Il 17 ottobre 2014 è stata designata, insieme alla bulgaraPlovdiv,capitale europea della cultura per il 2019[11]. Nel 2021 è stata sede delG20 dei Ministri degli Affari esteri e Ministri dello Sviluppo[12], e nel 2024 ha ospitato ilG7 dei Ministri per la Famiglia, Natalità e Pari opportunità[13].
«La città è di aspetto curiosissimo, viene situata in tre valli profonde nelle quali, con artificio, e sulla pietra nativa e asciutta, seggono le chiese sopra le case e quelle pendono sotto a queste, confondendo i vivi e morti la stanza. I lumi notturni la fan parere un cielo stellato.»
La città si trova nella parte orientale della regione Basilicata a401 m s.l.m., al confine con la parte sud-occidentale dellacittà metropolitana di Bari (con i comuni di Altamura, Gravina in Puglia e Santeramo in Colle) e l'estrema parte nord-occidentale dellaprovincia di Taranto (con i comuni di Ginosa e Laterza). Sorge sulla continuazione dell'altopiano delleMurge ad est e la fossa Bradanica ad ovest, solcata dal fiumeBradano. Il corso di questo fiume è sbarrato da una diga, costruita alla fine degli anni cinquanta per scopi irrigui, e il lago artificiale creato dallo sbarramento, chiamato lago di San Giuliano, fa parte di unariserva naturale regionale denominatariserva naturale di San Giuliano.
Lagravina di Matera, un torrente affluente di sinistra del Bradano, scorre nella profonda fossa naturale che delimita i due antichi rioni della città: Sasso Barisano e Sasso Caveoso. Sull'altra sponda c'è laMurgia, rientrante in parte nel Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri, noto anche comeparco della Murgia Materana. I "Sassi", assieme alle cisterne ed i sistemi di raccolta delle acque, sono la caratteristica peculiare di Matera. Si tratta di antichi aggregati di case scavate nella calcarenite, a ridosso di un profondo burrone, la "Gravina". Alla fine del1993 l'UNESCO ha dichiarato i rioni Sassipatrimonio mondiale dell'umanità. Nelle campagne pressoTimmari vi è inoltre unvulcano di fango di nuova formazione[14].
Secondo i dati medi del trentennio1961-1990, latemperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a+6,0 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, è di+25,1 °C[17].
Secondo alcune ipotesi (per esempio quella di Cely Colajanni), Matera anticamente veniva chiamataMataia ole daiGreci, che deriva da Mataio olos, il cui significato ètutto vacuo, con riferimento alla Gravina, fossa attraversata da torrenti; ulteriore ipotesi è che il nome derivi daMata (cumulo di rocce), radice utilizzata per diversi nomi geografici. Un'altra teoria fa derivare Matera dal grecoMeteoron ovverocielo stellato, dato che alcuni cronisti del passato, osservando i Sassi illuminati di notte, li hanno descritti come unriflesso del cielo stellato soprastante.
E non manca chi ricollega il toponimo aMater ovvero "madre terra", aMateria (matheria) oMateries, termini che indicavano la legna da taglio o da costruzione, in riferimento alle zone boschive in cui la città sorgeva; in realtà fu derivato a torto dal latinomateria, in quanto si tratta alle origini di basi che designano "la terra della gravina";-eria è una voce con significato di "fossato, gravina": accad.ḫāru, ḫarru,ḫarû (scavare in profondità). Incrocio dimātu con la base di accad.matāḫu (elevarsi)[19]. IlGattini, invece, riferisce il toponimo ai termini ebraiciMatterah (carcere) oMe terah (acqua pura).
Altri sostengono che il nome derivi dalle iniziali diMetaponto edEraclea, avendo accolto profughi delle due città dopo la loro distruzione; infineMateola, nome antico della città, potrebbe derivare dal consolato romano diQuinto Cecilio Metello Numidico, che la riedificò e la fece cingere di mura e di alte torri[20], oppure da "terra alta":matu, aramaicomata (terra)elû (alta).Plinio il Vecchio nella suaNaturalis historia (Liber III, 105) chiamò Mateolani gli abitanti della città e li elencò tra gliApuli, anche se la desinenza dell'aggettivo in-anus evidenzia chiaramente l'influenzaosca deiLucani, in quanto la città era situata proprio sul confine apulo-lucano[21] nella regione anticamente chiamataPeucezia[22].
Le origini di Matera sono molto remote e ne è testimonianza il ritrovamento nel territorio circostante di alcuni insediamenti senza soluzione di continuità sin dall'etàpaleolitica[23]. Infatti nelle grotte sparse lungo le Gravine materane sono stati ritrovati diversi oggetti risalenti a quell'epoca, testimonianti la presenza di gruppi di cacciatori. Nel periodoNeolitico gli insediamenti diventarono più stabili, tanto che sono presenti tracce evidenti di diversi villaggi trincerati che risalgono a quel periodo, in particolare sulla Murgia Timone. Con l'Età dei metalli nacque il primo nucleo urbano, quello dell'attualeCivita, sulla sponda destra dellaGravina[23]. Sorta su un preistorico villaggio trincerato, la città ha probabili origini greche, come afferma ilVolpe nelle sueMemorie storiche profane e religiose sulla città di Matera, citando anche l'Ughelli, ilPacichelli ed ilPadre Bonaventura da Lama che erano giunti a tale conclusione. Ciò sarebbe confermato dall'emblema della città, il bue con le spighe di grano, che secondo il Volpe stesso è un simbolo tipico dellaMagna Grecia[24]; inoltre ilGattini cita l'ipotesi di alcuni storici secondo i quali riprodurrebbe l'emblema della città diMetaponto, che era appunto un bue, mentre le spighe di grano erano figure ricorrenti nelle monete greche. Gattini a conferma di ciò cita anche alcuni versi del poetaTommaso Stigliani: «Il marinaro di Metaponto antica, la quale a nostra età dett'è Matera», e fa riferimento all'accoglienza data da Matera ai profughi metapontini dopo la distruzione della loro città da parte diAnnibale.
Sasso CaveosoVeduta dal Belvedere Piazzetta Pascoli, compresa tra la Cattedrale ed il sasso Caveoso
Nel periodo dellaMagna Grecia Matera ebbe stretti rapporti con le colonie situate sulla costa meridionale e, successivamente, in età romana fu solo centro di passaggio ed approvvigionamento[25]. Nel664 d.C. Matera passò sotto ildominio longobardo e venne annessa alDucato di Benevento. I secoliIX eX furono caratterizzati da aspre lotte fra gli stessiLongobardi, iSaraceni ed iBizantini, che tentarono più volte di impadronirsi del territorio; la città fu distrutta nell'867 dalle truppe diLudovico II, imperatore deiFranchi, proprio nel tentativo di cacciare i Saraceni che nel847 avevano costituito l'emirato di Bari.
Nel frattempo, a partire dall'VIII secolo, diversi monaci si stabilirono lungo le grotte della Gravina trasformandole in chiese rupestri. Dopo l'insediamento deiNormanni avvenuto nel1043 la città conobbe un periodo di pace. Nei secoli seguenti, fra carestie e terremoti, Matera fu a lungo città Regia, in quanto si liberava dal dominio feudale riscattandosi più volte, ma sotto gliAragonesi la città fu ceduta al conteGiovan Carlo Tramontano, che nel1514 venne ucciso dalla popolazione oppressa dalle tasse. Nel1663, in epoca spagnola, Matera uscì dalla provincia diTerra d'Otranto, di cui fino ad allora era parte integrante, diventando capoluogo dellaBasilicata e sede diRegia Udienza. Tale titolo le rimase fino al1806, quandoGiuseppe Bonaparte trasferì le competenze aPotenza. Nel periodo risorgimentale, il comitato prodittatoriale lucano non mantenne le promesse sulla redistribuzione delle terre demaniali, cominciò a diffondersi un malessere, anche fomentato dai legittimisti, che a Matera esplose l'otto agosto1860 con l'eccidio Gattini, primo sintomo di ribellione che precedette ilbrigantaggio postunitario. Nel1927 la città divenne capoluogo di provincia.
Matera fu la prima città delMezzogiorno ad insorgere contro i nazisti; infatti il 21 settembre1943, giorno dell'insurrezione e dellastrage di Matera, il popolo materano insorse contro l'oppressione esercitata dall'occupazionenazista. Undici persone trovarono la morte a seguito dei mitragliamenti tedeschi in ritirata. La giornata raggiunse il suo culmine con la feroce rappresaglia nazista che costò la vita ad altre 15 persone, sia civili che militari, fatte saltare in aria nel "palazzo della milizia". Nel1945 vi furono tra le prime nel meridione, sommosse popolari per l'assegnazione delle terre incolte che si risolsero con l'emanazione fra il1946 e il1947 dei decreti Ponte (da Aurelio Ponte, prefetto di Matera); furono anticipatarie dellariforma agraria. Nel1948 nacque la questione dei Sassi di Matera, sollevata daPalmiro Togliatti prima, e daAlcide De Gasperi dopo. Nel1952 una legge nazionale stabilì lo sgombero dei Sassi e la costruzione di nuovi quartieri residenziali che svilupparono la città nuova nella quale confluirono i 15 000 abitanti dei Sassi. Nel1980 fu parzialmente danneggiata dalterremoto dell'Irpinia e dalle scosse che seguirono. Nel1986 una nuova legge nazionale finanziò il recupero degli antichi rioni materani, ormai degradati da oltre trent'anni di abbandono. Nel1993, in una conferenza aCartagena de Indias, la città venne proclamata "Patrimonio dell'umanità" e nel 2014 "capitale europea della cultura 2019".
Lo stemma della città è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 2 ottobre 1939.[26][27]
«D'azzurro, albue fermo d'argento, con tre spighe in bocca e sulle corna una corona gigliata, sormontata in capo dalla lettera M, il tutto d'oro. Motto:Bos Lassus Firmius Figit Pedem.»
(D.C.G. del 2 ottobre 1939)
Il motto latinoBos lassus firmius figit pedem si può tradurre con: "il bue stanco affonda la zampa più fermamente"; tale motto, che indica come un popolo pacifico ma stanco dei soprusi può ribellarsi al giogo, rappresenta la morale dell'episodio che vide il popolo materano ribellarsi ed assassinare il conteGiovan Carlo Tramontano[28].
Secondo ilRacioppi[29], lo stemma di Matera è un'arma parlante, in quanto la lettera "M" in alto sarebbe l'iniziale del nome della città, mentre le spighe in bocca al bue aggiungerebbero il resto del nome: infatti spiga in greco si diceAther-Eros, quindi dall'insieme delle parole si ottieneMather-Eros, da cui "Matera". La corona che il bue ha sulla testa indicherebbe che la città era libera, cioè non dipendente da alcun feudatario ma direttamente dalla corona reale.
Secondo altre interpretazioni, lo scudo porta sull'alto del campo, in argento, la lettera M in oro; e nel basso del campo è un bue che agli araldisti usa dire "passante", con in bocca tre spighe. Alla testa del bue sormonta una corona principesca. Intorno all'orlo dello scudo corre una lista su cui è scritto il motto di "Bos lassus firmius figit pedem". Il detto è forse stato coniato dopo l'uccisione del conte Gian Carlo Tramontano, esprimendo la stanchezza per le oppressioni e le gabelle che la cittadinanza materana doveva pagare al conte. Quanto allo scudo, la lettera M in oro si presume possa indicare l'iniziale lettera del nome della città. Ma secondo altri indicherebbe anche la parola municipio essendo stata Matera Regio Demanio, e quindi dipendente direttamente dal re. Questo spiega anche il perché della corona principesca presente sopra il capo del bue. Resta, dunque, proprio la figura del bue la più difficile da decifrare. C'è chi ritiene che il bue indichi la famigliaDel Balzo, che viene dal francesebaux, la cui fonetica somiglia molto alla parola bue. Altri ritengono fermamente che il bue e le spighe simboleggino il possesso di terre fertili dedite alla pastorizia e all'agricoltura. Le spighe invece hanno una certa somiglianza con quelle della monetazione metapontina, il che dà maggiori certezze sul nome di Matera, che potrebbe derivare dai fondatori della città, i cittadini di Metaponto ed Heraclea, scampati ai Romani. Quindi Met-Hera.
«Matera prima città del Mezzogiorno insorta in armi contro il nazifascismo addita l'epico sacrificio del 21 settembre 1943 alle generazioni presenti e future perché ricordino e sappiano con pari dignità e fermezza difendere la libertà e la dignità della coscienza contro tutte le prevaricazioni e le offese»
«Indignati dai molteplici soprusi perpetrati dal nemico, gruppi di cittadini insorsero contro l'oppressore e combatterono con accanimento, pur con poche armi e munizioni, per più ore, senza smarrimenti e noncuranti delle perdite. Sorretti da ardente amor di Patria, con coraggio ed ardimento, costrinsero l'avversario, con aiuto di elementi militari, ad abbandonare la Città prima dell'arrivo delle truppe alleate. Città di Matera, 21 settembre 1943» — 1º settembre 1966
Il 19 agosto 2016 è stata conferita alla città laMedaglia d'oro al valor civile[30], consegnata dal Presidente della Repubblica durante una cerimonia svoltasi al Quirinale il 17 novembre 2016[31]:
«Durante gli ultimi giorni di permanenza dei tedeschi in città, la popolazione materana, sempre più esasperata dalle distruzioni, dai saccheggi e dai soprusi compiuti dagli invasori che si preparavano alla ritirata, si rese protagonista di atti di eroismo e di martirio per contrastare la violenza perpetrata dagli occupanti, sia nel centro urbano che nelle campagne, che causò rastrellamenti e numerose vittime innocenti. Splendido esempio di identità comunitaria e alto spirito umanitario, orientati ad affermare i valori di libertà e giustizia. Settembre 1943 - Matera.» — 19 agosto 2016[30]
“Per la sua capacità di proiettarsi nella comunità internazionale, per la sua determinazione e apertura al cambiamento. Per la tenacia nel capovolgere stereotipi culturali che le ha valso la designazione a patrimonio culturale UNESCO e a capitale europea della cultura del 2019. In particolare per l'impegno congiunto di cittadini, associazioni e istituzioni a favore di iniziative e progetti inclusivi che ne fanno una delle città simbolo di un sistema culturale integrato”.
Matera è nota anche comecittà dei Sassi, proprio per la peculiarità e l'unicità del suo centro storico. Scavati e costruiti a ridosso della Gravina di Matera, una profonda gola che divide il territorio in due, iSassi di Matera, rioni che costituiscono la parte antica della città, si distendono in due vallette, che guardano ad est, leggermente sottoposte rispetto ai territori circostanti, separate tra loro dallo sperone roccioso della Civita.
Il SassoBarisano, girato anord-ovest sull'orlo della rupe, se si prende come riferimento laCivita, fulcro della città vecchia, è il più ricco di portali scolpiti e fregi che ne nascondono il cuore sotterraneo. Il SassoCaveoso, che guarda invece asud, ubicato in una lama più ampia e corta, assume vagamente la forma di una cavea teatrale. Al centro la Civita, sperone roccioso che separa i due Sassi, sulla cui sommità si trovano laCattedrale ed i palazzi nobiliari. Insieme formano l'antico nucleo urbano di Matera, dichiarato dall'UNESCOpaesaggio culturale.
I Sassi di Matera sono un insediamento urbano derivante dalle varie forme di civilizzazione ed antropizzazione succedutesi nel tempo. Da quelle preistoriche dei villaggi trincerati del periodoneolitico, all'habitat della civiltà rupestre (IX-XI secolo), che costituisce il sostrato urbanistico dei Sassi, con i suoi vicinati, camminamenti, canalizzazioni, cisterne; dallacivitas di matrice normanno-sveva (XI-XIII secolo), con le sue fortificazioni, alle successive espansioni rinascimentali (XV-XVI secolo) e sistemazioni urbane barocche (XVII-XVIII secolo); ed infine dal degrado igienico-sociale delXIX e della prima metà delXX secolo allo sfollamento disposto con legge nazionale neglianni cinquanta, fino all'attuale recupero iniziato a partire dalla legge del1986.
Nel 2017 laZecca di Stato conia una moneta in argento da 10 euro, celebrativa dei Sassi di Matera in tiratura limitata[33].
La scelta di questo sito, sebbene abbia garantito un'estrema sicurezza all'abitato, ha comportato ai suoi abitanti enormi difficoltà nell'approvvigionamento delle acque. Di fatto i Sassi si trovano su un enorme banco calcarenitico a circa 150 metri dal livello del torrente, mentre le colline d'argilla che li circondano ad ovest risultano essere troppo lontane per assicurare l'approvvigionamento idrico in caso di assedi.
Perpetuando un uso documentabile sin dalle fasi neolitiche, gli abitanti hanno sfruttato a proprio vantaggio la friabilità della roccia e le pendenze per realizzare un complesso sistema di canalizzazione delle acque, condotte in una diffusa rete di cisterne e "palombari".
Vista in quest'ottica Matera risulta essere uno dei più antichi e meglio conservati esempi di bio-architettura al mondo. Una breve analisi dei sistemi insediativi costruiti intorno all'acqua, mostra come di fatto le civiltà e le tradizioni costruttive più antiche del mondo, abbiano numerosi punti in comune, sebbene secoli e chilometri le vedano come elementi distinti. Strutture apparentemente semplici e rudimentali si rivelano come dei prodigi di efficienza tecnica. Le umili tecniche arcaiche, dimenticate dagli stessi abitanti, acquistano un fascino ed un valore un tempo inimmaginabile[34].
Cattedrale, in stileromanico pugliese, fu costruita nelXIII secolo sullo sperone più alto della Civita che divide i due Sassi, sull'area dell'antico monastero benedettino diSant'Eustachio, uno dei due santi protettori della città. All'esterno sono da notare il rosone a sedici raggi ed il campanile alto 52 metri; all'interno, degni di nota un affresco bizantino della Madonna della Bruna, un presepe cinquecentesco dello scultoreAltobello Persio ed un affresco raffigurante il Giudizio finale.
Chiesa di San Giovanni Battista
Chiesa di San Giovanni Battista, costruita nel1233, anch'essa in stile romanico. All'interno, a tre navate, vi è una grande volta a vele rifatta nel1793, anno in cui furono effettuate diverse modifiche per preservare la staticità della chiesa, bei capitelli di tipo pugliese che ornano le colonne con figure antropomorfe, zoomorfe e vegetali, ed un'imponente abside. Accanto alla chiesa vi è l'Ex ospedale di San Rocco con la chiesetta del Cristo Flagellato al suo interno.
Chiesa di San Pietro Caveoso, costruita nel1218, è uno dei punti più caratteristici della città. NelXVII secolo l'intera struttura subì numerose modifiche e ci fu l'aggiunta del campanile, tutto in stile barocco. All'interno sono presenti numerose tele settecentesche e affreschi di santi. Le numerose cappelle sono stuccate e presentano affreschi e polittici di legno.
Chiesa di San Pietro Caveoso
Chiesa di San Francesco d'Assisi, ricostruita quasi completamente nel1670 in stile barocco. Rilevanti sono la facciata esterna in stile tardo barocco, mentre al suo interno vi è l'antica cripta dei Santi Pietro e Paolo, che conserva un affresco raffigurante la visita a Matera delpapa Urbano II nel1093. Rimarchevoli, inoltre, sono i pannelli di un polittico smembrato di scuola veneta variamente attribuito aBartolomeo Vivarini o aLazzaro Bastiani.
Chiesa di San Francesco da Paola, progettata dal materano Lazzaro Caputo e costruita durante il Seicento dove prima sorgeva la "Chiesa rupestre di Santa Maria de Armeniis nel Sasso Caveoso". E' situata su Via XX Settembre, 17.[35]
Chiesa di San Francesco d'Assisi
Chiesa di Santa Chiara, fu costruita alla fine delXVII secolo insieme agli attigui locali che ospitarono dapprima l'ospedale, poi il convento delle clarisse ed infine i locali del museo archeologico nazionale "Domenico Ridola". La facciata, ricca di decori, presenta un lunettone nella parte superiore ed in basso il portale con ai lati due semicolonne e due nicchie con statue di santi. L'interno è a una navata.
Chiesa del Purgatorio, costruita nel1747 in stile tardo barocco, presenta una facciata con decorazioni sul tema della morte e della redenzione delle anime. Notevole il portale in legno diviso in 36 riquadri che riporta in alto i teschi di prelati e regnanti ed in basso quelli di comuni cittadini. All'interno, a croce greca, vi è una cupola ottagonale.
Chiesa di San Domenico, fu costruita insieme al convento a partire dal1230 in stileromanico pugliese. Molto bello il rosone con intorno quattro figure a rilievo raffiguranti un telamone, due figurine ai lati, ed in alto l'Arcangelo Michele. Al centro del rosone un cane con la fiaccola in bocca, simbolo dei domenicani. L'interno, a tre navate con altari laterali e con una cupola emisferica a cassettoni, è stato rimodernato nel1774; fra le opere conservate all'interno c'è laCrocifissione con san Domenico, realizzata dalPietrafesa nel 1653.
Chiesa di Santa Lucia e Agata alla Fontana, la sua costruzione fu ultimata nel1797, quando vi furono trasferite la chiesa ed il monastero dellebenedettine, fino ad allora ospitate nel monastero di Santa Lucia alla Civita nei Sassi. Situata insieme all'attiguo monastero delle benedettine accanto alla fontana ferdinandea nella centrale piazza Vittorio Veneto, è composta da una navata.
Chiesa di Sant'Agostino
Convento di Sant'Agostino,monumento nazionale italiano, situato nel Sasso Barisano e sorto nel1593, insieme all'omonima chiesa, sull'antica cripta rupestre di San Giuliano risalente alXII secolo (sinora descritta come cripta di San Guglielmo a causa di un errore storico).
Santuario della Madonna di Picciano, situato sulla sommità dell'omonimo colle a15 km dalla città, è meta di pellegrinaggi. La leggenda narra che la Madonna apparve sui rami di una quercia ad alcuni pastori abruzzesi che percorrevano quei luoghi per la transumanza. A partire dalXIII secolo si insediò una comunità monastica benedettina, e nei secoli successivi Picciano appartenne aitemplari prima ed aicavalieri di Malta poi, che ampliarono la chiesa ed i locali annessi. All'interno della chiesa, sopra l'altare maggiore, vi è l'immagine della Madonna, databile alXV secolo, e nella cappella alle spalle dell'altare la statua della Madonna che viene portata in processione. Oggi il Santuario ed il monastero sono custoditi dai monacibenedettiniolivetani.
Santuario della Madonna della Palomba, situato sulla Murgia quasi a strapiombo sulla Gravina di Matera, si trova nei pressi di una grotta dove era venerato un affresco con l'immagine bizantina della Vergine col bambino. A partire dal1580 fu costruito un nuovo edificio di culto. La facciata mostra un rosone ed un campanile a vela, mentre l'interno a una navata conserva l'antico affresco databile intorno alXIII secolo.
Chiesa rupestre
Chiese rupestri, nella città e lungo le Gravine delParco della Murgia Materana si contano circa 150 chiesette scavate nella roccia. Tra le più importanti chiese rupestri nei Sassi vi sonoSanta Lucia alle Malve, complesso rupestre che anticamente ospitava una comunità monastica, ilConvicinio di Sant'Antonio un comprensorio costituito da 4 cripte rupestri,Santa Maria di Idris sulla sommità dell'omonima rupe,Santa Barbara ricca di affreschi, laMadonna delle Virtù che insieme alla sovrastante chiesa diSan Nicola dei Greci oggi ospita importanti mostre di scultura, eSan Pietro Barisano con facciata e campanile in muratura e interno quasi completamente scavato nella roccia. All'esterno del perimetro urbano vi sono, tra le altre, laCripta del Peccato Originale, recentemente restaurata, esempio dipittura longobarda con uno straordinario ciclo pittorico di affreschi che coprono le pareti di sinistra e di fondo[36][37], e la chiesa diSanta Maria della Valle, comunemente dettaLa Vaglia, la più grande chiesa rupestre della città, con facciata in muratura e interni ipogei.
Palazzo dell'Annunziata, palazzo settecentesco sito in Piazza Vittorio Veneto, ha dapprima ospitato il convento delle Domenicane, per poi diventare tribunale nel 1865 e in seguito scuola media. Oggi l'edificio che domina la piazza centrale di Matera è sede della Mediateca e dellaBiblioteca provinciale Tommaso Stigliani oltre a ospitare il Cinema Comunale intitolato aGerardo Guerrieri.
Palazzo del Sedile, situato nella centrale Piazza Sedile, è stato costruito nel1540, ristrutturato nel1759, è la sede della I° sezione delConservatorio di Musica intitolato aEgidio Romualdo Duni, e dell'Auditorium Gervasio. La facciata presenta due torri campanarie ed è ornata da sei statue. Affacciato alla medesima piazza si trova inoltre il Palazzo del Governatore, risalente al XVII secolo, prima sede della Regia Udienza di Basilicata. I suoi sotterranei furono adibiti a carcere della città.
PalazzoPorcari, dimora della nobile famiglia materana di origini romane, situato Piazzetta Sant'Eligio in Via del Corso, a pochi metri dallaChiesa di San Francesco D'Assisi
Palazzo Malvinni-Malvezzi, situato in piazza Duomo, è appartenuto alla famiglia deiDuchi di Santa Candida. Al suo interno, nel piano nobile sono collocate 14 tele di pregevole fattura ed arredi instile Luigi XVI.[38]
Palazzo Bronzini, risalente al XVIII secolo, situato all'angolo tra piazza del Sedile e Via Duomo.
Palazzo di Castro Vetere, l'antico palazzo, nonostante i diversi passaggi di proprietà avvenuti nel corso degli anni (se ne contano all'incirca 25) conserva ancora tutta la sua antica struttura di vico campanile dove è situato assieme alla vecchia chiesa di San Nicola in Castiglione. Importante è notare lo stemma vicino alle scale probabilmente appartenente alla famiglia Palmieri che ha tenuto il vescovado di Matera dal 1483 al 1530[39].
Ipogei di piazza Vittorio Veneto, situati sotto la piazza principale della città e tornati alla luce da pochi anni, contengono oltre a numerosi ambienti ipogei anche un'antica cisterna, detta ilPalombaro lungo, e una torre facente parte delle mura che anticamente dovevano essere a ridosso del Castello Tramontano.
Fontana ferdinandea, restaurata dal reFerdinando II di Borbone nel1832, era originariamente posta ai piedi della collina del castello e raccoglieva le acque provenienti da quella collina. Dopo la seconda guerra mondiale, esaurita la sua funzione di approvvigionamento, fu trasferita all'interno della villa comunale. Nel mese di aprile2009, dopo lavori di restauro, è stata riposta nel suo luogo originario in piazza Vittorio Veneto.
Villa Longo, dimora delXIX secolo della nobile famiglia materana di antiche origini napoletane.
Castello Tramontano, in stile aragonese, con un maschio centrale e due torri laterali rotonde, rimase incompiuto per l'uccisione del conteGiovan Carlo Tramontano da parte della popolazione nel1514.
Torre Metellana, ubicata nel Sasso Barisano, facente parte della cinta muraria a difesa della "Civita".
Un'area archeologica è quella situata sul colle diTimmari, dove sono stati ritrovati numerosi reperti sia di epocapreistorica sia di tipoapulo risalenti alIV secolo a.C. (tra cui una tomba ricchissima di arredi funerari), molti dei quali sono custoditi nel museo archeologico "Domenico Ridola".
Villaggio neolitico di Trasano; il sito ha dato alla luce resti di insediamenti umani continui dal Neolitico antico fino all'Età del bronzo, ed è oggetto di studi soprattutto in riferimento al suo sistema di difesa muraria, tra i più antichi ritrovati inEuropa.[40]
Diversi resti di villaggi trincerati del Neolitico e necropoli dell'Età del bronzo sono presenti su tutto il territorio dellaMurgia materana[41].
L'area di Jesce al confine nord est del territorio materano con quella fu Blera (Altamura) e con sub Lupatia (Santeramo in colle) è attravesata per alcuni chilometri dallavia Appia antica, noto è il solo tracciato.[42][43]
Parco della Murgia Materana, parco regionale istituito nel1990, comprende il territorio della Gravina di Matera, le chiese rupestri disseminate lungo i pendii delle gravine e l'altopiano della Murgia materana. Importanti le numerose masserie, molte delle quali fortificate. Simbolo del parco è il falcogrillaio, piccolo rapace presente nel territorio di Matera con numerosissimi esemplari.
Riserva regionale San Giuliano, area protetta istituita nel2000, comprende il lago di San Giuliano, invaso artificiale creato dallo sbarramento del fiume Bradano, ed i tratti fluviali a monte ed a valle del fiume. Molto rilevante è la presenza dell'avifauna.
Colle diTimmari, polmone verde situato a circa15 km dalla città, domina la valle del Bradano ed il lago di San Giuliano. È un'amena località residenziale, e sulla cima del colle si trova il piccoloSantuario di San Salvatore, risalente al1310, ed un'importante area archeologica.
La città di Matera fin dagli inizi del Novecento ha sempre visto una crescita della popolazione leggera ma costante, eccezion fatta per un aumento sensibile avvenuto nel secondo dopoguerra, dovuto in parte ad un saldo naturale sempre positivo ed in parte allo spopolamento dei piccoli centri limitrofi.
Al 31 dicembre 2023 la popolazione straniera è di 3 626 persone, pari al 5,94% della popolazione materana[45]. Matera è il comune della Basilicata con più residenti stranieri.
Ildialetto materano (u matarràsë) rientra nel gruppo dei dialetti meridionali medi[46]; presenta forti affinità con il gruppo dei dialetti pugliesi, specie rispetto albarese ed in misura minore al tarantino. Conserva tuttavia delle peculiarità, come la quasi totale assenza di suoni vocalici in alcuni vocaboli ed effetti di inversione vocalica rispetto all'italiano.
«Mo mèrië!» - letteralmente «Ora muoio!», esclamazione di fatica o dolore, richiesta di aiuto.
«Egghia!» - abbreviativo dimannegghia, nella forma abbreviata è un'esclamazione di stupore. Da ricordare che "mannegghia" altro non è che la forma dialettizzata dell'espressione "mannaggia" a sua volta derivante da "mal n'aggia", cioè di "mal ne aggia" proveniente da "mal ne abbia".
«Gistëjzzë!» - letteralmente «Giustizia!», accidenti! Abbreviativo di «Gistjëzzë të vò bbënìë!», imprecazione che significa «Che ti venga un accidente!».
«Mogghià'Ddëjë!» - letteralmente «Non voglia Dio!», non sia mai!
Matera è sede vescovile sin dalX secolo[48]. Per anni sotto l'influsso bizantino, fu elevata ad arcidiocesi nel1203 quando fu unita conbolla pontificia all'arcidiocesi di Acerenza. L'arcidiocesi conta 52 parrocchie in 13 comuni. La città nel tempo è stata visitata da due papi;Papa Urbano II e sanGiovanni Paolo II, che la definìcittà dellaVisitazione e delMagnificat.[49] Un suoarcivescovo metropolita invece divenne Papa;Urbano VI. Papa Urbano VI, sulla scorta della festa in onore di Maria SS. della Bruna celebrata a Matera già da tempo, istituì la festa della Visitazione per il 2 luglio, oggi ancora celebrata oltre che a Matera anche aSiena ed aEnna in quella data anche se la festa ufficiale è stata spostata il 31 maggio. Protettori della città sono laMadonna della Bruna eSant'Eustachio, del quale la leggenda narra che durante un assedio subito dalla città ad opera dei Saraceni intorno all'anno1000, salvò Matera dall'invasione facendo apparire ai nemici centinaia di cavalieri guidati dal Santo stesso e mettendoli in fuga. Il 21 novembre 1954 è stata proclamata, con delibera comunale,Civitas Mariae.
Lo storico G. Gattini narra di un'incisione che era presente sulla facciata gotica dellachiesa di San Francesco d'Assisi in Matera, prima del suo rifacimento tardo barocco, la quale indicava che la stessa fosse stata voluta dal Santo in persona (mancano fonti autorevoli; visto che lo storico era vissuto nel XIX secolo). Racconta che nella città fosse giunto San Francesco, nel suo viaggio verso oriente si sarebbe fermato a Matera, dove fuori le mura cittadine avrebbe chiesto un sito su cui erigere una sua chiesa, cosa che gli fu negata per altro sito, che il santo rifiutò. Giunto in un paese del circondario ebbe modo di compiere un miracolo (il miracolo diPomarico) che suscitò cotanto scalpore da convincere il clero materano ad istituire, nel luogo da lui chiesto, la chiesa che è tutt'oggi presente.
Minoranze religiose sono costituite in particolar modo dagliortodossi e daimusulmani.
La festa patronale dellaMadonna della Bruna si celebra il 2 luglio di ogni anno sin dal lontano1389, quandopapa Urbano VI, già arcivescovo di Matera, istituì la festa dellaVisitazione, e va ricordata per la tradizione della distruzione di un carro trionfale di cartapesta che ogni anno viene ricostruito.
La tradizione delpresepe vivente nei Sassi di Matera[50], iniziata neglianni settanta grazie alGruppo Teatro Matera e successivamente interrotta per molti anni, è ripresa nel dicembre2010 con l'evento promosso dall'Unione Nazionale dellePro loco d'Italia e dalla Regione Basilicata. Con la partecipazione di diverse centinaia di figuranti su un percorso di1,5 km[50], è considerato il più grande presepe vivente al mondo[51][52]. Sempre nei Sassi ha luogo unaVia Crucis[53].
Per i festeggiamenti carnascialeschi sono di tradizione lematinate[54], canti popolari di questua in cui si portava musica e allegria in casa di parenti e conoscenti.
Danze tipiche locali sono lapizzica e latarantella, rappresentate da diversi gruppi folcloristici locali.
Matera, con i suoi luoghi di interesse, le sue tradizioni popolari e diverse manifestazioni che si svolgono nel corso dell'anno, dispone di un'offerta culturale piuttosto ampia e variegata. La città aderisce inoltre all'Associazione città d'arte e cultura[55] ed è stata la prima città al mondo ad essere riconosciuta paesaggio culturale.
Candidata nel 2008, Matera è stata designata il 17 ottobre 2014 capitale europea della cultura per il 2019[56], insieme alla città bulgara diPlovdiv. È la quarta città italiana (dopoBologna,Firenze eGenova), la prima delMezzogiorno, a ricevere questo riconoscimento, ottenuto dopo essere entrata in una lista ristretta che comprendeva le candidature di altre cinque città italiane:Cagliari,Lecce,Perugia,Ravenna eSiena. Il verdetto è stato comunicato da Steve Green, presidente della Giuria internazionale di selezione composta da 13 membri (sei italiani e sette stranieri), al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact)Dario Franceschini[57]; lo slogan scelto da Matera per la sua candidatura è stato "Open Future".
Riguardo all'ambito scolastico, Matera è sede di numerosi istituti di istruzione secondaria, molti dei quali frequentati anche da alunni provenienti da comuni limitrofi. Il principale e storico istituto è l'Istituto d'Istruzione SuperioreE.Duni-C.Levi, inaugurato nel 1864 e chiamato poi Regio Liceo ginnasio Emanuele Duni di Matera dal 1882. Negli anni 1882-83 vi insegnò latino e grecoGiovanni Pascoli[58].
Nella città si trova una delle due sedi dell'Università degli Studi della Basilicata con ilDipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo (DICEM) e la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici.
Nel 2021, attraverso un accordo istituzionale tra il DICEM ed il comune di Matera, è stato realizzato un archivio multimediale dei beni culturali della città[59].
Istituto Centrale per il Restauro - Scuola di Alta Formazione e Studio
A Matera ha sede la Scuola di Alta Formazione e Studio dell'ICR presso il convento di Santa Lucia Nova, dedicata a Michele D'Elia direttore dell'ICR dal 1987 al 1991; operativa dall'anno accademico 2015/2016 ed inaugurata dal Ministro per i beni e le attività culturali ed il turismoDario Franceschini nel 2017.[60]
A Matera opera sin dal1983, per volontà congiunta delCNR, della Regione Basilicata e dellaNASA ilCentro di geodesia spaziale Giuseppe Colombo dell'ASI, che si occupa di osservazione dellaTerra per mezzo di tecnologie spaziali avanzate. Oggi è una struttura di oltre5000 m² dove lavorano 100 persone con un bilancio di circa 10 milioni di euro l'anno, ed è una delle principali strutture di ricerca e trasferimento tecnologico nel Mezzogiorno. Dedicato principalmente alla geodesia spaziale e al telerilevamento, il CGS (Centro di geodesia spaziale) sta ultimamente rivolgendosi anche ad altri campi, primi fra tutti la robotica spaziale e le missioni interplanetarie; tutte le attività sono svolte in un contesto di collaborazione internazionale.Telespazio è, fin dal 1983, responsabile della gestione operativa. Recentemente è stato raggiunto un accordo tra l'Agenzia Spaziale Italiana e la Regione Basilicata per il potenziamento delle attività del centro, con la costituzione di unacittadella dello spazio.[61][62]
Museo archeologico nazionale Domenico Ridola: contiene materiale proveniente prevalentemente dal territorio materano e riveste particolare interesse per lo studio della preistoria nell'Italia meridionale e per la conoscenza delle culture e delle popolazioni indigene (Enotri e Lucani) venute in contatto con le colonie greche della costa ionica. Vi si trova la sezione preistorica, la più tipica del museo, e poi le sale della valle del Bradano, della valle del Basento, di Matera e dintorni, e infine la sala Ridola, in cui vi sono documenti testimonianti l'attività diDomenico Ridola, medico e archeologo materano e fondatore del museo.
Palazzo Lanfranchi, sede del Museo nazionale d'arte medievale e moderna della Basilicata
MUSMA Museo della scultura contemporanea di Matera: posto all'interno di Palazzo Pomarici, un vasto edificio risalente alXVII secolo situato nei Sassi, raccoglie una collezione di opere che raccontano la storia della scultura dalla fine delXIX secolo ad oggi.
Museo storico "Generale Ignazio Pisciotta": il museo narra dellaGrande Guerra, dellaseconda guerra mondiale e dei vari periodi bellici coloniali italiani; sulla scorta del coinvolgimento di Matera e dei materani, inoltre narra delRisorgimento e dellaResistenza nella città di Matera[65].
Museo della raccolta delle acque: ha sede nelle chiese sconsacrate diSan Giovanni da Matera e del Purgatorio Vecchio con il sottostante Palombaro, riserva di acqua pubblica del Sasso Caveoso[66].
Casagrotta di Vico Solitario: antica abitazione scavata nella roccia tipicamente arredata situata nel Sasso Caveoso[67].
La Casa di Ortega: situata in un fortilizio longobardo nel Sasso Barisano, ospita venti bassorilievi policromi realizzati dal pittore spagnoloJosé Ortega negli anni settanta durante il suo soggiorno nella città dei Sassi, oltre a ceramiche e produzioni artigianali locali[68].
Parco della Storia dell'Uomo[70]: nasce per raccontare gli ottomila anni della presenza umana sul suo territorio, dalla Preistoria alla Città dello Spazio, passando per la civiltà rupestre e la civiltà contadina.
Museo di Paleontologia e geologia del territorio “Racconti in Pietra”[71]: propone un viaggio nel tempo a misura di bambino, raccontando una fetta di storia, quella più antica, del territorio murgiano e materano.
Museo diffuso contemporaneo MUDIC[72]: luogo dedicato a far avvicinare le persone all'arte, attraverso l’organizzazione e la promozione di progetti culturali.
Museo Storia del Comunismo italiano e internazionale e della Resistenza antifascista di Matera[73]: raccoglie materiali di tipo diverso relativi alla storia del comunismo e dell'antifascismo.
Museo d’Arte d’oggi, del vivere e del non vivere[74]: ospita un'esposizione in permanenza delle opere di scultura, pittura e grafica dell’artista Nunzio Perrucci.
Museo TAM - Tower Art Museum[75]: museo d'arte contemporanea ospitato negli spazi di Torre del Capone, una torre medievale nel cuore dei Sassi di Matera.
Museo immersivo della Bruna[76]: percorso multimediale nella festa patronale attraverso leggende, immagini, suoni, racconti.
Casa Noha[77]: bene delFAI, si propone come luogo da cui iniziare la visita alla città di Matera, ripercorrendone la storia grazie a un innovativo progetto di comunicazione.
Museo dello scavo[78]: micro attrattore dedicato all'evoluzione dell'uomo e alla conoscenza della storia materana attraverso lo scavo dei luoghi.
Museo virtuale della memoria collettiva[79]: Associazione Culturale nata per raccogliere e diffondere la tradizione, la memoria e la storia della città di Matera, attraverso un archivio fotografico.
Cantina affrescata del Sole[80]: cantina storica e museo della civiltà contadina e cultura popolare.
Museo dell'olio[81]: racconta la storia dell'olio d'oliva.
Alla fine deglianni settanta nasce l'emittente radio-televisivaTRM, che ha dato vita negli anni a diversi appuntamenti di costume che hanno rivitalizzato la città. A cavallo tra glianni ottanta eanni novanta va ricordata anche l'emittenteTele Basilicata Matera, abbreviato TBM, successivamente trasferitasi nella città diTaranto.
Sul versante dell'emittenza radiofonica è presente a MateraRadio Radiosa che trasmette in città sulla frequenza di 98.500 MHz e che, oltre a mandare in onda musica si interessa di notiziari locali e nazionali.
Le puntate 3, 4 e 5 dell'animeD.Gray-man, dal titoloIl fantasma di Matera[87],Aria del vecchio della terra e della notte del cielo eFammi sentire una ninna-nanna sono ambientate nella Matera dell'Ottocento.
Si trova a Matera ilCineteatro Duni. Nel comune operano diverse compagnie teatrali e scuole di teatro, tra le più rilevanti l'associazioneTeatro dei Sassi.[88]
Polifonica materana "Pierluigi da Palestrina": sorta nel1944 e tuttora in attività. Organizza annualmente la rassegna polifonicaPetra Matrix ambientata nelle chiese storiche e rupestri del centro storico e dei Sassi[89].
Era originario di Matera il gruppo rockLe Mani, sciolto nel 2013.
L.A.M.S. - Laboratorio Arte Musica e Spettacolo, Onlus, svolge la sua attività dal 1989 in tre ambiti: Attività concertistica con l'Orchestra da Camera di Matera corsi musicali ordinari, pre-accademici e di perfezionamento; Promozione dei giovani talenti con l'organizzazione del Concorso Lams e il Concorso Internazionale di Composizione Musicale.[senza fonte]
Onyx Jazz Club Matera[91] - Associazione culturale nata nel 1985 a Matera, organizza il Gezziamoci Festival.
Grandi Mostre nei Sassi[92][93], mostre antologiche di scultura contemporanea realizzate ogni anno nei mesi estivi all'interno del complesso rupestre di San Nicola dei Greci e Madonna delle Virtù nel Sasso Barisano, organizzate dal1978 e poi stabilmente dal1987 dal Circolo CulturaleLa Scaletta.
Festival Duni[94][95], festival di musica barocca, dedicata al compositore materanoEgidio Romualdo Duni, che si tiene nei mesi di settembre, ottobre e novembre;
Women's Fiction Festival[96][97], evento dedicato alla narrativa femminile che si svolge nel mese di settembre;
Gezziamoci Festival[98][99], rassegna di musicaJazz, organizzata dall'Onyx Jazz Club Matera, che si svolge tutto l'anno;
La cucina materana è strettamente collegata alla tradizione agricola e pastorale del suo territorio. Le ricette tipiche della cucina locale comprendono:[101]
Crapiata - zuppa contadina che consiste in un misto di legumi e cereali con vari ingredienti come piselli, fave, ceci, grano, farro, lenticchie, fagioli, cicerchie, patate novelle, pomodorini, sedano, cipolla e carota.
Orecchiette alla Materana - cotte al forno con pomodoro, tritato di agnello, mozzarella e pecorino.
Cialledda - ricetta a base di pane raffermo. Può essere "calda" (con uovo, cime di rapa, aglio, cipolla, olive) o "fredda" (con cipolla, pomodoro, olive).
Strazzate - dolcetti friabili con uova e mandorle come ingredienti base. Le varianti prevedono l'aggiunta di cannella, cioccolato o caffè.
Panaredda - tipico dolce pasquale con farina, uovo, burro e ammoniaca per dolci.
Cartellate - dolci tipici natalizi fritti con miele.
Pettole - piccole porzioni di impasto lievitato cotte in olio bollente, legati alle festività natalizie.
Pignata - carne di pecora che insieme a patate, cipolle, pomodori e soppressata viene cucinata per diverse ore in un recipiente di terracotta dettopignata che dà il nome al piatto stesso.[102]
Gnimmeredd - involtini di frattaglie miste di agnello o capretto da latte strette all’interno del loro stesso budello, insieme a foglie di prezzemolo, sale e spezie.[102]
Panoramica della zona nord della cittàVeduta panoramica dei Sassi e della Murgia
La città, che fino ai primianni cinquanta era equamente divisa tra i Sassi ed ilpiano, cioè la dorsale corrispondente all'attuale centro cittadino che corre lungo tutto il ciglio dei Sassi, a partire dal1952, anno in cui fu approvata la legge di sfollamento dei Sassi, cominciò ad espandersi nei nuovi quartieri.
I primi quartieri della nuova città avevano come principali caratteristiche ampi spazi verdi comuni ed edifici di pochi piani, per cercare di riprodurre il più possibile i modelli di vita sociale dei Sassi; in quegli anni, grazie anche all'intervento diAdriano Olivetti - allora Presidente dell'Istituto di Urbanistica e Vicepresidente dell'UNRRA Casas (ente preposto all'assistenza economica e civile delle popolazioni delle Nazioni Unite danneggiate dalla guerra) - i più grandi nomi dell'architettura italiana si concentrarono sulla città di Matera, trasformandola in un vero e proprio laboratorio a cielo aperto.
Nacquero il borgo rurale diLa Martella, opera di grande rilevanza architettonica della correnteNeorealista delRazionalismo italiano, inaugurato il 17 maggio 1953 da Alcide De Gasperi, progettato dall'architettoLudovico Quaroni; Serra Venerdì, primo complesso urbano inaugurato nel 1956, sorto dopo la legge speciale e progettato dall'architettoLuigi Piccinato, autore tra l'altro del primo Piano Regolatore della città; il rione Lanera (1957), in posizione elevata su una delle colline più alte della città, progettato dall'ing. Marcello Fabbri e dall'architetto Coppa; il rione Spine Bianche (1957), interamente in cotto, con la parrocchia ed i servizi al centro del quartiere, progettato dall'architettoCarlo Aymonino; più in là il rione Villalongo, sorto per iniziativa dell'INA-Casa, il rione Agna, nato inizialmente come borgo rurale poi congiuntosi al resto della città, con case ad un piano circondate da terreni coltivabili, progettato dalGenio civile, il rione Platani, San Giacomo, Serra Rifusa, Rione Pini e quelli più recenti.
Alla precedente linea evolutiva regolare dell'urbanistica della città, a partire daglianni novanta è seguita invece una dinamica più disordinata dando vita a nuove zone edificate caratterizzate da edifici più sviluppati in altezza. A questa situazione si è aggiunta una riduzione degli spazi verdi e della dimensione delle carreggiate stradali. Così, mentre la città continuava ad espandersi ai due estremi opposti con le nuove zone di Matera 2000, Aquarium ed Agna Le Piane, nascevano anche i due principali esempi di tale urbanizzazione proiettata verso l'alto, il Centro direzionale, alle spalle del palazzo comunale, e la Zona 33 di Via La Martella. Al centro di quest'ultima vi è il cosiddetto grattacielo di Via La Martella, un palazzo di 14 piani (più due parzialmente sotterranei).
Al tradizionale settore primario, si è affiancato negli ultimi decenni anche quello industriale, che ha visto Matera costituire insieme alle città pugliesi diAltamura eSanteramo in Colle un polo industriale nel quale si è sviluppata sia l'industria ferroviaria con laFerrosud che il cosiddettopolo del salotto. Questa definizione si deve a una forte crescita industriale avvenuta durante glianni ottanta –novanta che ha permesso lo sviluppo di molte aziende di produzione di arredi da soggiorno, prevalentemente divani. Tra le più famose aziende del settore spiccano i nomi diNatuzzi (Divani & Divani), Nicoletti eCalia. La tendenza positiva della produzione degli ultimi anni novanta, è rallentata considerevolmente con la crescita dei mercati asiatici, oggi principali concorrenti e luoghi in cui gli stessi imprenditori materani del salotto stanno spostando le loro attività attraverso un'operazione di delocalizzazione. La parabola negativa dell'economia materana è aumentata con la chiusura definitiva del pastificio Barilla nel 2006. Questo processo è stato accelerato soprattutto dalla mancanza di arterie autostradali e dall'assenza della ferrovia di stato, ostacolando così le attività produttive e di distribuzione non solo della Barilla, ma delle altre piccole medie imprese del materano e del circondario.
Grande importanza nella tradizione materana ha la produzione di oggetti di artigianato tipico, con particolare diffusione della lavorazione dellacartapesta (che ha il suo massimo emblema nella costruzione del carro trionfale dellaMadonna della Bruna ad opera di artigiani locali), dellaterracotta (con il tipico fischietto a forma di gallo dettocucù, simbolo di prosperità), della calcarenite e delferro battuto[104].
Il settore turistico è in forte sviluppo, grazie alle numerose attrattive e peculiarità della città, all'inserimento dei Sassi di Matera nella lista dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO e alla nomina acapitale europea della cultura nel 2019. Negli ultimi anni si è quindi registrato un notevole aumento nelle presenze di turisti sia italiani che stranieri[105][106].
La mobilità urbana è garantita dagli autoservizi offerti dalla società Miccolis, con 15 linee urbane, 2 circolari, 2 linee speciali e diverse linee scolastiche[112]. È inoltre attivo unservizio ferroviario urbano gestito dalleFAL, con treni che percorrono l'asse nord-sud tra le stazioni diVenusio eMatera Sud per circa dieci chilometri con 5 fermate urbane.
I trasporti interurbani vengono gestiti daSita Sud e FAL. La città è dotata di una rete di piste ciclabili.[113]
FC Matera, Il primo club cittadino, fu fondato originariamente nel 1933 e nel corso della storia la squadra è stata rifondata diverse volte. Nell'estate 2022 il club ha ripreso la denominazione e il logo storici di FC Matera[115] e milita nel campionato diSerie D. In campo femminile la Matera Women Città dei Sassi milita inSerie C.
La squadra maschile più importante della città è stata l'Olimpia Basket Matera, fondata nel 1960 e che ha militato anche inSerie A2. Le altre società attive sono la Virtus Matera, che milita nel campionato diSerie B Interregionale, e la Pielle che opera a livello giovanile. Fino ai primi anni Novanta anche lo Sporting Club, la più antica società di basket della Città dei Sassi, prendeva parte a campionati giovanili e senior prima del suo scioglimento.
Pallavolo
Una formazione dellaPallavolo Femminile Matera ai vertici nazionali e continentali nel corso degli anni 1990
In questa disciplina, sono presenti: la societàPallavolo Femminile Matera, fondata nel 1976, che ha vinto nella sua storia, 4Scudetti, 3Coppe Italia, e numerosi titoli internazionali essendo stata per due volte campione d'Europa. Ha concluso la sua attività nel 2000, e dal 2012 le attività pallavolistiche vengono svolte dalla A.S.D. PVF Matera. In campo maschile il Volley Club Matera come massimo campionato ha disputato due volte laSerie A2. Altra società cittadina è stata laPallavolo Matera Bulls, che ha militato nel campionato di Serie A2 dal 2012 al 2015.
Ha sede in città l'Hockey Pattinaggio Matera, in passato Pattinomania Matera (fondata nel 1997), che milita in Serie A2 dopo aver militato inserie A1. Ha vinto 3Scudetti femminili nel 2015[116], nel 2018 e nel 2021.
Per l'atletica leggera è presente la Polisportiva Rocco Scotellaro Matera, fondata nel1963.
La squadra di pallanuoto è l'AICS Matera Nuoto, quella di rugby è la Murgia Rugby, nata dall'unione dell'A.S. Rugby Matera con altre tre associazioni rugbistiche dei centri vicini[117]. Il Circolo Schermistico Matera è un'associazione sportiva dilettantistica che svolge attività dal1956[118].
Nel comune è presente il Circolo Tennis Matera fondato nel 1962 che organizza il Torneo nazionale Open Città di Matera[119] con 5 squadre presenti nei tornei nazionali, si svolge inoltre attività di tennistavolo, di cui l'unica società rappresentativa nei campionati a squadre nazionali è l'ASD Tennistavolo Pegasus in serie C/1 maschile[120].
Campo scuola-pista d'atletica Raffaele Duni, dove opera la Polisportiva Rocco Scotellaro Matera e la ASD Athlos Matera. Ha ospitato la Finale Argento dei Campionati Italiani Assoluti di Società 2015.
Campi da tennis; Circolo Tennis.
Palasassi Salvatore Bagnale; 2 000 posti, vi gioca la Virtus Matera. Attigua al palasport vi è la piscina comunale.
La città ospita nel mese di giugno due eventi sportivi giovanili: lacoppa Gaetano Scirea, torneo internazionale di calcio; e per i giovanissimi, ilMinibasket in piazza[121], manifestazione cestistica internazionale riconosciuta dallaFIBA Europe[122] che si svolge dal 1993. Viene inoltre organizzato il Giro dei due Sassi, gara podistica internazionale.
In neretto icapoluoghi di regione, in corsivo lecittà metropolitane. (1): lo statuto dell'Emilia-Romagna indica lacittà metropolitana di Bologna come capoluogo della regione.