Milano è una delle mete delturismo internazionale, infatti figura tra le quarantacittà più visitate al mondo, attestandosi seconda in Italia dopo Roma e sesta nell'Unione europea. Milano è considerata unacittà globale per il suo notevole impatto economico.[14]
Milano poggia su un terreno di originefluvio-glaciale a cementocarbonatico, comune a tutta laPianura Padana. La sua caratteristica principale è quella di essere facilmentecarsificabile. Tale roccia è ricoperta dai sedimenti fluvialiquaternari ed è visibile lungo i principali corsi d'acqua che la solcano, costituendoconglomerati rocciosi che inLombardia sono conosciuti come "ceppi".[15]
Milano occupa un'area di181,67 km² nella parte occidentale della Lombardia, situata a25 km a est delfiume Ticino, a25 km a ovest delfiume Adda, a35 km a nord delfiume Po e a50 km a sud dellago di Como, lungo la cosiddetta "fascia dellerisorgive", laddove vi è l'incontro, nel sottosuolo, tra strati geologici a differentepermeabilità, aspetto che permette alle acque profonde di riaffiorare in superficie.[16]
L'idrografia di Milano e della zona dei comuni confinanti è particolarmente complessa, sia per cause naturali, vista la cospicua presenza difiumi,torrenti efontanili, che formano un vero e proprio groviglio idrico, sia per questioni legate ai lavori di canalizzazioni e di deviazione dei corsi d'acqua di matrice antropica, aventi il proprio inizio durante l'epoca romana, che hanno portato alla realizzazione di numeroserogge,canali elaghi artificiali. Dal momento che l'acqua è abbondante e facilmente raggiungibile, a Milano gliantichi Romani non realizzarono maiacquedotti.[17]
Milano, come gran parte della Pianura Padana, accusa una scarsa ventilazione che favorisce il ristagno dellenebbie e degliinquinanti, anche in ragione dell'alta densità abitativa.[20][21]Gli inverni milanesi sono quindi più freddi rispetto a quelli delle città costiere, senza però raggiungere gli estremi tipici dell'Europa centrale grazie alla latitudine più meridionale e alla protezione fornita dalla catena delleAlpi. Le estati invece sono calde eafose.
Neve e nebbia a Milano in una foto del 1960
Nel complesso leprecipitazioni nell'area milanese sono ben distribuite nel corso dell'anno, anche se la stagione invernale registra periodi relativamente lunghi senza precipitazioni, con un minimo di circa40 mm a febbraio. Le stagioni intermedie sono piovose, specialmente il medioautunno e laprimavera. Leggermente più scarse le precipitazioni nella periferia sud e maggiori in quella nordest.
Prima deglianni novanta le nevicate invernali erano frequenti. Ad ogni modo, laddove le irruzioni di aria fredda provengono da est o ovest, si possono creare significativi accumuli nevosi, come il 28 dicembre 2020. Considerando il periodo che va dagli anni sessanta agli anni novanta del XX secolo, la "media nivometrica" della città di Milano (ovvero i centimetri totali medi annui di accumulo nevoso) è più bassa di quella di alcune città del nord-ovest e dell'Emilia (comePiacenza,Parma,Bologna,Torino), ma più elevata di altre città del nord-est (comeUdine,Verona,Venezia), fermandosi a25,2 cm annui in città.[22] La nevicata più abbondante del XX secolo risale al gennaio 1985, con90 cm di accumulo[23][24][25].
Gli estremi termici di Milano dal 1763 a oggi sono stati di−17,3 °C nel 1855 e di39,8 °C nel 2003 (quest'ultima registrata allastazione meteorologica di Milano Brera).[26] L'escursione termica media in una giornata di sole è di circa 10-13 gradi. L'umidità è statisticamente presente durante tutto l'anno in special modo nei mesi invernali e durante la notte. Le nebbie sono favorite dal cielo sereno, che consente il raffreddamento da irraggiamento, dal suolo superficialmente umido, dalla scarsa ventilazione della Pianura Padana occidentale e da particolariconfigurazioni bariche invernali come iregimi altopressori che in questo periodo dell'anno tendono a presentarsi con una certa frequenza.[27]
Di seguito è riportata la tabella con le medie climatiche e i valori massimi e minimi assoluti registrati nel trentennio1971-2000 e pubblicati nell'Atlante Climatico d'Italia delServizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare relativo al citato trentennio.[28]
Bassorilievo dellascrofa semilanuta, da cui secondo la tradizione, deriva il toponimo cittadino.
Il nome antico di Milano è attestato comeMediolanum presso le antiche fonti scritte latine e comeMediólanon presso le fonti greche.Esiste anche un'attestazione epigrafica del nome di Milano nella lingua celtica locale, presente in un graffito ritrovato su un tratto dellemura romane di Milano,[29] dove si leggeMeśiolano[30][31][33] tracciato in un alfabeto etrusco settentrionale (cono), come nella generalità delle iscrizioni galliche[34]. Il simbolo trascrittoś è qui usato per rappresentare una /d/ etimologica[35], come mostrano altri usi di tale simbolo in celtico, oltre al fatto che questo stesso segnoᛞ in runico ha precisamente il valore di /d/[35].
InMediolanum i linguisti riconoscono, tradizionalmente, un termine composto formato dalle parolemedio e(p)lanum, ovvero "in mezzo alla pianura" o "pianura di mezzo", con *planum divenutolanum con caduta dellap- di inizio di parola, che è tipica dellelingue celtiche.[36]
Alcune teorie diffuse in scritti non specialistici, che ignorano l'esistenza di una sicura attestazione del nome celtico offerta dal graffito sopra ricordato, fanno riferimento ad un ipotetico toponimo celticoMedhelan,[37][38][39] che avrebbe il significato di "in mezzo alla pianura", vista la sua posizione centrale nellaPianura Padana, oppure di "luogo fra corsi d'acqua" data la presenza dei fiumiOlona,Lambro,Seveso e dei torrentiNirone ePudiga; altre ipotesi individuano il significato di "santuario centrale" (con riferimento, per il secondo termine del composto, alanon = "santuario") oppure quello di "terra fertile" (celt.med = "fertile";land olan = "terra").[36][40][41]
Nonostante una certa diffusione di questa teoria (peraltro solo in scritti perlopiù non specialistici), il termineMedhelan è opera di una ricostruzione soggettiva e non è attestato in alcuna fonte antica, epigrafica o letteraria. Il suonodh, presente nella ricostruzione dell'indeuropeo rappresenta unamedia aspirata, e le medie aspirate in celtico sono ricadute nellemedie[42][43], per cui non stupisce trovare il suonod inMediolanum, mentre non è chiaro che valore avrebbedh nella ricostruzione *Medhelan.
In dialetto milanese, il nome più antico di cui è giunta traccia documentata è inveceMiran.[44][45][46]
Vi sono state decine diMediólanon in tutta l'Europa celtica, soprattutto inFrancia (comeMontmélian), tutte accomunate dalla medesimaetimologia.[47]
Olletta celtica risalente al periodo precedente la conquista romana (III-II secolo a.C.), che è conservata alCivico museo archeologico di Milano
Milano fu fondata intorno al590 a.C.[48][49], da una tribùceltica facente parte del gruppo degliInsubri e appartenente allacultura di Golasecca. Il nome originario, tramandato dagli autori latini comeMediolanum (Tacito,Plinio il vecchio) oMediolanium (Tito Livio) e da quelli greci comeΜεδιόλανον (Polibio,Plutarco,Cassio Dione) oΜεδιολάνιον (Strabone)[50][51][52], compare in un antico graffito celtico nella formaMeśiolano (doveś rende, molto probabilmente, il suono /d/).La città romana fu poi a sua volta gradualmente sovrapposta e rimpiazzata da quella medievale. Il centro urbano di Milano è quindi costantemente cresciuto a macchia d'olio, fino ai tempi moderni, attorno al primo nucleo celtico.
In base ai ritrovamenti archeologici, l'oppidum celtico doveva avere medesima localizzazione ed estensione dell'insediamento golasecchiano, che era più antico, ma non sono mai venute alla luce opere difensive urbane, probabilmente costruite in legno e terra, evento che spiega l'attribuzione della definizione di "villaggio" da parte diPolibio eStrabone. La carta di distribuzione dei ritrovamenti della primaetà del ferro mostra che l'insediamento golasecchiano (V secolo a.C.) occupava un'area di circa 12ettari nei pressi della moderna piazza San Sepolcro.[56]
Per via della sua favorevole posizione di retrovia Milano fu di importanza strategica per le campagne diCesare durante laconquista della Gallia. Negli anni dal58 a.C. al50 a.C. Milano divenne il più importante centro dellaGallia Cisalpina e, sull'onda del suo sviluppo economico, nel49 a.C. venne elevata da Cesare, nell'ambito dellaLex Roscia, allo status dimunicipium.[60]
Costantino si accordò nel313 a Milano conLicinio per consentire a tutti i cittadini, quindi anche ai cristiani, la libertà di onorare le proprie divinità grazie alla promulgazione dell'Editto di Milano (chiamato ancheEditto di Costantino). Subito dopo si iniziarono a costruire numerosebasiliche. Ecco cosa raccontaAusonio dellaMediolanum del380-390:
«AMediolanum ogni cosa è degna di ammirazione, vi sono grandi ricchezze e numerose sono le case nobili. La popolazione è di grande capacità, eloquenza ed affabile. La città si è ingrandita ed è circondata da unaduplice cerchia di mura. Vi sono ilcirco, dove il popolo gode deglispettacoli, ilteatro con le gradinate a cuneo, i templi, la rocca delpalazzo imperiale, lazecca, il quartiere che prende il nome dalleterme Erculee. I cortili colonnati sono adornati di statue di marmo, le mura sono circondate da una cinta di argini fortificati. Le sue costruzioni sono una più imponente dell'altra, come se fossero tra loro rivali, e non ne diminuisce la loro grandezza neppure l'accostamento aRoma.»
Nel493, in questo contesto, iGoti guidati daTeodorico sconfissero Odoacre,[66] che aveva poco prima deposto l'ultimo imperatore romano d'occidente,Romolo Augusto, ponendo fine alla storia dellaciviltà romana in questa parte d'Europa. La sempre più precaria situazione politica e militare causò però alla città diverse ferite e Milano conobbe, nel539, lasua prima distruzione: l'imperatore romano d'OrienteGiustiniano I (527-565), deciso a riconquistare i territori imperiali d'occidente, attaccò il re gotoTeodato inviando in Italia al comando delle sue truppe i generaliBelisario eNarsete, dando inizio a quella che diventerà la lungaGuerra gotica.
Nel 539 Milano, per dissensi tra i due generali, si trovò alla mercé dei Goti diUraia che la incendiarono, massacrando la popolazione. A questo evento si deve la distruzione dei marmi e dei grandi edifici della Milano romana, dagli edifici civili ai templi pagani, fino alle grandi e ricche ville patrizie, che vennero letteralmente e sistematicamente spogliate e infine date alle fiamme con tutta la città. Milano fu poi riconquistata (entro il 559) da Narsete, e per opera di quest'ultimo ricostruita.[N 2] Nel breve periodobizantino potrebbe essere stata elevata a capitale della diocesi italiana (Italia del Nord), anche se di questo fatto non sono presenti prove documentali certe.[67]
"Ambrosino", moneta milanese del XIV secolo. Oggi la città premia con gliAmbrogini i suoi cittadini benemeriti
L'importanza di Milano fu confermata quale sede di un conte imperiale e di unvescovo. Con la deposizione diCarlo il Grosso (887), venne meno l'autorità del governo centrale e furono proprio i conti e i vescovi a esercitare il potere locale: la città evolse inlibero comune estendendo gradualmente la sua influenza su gran parte della Lombardia (XI secolo). In particolare l'istituzione del moderno comune di Milano avvenne nel 1117: in tale anno fu infatti attestata per la prima volta l'attività deiconsoli di Milano.[1] L'accresciuta importanza e l'indipendenza portarono all'inevitabile scontro con ilSacro Romano Impero.Quasi completamente distrutta nell'aprile del 1162 daFederico Barbarossa, rinacque dopo la vittoria dellaLega Lombarda nellabattaglia di Legnano (29 maggio1176).
Neltardo Medioevo Milano vide la lotta delle famiglie deiDella Torre (chiamati anche "Torriani") eVisconti per il possesso della città, con il predominio di questi ultimi, che avrebbero poi lasciato il passo alla famigliaSforza solo nella metà delXV secolo, all'alba delRinascimento.[N 3]
La signoria deiVisconti, diventataDucato di Milano nel 1396, perseguì con successo una politica espansionistica, e la città divenne la capitale di uno Stato esteso, potente e ricco che aveva bisogno anche di simboli per sancire il proprio ruolo egemone.Gian Galeazzo Visconti volle per la sua città una cattedrale che rivaleggiasse con le maggiori d'Europa: ilDuomo di Milano, la cui costruzione iniziò nel 1386.
Piazza del Duomo nel 1860 circa. Sulla sinistra si intravede ilCoperto dei Figini, che è stato demolito nel 1864 per allargare la piazzaLaCerchia dei Navigli, ovvero il fossato dellemura medievali di Milano reso navigabile, in via Francesco Sforza verso via Santa Sofia all'inizio del XX secolo prima del suo interramento, che avvenne tra il 1929 e il 1930Quartiere delRebecchino, che venne demolito nel 1875 per allargare piazza del DuomoSulla destra, ilLazzaretto di Milano ancora integro (fu demolito fra il 1882 e il 1890) in una foto del 1870, mentre sullo sfondo si vedePorta Venezia. Il vialone che li costeggia diventeràcorso Buenos AiresIlTrofeo Fuentes, che era collocato fino al 1872 sull'incile delNaviglio Pavese allaDarsena di Porta Ticinese, su una delle prime foto di Milano (1845 circa)
L'economia della città era andata crescendo: nelXIII secolo Milano era una delle poche città europee ad avere più di 100 000 abitanti, l'artigianato era in pieno sviluppo, soprattutto per lalavorazione dei metalli[N 4] e deitessuti,agricoltura eallevamento erano fiorenti e i traffici intensi, anche grazie alla costruzione delNaviglio Grande, che favorì gli scambi e irrigò sapientemente le campagne.
Lemura spagnole di Milano versoPorta Volta in una foto risalente al XX secolo. La loro trasformazione in giardini fu realizzata dagli austriaci nel XVIII secolo. Vennero demolite tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secoloIllaghetto di San Marco. Fu interrato tra il 1929 e il 1930 contestualmente agli analoghi lavori di chiusura dellaCerchia dei NavigliLaDarsena di Milano alla metà del XX secolo. È stata realizzata all'epoca della dominazione spagnola
I diritti dell'Impero spagnolo sul Ducato di Milano furono riconosciuti definitivamente con lapace di Cateau-Cambrésis (1559). La dominazione spagnola iniziò con un lungo periodo di pace (1535-1620). Carlo V emanò leCostitutiones Mediolanensis Dominii, che lasciarono al ducato un'ampia autonomia di governo, con l'unico vincolo di fedeltà al sovrano[N 7], ma creano un dannoso dualismo con gli uffici regi che non sarà mai completamente superato.
Carlo V fece anche redigere l'estimo del ducato,[N 8] che avrebbe dovuto consentire una migliore esazione fiscale: in realtà provocò resistenze nelclero e nelleoligarchie che controllavano il governo cittadino e ducale, i quali non volevano rinunciare a privilegi e immunità. Incominciò così un inasprimento fiscale che non cesserà che nel1706.[70]
La devastantepeste del 1630 segnò profondamente la città e la sua cultura, tanto da essere stata in seguito ripresa daAlessandro Manzoni, sia neI promessi sposi sia nellaStoria della colonna infame, scritto d'alto pregio storico e sociale, nel quale il Manzoni propone una riflessione profonda sugli errori commessi dai giudici, che abusarono del loro potere, per arrivare a una sentenza di condanna di due persone in quanto considerateuntori.
L'arrivo di Napoleone Bonaparte suscitò un'ondata d'entusiasmo nei milanesi che videro in lui la possibilità di realizzazione dei nuovi idealirivoluzionari francesi tanto attesi durante il periodoconservatore degli austriaci. L'esercito francese entrò a Milano il 15 maggio e, dopo circa un anno di disordini di ispirazionegiacobina, ne seguì la costituzione dellaRepubblica Cisalpina nel1797. Essa tuttavia non ebbe vita facile perché, partito Napoleone, Milano ricadde nel giacobinismo e non riuscì a opporre alcuna resistenza al ritorno degli austriaci nel1799, che intrapresero una ciecarepressione. Dopo la nomina di Napoleone aprimo console, grazie alla vittoria nellabattaglia di Marengo, la città divenne capitale delRegno d'Italia napoleonico.
Dopo l'annessione di Roma allo Stato italiano (1870) e la sua trasformazione in capitale, per diverso tempo Milano venne qualificata con il titolo diCapitale morale; la definizione è attribuita daRuggiero Bonghi comeparola d'autore coniata negli anni in cui dirigevaLa Perseveranza,[72] e conobbe una certa diffusione sulla scia del successo della Fiera industriale del1881.[73][74] Con essa si alludeva al carattere milanese dell'epoca, grazie al quale fu compiuta l'industrializzazione della città e delle zone limitrofe.[N 12]
A cavallo delXIX eXX secolo Milano conobbe uno straordinario sviluppo industriale e delsettore terziario che la pose al centro delle vicende economiche d'Italia. Fu sede dell'Esposizione universale del 1906,[78] che celebrava l'apertura delTraforo del Sempione. Lo sforzo bellico durante laprima guerra mondiale fece registrare un forte sviluppo dell'industria, non solo pesante, con conseguenti difficoltà nella successiva riconversione postbellica; ciò si unì alla delusione per le molte aspettative di maggiore benessere e democrazia ingenerate, non solo in Italia, dalla propaganda per l'arruolamento: dapprima le tensioni sociali sfociarono in quello che gli storici chiamano ilbiennio rosso, in reazione al quale trovò nuova linfa ilfascismo.
Gli anni immediatamente successivi alla prima guerra mondiale furono densi di tensioni sociali culminate nel già accennatobiennio rosso con scontri sanguinosi fra movimentianarchici, operai ecomunisti e il nascentemovimento fascista di cui Milano fu la culla vedendone la fondazione il 23 marzo1919 con il nome di Movimento deiFasci italiani di combattimento nella sala del Circolo dell'Alleanza Industriale inpiazza San Sepolcro.[N 16] Il 12 aprile 1928 la città fu scossa dal graveattentato a Vittorio Emanuele III, in cui 20 persone rimasero uccise dallo scoppio di un ordigno esplosivo mentre erano in attesa di assistere al passaggio del Re in occasione della cerimonia di inaugurazione della VIII edizione dellaFiera Campionaria. Nel biennio 1929-30 si procedette alla copertura dellaCerchia dei Navigli, cambiando così radicalmente l'aspetto di molti paesaggi urbani della città.
Tragica fu lastrage dei 184 bambini della scuola elementare diGorla, il 20 ottobre1944. Diciassette aerei del451º Bomb Group dell'aviazione statunitense, fallito il bersaglio (gli stabilimenti Breda) perché fuori rotta, sganciarono 170 bombe da duecento chili sui quartieri di Gorla, Precotto e Turro. Una di queste colpì le scale della scuola mentre i bambini, gli insegnanti e il personale cercavano di raggiungere i rifugi: quel giorno si contarono 614 vittime.[83]
Il 29 aprile1945 i corpi di 18 gerarchi fascisti tra cui Mussolini stesso vennero esposti inpiazzale Loreto. I gerarchi erano stati fucilati da un gruppo di partigiani comandati daWalter Audisio il pomeriggio del 28 aprile. La folla incominciò a calpestare e colpire i corpi ricoprendoli di sputi, e solo grazie all'intervento di vigili del fuoco e di alcuni partigiani i cadaveri furono sottratti all'ira della folla e appesi a testa in giù sulla pensilina del distributore presente nella piazza.[84]
Città emblema dellaResistenza (il 25 aprile,festa nazionale della liberazione, ricorda l'insurrezione generale partigiana del 25 aprile1945 che ha portato alla liberazione di Milano) fu, nel secondo dopoguerra, dopo lanascita della Repubblica Italiana (1946), uno dei motori della ricostruzione industriale e culturale dell'Italia postbellica.
A Milano si svolsero alcuni dei maggiori scontri delSessantotto italiano e qui ci fu il primo episodio della cosiddettastrategia della tensione (il 12 dicembre1969 con lastrage di piazza Fontana). Dalla fine deglianni ottanta la città iniziò a essere ricordata come "Milano da bere", denominazione derivante da uno slogan pubblicitario diventato simbolo di un'epoca in cui essa e l'intera nazione potevano godere di un benessere diffuso.[85]
Nell'ultimo quarto di secolo la città fu al centro della politica italiana: con l'ascesa al governo della classe dirigente milanese delPartito Socialista Italiano – guidata daBettino Craxi – al governo nazionale, poi con lo scandalo diTangentopoli,[N 17] poi ancora con l'ascesa dell'imprenditore milaneseSilvio Berlusconi, a guida di una coalizione di centrodestra.[N 18]
Oggi Milano è un importante centro commerciale e industriale, sia all'interno dell'Unione europea sia a livello internazionale, oltre che il maggior polo italiano per i servizi e ilterziario, lafinanza, lamoda, l'editoria e l'industria. È inoltre sede dellaBorsa Italiana (inpiazza degli Affari), uno dei più importanti centri finanziari d'Europa, ed è un grande polo di attrazione per le sedi amministrative di decine dimultinazionali.[86] Milano è uno dei maggiori centri universitari, editoriali e televisivi d'Europa. È inoltre sede dellaFiera di Milano, polo fieristico con la maggior superficie espositiva d'Europa.[87]
Da sinistra, il lato anteriore e quello posteriore delgonfalone di Milano, che è custodito all'interno diPalazzo Marino, municipio della città, nella Sala dell'Alessi.
La bandiera utilizzata dalla moderna città di Milano riprende fedelmente quella usata dalDucato di Milano dal 1395 al 1797, ovvero un vessillobianco con unacroce di San Giorgio di colorerosso.[91] A seconda del periodo storico e in particolare della dinastia regnante che dominava la città, si sono succeduti diversi stendardi civici (il cosiddettoVexillum civitas), che di volta in volta rappresentava la famiglia nobiliare che governava il ducato milanese, fermo restando la conservazione della primigenia bandiera cittadina bianca con croce di San Giorgio di colore rosso come vessillo ufficiale dello Stato (il cosiddettoVexillum publicum).[91][92]
Lo stemma di Milano è costituito da unoscudo sannitico di colorargento (bianco) su cui è sovrapposta unacroce di San Giorgiorossa. Il tutto è racchiuso ai lati da un ramo dialloro e uno diquercia, legati insieme da un nastrotricolore. Lo scudo, che ètimbrato da unacorona turrita colore oro o nero, simbolo deltitolo di città, è in uso, nella sua forma moderna, dal 19 marzo 1934, quando fu emanato il relativo decreto di concessione da parte dello Stato. La croce di San Giorgio rossa su campo bianco come simbolo della città meneghina nacque nelMedioevo: tale soggetto, che è stato riportato per la prima volta sulla bandiera di Milano, è stato poi l'ispirazione per la realizzazione dellostemma cittadino.
Il primo gonfalone di Milano è stato unarazzo realizzato intorno al 1565 dai ricamatoriScipione Delfinone e Camillo Pusterla su disegno diGiuseppe Arcimboldi eGiuseppe Meda. Restaurato una ventina di volte nei successivi tre secoli, è custodito all'interno delCastello Sforzesco, nella Sala del Gonfalone.[93] Una sua copia, che è custodita aPalazzo Marino, nella Sala dell'Alessi, viene esibita nelle ricorrenze ufficiali più importanti per rappresentare la città di Milano. Entrambi i gonfaloni menzionati raffigurano, al centro,sant'Ambrogio,vescovo di Milano esanto patrono della città.
Altri simboli sono lascrofa semilanuta, animale legato alla leggenda dellafondazione di Milano, la "Madonnina", una statua d'oro diMaria collocata sulla guglia più elevata delDuomo di Milano, ilbiscione (indialetto milaneseel bisson), ritratto nell'atto di ingoiare o proteggere, a seconda delle interpretazioni, un fanciullo o un uomo nudo[N 19] e sovrastato da una corona d'oro,[N 20] originariamente simbolo del casato deiVisconti,Signori e poi Duchi di Milano traXIII eXV secolo, e infineMeneghino, maschera legata alla città dopo avere soppiantato quella più antica e tradizionale di "Baltramm deGaggian". Il nome "meneghino" viene talvolta usato, a mo' di aggettivo, come sostituto di "milanese" (si veda ad esempio la nota istituzione culturaleFamiglia meneghina).[94]
«A ricordare le azioni eroiche compiute dalla cittadinanza milanese nelle cinque giornate del 1848. L'insurrezione popolare milanese divampò il 18 marzo 1848, alla notizia della rivoluzione a Vienna e dell'insurrezione di Venezia. Il 23 gli insorti costrinsero il maresciallo Radetzki ad abbandonare la città e a ritirarsi verso Verona. Fra gli insorti si contarono circa trecento morti.» — Roma, 18 marzo 1898
«Nelle epiche "Cinque Giornate", insorgendo e scacciando dalle sue mura un esercito potentemente armato, dimostrò quanto valga contro la tirannide l'impeto popolare sorretto da sete inestinguibile di giustizia, di libertà, di indipendenza. Presente con i suoi martiri e i suoi eroi nelle congiure mazziniane e nelle battaglie del primo Risorgimento, negli anni dal 1943 al 1945, pur mutilata ed insanguinata dalle offese belliche, oppose allo spietato nemico di ogni tempo, la fierezza e lo slancio di un'implacabile lotta partigiana, nella quale fu prodiga del sangue dei suoi figli migliori, e lo travolse infine nell'insurrezione vittoriosa del 25 aprile 1945. Mirabile esempio di virtù civiche e guerriere che la Repubblica onora. 18-22 marzo 1848, 6 febbraio 1853, 9 settembre 1943, 25 aprile 1945.» — Roma, 15 marzo 1948
Gran parte del patrimonio artistico-architettonico di Milano si trova nelcentro storico, che deve il suo aspetto attuale a numerosi rimaneggiamenti urbanistici effettuati tra l'Unità d'Italia e ilprimo dopoguerra.[97]
Il monumento simbolo della città è labasilica cattedrale metropolitana della Natività della Beata Vergine Maria, più conosciuta con il nome diDuomo di Milano, situata nell'omonima piazza, centro della vita economica e culturale cittadina. A breve distanza si trova il settecentescoTeatro alla Scala, uno dei teatri lirici più famosi al mondo.[98] A collegarepiazza della Scala epiazza del Duomo è lagalleria Vittorio Emanuele II, un passaggio coperto con strutture di ferro e vetro a vista in stileeclettico.
Il centro di Milanoè ricco di ville e palazzi, costruiti soprattutto nei secoliXVII eXVIII come dimore private delle maggiori famiglie della città; gli stili architettonici rappresentati nel centro cittadino sono molti, dalneogotico, albarocco all'eclettico sino alliberty e alrazionalismo del dopoguerra. La storia degli edifici civili milanesi si estende fino ai giorni nostri, comprendendo le numerose architetture moderne caratterizzanti le zone di più innovativa concezione del territorio cittadino.
Milano non ha mai avuto un centro di potere civile adeguato alla propria importanza: tale fatto è dovuto principalmente alla mancanza di unacorte all'interno della città a partire dalXVI secolo, quando venne perduta l'indipendenza. Fra i palazzi pubblici, infatti, vanno ricordati solo ilmedievalePalazzo della Ragione (inserito nel complesso dipiazza Mercanti) e il successivoPalazzo Reale, per secoli sede rappresentativa del governo della città;[N 21] dopo la costruzione delCastello Sforzesco, evidentemente catalogato tra le architetture militari, Milano non diede più alla luce un edificio di concezione pubblica sino al 2010, quando fu inauguratoPalazzo Lombardia.
Lemura di Milano si sono evolute negli anni con la città: dalprimo nucleo romano, si passa allacinta medievale, per finire con l'ultima cinta più esterna, più conosciuta come "mura spagnole". Delle mura romane rimangono solo delle rovine; delle mura medievali restano dei rarissimi tratti scoperti che sono sopravvissuti alla conversione in abitazioni una volta costruite le mura spagnole, all'epoca della loro edificazione le più estese d'Europa,[113] abbattute per gran parte fra la fine dell'Ottocento e i primi decenni delNovecento per ragioni viabilistiche.[114]
Oltre ad alcuni tratti delle antiche mura spagnole lunghi in totale circa un chilometro, restano a ricordare le unicheporte cittadine della cinta medievali giunte sino a noi, ovveroPorta Nuova medievale ePorta Ticinese medievale. Sulla cinta spagnola le porte sono state invece in gran parte conservate: a parte lamanieristaPorta Romana, le rimanenti risalgono alla sistemazione austriaca dei bastioni instile neoclassico.
L'architettura militare più imponente è ilCastello Sforzesco,[115] maniero convertito nelRinascimento a elegante corte deiDuchi di Milano: la fortezza era comunque tra le maggiori dell'epoca, tanto che il castello non fu mai espugnato in battaglia. Usato esclusivamente come caserma militare dai governi stranieri, fu restaurato e trasformato a fine Ottocento in un grande complesso museale, e ornato dai giardini dell'omonima piazza e dalParco Sempione. Un tempo era gestito dalCastellano del Castello Sforzesco di Milano. Sorge sullo stesso luogo del Castello di Porta Giovia, di cui rappresenta un ampliamento, e delCastrum Portae Jovis romano.
Sono diverse le vie e piazze di Milano che hanno rilevanza storica, architettonica, sociale o commerciale.[116] Tra le piazze, quella più importante èpiazza del Duomo (suo vero e proprio centro geometrico e commerciale da oltre sette secoli),piazza degli Affari (nota per la presenza dellaBorsa Italiana, sede delmercato finanziario nazionale, qui istituita il 16 gennaio1808),piazza Gae Aulenti (situata nelCentro direzionale di Milano e simbolo della Milano contemporanea),piazza Cordusio (posta dove sorgeva la corte dei duchi longobardi, laCuria Ducis, da cui deriva il nome della piazza),piazza Mercanti (creata come centro della vita cittadina in epocamedioevale) epiazza San Fedele (situata all'interno di un'importante area pedonale).
Per quanto riguarda le vie, sono degne di notavia Manzoni (considerata una delle zone più lussuose della città, nonché uno dei maggiori centri delloshopping dell'altamoda mondiale),via Brera (reputata una delle più caratteristiche di Milano, sia per la presenza del palazzo dellaPinacoteca di Brera, sia per alcuni storici locali che si affacciano su questa strada),Viale Beatrice d'Este,corso Buenos Aires (importante strada commerciale con oltre 350 punti vendita di vari tipi di merce che generano un fatturato quotidiano complessivo tra i più alti al mondo) evia Monte Napoleone (considerata una delle zone più lussuose e uno dei maggiori centri degliacquisti delprêt-à-porter).
Altre vie importanti di Milano sonocorso Venezia (conosciuto come una delle vie più eleganti di Milano e facente parte delQuadrilatero della moda),corso Vittorio Emanuele II (tra le strade più importanti della città, dove si aprono numerosi negozi, soprattutto di abbigliamento, che lo rendono uno dei principali centri di acquisti cittadino),corso Como (importantestrada pedonale ecommerciale di Milano),via Dante (altra importante strada commerciale aperta alla fine delXIX secolo per collegare direttamente piazza del Cordusio con ilCastello Sforzesco) e ilVerziere (antica denominazione popolare dell'area un tempo adibita a mercato di frutta e verdura e dove si trova ancora oggi un celebre monumentomanieristico-barocco, laColonna del Verziere).
Sono giunti sino a noi anche i resti diPorta Ticinese romana (per la precisione, un troncone di una delle due torri che fiancheggiavano la porta), nonché di alcunedomus e delleColonne di San Lorenzo (si tratta di sedici colonne, alte circa 7 metri e mezzo, in marmo, con capitelli corinzi che sostengono latrabeazione che provengono da edifici romani risalenti al II oIII secolo, probabilmente un tempio pagano sito nell'area dell'attuale piazza Santa Maria Beltrade, e che vennero trasportate nell'attuale locazione a completare l'erigenda basilica di San Lorenzo), che sono i reperti romani di Milano più conosciuti.[118]
Nella zona nord del territorio comunale è posto ilParco Nord, a carattere sovracomunale.[N 23] Un'ampia parte del territorio, a est, sud e ovest, è invece compresa nelParco agricolo Sud Milano, una vasta area a carattere naturalistico e agricolo che circonda la città dai tre lati.[121] Resti ben conservati dellemura spagnole sono visibili lungo viale Vittorio Veneto nei pressi diPorta Venezia, dove hanno mantenuto l'aspetto originale, quella di "passeggiata" alberata.[122][123]
A est della città, presso l'Aeroporto di Linate, nel territorio dei comuni diSegrate ePeschiera Borromeo, si trova l'Idroscalo di Milano, un vasto bacino artificiale scavato nel1928-1930 per l'ammaraggio e il decollo degliidrovolanti, e riconvertito già nel1934 ad area per gare e attività sportive e uso balneare pubblico. Molto frequentato neimesi estivi e dotato di una vasta area verde, l'Idroscalo è spesso definito "il mare dei milanesi".[124] Nell'arco dell'anno l'area viene utilizzata per manifestazioni sportive nautiche, come canottaggio, motonautica o sci d'acqua.[125]
Al momento dell'Unità d'Italia Milano era il terzo comune italiano per numero di abitanti, superata da Napoli e Palermo. Nel censimento del1871 era la quinta città d'Italia (dopo Napoli, Roma, Palermo e Torino)[130]. Nelsecondo dopoguerra fu interessata da un cospicuoflusso migratorio da tutte le regioni d'Italia, fino a raggiungere il suo massimo di 1 743 427 abitanti al 31 dicembre 1973.[131]
Foto satellitare dell'area milanese
In seguito l'area milanese ha conosciuto un forte fenomeno di suburbanizzazione, dato dal trasferimento di molti abitanti verso i comuni dellacittà metropolitana di Milano. La popolazione residente al 31 dicembre 2017 è di 1 380 873 abitanti.[4] Il 25 gennaio 2023 il sindaco Giuseppe Sala ha annunciato che la popolazione della città di Milano è tornata a superare la cifra di 1 400 000 abitanti.[132]
La popolazione storica è indicata qui sotto senza considerare ilcomune dei Corpi Santi,[N 24] che venne annesso a Milano nel 1873. Degno di nota è il drastico calo degli abitanti a causa dellapeste del 1630.
La città era un tempo suddivisa inventi zone che avevano ciascuna un'estensione inferiore rispetto a quella dei moderni municipi e che sono state ridotte a nove nel1999. Nel2016 queste zone sono state soppiantate dai municipi sul modello delcomune di Roma. Inoltre, a fini statistici, la città è divisa in 88 Nuclei d'identità locale.
Secondo i datiISTAT[139], al 1º gennaio 2023 la popolazione straniera residente a Milano era di 261 277 persone, pari al 19,2% della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente sono:[139]
Nei dati ufficiali non sono considerati gli stranieri irregolari, che secondo il XV rapporto sull'immigrazione straniera nellaprovincia di Milano nel 2013 sarebbero 23 700.[140]
Oltre a Chinatown, a Milano esistono altri quattro quartieri etnici, sebbene non ufficialmente riconosciuti[142]:
Piccola Bangladesh, area ad alta concentrazione dibengalesi: tra le vie Gaffurio, Benedetto Marcello, Vitruvio e Settembrini, e con il vertice in piazza Caiazzo[143]
Nuova Kasbah, area fortemente abitata da cittadini stranieri, ma senza un'etnia prevalente: tra piazzale Loreto e il comune di Sesto San Giovanni[144][145]
Asmarina, area a predominanzaeritrea: tra viale Tunisia, piazza della Repubblica, viale Vittorio Veneto e corso Buenos Aires[146][147]
Il milanese non ha unriconoscimento giuridico (legge nº 482 del 1999) e non è oggetto di tutela da parte dellaRepubblica Italiana, mentre la lingua lombarda è riconosciuta ufficiosamente con la Raccomandazione nº 928 del 7 ottobre1981 delConsiglio d'Europa. Un notevole avvicinamento del dialetto all'italiano si è avuto, soprattutto nel corso del XX secolo, anche per via dell'acquisizione di lessico dalla lingua nazionale (per esempioscòla rispetto ascoeura "scuola", ecc.), un fenomeno abbastanza comprensibile se si pensa che chi parla milanese in genere parla anche italiano.
La primaconfessione religiosa a Milano è quellacattolica. La liturgia differisce da quella tipica della maggior parte del mondo cattolico in quanto Milano segue un proprio rito, chiamatorito ambrosiano, derivante dalla tradizione che si è stratificata nella liturgia milanese. Anticamente vi erano vari riti locali, che furono via via aboliti. Il rito ambrosiano sopravvisse e si assestò nel corso dei secoli sia per l'importanza della sede milanese sia perché, nel momento di massima uniformazione della liturgia, ovvero in corrispondenza delConcilio di Trento, regnava un papa milanese,Pio IV. Altro motivo della conservazione del rito ambrosiano fu il fatto che l'anima del Concilio fossesan Carlo Borromeo, vescovo di Milano e nipote di Pio IV.[153]
Tra le tradizioni milanesi degno di menzione è ilCarnevale Ambrosiano, evento annuale di carattere storico e religioso le cui manifestazioni coinvolgono la città di Milano, l'interaarcidiocesi di Milano e i territori di alcune dellediocesi vicine durante il quale sono protagoniste, tra le altre, lemaschere milanesi diMeneghino e dellaCecca.
Altro evento annuale è la consegna dell'Ambrogino d'oro, nome non ufficiale con cui sono comunemente chiamate le onorificenze conferite dal comune di Milano, la cui denominazione è ispirata asant'Ambrogio,patrono della città. Degni di nota sono anche iGiochi sforzeschi,convegno ludico organizzato in collaborazione con il comune di Milano che è iniziato nel1999.[161]
Per quanto riguarda gli eventi commerciali, importanti sono lafiera di Sinigallia, storicomercatino delle pulci che si svolge ogni sabato[162] nei pressi dellaDarsena di Porta Ticinese, e gliOh Bej! Oh Bej!, antico mercatino tipico del periodo natalizio che si tiene generalmente dal 7 dicembre, giorno di sant'Ambrogio, fino alla domenica successiva. Degno di nota è anche ilTredesin de Mars, festa tradizionale milanese nata per commemorare l'annuncio delCristianesimo alla città da parte disan Barnaba.
Il più antico ospedale milanese al servizio dell'intera città di cui è rimasta traccia documentata è l'ospedale del Brolo. Fondato nel1158, quattro anni prima dellaresa a Federico Barbarossa, funzionò per oltre tre secoli. Dopo il1456[N 25], cedette il suo ruolo primario allaCa' Granda che divenne, per incorporazioni di altre opere benefiche, lasciti e donazioni, una delle più importanti istituzioni milanesi. L'antica denominazione "Ca' Granda" è ancora portata dall'ospedale di Niguarda, il cui nome completo è Ospedale Niguarda Ca' Granda e dalPoliclinico di Milano, il cui nome completo è Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico.
Accanto alla cura caritatevole degli ammalati, lafilantropia milanese si è fatta carico, nel tempo, di fondare e sostenere istituzioni diventate poi storiche e familiari nel panorama sociale cittadino per l'assistenza agli anziani e agli orfani: laBaggina, l'Orfanotrofio dei Martinitt e l'Orfanotrofio delle Stelline. Caratteristica delle tre iniziative era il fatto che i beneficati dovessero, nelle loro possibilità, praticare o imparare un mestiere per mantenere o crearsi la dignità personale. A questo tema si riallacciano le numerose iniziative per l'alfabetizzazione e per l'insegnamento delle arti e dei mestieri che troverà un largo seguito tra i protagonisti dell'industrializzazione della città, che avvenne nel XIX secolo. Un importante ruolo filantropico è anche svolto dallaFondazione Cariplo.
Come in tutte le grandi città, a Milano vi è un gran numero di scuole, pubbliche e private, che consentono percorsi didattici molto specifici o personalizzati a chi ha la necessità o le possibilità economiche.
Ilsistema di istruzione superiore di Milano comprende 39 centri universitari (44 facoltà, 174 000 nuovi studenti all'anno, pari al 10% dell'intera popolazione universitaria italiana), e ha il maggior numero di laureati e studenti post laurea (rispettivamente, 34 000 e più di 5 000) inItalia.[166] Milano è la prima città in Italia per offerta di facoltà.[167] Un consorzio tra gliatenei (escluse le Accademie e il Conservatorio) ha dato luogo alla nascita nel2003 di un "collegio di eccellenza" : ilCollegio di Milano.
Milano possiede un notevole tesoro artistico ripartito in più collezioni; la città è un centro estremamente vitale di mostre e di attività culturali, con iniziative e centri d'apprendimento legati alla storia e alla scienza.
La città ospita il Centro di Documentazione sul Progetto Grafico di AIAP, fondato nel 1945 per conservare e valorizzare i materiali della progettazione grafica e della comunicazione visiva e si configura anche come centro di ricerca professionale. Custodisce più di70000 artefatti messi a disposizione sia di studiosi che di mostre itineranti[181].
Milano fu, insieme aRoma e aTorino, uno dei centri principali per l'introduzione dellatelevisione in Italia[182]; nei primianni trenta furono presentati nel capoluogo lombardo i primi esperimenti televisivi italiani, mentre nel decennio successivo cominciarono a essere distribuite trasmissioni sperimentali giornaliere.
In seguito a Milano si vennero a creare le tre più importanti emittenti televisive private,Canale 5,Italia 1 eRete 4, che permisero alla città di mantenere una figura di rilievo come centro di produzione che è ancora oggi presente. Milano è la sede principale dei più importanti gruppi televisivi e canali privati inItalia:Mediaset,Sky Italia,Warner Bros. Discovery Italia,Paramount Global Italia eDazn ed ospita ilCentro di Produzione Rai di Milano, dove vengono realizzate alcune tra le più importanti trasmissioni della tv di Stato. Inoltre, in città sono presenti molti Centri di Produzione dove vengono realizzati programmi televisivi e spot pubblicitari, tra cui gli studi EMG di Via Deruta 20 eCologno Monzese[183], UMC di Via Belli 14[184] e gli avveniristici Milano City Studios[185].
Le emittenti televisive localizzate nella regione milanese occupano il 25% degli addetti nazionali del settore, che è un record nazionale.[186]Milano nel 2007 ospitò anche un episodio televisivo diMonday Night Raw dellaWWE.
Milano ha fornito importanti contributi allo sviluppo dellastoria dell'arte e ha dato i natali ad alcuni movimenti d'arte moderna.
Ilgotico milanese fu un'esperienza artistica cittadina a cavallo tra la seconda metà delXIII secolo e la prima metà delXV secolo che venne inizialmente introdotto nel territorio milanese daimonaci cistercensi. Fu il principale linguaggio artistico del vasto programma mecenatesco e autocelebrativo deiVisconti,signori di Milano, al cui dominio sulla città viene solitamente associato il periodo gotico milanese. Degna di nota è anche l'arte del secondo Cinquecento a Milano, che si sviluppò, a Milano, come altrove, su più filoni e stili riassumibili nelmanierismo, nell'arte controriformata eclassicismo. Queste correnti si divisero la scena artistica cittadina spesso subendo reciproche contaminazioni.
Grazie all'operato dei cardinaliBorromeo e alla sua importanza nei domini italiani, prima spagnoli e poi austriaci, in un periodo a cavallo tra ilSeicento e la prima metà delSettecento, Milano visse una vivace stagione artistica[188] durante la quale assunse il ruolo di centro propulsore del barocco lombardo, di cui ilbarocco milanese[N 27] fu la corrente dominante.[189] Degna di nota fu anche la stagioneneoclassica milanese, che fu tra le più importanti in Italia e in Europa.[190][N 28] Durò dalla fine del regno diMaria Teresa d'Austria, e continuò per tutto il successivoRegno d'Italia napoleonico e durante laRestaurazione: in questo periodo Milano fu protagonista di una forte rinascita culturale ed economica, in cui ilNeoclassicismo fu lo stile artistico dominante e la maggiore espressione.
Importante per la storia dell'arte fu anche illiberty milanese, ovvero l'esperienza delsuddetto stile diffusosi a Milano tra i primi anni delNovecento e lo scoppio dellaprima guerra mondiale. Nel capoluogo lombardo lo stileliberty trovò, grazie allo stretto legame con la rampante borghesia industriale dell'epoca, un fertile terreno per un rapido sviluppo che lo vide spaziare dalle influenze dell'art nouveau floreale francese alloJugendstil tedesco e all'eclettismo.[191]
I teatri milanesi sono sparsi per tutta la città.Brera, il quartiere notturno per eccellenza, ne ospita tre, altre sale si trovano lungo corsi trafficati o vicoli nascosti, piazze note e strade decentrate.
Menzione particolare merita anche la presenza di prestigiosi locali dicabaret come loZelig, che ha dato poi vita all'omonima trasmissione televisiva di successo. Altro locale degno di nota è stato ilDerby, che è stato attivo tra gli anni sessanta e settanta e che è diventato noto soprattutto per i numerosi artisti esordienti che ne hanno calcato la scena, poi divenuti popolari personaggi nel mondo dellamusica, dellospettacolo e delcinema italiano.[196]
Dal1996 è organizzato ilMilano Film Festival,[197] festival cinematografico in cui sono invitatilungometraggi ecortometraggi di provenienza internazionale. Il festival si tiene nel mese di settembre in varie sale e spazi aperti della città. Inoltre, nel2000, è stato fondato il MIFF, ilMilano International Film Festival, che si tiene in maggio e che è dedicato ai film indipendenti di respiro internazionale. I vincitori del MIFF Awards vengono premiati con ilCavallo di Leonardo.[198]
Fra gli altri festival si segnala anche quello organizzato dallaCineteca Italiana di Milano,Il cinema italiano visto da Milano, focalizzato interamente sul cinema italiano e sui giovani autori emergenti nazionali. Il festival si svolge tradizionalmente a febbraio presso loSpazio Oberdan e il nuovo Museo Interattivo del Cinema (MIC) nella vecchia Manifattura Tabacchi.[200]
Nella città di Milano sono stati girati interamente, o parzialmente, 113 film nel2011, 130 nel2012, 180 nel2013, 210 nel2014 e 230 nel2015.[201]
Nel2007 si è svolta la prima edizione delMilano Jazzin' Festival (MJF), un evento musicale estivo dedicato aljazz, con concerti di artisti di fama internazionale proseguendo in una tradizione che sin daglianni sessanta esettanta aveva visto nascere e poi chiudere club come ilJazz Power ed ilCapolinea. La manifestazione si svolge nell'Arena Civica ed è accompagnata da altri eventi pubblici prevalentemente nella zona delParco Sempione. DalGlobal City Report 2012, Milano risulta essere la prima città in Europa per creatività musicale.[203]
Degna di nota è lacanzone milanese, ovvero lamusica popolare originaria di Milano che è cantata indialetto milanese. Secondo i più autorevoli storici della musica, si può estrapolare la canzone milanese popolare per distinguerla da quella lombarda solamente, tranne le eccezioni, nel XX secolo, in coincidenza con le prime canzoni della prolifica coppia di autori formata daAlfredo Bracchi eGiovanni D'Anzi.[204] Nel XX secolo gli autori che hanno utilizzato a vario titolo il dialetto milanese per scrivere le proprie canzoni sono stati, tra gli altri,Enzo Jannacci,Giorgio Gaber,Nanni Svampa eDario Fo, vincitore delpremio Nobel per la letteratura nel 1997.[205]
Molto varia per gli apporti delle campagne circostanti, delle tradizioni del territorio che la circonda e anche per le diverse dominazioni straniere succedutesi nei secoli, la cucina milanese oggi conserva alcuni piatti tradizionali, talvolta "rivisitati" per ridurne la carica calorica, un tempo assai robusta. È, in generale, per cotture prolungate a fiamma leggera.[207]
L'abbondante uso di burro, panna e mascarpone in cucina non andava a genio aUgo Foscolo, che ribattezzò ironicamente Milano come "Paneropoli", dapànera, "panna, crema" inmilanese.[208]
Dal 1920 nel capoluogo lombardo viene organizzata laFiera di Milano, considerata uno dei poli fieristici più moderni e importanti in Europa. La Fiera di Milano è costituita dai due poli espositivi diFieramilano (situato in un'area al confine tra i comuni diRho e diPero) e diFieramilanocity (situato nel quartierePortello del comune di Milano). Estendendosi per 753 000 m² di superficie complessiva è il polo fieristico più grande d'Europa.[210]
Il tema selezionato per l'Expo 2015 è stato "Nutrire il pianeta, energia per la vita"[211] e ha inteso includere tutto ciò che riguarda l'alimentazione, dall'educazione alimentare alla gravemancanza di cibo che affligge molte zone del mondo, alle tematiche legate agliOGM.
Milano fu già sede dell'Esposizione Internazionale del 1906, detta ancheEsposizione internazionale del Sempione, con tema "i trasporti". Il tema scelto fu quello deitrasporti a festeggiamento deltraforo del Sempione, che era stato inaugurato nel febbraio del 1905, da cui l'Esposizione trasse il nome e l'ispirazione.
L'antica Milano romana (Mediolanum) sovrapposta alla Milano moderna. Il rettangolo più chiaro al centro, leggermente sulla destra, rappresenta la moderna piazza del Duomo, mentre il moderno Castello Sforzesco si trova in alto a sinistra, appena fuori del tracciato delle mura romane di MilanoMilano all'epoca di Federico BarbarossaMilano come appariva nel 1573, durante il governo di Filippo II di SpagnaIlPiano Beruto, primo piano regolatore di Milano (1884), che ha previsto lo sviluppo urbanistico della città (segnato in rosso) oltre laCerchia dei Navigli e lemura spagnole di Milano
A tal propositoCesare Beruto, redattore del citato piano regolatore, scriveva:
«La pianta della nostra città presenta molta somiglianza con la sezione di un albero: vi si notano assai bene i prolungamenti e gli strati concentrici: è una pianta assai razionale che ha esempio nella natura»
I sestieri prendevano il nome dalleporte principali che si aprivano sulle mura cittadine erette in epoca medievale. Ogni sestiere era poi a sua volta diviso in cinque contrade. Sia i sestieri sia le contrade di Milano erano provviste di stemmi. Gli stendardi dei sestieri, su cui era riportato il relativo stemma, erano portato in guerra dalle truppe comunali di Milano insieme con ilgonfalone della città.[216]
Oggi a Milano sono sopravvissute un centinaio di cascine,[218] cinquantanove delle quali fanno parte del demanio comunale come, per esempio,Cascina Torchiera oCascina Monterobbio. Gli altri proprietari sono l'Ospedale Maggiore, l'Aler (exIstituto Autonomo Case Popolari), lacuria o grandi immobiliari: diciotto sono diroccate, le altre hanno trovato utilizzo come biblioteche, aree di svago, centri di accoglienza (per anziani, disabili o tossicodipendenti) o centri residenziali. Tredici, però, in piena area urbana, sono ancora condotte da fittavoli, secondo l'uso milanese, come aziende agricole in attività.
Tra queste citiamo: la Cascina Campi aTrenno, la Cascina Paradiso aMuggiano (cavalli e foraggio), la cascina Gaggioli in via Selvanesco, il Mulino della PaceBarona, la cascina Battivacco alla Barona (riso), la cascina Basmetto alla Barona (riso), la cascina Campazzo (latte) e la cascina Nosedo (latte e derivati). Sempre a sud della Barona, sono presenti le secentesche cascine San Marco e San Marchetto.
Milano, sede dellaBorsa Italiana, quinta in Europa e nona al mondo, è il principale centro finanziario e il più importante polo economico del Paese con unreddito pro capite di circa46000€.[219] Ilprodotto interno lordo totale generato dalla città di Milano si attesta invece a 39miliardi dieuro.[219] Per il2022 Assolombarda ha stimato per la città di Milano un PIL in aumento del 4,8%, superiore a quello della media nazionale e lombarda (+3,9%).[220] In pratica Milano da sola genera il 5% dell’intero PIL dell’Italia, registrando un PIL pro capite di 50 000 € superiore alla media europea di 30 000 €.[221]
Nelle classifiche dellecittà più visitate del mondo nel2018 Milano si conferma al quinto posto in Europa per numero di turisti dall'estero. Secondo La classifica di Global Destination Cities di Mastercard relativa alle presenze di turisti e lavoratori, Milano si attesta a circa 9,1 milioni di presenze, come 16ª città più visitata al mondo, 5ª d'Europa e 2ª d'Italia dopoRoma.[222] Secondo una classifica che si basa invece sui turisti internazionali,[223] Milano, a livello mondiale, si attesta alla 24ª posizione seguendo Roma alla 14ª.
La sua attrattiva è data dal suo essere un importante centro economico dell'editoria, della ricerca, della moda e del design e dal suo patrimonio architettonico e artistico che si mescola alla modernità: monumenti, chiese, palazzi storici, grattacieli, shopping, moda ed eventi di vario genere contribuiscono alla vocazione internazionale della metropoli. Milano è inoltre posizionata a circa50 km dai grandi laghi lombardi (Lago di Como,Lago Maggiore,Lago di Lugano), la cui bellezza paesaggistica gode di rinomanza mondiale.
Storicamente, i grandi nomi della musica e della letteratura romantica italiana (tra cuiGioachino Rossini,Vincenzo Bellini,Giuseppe Parini,Alessandro Manzoni,Giuseppe Verdi, ecc.) erano soliti soggiornare sui laghi durante la loro permanenza a Milano, spesso ospiti nelle ville dei nobili milanesi, contribuendo così allo sviluppo di un turismo culturale che a partire dal Settecento legò la grande città alle vicine bellezze naturali.
Le autostrade sono collegate fra loro dal sistema delle tre tangenziali, la Ovest (A50), la Est (A51) e la Nord (A52), con una lunghezza complessiva di74,4 km. Sommando alle tre tangenziali il tratto urbano dell'autostrada A4, si ottiene un sistema di autostrade urbane di oltre100 km di lunghezza, che circonda totalmente la città.
La Città di Milano è dotata di 6 caselli autostradali; essi sono:
La città è servita da unservizio ferroviario suburbano ("linee S"), che garantisce collegamenti frequenti in un'area di circa40 km di raggio; fulcro del servizio è ilpassante ferroviario, una galleria di9 km che attraversa la città da nord-ovest a sud-est e che è costituita da otto stazioni ferroviarie sotterranee, offrendo numerosi punti d'interscambio con lametropolitana e i trasporti urbani.
Complessivamente il sistema aeroportuale lombardo, composto da 3 aeroporti, gestisce all'anno un traffico di oltre 42 milioni di passeggeri e di circa 700.000 tonnellate di merci, classificandosi come il primo inItalia sia per volume di passeggeri sia per volume di merci. Secondo Assaeroporti,[226] il dato sommato dei tre aeroporti (Malpensa-Linate-Orio) riguardo ai passeggeri trasportati nel 2022 è infatti di 42.223.435.
L'Aeroporto di Malpensa con i suoi 21,3 milioni di passeggeri nel 2022 è il secondo aeroporto d’Italia per traffico passeggeri dopo Roma Fiumicino (29,3 milioni di passeggeri) ed è il primo aeroporto d’Italia per traffico merci con721254 tonnellate nel 2022 ed il 70% delle merci avio del Paese[227] (al secondo posto troviamo l’aeroporto di Roma Fiumicino con140603 tonnellate nel 2022). Malpensa è al 9º posto al mondo ed al 6º posto in Europa per numero di Paesi serviti con voli di linea diretti[228] e dista54,5 km dal centro di Milano, collegato tramite ilMalpensa Express.[229]
L'Aeroporto di Linate è il city airport di Milano, distante8 km dal centro città ed è usato maggiormente per voli nazionali e voli europei. Nel 2022 sono transitati 7,7 milioni di passeggeri classificandosi come 8° aeroporto d’Italia per traffico passeggeri.[230] L’aeroporto di Linate è Hub della compagniaITA insieme a Roma Fiumicino ed è connesso al centro città tramite la lineametropolitana blu M4.
L'Aeroporto di Orio al Serio, situato a54,8 km dal centro di Milano ed a6 km dal centro di Bergamo, è utilizzato maggiormente dalle compagnie low-cost e principale base di Ryanair. Con un transito di 13,1 milioni di passeggeri nell’anno 2022 si classifica come 3° aeroporto d’Italia per traffico passeggeri dopo Roma Fiumicino e Milano Malpensa.
La metropolitana conta 125 stazioni (più 2 in costruzione sulla M1) e si estende per111,8 km, ai quali si aggiunge ilpassante ferroviario, che è lungo9 km e che comprende otto stazioni. La rete metropolitana di Milano è laprima in Italia per estensione.
Le linee di trasporto pubblico di superficie sono composte da diciassette lineetramviarie delle quali due extraurbane, il 15 (Rozzano) e il 31 (Cinisello Balsamo), quattro lineefiloviarie, di cui due di circonvallazione e numerose linee automobilistiche. Inoltre esiste unpeople mover che collega lastazione di Cascina Gobba con l'ospedale San Raffaele.
Particolare rilievo storico riveste nella città iltram: a fianco dei più moderniSirio edEurotram convivono vetture più datate che hanno fatto la storia dellarete tramviaria di Milano. Tra queste vanno ricordate le notissimeVentotto (oCarrelli), vetture tramviarie prodotte fra il1928 e il1930: in servizio ininterrottamente per oltre novant’anni, sono ormai diventate uno dei simboli di Milano.[233][N 32]
È attiva anche una rete notturna di mezzi pubblici di superficie (autobus e filobus), funzionanti durante i week-end, le festività o i grandi eventi.[234]
Milano ha una rete di piste ciclabili di255 km, di cui35 km sono stati realizzati durante l'emergenza sanitaria da COVID-19 nel 2020.[235] Esistono diversi sistemi di bici in sharing (sistema BikeMi e altri) e monopattini (6000 mezzi nel 2021) in sharing.[236] La città è prima in Italia e quinta in Europa, dopoParigi,Londra,Barcellona eLione, e ottava al mondo, per il servizio dibike sharing,[237][238] con 320 stazioni e una flotta che comprende 4280 biciclette a pedalata muscolare e 1.150 a pedalata assistita, 150 anche con seggiolino per bambini.[239]
Milano è la prima città in Italia e in Europa percar sharing, in rapporto alla popolazione, con 60 000 abbonati e quasi 1 500 vetture gestite da quattro società private che in futuro saliranno a sei.[240]
Palazzo Reale, anticamente conosciuto con il nome diBroletto Vecchio. Fu sede del municipio di Milano fino al 1251IlBroletto Nuovo dipiazza Mercanti, oggi noto comePalazzo della Ragione, che fu sede del municipio di Milano dal 1251 al 1786
La prima forma di governo locale a Milano risale all'epoca romana quando, nel49 a.C., l'anticaMediolanum venne elevata daCesare, nell'ambito dellaLex Roscia, allo status dimunicipium[1]. L'istituzione del moderno comune di Milano avvenne invece inepoca comunale, nel 1117: in tale anno fu infatti attestata per la prima volta l'attività deiconsoli di Milano e di unpodestà; quest'ultima carica fu mantenuta anche durante il periodo della signoria viscontea prima e sforzesca poi.
Il podestà rimase a capo dell'amministrazione comunale di Milano fino al 1860, cioè fino all'anno successivo dell'annessione della Lombardia alRegno di Sardegna, avvenimento che preannunciò l'Unità d'Italia (1861). Lalegge nº3702 del 23 ottobre 1859 (leggeRattazzi) delgoverno sabaudo allargò alla Lombardia la legislazione piemontese, che divenne poi quella italiana[241]. A capo dell'amministrazione comunale venne posto ilsindaco, che all'epoca era di nomina governativa[241]. In particolare, il sindaco era nominato dalMinistero dell'interno su suggerimento delprefetto[241].
Un cambiamento importante avvenne nel 1889: ilregio decreto nº5921 del 10 febbraio ("Testo Unico della legge comunale e provinciale") introdusse l'elezione del sindaco da parte delconsiglio comunale per i comunicapoluogo diprovincia e per quelli con più di 10 000 abitanti, tra cui Milano[241]. Dal 1926 al 1945, durante l'epoca fascista, con la promulgazione di due delle cosiddetteleggi fascistissime, ovvero della legge nº 237 del 4 febbraio 1926 ("Istituzione del Podestà e della Consulta municipale nei comuni con popolazione non eccedente i 5 000 abitanti") e del regio decreto legislativo nº1910 del 3 settembre 1926 ("Estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del regno"), gli organi democratici dei comuni furono soppressi e tutte le funzioni svolte in precedenza dal sindaco, dallagiunta comunale e dal consiglio comunale furono trasferite alpodestà, che era nominato dal governo tramiteregio decreto[241]. Il podestà era assistito da unaconsulta municipale, che era invece nominata dal prefetto[241]
Con laLiberazione (1945), sulla scorta deldecreto legislativo luogotenenziale nº111 del 4 aprile 1944 ("Normetransitorie per l'amministrazione dei comuni e delle provincie"), si ristabiliva la carica di sindaco affidandone provvisoriamente la nomina alComitato di Liberazione Nazionale (CLN)[241]. In seguito, grazie al decreto legislativo luogotenenziale nº1 del 7 gennaio 1946 ("Ricostituzione delle Amministrazioni comunali su base elettiva"), il sindaco tornò ad essere eletto dal consiglio comunale: quest'ultimo venne infatti ripristinato dal medesimo provvedimento insieme alla giunta comunale[241].
Con lalegge nº81 del 25 marzo 1993 ("Elezione diretta del sindaco, del presidente della provincia, del consiglio comunale e del consiglio provinciale") venne introdotta l'elezione diretta del sindaco da parte dei cittadini[241]. Contestualmente, con questo provvedimento, fu modificato un altro importante aspetto dell'amministrazione comunale: la nomina della giunta. In precedenza era eletta dal consiglio comunale, mentre dal 25 marzo 1993 è nominata direttamente dal sindaco[241].
Per quanto riguarda invece la durata del mandato, dal 1859 alla promulgazione delle leggi del 1889 e del 1896, il sindaco restava in carica tre anni rinnovabili[241]. Dopo l'approvazione dei testi legislativi del 1889 e del 1896, nell'occasione dei quali venne decretata la sua elezione da parte del consiglio comunale, il mandato del sindaco venne esteso a quattro anni[241]. Il podestà d'epoca fascista rimaneva invece in carica cinque anni con possibilità di rimozione da parte del prefetto oppure di riconferma oltre i cinque anni prefissati[241]. Dal 1945, con la reintroduzione della carica di sindaco e della sua elezione da parte del consiglio comunale, venne ripristinata la durata di quattro anni[241]. Quest'ultima, nel 1993, venne confermata a quattro anni per poi essere allungata nel 2000, condecreto legislativo nº 267 del 18 agosto ("Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali"), a cinque anni[241].
Per quanto riguarda le sedi comunali, il primo municipio di Milano fu ilBroletto Vecchio, sede municipale fino al 1251, poi ampliato e trasformato inPalazzo Reale[242]. Seguì poi ilPalazzo della Ragione (dettoBroletto Nuovo) inPiazza Mercanti, sede municipale dal 1251 al 1786[243]. Successivamente diventò municipio di MilanoPalazzo Carmagnola (dettoBroletto Nuovissimo) in via Broletto, sede comunale dal 1786 e al 1861[244], quando gli uffici comunali vennero trasferiti pressoPalazzo Marino, dove si trovano tuttora.
Durante laprima repubblica (1946 - 1993), quando il sindaco veniva eletto dal consiglio comunale, la giunta e il sindaco stesso sono sempre stati esponenti dei partiti socialisti (PSI ePSDI), sostenuti prima da coalizioni di centrosinistra (DC-PSI-PSDI-PRI) e poi, dal 1975, prevalentemente da coalizioni social-comuniste. Dal 1993 al 2011 la città di Milano è stata invece governata da sindaci di centrodestra, espressi prima dallaLega Nord e poi daForza Italia. Leelezioni amministrative del 2011 hanno segnato un nuovo punto di svolta, determinando l'inizio delle legislazioni di centrosinistra che sostengono sindaci indipendenti e progressisti.
Palazzo delle Stelline, sede della rappresentanza italiana della Commissione europea e ufficio del Parlamento europeo
Al 2020 sono presenti a Milano 122consolati esteri, diventando così la città europea con più consolati e perfino superandoNew York per numero di consolati.[245] Sempre a Milano si trova, nelPalazzo delle Stelline, una delle due sedi della rappresentanza in Italia dellaCommissione europea[246] e uno dei due uffici di informazione per l'Italia delParlamento europeo.[247]
Ai tempi della dominazione spagnola, sul territorio dell'odierna città di Milano insistevano 48 comunità: si trattava di autorità formatesi perconsuetudine generalmente accettata, con confini geografici e giurisdizionali non sempre ben definitivi, e con frequenti sovrapposizioni di competenze. Fu l'imperatriceMaria Teresa d'Asburgo a mettere ordine in materia nel1757: nacquero 41 comuni poi definiti "censuari", sottoposti a uniforme normativa fiscale e con una legislazione scritta che ne stabilì univocamente i poteri.
Nel1841 l'imperatoreFerdinando d'Asburgo, valutando insoddisfacente il gettito erariale di alcuni piccoli comuni dellaprovincia di Milano del Regno Lombardo-Veneto, li accorpò a più ampie località vicine, scendendo così a trentadue comuni. Con l'Unità d'Italia venne emanata lalegge Lanza, finalizzata a un'ulteriore razionalizzazione del territorio delegata al governo: intorno al1869 nacquero quindi quattordici comuni poi definiti "amministrativi", normati dalla legislazione italiana e non più ereditati dagli Stati pre-unitari.
Già sotto ilRegno d'Italia diNapoleone Bonaparte venne emanata una riforma amministrativa di largo respiro che, anticipando i tempi di oltre un secolo, aveva espanso Milano su una superficie comparabile a quella attuale. Tale esperimento, poi abrogato al ritorno degli austriaci, coinvolse trentasei comuni "censuari". Rispetto alla Milano odierna, quella napoleonica era più espansa a sud-est e meno a nord-ovest (i nove comuni "censuari" che non facevano parte della Milano napoleonica ma che appartengono alla Milano odierna sonoBruzzano,Baggio,Assiano,Muggiano,Vialba,Roserio,Cassina Triulza,Figino eQuinto Romano). Le quattro località coinvolte nel progetto napoleonico, ma che oggi non fanno parte del comune di Milano, sonoGrancino (comune attualeBuccinasco),Linate (Peschiera Borromeo),Poasco (San Donato Milanese) eRedecesio (Segrate).
Fu infine ilfascismo nel1923, con minori interventi di poco precedenti e successivi, a dare al capoluogo meneghino l'attuale configurazione[255].
Le strutture per la pratica dello sport (palestre, campi di gioco e allenamento, centri sportivi polivalenti) sono distribuiti capillarmente nell'intera città, con una naturale limitazione nel centro storico.[256]
^La testimonianza di questa abilità nel lavorare i metalli e forgiare armi è oggi testimoniata dal nome delle vie del centro storico; via Spadari e via Speronari, che indicano le specialità delle botteghe artigianali milanesi del tempo ivi ubicate.
^Fatte costruire dal governatoreFerrante I Gonzaga nel1549, furono completati in soli undici anni e il loro disegno continuò l'espansione monocentrica della città.
^Questo epiteto oggi è in disuso o utilizzato per lo più a scopoironico; in particolare, gli accenni alla "moralità", sono particolarmente bersagliati dall'ironia in seguito ad alcuni scandali, come quello dellaDuomo connection o quello diTangentopoli. Si veda ad esempioColaprico. Già alla fine dell'Ottocento l'epiteto era contestato, ad esempio inBarilli
^A Londra ne era stata inaugurata una l'anno prima, per illuminare l'Holborn Viaduct, ma era priva di rete di distribuzione.
^Acquistata a Parigi dall'ingegnerGiuseppe Colombo all'Esposizione industriale dov'era stata portata daThomas A. Edison a scopo dimostrativo, mentre ne costruiva una operativa aNew York
^Fu eletto ripetutamente al parlamento proprio nel collegio di Milano
^Chiusa questa fase, "l'auspicata connessione fraetica e sviluppo è rimasta incompiuta e si è generata, nello spazio politico culturale che si era aperto, un sistema "tattico" di sopravvivenza, secondo Mario Abis,Milano nella competizione internazionale, Rivista italiana di comunicazione pubblica, Fascicolo 36, 2008, p. 123 (Milano: Franco Angeli, 2008). Vi si sostiene anche che Milano è "invecchiata" prigioniera nel suo stereotipo di città dinamica e di efficienza. L'ultima grande occasione è stata proprio generata dal contesto storico diMani Pulite: a Milano poteva concretizzarsi l'idea che il Paese sarebbe "ripartito" attraverso questa opera di "purificazione". La "Milano da bere" passava attraverso una prova decisiva che avrebbe riportato slancio nella forma di politiche moderne e trasparenti, ma anche questo passaggio è andato completamente a vuoto".
^Nel dicembre2009, il presidente del ConsiglioSilvio Berlusconi venne ferito al volto da un cittadino tramite una statuetta delDuomo scaraventata con violenza sul viso del politico. Tale episodio venne definito "Atto di terrorismo":Aggressione a Silvio Berlusconi, sulastampa.it.URL consultato il 21 giugno 2018.
^Una tradizione risalente aGalvano Fiamma (XIV secolo), vuole che tale stemma provenga dall'immagine raffigurata sull'elmo e sullo scudo di un saracino abbattuto da un Ottone Visconti durante laprima crociata. Si tratta però di un racconto inverosimile, al pari delle altre notizie di questo storico sulla partecipazione lombarda alla prima crociata (Giancarlo Andenna,Deus non voluit: i Lombardi alla prima crociata (1100-1101). Dal mito alla ricostruzione della realtà. Atti del Convegno Milano, 11-11 dicembre 1999, Milano, Vita e Pensiero, 2003,ISBN 88-343-0799-2, in partic. pp. 233-234). Un altro mito attribuisce l'origine del simbolo a un analogo scontro traEriprando Visconti e un cavaliere tedesco nel1034. La prima attestazione sicura del simbolo è il1226, quando venne raffigurato sul pastorale, "ornato con vipere d'avorio", di Ardengo Visconti, abate delmonastero di Sant'Ambrogio (Romussi 1927, vol. II, p. 245). Un'altra storia, inverosimile per anacronismo, è riferita dalPetrarca: il simbolo sarebbe stato adottato daAzzone Visconti, cui una vipera sarebbe entrata nell'elmo mentre riposava, ma ne sarebbe uscita, all'atto dell'indossarlo, a fauci spalancate, senza però morderlo. Andenna (cit.) ritiene verosimile l'origine da simboli vescovili raffiguranti un mostro marino che inghiotteGiona, simbolo dellaresurrezione.
^L'aggiunta della corona d'oro venne concessa nel1336 a Bruzio Visconti daiduchi d'Austria (Romussi,loc. cit.).
^In molte fasi storiche, la sede del potere politico era invece ilCastello Sforzesco, difeso da imponenti bastioni e fortemente separato dalla città.
^Così viene descritta l'edilizia civile di Milano nel 1844: «Le case sono coperte piuttosto pesantemente di tegole, e a molte sovrastano un'altana o un belvedere e terrazzi a giardino. Non poche son munite di parafulmini. Nell'interno hanno bei cortili, resi eleganti e comodi dalle colonne del nostro granito, delle quali si pretese contare ben 39 000 nella città.» Fonte:Milano e il suo territorio, tomo. II, Milano, coi tipi di Luigi di Giacomo Pirola, 1844, p. 304.URL consultato il 19 dicembre 2016.
^abCorpi Santi è la denominazione con cui si indicava, fino al XIX secolo circa, la fascia di territorio del suburbio extramurale della maggior parte delle città lombarde e piemontesi. Nei territori soggetti agliAsburgo d'Austria, tra cui ci fu Milano, la riforma generale dello Stato del 1755 ne modificò la denominazione inComuni rurali, ma il vecchio nome rimase nell'uso comune.
^Decreto di Francesco Sforza (1º aprile) per la costruzione del nuovo ospedale, affidata alFilarete,Enciclopedia di Milano.
^A seconda dei testi consultati si trova questa definizione, così come la dicitura "barocco milanese". Il termine usato non deve tuttavia indurre a considerare la stagione artistica come minore o all'assenza di una scuola artistica nella città. Da Milano infatti partì lo stile che poi si diffuse omogeneamente in tutta la Lombardia: per questo motivi si ritiene più corretta la dicitura "barocco lombardo" per caratterizzare la scuola artistica locale, parlando quindi di "barocco a Milano"
^A tal proposito nel 1809,Leopoldo Cicognara, direttore dell'Accademia di belle arti di Venezia, scrive: "…Milano è talmente superiore in artisti e produzione che, senza mezzi straordinari, non potrà mai da alcuna città del regno essere adeguata" v. nota precedente.
^I termini dialettali sono ripresi dalVocabolario Milanese- Italiano, di Francesco Cherubini, 1814
^Diventato, assieme al "Pandoro" di Verona nella versione industriale, il dolce natalizio nazionale
^ Maria Grazia Tibiletti Bruno,Nuove iscrizioni epicoriche a Milano, inScritti in ricordo di Graziella Massari Gaballo e di Umberto Tocchetti Pollini, (l'iscrizione è a p. 100), Milano, 1986, pp. 99–109.
^Una riproduzione dell'iscrizione con trascrizione si può vedere online nei materiali che David Stifter ha presentato al convegnoCeltic Spring in Copenhagen (23-25 maggio 2012)[32].
^Vittore Pisani,Le lingue dell'Italia antica oltre il latino, Torino, Rosenberg & Sellier 1964, p. 331
^abL. Cracco Ruggini,Milano da "metropoli" degliInsubri a capitale d'Impero: una vicenda di mille anni, in Catalogo della Mostra "Milano capitale dell'Impero romani (286-402 d.C.)", a cura di Gemma Sena Chiesa, Milano 1990, p.17.
^Tito Livio,Ab Urbe condita, V, XXXIV; la traduzione delle citazioni testuali è in Tito Livio,Storia di Roma (a cura di Guido Vitali e Carlo Vitali), Milano, Mondadori, 2007, vol. I, p. 769
^La tavola fa parte dell'Atlante Tematico d'Italia, realizzato dall'Ufficio Cartografico del Touring Club Italiano con il CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche (1989-1992)
^JB Bury,History of the Later Roman Empire,capitolo 19, Nota 123: «As to the meagre evidence for the vicarius Italiae residing at Milan and the vicarius urbis Romae see Diehl, op. cit. p161. ». Ravegnani,I Bizantini in Italia, p. 62 « [...] probabilmente venne restaurato il vicariato che [...] aveva retto la diocesi italiana»
^ Willem Salet, Andy Thornley e Anton Kreukels,Metropolitan governance and spatial planning: comparative case studies of European city-regions, New York, Spon Press, 2003, p. 265,ISBN978-0-415-27449-4.
^Scientology: tutti i numeri della nuova chiesa di Milano/Scheda, inAnd-kronos, 31 ottobre 2015.
^ Marco Lottaroli, Regina Sara, Ghezzi Marta, Tarroni Laura, Vanzetto Chiara,Oh bej! Oh bej!, inCorriere della Sera, 1º dicembre 1999.URL consultato il 16 luglio 2013.
«Come ricorda Metropolitana milanese: "Nel 2020 la rete disporrà di 5 linee e 118 chilometri, grazie agli interventi in corso: la M1 fino a Bettola, tutta la 4 e la 5 fino a San Siro" come promette il direttore generale di MM, Stefano Cetti.»
Aldo Barilli, Ferdinando Fontana e Leo Speri,Il Ventre di Milano: fisiologia della capitale morale per cura di una società di letterati, Milano, Aliprandi, 1988,ISBN978-1-272-51182-1.
Micol Arianna Beltramini,101 cose da fare a Milano almeno una volta nella vita, illustrazioni di Thomas Bires, 2ª ed., Roma, Newton Compton editori, 2008,ISBN978-88-541-1222-3.
Giulia Bologna,Milano e il suo stemma, 1ª ed., Milano, Archivio storico civico e Biblioteca Trivulziana, 1981, ISBN non esistente.
Rossana Bossaglia, Valerio Terraioli,Il liberty a Milano, Milano, Skira editore, 2003,ISBN88-8491-681-X.
Piero Colaprico, Luca Fazzo e Riccardo Mannelli,Duomo connection: indagine sulla fine della capitale morale, Siena, Edizioni Sisifo, 1991, ISBN non esistente.
Giuseppe De Finetti, Giovanni Cislaghi, Mara De Benedetti, Piergiorgio Marabelli,Milano. Costruzione di una città, Hoepli editore, 2002,ISBN978-88-203-3092-7.
Umberto Melotti,Cultura e partecipazione sociale nella città in trasformazione: ricerca sociologica sui nuovi circoli culturali periferici e sulla situazione della cultura a Milano. Biblioteca di cultura sociale, La Culturale, 1966, ISBN non esistente.
Rosanna Pavoni, Cesare Mozzarelli,Milano 1848-1898: ascesa e trasformazione della capitale morale, Venezia, Marsilio, 2000,ISBN978-88-317-7361-4.
Gabriella Rossetti Pepe,Forme di potere e struttura sociale in Italia nel Medioevo, Bologna, Il Mulino, 1977, ISBN non esistente.
Giovanna Rosa,Il mito della capitale morale: letteratura e pubblicistica a Milano fra Otto e Novecento, Milano, Edizioni di Comunità, 1982, ISBN non esistente.
Scott Joseph Budzynski,Evoking the New City. Milan from Post-World War II Reconstruction through the Economic Miracle, Milano, Mimesis International, 2020,ISBN9788869772627.
Antonio Calzoni, Giuseppe Caraci, Gaetano Cesari, Paolo D'Ancona, Giuseppe Gallavresi, Antonio Monti, Luigi Sorrento, Alda Levi Spinazzola, Giovanni Antona Traversi, Alessandro Visconti,MILANO, inEnciclopedia Italiana,Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934.
In neretto icapoluoghi di regione, in corsivo lecittà metropolitane. (1): lo statuto dell'Emilia-Romagna indica lacittà metropolitana di Bologna come capoluogo della regione.