Il comune sorge nell'alta pianura lombarda, a 163 m s.l.m., nel margine meridionale dellaBrianza. Il territorio comunale è per la quasi totalità urbanizzato, con l'eccezione della zona agricola orientale e settentrionale compresa nelParco GruBrìa e di alcune aree a ridosso delfiume Seveso, il corso d'acqua che attraversa la città da nord a sud. Un ulteriore corso d'acqua che attraversa Paderno Dugnano è ilcanale Villoresi, non lontano dal quale corre il confine che divide Paderno Dugnano dal comune diVaredo.
Secondo la classificazione climatica il comune è situato in "zona E", 2404 GR/G e dunque il limite massimo consentito per l'accensione dei riscaldamenti è di 14 ore giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile[5].
Situata nell'altaPianura Padana, Paderno Dugnano ha un clima di tipocontinentale coninverni freddi e con molte giornate di gelo edestati calde, umide e moderatamente piovose;[6] in quest'ultimo periodo, in particolare, letemperature, possono superare i 30 °C e l'umidità che può raggiungere l'80%, causando il fenomeno dell'"afa".[6] Come nel resto della Grande Milano, al contrario, il fenomeno della nebbia, una volta tipico del periodo autunnale e invernale, sta diventando via via sempre meno frequente.[7]
In seguito all'unità d'Italia si cominciò a pensare alla riorganizzazione interna del paese, così con ilregio decreto del 17 marzo 1869 a Paderno Milanese vennero annesseDugnano,Incirano,Cassina Amata ePalazzolo Milanese. La scelta definitiva del nome da attribuire al nuovo comune unificato fu particolarmente difficoltosa. Un suggerimento arrivò persino daAlessandro Manzoni il quale propose la denominazione diPadergnano che tuttavia fu poco apprezzata.
Nel 1880 il consiglio comunale deliberò il nome diBorgosole, che però risultò poco accetto e venne abolito tramite unapetizione firmata dalla maggioranza dei cittadini. Soltanto il 1º febbraio del 1886, in seguito a un regio decreto, venne sancita l'attuale denominazione diPaderno Dugnano.[9]
Lo stemma comunale è stato concesso con regio decreto del 24 febbraio 1938.[10]
«Troncato semipartito: al primo d'argento, alcastello di rosso merlato alla guelfa, torricellato di due pezzi, aperto e finestrato del campo, sormontato da unacaldaia di nero; al secondobandato d'argento e di verde di sei pezzi; al terzo d'argento, a due fasce di rosso. Ornamenti esteriori da Città.»
L'origine di questo stemma risulta essere molto articolata, ma caratterizzata da una ben precisa motivazione di contenuto storico. La figura delcastello fa riferimento a un'antica fortificazione, i cui resti sono stati rintracciati sul territorio della frazione di Palazzolo. La figura del caldaio, ovvero della caldaia che sovrasta il castello, deriva dallo stemma della famiglia lombarda dei Calderari[11], che dal 1683 era stata investita delfeudo di Paderno; il bandato d'argento e di verde di sei pezzi deriva dallo stemma della famiglia milanese dei Dugnani[12], che dal 1683 risulta siano stati ifeudatari della terra di Dugnano; infine le duefasce di rosso in campo d'argento, derivano dallo stemma della famiglia lombarda degliImbonati[13], che a partire dal 1697 erano stati i feudatari della terra di Cassina Amata, oggi frazione di Paderno Dugnano.[14]
Parrocchiale diPaderno Milanese, venne ricostruita a partire dal 1929 su disegno di Alfonso Orombelli e consacrata nel 1934 dall'arcivescovoIldefonso Schuster.
Oratorio della Beata Vergine del Pilastrello
Posto al settimo miglio della stradaComasina, l'Oratorio della Madonna del Pilastrello ha un'origine incerta. Già citato nelXIII secolo, l'edificazione di questo oratorio è, molto probabilmente, legata alla strada d'epoca romana lungo la quale sorge ed è proprio la denominazione di "Pilastrello" che potrebbe indicare, appunto, la relazione di quest'oratorio con il cippo miliare che ivi si trovava. Durante il corso degli anni, l'oratorio ha subìto vari lavori, durante uno dei quali venne rovinato il "pilastrello" e l'antico affresco che lo decorava. Inoltre, a causa della poca manutenzione, durante ilXX secolo, le condizioni dell'Oratorio del Pilastrello rimasero pessime tanto che, nel 1981, date le pessime condizioni dell'edificio, l'antico Crocefisso del Pilastrello, lì collocato nel 1836 e vittima nel 1897 di un grave sfregio, venne trasferito nella chiesa di Santa Maria Nascente a Paderno, dove è tuttora conservato. L'Oratorio, nonostante fosse curato dalla Parrocchia di Paderno era, fino al 1982, proprietà privata dei nobili De Capitani D'Arzago, prima di diventare di proprietà comunale. Nel 1987, si decide il recupero dell'edificio sottoponendolo a un restauro conservativo realizzando anche un parchetto che seppur soffocato dallatranvia, dalle strade, da un canale di irrigazione e dalla vicinissima Rho-Monza, voleva essere un richiamo all'antico paesaggio agricolo.
La villa viene costruita dalla famiglia Calderara nella prima metà delSettecento: questa datazione si può evincere da aspetti stilistici particolari come i balconcini in ferro battuto sagomati all'andalusa. L'edificio è stato eretto su precedente edificio medievale e presenta una forma barocchetta, risultato di successive aggiunte e modifiche che hanno complessificato l'originale pianta a "U", composta dal corpo principale (quello che si affaccia lungo l'antica Comasinella, l'attuale via Gramsci) e da due brevi ali minori. Nel 1936, l'ala meridionale del nucleo principale subisce due modifiche in quanto viene alterato l'edificio che prolunga tale ala all'interno del giardino, venendo adibito a scuderie e fienili, e viene alterato il corpo che si addossa al lato meridionale dell'ala sud e costituisce l'attuale ingresso dell'edificio.[15]
Un secolo dopo la costruzione della villa Calderara, la proprietà passa alla famiglia Origoni (o Arrigoni) e successivamente due sorelle di questa famiglia si spartiranno l'eredità familiare: la maggiore, sposata De Capitani, acquisì questa villa, all'altra spettò, invece, la villa Maga, essendo lei divenuta Maga per matrimonio.[15]
Villa Maga, Asinari di Bernezzo, Calderara
Costruita tra la fine delXVII secolo e l'inizio del XVIII, la Villa Maga è un edificio del centro storico di Paderno appartenuto, inizialmente alla famiglia dei Calderari e successivamente ai Maga[16]. L'edificio presenta una pianta a corte con un'ala prominente verso nord; tale ala è raggiungibile tramite un viale alberato privato, visibile dall'antica strada Comasinella. L'ala orientale della villa è sovrastata da una torretta belvedere che permette di affacciarsi sul parco della villa. La torretta è dotata di seibifore, due per lato sulla facciata meridionale e su quella settentrionale, una per lato sulla facciata occidentale e su quella orientale[17].
Le campagne del comune fanno parte del parco locale di interesse sovracomunaleGrugnotorto Villoresi[18], e del più piccoloParco Lago Nord, contenuto al suo interno. Nella frazione di Palazzolo si snoda, all'interno del parco del Grugnotorto, un tratto del canale Villoresi con la relativa pista ciclabile che collegaTicino eAdda.
Al 31 dicembre 2023 la popolazione straniera era di 4 849 persone, pari al 10,12% dei residenti.[20][21] Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:[21]
Nella città si sta affacciando il fenomeno di quartieri ad alto indice straniero, in particolare nel caso del Villaggio Ambrosiano, dove, al 31 dicembre 2014, su 4 181 abitanti, si contavano 1 076 stranieri, ovvero quasi il 26% della popolazione.[22]
Villa Gargantini, aIncirano, è stata la sede della biblioteca comunale, prima della costruzione della nuova sede. A seguito del trasferimento, all'interno della villa ha trovato spazio la sede centrale del Consorzio Sistema Bibliotecario Nord-Ovest.
Il sistema scolastico del comune metropolitano si divide in quattro comprensori che raggruppano e amministrano sette scuole dell'infanzia, sei scuole primarie e quattro scuole secondarie di primo grado statali[25]. A queste si aggiunge una scuola secondaria di secondo grado e diverse scuole paritarie di tutti i gradi.
La Fiera di Primavera si svolge ogni anno in occasione della quinta domenica diQuaresima e dura generalmente tre giorni. La manifestazione è composta da vari appuntamenti nel cuore della città: la tradizionale sagra delle bancarelle, gli spettacoli, le mostre e tante altre proposte attirano ogni anno a Paderno Dugnano diverse migliaia di persone nella sola giornata di domenica.
La Fiera di Primavera ha origini antiche nel tempo e si radica nella tradizionale civiltà contadina di Paderno Dugnano. La sua costituzione risale precisamente al 15 gennaio 1888, si svolgeva il quinto lunedì di Quaresima e le sue attività sono proseguite sino al 1957. Nel 1981 Nino Matera, memore dei ricordi giovanili, la ripropose e l'antica fiera riprese a vivere. Con il passare degli anni e con l'ingrandirsi della manifestazione, si è provveduto a dare un primo inquadramento giuridico e con atto notarile datato 19 febbraio 1987 si è costituito il Comitato Promotore "Fiera di Primavera diPaderno Milanese", passo successivo è stata l'apertura di una posizione fiscale. Oggi il Comitato Promotore è riconosciuto dalla Camera di Commercio di Milano. La manifestazione è patrocinata dal Comune di Paderno Dugnano.
Essendo nato dalla fusione di cinque differenti comuni, il comune metropolitano di Paderno Dugnano ha la caratteristica di essere una città policentrica: dei vari comuni successivamente aggregati in Paderno Dugnano uno sorgeva lungo la stradaComasina (Cassina Amata) e quattro lungo il fiume Seveso e la strada Comasinella (Paderno Milanese,Dugnano,Incirano ePalazzolo Milanese).[26] Il quartiere della Calderara, che prima dell'Ottocento era diviso tra i comuni di Paderno Milanese e Dugnano, si è sviluppato, invece, lungo la vecchia strada Valassina, attorno alla cascina omonima, mentre il quartiere del Villaggio Ambrosiano è un quartiere di recente urbanizzazione, sorto nei pressi della fabbrica Tonolli, lungo la Comasina.
Nonostante la forte urbanizzazione all'interno dei confini comunali, nei centri storici dei vari quartieri esistono ancora i grandi parchi storici delle varie ville signorili di Paderno Dugnano.[26] Degno di nota il parco della Villa Calderara, Origoni, De Capitani D'Arzago di Paderno, uno dei giardini più recenti delle ville padernesi (non compare infatti nella cartografia del Brenna del 1836) ma anche il più esteso: questo giardino dalla villa, che si trova lungo la strada Comasinella (l'attuale via Gramsci) giunge sino alle rive del fiume Seveso.[15]
All'interno dei sette quartieri padernesi, vi sono a loro volta alcune località come:Zobbie (a Paderno, confine con Cusano Milanino);Baraggiole,Serviane,Cascina Uccello,Cascina Uboldi eFattoria Milanino (a Calderara);Battiloca (a Paderno, confine con Cassina Nuova di Bollate e Villaggio Ambrosiano);Cascina Sant'Angelo eCascina Messa (a Palazzolo).
Nel comune si trova la sede operativa dellaGDE Bertoni, azienda produttrice di trofei, targhe e medaglie, con sede legale aMilano, che nel 1971 vinse il concorso internazionale per la creazione della nuova Coppa del Mondo di calcio che sarebbe andata a sostituire laCoppa Rimet, assegnata al Brasile nel 1970[28].
Nell'aprile 2023 sono stati avviati i lavori di costruzione dellatranvia Milano-Seregno, che prevede complessivamente quattro fermate nel territorio comunale di Paderno Dugnano.[29]
Latranvia Milano-Limbiate collegava Paderno Dugnano (frazioni diCassina Amata e Villaggio Ambrosiano) conMilano. Lungo la Vecchia Valassina transitava inoltre latranvia Milano-Desio, che dal 2011 è stata sostituita da una linea gestita daATM che copre la stessa tratta.
^Stemma della famiglia Calderari di Milano:interzato in fascia: nel 1º d'oro, all'aquila bicipite di nero, ciascuna testa coronata del campo; nel 2º di rosso, al leone illeopardito d'oro; nel 3º d'argento, alla caldaia di nero, ripiena del campo.
^Stemma della famiglia Dugnani:troncato: al 1° bandato d'argento e di verde; al 2° di rosso.
^Stemma della famiglia Imbonati:d'argento, al castello di rosso, posto sulla pianura di verde, aperto del campo, torricellato di due pezzi, ciascuna torre merlata alla ghibellina, alla campagnafasciata di rosso e d'argento; col capo d'oro, caricato di un'aquila di nero, coronata del campo.