore Vincenzo Jerace. Riscendendo nel centro storico, inpiazza del Carmine, vi sono alcune opere monumentali. La principale è l'Obelisco alla Madonna del Carmine (1983), alta stele di granito sulla cui cima vi è collocata una statua in bronzo dellaMadonna del Carmine, realizzata dalla ditta De Luca di Napoli in concomitanza con il bicentenario delterremoto del 1783. La stele fu squadrata da maestri d'arte locali. Gli altri monumenti della piazza sono due leoni in bronzo, posti all'ingresso delsantuario, raffiguranti uno «il terremoto» e l'altro «la fiducia del popolo nella protezione da parte della Madonna», ed una colonna di marmo, reperto storico provenienti dai ruderi dell'anticaTauriana.[61]
Al di fuori del centro storico, nel belvedere Managò sulla cima delSant'Elia, è collocato un complesso monumentale composto da: il monumento aDomenico Antonio Cardone, una grande croce di ferro (illuminata di notte e visibile da tutta la piana) ed il monumento delle tre croci (XX secolo). Il monumento delle tre croci fu realizzato ad inizio del XX secolo e rappresenta tre croci bianche, con quella centrale più grande, a ricordo del monte calvario doveGesù venne crocifisso. Il monumento subì una parziale distruzione durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale per essere ricostruito nel1949, a cura del corpo cantonieri comunali. Nel 2014 il complesso è stato oggetto di restauro ad opera del Rotaract Club di Palmi.
Panorama del centro storico di palmi dalBelvedere GISA.
«Dalla cima del Sant'Elia, dalla balconata a mare della Villa Comunale, dalla gradinata della Torre, si gode un panorama che non è secondo a nessuno dei più famosi centri della riviera amalfitana»
I punti panoramici della città sono molti, grazie alla conformazione del territorio comunale. Difatti in molti siti sono collocati deibelvederi dai quali è possibile ammirare tutta la costa tirrenica compresa traCapo Vaticano e lostretto di Messina (la costa siciliana è spesso visibile fino al vulcanoEtna)[63] e, sullo sfondo delmar Tirreno, leisole Eolie. Per questo, in passato, molti scrittori e poeti hanno definito Palmi una "terrazza sullo Stretto".
Il punto panoramico principale è ilBelvedere Managò, posto sulla sommità delmonte Sant'Elia,[10] costituito da una serie di balconate realizzate con ringhiere e scale sopra i vari costoni della montagna.[10] Da esso sono visibili tutte le zone suddette, oltre al sottostante centro cittadino e alla Piana di Gioia Tauro. Lo stesso panorama è ammirabile, però da un'altitudine minore, anche dalBelvedere Torre,[64] dallaPunta Motta e dallavilla comunale Giuseppe Mazzini. Altri punti panoramici sono collocati aTaureana di Palmi. Precisamente dallavia del Mare, dallastrada provinciale Palmi-Taureana[10] e dalParco Archeologico dei Tauriani si può ammirare la sottostante rada delLido di Palmi, dov'è collocato ilPorto di Palmi e loScoglio dell'Ulivo. Anche la baia dove sorge laMarina di Palmi offre punti panoramici, dalla strada che conduce alla frazione; difatti da essa è possibile ammirare sia la sottostante spiaggia in ghiaia bianca, sia gli speroni di roccia del sovrastante bastione montuoso del monte Sant'Elia.[65]
I siti archeologici del territorio sorgono principalmente sulle rovine dell'anticaTauriana e lungo la costa. Il più importante di essi corrisponde alParco Archeologico dei Tauriani "Antonio De Salvo", inaugurato aTaureana nel 2011 nell'area dove avvengono scavi archeologici, in modo sistematico, dal1995.[66]
All'interno del parco, oltre allaTorre Saracena, sono evidenziabili i resti di un teatro che aveva una capacità di oltre 3.000 spettatori,[67] una strada romana che conduceva allavia Popilia,[68] un santuario romano conosciuto come "la casa diDonna Canfora",[69] una "Casa del mosaico" risalente alI secolo a.C.,[70] un quartiere abitativo nel quale è possibile leggere la sovrapposizione delle strutture romane su quelle brettie[71] ed un villaggio protostorico con capanne risalenti all'Età del bronzo (4.000 anni fa)[72].
Non lontano dal parco si trova ilComplesso di San Fantino, luogo di culto monastico del1857 adibito attualmente a museo. Il complesso è costituito dalla chiesa ottocentesca, dai ruderi di una chiesa del1552, da alcune tombe e dallacripta di San Fantino, luogo di culto cristiano più antico della Calabria.[73]
Testimonianze dell'epoca medievale sono anche leGrotte di Pignarelle, vicino alrione Impiombato, che formano un insediamento rupestre di origine monastica bizantina, realizzato dagli stessi monaci tra l'VI secolo e l'VIII secolo, scavando nell'arenaria. Il complesso è formato da alcune grotte, delle quali la maggiore risulta avere una forma di basilica a tre navate con corridoi laterali che formano un incrocio a forma di croce greca, ed alcuni cunicoli.
Dello stesso periodo, databile quindi all'età imperiale,[74] è anche laNecropoli di Scinà, composta da 64 tombe con corredi funerari aventi datazione delII secolo-III secolo e di epoca tardo antica o alto medievale. Nella necropoli furono rinvenuti oggetti ceramici e monete bronzee.
Testimonianza dell'età preistorica è invece laGrotta della Pietrosa, cavità formata da un unico grande ambiente ipogeo nel quale risulta una frequentazione umana fin dall'Età del Bronzo e delperiodo elladico,[75] come dimostrato dalle ceramiche in essa rinvenute.[75]
La principale area naturale è laVilla comunale Giuseppe Mazzini, parco pubblico del centro storico realizzato nel XIX secolo[76] e rientrante nell'elenco deiMonumenti nazionali. A conferma di ciò, nel 1927, fu emanato un decreto di vincolo per le «scene panoramiche che da quel luogo si godono». All'interno la villa, dalla cui balconata sono ammirabili il mar Tirreno, loStretto di Messina, leIsole Eolie, Bagnara Calabra e Scilla, è composta da alberature di alto fusto, da vialetti in sampietrini,[50] da una piccola fontana e da alcuni busti monumentali in marmo.
Altre aree naturali sono il "Parco della Civiltà Contadina", realizzato ad inizio anni novanta nel rione San Giorgio con l'installazione di numerose palme per una superficie di 14.000 m², ed il "ParcoLuigi Parpagliolo", nel centro storico e ristrutturato ed arredato nel 2012 con bar, campi da gioco ed alberature.[77]
La città di Palmi è meta privilegiata di escursionismo o trekking.[78] Nel territorio vi sono alcuni percorsi, sulMonte Sant'Elia e sulle falesie che degradano verso piccole spiagge. I percorsi del Sant'Elia, effettuati dagli escursionisti, sono principalmente due. Uno alle pendici della montagna, il "sentiero del Tracciolino", ed uno sulla cima della stessa.[79] Il "sentiero del Tracciolino", il cui percorso è posto a mezza costa lungo il fianco nord-est del monte, è inserito all'interno dei percorsi naturalistici della Calabria, e costituisce col suo itinerario a picco sul mare della Costa Viola, un richiamo per i turisti.[78]
Altri sentieri della città sono: il "sentiero di Rovaglioso", che conduce dal terrazzamento di Palmi Scalo fino alla piccola spiaggia di Rovaglioso, superando il dislivello tra le due zone tramite una serie di tornanti con pavimentazione in pietre e sterrato, immersi tra gli uliveti e le piante di fichi d'India; la "via del sale", antico sentiero che conduceva dallaMarina di Palmi al rioneCittadella,[80] con percorso di interesse naturalistico e storico immerso tra gli olivi, che consente di poter attraversare la "valle degli opifici" dove vi sono resti di antichi opifici dei secoli passati. Tra questi vi è un opificio del1599, il più antico della Calabria.
Può essere invece considerato un "sentiero marino" il tratto di costa tra Palmi e Bagnara Calabra, raggiungibile solo via mare e meta di gite in barca. I paesaggi mostrano ancora la suggestione di quando furono descritti daOmero.[81]
Oltre allalingua italiana, a Palmi non sono ufficialmente riconosciuti altri idiomi. Molto usato tra la popolazione è il dialetto palmese (parrata parmisana), variante locale deldialetto reggino, a sua volta uno dei dialetti ditipo siciliano appartenenti algruppo meridionale deidialetti della Calabria. Pertanto il dialetto palmese, che varia anche rispetto a quelli usati nei comuni limitrofi, per evoluzione storica e grammaticale segue grossomodo il dialetto reggino. Principale cultore del dialetto palmese è stato il poetaPietro Milone, che tra il XIX ed il XX secolo scrisse e pubblicò poesie dialettali dallo stile umoristico e burlesco.[84]
«Siccome poi nel territorio della diocesi di Oppido, che viene ora aggregato, è compresa l’illustre città di Palmi, il Sommo PonteficeGiovanni Paolo II unisce in perpetuo al vecchio titolo di Oppido il titolo di Palmi, dal nome della stessa città, in modo che la diocesi ed il Vescovo possano e debbano essere denominati di "Oppido-Palmi"»
LoStatuto comunale riconosceSan Nicola di Bari quale patrono della città «a salvaguardia delle radici cristiane della propria comunità».[89] Inoltre, un decreto della "Sacra Congregazione dei Riti" del 12 settembre 1733 elesseMaria Santissima della Sacra Lettera quale patrona della città[90] e la devozione popolare, nel corso dei secoli, ha elevatoSan Rocco al titolo di compatrono e protettore.[91]
La Varia di Palmi è un enorme carro sacro che rappresenta l'universo e l'assunzione in cielo dellaVergine Maria. Sopra il carro, avente un'altezza di 16 metri e trasportato a spalla da 200 portatori (mbuttaturi), trovano posto figuranti umani che rappresentano la Madonna (chiamata "Animella"), ilPadreterno, gliApostoli e gli angeli.[102] Altri momenti importanti di fede e tradizione dell'evento sono laprocessione del quadro di Maria Santissima della Lettera e del reliquiario del Sacro Capello e l'elezione popolare dell'Animella.[103] L'edizione del 2013, anno nel quale l'evento è stato iscritto tra i Patrimoni orali e immateriali dell'umanità UNESCO, ha visto la partecipazione di circa 180.000 spettatori.[104]
Sono molte anche le tradizioni che riguardano lafesta di San Rocco. La principale è il "corteo degli Spinati" formato da fedeli che, per tutta la processione della statua del santo, perex voto vestono a torso nudo una cappa di spine (chiamataSpalas) oppure una corona, sempre di spine, a ricordo di quella "indossata" daGesù sulla Croce.[105] Un'altra forma di ex voto consiste nella deposizione, ai piedi della statua, dicere raffiguranti organi e parti del corpo umano che testimoniano gravi malattie superate oppure operazioni chirurgiche subite. Caratterizzano la processione di San Rocco anche la lunghezza del percorso (oltre 7 km), la durata (circa quattro ore e mezza) e l'elevato numero di fedeli che partecipa alla stessa, circa 20.000.[106]
Di seguito viene proposto l'elenco completo delle festività religiose secolari svolte nel centro cittadino:
Tutte le feste religiose cittadine sono accompagnate al mattino dalla "sfilata dei Giganti". I Giganti sono due alte figure di cartapesta che vengono portate a spalla per le strade e le piazze facendole roteare su sé stesse a simulazione di un ballo e al suono incalzante dei tamburi.[116] Una rappresenta un guerriero saraceno di nome Grifone mentre l'altra una donna bianca di nome Mata.[116] I Giganti di Palmi furono esposti nel 1987, su richiesta della Regione Calabria, al Museo di antropologia ed etnografia di Torino in rappresentanza della cultura e delle tradizioni della Calabria.[117] Sempre la Regione, nel2015, ha fatto sfilare i Giganti aMilano lungo i viali diExpo 2015, nella "settimana del protagonismo calabrese". Nel corso degli anni i Giganti di Palmi hanno avuto modo di "danzare" anche in altre città, come ad esempioFoligno,Venezia ed ancora Milano (1990).[117]
Infine, tra le tradizioni folcloristiche della città vi è la particolarità del giorno in cui viene festeggiato ilcarnevale. Difatti a Palmi il carnevale viene celebrato la domenica successiva almercoledì delle Ceneri, inperiodo quaresimale. L'evento, che prende il nome di "Ottava di Carnevale", è tra l'altro il principale carnevale dellacittà metropolitana di Reggio Calabria ed uno dei più importanti della regione.[118] La festa, che risale al XIX secolo, probabilmente deve la sua particolarità alla scelta di attirare persone, e quindi di aumentare il commercio locale, in una domenica nella quale non era più celebrato, nei centri vicini, il carnevale. L'evento vede la partecipazione di carri mascherati provenienti da ogni parte della Calabria e dalla Sicilia.[119]
Fin dal1667 a Palmi esiste una struttura ospedaliera, quando vi era un «ospitio Ecc.mi D.ni Marchionis Arenae» poiché avviato grazie al feudatarioAndrea Concublet.[120] Nel XIX secolo l'ospedale cittadino era ubicato nel rioneSpirito Santo mentre, nello scorso secolo, fu in attività fino agli anni sessanta l'ospedaleRegina Margherita nel rione Ajossa.
Palmi è sede di uncircondario giudiziario, comprendente i 33 comuni dellaPiana di Gioia Tauro. Il circondario di Palmi rientra, con quello diLocri, nel distretto dellacorte d'appello diReggio Calabria. Il tribunale di Palmi fu istituito conregio decreto n. 837 il 25 settembre1862.[122] Le strutture del circondario giudiziario sono il nuovo Palazzo di Giustizia, il vecchio Tribunale, la Sezione di PIG,[123] gli uffici delGiudice di Pace ed il carcere (realizzato nel 1979 e formato dalla casa circondariale più la casa di reclusione).
La biblioteca principale della città è labiblioteca comunale Domenico Topa, fondata nel1890 e divisa in nove sezioni.[124] La biblioteca, sede di uno dei dodici "distretti bibliotecari" della Regione Calabria,[125] dispone di oltre 120.000 volumi ed è specializzata in storia e letteratura della Calabria, con particolare riferimento al XVI secolo, XVII secolo e XVIII secolo.[124] La sua collocazione attuale è all'interno del complesso museale dellaCasa della cultura.
Nello stesso edificio è ospitata anche laSezione di Archivio di Stato, creata nel1960, con una biblioteca interna che consta di 1.339 volumi ed opuscoli editi tra il XIX secolo ed il XX secolo, 41 testate di periodici, in parte acquistati dalMinistero per i Beni e le Attività Culturali ed in parte donati. I testi conservati riguardano la storia politica, economica, sociale, culturale italiana e calabrese, con particolare riferimento alla città di Palmi. Sono inoltre conservati atti notarili e dell'Ufficio del Registro, dalXVII secolo a oggi, da tutti i centri del Distretto di Palmi.[126]
La vocazione cittadina nel campo della ricerca è attiva fin dal1673, quando il filosofoGiovanni Alfonso Borelli istituì un «accademia di scienziati che trattavano discipline alle lettere ed alle scienze naturali pertinenti». Dell'accademia facevano parte alcune personalità provenienti dalla Calabria, dallaPuglia e dallaSicilia.[127]
Attualmente Palmi è sede della Scuola di psicologia applicata "Giuseppe Sergi", ente nato nel1974 con l'obiettivo di creare un centro di ricerca ed educazione per formare le nuove generazioni.[128] La scuola, oltre a pubblicare riviste del settore, è accreditata dalla Regione Calabria ed ha stipulato convenzioni, per la realizzazione di tirocini, con le facoltà di psicologia dellaSapienza - Università di Roma e dell'Università di Urbino.[128] Inoltre a Palmi ha sede l'Istituto Professionale Statale di Architettura.[129]
A Palmi sono ubicate diverse scuole di ogni ordine e grado, che fanno della città il maggior polo scolastico dellacittà metropolitana di Reggio Calabria dopo il capoluogo.[130] Difatti sono circa 6.000[131] gli studenti che frequentano i 43 edifici scolastici[130] presenti in città, con un alto tasso di pendolarismo dai centri del versante tirrenico della provincia. Pertanto Palmi è anche sede di distretto scolastico, il n. 34.[132]
La scuola superiore più antica è illiceo classico "Nicola Pizi", istituito come ginnasio il 28 luglio1889 con regio decreto n. 6321 dal reUmberto I.[133] Nel1909 nacque invece la Colonia Agricola, con il contributo di 250.000dollari dellaCroce Rossa Americana, trasformata successivamente in scuola tecnica agraria "Luigi Razza" fino al 1953, quando divenne l'attuale istituto agrario "Luigi Ferraris". Nel1961 vennero fondati l'Istituto tecnico commerciale "Luigi Einaudi"[134] e l'istituto magistrale "Corrado Alvaro" (attuale liceo linguistico e delle scienze umane) mentre nel1968 venne fondato, come istituto d'arte, illiceo artistico "Michele Guerrisi". Nel1971 venne creato illiceo scientifico "Guglielmo Marconi"[135] che, dal 2000, è unito al liceo classico formando l'Istituto d'Istruzione Superiore "N. Pizi".[133] Oltre alle suddette scuole, negli anni sono nati anche un Istituto Professionale di Industria e Artigianato[136] e l'Istituto tecnico privato "Luigi Pascoli".
Il museo principale cittadino è il complesso dellaCasa della cultura "Leonida Repaci". La sua costruzione iniziò nel 1968, per volontà del Comune di Palmi e delMinistero dei lavori pubblici. L'edificio, inaugurato il 17 gennaio1982,[137] ha una superficie di oltre 2.000 m² ed al suo interno ospita, oltre alla Biblioteca comunale e all'Archivio di Stato, le seguenti sezioni:
Antiquarium Nicola De Rosa, contenente materiali provenienti dall'anticaTauriana ed oggetti ritrovati sui fondali del mare lungo la Costa Viola, tra i quali capitelli, urne, ancore, monete, statuette in marmo, anfore ed un busto dell'imperatoreAdriano;
Gipsoteca Michele Guerrisi, che accoglie i calchi in gesso delle opere dello scultore Michele Guerrisi e diversi acquerelli dello stesso, offerti dalla moglie. Inoltre nella gipsoteca si possono osservare sculture diFrancesco Jerace eAlessandro Monteleone.
L'unica radio cittadina è Radio Pienezza di Vita (1982), emittente della comunità evangelica locale. Tra le tante radio libere del passato, le principali furono Radio King International (1978-2016), emittente che si occupava di musica, attualità ed eventi cittadini e Radio Antenna Sud.
Il Crocifisso ligneo del XVII secolo.Il quadro della Madonna della Sacra Lettera, del XVIII secolo.
Dell'arte cittadina dei secoli passati poco o nulla rimane attualmente, in quanto i vari terremoti che si sono susseguiti nel corso del tempo hanno sempre distrutto ogni forma architettonica ed artistica. Pertanto le uniche opere di valore artistico del passato, arrivate ai nostri giorni, sono alcune statue religiose custodite nelle chiese e sottratte alle macerie, in quanto venerate anche allora dalla popolazione locale. Tra queste, l'opera principale è senza dubbio un pregevoleCrocifisso ligneo del XVII secolo, custodito nell'omonima chiesa e realizzato probabilmente da fra'Umile da Petralia. L'opera è segnalata nell'Inventario degli Oggetti d'Arte d'Italia diAlfonso Frangipane.Del XVIII secolo sono invece le statue dellaMadonna del Soccorso e dellaMadonna del Carmine, realizzate dal De Lorenzo[141] e custodite nelle omonime chiese. Sempre del settecento è anche un dipinto, con manta argentata, dellaMadonna della Sacra Lettera[142] che è collocato nellaConcattedrale. Invece al XVII secolo è databile la statua disan Rocco, anche se l'autore a tutt'oggi è ignoto.
L'importanza storica di Palmi nel campo artistico[10] è testimonianza, nel XIX secolo, da una scuola comunale di disegno attiva già nel1888[81] dal pittoreDomenico Augimeri, che realizzò molte opere d'arte[143] custodite in vari luoghi della Calabria, tra cuiCatanzaro,Cittanova e Reggio Calabria. A Palmi è custodito il suo quadro raffigurantesan Giuseppe con Bambino. La conferma dell'importanza rivestita dalla città nel campo artistico fu confermata nel XX secolo dall'artista Michele Guerrisi, che ebbe a Palmi la sua formazione artistica e realizzò alcuni dei più importanti monumenti cittadini,[144] e dall'istituzione di unliceo artistico, di unagipsoteca e di unapinacoteca.
In città aveva sede, fino al 2009, l'Accademia d'arte drammatica della Calabria, che organizzava corsi per attori di prosa e registi e la formazione professionale di scenografi, truccatori, costumisti, elettricisti, macchinisti e fonici. L'ente era finanziato e accreditato dalla Regione Calabria e dalFondo sociale europeo riconoscendolo come «idoneo a promuovere l'elevazione del livello culturale dei cittadini nel campo artistico e dello spettacolo».[145]
Per quanto riguarda le attività teatrali, fino a qualche anno fa, ogni estate Palmi era parte integrante delMagna Grecia Teatro Festival, rassegna itinerante organizzata dalla Regione Calabria e svolta alteatro all'aperto di località Motta.[146]
Dal 1977 Palmi ospita annualmente una «stagione concertistica», organizzata dall'"Associazione amici della musica".[156] All'interno della stagione viene svolto ilConcorso Musicale Nazionale Francesco Cilea, concorso perflauto e musica d'insieme più antico d'Italia.[157]
Tipica feluca per la pesca del pesce spada nella Costa Viola.
La gastronomia di Palmi affonda le sue radici nella tradizionemediterranea, ma offre anche note speziate e agrodolci tipiche dellacucina spagnola. Tra i primi piatti tipici vi sono lapasta china, timballo di pasta cotto al forno e condito con uova, salame, ragù e pomodoro[158] e lastroncatura, pasta costituita da grano duro e farine integrali. Quest'ultima può essere cucinata «alla parmisana», cioè cotta in padella con aglio, alici, peperoncino piccante, pangrattato ed olio extravergine d'oliva,[159] o accompagnata con le sarde, pescespada o seppia.[160] La stroncatura è stata scelta per rappresentare Palmi e la Calabria al padiglioneRai diExpo 2015.[161]
Tra i secondi piatti vi sono lostoccafisso preparato con svariate ricette tipiche, laparmigiana di melanzane o di zucchine, latortiera di alici ed ilpesce spada.[160] Quest'ultimo può essere cucinato «alla ghiotta», e cioè farcito con mollica, capperi, olive, pepe nero e poi cotto a vapore o condito con salse differenti, oppure cucinato «in salmoriglio», e cioè grigliato e condito con ilsalmoriglio che è una salsetta di origine spagnola a base di olio, limone, aglio, sale, pepe nero, prezzemolo e origano.
Tra i biscotti tipici locali vi è lo 'nzuddu, preparato con latte, miele e mandorle e venduto nelle bancarelle dellafiera di San Rocco. Tra i dolci vi sono lezeppole nel periodo natalizio, lapignolata e lenacatole per il carnevale e icuddhureddi per la festa diPasqua.[158] I cuddhureddi sono dolci realizzati da farina di grano e zucchero, con la peculiarità di avere inserite delle uova sode (in numero dispari) quali «segno della rinascita».[162]
Lo studio dell'area urbana di Palmi, effettuato dalla Provincia di Reggio Calabria tramite ilPiano Territoriale di Coordinamento Provinciale, individua oltre i confini comunali un primo «anello» di area urbana, formato dall'unione dei comuni di Palmi e Seminara per popolazione di circa 22.700 abitanti, in quanto «Palmi e Seminara presentano caratteri di continuità e di contiguità territoriale, oltre ad una consolidata tradizione di flussi di servizio».[163] Secondo uno studio condotto dalla società Cityrailways[164] sugli urbanismi italiani, l'area urbana (chiamatodistretto metropolitano) di Palmi comprenderebbe i comuni di Bagnara Calabra, Melicuccà, San Procopio, Sant'Eufemia d'Aspromonte, Seminara e Sinopoli per una popolazione totale di 42.535 abitanti. Tornando ai dati del P.T.C.P., Palmi risulta essere anche il principale polo di attrazione della mobilità da parte dei centri della Piana (popolazione totale di oltre 170.000 abitanti), con una domanda di spostamento giornaliera attratta di oltre 10.000 persone per i motivi "casa-lavoro", "casa-scuole" e "casa-affari personali.[165]
Il territorio comunale di Palmi con le sue frazioni.
Agli inizi delXIX secolo però la città iniziò ad espandersi ben oltre il piano del De Cosiron, tanto che nel1824, tramite decreto regio, nei terreni del quartiere "Spirito Santo" furono creati piccoli lotti.[166]
Nel1872 Palmi adottò unregolamento edilizio, che costituiva un articolato teso al decoro urbano. Lo stesso venne integrato nel1895 con nuovi articoli volti alla tutela dei monumenti e degli edifici di pregio. Un nuovo regolamento edilizio venne approvato anche nel1907 mentre, nel1910 venne adottato un regolamento d'igiene per gli ambienti rurali.
Ilterremoto del 1908 distrusse anch'esso, per l'ennesima volta, la città e pertanto si intervenne con un nuovoPiano Regolatore, precisamente nel1911, e si riprese a costruire non facendo rimanere più nulla dell'architettura provvisoria del XIX secolo. Il piano regolatore venne redatto dall'ing. A. Pucci e fu approvato in consiglio comunale lo stesso anno. Detto piano venne approvato dalMinistero dei lavori pubblici conregio decreto del 24 settembre1914. Il piano fece scomparire definitivamente il quartiere Borgo e quello di San Nicola, mentre il rione Spirito Santo venne poco a poco inglobato dal tessuto urbano. Della città ottocentesca rimasero soltanto le tre piazze quadrate e parte della Cittadella. La realizzazione del piano avvenne sotto la direzione dell'ufficio delGenio Civile che mantenne a Palmi una sezione autonoma fino al 16 ottobre del1939. La lenta ricostruzione durò alcuni decenni, con maggior impulso nel periodo compreso tra il1915 ed il1927.
Nel1912 venne approvato un regolamento edilizio per gestire l'attività della Commissione Edilizia mentre il 17 luglio1920 venne il nuovo Regolamento Edilizio.
Nel1977 venne redatto unprogramma di fabbricazione, che fu approvato con D.P.G.R. n. 2561 del 5 novembre 1977. Solamente un anno dopo, dicembre1978, venne depositata una Variante al Programma di Fabbricazione, successivamente approvata con D.P.G.R. n. 1463 del 15 luglio1980. Il P.d.F. prefigurava il territorio proiettato in direzione di una forte polarizzazione di servizi specialistici, con un consumo di volumetrie concentrate nell'area 167-Pille e San Giorgio, con spazi per la cultura ed il tempo libero, in considerazione dell'assenza di servizi similari nel comprensorio e del vicino complesso portuale delporto di Gioia Tauro.
Con decreto regionale n. 8047 del 27 giugno2002 fu approvato l'ultimo Regolamento Edilizio, il quale affiancava alla parte regolamentare anche quella normativa al fine di poter operare interventi sul territorio anche in assenza di unPiano Regolatore Generale.
Di seguito viene riportato l'elenco dei quartieri e rioni del centro abitato di Palmi, comprese le contrade e località anticamente costituenti centri storici minori e oramai inglobate dal centro principale in un unico agglomerato urbano:
Di seguito viene riportato l'elenco delle frazioni, contrade e località, costituenti centri abitanti a sé stanti rispetto al centro abitato principale:
Va segnalato però che, secondo l'Istat, nel territorio comunale vi sono solamente due nuclei abitati separati da quello principale, che sono la contrada Ciambra eSant'Elia[167]. Pertanto secondo l'istituto tutte le altre frazioni, tra le qualiTaureana ed ilLido di Palmi, sono da considerarsi come quartieri di un unico agglomerato principale poiché unite a quest'ultimo da varie direttrici, come lastrada statale 18 Tirrena Inferiore o le strade provinciali. Inoltre lo statuto comunale non prevede nessuna frazione ufficiale.
«Prima di arrivare a Palmi, entriamo in una foresta di olivi, quali non ho mai visto. L'olivo non è più olivo, è un albero fronzuto che spinge verso le nuvole i suoi rami vigorosi e sparge all'intorno un'ombra.»
(Maxime Du Camp,Da Palermo al Volturno: memorie di un garibaldino, 1860[168])
Uso del terreno nel territorio comunale.
Le aree agricole interessano gran parte del territorio comunale e i suoi prodotti rivestono un ruolo importante nell'economia locale.[169] Le principali colture agrarie sono rappresentate da oliveti, seminativi, sistemi colturali complessi, vigneti e qualche agrumeto.
Nelle campagne di Palmi le varietà di olivo più diffuse sono l'ottobratica e lasinopolese. Tali varietà sono utilizzate con il metodo dicoltura intensiva, tramite impianti tradizionali costituiti da sesti molto ampi (della misura di 10 x 10 m) e da piante secolari senza impianti di irrigazione.
Terreni agricoli a forti pendenze.
A Palmi, come in tutto il resto della piana, l'olivicoltura rappresenta una sorta di "monumento ambientale" che caratterizza il territorio in quanto, nel corso dei secoli, il sistema olivicolo ha creato una sorta di "bosco di ulivi". Ciò in funzione dell'altezza (15-20 metri) e della sezione al tronco (con superfici fino a 13 m²) degli alberi, dell'età secolare delle piante e, soprattutto, della fittezza della copertura vegetale. Questo paesaggio è stato al centro degli studi di olivicoltori, economisti, studiosi di scienze agronomiche, ambientali e storici.
I seminativi invece interessano piccole superfici. Sono presenti alle quote più elevate, a circa 500 m, dove sono ubicati i piani "della Corona" e diSant'Elia. Si tratta di aree pianeggianti dove oggi, come nel passato, si coltivano prevalentemente cereali, ortaggi, patate, fagioli ecc., tutti prodotti strettamente legati all'autoconsumo. Non sono infatti presenti aziende che praticano moduli intensivi, date le modeste superfici interessate.
I Sistemi colturali complessi sono prevalentemente colture frutticole e orticole praticate alle quote più basse, in prossimitàdel mare.
Infine vi sono i vigneti, che rivestono ad oggi un'importanza molto limitata, coltivati soprattutto nelle zone di mare, incontrada Scinà. I pochi appezzamenti odierni rappresentano una testimonianza di una coltura che un tempo era molto più diffusa. In passato era noto il vino che veniva imbottigliato a Palmi. Questa categoria di uso del suolo assume, tra l'altro, grande significato dal punto di vista culturale e storico. In epoca passata le terre, sottratte al bosco, furono modellate attraverso la costruzione di secolari muri a secco, learmacìe (oarmacère), che permettevano la coltivazione dell'uva anche in terreni con forti pendenze.
Il lungomare Tonnara di Palmi e il porto turistico.
Il terziario è il principale traino dell'economia cittadina, soprattutto per la presenza di uffici pubblici e privati, questi ultimi legati all'ubicazione in città delle istituzioni del circondario giudiziario.
Palmi è un comune a vocazione turistica balneare. La spiaggia di Rovaglioso ha ottenuto, nel2013, il riconoscimento da parte diLegambiente quale spiaggia più bella della Calabria e tra le prime 17 spiagge d'Italia.[170]
I trasporti urbani della città vengono svolti con autoservizi di linea gestiti dall'azienda comunale denominata "Piana Palmi Multiservizi".[174] La PPM è una delle quattro aziende comunali di trasporto pubblico locale presenti in Calabria[175] e Palmi è l'unico comune regionale non capoluogo ad avere tale servizio. LeFerrovie della Calabria ed alcune società private gestiscono invece i trasporti interurbani tra Palmi e gli altri centri della provincia.
La principale società calcistica è l'Unione Sportiva Palmese, fondata nel 1912 e militante nel campionato di Eccellenza. Nella sua storia ha preso parte a quattro campionati dell'odiernaSerie C e a ventuno campionati dell'attualeSerie D, oltre ad una partecipazione allaCoppa Italia.
Altre formazioni del passato, che hanno disputato campionati dilettantistici regionali, sono state la Juve Palmi, la F.C. Vigor Palmese e il C.S.I Palmi.
In campo femminile le principali società sono invece: laGolem Volley, che ha raggiunto laSerie A2, disputandovi due stagioni, dopo aver militato per una stagione inSerie B1 e per tre inSerie B2; L'Ekuba Volley Palmi, attualmente iscritta nel campionato diSerie B1 dopo tre stagioni in Serie B2.
Nel 1982 Palmi fu sede di partenza dell'undicesima tappa delGiro d'Italia, con arrivo aCamigliatello Silano e nel 2022 è stata nuovamente sede di partenza di una tappa dellaCorsa Rosa, la sesta, con arrivo aScalea. In altre dodici occasioni, invece, il Giro è passato dal territorio palmese: la prima nel1930 e l'ultima nel2017. Inoltre il comune è stato sede di partenza, o di passaggio, di numerose edizioni delGiro di Calabria e delGiro della Provincia di Reggio Calabria.[181]
Negli anni cinquanta la società C.S.I. Palmi disputò duecampionati di serie C. A partire dagli anni ottanta invece la Pallacanestro Palmi, partecipò a campionati interregionali, sponsorizzata dalla Banca Popolare cittadina.
Nel 1997 ebbe sede nel comune la società Rugby Club Palmi, che realizzò per due volte il record italiano di punti segnati da una squadra in una partita.[182]
Il "Trofeo città di Palmi", patrocinato dallaFIDAL è corso per le vie del centro storico.[183] La società diAtletica leggera, ASD Running Palmi, organizza, il trofeo podistico "CorriPalmi".[184]
In città sono presenti anche tre circoli di tennis,[187][188] oltre ad un campo dagolf da 9 buche in Contrada San Francesco[189] ed alcuni centri sportivi.
^Testo originale consultabile su "A Tour through the southern provinces of the kingdom of Naples" di Keppel Richard Craven, Pubblicato da Rodwell end Martin, 1821, pag. 291.
^Giuseppe Pasquale Cirillo,Difesa storica del Diploma onde Ruggiero I, conte di Sicilia e di Calabria nell'anno 1085, fondò la Chiesa di Santa Maria e dei XII Apostoli di Bagnara, Napoli 1754
^Vito Capialbi,Memorie per servire alla storia della santa chiesa militese, Napoli, 1835, cronologia dei vescovi pag. 19, annotaz. 3
^Gabriele Barrio,De Antiquitate et situ Calabriae, Romae, 1571, Hb. II cap. XVIII
^Frà Lando Alberti,Descrizione di tutta Italia, Venezia 1596, v. Calabria, pag. 201
^Nome ufficiale di Palmi in latino, come riportato anche nel documento "Acta Apostolicae Sedis", scritto dapapa Giovanni Paolo II, nel quale viene creata la nuova diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, pag. 1360
^A. Riccò, E. Camerana, M. Baratta, G. Di Stefano - "Il terremoto del 16 novembre 1894 in Calabria, Relazione Scientifica della comm. incaricata degli studi dal Regio Governo" pag. 33
^abcPalmi, suaraldicacivica.it.URL consultato il 3 febbraio 2023.
^Approvato con delibera del C.C. nº 42 del 30 giugno 2008, modificato con delibera del C.C. n. 81 del 29 dicembre 2008 e con delibera del Commissario prefettizio n. 119 del 29 dicembre 2011.
AA. VV.,Guida d'Italia - Calabria: dal Pollino all'Aspromonte le spiagge dei due mari le città, i borghi arroccati, Milano, Touring Editore, 2003,ISBN88-365-1256-9.
AA. VV.,Palmi, un territorio riscoperto - Revisioni ed aggiornamenti. Fonti e ricerca archeologica, Soveria Mannelli, Rubbettino Editore, 2002,ISBN88-498-0074-6.
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Francesco Lovecchio,La Varia - Storia e tradizione, GolemSoftware, 2000,ISBN88-87455-03-1.
Francesco Lovecchio,Palmi, I Giganti e la festa di San Rocco, Reggio Calabria, Jason Editrice, 1991.