Il territorio comunale di Neviano degli Arduini si estende su una superficie di105,87 km² sui primi contrafforti dell'Appennino parmense;[7] è lambito dai torrentiEnza eParmossa ed è attraversato dalla Val Toccana e dalle valli dei torrentiTermina di Torre e Termina di Castione. La cima più alta è quella delMonte Fuso con i suoi1117m.[8]
Il capoluogo sorge in prossimità del Monte Ripa alla quota di 500 m s.l.m., sul crinale che divide la Val Termina di Castione dalla Val Termina di Torre.[9]
L'originario nucleo abitato di Neviano nacque in epocamedievale; la più antica testimonianza della sua esistenza risale al 31 marzo 1038, quando fu citato in un documento un sacerdote di nome Rimperto, abitantein loco Nuviani.[11][12]
Nel 1266 la fortezza fu attaccata in seguito alla ribellione dei suoi occupanti contro ighibellini parmigiani;[11][12] nel 1297 il Comune di Parma decretò di non ricostruire più alcuna fortificazione a Neviano.[15][14] Tuttavia, il castello fu riedificato negli anni seguenti e nel 1303 iRossi di Parma vi radunarono le loro truppe per opporsi aGiberto III da Correggio, dopo la sua nomina a signore di Parma.[14]
Successivamente alla conquista da parte deiVisconti del Comune di Parma, anche il territorio nevianese entrò nell'orbita delducato di Milano,[12] ma nel settembre 1402 Orlandino e Lodovico da Palù, in accordo con le famiglie Rossi eda Correggio, si impossessarono del castello.[16][11][14] Tre mesi dopo i Visconti, aiutati daiTerzi, assediarono il maniero, che capitolò nel gennaio 1403 e fu raso al suolo.[17][11][14]
Nel 1420 Parma fu riconquistata dalduca di MilanoFilippo Maria Visconti, che nel 1441 assegnò i feudi di Neviano,Ranzano, Pratopiano,Campora,Vezzano,Castelmozzano, San Martino diMozzano,Urzano eLupazzano a Paganino e Giorgio da Palù; tuttavia, l'anno seguente Giorgio non riuscì a versare la somma dovuta e l'investitura fu revocata. Il Duca incaricò il podestà di Parma Oldrado Lampugnani di governare Neviano per suo conto.[20][11][12][21]
Nel 1660 ilduca di ParmaRanuccio II Farnese assegnò Neviano agli Scoffoni, ai quali succedette otto anni dopo il marchese Giuseppe Verugoli. In seguito del feudo fu investito il conte Francesco Terzi, alla cui morte nel 1759 la Camera Ducale tornò in possesso di Neviano. Nel 1763 la contea fu elevata a marchesato e fu acquistata da Troilo Venturi, futuro ministro ducale, che nel 1775 la permutò col feudo diTizzano Val Parma del marchese Luigi Liberati Del Pozzo; quest'ultimo mantenne i diritti su Neviano fino alla loro abolizione sancita dai decretinapoleonici del 1805.[22][23][12]
Il 23 dicembre 2008 il territorio nevianese fu interessato, coi comuni adiacenti, da un terremoto di magnitudo 5,4, che causò numerosi danni agli edifici storici delle province diParma eReggio Emilia, tra i quali ilcastello di Torrechiara.[24]
Menzionata originariamente per la prima volta nel 1038, la cappella medievale fu abbattuta nelXVII secolo e sostituita con un nuovo edificiobarocco; modificata parzialmente tra il 1759 e il 1782, la chiesa fu dotata di una facciataneoclassica tra la fine delXVIII secolo e l'inizio delXIX; ristrutturata e affrescata tra il 1949 e il 1960, fu internamente restaurata nel 1998; il tempio, affiancato complessivamente da nove cappelle, è riccamente decorato sulle volte con affreschi realizzati intorno alla metà delXX secolo dal pittore Emanuele Quintavalla.[26]
Edificata tra l'VIII e ilIX secolo alle pendici del rilievo che sovrasta l'abitato diSasso, la pieve originaria, menzionata per la prima volta nel 1005, fu ricostruita in formeromaniche nel 1082 sulla sommità del monte, secondo la tradizione per volere della contessaMatilde di Canossa; accresciuta di importanza nei secoli seguenti grazie alla strategica collocazione, cadde nel degrado nelXIX secolo; risistemata nelle coperture agli inizi delXX secolo, fu parzialmente restaurata dopo il terremoto del 1920; affiancata dal campanileneoromanico nel 1948, tra il 1950 e il 1965 fu interamente ristrutturata e riportata alla sua veste originaria romanica; elevata asantuario mariano dedicato aMariaMadre della Chiesa, fu restaurata tra il 1990 e il 1994 e tra il 2006 e il 2008. La chiesa, sviluppata su un impianto basilicale a trenavate terminanti in altrettanteabsidi, presenta unafacciata a salienti in pietra, scandita da quattroparaste e decorata conarchetti pensili in sommità; all'interno le navate, coperte da soffitti acapriate e travetti lignei, sono separate tra loro attraverso una serie diarcate a tutto sesto rette da colonne coronate da capitelli a cubo scantonato; di particolare pregio risulta ilfonte battesimale ottagonale, ricomposto nel 1960 da Galileo Scorticati unendo frontalmente quattro lastre scolpite adaltorilievo risalenti alla prima metà delXII secolo.[27][28][29][30]
Edificata aBazzano forse già nelIV oV secolo ma ricostruita in stileromanico nell'XI, nel 1230 la pieve aveva sotto la propria giurisdizione sette cappelle e nel 1354 undici chiese, cinque benefici, cinque canonicati e quattro ospedali; profondamente trasformata in stilerinascimentale tra ilXVI e ilXVII secolo, fu nuovamente modificata tra la seconda metà delXIX e gli inizi delXX; completamente restaurata tra il 2001 e il 2003, fu rinforzata strutturalmente tra il 2008 e il 2013. La chiesa in pietra, dominata nella facciata da un grandefrontone di coronamento, è internamente suddivisa in tre navate; la prima cappella sinistra accoglie unfonte battesimale romanico a pianta ottagonale interamente scolpito, risalente secondo alcune ipotesi alVII o all'VIII secolo, anche se alcune scelte iconografiche dei bassorilievi fanno pensare a una datazione più tarda, intorno alX o all'XI secolo.[31][32][33][34][35]
Oratorio dei Santi Giovanni e Paolo a Scorcoro di Bazzano
Oratorio dei Santi Giovanni e Paolo a Scorcoro di Bazzano
Menzionato per la prima volta nel 1299, l'oratorio originario, situato nel piccolo borgo di Scorcoro diBazzano, fu ricostruito più a valle in posizione isolata nelXVII secolo; restaurato intorno al 1960, fu interamente ristrutturato tra il 2009 e il 2013. L'edificio, sviluppato su una navata unica, è rivestito in pietra e presenta una semplicefacciata a capanna.[36][35][37]
Edificata entro il 1111, la pieveromanica diScurano, menzionata per la prima volta nel 1230, fu profondamente modificata agli inizi delXVIII secolo, aggiungendo le navatelle laterali e le cappelle e realizzando lavolta a botte lunettata sulla navata centrale; affiancata dal campanile tra il 1832 e il 1838, fu lesionata dalterremoto del 1920 e successivamente risistemata; modificata nella zona absidale per accogliere l'organo acquistato nel 1910 dallachiesa di San Pietro diParma, nel 1932 fu affrescata internamente; danneggiata dalle scosse del 1983 e del 2008, fu in seguito restaurata e rinforzata strutturalmente. L'edificio, sviluppato su una pianta a tre navate affiancate da cappelle laterali, presenta unafacciata a salienti in pietra, caratterizzata dal portale d'ingresso principale delimitato da una cornice e unfrontone spezzato del 1751; all'interno alcuni pilastri mostrano tracce di affreschi cinquecenteschi rappresentanti santi; di particolare pregio risulta lapala d'altare raffigurante laMadonna col Bambino e i santi Ilario e Antonio, dipinta nel 1514 daPier Ilario eMichele Mazzola, zii delParmigianino.[38][39][40]
Menzionata per la prima volta nel 1137, la cappellaromanica diMozzano fu elevata a sede di parrocchia autonoma prima del 1564; demolita nel 1669, fu completamente ricostruita in stilebarocco; danneggiata dal sisma del 2008, dal 2009 fu sottoposta a lavori di restauro e miglioramento sismico. La chiesa conserva, murate in uno spigolo esterno, due sculture romaniche raffiguranti teste umane con copricapo a calotta, risalenti alXII secolo; al suo interno sono inoltre presenti varie decorazioni barocche in stucco.[41][42][43]
Menzionata per la prima volta nel 1063, la cappella originaria fu donata, insieme al territorio diLupazzano, dagliAttoni diAntesica almonastero di San Prospero diReggio, che ne mantenne il possesso fino al 1556; elevata nel 1564 a sede parrocchiale autonoma, fu distrutta da una frana negli anni seguenti; riedificata in formebarocche nel campo di San Rocco tra l'inizio delXVII secolo e il 1694, nel 1744 fu affiancata dal campanile; affrescata internamente nel 1946, fu danneggiata dai terremoti del 1983 e 2008 e successivamente rinforzata strutturalmente e restaurata. L'edificio, sviluppato su una pianta a navata unica affiancata da una cappella per parte, presenta unafacciata a capanna delimitata da duelesenedoriche e coronata da unfrontone triangolare; gli interni accolgono alcune opere di pregio, tra cui lapala d'altare.[44][45][46]
Menzionata per la prima volta nel 1230, la cappella originaria diSelvazzano fu profondamente danneggiata da una frana nella prima metà delXVI secolo; elevata nel 1564 a sede parrocchiale autonoma benché in precarie condizioni, nel 1579 fu chiusa e provvisoriamente unita allachiesa di San Giacomo diCastelmozzano; ricostruita tra il 1688 e il 1702 in forme barocche in posizione più sicura, fu parzialmente modificata nel 1931; unita nel 1986 alla parrocchia di San Giacomo di Castelmozzano in seguito alla soppressione di quest'ultima, nel 2008 fu lesionata da un terremoto e successivamente rinforzata e restaurata tra il 2010 e il 2011. L'edificio, sviluppato su una pianta a navata unica affiancata da una cappella per lato, presenta una facciata in pietra scandita dalesene; gli interni sono decorati con affreschi sullevolte a botte lunettate dell'aula e del presbiterio.[47][48]
Menzionata per la prima volta nel 1354, la cappella originaria posta all'interno del castello diCastelmozzano cadde in rovina in seguito al crollo del maniero; ricostruita sui ruderi della fortificazione, divenne sede parrocchiale autonoma verso il 1564; completamente ristrutturata in stilebarocco e dotata del campanile agli inizi delXVIII secolo, fu danneggiata da una frana nel 1810 e risistemata nel 1860; lesionata da due terremoti nel 1920 e 1983, fu successivamente restaurata; unita allachiesa di San Giovanni Battista diAntreola nel 1986, fu ristrutturata a partire dal 1993; lesionata da una frana avviatasi nel 2014, fu dichiarata inagibile. L'edificio, sviluppato su una pianta a navata unica affiancata da due cappelle absidate, è rivestito in parte in pietra negli esterni e negli interni.[49][50][51][52][53]
Chiesa dell'Assunzione di Maria Vergine a Provazzano
Chiesa dell'Assunzione di Maria Vergine a Provazzano
Menzionata per la prima volta nel 1144, la cappella diProvazzano fu elevata a sede parrocchiale autonoma nel 1564; danneggiata da una falda sotterranea nella seconda metà delXVII secolo, fu demolita e sostituita con la vicina cappellarinascimentale eretta in precedenza dai conti Bovi, che la fecero allungare; danneggiata da un terremoto nel 1832, nei tre anni seguenti fu restaurata e fu dotata di un campanile; interamente ristrutturata nel 1870, fu colpita da violente scosse sismiche nel 1920, nel 1983 e nel 2008 e successivamente risistemata e consolidata strutturalmente. L'edificio, sviluppato su una pianta a navata unica affiancata da due cappelle per lato, presenta una facciata intonacata, tripartita dalesenedoriche a sostegno di un ampiofrontone triangolare.[54]
Cappella dell'Assunzione di Maria Vergine a Provazzano
Menzionata per la prima volta nel 1230, la cappella originaria diUrzano fu elevata a sede parrocchiale autonoma nel 1564 ; profondamente degradata nel 1650, fu ricostruita più a valle tra il 1656 e il 1661 e affiancata dal campanile nel 1663; completamente ristrutturata in stileneoromanico e ampliata tra il 1925 e il 1935, fu decorata internamente nel 1979 e rinforzata strutturalmente tra il 2012 e il 2017. L'edificio, sviluppato su una pianta a navata unica affiancata da una cappella per parte, presenta unafacciata a capanna in laterizio, con un portale centralestrombato e sormontato da unalunetta, unatrifora e unrosone; all'interno sono conservate alcune opere di pregio, tra cui la grandepala seicentesca, le quattordici stazioni settecentesche dellaVia Crucis, vari dipinti e oggetti liturgici realizzati tra ilXVI e ilXIX secolo.[56][57][58]
Menzionata per la prima volta nel 1230, la cappella originaria diCedogno fu distrutta da una frana nella prima metà delXVI secolo e nel 1563 fu ricostruita in stilerinascimentale ai margini del borgo; elevata a sede parrocchiale autonoma nel 1564, fu dotata del campanile nel 1726; restaurata verso la metà delXX secolo, fu internamente decorata tra il 1940 e il 1945 da Emanuele Quintavalla. L'edificio, sviluppato su un impianto a navata unica affiancata da due cappelle per lato, presenta unafacciata a capanna, conlesene efrontone triangolare in pietra; all'interno l'aula è coperta da un soffitto settecentesco acassettoni lignei dipinti con simboli biblici.[59][60][61]
Menzionata per la prima volta nel 1230, la cappella originaria diLodrignano fu elevata a sede parrocchiale autonoma nel 1564; distrutta dalterremoto del 1920, tra il 1921 e il 1926 fu completamente ricostruita in formeneobizantine sui resti della precedente; consacrata nel 1927, fu affiancata dal campanile nel 1928; rinforzata strutturalmente tra il 2011 e il 2013, nel corso dei lavori fu anche restaurata nella facciata. L'edificio, sviluppato su una pianta a navata unica affiancata da una cappella sulla sinistra, presenta unafacciata a salienti tripartita verticalmente da due massicceparaste, a sostegno di un'ampiaarcata a tutto sesto centrale; all'interno, il presbiterio accoglie, racchiusa da una cornice settecentesca riccamente intagliata, unapala d'altare cinquecentesca.[62][63][64]
Menzionata per la prima volta nel 1230, la cappella diMediano fu elevata a sede parrocchiale autonoma nel 1564; sprofondata successivamente in un profondo degrado, fu completamente ristrutturata nel 1770 e affiancata dal campanile nel 1863; danneggiata da un cedimento del terreno di fronte alla facciata verso la fine delXX secolo, fu consolidata strutturalmente a più riprese tra il 1980 e il 2000. L'edificio, sviluppato su un impianto a navata unica affiancata da una cappella sulla sinistra, è interamente rivestito in pietra e presenta una semplicefacciata a capanna; all'interno è conservato un calice in rame sbalzato, risalente al 1507.[65][66][67]
Menzionata per la prima volta nel 1230, la cappella originaria diCeretolo fu ricostruita nel 1507 ed elevata a sede parrocchiale autonoma nel 1564; ristrutturata nel 1695, fu internamente modificata nel 1885 e affiancata dal campanile nel 1891; distrutta da un terremoto nel 1920, fu riedificata in formeneoromaniche tra il 1923 e il 1943. Il tempio, sviluppato su una pianta a navata unica, presenta una simmetricafacciata a capanna, rivestita inconci regolari diarenaria e delimitata daparaste in laterizio; all'interno il presbiterio accoglie unapala d'altare seicentesca.[68][69][70]
Menzionata per la prima volta nel 1230, la cappella originaria di Croce di Mussatico diCampora fu elevata a sede parrocchiale autonoma nel 1564; distrutta da una frana nei primi anni delXVII secolo, fu ricostruita in località Casone di Campora in formeneoclassiche tra il 1607 e il 1802; affiancata dalla cappella destra e dalla sagrestia nelXIX secolo, fu internamente decorata con affreschi nel 1884; risistemata nel corso delXX secolo, fu danneggiata dal terremoto del 2008 e ristrutturata tra il 2009 e il 2011. L'edificio, sviluppato su una pianta a navata unica affiancata da una cappella per lato, presenta unafacciata a capanna intonacata, delimitata da duelesenedoriche a sostegno delfrontone triangolare di coronamento; all'interno l'aula, coperta da unavolta a botte lunettata dipinta, accoglie un'acquasantiera inarenaria del 1686.[71][72][73]
Menzionata per la prima volta nel 1230, la cappella diVezzano fu unita al vicinooratorio di Pietta tra il 1299 e il 1564, quando fu elevata a sede parrocchiale autonoma; completamente ristrutturata dopo il 1650, fu nuovamente modificata in stileneoclassico tra il 1757 e il 1758; restaurata nel 1874, fu affiancata dal campanile tra il 1883 e il 1888. L'edificio, sviluppato su una pianta a navata unica affiancata da due cappelle sulla sinistra e una sulla destra, presenta una semplicefacciata a capanna in arenaria; all'interno l'aula è ornata sui fianchi conlesenedoriche, mentre il presbiterio absidato, coperto da unavolta a botte lunettata affrescata, accoglie unapala d'altare seicentesca.[74][75][76]
Menzionata per la prima volta nel 1230, la cappella diOrzale fu unita a quella di Borsatico agli inizi delXVI secolo; elevata a sede parrocchiale autonoma nel 1564, mantenne fino al 1622 la doppia intitolazione asan Giovanni Evangelista e asanto Stefano protomartire, per poi perdere la seconda. L'edificioneoclassico, sviluppato su una pianta a navata unica affiancata da due cappelle sulla sinistra e una sulla destra, è esternamente rivestito in pietra e presenta unafacciata a capanna dominata da unfrontone triangolare concornice in mattoni; all'interno la navata è scandita dalesenedoriche, mentre sul fondo del presbiterio ilcatino absidale è decorato con affreschi.[77][78]
Menzionato per la prima volta nel 1046 nella donazione effettuata dalvescovo di ParmaCadalo alla badessa Imila delmonastero di San Paolo diParma, il castello, appartenente nelXIII secolo a una famiglia ostile aighibellini, fu attaccato nel 1266 e nel 1297 il Comune di Parma ordinò che non fosse più ricostruito; riedificato negli anni seguenti, fu conquistato nel settembre 1402 da Orlandino e Lodovico da Palù; attaccato nel dicembre seguente dalle truppe milanesi, fu raso al suolo nel gennaio 1403; sulle rovine nel 1411 Paganino e Giorgio da Palù innalzarono una piccolabastia, da cui furono scacciati dalle truppe estensi; in seguito della fortificazione si perse ogni traccia.[11][14][12]
Una delle torri superstiti del castello di Bazzano
Costruito per volere del Comune di Parma in epocamedievale, il castello diBazzano appartenne quasi ininterrottamente aiDa Correggio dagli inizi delXIV secolo al 1474, a eccezione di una breve parentesi all'inizio delXV secolo in cui ne furono investiti iTerzi; assegnato aLudovico il Moro, nel 1479 fu ceduto agliEstensi in cambio di altri beni; ritenuto a lungo scomparso, fu probabilmente individuato nella seconda metà delXX secolo in tre torri in pietra poste all'interno di una corte in località La Costa, più volte modificate nei secoli e inglobate in corpi di fabbrica successivi; la torre nord conserva dueferitoie e un affresco quattrocentesco raffigurante laMadonna del garofano.[79][80]
Edificata entro il XIV secolo daiDa Correggio, la fortificazione originaria, posta in località Pozzolo diScurano alle pendici del monte Castellaro, fu distrutta nel 1403 dalle truppe diOttobuono de' Terzi; dopo la riconquista del territorio da parte di Galasso Da Correggio nel 1409, sulle rovine fu costruita per suo volere una possente torre difensiva, demolita nel 1479 per volere diLudovico il Moro; in seguito alla cessione della zona al ducaErcole I d'Este, sui resti fu probabilmente eretta su suo ordine una bastia, affidata ai Fattori in qualità di castellani; interamente ristrutturata nelXVII secolo, la struttura fu in seguito frazionata tra vari proprietari. Il complesso, sviluppato intorno a un cortile centrale a pianta rettangolare, è costituito da una serie di edifici in pietra, di forme e altezze diverse, dominati da due torri; l'ala nobile presenta un loggiato seicentesco retto da colonne in pietra, aggiunto nel 1693; all'esterno sorge l'oratorio dell'Addolorata, costruito in formebarocche nel 1696 da Carlo Fattori.[81][82][83]
Aperto alla fine del 2003 in un edificio medievale restaurato appartenente al Comune di Neviano e situato in località La Costa diBazzano, il museo, frutto di ricerche effettuate negli anni precedenti da un gruppo di volontari e dagli studenti e insegnanti della scuola elementare di Bazzano, è gestito dal gruppo culturale "Il Camino"; l'allestimento, realizzato anche grazie a supportimultimediali, prevede due diversi percorsi, rispettivamente dedicati alla lavorazione dellacanapa e alla produzione delvino secondo le tradizioni locali.[85][86][87]
Aperto al pubblico nel 2001 su iniziativa di Vittorio Cavalli, il museo diCedogno espone una collezione di oltre 4000lucchetti di ogni epoca e forma, provenienti da tutto il mondo.[88][89]
MUseoSElla - Collezione Civica Arte Contemporanea a Sella di Lodrignano
Fondato originariamente nel 1973, il museo diSasso fu ampliato e riallestito in un nuovo edificio nel 2005; affiancato nel 2012 da una biblioteca, fu risistemato nel 2014. Il museo espone, dietro a sbarre metalliche, armi, divise e oggetti risalenti allaseconda guerra mondiale; attraverso una serie di pannelli sono inoltre descritti i principali eventi storici, i personaggi dell'epoca, le uccisioni e le deportazioni neilagertedeschi; nella sala finale sono raccolte le testimonianze di alcuni superstiti dell'eccidio, mostrate nel documentarioLuglio '44.[92]
Aperta al pubblico nel 2011 e gestita dal Centro Studi delle Valli del Termina dal 2016, lacasa museo diUrzano, già residenza estiva di Bruno Bricoli detto Colibri, accoglie numerose opere pittoriche da lui realizzate negli anni, donate dalla vedova Elvira Romanelli.[93]
Federica Cengarle,Immagine di potere e prassi di governo - La politica feudale di Filippo Maria Visconti, Roma, Viella Libreria Editrice, 2011,ISBN9788883345609.
Italo Dall'Aglio,La Diocesi di Parma, I Volume, Parma, Scuola Tipografica Benedettina, 1966.
Italo Dall'Aglio,La Diocesi di Parma, II Volume, Parma, Scuola Tipografica Benedettina, 1966.
Marco Fallini, Mario Calidoni, Caterina Rapetti, Luigi Ughetti,Terra di pievi, Parma, MUP Editore, 2006,ISBN88-7847-021-X.
Mariarita Furlotti, Rosina Trombi,La valle e il territorio di Scurano, Scurano, Gruppo volontari di Scurano, 1996.
Lorenzo Molossi,Vocabolario topografico dei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, Parma, Tipografia Ducale, 1832-1834.
Francesco Nicolli,Della etimologia dei nomi di Luogo delli stati ducali di Parma Piacenza e Guastalla, Volumetto primo, Parma, Tipografia di Giuseppe Tedeschi, 1833.
Angelo Pezzana,Storia della città di Parma continuata, Tomo secondo, Parma, Ducale Tipografia, 1842.