È universalmente noto per essere l'autore del romanzoDon Chisciotte della Mancia, uno dei massimi capolavori dellaletteratura mondiale di ogni tempo.In quest'opera, pubblicata in due volumi nel1605 e nel1616, l'autore prende di mira con l'arma dellasatira e dell'ironia iromanzi cavallereschi e lasocietà del suo tempo. Nel romanzo, Cervantes contrappone all'allampanato cavaliere, maniaco di avventure e di gloria, la figura del suo pingue e umanissimo scudiero Sancho Panza, incapace d'innalzarsi al di sopra della piatta realtà.
Cervantes nacque adAlcalá de Henares, una cittadina sita a 31 km a nord-est diMadrid, nel1547 in una famiglia modesta, quarto dei sette figli di Rodrigo Cervantes e di Leonor de Cortinas. La sua famiglia è costretta a viaggiare, a causa degli scarsi guadagni del padre, da un paese all'altro, finché nel1568 egli si trova aMadrid, dove frequenta il collegio "El Estudio" diretto da Juan López de Hoyos.
Targa commemorativa sulla casa dove visse Cervantes aMadridChiesa dove fu battezzato, Alcala de Henares
Nel1570 Cervantes fugge in Italia per evitare la condanna al taglio della mano destra e a dieci anni d'esilio perché accusato di aver ferito un certo Antonio de Segura. In Italia, sul principio s'impiega come cortigiano alla corte del Cardinale Giulio Acquaviva d'Aragona a Roma nel palazzo Sacchetti dove risiedeva[2], ma è probabile che lo abbia accompagnato anche alla corte di Atri, dove risiedeva la sua famiglia ed il Duca Giangirolamo, suo fratello, nelDucato di Atri, inAbruzzo[3]. Non a caso i membri della famiglia Acquaviva che con lui si arruoleranno come ufficiali alla Battaglia di Lepanto nel 1571, saranno in quattro, il Duca d'Atri Giovan Girolamo suo figlio il Conte diConversano Adriano, il Duca diNardò Belisario II e il Principe diCaserta Andrea Matteo.
Sempre nel 1570 si arruola nella compagnia comandata da Diego de Urbina, capitano del reggimento di fanteria diMiguel de Moncada, che allora serviva sottoMarcantonio Colonna: al figlio di quest'ultimo, Ascanio (divenuto poi cardinale), dedicheràLa Galatea.
Nel mese di settembre del1571 s'imbarca come soldato sulla galeaMarquesa, che fa parte della flotta dellaLega Santa, che sconfiggerà quella turca nellabattaglia di Lepanto il7 ottobre dello stesso anno. Nella battaglia rimane ferito da un'archibugiata e, per la rottura d'un nervo, perde per sempre l'uso della mano sinistra. Viene ricoverato per alcuni mesi all'ospedale diMessina[4]. Difatti, lo stesso appellativoSaavedra, che successivamente scalzò il cognome materno, deriverebbe dal termine araboshaibedraa, che nellospagnolo dell'epoca starebbe gergalmente per "monco" (un riferimento alquanto ironico dello stesso Cervantes dunque al fatto che, proprio per sfuggire a un'amputazione dell'arto, aveva finito comunque per trovarsene privato)[5].
Testimonianza della presenza del Cervantes aCagliari nel 1573
Nel1572 e1573 è attivo militarmente tra la Tunisia e la Grecia. Nel1575 parte daNapoli per la Spagna con alcune lettere di raccomandazione che dovrebbero procurargli il comando di una compagnia. Ma la galeaSol sulla quale viaggia viene assalita dal rinnegatoArnaut Mami ed egli è catturato dai pirati e tenuto in cattività per cinque anni fino al pagamento di un riscatto, a opera delle missioni deitrinitari, fondate daSan Giovanni de Matha. È il24 ottobre1580.
Negli anni di prigionia conosceAntonio Veneziano e ne diviene amico, tanto che nel1579 gli dedicherà un'epistola in dodici ottave, opera che Cervantes reputerà di un certo valore, tanto che quasi settanta versi saranno reinseriti nella commediaEl trato de Argel, che narra della prigionia inAlgeri. Che l'amicizia sia stata venata di ammirazione da parte di Cervantes, lo si deduce dalla novella "El amante liberal", in cui l'autore narra di un prigioniero siciliano che sapeva magnificare, nel ricordo, la bellezza della sua donna esprimendosi con versi sublimi; probabilmente si trattava della "Celia", l'opera più famosa di Veneziano.
Finalmente liberato con l'aiuto della famiglia, Cervantes ritorna in Spagna, dove l'attende un duro periodo di umiliazioni e ristrettezze economiche. Nel1584 sposa Catalina de Salazar y Palacios e vive aEsquivias, nell'attuale provincia diToledo; qui pubblicaLa Galatea e nel1586 si separa dalla moglie: il suo matrimonio, senza figli, si suppone infelice. Si trasferisce poi inAndalusia nel 1587 e qui si occupa delle provvigioni per laArmada invencible e successivamente lavora come percettore di imposte. La requisizione di un carico di cereali e di beni della curia in Andalusia gli valgono quello stesso anno ben due scomuniche[6]. Nel1597 viene coinvolto in una bancarotta fraudolenta e incarcerato. Successivamente, nel1602, verrà arrestato una seconda volta aSiviglia per illeciti amministrativi, ma in questo caso riacquisterà poco dopo la libertà. Negli anni immediatamente successivi va aValladolid insieme alle due sorelle e alla figlia Isabella, nata da una relazione con una certa Anna de Rojas.
Nel1605 Cervantes subisce una nuova vertenza giudiziaria: viene infatti trovato nelle vicinanze della sua casa il cadavere del cavaliere Gaspar de Ezpeleta e i sospetti cadono sullo scrittore, che viene imprigionato e subito prosciolto. Il dubbio che la morte del cavaliere sia in qualche modo riconducibile alla moralità delle due sorelle e della figlia vena di tristezza i suoi ultimi anni.
Nel1606, per seguire la corte diFilippo III di Spagna, si trasferisce a Madrid e, malgrado gli stenti che non l'abbandonano mai, si dedica a un'intensa attività e scrive in pochi anni gran parte e forse il meglio della sua produzione.
Secondo la tradizione, Cervantes morì esattamente lo stesso giorno diWilliam Shakespeare e del peruvianoGarcilaso Inca de la Vega, il23 aprile 1616, a 68 anni. In realtà, muore il22, e il giorno dopo riceve sepoltura nel convento dei Trinitari Scalzi a Madrid[7]; inoltre Shakespeare muore il 23 aprile secondo il calendario giuliano, non quello gregoriano come Cervantes, per cui in realtà il Bardo inglese si spegne il3 maggio, undici giorni dopo lo spagnolo e dieci dopo il peruviano, nonostante questo, il 23 aprile si celebra "la giornata del libro" in onore a Cervantes e a Shakespeare. L'ubicazione della tomba di Cervantes verrà perduta negli anni successivi, tanto da far ipotizzare lo spostamento dei suoi resti in una fossa comune. Soltanto nel2015, dopo anni di ricerche e finanziamenti sostenuti dallo storicoFernando de Prado, è stato possibile rinvenire i resti di Cervantes, giacenti nel convento medesimo dietro un muro. La tomba è stata spostata nella chiesa di San Ildefonso, edificio adiacente al Convento dei Trinitari Scalzi.
Cervantes non fu un umanista e nemmeno un letterato di successo. Egli scrisse nelle condizioni più sfavorevoli, rubando tempo per i suoi studi ai quali si dedicava con gioia e dai quali sperava di ricavare denaro e gloria. Il suo atteggiamento di fronte alle maggiori polemiche letterarie dell'epoca, come quella sulteatro e sulculteranismo, fu di indifferenza, e la sua preferenza per igeneri popolari, come il teatro o lanovellistica, denota che egli cercava soprattutto vantaggi economici, vantaggi che comunque non raggiunse nemmeno con la pubblicazione della prima parte del "Don Chisciotte", che ebbe un certo successo.
L'inserimento delloscrittore nell'ambiente letterario del suo tempo si può ricollegare alla sua prima produzione poetica, non copiosa ma interessante, comeEl viaje del Parnaso, un poemetto giovanile che Cervantes pubblicò nel1614 con unaAdjunta al Parnaso inprosa.
Altro e forse maggiore valore documentario hanno le composizioni poetiche brevi, nate per lo più da motivi occasionali che, nonostante il severo giudizio che espresse lo stesso autore e la critica, sono tuttavia soffuse di umorismo e di vivacità interpretativa.
Questeliriche non sarebbero indicative della letterarietà dell'ispirazione cervantina, se non si ritrovassero anche e in maniera più vistosa nella novella pastorale "Galatea" gli stessi elementi.
Alla prima attività letteraria è da ricollegare anche una parte della sua copiosa produzione teatrale, dal momento che due delle sue tragedie,El cerco de Numancia edEl trato de Argel, si possono datare al1583 circa.
La vera carriera letteraria di Cervantes inizia conLa Galatea, che fu pubblicata nel1585 ma venne scritta in gran parte nel1582, ed è considerata la sua opera giovanile più impegnativa. In essa si riconoscono alcuni tratti distintivi della scrittura di Cervantes, soprattutto nella fusione operata tra i temi tipici della poesia pastorale con altri elementi, come alcune avventure e le peregrinazioni compiute dai personaggi, caratteristici invece del romanzo ellenistico.
IlromanzoEl ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha, il capolavoro di Cervantes, venne pubblicato in due tempi, la prima parte nel1605 e la seconda nel1615, dopo l'apparizione di una prosecuzione apocrifa ad opera diAlonso Fernández de Avellaneda.
Del1615 è anche la sua più lunga composizione poetica,Ocho comedias y ocho entremeses, che comprendePedro de Urdemalas, considerata da alcuni la migliore opera teatrale del Cervantes, e l'intermezzoEl retablo de las maravillas, uno dei suoi più riusciti quadri popolareschi.Tutte le commedie vantano traduzioni italiane, ma solo una di esse,La entretenida, è stata tradotta in versi, nel2007, col titoloLa spassosa, da David Baiocchi e Marco Ottaiano.
La formazione culturale di Cervantes si svolse nella fase di passaggio dalXVI secolo alXVII secolo in pieno climarinascimentale e il passaggio dal rinascimento albarocco trovò in lui un interprete profondamente radicato nei problemi dell'uomo di quel tempo.
Nelle opere di Cervantes si coglie ildesiderio di condizioni esistenziali diverse in cui l'uomo, libero dai rapportisociali prestabiliti possa essere libero e realizzare la propria individualità. Don Chisciotte, ilfolle ed idealistacavaliere mancego e Sancho il suo realistascudiero sono espressioni diverse ma non contrastanti di questa esigenza che diviene il tema centrale di tutto il romanzo.
Cervantes conosceva gliscrittori contemporanei spagnoli e inoltreAristotele,Platone eOrazio . Egli cercò di adattare il suostile alle esigenzeestetiche dell'epoca rinascimentale anche se spesso si nota nelle sue opere una ricerca personale e libera di concetti, di mondi e di sentimenti dove laletteratura si fonde con la spregiudicatezza d'invenzione e d'intuizioni.
Laprosa di Cervantes cambia spesso per passare da periodi simmetrici e complessi ad altri più immediati dove il discorso si fa più semplice, diretto e familiare.
Nella lettura delDon Chisciotte si può cogliere il disagio di vivere che vagheggia unmondo mai esplorato ma sempre sognato.
Nicola Zingarelli,Il mercato di Monfregoso, dramma giocoso per musica, Milano, G. Battista Bianchi.
Giovanni Claudio Pasquini (1695-1763),Don Chisciotte in corte della Duchessa, opera; Antonio Caldara; libretto: Gio. Claudio Pasquini, s.l.
Saro Lombardo (a cura di),Don Chisciotte o Il tramonto della cavalleria, riduzione teatrale dal romanzo di Miguel de Cervantes Saavedra, Roma Istituto tecnico commerciale di Stato V. Gioberti, 1992
Richard Strauss, Don Quixote op. 35 per cello, viola, e orchestra. SottotitoloPhantastische Variationen über ein Thema ritterlichen Charakters. Composto a Monaco nel 1897 ed eseguito la prima volta nel 98 a Colonia da Franz Wüllner.
Gino Tagliapietra,Tre pezzi [per pianoforte]. Armonie di campane, Don Chisciotte, scherzo barbaro, Venezia, E. Sanzin e C., 1911
Paisiello, Giovanni (1740-1816),Sinfonia Del Sigr. Giovanni Paesielli per L'Autunno 1770, musica manoscritta, copia di vari copisti, 18/f
Francesco Bartolomeo Conti (1681-1732),Don Chisciotte in Sierra Morena: entree, partitura, Accademia del '700 Italiano, 1992
Don Chisciotte: balletto in un prologo e tre atti, coreografia diRudol'f Nureev, musica diLudwig Minkus (arrangiamento e adattamento di John Lanchberry), Milano, Edizioni del Teatro alla Scala, 2003
Isidoro Del Lungo,Un don Chisciotte del secolo 16.; Un gentiluomo erudito del secolo 17.; I corrispondenti fiorentini del Muratori, inNuova Antologia, 15 ottobre 1880