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Morbegno

Coordinate:46°08′N 9°34′E46°08′N,9°34′E (Morbegno)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Morbegno
comune
Morbegno – Stemma
Morbegno – Bandiera
Morbegno – Veduta
Morbegno – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Provincia Sondrio
Amministrazione
SindacoPatrizio Del Nero (lista civica) dal 9-6-2024
Territorio
Coordinate46°08′N 9°34′E46°08′N,9°34′E (Morbegno)
Altitudine262 m s.l.m.
Superficie14,82[1]km²
Abitanti12 360[2] (31-12-2024)
Densità834,01 ab./km²
FrazioniCampovico,Paniga,Desco,Arzo,Valle, Campo Erbolo
Comuni confinantiAlbaredo per San Marco,Bema,Civo,Cosio Valtellino,Dazio,Talamona,Traona
Altre informazioni
Cod. postale23017
Prefisso0342
Fuso orarioUTC+1
CodiceISTAT014045
Cod. catastaleF712
TargaSO
Cl. sismicazona 3(sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona F, 3 042GG[4]
Nome abitantimorbegnesi
Patronosanti Pietro e Paolo
Giorno festivo29 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Morbegno
Morbegno
Morbegno – Mappa
Morbegno – Mappa
Posizione del comune di Morbegno nella provincia di Sondrio
Sito istituzionale
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Morbegno (Murbegn indialetto valtellinese[5][6],[murˈbɛɲ];) è uncomune italiano di 12 360 abitanti[2] dellaprovincia di Sondrio inLombardia.

Centro principale della bassaValtellina, è stata proclamataCittà alpina 2019.

Geografia fisica

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Situata nella bassaValtellina allo sbocco dellevalli del Bitto,di Albaredo edi Gerola, Morbegno è delimitata a nord dalleAlpi Retiche, a sud dalleAlpi Orobie e si estende fino all'opposto versante della valle, lacostiera dei Cech con la cima dellaColmen di Dazio. Il fiumeAdda divide la città dalle frazioni a nord di Campovico, Paniga e Desco, mentre il centro storico è attraversato daltorrente Bitto, affluente del fiumeAdda.

  • Panorama della città dalla Costiera dei Cech. Sullo sfondo le Valli del Bitto nelle Alpi Orobie Valtellinesi
    Panorama della città dallaCostiera dei Cech. Sullo sfondo le Valli del Bitto nelle Alpi Orobie Valtellinesi
  • Panorama della città dalle Valli del Bitto. Sullo sfondo la Costiera dei Cech
    Panorama della città dalle Valli del Bitto. Sullo sfondo la Costiera dei Cech
  • Il Municipio di Morbegno con l'adiacente Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
    Il Municipio di Morbegno con l'adiacente Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
  • Piazza G. Marconi, detta Tre Fontane, nel centro storico della città
    Piazza G. Marconi, detta Tre Fontane, nel centro storico della città

Storia

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Sulle origini di Morbegno si sa ben poco. La zona è stata finora avara di ritrovamenti archeologici, unico cenno ad una presenza preistorica alcune incisioni rupestri, per lo più coppelle, ritrovate al cosiddetto "dos de la lümaga", piccolo rilievo posto in posizione dominante rispetto alla cittadina. Anche per quanto riguarda l'età romana si hanno riferimenti perlopiù generali allaValtellina, tanto che è incerta l'appartenenza del territorio allaRegio XI Transpadana.

I primi riferimenti ad un vero centro urbano nella zona si hanno a partire dall'alto Medioevo. Emerge quindi il nucleo originario di Morbegno attorno alla chiesa carolingia di San Martino, e il toponimoMosergia, comparso in un documento del 724, di dubbia autenticità, con il quale ilre dei LongobardiLiutprando cedeva allabasilica di San Carpoforo di Como alcuni territori dell'alto Lario e della bassa Valtellina, tra cui appunto Mosergia.Proprio i possedimenti di monasteri comaschi, ma anche milanesi, caratterizzarono il periodo medioevale della valle. Feudatari religiosi ed ecclesiastici di entrambe le città ambivano ai territori alpini della zona lombarda ben conoscendo l'importanza delle sicure vie di transito dell'alta valle. Comparvero così in Valtellina rappresentanti di facoltose famiglie nobiliari lombarde che, con il passare degli anni, si radicarono nella zona prendendo stabile dimora e andando a costituire la primitiva ossatura della nobiltà locale protagonista delbasso medioevo e del Rinascimento della valle.

Durante l'età longobarda Morbegno formava unacurtis regia con la vicinaTalamona, di cui erano rispettivamente centri religiosi la chiesa di San Martino e la cappella di Santa Maria. Si trattava questo di un complesso fondiario organizzato, un centro economico e amministrativo di cui si sottolinea non tanto l'autosufficienza quanto lo stimolo all'apertura commerciale.

Sembra però che il nome Morbegno, nelle forme primitive di Morbinium, Morbenio e Morbenno, compaia solamente a partire dall'XI secolo. Gli sparuti insediamenti erano assai sparsi, e si sa che sul finire del XII secolo, per sfuggire alla malsana zona acquitrinosa dove era sorto il nucleo originale del paese, la popolazione si trasferì sulle più salutari rive del Bitto, dove ben presto Morbinio divenne un fiorentissimo borgo. Nonostante l'ingombrante presenza delle due estese pievi Olonio e diArdenno nel fondovalle, e nonostante la bolla papale del 1208 che riconfermò l'appartenenza della chiesa di San Martino almonastero di Sant'Abbondio di Como, la cappella, e di conseguenza l'intero villaggio nel Duecento si impose come centro della sponda sinistra dell'Adda nella bassa Valtellina.

La Morbegno dell'età comunale è perlopiù ignota. Abbiamo solamente notizia di un crescente aumento della popolazione e di un ulteriore spostamento della popolazione lungo le sponde del Bitto, spostamento che darà vita all'attuale centro storico della città. Nel 1335 con il passaggio diComo sotto la dinastia viscontea di Milano, Morbegno divenne il vero e proprio capoluogo delTerziere Inferiore della valle. Le vicende più ricorrenti durante il periodo milanese del borgo furono le lotte faziose, intervallate da persecuzioni, bandi e incarcerazioni. Nel contempo sorse un primo ospizio domenicano. Nonostante si sappia di assemblee comunali e di Terziere nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo già nel 1363, purtroppo, a causa delle grande autonomia amministrativa di cui godette il borgo fino all'età napoleonica, non ci è pervenuto alcuno statuto comunale.

Il secolo XIV si aprì con la consacrazione della chiesa di Sant'Antonio e Santa Marta nel 1401 e la costruzione di una nuova chiesa dedicata all'Assunta e a san Lorenzo attorno al 1418. In questo periodo è storicamente documentata la presenza del domenicanoAndrea Grego da Peschiera, proveniente dalconvento di Fiesole, energico predicatore e leggendario operatore di carità e di miracoli.

Mentre laRepubblica di Venezia iniziava ad affacciarsi sul panorama della valle, comparvero iGrigioni, il popolo elvetico che rese assai più precario il dominio sforzesco e s'impadronirono velocemente dell'intera Valtellina, inglobandola nelcantone svizzero. Gli invasori, sconfitti nella battaglia diCaiolo del 1487, concessero la libertà di commercio, pretendendo però un donativo di alcune migliaia di fiorini. Intanto il comune, di cui sappiamo per certezza la normativa sul dazio a partire dal 1435, si era garantito il mercato settimanale e per l'autodifesa aveva proceduto con l'istituzione di milizie proprie. Nel 1457 ottenne la presenza stabile dei domenicani con la fondazione del convento di Sant'Antonio, a fianco dell'omonima chiesa che, ampliata, divenne sede dell'inquisizione. Inquisizione che nel 1438 portò anche ad una condanna capitale.

Nel 1499Ludovico il Moro, sconfitto dai francesi fuggiva da Milano e nella primavera del 1500 in piazza, a Morbegno, venivano dipinte le insegne delRe di Francia. L'occupazione fu segnata da continue angherie e soprusi, che provocarono anche sommosse popolari; nel 1512 i Grigioni si impadroniscono stabilmente di Morbegno, instaurando un governo di cui si lamenterà la corruzione ma che lascerà larga autonomia alla comunità morbegnese. Ed è proprio in questi anni turbolenti che Morbegno vive una delle sue stagioni più floride dal punto di vista artistico, soprattutto grazie alla costruzione di una nuova chiesa, quella di San Giovanni nel 1517.Dopo la riforma protestante, Morbegno ospitò alcuni riformatori, ai quali i Grigioni spalancarono le porte. Nel contempo si intensifica la difesa dell'ortodossia e l'attività inquisitoria dei domenicani, esercitata nel borgo anche da Michele Ghisleri, il futuropapa Pio V. Mentre nel 1559 la chiesa dei Santi Pietro e Paolo venne ceduta ai protestanti e la sede parrocchiale si trasferì in San Giovanni, la carica di parroco fu duramente contesa, probabilmente a causa delle accese rivalità tra le famiglie nobiliari della zona. A seguito delSacro macello di Valtellina scoppiato a Tirano nel luglio del 1620, i Grigioni dovettero abbandonare la valle, prontamente sostituiti nell'occupazione dagli Spagnoli.

Non esistono dati riguardanti il numero delle vittime della terribilepeste delXVII secolo narrata dal Manzoni neI Promessi Sposi. Si ha notizia comunque di un calo repentino della popolazione che tornerà ad aumentare di numero negli anni successivi quando Morbegno fu nuovamente sottomessa ai Grigioni. È in questo periodo che la campagna del borgo cambia aspetto con l'avvento della vite e dei gelsi per l'allevamento del baco da seta. Le chiese sono restaurate con gusto barocco e alcune dimore nobiliari si dotano di cappelle private. Nel 1680 l'arciprete G.B. Castelli Sannazzaro dà inizio alla costruzione della nuova chiesa di San Giovanni che sarà conclusa e consacrata solamente cento anni dopo nel 1780.

Nel Settecento Morbegno vive un periodo di discreta prosperità e, oltre al florido commercio e alla continua crescita della popolazione, si assiste ad un intensificarsi della vita religiosa comunitaria che tende allo sfarzo e alla teatralità. Viene così costruito il catafalco per la Settimana Santa, su probabile disegno del Ligari, per la novena di Natale, si orna l'altare con centinaia di candeline, si tengono veri e propri concerti durante le funzioni, tanto che i vescovi invitano la parrocchia ad una maggiore parsimonia. Nel 1780 vivono a Morbegno circa trenta preti, una dozzina di chierici, venti frati, Domenicani e Cappuccini, e una quarantina di monache. La chiesa di San Giovanni e ilpalazzo Malacrida sono sicuramente del gusto settecentesco in campo religioso e civile, ma sono accompagnati dal nuovo ponte di Ganda nel 1778 e da una sobria rivisitazione del centro storico.

Con l'avvento dell'età napoleonica Morbegno diviene capoluogo delDipartimento dell'Adda e dell'Oglio, un fatto che è di per sé una qualifica storica, del borgo che è ormai trasformato in città. La tradizionale vita dei morbegnesi cambia radicalmente. I conventi dei Domenicani e dei Cappuccini, e il monastero della Presentazione vengono soppressi.

Con ilCongresso di Vienna passa sotto il dominio austriaco (Regno Lombardo-Veneto) fino al1859 quando viene annessa alRegno di Sardegna, divenutoRegno d'Italia nel1861.

Di tutta storia morbegnese l'Ottocento, in confronto al secolo precedente, fu uno dei periodi più grigi. Mancavano personalità e famiglie di spicco, l'arte langue, le drammatiche condizioni di vita rendono più dura la vita dei contadini e costringono i borghesi ad una faticosa vita imprenditoriale. Sotto la dominazione austriaca viene costruita in Valtellina la strada nazionale. Durante imoti del '48 la guarnigione asburgica presente in città lascia il presidio, il tricolore è solennemente benedetto in San Giovanni. Nel frattempo la viabilità viene migliorata grazie anche all'inaugurazione, nel 1885, della linea ferroviaria.

Nel1939 il comune diCampovico viene aggregato a quello di Morbegno.

Il 23 gennaio1943 aWarwàrowka (URSS) il battaglione Morbegno viene massacrato dopo un'eroica resistenza mentre due anni dopo, il 28 aprile1945, presso il palazzo scolastico, sede della locale Milizia, veniva firmata la resa della colonna tedesca al comando unificato Valtellina-Alto Lario del Comitato di Liberazione Nazionale.

Nel dopoguerra emerge a livello nazionale la figura diEzio Vanoni,ministro delle finanze che sarà fautore della riforma tributaria nazionale. Nel1966 Morbegno viene insignita deltitolo di Città.Del secolo scorso, oltre alla crescita esponenziale del comune è sicuramente da porre in rilievo l'alluvione della Valtellina del luglio 1987, evento collegato non solamente alla storia di Morbegno ma a quella di tutta la Valtellina.

Simboli

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«Di rosso, a duechiavi d'argento, poste in decusse, con gli ingegni in alto e le impugnature d'oro; la spada d'argento, con l'elsa d'oro, attraversantein palo. Ornamenti esteriori da Città.»

Nello scudo sono raffigurati i simboli dei santi patroni: lechiavi di san Pietro e la spada di san Paolo.Anticamente le chiavi erano completamente d'argento, fino al decreto di riconoscimento del 22 settembre 1939[7] dove sono blasonate con le impugnature d'oro.[8]

Il gonfalone, concesso con regio decreto del 15 gennaio 1940[7], è un drappo di rosso.

Onorificenze

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Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto del presidente della Repubblica»
— 21 novembre 1966[7]

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture civili

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Ponte di Ganda

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Lo stesso argomento in dettaglio:Ponte di Ganda.

Il primo ponte sull'Adda nel morbegnese del quale si ha notizia era situato nel luogo dove sorge l'attuale ponte di Ganda e fu costruito a cavallo tra il Quattrocento e il Cinquecento. Il ponte, progettato dall'architettoGiovanni Antonio Amadeo, venne però distrutto nel 1772 da una delle innumerevoli piene dell'Adda[9], una di quelle che contribuivano a rendere la zona acquitrinosa. Immediatamente si pensò alla ricostruzione di un collegamento tra le due sponde del fiume, collegamento di vitale importanza per gli scambi commerciali. Il 21 novembre 1776, l'ingegnere milaneseFrancesco Bernardino Ferrari firmò il disegno e il piano per il nuovo ponte, che venne finito il 2 ottobre 1778. Quel ponte in grossi blocchi di pietra, dalla particolare struttura dorso di mulo con un'ampia arcata centrale e due arcate inferiori ai lati, che ancora si possono ammirare. Dal rapporto dell'ingegnere in dell'Adda relativo ai mali cui soggiace il territorio della Valtellina ed alle cause che li producono l'ingegnere Ferrari nel 1808, riguardo alla forma del ponte spiega: "[…] nell'erezione trent'anni sono del ponte di Ganda si tenne per questo vista profondissima tanto alto l'arco medio quanto bastasse a sotto passarlo a vele gonfie". Per molti secoli il ponte fu l'unico attraversamento stabile e sicuro nella parte bassa dell'Adda, ed era quindi di fondamentale importanza per la vita stessa del borgo. Iveneziani, ad esempio, utilizzarono ilpasso San Marco, Morbegno e, di conseguenza, il ponte, quale via preferenziale per i commerci e i trasporti verso e dal Nord Europa.

  • Il ponte di Ganda in inverno
    Il ponte di Ganda in inverno
  • Il ponte di Ganda al tramonto
    Il ponte di Ganda al tramonto
  • Il ponte dalla base sud
    Il ponte dalla base sud

Palazzo Malacrida

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Lo stesso argomento in dettaglio:Palazzo Malacrida.
Salone di Palazzo Malacrida dopo restauro. Foto Martegani

Palazzo Malacrida è un'aristocratica dimora che spicca nel panorama delle dimore nobiliari valtellinesi per la bellezza dei cicli pittorici e la privilegiata ubicazione nel cuore del centro storico della Città del Bitto. Altre stanze si presentano decorata da affreschi, stucchi e camini. Infine ma non ultimo è il giardino all'italiana (trascurato nell'assetto originale e bisognoso di un radicale restauro filologico) terrazzato su tre piani da cui si gode uno splendido panorama che si apre su tutto il terziere morbegnese.

Architetture religiose

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Collegiata di San Giovanni Battista

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Lo stesso argomento in dettaglio:Chiesa di San Giovanni Battista (Morbegno).

Il principale edificio religioso di Morbegno è la Collegiata di San Giovanni Battista, uno tra gli edificibarocchi più importanti dellaValtellina.

Collegiata di San Giovanni Battista sede della parrocchia dal1560.

Chiesa di San Pietro

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Comune di Morbegno e Campanile della Chiesa di San Pietro

LaChiesa dei Santi Pietro e Paolo, più comunemente nota comeChiesa di San Pietro, fu costruita in un arco di tempo che va dal1337 al1341,[10] anno in cui l'edificio religioso venne consacrato[11]. La chiesa ospitò la sede dellaparrocchia di Morbegno fino al1560,[12] quando l'edificio religioso venne convertito al ritoluterano,[12] in accordo con le leggigrigionesi per la convivenza diCattolici eProtestanti (fino al1620, anno delSacro macello di Valtellina). In occasione di tale conversione, il contenuto della chiesa e la dignità di parrocchiale passarono alla vicinachiesa di San Giovanni,[12][13] la cui edificazione era stata avviata nel primo quarto delXVII secolo[12].

Situata nel cuore dell'antico borgo, la chiesa di San Pietro è l'edificio con cui si vuole essere nata, nel1337, la comunità di Morbegno di cui è stata prima parrocchia. La chiesa si presenta in formebarocche, risultanti da una ristrutturazione avvenuta dopo il1620, anno in cui la chiesa andata al culto protestante tornò ad essere dedita al culto cattolico. La ristrutturazione terminò nel1669[13].

L'esterno semplice ed elegante al contempo, mostra un bel portale in marmo nero di Varenna ed un portone ligneo secentesco recante i simboli dei santi a cui la chiesa è dedicata. Di notevole interesse è poi il campanile barocco con copertura a cipolla e un leggiadro balconcino in ferro battuto.

L'interno è un piccolo ma prezioso scrigno perfettamente conservato grazie anche alle amorevoli cure prestate dalla Confraternita del Santissimo Sacramento a cui ancora il tempio appartiene. Da segnalare: gli affreschi pre-barocchetti della volta, eseguiti negli anni1712-1713 daPietro Bianchi detto il Bustino[13]; le tele diGiacomo Parravicini detto il Gianolo; gli altari in marmi policromi e il ricco corredo di argenterie.

Chiesa di San Martino

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La Chiesa di San Martino nel cimitero comunale di Morbegno

Secondo un'antica e fantasiosa leggenda, laChiesa di San Martino, sarebbe sorta su un tempio dedicato adErcole;[14] in realtà, nonostante la chiesa sia stata la primaparrocchiale di Morbegno,[15] niente della sua struttura si può far risalire a prima del XV-XVI secolo.

Già dipendente dallapieve di Ardenno e dalmonastero di Sant'Abbondio inComo,[14][15] la chiesa assunse il rango di parrocchiale nel 1208.[14] NelXIV secolo la dignità di parrocchiale passò alachiesa di San Pietro, mentre a quella di San Martino rimase la funzione dichiesa cimiteriale[14].[15]

Tra il1566[14][15] e il1589[14], la chiesa venne completamente ricostruita[14][15].

Situata all'interno del cimitero cittadino, l'attuale chiesa si presenta in forme semplici con un grandepronao a tre arcate e una copertura a capanna.[15] Il porticato che precede la facciata è documentato dal1718.[15][14]

L'interno, intimo e raccolto, dal 1566[14][15] è diviso in tre navate da quattro colonne[14][15] ingranito locale. Al termine delle navate si trovano altrettanti cappelle, di cui la centrale maggiore.

Un tempo, la chiesa era ricca di suppellettili sacre spedite nel corso dei secoli dagli emigrati aRoma[15], andate distrutte e disperse a causa dell'alluvione del 1987 (la chiesa fu per un terzo sommersa dalle acque del fiumeAdda). Restano comunque da ammirare alcuni interessanti dipinti tra cui si segnala lapala d'altare eseguita daGiacomo Parravicini detto il Gianolo, collocata sull'altar maggiore e raffigurante il santo titolare nell'atto di donare il proprio mantello a un povero.[14][15] Sul lato destro è molto venerata unaMadonna col Bambino affrescata nel primo Cinquecento,[15] opera attribuita aVincenzo de Barberis[15]. L'altare maggiore (XVII secolo) fu donato dagli emigrati aNapoli.[14][15]

Santuario dell'Assunta

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Lo stesso argomento in dettaglio:Santuario dell'Assunta (Morbegno).
Santuario dell'Assunta

Non lontano dalla chiesa di San Martino si trova il Santuario dell'Assunta, dotato ditiburio ottagonale. Riccamente affrescato, il Santuario conserva un'ancona lignea realizzata dagli intagliatoriTiburzio eGiovan Angelo Del Maino e dai pittoriGaudenzio Ferrari eFermo Stella.

Chiesetta della B.V. delle Grazie

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LaChiesetta della Beata Vergine delle Grazie, localmente nota comeGisèta[16],chiesetta ochiesa dei pasquin,[17] fu costruita nel1665 come oratorio privato[18]. DalXIX secolo (non è chiaro se dal1818[18] o dal1895[17]) la chiesa ospita unaConfraternita intitolata aSan Luigi Gonzaga.[18] Nel 1875 la chiesa assunse l'attuale dedicazione.[18][17] Nel primo quarto delXX secolo la chiesa fu dapprima ingrandita[19] (1905),[17] poi riconsacrata (1905)[17] e infine adornata[19] (1912)[17] con affreschi diDavid Beghè[17][18]. In occasione della riconsacrazione, ilvescovo di ComoTeodoro Valfrè di Bonzo elevò la chiesetta alla dignità di santuario.[19] Ciononostante, la Gisèta non risulta essere contemplata nell'elenco ufficiale deiSantuari e templi votivi dellaDiocesi di Como[20].

Altre chiese

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Chiesa di San Giuseppe

Altre chiese nelle frazioni

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  • Chiesa prepositurale della Visitazione aCampovico
  • Chiesa della Madonna delle Grazie aPaniga
  • Chiesa di Santa Maria Maddalena aDesco
  • Chiesa di San Giovanni Battista adArzo
  • Chiesa di San Matteo aValle
  • Chiesa di San Nazzaro a Cermeledo
  • Chiesetta di San Sebastiano a Porcido
  • Chiesa di Sant'Abbondio ai Torchi Bianchi
  • Chiesa di San Bello
  • Chiesetta di San Biagio alle vigne
  • Chiesa di Santa Croce
  • Chiesa di San Carlo (in rovina)

Altro

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  • LaStatua di sanGiovanni Nepomuceno. Collocata sull'antico ponte che attraversa il torrente Bitto sopra un basamento barocco impreziosito dallo stemma del Comune di Morbegno, la statua eseguita dall'artista ticinese Giovanni Battista Adami diCarona (Lugano) nella seconda metà del XVIII secolo è posta a protezione dell'abitato dalla furia delle acque del torrente che più di una volta nella storia hanno allagato il centro storico della città.[21] San Giovanni Nepomuceno, potente santo boemo, martire del sigillo sacramentale della confessione, è uno dei santi più diffusi in Europa ed è invocato proprio contro le inondazioni essendo stato martirizzato tramite annegamento.

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[22]

Etnie e minoranze straniere

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Secondo le statisticheISTAT[23] al 31 dicembre 2017 la popolazione straniera residente nel comune era di 778 persone.

Le dieci nazionalità maggiormente rappresentate sono:[23]

Cucina

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Commento:Alcuni alimenti sono comuni a tutti i comuni, servono fonti autorevoli.

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  • Bisciola - è una pagnottella dolce di farina di frumento e farina di segale arricchita da frutta secca (uvetta,fichi enoci);
  • Bitto - è il formaggioDOP tipico valtellinese prodotto esclusivamente nei mesi estivi nei pascoli d'alta quota, ottenuto da latte di vacca con aggiunta in quantità variabile di latte caprino;
  • Bresaola - è il salumeIGP tipico dellaValtellina ottenuto da carni di manzo, salata e stagionata, che viene consumato crudo;
  • Coppetta - (Cupeta in dialetto morbegnese), dolce caratteristico del morbegnese. Si tratta di un impasto di miele, zucchero e noci posto tra due fogli diostia e poi tagliato in quadrati di grandezza variabile;
  • Pizzoccheri - il piatto tipico dellaValtellina per eccellenza;
  • Polenta taragna - in molte zone conosciuta semplicemente come taragna, è lapolenta tipica valtellinese in cui tocchetti di formaggio vengono incorporati durante la cottura. Il nome deriva dal nome dialettale (tarai o tarell) del lungo bastone usato per mescolarla all'interno del paiolo;
  • Sciatt - frittelle di grano saraceno e formaggio locale, solitamente serviti con cicoria;
  • Taroz - è unapurea di patate, fagioli e fagiolini, condito con burro e formaggio tipico.

Economia

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Progetto Morbegno 2020

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Nell'anno2007 Morbegno ha avviato, in convenzione con la non profit internazionaleThe Natural Step, il progetto Morbegno 2020, per mobilitare l'intero mandamento in una direzione di sviluppo sostenibile.Il progetto è stato premiato dallaFondazione Cariplo e indicato come pilot a livello italiano da ANCI,Associazione Nazionale Comuni Italiani[senza fonte].

Artigianato

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L'artigianato locale è incentrato sulla produzione del tappeto tipico denominato il "pezzotto" valtellinese, caratterizzato da una grande vivacità e varietà di colori, oltre a pregevoli disegni geometrici. Diffusa e apprezzata anche la lavorazione delpeltro finalizzata alla produzione di oggetti artistici, monili, trofei, vassoi e piatti.[24]Infine è da ricordare la fabbricazione di un'ampia gamma di utensili inrame.

Infrastrutture e collegamenti

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Il territorio comunale è attraversato dallaStrada Statale 38 dello Stelvio, che corre lungo tutta laValtellina; il 28 ottobre2018 è stata inaugurata la Variante di Morbegno con l'obiettivo di bypassare il centro storico, da sempre punto critico per la circolazione della statale.

Morbegno è servita da una stazione diTrenord che la collega agevolmente conSondrio,Tirano,Lecco,Monza eMilano.

Cultura

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La Biblioteca Civica "Ezio Vanoni"
Cinema Pedretti ex Teatro

Scuole

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Nel comune hanno sede: tre scuole d'infanzia; due scuole primarie; 2 scuole secondarie di 1º grado; 2 scuole secondarie di 2º grado.

Musei, biblioteche e luoghi di cultura

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Geografia antropica

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Frazioni

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Le cinque frazioni principali sono:Campovico,Desco,Paniga,Valle, Campo Erbolo eArzo. Paniga è una frazione di circa 300 abitanti e si trova a nord della città, oltre il fiumeAdda e confina a ovest con la frazione diCampovico e a est con quella di Desco. Campovico è una frazione di circa 900 abitanti situata vicino a Paniga, collegata a Morbegno grazie al Ponte di Ganda. Desco si trova a nord-est di Morbego, a est di Paniga. Le frazioni di Campo Erbolo eValle si trovano invece in valle diAlbaredo, a sud della città, ad un'altezza di 800 metri sul livello del mare. Altre località del comune di Morbegno sono Cerido, Cermeledo, Torchi Bianchi e Categno.

Rioni

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Morbegno è divisa in otto rioni o contrade. A nord ci sono Serta, Bottà, Ganda e Adda. Tra i rioni di Bottà e Adda, sorge il ponte in pietra (quindi di Ganda) eretto daGiovanni Antonio Amadeo.A sud ci sono i rioni di San Rocco, San Pietro, San Giovanni e il rione della Madonna (zona Santuario B. V. Assunta).Fino agli anni '80/'90 si teneva a Morbegno il Palio delle contrade, manifestazione che risale agli anni 50/60, e che si svolgeva nel periodo tarda primavera-estate e coinvolgeva tantissima gente a cimentarsi in diverse discipline sportive. Nel corso degli anni subì diversi cambiamenti sia organizzativi che logistici sino alla definitiva chiusura. Nelle ultime edizioni si concludeva con lo spettacolo dei fuochi artificiali. Dal 2014 la Pro Loco Morbegno ha iniziato nuovamente ad organizzare i Giochi delle Contrade.

Amministrazione

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PeriodoPrimo cittadinoPartitoCaricaNote
18601861Antonio GualteroniSindaco
18621864Carlo CottaSindaco
18651868Paolo MaffeiSindaco
18691872Giuseppe AureggiSindaco
18721880Alessandro BotteriniSindaco
18801883Cesare TocalliSindaco
18831886Volfango JuvaltaSindaco
18861890Cesare TocalliSindaco facente funzioni
18901892Gerolamo NaniSindaco
18921895Cesare TocalliSindaco facente funzioni
18951903Cesare TocalliSindaco
19031903Giuliano AmbrosettiCommissario straordinarioRegio Commissario dal 31.05.1903 all'11.08.1903
19031907Luigi NoaliSindaco
19071911Luigi Del NeroSindaco
19111920Ambrogio Caccia-DominioniSindaco
19201924Giovanni ZeccaSindaco
19241925Giovanni ZeccaCommissario prefettizio
19251926Guglielmo Balbo-MussettoSindaco
19261933Guido LusardiPodestà
19341935Tomaso Del NeroPodestà
19351937Enrico ZeccaPodestà
19381941Mario StoppaPodestà
19411943Mario Del NeroPodestà
19431943Giovanni BuzzettiCommissario prefettizio
19441944Dino BorsaniCommissario prefettizio
19451945Romano BegalliCommissario prefettizio
19451946Angelo ManzocchiSindaco
19461951Albino CiapponiSindaco
19511956Rinaldo RapellaSindaco
19561964Annibale Caccia-DominioniSindaco
19641975Giulio SpiniDemocrazia CristianaSindaco
19751980Roberto MarchiniDemocrazia CristianaSindaco
19801990Tito BottàSindaco[25]
19901995Ambrogio SalvadoriSindaco[25]
19951999Silvana TirloniLista civica Impegno per la CittàSindaco[25]
19992009Giacomo CiapponiLista civica Impegno per la CittàSindaco[25]
20092014Alba RapellaLista civica Impegno per la CittàSindaco[25]
20142019Andrea RuggeriLista civica CambiaMorbegnoSindaco[25]
20192024Alberto GavazziLista civica Svolta a MorbegnoSindaco[25]
2024in caricaPatrizio Del NeroLista civica Morbegno Del Nero sindacoSindaco[25]

Gemellaggi

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Altre informazioni amministrative

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Morbegno ècapoluogo e sede dellaComunità Montana della Valtellina di Morbegno, che raggruppa complessivamente 25comuni.

Sport

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Calcio

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Calcio a 11

La principale squadra di calcio della città è l'Asd Olympic Morbegno, una società nata il 19 maggio 2016 dalla fusione del Morbegno Calcio 1908 e dell'Olympic Retica. L'Olympic Morbegno nella stagione 2024-2025 milita nel campionatolombardo diPrima Categoria.

Calcio a 5

  • F.C.D. MGM2000

Pallacanestro

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Associazione Sportiva Dilettantistica Morbegno 70 (ASM70 basket Morbegno). Fondata a Morbegno nel 1970 disputa il campionato regionale lombardo DR1. Gioca le partite casalinghe al palasport comunale "Enea Mattei" (PalaMattei). Chiamata spessoPezzini Morbegno dal nome dello sponsor storico. Fiorente settore giovanile.[26]

Ciclismo

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Il 9 giugno1991 laTorino-Morbegno, 14ª tappa delGiro d'Italia numero 74, si concluse con la vittoria diFranco Ballerini.

Il 16 maggio2009, nell'anno del centenario della corsa rosa, l'8ª tappa delGiro d'Italia è partita da Morbegno e, dopo 209 km ha raggiunto la città diBergamo dove ha ottenuto la vittoria il corridore bielorussoKanstancin Siŭcoŭ.

Il 26 maggio2011 è partita da Morbegno la 18ª tappa delGiro d'Italia che ha raggiunto, dopo un percorso di 151 km, il comune diSan Pellegrino Terme con la vittoria del giovaneEros Capecchi.

Corsa in montagna

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Nel 1986 Morbegno ha ospitato iCampionati del mondo di corsa in montagna. In campo maschile ha vinto l'italiano Alfonso Valicella mentre a livello femminile si è imposta la britannica Carole Haigh[27]

Trofeo Vanoni

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Dal 1958, ogni anno, la quarta domenica di ottobre, ilGruppo Sportivo DilettantisticoCSI Morbegno organizza la gara internazionale di corsa in montagna a staffetta denominata "Trofeo Vanoni". Manifestazione che, riconosciuta come una delle più belle d'Europa per spettacolarità e pubblico, richiama ogni anno centinaia di atleti provenienti da tutta Italia e dai maggiori stati europei.[28]

Note

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  1. ^ISTAT - Superficie dei comuni, province e regioni al Censimento 2011
  2. ^abBilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), sudemo.istat.it,ISTAT.
  3. ^Classificazione sismica (XLS), surischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), inLegge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A,Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151.URL consultato il 25 aprile 2012(archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^Dante Olivieri,Dizionario di toponomastica lombarda, Lampi di stampa, 2001[1931], p. 369.
  6. ^Ortografia classica
  7. ^abcMorbegno, suArchivio Centrale dello Stato.URL consultato il 20 ottobre 2022.
  8. ^Bozzetto dello stemma del Comune di Morbegno, suACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città.URL consultato il 6 ottobre 2024.
  9. ^Laini, Morbegno [...] guida, p. 146
  10. ^Laini, Morbegno [...] guida, p. 39
  11. ^Associazione Culturale Ad Fontes :: Passeggiate morbegnesi, suwww.adfontes.it.URL consultato il 13 febbraio 2025.
  12. ^abcdLaini, Morbegno [...] guida, p. 15
  13. ^abcLaini, Morbegno [...] guida, p. 40
  14. ^abcdefghijklAssociazione Culturale Ad Fontes :: Passeggiate morbegnesi, suwww.adfontes.it.URL consultato il 13 febbraio 2025.
  15. ^abcdefghijklmnParrocchia di Morbegno - Chiesa di San Martino, suwww.parrocchiadimorbegno.com.URL consultato il 12 febbraio 2025.
  16. ^Laini, Morbegno [...] guida, p. 66
  17. ^abcdefgParrocchia di Morbegno - Chiesa BV delle Grazie, suwww.parrocchiadimorbegno.com.URL consultato il 7 febbraio 2025.
  18. ^abcdeLaini, Morbegno [...] guida, p. 67
  19. ^abcLaini, Morbegno [...] guida, p. 68
  20. ^Santuari diocesani e templi votivi – Santuari Diocesani, susantuari.diocesidicomo.it.URL consultato il 23 novembre 2023.
  21. ^Morbegno, la statua di San Giovanni Nepumoceno torna al suo antico splendore, suLeccoToday.URL consultato il 1º febbraio 2022.
  22. ^Statistiche I.StatISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte:Popolazione residente per territorio - serie storica, suesploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  23. ^abPopolazione residente straniera al 31 dicembre 2017, sudemo.istat.it.URL consultato il 13 giugno 2020(archiviato il 22 maggio 2018).
  24. ^Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 12, 14.
  25. ^abcdefghAnagrafe degli amministratori locali e regionali, suamministratori.interno.gov.it.URL consultato il 13 maggio 2023.
  26. ^asm70.it,http://www.asm70.it/ Titolo mancante per urlurl (aiuto).
  27. ^Risultati dei campionati mondiali di corsa in montagna sul sito WMRA, suwmra.ch.URL consultato il 14 ottobre 2019(archiviato dall'url originale il 30 settembre 2018).
  28. ^gscsimorbegno.org,http://www.gscsimorbegno.org/ Titolo mancante per urlurl (aiuto).

Bibliografia

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  • Giulio Perotti,Morbegno, Cooperativa Turistica PAN, Morbegno 1992.
  • Marco Albetario,Spunti per la lettura dell'ancona, in «Tota enitet auro». L'ancona dell'Assunta nel santuario di Morbegno, Morbegno 2007, 65-85.
  • Marco Albetario,Una scheda su Giovanni Angelo Del Maino. (Tra il 1500 e il 1515), in «Rassegna di Studi e di Notizie», XXXI, 2007-2008, 13-36.
  • Marco Albetario, Giulio Perotti,Ritrovata un'opera di Giovanni Angelo Del Maino. La Madonna del «Compianto» di Morbegno, in «Le Vie del Bene», 10, 2007, 9-15.
  • Marco Albetario, Giulio Perotti,Giovanni Angelo Del Maino. 1517-1518: La Madonna del Compianto di Morbegno, in «Rassegna di Studi e Notizie», XXXIII, 2010, 127-179.
  • Pietro Giuseppe Ciapponi,Morbegno - tour fotografico: a spasso per la città alpina e le sue frazioni, Virginio Cremona Editore, Milano 2020.
  • Evangelina Laini,Passegiate a Morbegno - Una guida, Città di Morbegno, 2009.
  • Evangelina Laini,Morbegno passo dopo passo - Una guida, Ardenno, Rezia design di Marco Brigatti, 2024,ISBN 9788897664284.

Voci correlate

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  1. ^Channel Morbegno, suchannelmorbegno.net.
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