Le Ore erano sorelle delleMoire e venivano considerate le custodi dell'Olimpo.
In origine erano tre e simboleggiavano il regolare scorrere del tempo nell'alterna vicenda delle stagioni (primavera, estate e autunno fusi insieme, inverno); poi ne fu aggiunta una quarta (allusione all'autunno); inepoca romana finirono col personificare le ore come unità di misura del tempo, divenendo prima 12 e poi 24.
Le Ore si presentano in duplice aspetto:
In quanto figlie diTemi (l'Ordine universale), assicuravano il rispetto delle leggi morali;
In quanto divinità della natura, presiedevano al ciclo della vegetazione.
Inoltre il mitografo romanoIgino introduce un terzo elenco di nomi:
Ferusa, la sostanza
Euporia, l'abbondanza
Ortosia, la prosperità
Le Ore sorvegliavano le porte della dimora diZeus sull'Olimpo aprendole e richiudendole per disperdere o accumulare una densa cortina di nuvole; servivanoEra, che avevano allevata; attaccavano e staccavano i cavalli dal suo cocchio e da quello diElio; inoltre, insieme con leCariti, facevano parte del corteo diAfrodite e diDioniso. Tallo, Auso e Carpo, accompagnate daChione, costituivano anche il seguito diPersefone, un'altra divinità associata al succedersi delle stagioni.
Gli antichi le rappresentavano come leggiadre fanciulle stringenti nella mano un fiore o una pianticella, immaginandole peraltro brune e invisibili con riferimento alle ore della notte; ma, se si eccettua un presunto matrimonio di Carpo con Zéfiro, non ne fecero le protagoniste di alcuna leggenda. Le onoravano con un culto particolare adAtene (dove fu loro consacrato untempio), adArgo, aCorinto, aOlimpia.