Dal 1821 la sede dell'Opéra di Parigi era l'Opéra Le Peletier, considerata tuttavia provvisoria. Con l'instaurazione delSecondo Impero il progetto per una nuova sede riprese vigore. Ciò che diede l'impulso definitivo fu l'attentato subito daNapoleone III il 14 gennaio 1858 ad opera di un gruppo dianarchici italiani guidati daFelice Orsini. Furono infatti considerate un fattore pericoloso per l'incolumità dell'imperatore le strette strade di accesso al palazzo. Da notare che a sua volta lo spostamento precedente dell'Opéra era seguito a un attentato politico: l'uccisione delduca di Berry.
Entro il 1860 un decreto imperiale individuò la nuova sede e lanciò un concorso per la progettazione del palazzo. Lo vinseCharles Garnier, di ritorno da una serie di viaggi di studio inGrecia, inTurchia e ancora aRoma (dove fu ospite dell'Accademia di Francia).
Questa costruzione è stata conosciuta per tanto tempo come l'«Opéra de Paris», ma dopo l'inaugurazione dell'Opéra Bastille nel1989, le è stato dato il nome del suo autore:Charles Garnier. I dueTeatri sono oggi riuniti nello stabilimento pubblico, industriale e commerciale, "Opéra national de Paris".
IlPalais Garnier fa parte della grande ricostruzione parigina del Secondo Impero francese voluta dall'imperatoreNapoleone III, che scelse ilbarone Haussmann per seguire i lavori. È uno degli edifici più grandi e rappresentativi della sua epoca, tale da aver segnato moltoParigi, con la sua grandiosità e ricchezza, divenendo proprio simbolo di bellezza della città in quel periodo.
Nel 1858 l'imperatore autorizzò Haussmann a demolire i 12.000 metri quadrati necessari per costruire l'opéra. Il progetto fu nel 1861 assegnato aCharles Garnier (1825-1898). La prima pietra fu posta nel 1862, seguita dall'inizio della costruzione nel 1862. Si dice che la moglie dell'imperatore, l'imperatrice Eugenia, chiese a Garnier durante la costruzione se l'edificio sarebbe stato in stile greco o romano, alla quale l'architetto rispose: "È instile Napoleone III, Madame"; uno stile molto ricercato alla ricerca di molti dettagli e commistioni, che si può definire eclettico.
La costruzione dell'opéra ebbe diverse battute d'arresto. Il lavoro dovette essere interrotto per la scoperta di grotte con acque sotterranee nel corso degli scavi, una delle quali dovette essere prosciugata con pompe per 8 mesi. Fu anche interrotta dopo il disastro dellaguerra franco-prussiana, con la caduta delsecondo impero francese e laComune di Parigi del 1870. Durante questo periodo il lavoro continuò sporadicamente e girava la voce che la costruzione dell'opera sarebbe stata abbandonata.Si ebbe un incentivo per completare la costruzione di questo edificio quando la vecchia Opera di Parigi, conosciuta comeTeatro dell'Accademia Imperiale di Musica, fu distrutta da un incendio durato 27 ore il 29 ottobre 1873, lasciando una Parigi disperata. Questo teatro era stata la sede delBalletto dell'Opéra di Parigi e dal 1821 aveva presentato i più grandi capolavori. Dopo il 1874, Garnier e il suo team completarono il teatro.
Il Palais Garnier fu formalmente inaugurato alle ore 20 del 5 gennaio 1875, in una sontuosa cerimonia che comprendeva la rappresentazione del terzo atto dell'operaLa Juive, di Halevy, e brani tratti dalLes Huguenots diMeyerbeer. Il corpo di ballo presentò uno spettacolo gestito dal maestro di ballo Luigi Merante costituito dalla famosa scena di Giuseppe Mazilier, Le Jardin Animé, ricreata dal suo ballettoLe Corsaire alla presenza del Presidente della RepubblicaMac Mahon, diAlfonso XII di Spagna,Isabella II eLéo Delibes.
«Quella sera, è fuor di dubbio, il nuovo edificio fu il protagonista assoluto. Secondo la stampa dell'epoca la serata di gala ne segnò il trionfo, e quello del suo architetto, Charles Garnier - che, per inciso, non era neppure stato invitato, e aveva dovuto pagare di tasca propria 120 franchi (circa due milioni di lire attuali), per un posto nel secondo ordine di palchi».[4]
Il Palais Garnier è un edificio di imponenza eccezionale. Lo stile è monumentale e considerato tipicamenteSecondo Impero, con l'uso della simmetria assiale nel piano, la sua decorazione esterna. Il suo pubblico si siede sotto un lampadario centrale che pesa più di sei tonnellate, e ha un grande palcoscenico con spazio per ospitare fino a 450 artisti.
L'architetto sorprende per la diversità dei materiali utilizzati. Egli usa, in effetti, una decorazione eclettica, talvolta caricata, ma sempre fastuosa ed elegante. All'esterno come all'interno, il gioco dellapietra di Euville dalle sfumature bionde, dei marmi colorati e delle parti ricoperte d'oro sottolinea la qualità del disegno e delle proporzioni e offre all'occhio esperto una profusione di dettagli architettonici. Per spiegare questa scelta d'una grande diversitàcromatica, Garnier pretende di voler andare incontro «alla tristezza dell'urbanismohaussmanniano».È decorato con molti elaborati fregi in marmo multicolore, colonne e statue ricche, molte delle quali ritraggono divinità dellamitologia greca. Busti in bronzo dorato di molti dei grandi compositori si trovano tra le colonne della facciata anteriore del teatro e raffigurano da sinistra a destra: nella parte del colonnato dell'ingresso principaleBach,Pergolesi,Haydn eCimarosa e nella parte sovrastanteRossini,Auber,Beethoven,Mozart,Spontini,Meyerbeer eHalévy, mentre Rispettivamente sul lato sinistro e destro della facciata sono collocati i busti dei librettistiEugène Scribe ePhilippe Quinault.Il gruppo scultoreoApollo, Poesia e Musica, che si trova al vertice del timpano sud è opera diAimé Millet, e le due piccole figure in bronzo di Pegasus alle estremità del timpano sud sono diEugène-Louis Lequesne. I due gruppi dorati figurali l'Armonia e la Poesia, che, rispettivamente, coronano gli apici della facciata principale di sinistra e destra, sono stati entrambi disegnati daCharles Gumery. Le basi dei due avancorpi sono decorate (da sinistra a destra) con quattro gruppi principali multifigure scolpite da:François Jouffroy,Jean-Baptiste-Claude-Eugène Guillaume,Jean-Baptiste Carpeaux eJean-Joseph Perraud.La facciata incorpora anche altri lavori da Gumery,Alexandre Falguière, e altri.
L'interno è costituito da intrecci di corridoi, vani, scale, nicchie e pianerottoli che permettono il movimento di un gran numero di persone e lo spazio per socializzare durante l'intervallo.
Il foyer
Ricco di velluto, foglia d'oro, e cherubini e ninfe, l'interno è caratterizzato da una sontuosità barocca. Il ridotto, ofoyer, è l'emblema della ricchezza dell'edificio, insieme allo scalone interno, costruito apposta affinché gli spettatori dei palchi potessero mettersi in mostra nella società.
Nelle quinte situate alla sinistra del palcoscenico si trova l'organo a canne, costruito nel1875 daAristide Cavaillé-Coll (opus 432/429), dal1968 in completo stato di abbandono sebbene integro nelle sue caratteristiche originarie; a trasmissione integralmente meccanica ed interamente racchiuso in cassa espressiva, dispone di 18registri (dei quali 14 reali) su due manuali e pedale.[5]
L'Opéra Garnier ospita inoltre la Bibliothèque-musée de l’Opéra, che mette in mostra dipinti, scenografie e costumi utilizzati nel teatro dall'inaugurazione fino ai giorni nostri. Fondata nel 1866 per iniziativa del librettista Charles Nuitter, la biblioteca conserva circa 600.000 documenti storici.[6]
Lo scrittoreGaston Leroux vi ambientò il famoso romanzoIl fantasma dell'Opera chiedendo anche all'architetto Garnier disegni e progetti, per agevolare la stesura del romanzo.