Contenuta completamente nell'emisfero boreale, è delimitata a nord dalMar Glaciale Artico, a est dall'oceano Atlantico, a sudest dall'America meridionale e dalMare Caraibico, a sud e a ovest dall'oceano Pacifico.Copre una superficie di circa24709000km² che corrisponde al 4,8% circa della superficie terrestre e al 16,5% circa delle terre emerse. Considerata come continente, per superficie è il terzo del mondo (dopoAsia eAfrica) e il quarto per popolazione, dopo le due citate e l'Europa.
Il nome "America settentrionale" viene usato anche per indicare una delle tre macroregioni in cui attualmente viene suddivisa l'intera America, insieme all'America centrale e all'America meridionale. Secondo questo criterio, l'America settentrionale è delimitata a sud dal confine meridionale delMessico e, non comprendendo l'America centrale, ha un'estensione inferiore a quella sopra descritta[4].
Prima dell'arrivo degli europei, l'America settentrionale era popolata da innumerevoli tribù indigene che si distinguevano in grossi gruppi, tutti presumibilmente discendenti da genti asiatiche che attraversarono loStretto di Bering 40.000 anni fa: gli indiani delle zone più vicine al Messico erano più evoluti, e arrivarono a edificare vere e proprie città con il fango, in zone desertiche. Fu qui probabilmente che nacquero gliAztechi prima di migrare verso sud. Le altre popolazioni erano invece più primitive, e spesso non conoscevano né l'agricoltura né la pastorizia, ma erano cacciatori e raccoglitori, come gli indiani delleGrandi Pianure, la cui sopravvivenza fu sempre legata intimamente con le mandrie dei bisonti.
I primi a giungere nell'America del nord dall'Europa furono certamente iVichinghi, che intorno all'anno1000 sbarcarono nei pressi del Labrador (Canada). Tuttavia, per ragioni sconosciute, non vi si stabilirono a lungo e presto abbandonarono l'unico insediamento perdendo il ricordo della colonia. L'America settentrionale fu così riscoperta daGiovanni Caboto al servizio dellaGran Bretagna, che il 24 giugno 1497 raggiunse l'isola diTerranova e credette di trovarsi inAsia. È considerato il primo europeo ad essere sbarcato nell'America continentale (Colombo fino a quel momento aveva esplorato solo le isole dei Caraibi), sempreché non sia stato preceduto daAmerigo Vespucci in Sudamerica. L'interesse dell'Inghilterra fu però di breve durata anche perché nel corso del suo secondo viaggio (1498) Caboto scomparve. Pertanto la classificazione dell'America del nord come continente, e non come uno sparuto gruppo di isole o come parte dell'Asia, fu ritardata di quasi un trentennio.
Nel 1513 intanto lo spagnoloJuan Ponce de León sbarcò inFlorida, divenendo il primo europeo a toccare ciò che sarebbe diventato gliStati Uniti d'America (a meno che non l'avesse preceduto Caboto, che forse raggiunse ilMaine prima di scomparire); di conseguenza si compirono in seguito parecchi viaggi, sia per colonizzare la Florida, sia per raggiungere il riccoMessico dal momento che gli Spagnoli avevano ricevuto informazioni sull'esistenza degli Aztechi, sia per appurare se ilGolfo del Messico fosse una baia o uno stretto per l'Oriente. Nel 1519Alonso Álvarez de Pineda scoprì che era un grosso golfo e vide per primo ilfiume Mississippi. In seguito allaconquista dell'impero azteco (1521) partirono molte spedizioni nei due decenni seguenti per raggiungere il nord e colonizzarlo. Molti erano spinti dalla leggenda delleSette città di Cibola, mitici ricchi regni indigeni oltre l'impero azteco. Fu così che nel 1539Francisco de Ulloa giunse fino inCalifornia scoprendo ilgolfo di California e il fiumeColorado. Nel 1540-1541Francisco Vázquez de Coronado sfatò il mito delle sette città raggiungendo ilKansas e trovando solo villaggi di fango. Con la spedizione di Coronado l'interesse spagnolo per l'America settentrionale decadde del tutto: gli stessi territori appena esplorati furono in parte dimenticati e la California venne colonizzata solo alla fine del Settecento.
La spedizione di Coronado
Tuttavia altri navigatori nel frattempo avevano definitivamente classificato l'America settentrionale come continente:Giovanni da Verrazzano al servizio della Francia eLucas Vázquez de Ayllón edEsteban Gómez per la Spagna avevano risalito la costa dalla Florida fino alCanada tra il 1524 e il 1527; in particolare Verrazzano fu il primo a vedere labaia di New York. Questi esploratori trovarono terre selvagge abitate da popolazioni barbare povere e decretarono così l'inutilità di quei territori immensi. Malgrado ciò nel 1534Jacques Cartier diresse una seconda spedizione francese che esplorò il Canada e risalì ilfiume San Lorenzo, ma che non fu di stimolo ai francesi per altri viaggi: essi sarebbero tornati in loco solo agli inizi del Seicento.
L'America settentrionale, abbandonata da francesi e spagnoli, tornò d'interesse per i britannici, che essendo meno impegnati dei francesi nei problemi dell'Europa intendevano farsi strada tra le potenze iberiche per il commercio con le Indie. Iniziarono pertanto quell'infinita serie di viaggi nell'America del nord per scoprire il favoleggiatoPassaggio a nord-ovest che conducesse al Pacifico e quindi all'Asia. Dalla seconda metà del Cinquecento diversi navigatori tentarono la sorte nelle fredde acque del nord, ricavando solo magri risultati come la scoperta di una baia o di uno stretto, che poi composero il "puzzle" del Passaggio a nord-ovest; in particolareMartin Frobisher (1576),John Davis (1590),Henry Hudson (1610-1611), da cui prende il nome il fiume di New York e l'omonima baia, eWilliam Baffin (1612). Per quanto queste spedizioni non raggiunsero l'Asia, consolidarono nel Nordamerica la presenza britannica, che farà la storia e la cultura del continente fino ai giorni nostri.
Oltre alla ricerca del Passaggio a Nord Ovest, gli Inglesi si interessarono fin dall'inizio alla colonizzazione di questi territori, per insidiare il dominio iberico nell'America centro-meridionale. GiàWalter Raleigh nel 1584 tentò, senza successo, di fondare una colonia stabile sull'isola di Roanoke; la più antica città dell'America Settentrionale e dunque la prima colonia europea fu comunqueSaint John's sull'isola di Terranova. L'interesse britannico risvegliò quello francese e accese per la prima volta quelloolandese: all'inizio del Seicento ben tre potenze erano "in corsa" per la conquista di questi territori.Samuel de Champlain fece ritorno nel 1604 nelle zone esplorate da Cartier e fondò le prime due colonie stabili francesi:Montréal eQuébec. Gli Inglesi si insediarono in modo definitivo negli attuali Stati Uniti e nella tanto bramataVirginia con la fondazione della colonia diJamestown nel 1607.Per finire gli olandesi fondarono Nuova Amsterdam (odiernaNew York) alle foci dell'Hudson (1624). Compagnie commerciali appositamente fondate si impegnarono assieme alle rispettive corone a colonizzare i nuovi territori in cambio delmonopolio sugli scambi commerciali.
Le colonie europee, soprattutto quelle inglesi, si caratterizzarono in modo assai bizzarro: in Nord America si insediarono in numero sempre crescente comunità religiose perseguitate in Europa (celebri i “Padri Pellegrini”,puritani inglesi giunti nel 1620 inMassachusetts sullaMayflower). La carta concessa dal re d'Inghilterra garantiva la possibilità di governarsi secondo principi propri, fermi restando gli obblighi di carattere economico-commerciale (esclusività degli scambi con la madrepatria). La proprietà terriera era molto diffusa, perché divisa di diritto fra tutti i membri maschi della comunità, accentuando il caratteredemocratico delle strutture di governo e creando uno stretto legame tra i concetti di autonomia economica e libertà politica. In quest'opera di popolamento i coloni anglo-francesi dovettero confrontarsi con la tenace resistenza opposta dalle numerosetribù indiane sospinte sempre più verso l'interno e private dei loro tradizionali territori dicaccia epascolo.
Progressivamente il quadro politico dell'America settentrionale si andò configurando in questo modo: i francesi avevano occupato il territorio canadese, gli inglesi la costa statunitense e laBaia di Hudson (in virtù delle esplorazioni nel 1611): qui venne fondata nel 1665 laCompagnia della Baia di Hudson, che sarà alla base del Canada moderno. Mentre gli spagnoli iniziavano a temere l'avanzata francese verso sud (che dalla regione deigrandi laghi nel 1681 avevano annesso tutto il bacino del Mississippi (Grandi Pianure) fino algolfo del Messico) e consolidavano la Florida, gli olandesi avevano perso nel 1667 le colonie di Nuova Amsterdam e delDelaware a vantaggio degli inglesi, che unificavano così tutta la costa orientale e i territori alle loro spalle, organizzati nelleTredici colonie. Nel XVIII secolo la situazione, già abbastanza complessa, sfociò nellaguerra dei sette anni tra Francia e Gran Bretagna (1756-1763); a vincerla furono i britannici, che così si guadagnarono il dominio su tutto il Canada conosciuto e sull'America settentrionale in generale, scacciando per sempre i francesi; laLouisiana, ovvero le Grandi Pianure, fu spartita tra Britannici e Spagnoli (ad est e ad ovest del Mississippi). Ma fu un apogeo di breve durata: nel 1776 leTredici colonie che componevano i possedimenti inglesi della costa orientale ottennero l'indipendenza e nacquero gliStati Uniti d'America, la prima nazione del nuovo mondo.
I britannici si ritirarono in Canada e proseguirono da lì le esplorazioni: nel 1787Alexander Mackenzie raggiunse ilmar Glaciale Artico discendendo ilfiume che porta il suo nome e avviò la colonizzazione del Canada occidentale, mentre nel 1794 raggiunse ilPacifico attraverso quelle stesse terre. Si risvegliò inoltre la ricerca del passaggio a nord-ovest, che portò alla definitiva mappatura delle isole artiche canadesi e all'attraversamento del fantomatico passaggio conRobert McClure nel 1850. Contemporaneamente la Compagnia della baia di Hudson venne accorpata al Canada (1870), aggiungendo così nuovi sterminati territori ai coloni anglofoni. Si compose dunque il dominio, la colonia inglese del Canada; alla fine dell'800 l'uomo bianco si era ormai spinto fino al fiumeYukon, dove nel 1896 scoppiò la memorabilecorsa all'oro del Klondike.
Nel Settecento la Russia era comparsa sulla scena colonizzando l'Alaska e divenendo un serio pericolo per i possedimenti inglesi in Canada e addirittura per quelli spagnoli in California, ma i Russi vendettero il territorio agli Stati Uniti nel 1864. La presenza spagnola passò di mano: con ladecolonizzazione dell'America centro-meridionale contemporanea ai moti europei del primo Ottocento, nel 1821 nacque lo Stato delMessico, che controllava gran parte degli attuali Stati Uniti Occidentali; questi tuttavia nei decenni successivi si unirono progressivamente agli Stati Uniti fino al 1848, con l'annessione dellaCalifornia. Con la definitiva unificazione tra nord e sud e l'abolizione della schiavitù dopo laguerra di secessione americana (1861-1865) gli Stati Uniti si imposero come potenza moderna ed effettiva, sebbene gli sterminati territori occidentali fossero scarsamente popolati e in parte sconosciuti: nacque così l'epopea delFar West, che portò migliaia di coloni in territori lontanissimi e durò fino all'inizio del '900; come in Canada, essa fu incoraggiata anche da numerose corse all'oro.
La ricchezza permise a questa nazione, mentre nel vecchio mondo era in corso laBelle Époque, di influenzare l'equilibrio mondiale, e di inserirsi tra la schiera delle nazioni colonizzatrici; essi espansero la loro influenza su tutto il resto dell'America, dove le deboli nazioni che da quasi un secolo si erano rese indipendenti da Spagna e Portogallo, benché potenzialmente ricchissime grazie alle risorse naturali non riuscivano a spiccare il volo a causa dei grandissimi divari sociali e delle guerre civili: gli Stati Uniti invece erano figli della moderna società borghese inglese, ed erano nati dai valori dell'Illuminismo e delliberalismo. La loro influenza si estese inoltre sul Pacifico, contemporaneamente alla colonizzazione della Polinesia da parte degli Europei: a loro andarono le colonie tedesche nel 1918, dopo la vittoria nellaprima guerra mondiale. Nel frattempo il potere europeo in America settentrionale svaniva del tutto con la totale indipendenza del Canada dalRegno Unito e il suo ingresso nelCommonwealth nel 1931.
Il novecento vide il trionfo degli Stati Uniti come effettivi dominatori del globo: fu tuttavia un cammino irto di ostacoli; con la vittoria dellaseconda guerra mondiale essi sarebbero rimasti i sovrani del pianeta, se non fosse stato per laGuerra fredda che scoppiò subito con l'URSS e divise il mondo in due macrofazioni. Nella loro sfera d'influenza comunque gli Stati Uniti ottennero un prestigio a livello culturale, sostituendo il loro dominio intercontinentale a quello che avevano esercitato gli Inglesi fino a pochi decenni prima: nacque la globalizzazione, che portò al trionfo del sistema democratico e della cultura occidentale in ogni dove, nonché all'ingerenza economica e politica di questa nazione dappertutto; gli Stati Uniti, con la definitiva vittoria sullaRussia alla fine del secolo non hanno avuto più ostacoli nella politica planetaria, ma di fronte a nuove superpotenze (India, Cina, Brasile, Giappone, Corea) sembra che il loro potere sia progressivamente messo in discussione. La loro influenza mediatica è comunque ormai consolidata, come anche la loro posizione di predominio nel nuovo continente.
Il Nordamerica occupa la parte settentrionale del territorio generalmente denominatoNuovo Mondo, leAmeriche, o semplicemente l'America (che a volte è considerata un unico continente[6][7][8] e la porzione settentrionale, il Nordamerica, unsubcontinente). L'America del Nord si lega con il Sudamerica presso il confine traColombia ePanama secondo la maggior parte delle convenzioni. Altri individuano il confine presso ilCanale di Panama. Prima che l'America Centrale fosse sollevata, la regione era sommersa e le isole delle Indie Orientali (Caraibi) delineavano un ponte di terra che collegava l'America del Nord con il Sudamerica attraverso laFlorida e ilVenezuela.
La maggioranza del Nord America poggia sullaPlacca nordamericana. Parte dellaCalifornia e delMessico occidentale sono sul bordo con laPlacca pacifica dove le principali zolle si incontrano lungo laFaglia di Sant'Andrea. La maggior parte della porzione meridionale del continente e delle isole caraibiche si trovano nellaPlacca caraibica, mentre lungo le coste sud-occidentali il bordo è segnato dallaPlacca di Cocos.
Il continente può essere suddiviso in quattro grandi regioni (ciascuna delle quali comprende diverse sotto-regioni): leGrandi Pianure che si estendono dalGolfo del Messico all'Artico canadese; le montagne geologicamente giovani dell'ovest, che comprendono leMontagne Rocciose, ilGran Bacino,California eAlaska; l'altopiano delloScudo canadese; la variegata regione nord-orientale, che comprende iMonti Appalachi, lapiana costiera lungo il litorale atlantico, e lapenisola della Florida. IlMessico, con le sue lunghe cordigliere e altopiani, rientra in larga parte nella regione occidentale, anche se la piana costiera orientale si estende verso sud lungo il litorale del Golfo del Messico.
L'America settentrionale è caratterizzata da due grandi catene montuose che partono dal nord ovest e arrivano a sud ovest esse sono: lecatene costiere di California,Oregon, Washington, eColumbia Britannica e leMontagne Rocciose. I monti più elevati sulla costa est sono gliAppalachi. La vetta più alta è ilMonte McKinley inAlaska. Le pianure più ampie sono: le Grandi Pianure, Pianure Costiere e lo Scudo Canadese.
Vista diLos Angeles.New York, la seconda città più popolata dell'America Settentrionale.Toronto, la città più popolata delCanada.
Le lingue più diffuse nel Nordamerica sonoinglese,spagnolo, efrancese. Il termine Anglo-America è utilizzato per riferirsi ai paesi anglofoni delle Americhe: vale a dire ilCanada (dove l'inglese e il francese sono lingue ufficiali) e gliStati Uniti d'America. Talvolta vengono compresi ilBelize e alcune isole dei Caraibi. L'America Latina è in riferimento a quella parte delle Americhe (generalmente a sud degli Stati Uniti) dove lelingue neolatine sono predominanti: per quanto concerne il Nordamerica ci si riferisce pertanto alle altre repubbliche dell'America Centrale, al Messico, e alla buona parte delle isole dei Caraibi (oltre naturalmente alla maggior parte del Sudamerica).
La lingua francese ha storicamente svolto un ruolo significativo nel Nord America e conserva una presenza distintiva in alcune regioni. Il Canada è ufficialmente bilingue; il francese è la lingua ufficiale della provincia canadese delQuebec ed è ufficiale assieme all'inglese nella provincia delNuovo Brunswick. Il francese è lingua ufficiale anche in alcune isole delle Indie Occidentali (Haiti,Guadalupa,Martinica,Saint Barth,Saint Martin) e aSaint-Pierre e Miquelon, così come inLouisiana, dove il francese è una lingua ufficiale.
Vista diCittà del Messico la prima città più popolosa del Nord America.
Socialmente e culturalmente l'America del Nord presenta una ben definita entità. Il Canada anglofono e gli Stati Uniti hanno una cultura e tradizioni similari essendo state entrambe ex coloniebritanniche. Una comunanza culturale e un'economica di mercato si è sviluppata tra le due nazioni, dettato dal potere economico e da legami storici. Analogie si possono riscontrare nella componente linguistica spagnola del Nordamerica. Anche qui si è condiviso un passato comune, come ex colonie dellaSpagna. In Messico e nei paesi centroamericani in cui la civiltàMaya si è sviluppata, le popolazioni indigene preservano alcune tradizioni. Il Québec da parte sua costituisce una regione che presenta una cultura propria legata all'eredità coloniale francese ed è la capitale francofona del paese.
Economicamente il Canada e gli Stati Uniti sono le due nazioni più ricche e sviluppate del continente, seguite dal Messico, paese di nuova industrializzazione. I paesi dell'America Centrale e dei Caraibi si presentano molto meno sviluppati. I più importanti mercati comuni sono ilCaribbean Community and Common Market (CARICOM) e ilNorth American Free Trade Agreement (NAFTA). Dai paesi centro americani è stato firmato un accordo di libero scambio ilCAFTA con l'intento di migliorare la loro situazione finanziaria.
L'America del Nord è spesso suddivisa in sottoregioni, anche se sempre non unanimemente condivise. L'America Centrale comprende la regione meridionale del continente, ma la sua estremità settentrionale varia tra le fonti. Geograficamente la regione inizia con l'Istmo di Tehuantepec in Messico (vale a dire gli stati messicani diCampeche,Chiapas,Tabasco,Quintana Roo eYucatán). LeNazioni Unite includono il Messico nell'America Centrale (d'altro canto l'Unione europea vi include sia il Messico che il Belize), ma geopoliticamente il Messico non è spesso considerato parte del Centro America.
Il concetto di Nordamerica è anche utilizzato per fare riferimento ai paesi e ai territori più settentrionali: il Canada, gli Stati Uniti, la Groenlandia,Bermuda, eSaint-Pierre e Miquelon. Vengono considerati distintamente dalle regioni meridionali delle Americhe, che comprende in gran parte l'America Latina.
Alla fine deglianni novanta gli Stati Uniti erano la prima nazione al mondo per laproduzione economica. Nel 2000 ilprodotto interno lordo era di 9 837 405 milioni di dollari USA, equivalente a unPIL pro capite di 34.940 dollari USA. Le attività delsettore primario contribuiscono nella misura dell'1,7% alla formazione del prodotto interno lordo annuale, ilsettore secondario nella misura del 26,2% e ilterziario, di gran lunga il più redditizio, nella misura del 72,1%.
Ildollaro venne unanimemente scelto come unità monetaria degli Stati Uniti il 6 luglio 1785. Alla fine dellaguerra d'indipendenza americana, ilCongresso continentale adottò per la valuta il sistema decimale. I primi dollari coniati negli Stati Uniti furono emessi dalgoverno federale aFiladelfia nel 1794 in seguito all'approvazione delCoinage Act del 1792, che istituiva due misure divalore: ildollaro d'argento e ildollaro d'oro (dal 1792 al 1873 il Dollaro era supportato liberamente da oro e argento, con un sistema chiamato Bimetallismo). Quest'ultimo, una moneta molto piccola, fu coniato solo dal 1849 al 1889. Con il tempo il contenuto d'argento e oro è stato variato. Una disposizione del Congresso del 1900 definì il dollaro d'oro l'unità monetaria degli Stati Uniti e fissò il valore dellebanconote a corso legale in rapporto al dollaro d'oro.
Attraverso una serie di cambiamenti legislativi avvenuti tra il 1873 e il 1900, l'importanza dell'argento fu via via diminuita fino all'adozione formale delgold standard. Il Gold Standard, sopravvisse, con molte modifiche fino al 1974. Prima del 1934, per effetto del cosiddetto Gold Standard, la carta moneta statunitense era convertibile in monete d'oro; con la legge sulleriserve auree del 1934 la convertibilità fu abolita. Da allora in poi la moneta circolante, sia cartacea sia metallica, è stata del tipo fiduciario. Il dollaro americano ha ufficialmente subito diversesvalutazioni successivamente al 1934; durante gli anni settanta il suo valore è diminuito bruscamente rispetto ad altre valute più stabili, mentre ilprezzo dell'oro è aumentato. Dal 1986, tuttavia, si sono compiuti vari tentativi per ridurre l'enorme deficit commerciale statunitense abbassando il valore del dollaro rispetto ad altre valute, tentativi che hanno avuto particolare successo nei confronti delmarco e delloyen. Il dollaro d'argento rimase in circolazione fino al 1965, allorché fu abbandonato poiché il valore del suo contenuto d'argento era superiore al valore nominale.
A partire dal 1975, i cittadini americani furono autorizzati a possedere, comprare e vendere l'oro come un qualsiasi prodotto, benché lemonete d'oro non potessero circolare come denaro corrente. Il dollaro è considerato la principale riserva valutaria internazionale, anche se esistono segni evidenti di un suo declino negli anni novanta: oltre il 60% delle riserve di valute estere globali è detenuto in dollari e oltre due terzi delcommercio mondiale èfatturato in dollari. Il governo federale statunitense iniziò a emettere valuta, supportata dalDollaro Spagnolo, durante laGuerra di secessione americana. Queste banconote, conosciute come "greenbacks" per il loro colore, diedero inizio alla tradizione statunitense di stampare la valuta in verde. Contrariamente alle altre nazioni tutte le banconote statunitensi sono state stampate con lo stesso colore per la maggior parte delXX secolo. Le moderne banconote statunitensi, indipendentemente dalla denominazione, misurano6,63 cm in larghezza,15,6 cm in lunghezza e0,11 mm in spessore.
Il 13 maggio 2003, ilministero del Tesoro degli Stati Uniti ha annunciato l'introduzione di una banconota da20 $ a colori (la prima dal 1905). La scelta è dettata dalla necessità di contrastare la crescentecontraffazione. Le nuove banconote sono entrate in circolazione il 9 ottobre 2003. Altre banconote da50 $ e100 $ verranno introdotte nel 2004 e 2005, ognuna con differenti schemi di colori. Nome dell'unità monetaria di diversi paesi, tra i qualiAustralia,Canada,Hong Kong,Nuova Zelanda,Singapore, Stati Uniti. Il termine deriva dall'antico tedesco daler o taler, nome di una moneta d'argento coniata nel 1519 inSassonia. Il dollaro per antonomasia è quello statunitense, che derivò il suo nome da un'altra moneta d'argento, il peso duro, o doleras, coniata inSpagna e utilizzata nelle colonie spagnole e nell'America settentrionale anche dai coloni inglesi.
^L'espressione "America settentrionale" è usata anche per definire una delle tre macroregioni in cui viene suddiviso l'intero continente americano (le altre due macroregioni sono l'America centrale e l'America meridionale).
^Tra i numerosi testi italiani se ne citano alcuni, delle principalicase editrici di testi digeografia:
^Panama è generalmente considerato facente parte del continente Nordamericano (Centro America), tuttavia alcune fonti sono concordi porre il limite presso ilCanale di Panama; superficie e popolazione sono riferite all'intero Paese.
(EN) Wilbur Zelinsky, James Wreford Watson, Randall J. Schaetzl e Paul F. Hoffman,North America, suEnciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.