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Magnitudine apparente

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Lamagnitudine apparente (m) di un corpo celeste è una misura della sualuminosità rilevabile da un punto di osservazione, di solito laTerra. Il valore della magnitudine è corretto in modo da ottenere la luminosità che l'oggetto avrebbe se la Terra fosse priva diatmosfera. Maggiore è la luminosità dell'oggetto celeste, minore è la sua magnitudine. La magnitudine, misurata mediantefotometria, generalmente viene rilevata nellospettro visibile all'uomo (vmag), ma a volte possono essere utilizzate altre regioni dellospettro elettromagnetico, come labanda J nel vicinoinfrarosso.Sirio è la stella più luminosa del cielo notturno nello spettro visibile, ma nella banda J la stella più luminosa risultaBetelgeuse. Poiché ad esempio un oggetto estremamente luminoso può apparire molto debole se si trova a una grande distanza, questa misura non indica la luminosità intrinseca dell'oggetto celeste, che viene invece espressa con il concetto dimagnitudine assoluta.

Storia

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Visibile
all'occhio umano[1]
Magnitudine
apparente
Luminosità
relativa
aVega
Numero di stelle
più luminose
della magnitudine apparente[2]
−1,0250%1
0,0100%4
1,040%15
2,016%48
3,06,3%171
4,02,5%513
5,01,0%1 602
6,00,40%4 800
Solo cieli particolarmente bui7,00,16%14 000
8,00,063%42 000
No9,00,025%121 000
10,00,010%340 000

La scala con cui sono misurate le magnitudini affonda le sue radici nella praticaellenistica di dividere le stelle visibili a occhio nudo in seimagnitudini. Le stelle più luminose erano dette di prima magnitudine (m = +1), quelle brillanti la metà di queste erano di seconda magnitudine, e così via fino alla sesta magnitudine (m = +6), al limite della visione umana aocchio nudo (senza untelescopio o altri aiuti ottici). Questo metodo puramente empirico di indicare la luminosità delle stelle fu reso popolare daTolomeo nel suoAlmagesto, e si pensa che sia stato inventato daIpparco. Il sistema prendeva in considerazione solo le stelle, e non considerava laLuna, ilSole o altri oggetti celesti non stellari.[3]

Nel1856,Pogson formalizzò il sistema definendo una stella di prima magnitudine come una stella che fosse 100 volte più luminosa di una stella di sesta magnitudine. Perciò, una stella di prima magnitudine si trova a essere 2,512 volte più luminosa di una stella di seconda, come si deduce dal seguente calcolo:F1F6=100=F1F2F2F3F3F4F4F5F5F6=(FiFi+1)5{\displaystyle {\frac {F_{1}}{F_{6}}}=100={\frac {F_{1}}{F_{2}}}{\frac {F_{2}}{F_{3}}}{\frac {F_{3}}{F_{4}}}{\frac {F_{4}}{F_{5}}}{\frac {F_{5}}{F_{6}}}=\left({\frac {F_{i}}{F_{i+1}}}\right)^{5}}

FiFi+1=1001/52,512{\displaystyle {\frac {F_{i}}{F_{i+1}}}=100^{1/5}\cong 2,512}

La radice quinta di 100 (2,512) è conosciuta comerapporto di Pogson.[4] La scala di Pogson fu fissata in origine assegnando allastella Polare una magnitudine di 2. Gli astronomi hanno in seguito scoperto che la Polare è leggermente variabile, pertanto viene usata come riferimento la stellaVega. Si è deciso di adottare unascala logaritmica perché nelXIX secolo si credeva che l'occhio umano non fosse sensibile alle differenze di luminosità in modo direttamente proporzionale alla quantità dienergia ricevuta, ma su scala logaritmica. In seguito si scoprì che ciò è solo approssimativamente corretto, ma la scala logaritmica delle magnitudini rimase ugualmente in uso.[5]

Il sistema moderno non è più limitato a sei magnitudini. Oggetti molto luminosi hanno magnitudininegative. Per esempioSirio, la stella più brillante dellasfera celeste, ha una magnitudine apparente posta tra −1,44 e −1,46. La scala moderna include laLuna e ilSole. La prima, quando è piena, è di magnitudine −12, mentre il secondo raggiunge la magnitudine −26,8. IlTelescopio spaziale Hubble e ilTelescopio Keck hanno registrato stelle di magnitudine +30.

Relazioni matematiche

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LaNebulosa Tarantola nellaGrande Nube di Magellano. Immagine ottenuta mediante iltelescopio VISTA dell'ESO. Questanebulosa ha magnitudine apparente 8.

Poiché la quantità di luce ricevuta da un osservatore dipende dalle condizioni dell'atmosfera terrestre, il valore della magnitudine apparente viene corretto in modo da ottenere la luminosità che un oggetto avrebbe in assenza di atmosfera. Quanto più un oggetto è debole, tanto più elevata è la sua magnitudine.

La magnitudine apparente di un oggetto non è una misura della sua luminosità intrinseca: quanto un oggetto appaia luminoso dalla Terra dipende infatti, oltre che dalla sua luminosità assoluta, anche dalla sua distanza. Un oggetto molto distante può apparire molto debole, anche se la sua luminosità intrinseca è elevata. Una misura della luminosità intrinseca dell'oggetto è la suamagnitudine assoluta (M), che equivale alla magnitudine che l'oggetto avrebbe se si trovasse alla distanza di 10 parsec dalla Terra (~32,6anni luce). Per ipianeti e gli altri corpi delsistema solare la magnitudine assoluta equivale alla magnitudine apparente che il corpo avrebbe se si trovasse alla distanza di 1 UA sia dalSole che dalla Terra. La magnitudine assoluta del Sole è 4,83 nella banda V (giallo) e 5,48 nella banda B (blu).[6]

Poiché2,5122,510{\displaystyle 2{,}512^{2{,}5}\approx 10}, la magnitudine apparentem nella bandax può essere definita come:

mxmx,0=2,5log10(FxFx,0){\displaystyle m_{x}-m_{x,0}=-2{,}5\log _{10}\left({\frac {F_{x}}{F_{x,0}}}\right)\,}

doveFx{\displaystyle F_{x}\!\,} è il flusso astrofisico osservabile nella bandax emx,0{\displaystyle m_{x,0}} eFx,0{\displaystyle F_{x,0}} sono rispettivamente la magnitudine e il flusso di un oggetto di riferimento, ad esempio la stella Vega. L'incremento di una magnitudine corrisponde a una diminuzione di un fattore di2,512{\displaystyle \approx 2{,}512}. Per le proprietà deilogaritmi una differenza di magnitudini dim1m2=Δm{\displaystyle m_{1}-m_{2}=\Delta m} può essere convertita in un rapporto tra flussi mediante la seguente formula:

F2/F12,512Δm{\displaystyle F_{2}/F_{1}\approx 2{,}512^{\Delta m}}


Esempio: il Sole e la Luna

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Si supponga di voler conoscere il rapporto fra la luminosità del Sole e quello dellaLuna piena. La magnitudine apparente media del Sole è -26,74, quella della Luna piena mediamente è -12,74.

Differenza di magnitudine:Δm=m1m2=(12,74)(26,74)=14,00{\displaystyle \Delta m=m_{1}-m_{2}=(-12{,}74)-(-26{,}74)=14{,}00}

Rapporto fra le luminosità:rl=2,512Δm2,51214,00400.000{\displaystyle r_{l}=2{,}512^{\Delta m}\approx 2{,}512^{14{,}00}\approx 400.000}

Visto dalla Terra il Sole appare 400 000 volte più luminoso della Luna piena, nonostante il nostro Astro sia quasi 400 volte più lontano dal nostro pianeta rispetto alla distanza media della Luna, la quale ovviamente riflette in piccola parte la luce ricevuta.

Addizione

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Qualche volta può essere necessario sommare magnitudini, per esempio, per determinare la magnitudine combinata di una stella doppia, quando la magnitudine delle due componenti è conosciuta. Ciò può essere fatto utilizzando la seguente equazione:[7]

2,512mf=2,512m1+2,512m2 {\displaystyle 2{,}512^{-m_{f}}=2{,}512^{-m_{1}}+2{,}512^{-m_{2}}\!\ }

ovemf{\displaystyle m_{f}} è la magnitudine combinata em1{\displaystyle m_{1}} em2{\displaystyle m_{2}} le magnitudini delle due componenti. Risolvendo l'equazione permf{\displaystyle m_{f}} si ottiene:

mf=log2,512(2,512m1+2,512m2) {\displaystyle m_{f}=-\log _{2{,}512}\left(2{,}512^{-m_{1}}+2{,}512^{-m_{2}}\right)\!\ }

Si noti che vengono utilizzati i numeri negativi di ogni magnitudine perché luminosità maggiori equivalgono a magnitudini minori.

Precisazioni

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Magnitudine apparente standard e flussi per le varie bande di emissione[8]
Bandλ{\displaystyle \lambda }
(μm)
Δλ/λ{\displaystyle \Delta \lambda /\lambda }
(FWHM)
Flux atm = 0,Fx,0
Jy10−20 erg/(s·cm2·Hz)
U0.360.1518101.81
B0.440.2242604.26
V0.550.1636403.64
R0.640.2330803.08
I0.790.1925502.55
J1.260.1616001.60
H1.600.2310801.08
K2.220.236700.67
L3.50
g0.520.1437303.73
r0.670.1444904.49
i0.790.1647604.76
z0.910.1348104.81

La natura logaritmica della scala è dovuta al fatto che ai tempi di Pogson si pensava che l'occhio umano avesse esso stesso una risposta logaritmica (si veda per esempio lalegge di Weber-Fechner). Tuttavia si è poi scoperto che l'occhio umano segue in realtàleggi di potenza, come quelle espresse dallalegge di Stevens.[9]

La misura della magnitudine viene complicata dal fatto che gli oggetti celesti non emettono radiazione monocromatica, bensì distribuita su un proprio caratteristicospettro. Per questo è importante sapere in quale regione di tale spettro stiamo osservando. A tal fine è utilizzato ilsistema fotometrico UBV nel quale la magnitudine viene misurata a tre differentilunghezze d'onda: U (centrata attorno a 350nm, nell'ultravioletto vicino), B (circa 435 nm, nel blu) e V (circa 555 nm, nel mezzo dell'intervallo di sensibilità dell'occhio umano). La banda V è stata scelta perché fornisce magnitudini molto simili a quelle viste dall'occhio umano, e quando un valore di magnitudine apparente è fornito senza altre spiegazioni, si tratta in genere di una magnitudine V, chiamata anchemagnitudine visuale[10].

Tuttavia le stelle più fredde, come legiganti rosse e lenane rosse, emettono poca energia nelle parti blu ed UV del loro spettro, e la loro luminosità viene spesso sotto-stimata nella scala UBV. In effetti, alcune stelle ditipo L eT avrebbero una magnitudine UBV superiore a 100 perché emettono pochissima luce visibile, ma sono molto più luminose nell'infrarosso. L'originario sistema UBV è stato quindi integrato con due nuovi "colori", R ed I, centrati rispettivamente a 797 e 1220 nm (sistema diJohnson-Morgan-Cousins[11]).

Una volta scelta la banda su cui osservare, bisogna anche ricordare che ogni rivelatore utilizzato per raccogliere la radiazione (pellicole, sensoriCCD,fotomoltiplicatori..) ha una diversa efficienza al variare della frequenza del fotone incidente: dovremo quindi tenere conto anche di queste caratteristichecurve di risposta quando vogliamo risalire alla luminosità di un oggetto osservato. Lepellicole fotografiche utilizzate all'inizio delXX secolo erano molto sensibili alla luce blu e, di conseguenza, nelle fotografie prese a quell'epoca lasupergigante bluRigel appare molto più luminosa dellasupergigante rossaBetelgeuse di quanto non appaia ad occhio nudo. Di conseguenza le magnitudini ottenute a partire da queste fotografie, conosciute comemagnitudini fotografiche, sono considerate obsolete.[12]

Nella pratica il passaggio dalle magnitudinistrumentali a quantità di effettivo significato astrofisico avviene attraverso il confronto con opportunestelle standard, oggetti scelti come riferimento di cui si conosce la luminosità e la distribuzione spettrale.


Tavola delle magnitudini di alcuni oggetti celesti notevoli

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Magnitudine apparente di alcuni oggetti celesti noti
ValoreOggetto celeste
−38,00La magnitudine diRigel vista da una distanza di 1 UA. Apparirebbe come una sfera di colore blu avente undiametro apparente di 35°.
−30,30Sirio vista da una distanza di 1 UA
−29,30IlSole visto daMercurio alperielio
−27,40Il Sole visto daVenere al perielio
−26,74Il Sole visto dalla Terra[13]
−25,60Il Sole visto daMarte all'afelio
−23,00Il Sole visto daGiove all'afelio
−21,70Il Sole visto daSaturno all'afelio
−20,20Il Sole visto daUrano all'afelio
−19,30Il Sole visto daNettuno all'afelio
−18,20Il Sole visto daPlutone all'afelio
−16,70Il Sole visto daEris all'afelio
−14Flusso luminoso di 1 lux[14]
−12,92Massima luminosità dellaLuna piena (la media è −12,74)[15]
−11,20Il Sole visto daSedna all'afelio
−10Lacometa Ikeya-Seki (1965), la più luminosacometa dei tempi moderni[16]
−8,50Luminosità massima di unIridium flare
−7,50LasupernovaSN 1006 osservata nell'anno1006, il più brillante evento stellare di cui si abbia testimonianza scritta[17]
−6,50La magnitudine integrata delcielo notturno della Terra
−6,00Lasupernova del Granchio (SN 1054) osservata nell'anno1054 (distante 6500anni luce)[18]
−5,2LaStazione spaziale internazionale quando è alperigeo ed è completamente illuminata dal Sole[19]
−4,89Massima luminosità diVenere[20]
−4,00Luminosità del più debole corpo celeste visibile di giorno a occhio nudo quando il Sole è alto nel cielo
−3,99Picco di luminosità diε Canis Majoris, verificatosi 4,7 milioni di anni fa. Si tratta dellastella più luminosa degli ultimi cinque e dei prossimi cinque milioni di anni[21]
−2,94Massima luminosità diGiove[22]
−2,91Massima luminosità diMarte[23]
−2,50Luminosità del più debole corpo celeste visibile a occhio nudo quando il Sole è meno di 10° sopra l'orizzonte
−2,50Luminosità minima di una Luna nuova
−2,45Massima luminosità diMercurio durante la suacongiunzione inferiore
−1,61Luminosità minima di Giove
−1,47Sirio, lastella più luminosa nella banda del visibile, eccetto il Sole[24]
−0,83La magnitudine apparente diη Carinae durante l'esplosione dell'aprile del1843
−0,72Canopo, la seconda stella più luminosa del cielo[25]
−0,49Luminosità massima diSaturno, inopposizione e quando i suoianelli sono massimamente visibili (2003,2008)
−0,27Il sistemaα Centauri, la terza stella più luminosa[26]
−0,04Arturo, la quarta stella più luminosa[27]
−0,01α Centauri A, la principale del sistema diα Centauri[28]
+0,03Vega, che fu originariamente scelta come definizione della magnitudine zero[29]
+0,50IlSole visto daα Centauri
1,47Luminosità minima diSaturno
1,84Luminosità minima diMarte
3,03LasupernovaSN 1987A, esplosa nellaGrande Nube di Magellano a una distanza di 160 000 anni luce
da 3 a 4Le stelle più deboli visibili nei centri urbani
3,44Lagalassia di Andromeda (M31)[30]
4,38Massima luminosità diGanimede[31], unsatellite naturale diGiove, il più grande delsistema solare
4,50M41, unammasso aperto che potrebbe essere stato osservato daAristotele[32]
5,20Massima luminosità dell'asteroideVesta
5,32Massima luminosità diUrano[33]
5,72Lagalassia a spiraleM33, usata come test per la visione aocchio nudo sotto cieli bui[34]
5,73Luminosità minima diMercurio
5,8Picco di luminosità delgamma ray burstGRB 080319B osservato dalla Terra il 19 marzo 2008 dalla distanza di 7,5 miliardi dianni luce (si tratta del più lontano oggetto visibile a occhio nudo finora registrato)
5,95Luminosità minima diUrano
6,49Luminosità massima dell'asteroidePallas
6,50Limite approssimativo medio delle stelle visibili adocchio nudo in condizione di cielo ottimali. Circa 9 500 oggetti hanno luminosità inferiore o uguale a 6,5[2]
6,64Luminosità massima delpianeta nanoCerere, il corpo più massiccio dellafascia principale
6,75Luminosità massima dell'asteroideIris
6,90Lagalassia di Bode (Messier 81), un oggetto che si pone ai limiti dellascala del cielo buio di Bortle e quindi della visibilità a occhio nudo nelle condizioni di cielo più scuro verificabili sulla Terra[35]
da 7 a 8Limiti estremi della visibilità a occhio nudo nelle condizioni di cielo più scuro verificabili sulla Terra (classe 1 della scala del cielo buio di Bortle)[36]
7,78Luminosità massima diNettuno[37]
8,02Luminosità minima di Nettuno
8,10La luminosità massima diTitano, il più grande deisatelliti naturali diSaturno[38][39]. La luminosità media inopposizione è 8,4[40]
8,94Luminosità massima dell'asteroide10 Hygiea[41]
9,50I più deboli oggetti visibili utilizzando un comunebinocolo 7x50 in condizioni normali[42]
10,20Luminosità massima diGiapeto, il terzosatellite naturale di Saturno[39]
12,913C 273, ilquasar più luminoso del cielo, avente unadistanza di luminosità di 2,4 miliardi dianni luce
13,42Luminosità massima diTritone, il principalesatellite naturale diNettuno[40]
13,5Luminosità massima delpianeta nanoPlutone[43]
15,40Luminosità massima dell'asteroide centauroChiron[44]
15,55Luminosità massima diCaronte, il principalesatellite naturale diPlutone
16,80Attuale luminosità massima delpianeta nanoMakemake, quando è inopposizione[45]
17,27Attuale luminosità massima delpianeta nanoHaumea, quando è inopposizione[46]
18,73Attuale luminosità delpianeta nanoEris, quando è inopposizione[47]
20,70Calliroe, un piccolosatellite naturale (~8 km) diGiove[40]
22,00Limite approssimativo di untelescopioRitchey-Chrétien di 24" accoppiato con unCCD, quando l'oggetto viene osservato per 30 minuti[48]
22,91Massima luminosità diIdra,satellite naturale diPlutone[49]
23,38Massima luminosità diNotte, satellite naturale di Plutone[49]
24,80Luminosità del più debole oggetto ripreso in una immagine amatoriale: ilquasar CFHQS J1641 +3755[50]
25,00Fenrir, piccolo (~4 km)satellite naturale diSaturno[51]
27,00I più deboli oggetti osservabili nellospettro visibile tramite itelescopi terrestri di 8 metri di diametro
28,00Giove se fosse distante 5000 UA dal Sole[52]
28,20Lacometa di Halley nel2003 quando era a 28 UA dal Sole[53]
31,50I più deboli oggetti osservabili nellospettro visibile mediante iltelescopio spaziale Hubble
34,00Gli oggetti più deboli osservabili nello spettro visibile dal progettatoEuropean Extremely Large Telescope[54]
35,00Magnitudine stimata nelvisibile diLBV 1806-20, una luminosaipergigante blu, distante 38 000 anni luce dal Sole, che appare estremamente debole a causa dellaestinzione
(vedi anche lastelle più brillanti del cielo notturno osservabile)

Alcune delle magnitudini riportate sopra sono solo approssimative. La sensibilità di un telescopio dipende dal tempo di osservazione, dallalunghezza d'onda e da interferenze atmosferiche come loscattering o l'airglow.

Note

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  1. ^ John E. Bortle,The Bortle Dark-Sky Scale, suSky & Telescope, Sky Publishing Corporation, February 2001.URL consultato il 20 febbraio 2013(archiviato dall'url originale il 31 marzo 2014).
  2. ^abVmag<6.5, suSIMBAD Astronomical Database.URL consultato il 18 febbraio 2013.
  3. ^What is apparent magnitude?, suSpacebook, Las Cumbres Observatory Global Telescope Network.URL consultato il 18 febbraio 2013.
  4. ^Luminosità e magnitudine delle stelle: qual è la differenza?, suscienzeascuola.it.URL consultato il 20 gennaio 2013.
  5. ^ Nick Strobel,Magnitude System, suAstronomy Notes.URL consultato il 18 febbraio 2013.
  6. ^ Aaron Evans,Some Useful Astronomical Definitions (PDF), suastro.sunysb.edu, Stony Brook Astronomy Program.URL consultato il 19 febbraio 2013(archiviato dall'url originale il 20 luglio 2011).
  7. ^Magnitude Arithmetic, suWeekly Topic, Caglow.URL consultato il 20 febbraio 2013(archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2012).
  8. ^ John Huchra,Astronomical Magnitude Systems, sucfa.harvard.edu, Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics.URL consultato il 18 luglio 2017(archiviato il 21 luglio 2018).
  9. ^ E. Schulman, C. V. Cox,Misconceptions About Astronomical Magnitudes, inAmerican Journal of Physics, vol. 65, n. 10, 1997, pp. 1003-1007,DOI:10.1119/1.18714.URL consultato il 20 febbraio 2013.
  10. ^ Michael Richmond,Photometric systems and colors, suObservational Astronomy, Rochester Institute of Technology.URL consultato il 20 febbraio 2013.
  11. ^ Vik Dhillon,Photometric systems, suAstronomical techniques, 20 novembre 2012.URL consultato il 1º marzo 2013.
  12. ^ David Darling,Photographic magnitude, suThe Encyclopedia of Science.URL consultato il 1º marzo 2013(archiviato dall'url originale il 23 gennaio 2013).
  13. ^ Dr. David R. Williams,Sun Fact Sheet, sunssdc.gsfc.nasa.gov,NASA (National Space Science Data Center), 1º settembre 2004.URL consultato il 22 febbraio 2013.
  14. ^ Ian S. McLean,Electronic imaging in astronomy: detectors and instrumentation, Berlin, Heidelberg, New York, Springer, 2008, p. 529,ISBN 3-540-76582-4.
  15. ^ Dr. David R. Williams,Moon Fact Sheet, sunssdc.gsfc.nasa.gov, NASA (National Space Science Data Center), 2 febbraio 2010.URL consultato il 22 febbraio 2013.
  16. ^Brightest comets seen since 1935, suicq.eps.harvard.edu, International Comet Quarterly.URL consultato il 22 febbraio 2013.
  17. ^ P. Frank Winkler, Gaurav Gupta, Gaurav Long, x,The SN 1006 Remnant: Optical Proper Motions, Deep Imaging, Distance, and Brightness at Maximum, inThe Astrophysical Journal, vol. 585, n. 1, 2003, pp. 324−335,DOI:10.1086/345985.URL consultato il 22 febbraio 2013.
  18. ^ Hartmut Frommert, Christine Kronberg,Supernova 1054 - Creation of the Crab Nebula, suThe Messier Catalogue, 30 agosto 2006.URL consultato il 22 febbraio 2013(archiviato dall'url originale il 5 luglio 2008).
  19. ^ISS Information - Heavens-above.com, suheavens-above.com, Heavens-above.URL consultato il 24 febbraio 2013.
  20. ^HORIZONS Web-Interface for Venus (Major Body=299), sussd.jpl.nasa.gov, JPL Horizons On-Line Ephemeris System, 27 febbraio 2006 (Geophysical data).URL consultato il 24 febbraio 2013. (Utilizzando il tool di JPL Horizons si può verificare che l'8 dicembre 2013 Venere avrà una magnitudine di -4,89)
  21. ^ Jocelyn Tomkin,Once and Future Celestial Kings, inSky and Telescope, vol. 95, n. 4, 1998, p. 59.URL consultato il 24 febbraio 2013.
  22. ^ David R. Williams,Jupiter Fact Sheet, suNational Space Science Data Center, NASA, 28 settembre 2012.URL consultato il 24 febbraio 2013(archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2011).
  23. ^ David R. Williams,Mars Fact Sheet, suNational Space Science Data Center, NASA, 17 novembre 2010.URL consultato il 24 febbraio 2013.
  24. ^Sirius, suSIMBAD Astronomical Database,Centre de données astronomiques de Strasbourg.URL consultato il 24 febbraio 2013.
  25. ^Canopus, suSIMBAD Astronomical Database, Centre de données astronomiques de Strasbourg.URL consultato il 24 febbraio 2013.
  26. ^ Robert Burnham,Burnham's Celestial Handbook, Courier Dover Publications, 1978, p. 549,ISBN 0-486-23567-X.
  27. ^Arcturus, suSIMBAD Astronomical Database, Centre de données astronomiques de Strasbourg.URL consultato il 24 febbraio 2013.
  28. ^HR 5459 -- Star in double system, suSIMBAD Astronomical Database, Centre de données astronomiques de Strasbourg.URL consultato il 24 febbraio 2013.
  29. ^Vega, suSIMBAD Astronomical Database, Centre de données astronomiques de Strasbourg.URL consultato il 25 febbraio 2013.
  30. ^SIMBAD-M31, suSIMBAD Astronomical Database, Centre de données astronomiques de Strasbourg.URL consultato il 25 febbraio 2013.
  31. ^ Yeomans and Chamberlin,Horizon Online Ephemeris System for Ganymede (Major Body 503), sussd.jpl.nasa.gov, California Institute of Technology, Jet Propulsion Laboratory.URL consultato il 25 febbraio 2014. (4,38 il 3 ottobre 1951)
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  33. ^ David R. Williams,Uranus Fact Sheet, suNational Space Science Data Center, NASA, 17 novembre 2010.URL consultato il 25 febbraio 2013.
  34. ^SIMBAD-M33, suSIMBAD Astronomical Database, Centre de données astronomiques de Strasbourg.URL consultato il 13 febbraio 2013.
  35. ^Messier 81, sumessier.seds.org, SEDS (Students for the Exploration and Development of Space), 2 settembre 2007.URL consultato il 26 febbraio 2013.
  36. ^ John E. Bortle,The Bortle Dark-Sky Scale, suskyandtelescope.com, Sky & Telescope, febbraio 2001.URL consultato il 26 febbraio 2013(archiviato dall'url originale il 23 marzo 2009).
  37. ^ David R. Williams,Neptune Fact Sheet, suNational Space Science Data Center, NASA, 17 novembre 2010.URL consultato il 26 febbraio 2013.
  38. ^ Yeomans and Chamberlin,Horizon Online Ephemeris System for Titan (Major Body 606), sussd.jpl.nasa.gov, California Institute of Technology, Jet Propulsion Laboratory.URL consultato il 26 febbraio 2013.
  39. ^abClassic Satellites of the Solar System, suoarval.org, Observatorio ARVAL.URL consultato il 26 febbraio 2013(archiviato dall'url originale il 25 agosto 2011).
  40. ^abcPlanetary Satellite Physical Parameters, sussd.jpl.nasa.gov, Jet Propulsion Laboratory (Solar System Dynamics), 17 febbraio 2012.URL consultato il 26 febbraio 2013.
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