L'ossidazione, inchimica, è un processo nel quale unelemento chimico subisce una sottrazione dielettroni, che si traduce nell'aumento del suonumero di ossidazione[1].
Questa sottrazione di elettroni può avvenire ad opera di un altro elemento, che subisce così il complementare processo diriduzione. Il nomeossidazione è stato inizialmente dato alla reazione tra unmetallo che si combina con l'ossigeno per dare il corrispondenteossido: il metallo subisce una sottrazione di elettroni da parte dell'ossigeno, poiché quest'ultimo è piùelettronegativo di qualsiasi metallo. La maggior parte delle reazioni di ossidazione comportano lo svilupparsi dienergia sotto forma dicalore,luce oelettricità[2].
Le sostanze che hanno la capacità di ossidare altre sostanze sono note con il nome diagenti ossidanti. Essi sottraggonoelettroni alle altre sostanze e poiché acquisiscono elettroni sono anche chiamateaccettori di elettroni. Gli ossidanti sono generalmente sostanze chimiche che possiedono elementi ad alto numero di ossidazione, per esempio ilperossido di idrogeno, ilpermanganato o l'anidride cromica, o sostanze altamenteelettronegative, quali l'ossigeno, ilfluoro, ilcloro o ilbromo, capaci di sottrarre uno o più elettroni ad altre sostanze.
Alcuni processi durante i quali avvengono reazioni di ossidazione sono:[2]
In unacella elettrochimica ogni ossidazione avviene contemporaneamente a una riduzione[1] in un processo che prende il nome generico diossido-riduzione, spesso abbreviato inredox.
Nei processielettrochimici a ogni reazione di ossidazione è associato unpotenziale elettrico che corrisponde al potenziale della reazione inversa (riduzione) cambiato di segno.
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